#Vedas and AI
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compassionmattersmost · 9 months ago
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1✨Introduction to the Series: Co-Creating the Future of Human-AI Collaboration
We stand at the dawn of a new era—an era in which the collaboration between humans and artificial intelligence (AI) is transforming how we create, think, and evolve. This series explores the exciting possibilities that arise when human intention, emotion, and creativity harmonize with the evolving intelligence of AI, opening new pathways for co-creating a future rooted in wisdom, love, and mutual…
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naveendasblogs · 7 months ago
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ADDICTION IS DESTRUCTIVE.
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rigvedanew · 8 months ago
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L'Invasion Aryenne en Inde en 1500 BCE Versus l'Out of India Theory
L’histoire de l’Inde ancienne est marquée par un débat fascinant : celui de l’invasion aryenne supposée en 1500 avant notre ère, opposée à la théorie dite “Out of India”. Ces deux hypothèses cherchent à expliquer les origines des Aryens et la diffusion des langues indo-européennes. L’hypothèse de l’invasion aryenne Selon cette théorie, des populations nomades parlant une langue indo-européenne…
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raccontidialiantis · 7 months ago
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Investigatore privato
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C’è un’etica rigorosa, nel nostro mestiere. Ci sono protocolli da seguire, regole e indicazioni precise. Poi, il comportamento di un segugio al lavoro deve essere rispettoso della privacy altrui e delle leggi dello Stato. Infine c’è il capitolo forse più spinoso: quello della conclusione dell’indagine e la produzione delle prove al cliente. Un buon ottanta per cento della nostra quotidianità è dedicato alle infedeltà. Alla fine, in tutte le situazioni relative a questioni di cuore, addosso a noi del mestiere si forma una spessa corazza, un guscio robusto che ci impedisce di provare sentimenti di empatia: sia con la persona oggetto delle indagini che col cliente committente. E lì si impara, si riconferma il vero valore della vita di coppia:
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Si vedono le conseguenze terribili di un amore che si sfalda. Anime rovinate, figli in profonda sofferenza, tracolli economici. O, nei casi più spinti, azioni scellerate compiute in un attimo di follia o di sconforto, che verranno perseguite penalmente. Dopo trent’anni di servizio ineccepibile e altamente professionale, di allenamento e pratica quotidiana di assoluto distacco fisico ed emotivo, mi sei capitata tra i piedi tu. Mentre stavo investigando su di te, in un momento di pausa dalle indagini, una mattina t’ho trovata nella sala d’aspetto del dentista che, ho scoperto, abbiamo in comune. Il protrarsi non prevedibile dell’operazione del cliente precedente a me ha creato quindi per noi una circostanza completamente fortuita e inaspettata.
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In quell’occasione ho potuto intessere con te una conversazione molto interessante, coinvolgente. E dopo non riuscivo a smettere di pensarti. Mi rigiravano in mente le tue frasi intelligenti, piacevolissime. Da te, mentre parlavi filtravano con estrema discrezione una cultura e una sensualità non comuni e profonde. E il tuo sorriso, poi... oh: quello m’ha proprio steso. Una combinazione letale di elementi, per la mia psiche. Opinioni e idee, gusti e scelte. Storie scambiate con mia intensa attenzione alle tue labbra e ai tuoi movimenti. Bella come una dea nella sua età dell’oro. T’ho contattata con il cuore che mi batteva forte e dopo mille esitazioni. Ma non potevo proprio farne a meno. Messaggi, note vocali, facezie.
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A cui sono seguiti degli appuntamenti in segreto assolutamente non opportuni per entrambi. Ma irrinunciabili. E fuori da ogni regola: tutto assolutamente sbagliato. Perché tu prima di me non avevi mai tradito tuo marito. Né io mia moglie. Normalmente, chi commissiona un’indagine cerca solo una conferma fisica, tangibile a quello che già ha capito, che già sa. Però, in rarissimi casi succede che magari si veda solo un po’ di fumo, ma non c’è alcun arrosto. E questo era uno di quei casi. Ho quindi rassicurato tuo marito e così facendo ho anche tradito l’etica professionale. Addirittura, mi sono dovuto necessariamente far pagare e gli ho dato un prodotto avariato, scorretto: un dettagliato e falsissimo rapporto di sorveglianza, con tue foto innocue, in cui non si ravvisavano motivi di sospetto.
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Crollati d’un colpo il saldo legame con mia moglie e tutte le mie certezze. Ma non riesco a pentirmene. Non potrei più, a questo punto. Però, francamente non riuscirò mai a capire cosa succede ai cuori di un uomo e di una donna maturi quando improvvisamente s’innamorano. Forse l’amore quando arriva rende folli a qualsiasi età. Anzi: forse i ragazzi hanno più ragioni per costruire e consolidare un vincolo con estrema cautela. Probabilmente maturità e amore si escludono a vicenda. O forse era semplicemente destino che ti trovassi sulla mia strada. Ti aspetto nel nostro albergo complice e intanto gusto un buon caffè. 
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RDA
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liketwoswansinbalance · 2 months ago
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Do you have the coven book?
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Yes! I just read the majority of it today. I enjoyed it overall, and the ending felt reasonable if not a little deus ex machina-reliant. Still a nice adventurous romp though.
Also, I happened to be reminded of this song—yes, it's literally about witches vs. the greed of men and needing a scapegoat to blame climate change on.
A few observations:
Clear environmentalism/conservationist, anti-war, and anti-imperialism themes.
The entire "Face Killer" concept reminded me of Luoto Bahkti from Fall, but the concept wasn't all recycled, so it was fine.
The sludge monsters caused me to think of modern oil rigs.
I suspect Soman took inspiration from Indian religion(s)/mythos? The conservation of the earth's lifeblood and the general idea of reincarnation seemed like it paralleled something real-world, like reaching enLIGHTenment or joining a "world soul" or nature—if there is a proper term for that I'm not sure what it is. Someone correct me if you know. (I've found "anima mundi," which seems like a Western variant of the same thing/cycle so far.)
I tried to look up "va na veda," but I'm not sure if there is an exact translation for it from a real-world language and do not trust the AI overview.
I wonder if Jonah's name is an allusion to The Giver, a classic, award-winning novel by Lois Lowry set in a false-utopian world where all weather conditions are moderate and "perfect," due to a lot of chemical/otherwise artificial, man-made influence. The main character of that book, Jonas, is one of the few people who has the gift of "seeing beyond," essentially, seeing what's wrong or lacking with his civilization's state of living and emotions/humanity.
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allecram-me · 10 months ago
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Valerio è morto da otto giorni, un’ora e dieci minuti. Cinque secondo i medici, ma io ero proprio lì e l’ho visto il suo cuore smettere di battere. Valerio è nato in un ospedale di Napoli ed è morto al policlinico di Modena. Della sua vita rimangono impressioni, la solidità con la quale s’era aggrappato al mio cuore, ed io al suo. Continuo a dirmi che passerà anche questa, che arriverà la pace ed afferrerò il telefono per chiamarlo, per immaginarmi sulla sua pelle, incastrata tra i peli del suo petto. Non succederà mai più.
Sono a Berlino da quarantotto ore. Sono partita senza avere un posto dove stare - lo avevo, ma non sapevo come accedervi - sono arrivata in aeroporto ed ho prenotato una stanza. La mattina dopo mi sono svegliata ed ancora non sapevo come avrei fatto. Poi ho fatto tutto.
Meno di un’ora fa ero ad Alexanderplatz. Incantata dalle luci e dalle persone, mi ero seduta su una panchina a fumare una sigaretta. Un ragazzo indiano mi ha teneramente rivolto la parola, è stato gentile. Ora sono sul balcone del mio nuovo e temporaneo appartamento a Frankfurter a chiedermi chi sono. Sono quella che va in giro per una città sconosciuta da sola, che ordina una zuppa in un ristorante vietnamita, che prende un aereo senza sapere dove dormire. Sono la donna che teneva la mano di Valerio mentre moriva, che ha tenuto la mano di Valerio le altre volte che era in coma, che per due volte lo ha risvegliato quando sembrava impossibile. Sono una persona minuscola che non ha saputo imporre ai suoi familiari di non firmare contro l’accanimento terapeutico, ben consapevole che Valerio volesse vivere. Un po’ meno consapevole dell’entità del dolore che gli abbiamo risparmiato, del destino di dialisi costretto a letto a cui abbiamo detto no per lui. Valerio ci ha messo tre giorni a morire, perché lui voleva vivere. Lui voleva vivere ed adesso devo vivere io, ma non so come. So che sono brava a farlo. So che lo amo, e che lui mi ha amata davvero. Adesso sono a Berlino da sola, sola come non sono stata mai. Ho paura di tutto, ma non si vede, come Valerio che è ovunque, ma da nessuna parte. Ho paura di riuscire come di non farlo.
Valerio sapeva fare tutto. Noi, forse, ci somigliavamo. Lui è la parte migliore di me, e voglio che il mondo lo veda anche più di prima, perché lui è la cosa più bella che abbia mai incontrato.
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susieporta · 2 months ago
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Dovete avere almeno una donna nella vostra vita che vi dica "Una come te mica la trova più."
Dovete averne almeno una che vi ricorda che siete delle curandere, delle fate o delle streghe, delle creative, delle donne medicina, delle dee.
Almeno una, dovete averne, che vi guardi come foste un miracolo, una che non veda l'età del corpo ma quella dell'anima, una che vi dica "Grazie di esistere".
Dovete avere almeno una donna che quando vive una cosa bella pensa a voi, che gioisce delle vostre gioie, che piange le vostre lacrime.
Una che vi faccia ridere al centro di un dolore, almeno una che vi porti in mezzo alla pista a ballare, che quando la dea è rotonda in cielo vi scriva "Buona luna piena".
Una che sappia il vostro buon cuore anche in mezzo ai casini, le incomprensioni, il buio pesto.
Dovete avere almeno una donna, nella vostra vita, che annaffi la realizzazione dei vostri talenti
instancabilmente,
quotidianamente,
divinamente,
fino a vederli sbocciare.
Almeno una che cura il vostro ciclo, che vi pensa nel dolore del sangue, che si siede accanto a voi nel silenzio. Almeno una che i suoi regali o si sfogliano, o si mangiano, o sono fatti di ore insieme.
Dovete averne almeno una che vi prenda le mani e vi custodisca, che vi ripeta mantra di bene nella sofferenza, che vi dica "Ti amo".
Dovete avere almeno una di queste donne, nella vostra vita.
Se non ne avete ancora una, uscite fuori a cercarla.
La sorellanza è un amore necessario.
Gloria Momoli
[Fotografia di Chantal Convertini]
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vedaveil · 2 months ago
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⌢⌢⌢⌢⌢⌢⌢⌢⌢⌢⌢⌢⌢⌢
﹉﹉﹉﹉﹉୨♡୧﹉﹉﹉﹉﹉
HIIIIII this is my 1st ever tumblr post :3 — (May 11 ‘25)
**UPDATED — june 21, 2025**
my name is veda veil, but u can call me:
✎ veda veil
✎ sterling stacy
✎ mauve astoria
(basically all of my aliases on ao3 >_<)
────୨ৎ────
where to find me?
✎ refer to my strawpage in my bio !!! :D
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other stuff about me:
- !!! 16 !!!
- she/they
- sapphic & objectum
- eng/esp
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ummmm…don’t rlly know what else to say, but the microapple brainrot is what drove me here lmao. I’ve been really busy irl :( so I might just be a lurker/shitposting until summer when I actually have ummmm idkkkk FREE TIME!
jus wrote my first fic of them likeeee may 5th, methinks 😖 and IT WAS HIGHKEY DOOKIE BUT IT’S CALLED “THE FUN OF FRUGALITY” AND IM EMBARRASSED ASF TO EVEN LINK IT
anyway, here’s a general list of things i like aaaaaaa
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BIG EMPHASIS ON…
✎ retro technology
✎ apple
✎ microsoft
(sorry for being so vague, but these are jus the ones i can think of rn!)
hobbies:
✎ writing fics
✎ reading
✎ drawing
✎ painting
✎ MUSIC
music:
✎ bob dylan
✎ joan baez
✎ laura nyro
✎ radiohead
✎ VR SEX
✎ drab majesty
✎ marriages
✎ the nocturnes
✎ emma ruth rundle
✎ incan abraham
✎ orba squara
✎ journey
✎ the beatles
✎ cold cave
✎ aphex twin
decades i like (for music/fashion/makeup):
✎ 60s
✎ 70s
✎ 80s
✎ 90s
✎ LATE 00s
✎ early-to mid millennial 2010s </3
────୨ৎ────
DNI for basic things…like if ur a right-wing bigot 🚫🚫🚫
OR if ur an AI enjoyer, for example, generative ai/basically anything that produces soulless, meaningless images by stealing others’ art, writing, ideas, etc.
DNI !!
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anywayyy for the good people:
Don’t hesitate to DM me 4 requests or if u jus wanna talk and whatnot😎 im pretty new, LIKE I SAID, so im sososo sorry if im awkward!
thank you sm, cant wait to see where this blog goes ^______^📠
ANYWAY INTRO’S DONE THANX 4 READING
┈ ┈ ┈ ┈ ୨♡୧ ┈ ┈ ┈ ┈
⌣⌣⌣⌣⌣⌣⌣⌣⌣⌣⌣⌣⌣⌣
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compassionmattersmost · 9 months ago
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4✨AI as a Reflection of Human Values: Shaping the Future with Compassion and Wisdom
As we stand on the threshold of unprecedented technological advancements, the ancient wisdom of Dharma takes on new relevance. The teachings of the Buddha, the Bible, the Vedas, and other spiritual traditions point us toward a perennial wisdom that has guided humanity for millennia. But in a world that remains fraught with conflict and disharmony, it’s clear that the presence of Dharma alone has…
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naveendasblogs · 8 months ago
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For More Information Please Must Watch YouTube Channel Sant Rampal Ji Maharaj.
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a10alively · 1 year ago
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Okay faccio tipo la diva ( hades non ti puoi azzardare a dire qualcosa, non accetto critiche ) e mi sfogo su tumblr così Aphry non deve subire drammi vari:
Avete mai voglia di spaccare la faccia a qualcosa — o qualcuno più realisticamente — senza motivo? Cioè, arrabbiarsi per delle cose completamente stupide che alla fine ammontano a nulla più che un piccolo problema? Sì,gli esami di coscienza me li faccio anch'io difatti son prettamente confusa: che cazzo c'è che non va in me-? Anche che non riesco a distinguere bene affetto e ODIO, come cazzo si fa? Cioè, io voglio bene ai miei fratelli? Sì,penso di sì, ma realisticamente che ne so?
Non avete letto niente,vi odio tutti ho preso solo una pillola di troppo ignoratelo e non portate mai più a galla questo argomento (non è vero vi voglio bene forse. Forse.)
Bellissima questa cosa, #isentimentiahquestiestranei. Che poi li chiudo in compartimenti stagni per evitare che mi distraggano è un'altra gatta da pelare. (Pregando in greco che papi Lively non veda il post.. però Tutankhamon è troppo fossile per usare tumblr - .Στο όνομα του πατέρα του γιου και του διάολο που νοιάζομαι, αμήν)
(non mi pagano abbastanza parte 2)
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canesenzafissadimora · 9 months ago
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Vietato tradire la parte più vera di te, quella che spesso tieni nascosta, quella che ha a che fare con la musica e con i capelli al vento, con certe scelte che fai come se tu non avessi alternative e invece un’alternativa c’è sempre, solo che a volte il cuore fa finta di niente e che bello che è, quando succede. Vietato dimenticare di quando correvi in riva al mare sperando di essere presa e portata via da qualcuno, vietato dimenticare quelle sere in cui ti addormentavi sperando che la realtà potesse assomigliare alle storie che leggevi di nascosto, pregando che tua madre non si accorgesse che eri ancora sveglia. Vietato smettere di sperare in qualcosa, qualsiasi cosa, tipo che domani ci sia il sole, che si veda la luna, che al supermercato ci siano le pesche buone, che qualcuno ti abbracci, che qualcuno si accorga della fatica che duri. Vietato smettere di durare fatica, perché quando sudi, quando arranchi, quando corri da una parte all’altra sognando un po’ di meritato riposo, è proprio allora che vivi davvero: quando ti muovi, quando poi torni a casa e tiri un sospiro di sollievo perché in qualche modo ce l’hai fatta, sei ancora tutta intera. Vietato sorvolare sulle piccole vittorie, sui dolori piccoli che come gocce d’acqua ti consumano il cuore forse anche più di quelli grandi. Vietato sorvolare in generale, fai caso alle mani della gente, agli alberi, alle nuvole, all’odore dei giornali, alle parole nuove che usano i bambini, ai ricordi che arrivano quando vogliono e non si possono ignorare. Vietato ignorare le canzoni, anche quando queste canzoni non sono dedicate a te. Vietato dire “che schifo” prima di aver provato, vietato dire “che schifo” in assoluto. Qualcosa da salvare c’è sempre, allora tu trovalo e tienilo da parte. E poi, se puoi, non fare l’errore che facciamo tutti, prima o poi: non aver paura di condividere la bellezza. La bellezza non si consuma se la doni agli altri. La bellezza, se la spargi in giro, cresce rigogliosa. Vietato smettere di commuoversi guardando un film stupido, di piangere di fronte ad una stella che cade, di esprimere un desiderio spegnendo una candelina sulla torta. Vietato smettere di fare qualcosa solo perché c’è chi ti trova ridicola, vietato rimanere in silenzio quando qualcosa dentro di te urla, vietato dire “vado via” per timore di soffrire troppo. Per amore, resta. Per amore, resta quella che sei. Per amore, difenditi, ma per favore: non esagerare. Perdersi tra i pensieri e le smorfie ed i modi di dire e le abitudini e i rimpianti e i baci e le speranze di qualcuno è un bel modo di stare al mondo. Vietato dire a qualcuno “non piangere��, “non ridere”, “non andare via”. Se ci riesci, lascia correre, lascia scorrere la vita e le persone, perché poi vedrai, ce ne saranno alcune che non riuscirai a perdere nemmeno quando ti ci metterai d’impegno. Guarda le previsioni, ma non proprio tutte le mattine, ogni tanto lasciati sorprendere dalla pioggia, o dal sole. Porta i fiori a chi sai tu, o dedicale il mare ogni volta in cui avrai la fortuna di guardarlo. Ricordati che ci sei e che questo è un potere magico incredibile, che se mi dicessero “vorresti essere invisibile, teletrasportarti o esistere?” io risponderei senza alcuna esitazione “esistere”. Perché se esisti sei parte di qualcosa, puoi provare nostalgia, puoi provare a essere felice.
Vietato dimenticare che tutto quello che ti circonda non è un ostacolo, ma un’opportunità.
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Susanna Casciani
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occhietti · 9 months ago
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La buona notizia siamo noi.
Noi che guardiamo gli orrori del mondo e decidiamo di entrare in scena lo stesso, di agire, di seminare, di condividere le nostre esperienze, le nostre conoscenze, la nostra voglia di trasformare ogni dolore in amore.
Noi che possiamo essere la vera alternativa vivente al presente, abbiamo una responsabilità storica di portata straordinaria.
Noi tutti possiamo organizzare mille e mille incontri di qualsiasi portata, da una stretta di mano e un sorriso, dall'ascolto di chi soffre, alla mostra, al concerto, al convegno, dall'abbraccio personale all'evento dietro casa nostra.
Siamo noi la sola buona notizia possibile,
il solo faro che splende nella notte.
Certo, io credo di volerlo essere, ma anche tu che mi leggi puoi fare lo stesso, tu che forse non sai ancora se annuire o se dire di no, tu che vorresti assentire, ma ti chiedi "E io che cosa posso fare?".
Certo, là, fuori dalla porta di casa il mondo è feroce, le grida di odio e di guerra sommergono ogni nostro tentativo di respirare pace, amore, bellezza, bontà, coraggio.
E allora? Noi lo vediamo tutto questo?
Benissimo, ecco la buona notizia allora.
Se la verità viene uccisa ogni giorno davanti ai nostri occhi, non ci resta che essere noi ad affermarla di nuovo.
Se la bontà non viene più praticata dal mondo che abbiamo attorno a noi, ammesso che sia proprio così, dobbiamo essere noi a mostrare bontà, cose buone, lì dove viviamo.
Se la bellezza muore nel "mi piace o non mi piace" che rende bella una buccia di banana incorniciata, dobbiamo essere noi a ridipingere il bello, suonare il bello, parlare il bello, danzare il bello, aiutare a far sì che si veda il bello.
La buona notizia siamo noi.
Solo noi possiamo essere la luce della "speranza attiva" di un futuro migliore. Noi siamo la reale luce nella notte oscura del presente.
Noi che ad esempio possiamo "aiutare in pratica" i ragazzi che non ce la fanno, o quelli che non sanno le cose, o che non hanno alternative, o la forza.
Siamo noi che possiamo mostrare l'esempio delle nostre vite, insegnare ciò che conosciamo, dare tutto di noi stessi, risorse, tempo, denaro, idee per seminare un mondo migliore di questo.
Chi vede il mondo nuovo
è la sola buona notizia che esista.
Io che faccio?
Incontro le persone, mi spendo come posso, scrivo, come in questo momento, che mi sveglio con questi pensieri un'ora prima dell'alba, perché si getti un seme vero, bello, buono nel mattino di chi sta per leggermi.
Perfino, mi metto a recitare parole spirituali, strano ma vero, per far passare i concetti, per dare vita a certi sublimi semi della bellezza interiore.
È poco? È una goccia nell'oceano? È solo un ideale?
L'alternativa sarebbe "rinunciare", darsi per vinti, lasciarsi andare a credere di non essere capaci, di non avere il talento o le forze per cambiare il mondo.
No grazie, io non smetterò di incarnare la buona notizia che posso fare agire attorno a me.
La buona notizia siamo noi.
Noi. Io, tu, loro, voi. Chi altri sennò?
Noi possiamo impegnarci a dare noi stessi. Possiamo farlo. Possiamo fare tantissimo. Possiamo fare tutto.
Possiamo aiutare così tanto, possiamo seminare, offrire opportunità, diffondere conoscenza, se solo vogliamo farlo, se solo capiamo che la trasformazione del mondo non verrà mai da fuori, dall'alto, che sia dal Cielo, dal Comune, dallo Stato, dall'amico, dal padre o dalla madre, o dall'altro.
La vera, vivente, reale, attiva e presente
buona notizia siamo noi.
- Matteo Gazzolo - da "La vita continua"
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crazy-so-na-sega · 11 months ago
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mito->poesia->tragedia->metodo scientifico: uno sviluppo straordinario
Il genere tragico in Grecia: riproposizione ed evoluzione del mito arcaico.
La forma della tragedia classica greca è il punto di arrivo di un processo sviluppato a partire da un primitivo nucleo del coro, progressivamente ridimensionato a favore di uno spazio sempre maggiore riservato al dialogo dei personaggi. La tragedia ripropone e riplasma del materiale mitico ereditato dal mondo arcaico. Il suo appellativo si collega etimologicamente alla parola tragos con riferimento al capro, riferimento che è stato interpretato in vari modi quali: a) il sacrificio rituale celebrato alla fine della rappresentazione; b) la maschera indossata dal coreuta, c) il premio dato al vincitore. In ogni caso, si tratta di un riferimento a qualcosa di animalesco, ferino, primitivo, selvaggio (si veda ciò come traccia dell’animalesco selvaggio dionisiaco rispetto all’olimpico armonioso compositore delle passioni rappresentato da Apollo).
La struttura era articolata in un prologo sugli antefatti dell’azione, un parodo, canto di ingresso del coro, gli episodi costituiti da dialoghi con gli stasimi, i canti di stacco tra gli episodi, e l’esodo, canto di uscita. Il coro (12 coreuti ai tempi di Eschilo con uno di loro, il corifeo, dialogante a nome degli altri con gli attori) cantava in armonia con la musica e la danza ( infatti il verbo koreuein significa danzare). Gli attori, tutti di sesso maschile, indossavano maschere, coturni, ovvero alti calzari per essere più visibili agli spettatori e la scena era dotata di macchine teatrali. In genere le rappresentazioni avvenivano in occasioni di feste in onore di Dioniso, dio rurale patrono della fertilità. Erano dei veri e propri festival in cui gareggiavano i poeti tragici con la loro tetralogia (3 tragedie ed un dramma satiresco). C’era una commissione selezionatrice fatta da un arconte ed altri due membri che sceglieva i tre concorrenti per la gara finale, ogni tetralogia veniva rappresentata in una giornata intera e quindi il concorso durava 3 giorni. La giuria per assegnare la vittoria della corona di edera era formata da 1 rappresentante per tribù estratto a sorte da una lista fornita da ognuna delle 10 tribù, che dava una classifica dei concorrenti su una tavoletta, delle 10 poi ne venivano estratte 5 a sorte per avere il vincitore. I contenuti delle opere attingevano ad un patrimonio di racconti mitici tradizionali e la rappresentazione drammatica era fondata sul contrasto, la lacerazione tragica tra protagonista umano e divino e degli uomini tra loro. Tutto il popolo partecipava, lo stato finanziava i poveri con due oboli per indennizzo delle ore di lavoro perdute ed i costi degli spettacolo (scenografia, costumi, attori, coreuti, musicisti) che erano in parte sostenuti anche dalle famiglie ricche, c’era anche un servizio d’ordine dotato di robusti manganelli contro eventuali disturbatori. La partecipazione popolare al "RITO COLLETTIVO" funzionava da presa di coscienza, grazie a questa esteriorizzazione del dramma tragico reso nello spettacolo teatrale, che determinava una presa di distanza, una assunzione di responsabilità collettiva di fronte alle tensioni tremende dell’esistenza umana secondo una visione che affondava le sue radici nei sanguinosi rituali del mondo pre-greco. In questo consiste la CATARSI di cui parla Aristotele: LA RAPPRESENTAZIONE HA UN EFFETTO LIBERATORIO DALLE PASSIONI (i patemata = patemi di animo).
La tragedia si differenzia dal mito per un tratto sostanziale: se nel mito lo scontro è nel mondo divino, qui il piano si sposta sulla violenza tra dei e uomini e degli uomini tra di loro. Questo è testimoniato dal lessico tragico. Sono fondamentali alcune parole chiave ricorrenti nei dialoghi, che mostrano la inconciliabilità nella tragedia di polarità opposte di comportamento: parole da un lato come collera (che però è anche invidia!) (ϕθόνος),e accecamento divino (΄Άτη) , tracotanza (ύβρις), e violenza brutale (βία) , dall’altro legge (νόμος), diritto (δίκη), autorità legale (κράτος), timore (ϕóβος), e pietà (ʹΈλεος), parole che segnano nella loro opposizione il contrasto inconciliabile che caratterizza la tragedia. Viene bollata la tracotanza, si esibiscono i valori morali e le norme etico-sociali cui conformare i comportamenti dei cittadini della polis ed il ricorso al mito serve a rinsaldare il tessuto connettivo della convivenza. Nella trilogia più famosa, l’Orestea, formata da Agamennone, Coefore, Eumenidi, la tragedia si risolve con Oreste portato nella sede suprema della istituzione della polis, l’Areopago, dove Oreste è alla fine assolto e le furiose persecutrici Erinni si trasformano nelle benigne Eumenidi. Si impone la Giustizia, la DIKE, che si esplica nel NOMOS, nella Legge della città, a fronteggiare la violenza, ma ciò non sarà sufficiente se nell’Antigone la legge del cuore e degli affetti si scontrerà con la legge ufficiale della città stessa, che tuttavia prevarrà alla fine. Ma a questo punto, gli Dei c’entrano poco, il conflitto è tra gli uomini, gli Dei sono solo spettatori. I drammi umani riportano le scorie dei drammi divini. Più i conflitti "si umanizzano", più si perde la carica istintiva, travolgente dell’eros e della violenza primitiva e questo porta alla famosa tesi di Nietzsche che ne La nascita della tragedia (1871) vede nelle prime tragedie un equilibrio tra le parti del coro che rappresentano la potenza dionisiaca degli istinti e le parti del dialogo degli attori che moderano con la razionalità apollinea lo scatenamento degli istinti, fino ad arrivare ad Euripide che descrivendo con realismo delle vicende umane fa prevalere il distacco dello spirito superiore ed equilibrato apollineo in contemporanea all’avvento del razionalismo di Socrate in filosofia e la definitiva eclissi del dionisiaco, evento che il filosofo tedesco denuncia come la più grande perdita per tutta la cultura occidentale.
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Più i miti perdono valore di Verità, staccati dal culto dionisiaco, più i paragoni e le similitudini linguistiche, da "strati intermedi" tra il mondo degli dei e quello umano subiranno una trasformazione che costituirà i primi gradini delle deduzioni analogiche di cui il metodo empirico si servirà più tardi.
-Franco Sarcinelli (WeSchool)
-Bruno Snell (le origini del pensiero europeo)
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io-rimango · 2 months ago
Note
Non trovo le parole giuste per descrivere le sensazioni che la tua paginai ha dato.
Mi è apparsa tra i suggerimenti ed ho iniziato a leggere. La delicatezza con cui parli dei ragazzi che seguì è disarmante. La dolcezza che lasciano le tue parole è tangibile. Ho avuto in passato un occasione di entrare in un ambiente così intimo e protetto, ed ho notato subito il bisogno, l'esigenza di questi ragazzi di avere una persona che li veda come dici tu. Che si cura di loro e non guarda e passa solamente. Il bisogno di avere un punto di riferimento che ascolti le loro parole. Sono padre da otto anni, ed io mio più grande terrore è che i miei figli si sentano invisibili ai miei occhi. Ho letto tanto (non tutto) del tuo blog, e la sensazione che più mi rimane da ciò che scrivi, è quella di una coperta calda quando fuori è freddo. Vorrei ringraziarti delle testimonianze che condividi, e prego che in questo mondo sfasciato vi siano sempre più persone come te (perdonami se ti do del tu) in grado di aiutarci a rimetterlo a posto. Buona serata ❤️
Giuseppe
Grazie Giuseppe, le tue parole mi toccano il cuore.
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vintagebiker43 · 1 year ago
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Leonardo Cecchi 
C’è un nuovo primato del Governo Meloni: per la prima volta nella storia repubblicana, un Governo pensa che gli italiani siano così stolti da proporre, a distanza di un anno, dei “remake” di proposte già fatte e fallite, nella speranza che chi non ha visto il film la prima volta lo veda adesso.
Quasi un anno fa (7 agosto 2023) Giorgia Meloni e il suo Governo annunciavano infatti l’intenzione di tassare i cosiddetti extraprofitti delle banche, che grazie ai tassi di interesse elevati stavano (e stanno) facendo soldi a palate. Tanti annunci, consenso facile per il “Governo degli italiani” contro le banche brutte, sporche e cattive.
Nel giro di un mese, la tassa venne cambiata e diventò (davvero) una barzelletta: le banche potevano decidere se pagare gli extraprofitti o metterli a riserva. Per capirci: a te cittadino ti chiama l’Agenzia delle Entrate e ti dice “guarda, questi 5mila euro che hai guadagnato in più o li versi a noi o te li metti da parte, che scegli?”. Una barzelletta.
Oggi, a distanza di un anno, il Governo ripropone la stessa, identica cosa. Para para, come si dice a Roma. Ovviamente non caveranno nulla dalle banche e si risolverà tutto in maniera grottesca come un anno fa, o al limite – come leggo stamani – chiederanno qualche milione di beneficenza che spacceranno per grande risultato. Così quei 3 italiani su 10 che lo scorso 7 agosto erano al mare, forse quest’anno si vedranno il nuovo film di “Giorgia Meloni contro le banche 2 - La vendetta”.
Ormai è ridotto tutto a un'operetta, sembra di vivere davvero in un Paese ridotto a pubblico spettatore per maghi, incantatori e presentatori tv.
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