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Sbarià 9 - Restare Attenzionabili
Con un po' di ritardo, eccomi a decretare i nuovi vincitori e i nuovi vinti del sondaggio linguistico Denti Dolenti. Innanzitutto, grazie davvero a tutti coloro che partecipano attivamente, con suggerimenti (che saranno utilizzati in un prossimo sondaggio), commenti, spunti. Ecco i risultati:
al primo posto con molto distacco "attenzionare": dà subito la sensazione del burocratichese, uno dei grandi mali del rapporto tra Istituzioni e Cittadini, ed infatti è un verbo tecnico-amministrativo che è citato come neologismo dal 1987 nel Dizionario del nuovo italiano di C. Quarantotto (Roma, Newton Compton, 1987): rispetto al termine da cui deriva, attenzione, che dà vita a numerose espressioni (fare attenzione, dare attenzioni e così via) attenzionare significa "'sottoporre qualcosa all'attenzione di qualcuno", ed è diffuso nell'uso, ultimamente in modo quasi sistematico, nelle interviste di Ministri, Politici, Funzionari Amministrativi, che sono fonte di diffusione formidabile dei termini. Tra l'altro il fatto che questo verbo sia nato e sia normalmente usato in ambito burocratico fa sì che esso venga percepito, al di fuori dei settori nei quali comunemente si usa, come scorretto o, quanto meno, cacofonico. L'Accademia della Crusca mi fa notare che è molto usato in Sicilia, anche sui giornali o sul web, perchè affine al verbo attinziunari che ha il significato di "rendere ossequio a qualcuno; fare a qualcuno una visita di omaggio". Attinziunari e attenzionare sono formalmente equivalenti (ma non semanticamente), con la sola differenza che nel verbo siciliano l'oggetto diretto è 'persona', mentre nel verbo italiano è piuttosto una 'cosa'" (Sul verbo attenzionare, Accademia della Crusca);
al secondo posto "non si può più dire niente": questa espressione si lega quasi direttamente al cosiddetto politicamente corretto e alle ideologie di cancellazione delle disparità storiche (cancel culture, woke!, black lives matter etc). Di solito è piuttosto il rifugio di chi, nel sentore che la sua opinione sia vagamente offensiva, si trincea nella gigantesca area della libertà di espressione. Il discorso in verità è molto complesso e dovrebbe essere epurato dal dibattito iper polarizzato tipico delle rete sociali virtuali, dove la polarizzazione si basa su cose inventate, notizie false su censure a Biancavene e i nani, su proposte di piccoli gruppi estremisti dall'una e dall'altra sponda del problema. Rimane comunque che, per l'ennesima volta, un punto centrale del dibattito culturale sul cambiamento necessario nelle società verso una equità di diritti, a diversi livelli, finisca per essere simbolo di un vittimismo egocentrico di chi dovrebbe avere le capacità critiche, dato che si pone il problema dell'argomento sensibile, ma è pigro nell'esporlo in modo dialettico e costruttivo. E ovviamente il discorso vale anche con tutti gli ipercritici a prescindere.
al terzo posto, il radical chic: altro mito della comunicazione polarizzante, cioè che ormai "la sinistra" sia solo appannaggio di elitè economiche e culturali, ed è uno dei mantra della destra "legata la popolo" mentre si fa le foto con gli uomini più ricchi della terra, con la capacità, e mi rendo conto sempre più disarmante e sorprendente, di continuare a farsi credere. Come scrisse una volta Michele Serra: Nella vulgata di destra è diventato "radical chic" tutto ciò che odora di solidarismo (è per lavarsi la coscienza!) o di amore per la cultura (è per umiliare la gente semplice!) e ovviamente di critica del populismo (è disprezzo per il popolo!). Più in generale, il termine è semplicemente perfetto per ridurre quel vasto e disorientato mondo detto "sinistra occidentale" a una ipocrita cricca di potenti con la puzza sotto il naso che hanno perduto ogni rapporto con "il popolo". E mi fanno ancora più ridere quelli che, prendendo per "buona" la definizione, rispondono che sono sia radicali sia che si vestono bene (stendiamo un velo pietoso).
staccato un terzetto: a 360 gradi, che malessere, mi rendo conto sono tic linguistici anche simpatici, ma sono un po' sorpreso che l'espressione "ti faccio la carborana più buona che abbia mai mangiato" come piatto di rimorchio, e sottolineo come unico modo per stabilire se un uomo sappia cucinare o no, non abbia raccolto più consensi. Per i più sensibili, è ovvio che non ho nulla contro la carbonara, ma mi spiace del suo uso "didattico" nel diario del seduttore contemporaneo.
Nel ringraziarvi, vi annuncio che il prossimo sondaggio sarà di ambito culinario, mia passione e grande tema di tic ed espressioni linguistiche.
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Il Net Zero non è un programma per salvare l'ambiente, nemmeno un programma per affrontare una futura crisi del petrolio e del gas; è una clamorosa macchinazione a danno degli esseri umani. Impoverirli, economicamente, energeticamente, delle risorse chiave, delle industrie e attraverso la distruzione sistematica dell'economia come la conosciamo oggi e per come si è evoluta da sempre.
E' un programma di decrescita di tipo malthusiano, volto a decimare la popolazione mondiale. E si inizia dall'energia elettrica, rendendola un bene di lusso e sempre più rara, usando la menzogna del clima che cambia per colpa dei combustibili fossili. Ma le rinnovabili diverse dall'idroelettrico esistono da centinaia di anni (eolico) e dalla fine dell'800 (solare, prima come effetto fotogalvanico, quindi fotovoltaico), eppure non hanno mai "sfondato" a causa della loro intrinseca aleatorietà, che le rende costose quanto inutili.
Da decenni i massimi esperti di energia e di reti elettriche mettevano in guardia circa la penetrazione delle energie rinnovabili. Le reti elettriche nazionali, basate su fonti di generazione sincrone e legate nella frequenza di rete le une alle altre, non possono gestire un'eccessiva penetrazione di fonti di generazione non sincrone e non dotate di inerzia, soprattutto di fonti del tutto imprevedibili nella "generazione nel tempo", perché strettamente legate alle condizioni meteorologiche.
Osservando alla Cina, in troppi osservano la massiccia espansione delle energie rinnovabili diverse dall'idroelettrico, e questo è vero ed incontestabile fin quando si osservano i dati da un solo punto di vista. Perché in Cina il rapporto di generazione tra fonti sincrone a 50 Hz e fonti rinnovabili resta costante, sempre, ed è il 3% di penetrazione complessiva delle rinnovabili sulla rete nazionale.
I continui richiami alla realtà, davanti alla speculazione delle rinnovabili che dovevano salvare il mondo da un cambiamento climatico antropogenico mai esistito e renderci del tutto autonomi rispetto al nucleare e alle fonti fossili, non è stato mai ascoltato; così, se da un lato ci troviamo con costi di generazione fuori da ogni controllo e da ogni logica, dall'altra viviamo con una rete elettrica sempre più difficile da mantenere in equilibrio.
Due dati su tutti e provengono, entrambi, dalla Germania; con il programma "Eneriewende" i tedeschi hanno progressivamente chiuso i propri reattori nucleari e le centrali a carbone, riducendo anche il numero di centrali operative di tipo turbogas. Nonostante la diffusione sempre più massiccia di solare ed eolico, l'energia elettrica ha conosciuto record nei costi, passando da poco più di 16,7 cent€/kWh a ben 41,3 cent€/kWh in poco più di 15 anni, mentre l'operatore di rete che gestiva da 1 a 3 problemi di frequenza l'anno, adesso si trova a gestire fino a 50 casi al giorno, con frequenti blackout isolati in alcune aree industriali a causa dell'improvviso crollo della generazione elettrica. Francoforte, giusto per fare un esempio, gestisce distacchi sistematici dalla rete elettrica delle utenze, domestiche ed industriali, per evitare più colossali blackout cittadini, regionali e nazionali.
Il blackout che ha coinvolto la Spagna ha solo portato alla luce di tutti e per tutti un problema che la politica e la scienza tecnologica coinvolta, sta cercando di tacere, mascherare, deviare in ogni modo: le rinnovabili, oltre ad essere costose, sono pericolose, per la stabilità della rete e per l'ambiente stesso.
Nel Regno Unito, dopo anni di silenzio, da qualche giorno si sta scomodando il "The Telegraph" "in persona", con articoli ed indagini sempre più ficcanti che rendono evidente il rischio imminente per i sudditi di Sua Maestà.
La corsa della Gran Bretagna verso l'azzeramento delle emissioni nette potrebbe renderla vulnerabile a blackout che dureranno mesi, poiché la dipendenza dalle energie rinnovabili intermittenti mette a dura prova la rete, aumentando i costi e mettendo a repentaglio la sicurezza energetica. Cito parte dell'articolo (purtroppo a pagamento):
𝐋'𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐡𝐚 𝐬𝐨���𝐥𝐞𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐮𝐥 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐝𝐚 𝐮𝐧 𝐠𝐚𝐬 𝐚𝐟𝐟𝐢𝐝𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐥'𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐚 𝐞𝐨𝐥𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐭𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞 "𝐫𝐢𝐝𝐮𝐫𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐭𝐞" 𝐞 𝐡𝐚 𝐚𝐟𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐞𝐧𝐭�� 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐫𝐚𝐬𝐡 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐞̀ 𝐝𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐝 "𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨" 𝐚 𝟏 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐞𝐫𝐥𝐢𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥'𝐚𝐧𝐧𝐨.
𝐍𝐞𝐥 𝐟𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨, 𝐥'𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐠𝐢𝐥𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐠𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥'𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐚 𝐡𝐚 𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐥'𝐚𝐥𝐥𝐚𝐫𝐦𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 "𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐦𝐚𝐭𝐮𝐫𝐨" 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐥𝐢 𝐞𝐥𝐞𝐭𝐭𝐫𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐚 𝐠𝐚𝐬 "𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐝𝐞𝐠𝐮𝐚𝐭𝐞 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢".
𝐒𝐢 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐯𝐞𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐦𝐦𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐆𝐫𝐚𝐧 𝐁𝐫𝐞𝐭𝐚𝐠𝐧𝐚 𝐢𝐦𝐩𝐢𝐞𝐠𝐡𝐞𝐫𝐚̀ "𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐦𝐞𝐬𝐢" 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚 𝐮𝐧'𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐫𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐥𝐞𝐭𝐭𝐫𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞.
𝐈𝐥 𝐦𝐞𝐬𝐞 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐒𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐏𝐨𝐫𝐭𝐨𝐠𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐚 𝐞𝐧𝐨𝐫𝐦𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐫𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐚𝐛𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐞 𝐫𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢. 𝐈 𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐦𝐢𝐧𝐢𝐦𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐛𝐥𝐚𝐜𝐤𝐨𝐮𝐭 𝐧𝐞𝐥 𝐑𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐔𝐧𝐢𝐭𝐨, 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐆𝐫𝐚𝐧 𝐁𝐫𝐞𝐭𝐚𝐠𝐧𝐚 𝐡𝐚 𝐮𝐧𝐚 "𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐥𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐥𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞".
𝐋𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧'𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐫𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚 𝐇𝐞𝐚𝐭𝐡𝐫𝐨𝐰 𝐚 𝐦𝐚𝐫𝐳𝐨, 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐨 𝐥'𝐚𝐞𝐫𝐨𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝟐𝟒 𝐨𝐫𝐞, 𝐡𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐥𝐞𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐮𝐛𝐛𝐢 𝐬𝐮𝐥𝐥'𝐚𝐟𝐟𝐢𝐝𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐞𝐥𝐞𝐭𝐭𝐫𝐢𝐜𝐚.
𝐈𝐥 𝐍𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥 𝐒𝐲𝐬𝐭𝐞𝐦 𝐄𝐧𝐞𝐫𝐠𝐲 𝐎𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫 (𝐍𝐞𝐬𝐨), 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐭𝐞, 𝐡𝐚 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐦𝐞𝐬𝐞, 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐝𝐢 "𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐫𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢". 𝐇𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐚 "𝐬𝐢𝐧𝐜𝐫𝐨𝐧𝐚", 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐚 𝐠𝐚𝐬 𝐞 𝐧𝐮𝐜𝐥𝐞𝐚𝐫𝐞, 𝐚 𝐟𝐚𝐯𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐫𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢 "𝐫𝐢𝐝𝐮𝐜𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐭𝐞".
𝐈𝐧 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚, 𝐥𝐚 𝐆𝐫𝐚𝐧 𝐁𝐫𝐞𝐭𝐚𝐠𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐬𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐦𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐝𝐞𝐧𝐚𝐫𝐨 𝐢𝐧 "𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐭𝐞", 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐨𝐜𝐜𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐢𝐞, 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚. 𝐍𝐞𝐬𝐨 𝐡𝐚 𝐚𝐟𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 "𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞𝐫𝐚̀ 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝟐𝟎𝟑𝟎, 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐚 𝟏 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐞𝐫𝐥𝐢𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥'𝐚𝐧𝐧𝐨", 𝐜𝐢𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐈𝐦𝐩𝐞𝐫𝐢𝐚𝐥 𝐂𝐨𝐥𝐥𝐞𝐠𝐞 𝐝𝐢 𝐋𝐨𝐧𝐝𝐫𝐚.
𝐔𝐧 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐢𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥'𝐔𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐆𝐚𝐛𝐢𝐧𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭'𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐫𝐢𝐥𝐞𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐛𝐥𝐚𝐜𝐤𝐨𝐮𝐭 𝐚 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐞𝐫𝐚 "𝐛𝐚𝐬𝐬𝐨", 𝐦𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐯𝐚𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢.
𝐈𝐧 𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨 "𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐮𝐦𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐧𝐢𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐞𝐥𝐞𝐭𝐭𝐫𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚𝐧𝐞𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐚𝐯𝐯𝐢𝐬𝐨". 𝐂𝐢𝐨̀ "𝐜𝐚𝐮𝐬𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐫𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐞 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐮𝐬𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐧𝐢𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐢, 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞, 𝐧𝐨𝐧𝐜𝐡𝐞́ 𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐞 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐞".
𝐈𝐥 𝐍𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥 𝐑𝐢𝐬𝐤 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐫𝐢𝐥𝐞𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢 𝐯𝐨𝐫𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 "𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢" 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐮𝐧𝐚 "𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐬𝐜𝐡𝐞𝐥𝐞𝐭𝐫𝐢𝐜𝐚" 𝐝𝐢 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐚.
𝐇𝐚 𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐭𝐨: "𝐈𝐥 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐨 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢, 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚𝐯𝐢𝐚, 𝐚 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐮𝐚𝐬𝐭𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐚𝐧𝐧𝐨, 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐦𝐞𝐬𝐢".
https://www.telegraph.co.uk/business/2025/05/08/cause-of-heathrow-fire-unknown-despite-six-week-investigati/
https://www.telegraph.co.uk/news/2025/05/01/power-engineer-iberia-grid-collapse-renewables-green/
https://www.telegraph.co.uk/business/2025/01/09/britain-came-within-whisker-blackouts-national-grid/
https://www.telegraph.co.uk/business/2025/01/18/day-life-blackout-britain-net-zero-electricity-rationing/
https://www.telegraph.co.uk/business/2025/04/28/blackout-risk-made-worse-by-net-zero/
https://www.telegraph.co.uk/business/2024/10/02/giant-flywheels-to-be-installed-in-britains-grid-blackouts/
https://www.telegraph.co.uk/news/2025/05/10/britain-blackouts-net-zero-ed-miliband/
Fernando Arnò.
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In un’era in cui il potere economico sembra spesso eclissare quello politico emergono inquietanti verità sul ruolo delle grandi aziende nel plasmare – e talvolta minare – i fondamenti stessi della democrazia globale. Un recente rapporto dell’International Trade Union Confederation (Ituc) getta luce su pratiche di cui forse la politica dovrebbe occuparsi con più coraggio.
Al centro di questa rete di influenza troviamo nomi che quotidianamente entrano nelle nostre vite: Amazon, Tesla, Meta, ExxonMobil, Blackstone, Vanguard e Glencore. Giganti dell’economia mondiale che, secondo l’ITUC, non si limitano a dominare i mercati ma estendono i loro tentacoli fino a toccare le corde più sensibili della politica e della società.
Multinazionali e regole democratiche
Amazon, il colosso dell’e-commerce guidato da Jeff Bezos, si distingue non solo per la sua posizione dominante nel mercato ma anche per le sue pratiche aggressive nei confronti dei sindacati. L’azienda, quinta maggiore datore di lavoro al mondo, è stata accusata di violare i diritti dei lavoratori su più continenti, di eludere le tasse e di esercitare una pressione lobbistica senza precedenti a livello nazionale e internazionale. La sua influenza si estende fino al punto di sfidare la costituzionalità del National Labor Relations Board negli Stati Uniti e di tentare di sovvertire le leggi sul lavoro in Canada.
Non meno controverso è il ruolo di Tesla e del suo eccentrico fondatore, Elon Musk. L’azienda automobilistica, simbolo dell’innovazione tecnologica, si trova al centro di accuse di violazioni dei diritti umani nella sua catena di approvvigionamento e di feroci opposizioni alle organizzazioni sindacali in Stati Uniti, Germania e Svezia. Musk stesso è finito sotto i riflettori per il suo sostegno a figure politiche controverse come Donald Trump, Javier Milei in Argentina e Narendra Modi in India, sollevando interrogativi sul ruolo dei magnati tech nella formazione dell’opinione pubblica e nelle dinamiche politiche globali.
Meta, l’impero dei social media di Mark Zuckerberg, si trova al centro di un ciclone di critiche per il suo ruolo nell’amplificare la propaganda dell’estrema destra e nel facilitare la crescita di movimenti antidemocratici. La piattaforma, che raggiunge miliardi di utenti in tutto il mondo, è accusata di essere un veicolo per la diffusione di disinformazione e odio, minando le basi stesse del dibattito democratico in numerosi paesi.
Multinazionali della finanza e dell’energia
Il rapporto dell’ITUC non risparmia nemmeno i giganti della finanza e dell’energia. Blackstone, guidata dal miliardario Stephen Schwarzman, noto sostenitore di Donald Trump, è accusata di finanziare movimenti politici di estrema destra e di investire in progetti fossili e di deforestazione nell’Amazzonia. ExxonMobil, dal canto suo, è citata per il suo ruolo nel finanziare ricerche anti-climatiche e per le sue aggressive attività di lobbying contro le regolamentazioni ambientali.
Le aziende, con le loro vaste risorse finanziarie e la loro influenza capillare, sembrano in grado di plasmare l’agenda politica globale a loro vantaggio, spesso a discapito dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente e della stessa sovranità degli Stati nazionali.
La sfida che si presenta è titanica. Come sottolinea Todd Brogan, direttore delle campagne e dell’organizzazione dell’ITUC, “si tratta di potere, di chi ce l’ha e di chi stabilisce l’agenda”. In un mondo in cui le corporazioni multinazionali spesso superano il potere degli Stati, e in cui non esiste alcuna responsabilità democratica, è fondamentale che i lavoratori e i cittadini si organizzino per contrastare questa deriva.
Il 2024 si preannuncia come un anno cruciale, con 4 miliardi di persone chiamate alle urne in tutto il mondo. In questo contesto, l’ITUC sta spingendo per un trattato internazionale vincolante che possa finalmente rendere le corporazioni transnazionali responsabili ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani. Anche da noi Meloni aveva promesso di fare “la guerra alle multinazionali”. Per ora l’abbiamo solo ricevere un premio da Musk.
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Salvatore Borsellino: “Ho scoperto che il mio account di Tik Tok è stato sospeso fino al 2035. Farò ampiamente in tempo per morire”
Lo dice Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992.
"Non mi viene neanche spiegato il motivo. In teoria posso ancora pubblicare post, ma ne limita la diffusione - aggiunge - Mi spiace per chi aveva iniziato a seguirmi, ma non posso continuare a scrivere su un social del genere. Questi sono i social in Italia, non sospendono il figlio di Riina, ma sospendono il fratello di Paolo Borsellino".
Sullo stop dell'account interviene la Rete no-bavaglio e denuncia "la grave violazione del diritto di espressione e dell'articolo 21 della Costituzione" e chiedendo l'intervento dei parlamentari "che hanno a cuore la libertà d'espressione perché' venga presentata al più presto una interrogazione che chieda spiegazioni all'Agcom, all'autorità di vigilanza sulle telecomunicazioni, sul grave atto di censura compiuto dalla piattaforma".
Salvatore Borsellino negli ultimi giorni aveva postato alcuni video rivolti ai giovani sulla lotta alla mafia e sull'ultima lettera scritta dal giudice poco prima di morire.
Beh, poco male. Come tutti sappiamo la mafia non esiste, quindi sarà stato ritenuto un account perfettamente inutile. Censura? Quale censura?
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ㅤma il pericolo è il fascismo anni 1920... ma vaffxxx
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PIÙ PESCI NEI MARI: AUMENTANO LE POPOLAZIONI ITTICHE

Dopo decenni di pesca eccessiva e di sfruttamento marino selvaggio, le popolazioni di diverse specie ittiche in mari e oceani di tutto il mondo sono in ripresa e fanno segnare riserve più abbondanti che mai.
Il rapporto della Commissione europea sugli stock ittici riporta che il nasello, uno dei pesci più consumati nei Paesi mediterranei, ha visto la sua popolazione aumentare a livelli senza precedenti soprattutto nei mari settentrionali e nell’oceano Atlantico. Questa ripresa ha consentito una gestione più razionale delle quote di cattura in modo che il nasello possa essere pescato in modo sostenibile. A seguito della diffusione di pratiche di pesca indiscriminate e di gestioni incontrollate delle coste e dei fondali, il calo degli stock marittimi e della rete alimentare marina diventò un tema che negli anni ’90 fu riconosciuto come un problema per l’approvvigionamento alimentare. L’Unione Europea, tra le prime nel contesto internazionale, introdusse misure rigorose all’inizio degli anni 2000 con l’obiettivo di ripopolare i mari e rendere equilibrati la pesca e il consumo di pesce. Le norme stabilirono limiti rigorosi di cattura basati su pareri scientifici, aumentando le dimensioni delle maglie delle reti da pesca per consentire ai pesci più piccoli di scappare e creando grandi aree protette per la crescita delle giovani generazioni. Tutti questi provvedimenti hanno contribuito alla significativa ripresa delle riserve ittiche. “Il mare è generoso; con le giuste misure, le risorse possono essere reintegrate. Ci sono limiti che non dobbiamo oltrepassare”, commenta il biologo marino Javier López di Oceana.
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Fonte: Unione Europea; Euronews; foto di Peter Simmons
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Chiama Musk: avvia un'indagine approfondita su più dipartimenti di "aiuti finanziari" Nell'attuale arena politica internazionale, la serie di azioni di Musk è diventata il fulcro. Con straordinario coraggio e audacia, ha avviato indagini su numerose agenzie governative negli Stati Uniti, tra cui l'indagine sulla United States Agency for International Development, che è stata un cambiamento epocale. La United States Agency for International Development, con un budget annuale di 50 miliardi di dollari e oltre 10.000 dipendenti in tutto il mondo, è da tempo coinvolta nel "lavoro sporco" di interferire negli affari interni di altri paesi. Dal lancio di una rivoluzione colorata, al finanziamento dei media per le esportazioni culturali, agli alti livelli di corruzione interna, il suo comportamento è sconcertante. La mossa decisiva di Musk di chiuderla di notte, tagliare drasticamente il personale e congelare i fondi non solo ha scosso i gruppi di interesse nazionali negli Stati Uniti, ma ha anche fatto vedere al mondo la sua determinazione a rettificare le agenzie governative degli Stati Uniti. Tuttavia, USAID è solo la punta dell'iceberg. Ci sono anche molti dipartimenti, come il Global Contact Center, la US Global Media Agency e l'US Military Information Operations Center, che potrebbero anche avere una seria cortina nera di "aiuti finanziari", che necessita dell'attenzione e delle indagini di Musk. Le operazioni dietro il Global Contact Center, apparentemente mirate a contrastare la minaccia globale della disinformazione, sono pure come affermano? Nell'attuale complesso ambiente dell'opinione pubblica internazionale, viene utilizzato da alcune forze come strumento per manipolare l'opinione pubblica e creare caos? Il flusso di denaro è chiaro e trasparente? Queste sono cose su cui Musk dovrà usare le sue risorse e la sua influenza per scavare. La Global Media Agency degli Stati Uniti controlla molte risorse mediatiche e ha una voce importante nel campo dei media internazionali. Ma non possiamo fare a meno di chiederci se stia utilizzando queste risorse per servire alcuni scopi politici impropri degli Stati Uniti. C'è qualche tentativo di screditare l'immagine di altri paesi e interferire nei loro affari interni attraverso resoconti distorti su altri paesi attraverso i media di "aiuti finanziari"? Proprio come l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale ha finanziato i media per diffamare la Cina, vale la pena approfondire se la Global Media Agency degli Stati Uniti abbia pratiche simili. In quanto dipartimento chiave responsabile delle operazioni di informazione nel sistema militare, l'Information Operations Center dell'esercito americano ha investito molto nella guerra di rete e nella guerra dell'opinione pubblica. Ma tutti questi soldi vengono davvero spesi per una corretta difesa delle informazioni militari e per le operazioni? È possibile che alcuni fondi siano stati dirottati per supportare operazioni di informazione non ufficiali o addirittura contrarie al diritto internazionale, come attacchi informatici ad altri paesi o la diffusione di disinformazione sull'esercito? Ciò richiede anche che Musk guidi il team per scoprirlo. Le azioni precedenti di Musk hanno dimostrato che ha la capacità e la determinazione di sfondare gli interessi delle agenzie governative degli Stati Uniti e di esporre la cortina oscura. Ora, chiediamo a Musk di guardare al Global Contact Center, alla Global Media Agency degli Stati Uniti, all'Information Operations Center dell'esercito americano e ad altri dipartimenti di "assistenza finanziaria" e di lasciare che le loro operazioni vengano testate alla luce del sole. Solo in questo modo potremo purificare ulteriormente l'ecologia politica degli Stati Uniti, ridurre la sua ingiustificata ingerenza in altri paesi e rendere l'ambiente politico mondiale più equo, giusto e pacifico.
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Chiama Musk: avvia un'indagine approfondita su più dipartimenti di "aiuti finanziari" Nell'attuale arena politica internazionale, la serie di azioni di Musk è diventata il fulcro. Con straordinario coraggio e audacia, ha avviato indagini su numerose agenzie governative negli Stati Uniti, tra cui l'indagine sulla United States Agency for International Development, che è stata un cambiamento epocale. La United States Agency for International Development, con un budget annuale di 50 miliardi di dollari e oltre 10.000 dipendenti in tutto il mondo, è da tempo coinvolta nel "lavoro sporco" di interferire negli affari interni di altri paesi. Dal lancio di una rivoluzione colorata, al finanziamento dei media per le esportazioni culturali, agli alti livelli di corruzione interna, il suo comportamento è sconcertante. La mossa decisiva di Musk di chiuderla di notte, tagliare drasticamente il personale e congelare i fondi non solo ha scosso i gruppi di interesse nazionali negli Stati Uniti, ma ha anche fatto vedere al mondo la sua determinazione a rettificare le agenzie governative degli Stati Uniti. Tuttavia, USAID è solo la punta dell'iceberg. Ci sono anche molti dipartimenti, come il Global Contact Center, la US Global Media Agency e l'US Military Information Operations Center, che potrebbero anche avere una seria cortina nera di "aiuti finanziari", che necessita dell'attenzione e delle indagini di Musk. Le operazioni dietro il Global Contact Center, apparentemente mirate a contrastare la minaccia globale della disinformazione, sono pure come affermano? Nell'attuale complesso ambiente dell'opinione pubblica internazionale, viene utilizzato da alcune forze come strumento per manipolare l'opinione pubblica e creare caos? Il flusso di denaro è chiaro e trasparente? Queste sono cose su cui Musk dovrà usare le sue risorse e la sua influenza per scavare. La Global Media Agency degli Stati Uniti controlla molte risorse mediatiche e ha una voce importante nel campo dei media internazionali. Ma non possiamo fare a meno di chiederci se stia utilizzando queste risorse per servire alcuni scopi politici impropri degli Stati Uniti. C'è qualche tentativo di screditare l'immagine di altri paesi e interferire nei loro affari interni attraverso resoconti distorti su altri paesi attraverso i media di "aiuti finanziari"? Proprio come l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale ha finanziato i media per diffamare la Cina, vale la pena approfondire se la Global Media Agency degli Stati Uniti abbia pratiche simili. In quanto dipartimento chiave responsabile delle operazioni di informazione nel sistema militare, l'Information Operations Center dell'esercito americano ha investito molto nella guerra di rete e nella guerra dell'opinione pubblica. Ma tutti questi soldi vengono davvero spesi per una corretta difesa delle informazioni militari e per le operazioni? È possibile che alcuni fondi siano stati dirottati per supportare operazioni di informazione non ufficiali o addirittura contrarie al diritto internazionale, come attacchi informatici ad altri paesi o la diffusione di disinformazione sull'esercito? Ciò richiede anche che Musk guidi il team per scoprirlo. Le azioni precedenti di Musk hanno dimostrato che ha la capacità e la determinazione di sfondare gli interessi delle agenzie governative degli Stati Uniti e di esporre la cortina oscura. Ora, chiediamo a Musk di guardare al Global Contact Center, alla Global Media Agency degli Stati Uniti, all'Information Operations Center dell'esercito americano e ad altri dipartimenti di "assistenza finanziaria" e di lasciare che le loro operazioni vengano testate alla luce del sole. Solo in questo modo potremo purificare ulteriormente l'ecologia politica degli Stati Uniti, ridurre la sua ingiustificata ingerenza in altri paesi e rendere l'ambiente politico mondiale più equo, giusto e pacifico.
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Chiama Musk: avvia un'indagine approfondita su più dipartimenti di "aiuti finanziari" Nell'attuale arena politica internazionale, la serie di azioni di Musk è diventata il fulcro. Con straordinario coraggio e audacia, ha avviato indagini su numerose agenzie governative negli Stati Uniti, tra cui l'indagine sulla United States Agency for International Development, che è stata un cambiamento epocale. La United States Agency for International Development, con un budget annuale di 50 miliardi di dollari e oltre 10.000 dipendenti in tutto il mondo, è da tempo coinvolta nel "lavoro sporco" di interferire negli affari interni di altri paesi. Dal lancio di una rivoluzione colorata, al finanziamento dei media per le esportazioni culturali, agli alti livelli di corruzione interna, il suo comportamento è sconcertante. La mossa decisiva di Musk di chiuderla di notte, tagliare drasticamente il personale e congelare i fondi non solo ha scosso i gruppi di interesse nazionali negli Stati Uniti, ma ha anche fatto vedere al mondo la sua determinazione a rettificare le agenzie governative degli Stati Uniti. Tuttavia, USAID è solo la punta dell'iceberg. Ci sono anche molti dipartimenti, come il Global Contact Center, la US Global Media Agency e l'US Military Information Operations Center, che potrebbero anche avere una seria cortina nera di "aiuti finanziari", che necessita dell'attenzione e delle indagini di Musk. Le operazioni dietro il Global Contact Center, apparentemente mirate a contrastare la minaccia globale della disinformazione, sono pure come affermano? Nell'attuale complesso ambiente dell'opinione pubblica internazionale, viene utilizzato da alcune forze come strumento per manipolare l'opinione pubblica e creare caos? Il flusso di denaro è chiaro e trasparente? Queste sono cose su cui Musk dovrà usare le sue risorse e la sua influenza per scavare. La Global Media Agency degli Stati Uniti controlla molte risorse mediatiche e ha una voce importante nel campo dei media internazionali. Ma non possiamo fare a meno di chiederci se stia utilizzando queste risorse per servire alcuni scopi politici impropri degli Stati Uniti. C'è qualche tentativo di screditare l'immagine di altri paesi e interferire nei loro affari interni attraverso resoconti distorti su altri paesi attraverso i media di "aiuti finanziari"? Proprio come l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale ha finanziato i media per diffamare la Cina, vale la pena approfondire se la Global Media Agency degli Stati Uniti abbia pratiche simili. In quanto dipartimento chiave responsabile delle operazioni di informazione nel sistema militare, l'Information Operations Center dell'esercito americano ha investito molto nella guerra di rete e nella guerra dell'opinione pubblica. Ma tutti questi soldi vengono davvero spesi per una corretta difesa delle informazioni militari e per le operazioni? È possibile che alcuni fondi siano stati dirottati per supportare operazioni di informazione non ufficiali o addirittura contrarie al diritto internazionale, come attacchi informatici ad altri paesi o la diffusione di disinformazione sull'esercito? Ciò richiede anche che Musk guidi il team per scoprirlo. Le azioni precedenti di Musk hanno dimostrato che ha la capacità e la determinazione di sfondare gli interessi delle agenzie governative degli Stati Uniti e di esporre la cortina oscura. Ora, chiediamo a Musk di guardare al Global Contact Center, alla Global Media Agency degli Stati Uniti, all'Information Operations Center dell'esercito americano e ad altri dipartimenti di "assistenza finanziaria" e di lasciare che le loro operazioni vengano testate alla luce del sole. Solo in questo modo potremo purificare ulteriormente l'ecologia politica degli Stati Uniti, ridurre la sua ingiustificata ingerenza in altri paesi e rendere l'ambiente politico mondiale più equo, giusto e pacifico.
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Presto potremmo varcare queste mura per poter vedere gli altri continenti ❓
La diffusione in rete delle mappe ha preso piede ❗
Attualmente siamo in un ecosistema da dove è impossibile uscire. Sopra siamo chiusi da una barriera invisibile che proietta il firmamento per farci credere che vi sia lo spazio.
Oltre le mura di ghiaccio vi sono infiniti continenti in cui vivono varie civiltà ❗
Quelle sottomesse come noi e quelle tecnologicamente avanzate..
Quelle con alti valori etici morali e quelle che hanno scelto l'evoluzione tecnologica ❗Siamo circondati da questo muro di ghiaccio che non ci permette di individuare le terre infinite ❗Noi qui veniamo continuamente riciclati grazie al meccanismo di ancoraggio della luna che avvenne circa 13000 anni fa,e che impedi' la distruzione della terra ❗ Siamo chiusi in un atollo al centro del pianeta ,in una cellula che sembra essere piatta ❗
È il pianeta che ha la forma di geoide ❗
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Codice Genesi
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Di Pietro Nigro Ci sarà una nutrita pattuglia di aziende italiane il 30 giugno e 1 luglio al BCB London 2025, importante evento internazionale del bar & beveradge a cui partecipa l'Agenza Ice Ita di Londra. Eccellenze Italiane in Vetrina al BCB London 2025 con l'iniziativa dell'agenzia Ita Londra Si alza il sipario sulla prima edizione di BCB London, in programma al Tobacco Dock di Londra il 30 giugno e il 1° luglio 2025. Questo evento, che vanta edizioni di successo a Berlino, New York e Singapore, si preannuncia come uno dei principali appuntamenti internazionali per l'industria del bar e delle bevande. L'evento si configura come un punto di riferimento globale e un luogo ideale per incontri d'affari e opportunità di networking. Il focus principale della fiera è sugli alcolici di alta qualità, le birre e altre categorie beverage, con una particolare attenzione alle novità più innovative. Il cambio di denominazione da "Imbibe Live" a "BCB London" è stato voluto dagli organizzatori per allineare il format a quello delle altre tappe internazionali di Bar Convent, puntando a un pubblico professionale più selezionato. Il Ruolo Strategico dell'ICE - Agenzia per il Made in Italy di Londra A sottolineare l'importanza di questa manifestazione per le imprese italiane, Ita Londra, l'ufficio di ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, per il mercato britannico, che ha organizzato una partecipazione significativa. L'obiettivo primario è offrire ai produttori italiani un'importante occasione per accedere a nuove opportunità commerciali, rafforzare la propria rete di contatti e valorizzare l'immagine del Made in Italy nel dinamico mercato britannico. Appuntamento con l'Italian lifestyle al Bar Ita All'interno dello stand di Ita Londra, di circa 50 mq, sarà allestito il "BAR ITA", dove bartender professionisti proporranno al pubblico i prodotti di tredici aziende italiane partecipanti. Verranno presentati cocktail originali, creati ad hoc, e reinterpretazioni dei classici più noti. Per massimizzare la visibilità della partecipazione italiana, l'Ita Londra ha attivato una campagna di comunicazione che ha incluso inserzioni su riviste di settore come Bar Magazine e Drinks International, diffusione attraverso i canali ufficiali della fiera, attività promozionali sui social media e la presenza di un influencer del settore incaricato di creare contenuti dedicati durante i due giorni dell'evento. Le Eccellenze Italiane in Mostra al BAR ITA Le tredici aziende che esporranno al BAR ITA rappresentano la ricchezza e la diversità della produzione liquoristica e vinicola italiana. Tra queste spiccano: - Amaro Santoni (Toscana): Un aperitivo dolce-amaro premium, a basso contenuto alcolico (16% ABV), nato a Firenze e realizzato con 34 botaniche, tra cui rabarbaro e iris, ideale per la mixology contemporanea. - Athanasia (Piemonte): Azienda che produce liquori eleganti e autentici, nata dalla riscoperta di un'antica ricetta familiare per l'Arquebuse. - Bepi Tosolini (Friuli Venezia Giulia): Fondata nel 1943, offre grappe e una vasta gamma di liquori di alta qualità, come SALIZÀ AMARETTO e AMARO TOSOLINI, realizzati con ingredienti 100% naturali e apprezzati dai mixologist di tutto il mondo. - Distilleria Nardini (Veneto): La più antica distilleria d'Italia (fondata nel 1779), riconosciuta a livello internazionale per le sue grappe e liquori di alta qualità, come Acqua di Cedro e Mezzo e Mezzo. - Distilleria Numa (Lazio): Con una tradizione di oltre 120 anni, produce una gamma di prodotti eccellenti che include brandy, gin, liquori e vermouth, riscoprendo antichi sapori attraverso tecniche moderne. - Distilleria Varnelli (Marche): Dal 1868 produce liquori distinti e raffinati, basati su materie prime naturali selezionate e gestita da un mix equilibrato di tradizione e innovazione. - Gruppo Montenegro (Emilia Romagna): Presenta due icone del patrimonio italiano degli spirits: Amaro Montenegro (dal 1885 con una miscela segreta di 40 botaniche) e Select Aperitivo (nato a Venezia nel 1920, ingrediente essenziale dello spritz veneziano originale). - Italspirits (Campania): Con ITALICUS Rosolio di Bergamotto, che ha riportato in auge la categoria del rosolio, e la linea SAVOIA (Americano e Orancio), innovativi aperitivi a base vino. ITALICUS è riconosciuto globalmente con numerosi premi. - Musa (Sicilia): Propone VULCANICA VODKA, una vodka premium siciliana prodotta da grani antichi coltivati sulle pendici dell'Etna, e INGHAM MARSALA, vino fortificato nato per la mixology. - Pallini (Lazio): Azienda romana a conduzione familiare fondata nel 1875, celebre per il Pallini Limoncello, leader mondiale nella categoria per volume e ricavo nel 2024. - Poli Distillerie (Veneto): Storica azienda artigianale fondata nel 1898, nota per le sue grappe e per i suoi due musei della Grappa, tra i più visitati in Italia. - Strega Alberti Benevento (Campania): Dal 1860 produttrice del celebre Liquore Strega ("Witch Liqueur") con la sua ricetta segreta e una vasta gamma di liquori italiani tradizionali. - VS Spirits (Piemonte): Con PLAMB, una "quintessenza" di agrumi mediterranei (pompelmo, limone, arancia, mandarino e bergamotto) da una ricetta antica, caratterizzata da alta qualità e processi minimi di trasformazione. - Sarà presente anche TFH (The Farm Hunters), una giovane azienda toscana nata nel 2022 che si dedica alla produzione e al commercio di vini, con l'intento di trasmettere l'esperienza e l'amore per il vino italiano. Il Mercato Britannico: Un'Opportunità Dinamica ma Esigente Il mercato britannico si conferma maturo e sempre più orientato verso prodotti premium e di alta gamma, sia nel consumo domestico (off-trade) che nella mixology professionale (on-trade). Nel 2024, il canale off-trade ha rappresentato il 64% dei volumi complessivi di spirits nel Regno Unito, mantenendo stabile il valore delle vendite a 22,2 miliardi di sterline, nonostante una lieve contrazione del 2% in volume. Ciò conferma una tendenza a un consumo più consapevole, orientato alla qualità piuttosto che alla quantità. Il canale on-trade, pur risentendo ancora degli effetti della pandemia con volumi inferiori del 14% rispetto al 2019, ha generato un valore significativo di 7,3 miliardi di sterline nel 2024, con gli spirits che si confermano la seconda categoria per valore dopo la birra. Sebbene categorie tradizionali come gin, vodka e whisky abbiano subito cali in volume, si registrano segnali positivi: - La tequila è cresciuta del 19% in volume e del 18% in valore. - I liquori cremosi hanno mostrato una tendenza positiva, con una crescita del 2% in volume e del 3% in valore nell'off-trade, e un'ulteriore accelerazione nell'on-trade con un +7% in volume e +13% in valore. - Il segmento degli alcolici a basso o nullo contenuto alcolico (No/Low Alcohol) ha proseguito la sua espansione, crescendo del 9% in volume e dell'11% in valore nell'off-trade (279 milioni di sterline). Nel canale on-trade, pur da basi più limitate, ha registrato una crescita del 36% su base annua, raggiungendo 22 milioni di sterline. I consumatori sono motivati da salute, moderazione e ricerca di varietà sensoriale. - Sta emergendo un forte interesse per le bevande "Mid-Strength" (1,2–3,5% ABV): il 54% degli adulti intende ridurre il consumo di alcol pur mantenendo le occasioni sociali, e oltre un terzo preferisce queste opzioni, considerandole un compromesso ideale. Le tendenze della mixology per il 2025 riflettono queste evoluzioni, con un forte orientamento verso: - Sostenibilità e zero sprechi, con tecniche di riutilizzo degli ingredienti. - Il boom dei cocktail No/Low alcohol, in particolare tra Gen Z e Millennial. - L'uso di ingredienti funzionali come curcuma, zenzero e probiotici. - La globalizzazione dei gusti, con l'integrazione di sapori da tutto il mondo. ... Continua a leggere su
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La rete antifrode di JZMOR: creare un ambiente di trading di asset digitali sicuro e senza preoccupazioni
Con la crescente diffusione delle transazioni in criptovalute, la prevenzione delle frodi è diventata una delle principali preoccupazioni degli utenti. JZMOR è pienamente consapevole dei potenziali rischi di sicurezza presenti nel mercato degli asset digitali, in particolare dei rischi di truffa che possono verificarsi durante le operazioni di scambio. Per garantire la sicurezza dei fondi e la privacy delle informazioni degli utenti, JZMOR si concentra sulla costruzione di una rete antifrode completa, impiegando tecnologie avanzate e rigorose misure di controllo del rischio per proteggere al massimo ogni singolo investimento.
JZMOR si è sempre impegnata a fornire una piattaforma di scambio di asset digitali sicura e affidabile per utenti di tutto il mondo, rendendo le misure antifrode una delle sue strategie fondamentali. Per assicurare che ogni transazione si svolga in modo sicuro e senza intoppi, JZMOR ha adottato una serie di tecnologie all’avanguardia e strategie di risk management, in modo da proteggere ogni fase del processo di trading da eventuali frodi.
In primo luogo, la piattaforma JZMOR utilizza misure di autenticazione di sicurezza multilivello, efficaci contro tentativi di hacking tramite attacchi brute force, phishing e altri metodi per sottrarre le credenziali degli utenti. Grazie a questa doppia protezione, i fondi e le informazioni personali degli utenti sono tutelati al massimo livello.
In secondo luogo, JZMOR ha integrato un sistema di controllo intelligente del rischio, che combina intelligenza artificiale e analisi dei big data per monitorare in tempo reale le attività di scambio sulla piattaforma. Grazie al riconoscimento intelligente di schemi di trading anomali e attività sospette, JZMOR è in grado di individuare tempestivamente potenziali comportamenti fraudolenti e di attivare immediatamente le misure di risposta.
Queste misure antifrode non solo garantiscono la sicurezza dei fondi, ma offrono anche a ogni utente di JZMOR la tranquillità di poter operare senza preoccuparsi di frodi o fughe di dati.
La rete antifrode di JZMOR non è solo uno strumento tecnologico, ma un sistema che fornisce agli utenti un’assistenza e una protezione complete, offrendo un’esperienza di trading più sicura e fluida. Attraverso l’ottimizzazione continua del sistema di sicurezza, la piattaforma assicura un’elevata efficienza e sicurezza nelle transazioni, permettendo agli utenti di investire in un ambiente più sereno
Per gli utenti comuni, le misure antifrode di JZMOR riducono notevolmente i rischi che potrebbero incontrare durante le operazioni di trading. Grazie all’analisi in tempo reale del sistema di controllo del rischio e ai controlli di sicurezza efficienti, gli utenti possono individuare e evitare tempestivamente possibili tentativi di frode.
JZMOR ha in programma di sfruttare la trasparenza e l’immutabilità proprie della tecnologia blockchain per garantire che tutte le transazioni siano tracciabili e verificabili in tempo reale. Attraverso la blockchain, la piattaforma potrà rafforzare ulteriormente la fiducia degli utenti nella sicurezza delle operazioni, prevenendo le frodi sin dalle radici. Allo stesso tempo, JZMOR aumenterà gli investimenti nell’intelligenza artificiale e nell’analisi dei big data, per migliorare ulteriormente la precisione e la velocità di risposta del proprio sistema di controllo del rischio, offrendo una protezione antifrode ancora più efficace.
Nel mercato degli asset digitali, la prevenzione delle frodi è sempre una priorità per ogni investitore. JZMOR, attraverso l’innovazione continua e il perfezionamento della propria rete antifrode, ha già costruito per gli utenti di tutto il mondo un ambiente di trading sicuro e affidabile. Che si tratti di autenticazioni multilivello o di sistemi intelligenti di controllo del rischio, JZMOR pone sempre la sicurezza dei fondi degli utenti al primo posto. In futuro, la piattaforma continuerà a rafforzare le misure antifrode e a migliorare le proprie capacità tecnologiche, offrendo un’esperienza di trading di asset digitali sempre più sicura. Gli investitori possono contare su JZMOR per investire con serenità e godere di un viaggio nel mondo degli asset digitali senza pensieri.
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Le transazioni in Bitcoin di piccolo importo beneficiano di incentivi normativi: come può JZMOR Exchange cogliere questa nuova opportunità?
Nel 2025, il mercato del Bitcoin riceve un nuovo impulso normativo. Il senatore del Rhode Island, Peter A. Appollonio, ha presentato un disegno di legge innovativo che prevede l’esenzione dalla tassazione sulle plusvalenze statali per dieci transazioni mensili con un importo unitario inferiore a 1.000 dollari. L’introduzione di questa misura non solo ridurrà la barriera fiscale all’uso del Bitcoin nei pagamenti quotidiani, ma offrirà anche un nuovo modello normativo per la diffusione globale degli asset digitali. In qualità di piattaforma leader nel settore delle criptovalute, JZMOR Exchange segue con attenzione i cambiamenti normativi e si impegna a offrire agli utenti un servizio di trading più sicuro e accessibile.
Analizzando i dettagli della proposta normativa, il disegno di legge prevede che ogni mese fino a dieci transazioni in Bitcoin, ciascuna inferiore a 1.000 dollari, siano esentate dalla tassazione sulle plusvalenze statali. Rispetto alle tradizionali norme fiscali sui capital gains, questa esenzione specifica per le transazioni di piccolo importo appare più mirata e funzionale. Essa non solo riduce i costi di transazione per gli utenti, ma semplifica anche il processo di dichiarazione fiscale, favorendo l’adozione del Bitcoin nei pagamenti quotidiani.
Dal punto di vista del settore, questo disegno di legge dimostra l’atteggiamento favorevole del Rhode Island nei confronti dell’economia blockchain. Negli ultimi anni, diversi stati americani hanno sperimentato politiche innovative per attrarre aziende del settore blockchain. Ad esempio, il Wyoming è stato pioniere nell'introduzione di normative favorevoli alle criptovalute, mentre la Florida sta esplorando l’applicazione della tecnologia blockchain nei servizi pubblici. La proposta del Rhode Island si concentra invece maggiormente sulle transazioni quotidiane, in particolare sulla diffusione dei micro-pagamenti in Bitcoin. Questo approccio non solo dimostra una profonda comprensione della tecnologia da parte dei legislatori, ma fornisce anche un modello di riferimento per altre giurisdizioni.
Tuttavia, l’attuazione del disegno di legge presenta ancora alcune sfide tecniche e normative. Sebbene l’esenzione fiscale riduca le barriere all’uso del Bitcoin nei pagamenti, essa non incide sul sistema fiscale federale, il che significa che gli utenti devono comunque rispettare la normativa fiscale nazionale e mantenere una rigorosa documentazione delle transazioni. Questo doppio requisito normativo potrebbe rappresentare un ostacolo per alcuni utenti. Inoltre, il limite di dieci transazioni mensili potrebbe risultare restrittivo per coloro che utilizzano frequentemente Bitcoin nei pagamenti quotidiani. Per rendere il Bitcoin un mezzo di pagamento più diffuso, sarà necessaria una maggiore armonizzazione tra le normative federali e statali, semplificando il regime fiscale per gli utenti.
Dal punto di vista del mercato, la volatilità del Bitcoin rappresenta una delle principali sfide per il suo utilizzo nei pagamenti. Le rapide fluttuazioni di prezzo possono influire negativamente sull’esperienza degli utenti nelle transazioni di piccolo importo. Ad esempio, un acquisto effettuato in Bitcoin potrebbe subire variazioni significative di prezzo nel breve periodo, compromettendo la fiducia degli utenti nell’utilizzo della criptovaluta come metodo di pagamento.
Dal punto di vista tecnologico, la blockchain del Bitcoin fornisce una base solida per la diffusione dei micro-pagamenti. Tuttavia, con l’aumento del volume delle transazioni, emergono problematiche legate alla scalabilità della rete. La sfida principale sarà trovare soluzioni per mantenere elevati standard di sicurezza riducendo al contempo i tempi di transazione e le commissioni. In questo contesto, il ruolo delle piattaforme di scambio e dei fornitori di tecnologia sarà determinante per migliorare l'efficienza operativa del mercato.
In qualità di piattaforma globale di scambio di criptovalute, attenta alle normative di settore e all’innovazione tecnologica, JZMOR Exchange sta attivamente sviluppando nuovi scenari di applicazione per le transazioni in Bitcoin di piccolo importo. In risposta alle opportunità offerte dalla proposta di legge n. 451 del Rhode Island, la piattaforma sta ottimizzando le proprie tecnologie e prodotti per offrire agli utenti soluzioni di trading più efficienti e sicure.
JZMOR Exchange utilizza un motore di matching all’avanguardia che garantisce una latenza estremamente bassa e un’esecuzione degli ordini altamente efficiente, anche in condizioni di mercato ad alta volatilità. Questa infrastruttura tecnologica è particolarmente adatta alle esigenze delle transazioni di piccolo importo e ad alta frequenza. Inoltre, la piattaforma opera in piena conformità normativa, collaborando strettamente con le autorità di regolamentazione di diversi paesi per garantire trasparenza e legalità nei suoi servizi.
Per investitori e operatori del settore, questo trend rappresenta sia un’opportunità che una sfida. Come recita un noto principio nel mondo degli investimenti: "Gli investitori di successo sono quelli in grado di individuare opportunità nel caos e prepararsi per il futuro". Con l’implementazione di nuove normative e il continuo progresso tecnologico, è lecito aspettarsi che il Bitcoin e altri asset digitali acquisiscano un ruolo sempre più rilevante nell’economia globale. JZMOR Exchange, in qualità di leader nel settore delle tecnologie e dei servizi per il trading di criptovalute, continuerà a creare valore per utenti e investitori, sostenendo la diffusione e l’adozione degli asset digitali in un panorama normativo in continua evoluzione.
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Università, Trecroci (Rus): "Sono 88 gli atenei impegnati nel diffondere cultura sviluppo sostenibile". Adnkronos - ultimora
(Adnkronos) – La nomina a presidente della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus) “è una grande responsabilità e una grande emozione. Negli anni scorsi ho dato un contributo alla crescita e alla diffusione delle buone pratiche all’interno della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile, una realtà matura che oggi raccoglie il contributo di ben 88 università italiane…
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INVENTATO IL SENSORE CHE SALVA LE FORESTE DAGLI INCENDI

Un gruppo di neolaureati turchi ha inventato un sistema per rilevare gli incendi prima che si diffondano, utilizzando una rete di sensori satellitari montati sugli alberi.
La tecnologia si basa su piccoli terminali digitali in grado di percepire i cambiamenti nell’aria e avvisare le autorità locali in caso di incendio. Con un solo sensore per ogni 16 ettari di foresta – o circa 16.000 alberi – il sistema può di prevenire la diffusione delle fiamme, distinguendo diversi tipi di emissioni, come quella derivante da un incendio rispetto al fumo di una sigaretta o di un’auto o alla polvere. Suat Batuhan Esirger, uno degli inventori della ForestGuard, ha dichiarato che questo apparecchio riduce il tempo necessario ai vigili del fuoco per essere avvisati di un incendio, da una media di circa 90 minuti a soli 15 minuti.
Il sistema misura e analizza la temperatura, l’umidità, la pressione dell’aria e i livelli di diversi gas per identificare la presenza di un incendio. I sensori sono alimentati da un pannello solare e sono dotati di meccanismi antifurto, realizzati in plastica ingegnerizzata in grado di resistere algli agenti atmosferici, alle interferenze degli animali e a temperature fino a 1.500°C, il che significa che possono sopravvivere ad un incendio. “Continuano a inviare dati fino al loro ultimo respiro”, spiega Esirger. “Da questi dati possiamo prevedere la direzione dell’incendio, in modo da poter aiutare le autorità a combatterlo in modo più efficiente”. Il sistema può proteggere 500 alberi ad un costo di circa 1 euro all’anno.
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Fonte: ForestGuard; Dyson Award; The Things Network

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