#non c'è riflesso alcuno
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salva7orearato · 11 months ago
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E che gliene importa a quei demoni? Tanto la pancia ce l'hanno piena lo stesso. Seguì una risata beffarda. Quel delitto non è opera di Karmanov ma di Lui, del maligno e mentre diceva ciò spariva nella stanza più lontana indicandogli l'altra. Egli vi entrò. Era buio, appena illuminato. Lungo la parete stavano delle ombre. Seduta di fronte ad una piccola stufa c'era una vecchia tutta smagrita, dal volto marcio e artigli d'uccello. Non ci attaccherà qualche insetto, vero? No, no rispose Egli, non ne ho portati dal mondo interiore, sono vuoto. Bene, molto bene. Bussi a quella finestra buia e attenda, la posizione degli astri deve essere quell'adatta se vorrà riuscire nell'opera. La voce della vecchia riempiva tutta la stanza. Ella sola parlava e tutto il resto taceva. Si lasci avvolgere dalle tenebre perché è solo in quella determinata condizione di sconforto che potrà comprendere lo splendore delle fiamme. Non posso parlare con Lui? - sussurrò la dissociazione di Karmanov e pianse. Mio caro la purezza è un lusso, e i demoni prendono quello che c'è. Per Noi il Drago veglia sul vello d'oro; come Elia Noi non moriremo perché l'uomo genera l'uomo, il leone il leone, il cane il cane. Non s'illuda dunque di parlare con alcuno. La Bestia che cerca, Lei ci è dentro. La vecchia lo scrutò e per un attimo un vento nero soffiò in Lui e gli tolse il lume della ragione. Quando il leone divorerà il sole, Lei parlerà il sapere dell'inconscio poiché la sua sarà la conoscenza dell'inconscio (è acqua, ed è piena di saggezza) ma la sua bocca nel pronunciarla, nell'esprimerla affogherà. Sarà la conoscenza a possedere Lei e non Lei a possedere la conoscenza. Il riflesso di Karmanov allo specchio rimase immobile e per un attimo tacque. Ormai si era moltiplicato all'infinito. Karmanov, Karmanov... sentiva le sue carni squarciarsi. Sopraffatto dal dolore si prostrò esausto, s'inginocchiò e urlò: Eccomi mio Re, coloro che sono dentro di te mi chiamano.
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daredevil696 · 1 year ago
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Un giorno ti alzi,vai in bagno,ti sciacqui la faccia e guardi lo specchio,in quello stesso specchio hai visto un nemico,un amico ora non vedi nulla. Combatti tutti i giorni,ti ripeti sempre testa alta che il mondo ti mangia altrimenti, combatti per tutti coloro a cui tieni,perché ti ripeti spalle larghe che altrimenti non puoi proteggerli, combatti per la persona che ami, ti ripeti gambe salde a terra che devi essere un pilastro. Arrivano gli imprevisti che la vita ti pone davanti,inciampi cadi a terra,ti togli la polvere dal volto,ti rialzi e stai ben attento al farlo in modo occulto, così che nessuno ti abbia visto, sorriso stampato in faccia e di nuovo li a combattere,accade ancora,ancora, ancora e ancora e ad un certa inizia a sentire la pressione del fallimento addosso. Il capo non è così alto come prima quando sei solo,le spalle si incurvano appena possono,la gambe barcollano, capisci che non puoi vincere contro gli imprevisti ma continui a fare del tuo meglio che a quanto pare non è sufficiente. Guardi in quello specchio e capisci che ci hai provato e hai fallito, ti rendi conto che quando calano le luci dei riflettori non c'è nessuno al tuo angolo, non sai più nemmeno se chiamarla libertà o solitudine, non capisci più se il buio lo ricerchi o lo respingi. Dietro quello specchio c'è oramai solo un automa,un fantoccio esausto,allo stremo delle forze, vorresti implorare aiuto ma la voce non esce, non provi nulla né amore, né odio, né rabbia o paura,non c'è risentimento verso alcuno ma nemmeno affetto. Il riflesso è etereo quasi come se rivangasse qualcuno che c'è stato e ora non più, sei stato la bella,sei stato la bestia adesso la favola è finita lo specchio è vuoto, e tu vai avanti a inerzia.
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speakingparts · 3 years ago
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Marnero
Teatro del Baraccano (Bologna)
01-02-2022
visuals by speakingpartstheprankster
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thanx to:
Andrzej Zulawski
Konstantin Lopushansky
Alejandro Landes
Nico D'Alessandria
Béla Tarr
Mamoru Oshii
Raúl Ruiz
Lois Patiño
Victor Sjöström
Aleksey German Jr.
Philippe Grandrieux
Šarūnas Bartas
Antti-Jussi Annila
Leos Carax
Julien Maury & Alexandre Bustillo
Olivier Assayas
Xavier Gens
Piotr Dumała
Ben Wheatley
Gust Van den Berghe
Peter Brook
Robert Eggers
Lucien Castaing-Taylor & Verena Paravel
Karim Hussain
James Quinn
Ingmar Bergman
storm chasers
lava fire & sea
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cartofolo · 7 years ago
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Possono amare tutti? Sono tutti in grado di farlo?
Direi che bisognerebbe iniziare da poco e da vicino, dioscesointerra.Intanto iniziamo a voler bene a noi stessi accettandoci per quelli che siamo.Poi potremo allargare questo amore ad altri e altro.Il fatto è che tutti abbiamo bisogno di amore e di comprensione.C'è da chiedersi se questo amore e comprensione lo vorremmo sentire dagli altri o  è quello che può nascere in noi stessi?Se lo desideriamo e lo cerchiamo, dovremmo sapere che questo deriva dai bisogni dell'io, ed è giusto che soddisfiamo questa esigenza. Ma sappiamo anche che l'io non potrà mai veramente amare se non se stesso, e tenderà a questa espansione illusoria di un amore ricercato in funzione di un "ritorno".Si uccide, per amore. Ma davvero questo è amore per l'altro? Si impazzisce per amore, o è una mancanza egoistica? Voglio dire che continuiamo a lottare e soffrire per i nostri vuoti interiori e tendiamo a giustificarli nel nome di un amore che è riflesso in se stesso e centrato esclusivamente su di noi.Invece dovremmo renderci conto che l'amore non è qualcosa da raggiungere (perché sarebbe l'io che ci muove), ma è un sentirsi d'essere che nasce nell'accettazione e consapevolezza di quella scintilla di coscienza che segna il presente ed espande il senso della realtà per quello che è e per quello che può.Dunque, come dicevo, iniziamo a volerci bene, a sentire questo amore per noi stessi: meno vittime e più protagonisti.Solo allora questa piccola scintilla d'amore, potrà innescare quell'ampliamento che ci farà "vedere" gli altri come parte di noi stessi, e allora potremo veramente amare con la consapevolezza di un dono senza bisogno alcuno.La mia è una speranza, ma anche una certezza per quello che sto imparando dalla vita. 
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con-una-lettera · 7 years ago
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Rosa Luxemburg a Sonja Liebknecht
Breslavia, dicembre 1917   E’ ormai un anno che Karl è rinchiuso a Luckau … E’ il mio terzo Natale in gattabuia, ma non fartene una tragedia. Sono calma e serena come sempre. Ieri sono rimasta a lungo sveglia – adesso non riesco ad addormentarmi prima dell’una, però devo essere a letto già alle dieci -, così, al buio, i miei pensieri vagano come in sogno. Ieri dunque pensavo: quanto è strano che, senza alcun motivo particolare, io viva sempre in un’ebbrezza gioiosa. Me ne sto qui, ad esempio, in questa cella oscura, sopra un materasso duro come la pietra, intorno a me nell’edificio regna come di regola un silenzio di tomba, sembra di essere rinchiusi in un sepolcro: attraverso la finestra si disegna sul soffitto il riflesso della lanterna accesa l’intera notte davanti al carcere. Di tanto in tanto si sente, cupo, lo sferragliare di un treno che passa in lontananza: oppure, più vicina, proprio sotto la finestra, la guardia che si schiarisce la voce e per sgranchirsi le gambe fa lentamente qualche passo con i suoi stivaloni. La sabbia stride in modo così disperato, sotto quei passi, che nella notte scura e umida si sente risuonare tutta la desolazione e lo sconforto dell’esistenza. Me ne sto qui distesa, sola, in silenzio, avvolta in queste molteplici e nere lenzuola dell’oscurità, della noia, della prigione invernale – e intanto il mio cuore pulsa di una gioia interiore incomprensibile e sconosciuta, come se andassi camminando nel sole radioso su un prato fiorito. E nel buio sorrido alla vita, quasi fossi a conoscenza di un qualche segreto incanto in grado di sbugiardare ogni cosa triste e malvagia e volgerla in splendore e felicità. E cerco allora il motivo di tanta gioia, ma non ne trovo alcuno e non posso che sorridere di me. Credo che il segreto altro non sia che la vita stessa; la profonda oscurità della notte è bella e soffice come il velluto, a saperci guardare. E anche nello stridere della sabbia umida sotto i passi lenti e pesanti della guardia risuona un canto di vita piccolo e bello, se solo ci si presta orecchio. […] Tuttavia, Sonicka, qui ho provato un dolore molto intenso. Nel cortile dove vado a passeggiare arrivano di frequente carri dell'esercito, zeppi di sacchi o vecchie giubbe e casacche militari... qualche tempo fa è arrivato un carro tirato da bufali anziché da cavalli. Per la prima volta ho visto questi animali da vicino (...) vengono dalla Romania, sono trofei di guerra (...) vengono sfruttati senza pietà, per trainare tutti i carichi possibili, e assai presto si sfiancano. Qualche giorno fa arrivò dunque un carro pieno di sacchi, accatastati a una tale altezza che i bufali non riuscivano a varcare la soglia della porta carraia. Il soldato che li accompagnava, un tipo brutale, prese allora a batterli con il grosso manico della frusta in modo così violento che la guardiana indignata lo investì chiedendogli se non avesse un po' di compassione per gli animali. "Neanche per noi uomini c'è compassione" rispose quello con un sorriso maligno e batté ancora più forte... Gli animali infine si mossero ma uno di loro sanguinava ... guardava davanti a sé e aveva nel viso nero, negli occhi scuri e mansueti, un'espressione simile a quella di un bambino che abbia pianto a lungo. Era davvero l'espressione di un bambino che è stato punito duramente e non sa per cosa né perché, non sa come sottrarsi al tormento e alla violenza bruta (...) gli stavo davanti e l'animale mi guardava, mi scesero le lacrime, erano le sue lacrime; per il fratello più amato non si potrebbe fremere più dolorosamente di quanto non fremessi io, inerme davanti a quella silenziosa sofferenza. Nel dicembre 1917 Rosa Luxemburg scriveva questa lettera a Sonja, moglie di Karl Liebknecht dal carcere femminile di Breslavia. Eccone un prezioso estratto, indicativo della sua  personalità rivoluzionaria e piena di gioia di vivere, in ogni circostanza. Le lettere che dal carcere ha indirizzato a compagni e compagne, amici e amori, ne rappresentano le testimonianze più dirette. Fedele alle sue idee,  scelte, coerenza,  era anche una donna anche capace di esprimere la profonda sincerità del suo amore per la vita e per le persone. Ricorda ancora una volta a Lenin e a Trotsky, nel documento sulla rivoluzione russa: “La libertà solo per i sostenitori del governo, solo per i membri di un partito – numerosi quanto si vuole – non è libertà. La libertà è sempre e soltanto la libertà di chi la pensa diversamente”.  
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speakingparts · 3 years ago
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Marnero
Teatro del Baraccano (Bologna)
01-02-2022
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cartofolo · 8 years ago
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Che cos'è l'amore?
Sul mio blog ne ho parlato tanto da annoiare me stesso. Però mi ripeto volentieri perché ritengo che sia la più importante dinamica della vita, seppure prende svariate forme.il vero amore (quello che è il massimo raggiungibile per l'essere umano e non solo) è il riconoscimento (anche inconscio) che l'altro è parte di noi stessi.Quello che cerchiamo, spesso, non è quello che sembra o non è come davvero lo avremmo voluto. La dipendenza dagli altri segna sempre dei conflitti. Comunque  sono momenti importanti della nostra crescita, sia nell'insoddisfazione che si genere dopo l'ottenuto, sia grazie proprio a quei conflitti che si instaurano nel rapporto desiderato, perché queste cose ci stanno indicando la via dell'indipendenza.
Il fatto è che tutti abbiamo bisogno di amore e di comprensione.C'è da chiedersi se questo amore e comprensione lo vorremmo sentire dagli altri o  è quello che può nascere in noi stessi?Se lo desideriamo e lo cerchiamo, dovremmo sapere che questo deriva dai bisogni dell'io, ed è giusto che soddisfiamo questa esigenza. Ma sappiamo anche che l'io non potrà mai veramente amare se non se stesso, e tenderà a questa espansione illusoria di un amore ricercato in funzione di un "ritorno".
Si uccide, per amore. Ma davvero questo è amore per l'altro? Si impazzisce per amore, o è una mancanza egoistica?
Voglio dire che continuiamo a lottare e soffrire per i nostri vuoti interiori e tendiamo a giustificarli nel nome di un amore che è riflesso in se stesso e centrato esclusivamente su di noi.Invece dovremmo renderci conto che l'amore non è qualcosa da raggiungere (perchè sarebbe l'io che ci muove), ma è un sentirsi d'essere che nasce nell'accettazione e consapevolezza di quella scintilla di coscienza che segna il presente ed espande il senso della realtà per quello che è e per quello che può.
Dunque iniziamo a volerci bene, a sentire questo amore per noi stessi: meno vittime e più protagonisti.Solo allora questa piccola scintilla d'amore, potrà innescare quell'ampliamento che ci farà "vedere" gli altri come parte della nostra vita, e allora potremo veramente amare con la consapevolezza di un dono senza bisogno alcuno.La mia è una speranza, ma anche una certezza per quello che sto imparando dalle esperienze che ho avuto e che osservo negli altri.
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cartofolo · 8 years ago
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Intanto la ringrazio per la risposta. Io però ritengo che sia umano e del tutto lecito desiderare che il tuo affetto venga ricambiato. Per me significa avere un minimo di amor proprio.
Hai detto bene, Anon: “amor proprio”.Il fatto è che tutti abbiamo bisogno di amore e di comprensione.C'è da chiedersi se questo amore e comprensione lo vorremmo sentire dagli altri o è quello che può nascere in noi stessi.Se lo desideriamo e lo cerchiamo, dovremmo sapere che questo deriva dai bisogni dell'io, ed è giusto che soddisfiamo questa esigenza, ma sappiamo anche che l'io non potrà mai veramente amare se non se stesso, e tenderà a questa espansione illusoria di un amore ricercato in funzione di un "ritorno".Si uccide, per amore. Ma davvero questo è amore per l'altro? Si impazzisce per amore, o è una mancanza egoistica? Voglio dire che continuiamo a lottare e soffrire per i nostri vuoti interiori e tendiamo a giustificarli nel nome di un amore che è riflesso in se stesso e centrato esclusivamente su di noi.Invece, dovremmo renderci conto che l'amore non è qualcosa da raggiungere (perchè sarebbe l'io che ci muove), ma è un sentirsi d'essere che nasce nell'accettazione e consapevolezza di quella scintilla di coscienza che segna il presente ed espande il senso della realtà per quello che è e per quello che può.Dunque iniziamo a volerci bene, a sentire questo amore per noi stessi: meno vittime e più protagonisti.Solo allora questa piccola scintilla d'amore, potrà innescare la luce che ci farà "vedere" gli altri come parte di noi stessi e, allora, potremo veramente amare con la consapevolezza di un dono senza bisogno alcuno.La mia è una speranza, ma anche una certezza per quello che sto imparando dalla vita.
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cartofolo · 8 years ago
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In amore occorre una bilateralità. Se solo uno cerca se solo uno pensa all'altro purtroppo ... Anche gli aborigeni per comunicare telepaticamente hanno bisogno di un "emittente" e di un "ricevente". Altrimenti il "ponte radio" non funziona.
Non credo che sia una questione esclusiva di bilateralità, Anon.Se questo è vero per un bisogno di amore, diventa ininfluente quando l'amore diventa il dono di se stessi.Già una volta ho scritto che stiamo imparando che ciascuno di noi dovrebbe trovare la propria via di uscita dai disagi di un'esistenza difficile, attraverso l'esercizio di una consapevolezza profonda di ciò che siamo e di cosa abbiamo veramente bisogno.Quello che cerchiamo, spesso, non è quello che sembra o non è come davvero lo avremmo voluto.
La dipendenza dagli altri segna sempre dei conflitti, ma sono comunque momenti importanti della nostra crescita, sia nell'insoddisfazione che si genere nell'ottenuto,  sia grazie a quei conflitti che si instaurano nel rapporto desiderato, perché queste cose ci stanno indicando la via dell'indipendenza.
Il fatto è che tutti abbiamo bisogno di amore e di comprensione.C'è da chiedersi se questo amore e comprensione lo vorremmo sentire dagli altri o è quello che può nascere in noi stessi.Se lo desideriamo e lo cerchiamo, dovremmo sapere che questo deriva dai bisogni dell'io, ed è giusto che soddisfiamo questa esigenza, ma sappiamo anche che l'io non potrà mai veramente amare se non se stesso, e tenderà a questa espansione illusoria di un amore ricercato in funzione di un "ritorno".Si uccide, per amore. Ma davvero questo è amore per l'altro? Si impazzisce per amore, o è una mancanza egoistica? Voglio dire che continuiamo a lottare e soffrire per i nostri vuoti interiori e tendiamo a giustificarli nel nome di un amore che è riflesso in se stesso e centrato esclusivamente su di noi.Invece, dovremmo renderci conto che l'amore non è qualcosa da raggiungere (perchè sarebbe l'io che ci muove), ma è un sentirsi d'essere che nasce nell'accettazione e consapevolezza di quella scintilla di coscienza che segna il presente ed espande il senso della realtà per quello che è e per quello che può.
Dunque iniziamo a volerci bene, a sentire questo amore per noi stessi: meno vittime e più protagonisti.Solo allora questa piccola scintilla d'amore, potrà innescare la luce che ci farà "vedere" gli altri come parte di noi stessi e, allora, potremo veramente amare con la consapevolezza di un dono senza bisogno alcuno.La mia è una speranza, ma anche una certezza per quello che sto imparando dalla vita.
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speakingparts · 11 years ago
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Listen to: Il porto delle illusioni by MARNERO
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speakingparts · 11 years ago
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Marnero - Il porto delle illusioni live@ Edone Bergamo
che cosa ci resta?
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speakingparts · 11 years ago
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non c'è nessuna paura
MARNERO Il Porto delle illusioni + C'è da spostare una macchina + Come se non ci fosse un domani (come infatti non c'è) + Non sono piu il Ghepardo di una volta (che non sono mai stato) @ BREATH FEST 2 Ateneo Occupato, Acilia 1 GIUGNO 2014
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speakingparts · 12 years ago
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Listen to: Non sono più il ghepardo di una volta by MARNERO
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speakingparts · 11 years ago
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speakingparts · 12 years ago
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Listen to: Il porto delle illusioni by MARNERO
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speakingparts · 11 years ago
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MARNERO - Il Porto delle Illusioni + Fusibile T (Nuova) @ NextEmerson (di donnabavosa)
[from 11:49] the exact definition of sadness.
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