#sio cafè
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giancarlonicoli · 5 years ago
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26 ott 2020 19:41
LUCHERINISSIMO! ''CLAUDIA CARDINALE UN PO' MALMENATA (SI DICEVA) DA PASQUALE SQUITIERI LA CHIAMAVAMO 'BELLA DI BOTTE'. I DUE DE LAURENTIIS: MOMENTI DI BORIA. GIULIANA DE SIO: LA MELATO IMMAGINARIA. ELEONORA GIORGI: BIONDA FRÉGALO. SERENA GRANDI: SOTTO IL VESTITO GENTE'' - RICORDI E SUCCESSI DEL PRIMO PRESS AGENT ITALIANO: LA PARRUCCA A FUOCO DELLA MILO, LA GUERRITORE CON LA TELECAMERA IN POSTI PROIBITI. E LO SPETTACOLO TEATRALE CHE ORA DOVRÀ RIMANDARE…
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Rodolfo di Giammarco per “la Repubblica - Edizione Roma”
«Tutti i palcoscenici, i set e le opportunità della mia vita hanno a che fare con Roma. Dopo due anni di Medicina all' università per far contento mio padre, a piazzale della Croce Rossa incontro ragazze e ragazzi che m' invogliano a fare un provino all' Accademia Nazionale d' Arte Drammatica, entro, e studio recitazione» ricorda parlando a raffica Enrico Lucherini.
«E quando lì il maestro Orazio Costa mi dice di fare "Edipo Re", e qualcuno commenta 'Ecco Edipo ai Parioli', capisco che sono un cane, me ne vado, ma una collega, Rossella Falk, mi convince a lavorare con la Compagnia dei Giovani insieme a Romolo Valli e Giorgio De Lullo, e giriamo l' Italia, andiamo in tournée in Sud America con sette commedie dove dico solo tre parole, e intanto assisto ai lanci dei nostri spettacoli a Montevideo, Lima, Caracas e Santiago, e quando torniamo in Italia m' invento la professione di press-agent».
Oggi Enrico Lucherini, energico 88enne, ha all' attivo, come testimoniano mostre antologiche e docufilm, la bellezza di 582 eventi da lui curati, valorizzati, resi clamorosi.
I primi spettacoli dal vivo da lei lanciati in che sale della Capitale figuravano in programma?
«Feci un' esperienza non facile all' Eliseo nel 1960 con un allestimento coraggioso di Visconti come "L' Arialda" di Testori che suscitò polemiche, censure e dissensi, con Luchino che rispose al pubblico col gesto dell' ombrello, e con Morelli-Stoppa, e Orsini, che manifestarono per protesta davanti al Quirinale. Poi al Valle nel 1965 mi sono occupato de "Il giardino dei ciliegi" sempre con regia di Visconti, ancora con Morelli-Stoppa, nel cartellone del Teatro Stabile della Città di Roma. Al contrario di allestimenti dolorosi e di routine, era un Cechov tutto fiorito e di color rosa, e ce l' ho nel cuore. Ma ricordo con uguale entusiasmo anche il battage per l'"Adelchi" di Vittorio Gassman nella tenda-circo piazzata nei pressi dell' Hotel Parco dei Principi. Che avventura nuova!».
All' inizio degli anni Sessanta lei è stato parte integrante della comunità notturna di via Veneto...
«Si andava al cinema, c' erano solo due locali importanti allora, e poi senza dircelo ci ritrovavamo tutti lì, in fazioni separate. Da Doney c' era il clan Visconti con Patroni Griffi, La Capria, Rosi. Di fronte, al Cafè de Paris, c' erano Flaiano, Fellini, Gassman e la Ferrero, De Feo, Talarico. Più su da Rosati c' erano i più seri e composti, tipo Antonioni e la Vitti, il regista Franco Indovina con Soraya, magari il Re Faruk con la cantante lirica Irma Capece Minutolo (che ribattezzammo Irma-capace-di-tutto).
Fioccavano i soprannomi.
Claudia Cardinale un po' malmenata (si diceva) da Pasquale Squitieri: Bella di botte. I due De Laurentiis: Momenti di Boria. Giuliana De Sio: la Melato immaginaria. Eleonora Giorgi: Bionda frégalo. Serena Grandi: Sotto il vestito gente. L' agente Carol Levi: L' onore dei prezzi...».
Intanto lei sfornava dovunque promozioni clamorose e s' era alleato con bravi paparazzi...
«Operavo anche in società. Dopo gli incarichi ricevuti per "La notte brava", "La ciociara" e "Il Gattopardo" chiesi aiuto a Matteo Spinola. Ed ebbi una fortuna sfacciata, che un po' m' andavo a cercare. Tra le prime cose che mi aiutarono a far rumore ci fu la richiesta dello sceneggiatore Gualtiero Jacopetti di dargli una mano per promuovere il film " Il mondo di notte" a base di spogliarelli: coinvolsi una regina dello strip- tease, Dodo D' Hambourg, la introdussi nell' inaugurazione di sei vetrine del sarto Emilio Schuberth a via Condotti, le chiesi di mostrarsi completamente nuda buttando via di colpo la pelliccia di zibellino, e ottenni che i fotografi urlassero, e che Schuberth ci cacciò furente dal suo atelier. Ma il giorno dopo eravamo su tutti i giornali».
Lei in quest' ambiente vanitoso, interessato, e pronto a qualsiasi colpo di scena, ha mai avuto amicizie serie, legami umani?
«Ho voluto bene a Luchino Visconti, Peppino Patroni Griffi, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni».
Può confessare una sua gaffe, un suo pauroso incidente professionale?
«Un giorno mi telefona Antonioni, mi prega di andare da lui alla Collina Fleming. Trovo in casa Monica Vitti, piuttosto cambiata da come l' avevo conosciuta in Accademia. Lui ha in mano la sceneggiatura di "Deserto rosso". Lei tocca la coda d' un pianoforte e dice 'Michele, viene, mi parla', a me lì per lì sfugge un 'Che dice?', e tutti e due mi guardano come se avessi rotto la poesia. Penso d' averla fatta grossa, ci salutiamo, vado via, e poi però vengo incaricato del film, e in seguito ho assistito Monica per i suoi film comici».
Tra circostanze a rischio e geniali trovate innocue, quali momenti del suo mestiere l' hanno divertita di più?
«Nella bolgia per la ballerina attrice turca Aiché Nana spogliatasi al Rugantino io c' ero, e il fotoreporter Secchiaroli mise in tasca a me i rullini quando fu perquisito dalla polizia, e l' ultima pagina dell' Espresso uscì inondata da quelle immagini. Con un' ambulanza salvai Agostina Belli che stava morendo in cella in un film agli Studios sulla Tiburtina. Calcolai bene come lanciare Sandra Milo sul set di "Vanina Vanini" facendole andare a fuoco la parrucca che io, Rossellini e Terzieff le strappammo un po' a fatica. In una conferenza organizzai un feroce litigio tra Monica Guerritore e un produttore accusato di aver messo una cinepresa non autorizzata che la riprendeva in certi punti chiave del corpo: un bluff.
Terrorizzai la Cardinale facendole accarezzare un ghepardo per il film "Il Gattopardo". Ma mi vanto d' aver fatto accettare a Sofia Loren la foto-manifesto disperata e violenta per "La ciociara". Mi piacque sorprendere i giornalisti a casa mia facendo loro scoprire dietro una porta Pieraccioni che leggeva un brano de "I laureati", o portare la stampa dietro le quinte del debutto di "D' amore si muore" di Patroni Griffi per svelare che il rumore del mare si doveva al rullio di sfere dentro un tamburo. Adesso a dare il buon esempio ci pensa il mio socio Gianluca Pignatelli».
Quando non deve sostenere un' impresa artistica, che Roma cerca e riconosce sua?
«Mio padre mi cacciò di casa e mi comprò un ufficio ai Parioli, in una traversa di Viale Parioli. Fuori dal lavoro andavo al Bar della Pace, ma ordinariamente vado con giornali e riviste al bar Cigno. Se capita, sono uno spettatore teatrale. Dopo le direttive di ieri, aspetterò che le sale riaprano. Io la stavo per far grossa: il 6 novembre avrei inaugurato, da attore, la stagione dell' Off/Off, con "C' era questo, c' era quello", raccontando memorie di tanto lavoro, accanto a un amico ingegnere, Nunzio Bertolami».
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usmaradiomagazine · 2 years ago
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𝐋𝐀 𝐌𝐔𝐒𝐈𝐂𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐏𝐑𝐀𝐓𝐈𝐂𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋'𝐈𝐌𝐏𝐎𝐒𝐒𝐈𝐁𝐈𝐋𝐄 - Monografie oltre ai generi
𝗜𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶 𝗼𝗯𝗹𝗶𝗾𝘂𝗶: 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗕𝗿𝗶𝗮𝗻 𝗘𝗻𝗼
🎧 𝐀𝐒𝐂𝐎𝐋𝐓𝐀 𝐈𝐋 𝐏𝐎𝐃𝐂𝐀𝐒𝐓
Dopo la monografia dedicata alla produzione personale di Brian Eno, già esplorata in questo programma nel dicembre 2018 (ascoltabile qui: bit.ly/mcpdi-brianeno), oggi partiamo verso un viaggio che ha come destinazione una molteplicità di ascolti: sono infatti innumerevoli, oblique ed eterogenee le pubblicazioni musicali uscite sono la guida del Brian Eno produttore nel corso della sua carriera, molte di queste entrate di diritto nella storia della musica contemporanea.
Si parte nella New York di fine anni ’70 in cui le proposte dell’Artists Space di Soho, teatro di molti gruppi alternativi ispirati al free jazz di Ayler e Coltrane, alle avanguardie minimaliste ma anche al garage e al punk più genuine, affascineranno Eno a tal punto che la selezione di quel sound rabbioso, violento e rumoroso diventerà la selezione di un disco considerato manifesto della scena No Wave di quegli anni.
Gli anni successivi vedranno la sua produzione forgiare una pietra miliare dopo l’altra, la ritmica nevrotica si fonde alla scena New Wave, al post punk e all’elettronica tedesca arrivando a dischi come quelli dei DEVO, di Robert Calver e degli Ultravox. L’ultimo ventennio del secolo si contraddistingue invece per la ricerca costante di un valore “etnico”, esotico, ritmico e corale ma elettronicamente più disteso influenzato dal suo stupendo naufragare ambient, di cui ad Eno si può riconoscere la paternità del genere. Sono figli di questo periodo i dischi dei britannici James (Wah Wah, Whiplash e Millionaires) ma anche di Teresa De Sio, Zvuki Mu o i portoghesi The Gift.
Il nome di Eno è legato inoltre a quello dello straordinario produttore Daniel Lanois, il cui sodalizio artistico porterà ai natali dei popolarissimi U2, lanciati a livello mondiale con gli album The Joshua Tree, Achtung Baby, Zooropa e All that you can’t leave behind. Il racconto di Michele Selva prosegue poi con ascolti dedicati alla Penguin Cafè Orchestra, dell’etichetta Obscure e di Gabin Bryars, arrivando fino ai giorni d’oggi.
Un programma a cura di Michele Selva
Regia di Alessandro Renzi 
🎧 𝐀𝐒𝐂𝐎𝐋𝐓𝐀 𝐈𝐋 𝐏𝐎𝐃𝐂𝐀𝐒𝐓
🎶 𝐒𝐂𝐎𝐏𝐑𝐈 𝐈𝐋 𝐂𝐀𝐍𝐀𝐋𝐄 - La Musica come Pratica dell'Impossibile
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lisairinajjong-blog · 8 years ago
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March 21st So… A new day started with so much energy now! The day off really helped me a lot. I had so much motivation and was just happy and felt great. Even though this was my first rainy day in Japan! Still it was somehow really funny. At first I thought, my jacket would be enough to protect me. But soon I noticed, that I was wrong. So I took out my poncho (looking super weird in it cause it’s just huge and I had anything, including my backpack, underneath it). And just a few minutes later I felt like this wasn’t enough either. So I jumped into a conbini and bought the most wonderful umbrella ever! Umbrella-san and I are best friends now. We took so many selfies together. Someone also asked if he should take a photo of both of us. And I also made a picture of umbrella-san and he took a picture of me~
So I had a good friend right next to me from that time on. We walked through the Ginza and looked at all those amazing buildings. Then we stopped in “Crossing Café, where they can print every picture you want on a Latte Macchiato! It was amazing! I decided for the following pic and just have a look for yourself at the results:
After the revitalizing stop, we continued our route and had a look on the Ginza Kabukiza. We didn’t enter, because both of us thought it was just a little too expensive, plus we would have to wait for ages! So we only took some pictures and then moved on to the Tsukiji-Hongwanji-Temple. It was surrounded by a huge construction area. At first I thought, nobody was allowed to enter the whole area but after asking, the security crew told me to just walk on. So I did and got to have a look at the temple from the inside. It looked gorgeous like most Buddhists temples.
Then umbrella-san and I walked to Tsukiji market. It was very crowded and there were many interesting foods and also some goods that were sold. Nevertheless I did not feel the urge to try most of them.
At that time it was around noon so I decided to move on. Next stop was Simbashi station, which was harder to find than I thought. I just walked around a place of whom I thought it could be the station just to notice after quite a while, that the station was around 100m next to it. As I finally got there, I had a look around and found Panasonic living showroom, Shiodome SIO site and Shiodome Media tower, but all the rooms I would have liked to walk into, were not open for the public. So I just had some time to dry a little inside these buildings. Our route brought us next to the Zojoji Temple, which was the first temple I visited with no one else around. I could take beautiful pictures with the Tokyo Tower in the background and just as I tried to make another selfie with umbrella-san, somone asked if he should take a picture of us. I was really happy and let him soot us with the temple and the Tokyo Tower. The latest was my next destination. It was just a 10 minutes walk from the temple and it was just amazing! They had much Tokyo One Piece Tower decoration and inside was a Mugiwara store and Mugiwara Cafè (which was too expensive for my likes, so I decided to just have a look at it from the outside once again) as well as a One Piece Theme Park and Live Show! These are the kind of things, you’ll only find in Japan! Now I started my way back home. But I did not want to drive there via Metro again. No. I found out, there was a ship restaurant and I thought it might bring me back to Asakusa, but I was wrong. The ship restaurant just drove a round curse and they told me I would have to take the Tokyo water bus. So I walked to their pier and bought a ticket and lucky me: the water bus was just about to start so I had to hurry and get on it. I always loved being on a boat or even just near the sea and so it was simply wonderful for me. 30 minutes later, I arrived in Asakusa. Here I stopped by at the Asashi brewery and this time I got up to their Cafè and bought a super expensive beer, which tasted really great. Another plus was the great view you had from up the 22nd floor. Nevertheless I started to feel cold, since I was completely soaked from the never ending rain, so I really walked back to my hotel. Here I first of all had to take off my shoes and socks and change into another pants, because everything got super wet during the day. The nice staff of the hotel then dried my jeans and socks for free and lend me a hair dryer to dry my shoes. After all of this was done, I sat down for my dinner and to relax the rest of this evening.
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tarditardi · 7 years ago
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Andrea Casta premiato ai Dance Music Awards 2017 come miglior performer insieme a Luca Agnelli, SDJM, Andrea Damante, Francesco Sarzi (...)
Andrea Casta, il violinista elettrico molto nei locali e club di tendenza in Italia e all’estero, ha vinto il titolo di miglior performer della 6ª edizione del Dance Music Awards, l’unico e più importante premio che celebra, anche in ambito internazionale, i protagonisti della scena dance e della musica elettronica italiana, riconoscimento assegnato durante la serata di Gala condotta da Francesco Facchinetti al Sio Cafè di Milano e trasmessa in diretta su Match Music, il canale televisivo musicale da poco rinato sul digitale terrestre.
Dopo essere stato inserito in nomination insieme a decine di altri protagonisti della nightlife e club culture italiana, divisi in 20 categorie, Casta è risultato primo dopo un mese di televoto da parte del pubblico, determinante per il 50% del risultato, unito al restante 50% espresso dal voto della giuria formata da esperti del settore e dai vincitori dello scorso anno.
Alcuni dei nomi prestigiosi premiati nelle altre categorie: Luca Agnelli (miglior techno dj producer), Leandro da Silva (miglior House dj producer), gli SDJM (miglior edm dj producer), attualmente al top delle classifiche con la loro “That Way”, Rudeejay & Da Brozz (miglior mashup); premiato anche Andrea Damante, considerato “outsider” ma protagonista della tv che, riscuotendo grande successo sulle consolle della penisola e supportato dall’acclamazione del pubblico al televoto, raggiunge la targa di miglior guest dj. Francesco Sarzi ha invece vinto il premio come miglior vocalist Man.
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ariidestiny · 7 years ago
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presso Privè Sio Cafè
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grownwomanforever · 8 years ago
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24-09-2017🍾🥂💕 #video#sweet20#edit#love#partyallnight#siocafe#milan#tb#saturdaynight (presso Privè Sio Cafè)
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newsgateit · 8 years ago
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Fluo Run: prima tappa a Milano il 17 giugno!
Fluo Run: prima tappa a Milano il 17 giugno!
A Milano il 17 giugno torna la corsa più pazza del mondo: la Fluo Run! Giunge alla quinta edizione la corsa di 5 km la Fluo Run e questa volta lo special guest sarà il rapper meneghino Peligro. La partenza è prevista al tramonto da Bicocca  (via Temolo, 1 – ritrovo ore 20.00 – partenza ore 21.00) e il traguardo si taglia al Fluo Run Village  (Sio Cafè – via Temolo, 1) per il party post corsa, in…
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tarditardi · 7 years ago
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@dancemusicawards @nicolaveneziani_idol the king or the king maker? (presso Privè Sio Cafè)
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