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C'è una bella luce a Milano.
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dinonfissatoaffetto · 2 hours
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Sofia Toledo by Sebastian Arpesella
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dinonfissatoaffetto · 14 hours
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“E un'altra cosa mi viene in mente adesso: fai all'amore quando puoi. Ti fa bene.”
— Kurt Vonnegut, Madre notte (via pensierispettinati)
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dinonfissatoaffetto · 14 hours
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dinonfissatoaffetto · 14 hours
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Viktor Sklovskij, Zoo o lettere non d'amore
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dinonfissatoaffetto · 14 hours
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A Series of Seaside Mishaps.
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dinonfissatoaffetto · 16 hours
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La lettera di un partigiano
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dinonfissatoaffetto · 17 hours
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I PARTIGIANI
Non per ragioni di gloria
andammo in montagna
a far la guerra.
La patria e la guerra erano per noi
motivi vani.
Le mani, lasciateci libere
le mani, i piedi, gli occhi
gli orecchi. Lasciateci dormire
Questo chiedevamo
e ci siamo fatti impiccare
e siamo andati al macello
tremando e con le labbra
bianche di paura.
Ma anche in quello stato
di fronte al boia fascista
uomini eravamo
e loro marionette.
E adesso che siamo morti
non rompeteci le scatole con le cerimonie,
dei vivi abbiate cura e
provvedete
che non si sprechi più
la giovinezza.
- Nino Pedretti
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‘crescent lady’ by warren b. davis (1865–1928)
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Roberto Canella,
Il nostro amore distruggerà il mondo
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'Le foglie stanno volando via dal mondo e sopra c'erano dei messaggi e degli enigmi che non abbiamo decifrato.
Anche le mani lette poco troppo poco, e le rughe e i lobi.
Non abbiamo letto che dei libri'
Guido Ceronetti, Pensieri del té
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Cesare. Pavese, Il mestiere di vivere
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[...]
Nulla del resto scompigliava il vento:
non una foglia che tremasse o un brivido
sulle acque.
Ma anche il più taciturno sorrideva
e vivi i luoghi ineffabili
tempestosamente immoti.
Finché
solo un'aria rimase
stupefatta e un'eco
- un sentimento di tedio o malessere
come sentir parlare di una donna amata.
- Ferruccio Benzoni
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"A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?».
Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista»."
- Marcello Mastroianni
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Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)
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Guido Ceronetti
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autotelefonata
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