Tumgik
perimmagini · 4 years
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Piastrellato ROSA
Fine ottobre, forse già Novembre. Sono per le strade intorno al mio quartiere, a Milano, che cammino con una giacca troppo leggera, i pantaloni della tuta e sotto solo una magliettina, per farmi sbollire l’incazzatura. E’ sera, inizia a fare freddo, e io parto da isola e inizio a camminare, cammina cammina, spingendomi sempre più in là, fino a quando la città diventa diversa, i palazzi si allontanano tra loro e in giro ci sono solo persone come me, pazze e sole. In Viale Valtellina a un certo punto riconosco l’Alcatraz, mi fermo pensando a tempi migliori in cui mi ci ero divertito un sacco, poi proseguo incuriosito dalle stranezze della via, tipo un palazzo piastrellato in ROSA, o alcune voragini aperte tra gli edifici in vista di nuove costruzioni che con sto covid chissà quando verranno terminate. Mi sento un po’ umarell.
A pochi passi da questo palazzo rosa, davanti a un palazzotto in vetro e acciaio, c’è una costruzione molto più anonima con davanti una di quelle postazioni comunali con le bici. E appoggiato alla postazione scorgo un ragazzo; sembra giovane, ha il telefono in mano e dà l’idea di essere un “bullo”. Sembra stia aspettando la ragazza sotto casa per farci un giro, tipo quando sei adolescente e ti infratti per un pompino o cose così. Ha una giacca di pile troppo leggera e pantaloni della tuta, pure lui, che sembrano fatti apposta per tirare giù l’elastico e far scavallare il cazzo teso.
Lo guardo, perchè purtroppo quando uno mi piace non riesco a fare a meno di mangiarmelo con gli occhi, e pure lui mi guarda con fare interrogativo. Decido di proseguire, e di nuvo mi perdo in mille vie, viali e viuzze, senza mai sapere bene dove mi trovo perchè la geografia di Milano non mi entra in testa, non è un bel reticolo come Barcellona, non è a cerchi concentrici come Amsterdam, o meglio lo è ma i cerchi sono inframmezzati da troppi viottoli casinari. Miei unici punti di riferimento sono i luoghi che vedo camminando: una banca, un palazzo, una casa che avevo visitato quando ancora ero alla ricerca... cose così.
Dopo una mezz’ora buona passo vicino a un’Intesa San Paolo (credo) con tanto di fontana, mi giro e mi rendo conto di essere a 100-150m dal punto in cui ho visto quel bel ragazzo. Inizialmente scrollo le spalle e proseguo, ma poi come una forza invisibile mi fa girare e tornare verso quel posto, senza nessun intento preciso, sicuro di non trovarci più nessuno. E invece eccolo lì, che mi vede ripassare nella direzione opposta, di nuovo guardandolo, con ancora più insistenza.
Anche lui mi sta guardando, sempre con una espressione stupita/divertita negli occhi, sempre con il telefono in mano. Come ho già fatto mille altre volte nella vita decido di essere sfrontato, lo supero e mi giro di continuo a guardare. Lui mi sta ancora fissando, io proseguo per una ventina di metri, sempre girato all’indietro verso di lui che mi guarda interrogativo. Poi mi fermo, mezzo coperto dal tronco enorme di un albero del viale. Non c’è quasi nessuno in giro, poche macchine che passano; mi metto in modo che lui mi veda parzialmente, quando lo decido io, e che nel frattempo mi vedano anche le auto in marcia, nel caso la situazione si facesse rischiosa. Per ora è solo eccitante.
Ora ci fissiamo a distanza, lui sta iniziando a fare gesti con viso e mani tipo “cazzo vuoi?”, io lo guardo insistentemente, e con la testa gli faccio segno di avvicinarsi. Ho paura in quel momento, ma sono in un posto abbastanza aperto, posso scappare, farmi vedere... chi lo sa. Lui non se lo fa ripetere due volte, e io faccio un passo verso la carreggiata delle auto, per non restare nella mezz’ombra. Quando è vicino mi dice “COSA VOI?” con un forte accento straniero. Visto in azione forse non è bello come mi pareva, ha un po’ di panciotta da adolescente, e è un po’ più basso di me. Però ha questa faccia un po’ balcanica, ipotizzo potrebbe essere Rom, e un’espressione strafottente.
Gli dico che non voglio niente, ma lui non ci crede: “SE VOI QUALCOSA DIMMI”
- tipo cosa?
-QUELO CHE VOI!
-...tipo potrei farti una sega
- SI VA BENE ANDIAMO!
E così iniziamo a passeggiare senza meta, con lui che mi dice di essere etero ma di andare per soldi con uomini e mi chiede se ho qualcosa per lui. Io sono sinceramente convinto di essere uscito senza soldi, e gli dico che ho solo qualche monetina, ma lui non se ne va, anzi mi cammina sempre più vicino. Nell’imbarazzo generale ricordo di aver messo nella tasca interna un 20euro che mi han dato di resto, e per rompere il ghiaccio (non ho mai pagato nè contrattato nulla di tutto ciò, non so come si faccia nè sono interessato a farlo) glielo sventolo davanti e gli dico che ho solo quello. Lui tutto contento mi dice che va bene, che ci possiamo divertire, e continuiamo a camminare in cerca di un posto.
Io in realtà sono un po’ preoccupato, nel mondo dei sogni avrei fatto di tutto in mezzo alla strada con un ragazzotto etero ed eccitato, nella vita reale sono ipocondriaco e voglio vederci chiaro, quindi sto all’erta e mi dico da subito che al massimo gli farò una sega. E poi mi fa strano la cosa del pagare, è come se mi trovassi in un sogno e volessi vedere dove si va a finire, qualsiasi cosa è meglio della prostrazione psicologica e fisica che mi ah portato ad uscire di casa senza soldi, senza telefono, poco vestito.
Lui comunque è simpatico, parla abbastanza bene l’italiano, dice di avere 18anni, di essere turco, di essere arrivato in italia da un annetto con genitori e nonni. Non studia ma durante il giorno fa il dogsitter, e la sera verso le nove si mette in strada e vede di arrotondare. Sei gay? Bisex? NO, ETERO, MA NON HO RAGAZZA. Usi il preservativo? NO, e alza le spalle. 
Per un po’ giriamo nelle vie intorno a Viale Valtellina, ma c’è sempre qualcuno, magari qualche sbandato seduto per terra, o luci accese nelle case di fronte. A un certo punto mi tocca il culo, mi si avvicina da dietro e mi sussurra entusiasta “MI PIACE SCOPARE”. Però se gli tocco il pacco non sento granchè duro. Alla fine gli viene in mente un parcheggio isolato, proprio dietro a quel palazzo di vetro e acciaio, dove tra l’altro ero già passato prima. Ci mettiamo sotto a un albero, in piedi. Gli apro la zip della felpa di pile e mi scaldo contro il suo panciotto. Lui tira fuori il pisello che ora è ben duro: nulla di che, saranno 12-13cm. Non voglio baciarlo, gli lecco solo un po’ il collo e sento un odore che non capisco se è il suo, di maschio poco lavato, o se è il mio, di sudore, lacrime, moccio colato ovunque mentre ero in casa e urlavo come un pazzo al telefono. Non è sgradevole, ma non voglio troppo contatto. Lui cerca di mettermi le mani nelle mutande ma glielo impedisco, prendo in mano il suo pisello e lo sego lentamente, mentre lui si lamenta, dice che mi vuole scopare, e mi stringe a sè.
Sego per un po’ ma oggettivamente sopno già stufo del giochino, già appagato di aver trovato un per strada e avergli visto il cazzo, senza app di mezzo, così per un colpo di fortuna. Lui mi prega di inginocchiarmi e succhiarlo, almeno di bagnarglielo un po’, perchè è tutto secco, e io mi inumidisco la mano e lo lubrifico con la mia saliva segandolo. Lui apprezza molto, è duro come non mai, mi dice che una volta verrà a casa mia e mi scoperà duro, e io annuisco distrattamente, in realtà a casa vorrei già esserci, non ho più voglia di stare lì, mi fa fatica anche l’idea di dover camminare indietro.
A un certo punto ritiro fuori i 20 euro dalla tasca, glieli dò:
-Dai grazie, per me stasera è abbastanza, ci si vede
Me ne vado, lui mi dice di dargli il numero, ma non esiste proprio allora mi dice di ripassare dilì, perchè lui tutte le sere sta in quel posto, ma io mi sono già girato con un cenno di saluto.
Lì per lì non mi ha fatto nè piacere nè dispiacere questa esperienza: ero molto triste, lo ero da tempo e lo sono stato ancora per giorni, ma almeno per una mezzoretta avevo pensato ad altro. Oggi se ci ripenso ho sentimenti contrastanti, per lo più mi eccito, ma non credo lo rivedrei.
#storie 
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perimmagini · 5 years
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A volte al mattino quando esco con l'auto verso le 8:10 incontro questo ragazzo che va a piedi a scuola. Dall'orario già tardo deduco che vada alla scuola professionale che sta a pochi passi, alle porte del centro. Lui bellissimo, faccia da slavo, alto, biondo occhi azzurri, e visino un po' triste e scazzato come piace a me. Si vede che non gliene fotte un cazzo di andare sui banchi, che voglia di invitarlo a casa mia e fargli sfogare le sue frustrazioni di adolescente con mamma casalinga padre operaio e pochi soldi in tasca che va alle professionali perchè è cresciuto senza un libro in casa che fosse uno. Anzi, che voglia di camminare con lui verso la facciata scrostrata dell'istituto, fumarci una paglia nei giardinetti lì davanti, poi mentre il prof di religione fa inutilmente l'appello chiuderci in un'aula abbandonata insieme a 3 o 4 altri suoi amici, berci un paio di bottiglie di vodka prese all'eurospar lì di fianco e darci all'amore libero fino ad essere appiccicosi come il terreno sotto a un albero di fico in Settembre.
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Credits: Utente twitter @surabaya_johnny per il patrocinio <3
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perimmagini · 5 years
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Che voglia di andare a fare un giro a Central Park con lui, in una luminosa mattina autunnale, tutto giallo rosso ed oro, poi fermarci dietro a una quercia secolare, lui vestito nei toni del marrone, io gli apro la cintura e gli abbasso la zip, lui mi mostra la sua imponente dotazione incorniciata da ciuffi di ricci dorati, io per l'emozione svengo e lui mi porta in braccio alla strada più vicina, saliamo su un cab e andiamo nella sua brownstone a Greenwich Village, e lì, in un letto con lenzuola bianche di cotone egiziano inondate di luce mi possiede senza tanti complimenti e poi mi chiede di preparargli pancakes. Io mi alzo, vado nella cucina, li preparo e sorrido mentre lo sciroppo d'acero ambrato e viscoso cola su di loro. Mi distraggo e ne faccio cadere un po' sul parquet chiaro, lui mi scopre e me lo fa pulire con la lingua. Ok, potrei andare avanti all’infinito ma mi fermo qui.
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Ringraziamenti:
- utente twitter @lusurpateur_ per foto di Fassbender ed ispirazione
- utente twitter @Surabaya_johnny per patrocinio e supervisione
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perimmagini · 8 years
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Minirecensione: Divide by Ed Santo
Ed santo lo amiamo sempre e ce lo vogliamo scopare prima che resti irrimediabilmente calvo, giusto? Giusto.
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Quindi andiamo a recensire il suo nuovo album, con i soliti giudizi da due sillabe perche’ che du palle se no.
1- Eraser: meh totalo non mi va di riascoltarla
2- Castle on the Hill: ovviamente una scelta volpina gigiona, pero’ finora il mio fave dei due singoli e diciamolo che ti fa sempre scappare quelle due lacrimuccie e rimpiangere di non essere il primo bacio andato male di Ed (soprattutto perche’ il primo bacio sara’ stato probabilmente una 16enne inglese slavata e con le cosce grosse)
3- Dive: Solo a me ricorda Don’t U Remember di Adele, un pochino? Non male ma anche qui non mi strappo i capelli
4- Shape of You: e’ furbina ma perfetta, come fa a non piacere. Tutti noi muovendo il culetto immaginando di avere le mani (sudaticce, secondo me) di Ed sui nostri fianchi
5- Perfect: non mi piace il tema. I can carry your children EDDIE! La canzone in se’ non mi pare troppo indovinata, molto banalotta
6- Galway Girl: anche questa con ste sonorita’ irlandese proprio NO
7- Happier ha un testo che scioglie un po’ il mio cuoricino, amo
8- New Man: Inizia gia’ come iniziano le canzoni di Ed che mi fanno caca’... Continua allo stesso modo.
9- Hearts don’t Break Arount Here: manco me ne sono accorto
10- What do I Know?: Mamma mia non vorrei ma mi fa cacare pure questa amici
11- How would You Feel (Paean): Ma si... carina
12- Supermarket Flowers: mi sono documentato ed e’ dedicata alla nonnina di Ed quindi AMO COME NON MAI
13- Barcelona: Va beh, non infieriamo
14- Bibia Be Ye Ye: aiutatemi, pretty please...
15- Nancy Mulligan: Va beh, ad Ed perdoniamo tutto ma santocazzo Eddie. EDDIE.
16- Save Myself: un po’ la ballatona che ci riconcilia con l’album tutto alla fine. Grazie Ed, grazie album che finisci, grazie palinsesto, grazie a tutti.
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perimmagini · 8 years
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Il Bilancio del Weekend
Mi mangio pane e nutella in ufficio e vi do un overview del mio weekend passato.
- Carnevale. L’ODIO profondo di questa festa. Io con amici in visita, col pensiero di collega patatyno che chissa’ cosa sta facendo ad Eindhoven. Bevendo, scopando. Boh.
- Bonazzi travestiti sparsi, tristemente gia’ ubriachi alle 11 del mattino.
- Domenica ad Amsterdam, dove per fortuna il Carnevale non si celebra.
- In un negozio hipster c’era questo ragazzo hipster che mi passava jeans da provare. Biondo occhi azzurri un po’ tristi. A un certo punto per far vedere che il jeans si rilascia si prende la cintola e la allarga fino a farmi vedere le mutande (ma non il prezioso contenuto). Io tipo cascate del Niagara
- Poi purtroppo un messaggio di una ex collega che mi chiede se non sono al carnevale; subito lo scoramento mi pervade perche’ immagino abbia visto collega patatyno e compagnia di colleghi divertirsi senza di me. Ovviamente oggi indaghero’ e qualcuno eventualmente morira’ nella notte.
- Un sacco di boni ad Amsterdam
- Stamane facevo benzina e ancora un sacco di boni attorno a me.
- Ho una certa fame
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perimmagini · 8 years
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Il Bilancio del Weekend
- Venerdi’ completamente ignorato dall’olandese del mio cuore (conosciuto in tutti i laghi come #collegapatatyno)
- Sabato di grande sofferenza, con giro in montagna e avvistamento di qualche rude montanaro 20enne ed etero. No sciare, per carita’.
- Ansia ogni volta che viene nominata la parola Carnevale. Non voglio vestirmi, non voglio uscire con i colleghi agghindato a bere birra e pisciare in orinatoi di plastica sistemati agli angoli della strada. E soprattutto non voglio passare una giornata con un pigiama pezzo unico di Primark a forma di unicorno a farmi ignorare da collega patatyno.
- Boni sparsi visti in quel di Pavia: uno su tutti ( @dettomanza corri a controllare) il barbuto che prepara i boccali di birra alla pizzeria al Castello.
- Domenica sera, di ritorno: vorrei farmi squartare da due commessi dell’Albert Heijn Express della stazione di Utrecht. Uno olandesone biondo, l’altro arabone moro.
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perimmagini · 8 years
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I drammi della mia vita S.1 E.1 - Pilot
Chi mi segue su twitter (@daniiimignogue) un po’ li conosce...
Nella mia vita ci sono un saco di drammi, grandi e meno grandi, tragici e tragicomici... che spaziano da un trasloco improvviso ad un cuore spezzato.
Oggi parto con uno soft...
L’EX COLLEGA STALKER
Ebbene si... mentre io mi struggo per #collegapatatyno che non mi degna di uno sguardo, ricevo da SETTIMANE (quasi due mesi) continue telefonate da un ex collega.
Identikit (mi sa che ne avevo accennato sul blog)
- 43 anni
- letteralmente più largo che alto. 
- al di la’ del peso, una delle persone più cesse sulla terra (poverino, ok, pero’ se cesso e’, cesso e’)
- oltre ad essere cesso, e’ pure pesante, con un finto modo di fare allegro e amichevole che soprattutto al lunedì mattina gli salteresti alla giugulare
- Una moglie e due figli (di cui uno nato dopo aver lasciato la mia azienda)
Insomma, questo tizio un anno fa arriva nella mia azienda e subito mi prende in simpatia, standomi addosso come non mai. L’azienda e’ in Olanda, moglie e famiglia sono in Germania (lui italiano), questo inizia a invitarmi di continuo a cena fuori, bere qualcosa, fare un giro ecc ecc. Io puntualmente, a parte casi isolati di cortesia, declino.
E lui ignaro del mio disgusto non fa che starmi addosso, mettermi le mani addosso non richieste, dirmi che vorrebbe un figlio come me (si amore, vaglielo a di’ a mi padre), e altre cose molto creepy. Il tutto e’ molto imbarazzante, anche perché nell'azienda non e’ benvoluto praticamente da nessuno ed e’ un personaggio pesanterrimo.
Finalmente a Natale la SVOLTA: sua moglie e’ di nuovo incinta (da mesi), lui lascia il lavoro e se ne va in Danimarca (?!) a lavorare, perche’ gli promettono che gli lasceranno tempo per la famiglia.
Dopo un paio di mesi di silenzio, il bambino nasce a Marzo ed io ad Aprile ricevo una chiamata, un venerdì. Vedo un numero danese, e non rispondo fino alla sera, una volta a casa. E’ lui, che mi tiene al telefono un’ora buona raccontandomi le sue news ma soprattutto chiedendo DI ME.
Una settimana dopo, altra chiamata. E cosi’ via, ogni settimana, ogni venerdì, mentre lui e’ in viaggio verso la famiglia (che a quanto pare e’ rimasta in Germania). Io ovviamente ormai rispondo una volta si e 200 no, e quando rispondo mi invento subito cose da fare ed impegni improrogabili.
Pero’ cazzo, quando vedo il telefono squillare col numero danese (che manco ho ancora salvato) mi vengono i brividi. Non solo lui e’ creepy: fa sentire creepy pure me che passo le mie giornate a pendere dalle labbra di #collegapatatyno quando so benissimo che di me a lui non gliene frega na mazza.
Fine prima puntata :’(
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perimmagini · 8 years
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Tell me are you ready yet To decide with your heart, not your head (1 woman man, all saints, 2016)
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perimmagini · 8 years
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UICHEND #1
- E niente. C’e’ questo bell’olandesone con cui sono uscito due volte e che dopo ciascuna delle uscite e’ scomparso. Io a fare la Penelope convinto che sarebbe tornato perché insieme stiamo proprio bene ma no. Ieri e’ stato categorico dicendo che non mi vuole come fidanzato :(
- Ho incontrato dopo mesi di chat (e lavorando a 100 metri di distanza) il ragazzo italiano 23enne dall'accento romagnolo. Tutto bene ma... quanto può essere circonciso male un pisello? Chi era il chirurgo, Edward Mani di Forbice?
- Ho rivisto per la seconda volta un ragazzo molto patatino che tra le altre cose fa come lavoretto il ragazzo che porta i giornali (fantasie sessuali camminate con me). Lui e’ molto dolce e mi scopa benissimo, peccato che sembri chiaro che voglia lasciare le cose come stanno (cioe’ lui viene da me quando ha tempo, birra, zum zum, ciao alla prossima). Elizabeth Bennet mi senti? Mi vuoi dire che hai avuto la vita difficile con gli uomini? DAVVERO?
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perimmagini · 8 years
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Bollettino Post Pasquale #2
Continua il disfacimento della mia vita...
- ho appena scoperto che la casa (carinissima) dove vivo e’ stata venduta: pochi mesi per trovarne un’altra :’(
- C’e’ un tizio turco sui 30 che lavora al mio piano. Molto bono. Non so se ne ho gia parlato, ma gia da tempo avevo notato come mi guardasse piuttosto insistentemente incrociandomi in corridoio. 10 giorni fa si e’ presentato (nel bagno, non ho manco potuto dargli la mano perche’ uscivo da li’, ARGH!).
Abbiamo parlato un po’, mi ha detto il suo nome. Poi solo sguardi e saluti, sembra sempre sul punto di parlarmi ma poi si blocca. Comunque grazie al nome e all’azienda dove lavora l’ho trovato su Twitter (dove sembra suo fratello cesso, foto vecchia immagino) e su Google+... vediamo se abbocca (nel frattempo mi ha risposto con fare interrogativo) :)
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perimmagini · 8 years
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Una combattente vestita alla marinara
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“…just take me home…”
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perimmagini · 8 years
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Bollettino Post Pasquale - Prima Parte
Un bollettino infinito perché queste settimane sono state piene di FEEEEELZ e di EMOZIONY VERY.
- praticamente ho passato le due ultime settimane a piangere. Me ne rendo conto oggi, e mi pare di stare un pelo meglio... eccetto quando vado a dormire. E quando mi sveglio. E a pranzo.
- In questi 5 giorni scarsi in Italia mi e’ venuta sta cosa di vestirmi con capi di tonalità di blu tutte diverse. Tutte insieme. Camicia, maglioncino, pantaloni, sciarpa e cappotto (e calze). Pero’ oh, secondo me stavo bene! Avessi avuto Instagram mi sarei fatto una foto da vera fashion bloggaH con didascalia “50 shades of blue”, ma forse e’ troppo pure per la Ferragni.
- Ho rivisto il mio scopamico “storico” italiano, che ora vive a Londra. Una storia fatta di un sacco di scopate appena sopra la decenza e un sacco di tira e molla. E prima io lo volevo ma lui non voleva una vita da gay, e poi io non lo volevo ma mi voleva lui, e dopo io ero via dall’Italia, e poi ecc ecc ecc. Insomma una merda. Comunque lui, con me sempre sommamente anaffettivo, ora pare abbia un fidanzato (che l’ha già cornificato 2 volte) e ci vada pure a convivere. MUORI MALE. E dire che mi ero pure fatto la doccia. E non ci e’ scappato manco un bacetto.
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perimmagini · 9 years
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Pienezza. Olio su carta igienica. Collezione privata.
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perimmagini · 9 years
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U can hate me but gotta love ma sweataH
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perimmagini · 9 years
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Io come Taylor Swift
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perimmagini · 9 years
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Bollettino Velosce Velosce
Oggi me la sento Lunetta Savino, che ci volete fare.
Settimana molto interlocutoria qui in Olanda (interlocutoria = non succede mai un cazz de niente).
La mia cotta per collega patatino prosegue a gonfie vele, solo che ormai solo allo stadio in cui se ascolto “Invece No” di Laura Pausini (canzone della vita di GOD @emilyvalentine vi ricordo) mi metto a piangere ovunque, anche sul treno in mezzo alle vecchie olandesi che si chiedono (in olandese, quindi non so che dicano di preciso) cosa io abbia. Un po’ stile ragazza sul tram che ha perso il fidanzato in Russia nella Milano del 1943 (ah, come si stava meglio quando si stava peggio! Persino le canzoni del festival erano migliori!). Oggi ho pure scoperto che soffre di asma e ho lanciato un AWWWWWWWWWWW che i musulmani han pensato fosse ora di pregare.
Comunque.
Oggi me ne vado in Italia, dove highlight del weekend sará mia madre che mi dice che il mio ciuffo é ormai lungo e ormai hai quasi 30 anni (spoiler, NON É VERO CAZZOOOO) e perché non ti vesti in maniera piú adatta alla tua etá e blablabla.
Comunque.
Neppure questo Festival mi ha distratto dai miei guai, perché dimmi te se si puó imbastire un Festival su delle canzoni cosí sciape. SCIAPE, ecco quello che sono.
Comunque buon weekend (ve l’avevo detto che non é successa una mazza).
Anzi no: ho conosciuto un ragazzo con un fastidioso ma simpatico accento romagnolo. Non é collega patatyno ma che ci posso fare io.
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perimmagini · 9 years
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Bollettino del mio cuore spezzato e calpestato
Eh... che fatica trovare qualcosa da scrivere... qualcosa di cui freghi a me e magari anche ai 3 disgraziati (scherzo vi amo) che mi leggono.
Mi sento un po’ come Linus “occhi blu” di Radio Deejay... che non sa che scrivere per mantenere il suo blog aperto e vitale... un consiglio Linus: posta solo foto di tuo figlio ventenne al mare senza commento che fai il picco di ascolti.
Va beh comunque dicevamo. Oggi vi parlo di M.
M e’ olandese, come testimoniano i suoi capelli biondi ed i suoi occhi azzurri.
E’ venuto a lavorare nel mio ufficio (non tutti i giorni va detto) poco prima di Natale.
M. di non olandese ha la (scarsa) altezza, non e’ certo una pertica. Se io coi miei 185 cm qui sono sempre il più basso, lui deve essere sui 175. E poi non e’ magrolino. Ha un corpo che definirei quasi muscoloso, con l’aggiunta di una sexissima pancetta. E poi e’ timidissimo. Tipo che i primi giorni al solo rivolgergli la parola diventava completamente ROSSO.
Ma la cosa piu bella, la vera chiave di tutto, e’ che M. NON SA. Non sa di essere dolcissimo e carinissimo, non se ne rende conto e si aggira per il mondo con la sua facciotta timida e quasi scusandosi di esistere. E io lo adoro.
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