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#Ivano Conte
blogexperiences · 2 months
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Un omaggio a De André e ai cantautori della scuola genovese 
Le più belle canzoni di Fabrizio De André, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi, Paolo Conte e Ivano Fossati in programma dal 14 al 21 agosto a Grassano, Pomarico, Bernalda, Marconia e Miglionico. Direzione e arrangiamenti del Maestro Vito Andrea Morra per cinque concerti che esalteranno l’Orchestra e la voce di Mario Rosini. OSM orchestrasinfonicamatera – foto di Sissi Ruggi –…
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ilcontroverso · 3 years
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L'Italia e la cultura: una tragicommedia senza fine
L'Italia e la cultura: una tragicommedia senza fine. Un articolo di Ivano Manzo sull'incuranza e trascuratezza da parte del Governo italiano circa il settore dei teatri, cinema, ed eventi culturali, abbandonati a se stessi. Una storia tutta italiana.
Oramai è passato più di un anno, da quando nel mese di Marzo 2020, a causa dell’emergenza Covid, venivano decretate dal Consiglio dei Ministri, allora presieduto da Giuseppe Conte, le misure di lockdown nazionale che previdero la chiusura quasi totale del Paese e dei suoi assets ritenuti non indispensabili alle attività essenziali dello stesso. Da allora, le chiusure e limitazioni sono state…
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persinsala · 6 years
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Più corsaro che mai, Ad Arte rinnova l’appuntamento con uno degli eventi clou della stagione artistica di Calcata, borgo magicamente incastonato nell’incantevole Valle del Treja.
Superate le turbolenze che anche quest’anno, come lo scorso, ne avevano messo in dubbio l’esistenza, il festival diretto e ideato da Igor Mattei e Marina Biondi giunge alla quinta edizione e continua ad associare a grandi ambizioni la profonda convinzione che l’arte possa e debba provocare una pasoliniana denuncia dell’omologazione culturale nella società di massa.
Il titolo dedicato a Utòpia non è, in questa prospettiva, affatto casuale. La favolosa isola di Thomas More, il non luogo che non esiste se non come Idea, rappresenta, infatti, lo stimolo e il limite verso cui far tendere la realtà concreta del nostro benedetto, assurdo belpaese considerata inadeguata e insoddisfacente per la moribonda condizione in cui versa il suo stato dell’Arte.
Per far fronte a tale situazione (che Igor Mattei e Marina Biondi riconoscono essere grave, ma foriera di potenzialità), Ad Arte propone un cartellone la cui principale virtù sembra significativamente essere l’entusiastica risposta delle proprie comunità: da un lato, quella degli artisti – compatta nel mostrarsi tra le pieghe di una location suggestiva ed eccezionale – e, dall’altro, quella del pubblico, numeroso e curioso nonostante il tempo inclemente e la novità rappresentata dal costo (irrisorio) del biglietto di ingresso a tutti i relativi spettacoli della giornata.
Il senso più profondo di Ad Arte risiede, allora, proprio nella sensazione – in cui sarà impossibile non ritrovarsi – di commensalità che avvolge e invoglia la compartecipazione, che spinge e promuove un’autentica etica dell’ospitalità. Ed è in questo clima che si è svolta una prima giornata aperta dalle reminiscenze musicali del simbolismo francese (Le petite musique), chiusa dalle rivisitazioni jazz di Terril Dyer Cross e Fabio Fenucci, e attraversata da tanto cinema e teatro indipendente e/o made in Italy.
Protagonisti ospiti conosciuti al grande pubblico (Laura Lattuada, Stefano Gragnani), ritorni (il duo Daria Contento e Ivano Conte) e nuovi arrivi (Alessio Pizzech), nonché il format di Antonia Renzella, per una proposta tanto ricca, quanto focalizzata su una drammaturgia tradizionale.
Emma B vedova Giocasta di Alberto Savino, fratello di Giorgio De Chirico, è un testo in cui disfunzionali relazioni familiari, accenni autobiografici e dichiarazioni di poetica prendono forma nel lungo monologo di Elena Croce. Come la protagonista dell’omonimo capolavoro flaubertiano, anche questa antieroina cade vittima delle proprie frustrazioni e in una tormentata ricerca della felicità. Colma di acredine nei confronti del figlio, ma anche di sospetta passione (l’edipico incesto con un pargolo la cui scelta di mogli e amanti tradirà sempre connotati materni), dopo averne atteso il ritorno per quindici anni, la donna riceve una lettera in cui il proprio bambino, ormai divenuto uomo, annuncia la propria sconfitta e il rientro al grembo materno.
Da questo episodio sorge la scintilla che dà luogo a un drammatico flusso di coscienza, un morboso soliloquio di una donna che macera verbalmente e fisicamente nelle proprie recriminazioni e invettive. Dalla rimembranza di un lontano episodio del 1944 (il sacrificio del proprio pudore per salvare il figlio dalla retata della polizia) nascono rimorsi e rimpianti, dunque il tormento di Emma in un momento che sarebbe potuto essere gaio (il ritorno del figliol prodigo), ma che invece la porta a naufragare nel senso di colpa esterno (non esser riuscito a salvare la propria creatura dal medesimo destino di inettitudine che caratterizzava ogni maschio dell’epoca) e in quello interno (il ritrovarlo ormai sciatta e anziana).
Essenziale nella scenografia (una poltrona e un armadio al cui interno si trovano conservati abiti/simulacri temporali del figlio), il testo, nonostante l’innegabile lirismo, mostra però tutti i segni del tempo, mentre l’appassionata interpretazione della Croce soffre la pesantezza di un’impostazione di stucchevole e snervante ricerca del pathos.
Dopo il sentito e struggente omaggio musicale all’amico Gianluigi Pizzetti di e con Stefano Gragnani e Ugo Galasso (che fa il paio con quello a Gino, cittadino calcatese recentemente scomparso, a cui Igor Mattei ha dedicato i saluti di apertura), è andato in scena uno tra gli spettacoli più attesi della giornata, Di nuovo lunedì.
Ispirato a ordinarie cronache di violenza domestica, il testo di Susanna Tamaro nell’adattamento di Laura Lattuada racconta la condizione di dolore e crudeltà, di paura e solitudine all’interno della propria famiglia di una bambina adottata. Una madre debole e che, personalmente, non sembra esente da colpe, la cui incapacità genitoriale limita la propria azione educativa al racconto di favole a lieto fine, e un padre che si accanisce contro la figlia con mostruosa violenza completano un quadro di – purtroppo – assoluta contemporaneità. Diretto nell’oggettistica e didascalico nell’esposizione sentimentale di un messaggio pericolosamente moralistico per come dipinge unilateralmente le donne come vittime e gli uomini come carnefici («dicono che gli orchi non esistono più, invece gli orchi esistono ancora. Il mio papà di giorno è un avvocato e di notte un orco»), la generosa performance di Laura Lattuada paga una recitazione affettata nella cadenza milanese e datata nell’impostazione da fiction di prima serata.
Conclude la prima giornata, lo splendido esempio di teatro itinerante rappresentato da Notturno d’autore. Capace di sposare a perfezione il reticolo di vicoli, rupi e scalinate del borgo viterbese, la riscoperta di opere classiche e popolari attraverso il traghettare a lume di candela nel centro storico di Calcata ha visto Antonia Renzella nei panni di un ironico e affabile Puck (da Sogno di una notte di mezza estate), e David Gallarello, Fausto Morciano, Federica Stefanelli, Luigi Pisani, Gemma Maria La Cecilia e Ilaria Micari in quelli di istrionici e convincenti personaggi capaci di dialogare intimamente con gli spettatori radunatisi intorno. Dall’inquietante leggenda abruzzese all’efficace monologo del Grande Inquisitore di Dostoevskij, dalla bella sintesi tratta da La signorina Julie di Strindberg all’Ettore omerico riletto alla luce della straordinaria riflessione di Simone Weil, Notturno d’autore non brilla forse in originalità, ma convince tremendamente per come restituisce nell’essenzialità della parola e del gesto dell’attore/attrice l’antica magia dell’arte drammaturgica, ossia la ricerca di un momento di intensa comunione pubblica che, non a caso, costituisce lo stesso cuore pulsante del festival che li ha ospitati.
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Di Nuovo Lunedì
Dimmi Bel Giovane
Le Petite Musique (3)
Le Petite Musique (1)
Emma B Vedova Giocasta
Pier
Notturno D’autore (2)
Notturno D’autore (1)
Gli spettacoli sono andati in scena all’interno del Festival AD ARTE di Calcata venerdì 31 agosto ore 18:30 – Piazza Vittorio Emanuele II
Le petite musique a cura di Madana Marco Rufo all’organetto cromatico
ore 19:30 – Rupe Maggiore Emma B vedova Giocasta di Alberto Savinio con Elena Croce ed Elisabetta Furini regia di Alessio Pizzech (durata 60′)
ore 20:30 – Via Tripoli Dimmi bel giovane di e con Stefano Gragnani e Ugo Galasso (durata 40’)
ore 21:15 – Porta Segreta Di nuovo lunedì adattamento di Laura Lattuada da Susanna Tamaro con Laura Lattuada (durata 20′)
ore 21:45 – Piazza Umberto I Pier di Gianluca Paolisso con Daria Contento e Ivano Conte regia di Gianluca Paolisso (durata 20′)
ore 22:30 – Teatro itinerante per intimi spettatori, a lume di candela Notturno d’autore di Antonia Renzella con David Gallarello, Fausto Morciano, Federica Stefanelli, Luigi Pisani, Gemma Maria La Cecilia, Ilaria Micari regia di Antonia Renzella (durata 50′ – pezzi da 10/15′)
ore 23:30 – scalinate della Chiesa – Piazza Umberto I Concerto per voce e chitarra con Terril Dyer Cross e Fabio Fenucci
foto di Stefano Massimo
The arts must go on / Ad Arte 2018 Più corsaro che mai, Ad Arte rinnova l'appuntamento con uno degli eventi clou della stagione artistica di Calcata, borgo magicamente incastonato nell'incantevole Valle del Treja.
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gregor-samsung · 6 years
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“  Salvini è un troll. Un generatore automatico di polemiche inutili, capri espiatori, e distrazioni di massa. Ed è sempre più ripetitivo e meno interessante. Con Salvini basta seguire la prima regola di Internet: Don’t feed the troll. È invece ancora interessante vedere i grillini, presunti esperti del ramo, ripetere oggi esattamente tutti gli stessi errori comunicativi dei renziani. Spocchia, trionfalismo, vanagloria, slogan ridicoli, lottizzazione spudorata, negazione dell’evidenza. Sondaggi platealmente manipolati, come l’ultimo che accredita a Giuseppe Conte la fiducia del 60% degli italiani, quand’è già difficile da credere che il 60% degli italiani anche soltanto ne conosca l’esistenza, o sia in grado di distinguerlo da un manichino dell’Oviesse. Alcuni grillini hanno persino cominciato a chiamare chi li critica “Gufi e rosiconi”. A fronte delle solite mirabolanti promesse di rivoluzione, palingenesi e cuccagna, il bilancio legislativo dei primi mesi del governo Grilloverde è miserrimo, e di fatto si riduce al cosiddetto “Decreto Dignità”, che in teoria dovrebbe ridurre il precariato, ma in pratica incentiva il turnover, e reintroduce i voucher. Un’eterogenesi dei fini che puzza più d’incompetenza che di malafede, ma che comunque rende gli attuali festeggiamenti dello sghignazzante Di Maio ancora più grotteschi delle magnum di spumante stappate fra i palloncini gialli il mese scorso, per celebrare l’irrisoria sforbiciata a un migliaio di pensioni parlamentari come se fosse la presa della Bastiglia. Mentre la disoccupazione continua a salire, e il caporalato fa decine di morti. Spocchia, trionfalismo, perniciosa incompetenza. Continue giravolte sui temi fondativi. Eppure la base grillina, “ala sinistra” compresa, sembra continuare a digerire tutto. “Se i 5 Stelle fanno l’accordo con la Lega, li inseguiamo coi forconi”. Che fine hanno fatto i forconi promessi da Ivano Marescotti? Finora non s’è vista neanche una forchettina da dessert. Il consenso al M5S potrebbe risultare più duro a morire di quello fortunosamente catalizzato dal PD renziano, perché per la maggioranza dei sostenitori grillini è letteralmente l’ultima speranza, ed è alimentato da un odio furibondo e completamente giustificato verso la classe politica renziana e berlusconiana, che ancora resiste annidata negli interstizi del potere, come un batterio immune a qualsiasi antibiotico, in attesa della prossima occasione per riprendere il sopravvento. L’establishment però in realtà se lo augura che il Movimento 5 Stelle declini in modo graduale e controllato, perché un contemporaneo crollo repentino di M5S e Lega potrebbe provocare una crisi di sistema. Se venisse meno del tutto la funzione di assorbire e tenere sotto controllo il dissenso che l’Esercito del Selfie ha svolto finora, milioni di persone incazzate potrebbero cercare e trovare un altro modo di combattere l’establishment. E stavolta potrebbe essere un modo efficace.   “
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aitan · 6 years
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Dopo che sono morti, tendiamo a inondare la rete di ricordi, “coccodrilli”, citazioni e brani dei nostri cantanti e autori preferiti.
Partendo dal principio catalanesco che i buoni interpreti è meglio ascoltarli dal vivo che dal morto, sto raccogliendo sul mio spazio Tumblr alcuni dei brani più belli dei superstiti della canzone d’autore italiana.
L’unico criterio aggiuntivo al gusto personale che mi sono dato è stato quello di scegliere canzoni di cantautori viventi che abbiano già compiuto 60 anni.
Per ora ho scelto brani di
• Fausto Amodei • Angelo Branduardi • Edoardo Bennato • Alberto Camerini • Paolo Conte • Francesco De Gregori • Roberto De Simone • Eugenio Finardi • Francesco Guccini • Enzo Maolucci
Prossimamente, raccoglierò altri brani scegliendoli tra il repertorio di questi altri cantautori e cantautrici over 60 (consapevole del fatto che per alcuni di questi artisti scegliere un solo brano che mi piaccia sarà molto difficile, per altri… sarà difficile trovarne anche uno solo):
• Giampiero Alloisio • Enzo Avitabile • Claudio Baglioni • Franco Battiato • Eugenio Bennato • Gualtiero Bertelli • Sergio Caputo • Fabio Concato • Giorgio Conte • Toto Cutugno • Nino D'Angelo • Edoardo De Angelis • Nicola Di Bari • Don Backy • Franco Fanigliulo • Alberto Fortis • Ivano Fossati • Paolo Frescura • Enzo Gragnaniello • Goran Kuzminac • Lalli • Mario Lavezzi • Mimmo Locasciulli • Francesco Magni • Cristiano Malgioglio • Gianfranco Manfredi • Max Manfredi • Giovanna Marini • Andrea Mingardi • Maria Monti • Leano Morelli • Marco Ongaro • Mauro Pagani • Gino Paoli • Adriano Pappalardo • Aldo Parente • Paolo Pietrangeli • Pupo • Donatella Rettore • Vasco Rossi • Luciano Rossi • Pino Scotto • Franco Simone • Alan Sorrenti • Jenny Sorrenti • Vincenzo Spampinato • Patrizio Trampetti • Roberto Vecchioni • Antonello Venditti • Alan Wurzburger • Giorgio Zito • Teresa De Sio (suggerita da Lina Sanniti) • Nino Buonocore (suggerito da Imma Costanzo) • James Senese (suggerito da Carmine Vergara) • Mimmo Cavallo, Gerardo Carmine Gargiulo ed Amedeo Minghi (suggeriti da Angelo Picozzi) • Edoardo Vianello, Riccardo Cocciante, Ron, Renato Zero, Enrico Ruggeri (suggeriti da Rocco Del Prete) • Mario Castelnuovo, Flavio Giurato e Ricky Gianco (suggeriti da Giorgio Veturo) • Gianni Togni (suggerito da Paola Esposito) • Aldo Tagliapietra (suggerito da Gennaro Carotenuto) • Mauro Pelosi e Pino Pavone (suggeriti da Jennà Romano) • Sandro Giacobbe (suggerito da Francesca Del Prete) • Nada (suggerita da ragingbull1975) • Faust'o, Garbo, Renzo Zenobi, Gianni Nebbiosi, Alberto Radius, Roberta D'Angelo e Mario Barbaja, Luigi Grechi, Paolo Barabani, Massimo Bubola, Pino Masi, Piero Brega (suggeriti da Pasquale Di Resta. Obrigado)
Che dite, tra me e i miei amici del Faccialibro, abbiamo dimenticato qualcuno che trovate imprescindibile o almeno degno di aggiungersi al novero.
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luha2013 · 3 years
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Ornella Vanoni….
La Vanoni è una delle artiste italiane dalla carriera più longeva: in attività dal 1956, con la pubblicazione di circa 112 lavori (tra album, EP e raccolte) è considerata tra le più grandi interpreti della musica leggera italiana, oltre che una tra le cantanti più vendute con oltre 65 milioni di dischi.
Dotata di uno stile interpretativo molto personale e sofisticato, che le conferisce una timbrica vocale fortemente riconoscibile, Ornella Vanoni vanta un ampio e poliedrico repertorio, che spazia dalle Canzoni della mala degli esordi al pop d'autore, alla bossa nova (storica la realizzazione insieme a Toquinho e Vinícius de Moraes dell'album La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria nel 1976 inserito nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone Italia alla posizione numero 76) e al jazz.
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Durante la sua carriera sessantennale hanno scritto per lei molti tra i più importanti autori, non solo italiani, e collaborato con artisti del calibro di Gino Paoli, New Trolls, Paolo Conte, Fabrizio De André, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Sergio Bardotti, Mogol, Giorgio Calabrese, Franco Califano, Bruno Lauzi, Grazia Di Michele, Renato Zero, Riccardo Cocciante, Bungaro, Pacifico e Carmen Consoli.
Ha partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo, raggiungendo il 2º posto nel 1968 (con Casa bianca) e piazzandosi per ben tre volte al 4º posto, nel 1967 (con La musica è finita), nel 1970 (con Eternità) e nel 1999 (con Alberi): in quest'ultima edizione, Ornella Vanoni è stata la prima artista nella storia del Festival a ricevere il Premio alla carriera. È anche l'unica donna e il primo artista in assoluto ad aver vinto due Premi Tenco (solo Francesco Guccini dopo di lei è stato premiato due volte), e l'unica cantante italiana ad aver ottenuto questo riconoscimento come cantautrice. Ha inoltre vinto una Targa Tenco, che porta complessivamente a tre il numero di riconoscimenti a lei assegnati dal Club Tenco.
Curiosità: Ha vinto due volte il Premio Lunezia ed è stata insignita di importanti riconoscimenti e onorificenze tra cui, nel 1984, del titolo di Commendatore della Repubblica e, nel 1993, di Grande ufficiale Ordine al merito della Repubblica italiana.
«Sono stata una ragazza inventata. Inventata dagli altri. Di mio avrei voluto fare l'estetista, niente di più. Avevo l'acne e avrei voluto curare la pelle, la mia e quella degli altri. Ero andata a studiare Lingue in Inghilterra, in Svizzera, in Francia e quando tornai a Milano non sapevo che cosa fare. Fu un'amica di mia madre a lanciare l'idea: "Hai una bella voce, perché non fai l'attrice?". Mi iscrissi alla scuola di recitazione del Piccolo. Il giorno degli esami d'ammissione ero terrorizzata, tanto da sentirmi male. Con la V di Vanoni venni chiamata per ultima, sapevo che nella commissione c'erano grossi nomi, Strehler, Paolo Grassi, Sarah Ferrati. Quando mi hanno chiamata, avevo il cuore a mille. Recitai un pezzo dell'Elettra, ero follemente emozionata, chiedevo scusa a tutti, mi interrompevo [...] A un certo punto ho sentito una voce femminile: "Attenzione, qui c'è qualcosa". Era della Ferrati. Mi presero. Dopo un anno divenni la compagna di Strehler, era il '55. E fu scandalo. Avevo vent'anni, lui era sposato, non c'era il divorzio e, per di più, viveva da solo, era di sinistra ed era un artista. Mia madre si lamentava, piangeva: "Così ti rovini, ti devi sposare."» ORNELLA VANONI
Insieme ad autori come Fausto Amodei, Fiorenzo Carpi, Dario Fo e Gino Negri, Strehler trae infatti spunto da alcune antiche ballate dialettali narranti vicende di cronaca nera, per procedere alla stesura di nuovi testi incentrati sul tema della malavita, aventi per protagonisti poliziotti, malfattori, carcerati, minatori, e inventando pertanto la definizione di canzoni della mala. Per alimentare la curiosità del pubblico, viene lasciato credere che si tratti di autentici canti popolari ricavati da vecchi manoscritti, e viene dunque allestita per lei la sua prima tournée teatrale, terminata con uno spettacolo a Spoleto, al Festival dei Due Mondi nel '59.
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Le interpretazioni particolarmente enfatiche della Vanoni, caratterizzate da una timbrica vocale e da una gestualità alquanto inconsuete ma sensuali, incuriosiscono parecchio il pubblico, che inizialmente sembra in parte confondere le ambientazioni dei brani proposti con le vere origini della cantante. Nel complesso, le canzoni della mala ottengono un buon successo, malgrado qualche critica di snobismo alto-borghese e l'intervento della censura radiotelevisiva che non apprezza i contenuti di alcuni testi. Per Ornella Vanoni, però, quello della mala inizia ad essere un cliché nel quale non intende essere rinchiusa.
Terminato il rapporto con Strehler (del quale in seguito dichiarerà di non avere apprezzato lo stile di vita, ritenendolo inadeguato ad una ragazza poco più che ventenne), si allontana anche dall'ambiente del Piccolo Teatro, alla ricerca di un nuovo percorso artistico.
Nel 1960, alla Ricordi Ornella incontra Gino Paoli, col quale intraprende un'intensa storia d'amore, nonché una florida collaborazione artistica che le permette di cimentarsi con un repertorio a lei più congeniale. Paoli le scrive infatti una prima canzone d'amore dal titolo Me in tutto il mondo e successivamente le dedica, colpito dalle sue grandi mani, un vero e proprio ritratto musicale: la celeberrima Senza fine.
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Nel 1961 partecipa a Canzonissima con Cercami: questa canzone, inizialmente destinata a Claudio Villa e che Ornella incide in lacrime dedicandola a Paoli, è il suo primo 45 giri di grande successo commerciale, con oltre 100.000 copie vendute. Nello stesso anno, la Ricordi pubblica anche il suo primo album, che riunisce sei canzoni della mala sulla prima facciata, e sei canzoni d'amore sulla seconda. Nel frattempo prosegue la carriera teatrale ne L'idiota di Marcel Achard, impegno per il quale l'Istituto del Dramma Italiano la premia come rivelazione del teatro e che le vale anche il prestigioso Premio San Genesio come miglior attrice dell'anno. Il successo continua con "La fidanzata del bersagliere" di Edoardo Anton, che le frutterà il suo secondo Premio San Genesio come miglior attrice del 1963. Gli spettacoli sono entrambi prodotti dal marito, Lucio Ardenzi: «andavo in scena a soli venti giorni dalla nascita di nostro figlio, Cristiano, e per di più senza compenso. Allora lui era in difficoltà finanziarie e io avrei fatto qualsiasi cosa per aiutarlo».
Nel frattempo cambia anche etichetta discografica e passa dalla Ricordi alla Ariston pubblicando alcuni 45 giri di successo come Tristezza (1967, primo brano del repertorio brasiliano, che lei ha sempre amato riproporre), la sua versione di Un'ora sola ti vorrei (sempre del '67). Nel 1969 è la volta di Una ragione di più, uno dei brani di maggior successo della cantante, che la vede per la prima volta scrivere un testo, con la collaborazione di Franco Califano, mentre la musica è di Mino Reitano. In questo periodo Ornella incide anche due album intitolati Ai miei amici cantautori e Io sì - Ai miei amici cantautori n.2, interpretando brani di quei cantautori che avevano maggiormente influenzato il suo percorso musicale.
Nel 1970 Ornella partecipa ancora una volta al Festival di Sanremo con il brano Eternità, in coppia con I Camaleonti, scritta da Giancarlo Bigazzi e Claudio Cavallaro, che si classifica alla 4° posizione. Sarà però col singolo successivo, L'appuntamento di Roberto Carlos, Erasmo Carlos e Bruno Lauzi, che la cantante ottiene il suo maggiore successo commerciale, rimanendo in classifica per molti mesi e vendendo 600.000 copie, affermandosi definitivamente nel panorama musicale italiano e riuscendo a conquistare tutto il pubblico. Il brano viene inserito nella colonna sonora del film Tony Arzenta diretto da Duccio Tessari ed è scelto come sigla musicale del programma radiofonico Gran varietà.
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Sempre nel '71, esce un altro dei suoi cavalli di battaglia: Domani è un altro giorno, versione italiana di un brano di Tammy Wynette The Wonders You Perform. Il brano viene presentato a Canzonissima 1971 e viene inserito nella colonna sonora del film La prima notte di quiete di Valerio Zurlini. Per la finale della stessa edizione di Canzonissima, Ornella Vanoni interpreta Il tempo d'impazzire, scritta da Giorgio Calabrese e Andracco. È inoltre conduttrice del programma E tu che fai? Io questa sera vado a casa di Ornella, a cui partecipa come ospite anche Lucio Battisti; qualche settimana dopo registra la prima trasmissione a colori nella storia della televisione italiana, dal titolo Serata d'onore.
Nel 1973 esce il singolo di successo Dettagli: come L'appuntamento, è una cover brasiliana di Roberto Carlos, tradotta ancora una volta dallo stesso Bruno Lauzi. L'omonimo album Dettagli riscuote un enorme successo commerciale (circa mezzo milione di copie vendute). Nell'autunno dello stesso anno, incide un nuovo LP - l'ultimo per la Ariston - dal titolo Ornella Vanoni e altre storie, per lo più composto da cover straniere adattate in italiano: l'album si apre con un'ottima reinterpretazione della celebre Je suis malade di Serge Lama (adattata in italiano da Giorgio Calabrese col titolo Sto male), che la Vanoni presenta alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia.
Nello stesso anno viene scelta come testimonial pubblicitaria per la Martini, azienda per la quale girerà numerosi caroselli fino al 1976, interpretandone anche il celebre jingle.
Nel 1974 Ornella Vanoni lascia la Ariston e fonda - con l'aiuto di Danilo Sabatini (suo compagno dell'epoca) - una propria casa discografica: la Vanilla. Il primo album edito dalla nuova etichetta, distribuita dalla Fonit-Cetra, si intitola A un certo punto e raggiunge nuovamente i vertici della classifica totalizzando ancora una volta circa mezzo milione di copie vendute.
Nello stesso anno viene pubblicato l'album La voglia di sognare, che si piazza alla sesta posizione delle classifiche di vendita e che contiene pezzi scritti da Bruno Lauzi, Riccardo Cocciante e Lucio Dalla. La canzone che diede il titolo all'album, La voglia di sognare è stata scritta da Carla Vistarini e Luigi Lopez, e premiata l'anno successivo anche dalla critica discografica e divenuto sigla del Gran Varietà radiofonico della Rai.
Nello stesso anno torna sul piccolo schermo accanto a Gigi Proietti, nello spettacolo Fatti e fattacci (che vince il prestigioso Festival della Rosa d'oro di Montreaux per l'intrattenimento). Il programma era basato sulle canzoni proposte da Proietti e dalla Vanoni, che interpretavano la parte di due cantastorie che andavano in giro per l'Italia con una compagnia di saltimbanchi fermandosi nella piazza di una città. Successivamente invece è in teatro, protagonista nella commedia dell'amica Iaia Fiastri intitolata Amori miei, un grande successo da cui in seguito verrà tratto l'omonimo film interpretato da Monica Vitti.
Nel 1977 la Vanoni posa nuda e dirige la versione italiana di Playboy chiedendo come compenso, al posto del denaro, una sfera dell'artista Arnaldo Pomodoro con il quale nasce una profonda amicizia.
Gli anni ottanta proseguono all'insegna di un'autoproduzione consapevole e un cambio di casa discografica, la CGD.
Per i lavori discografici che caratterizzeranno il decennio, Ornella non si limita a collaborare alla produzione (di Sergio Bardotti), ma scrive anche da sé alcuni pezzi (tra gli altri, "Ricetta di donna", "Per un'amica" e "Questa notte c'è"). Per la prima volta, interi album vengono concepiti in funzione di materiale proprio: "Bisogna darsi cariche nuove [...] e poi non c'era questo materiale straordinario d'autore che arrivasse sul tavolo", dichiarerà la cantante in un'intervista del 1982. Ma la Vanoni fa di necessità virtù, e il riscontro di pubblico e critica è subito entusiasta. Adotta così una nuova formula di lavoro, appoggiata da Sergio Bardotti e Maurizio Fabrizio, che diventa una costante e un brand per i lavori successivi.
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Nel 1980 viene pubblicato l'album Ricetta di donna che vanta le collaborazioni con Michele Zarrillo (che scrive con Totò Savio la musica della title track), Fabrizio De André (che scrive il testo italiano di un classico di Leonard Cohen Famous blue raincoat, che diventa La famosa volpe azzurra) e Paolo Conte (che firma il brano La donna d'inverno). Ornella scrive il brano che dà il titolo all'album.
Nel 1981 è la volta di un altro importante e sofisticato album, Duemilatrecentouno parole (2301 allude al numero totale di parole scritte da Ornella Vanoni nell'album), di cui Ornella scrive ben sei pezzi, oltre alla famosissima Musica musica anche la tenera e conosciuta Vai, Valentina e si avvale della presenza di Gino Paoli e Pierangelo Bertoli in due canzoni. Il disco raggiunge il sesto posto in classifica vendite. Per questo album il Club Tenco conferisce alla Vanoni ben due importanti riconoscimenti: si aggiudica sia il Premio Tenco come operatore culturale sia quello come miglior cantautore con l'album Duemilatrecentouno parole, risultando la prima cantautrice donna ad aggiudicarsi tale riconoscimento.
Il 1983 è invece la volta del prestigioso album Uomini, che ruota intorno alla tematica del maschio. Ornella, oltre a continuare a scrivere i testi si avvale della collaborazione di Lucio Dalla, Toquinho e Gerry Mulligan agli strumenti e di Giorgio Conte con il risultato di un album di altissima qualità, che, nonostante le polemiche del testo Il marinaio, di Maurizio Piccoli, ritenuto scabroso, ha dei buoni risultati di vendita, raggiungendo l'ottavo posto in classifica. Ad ogni canzone è abbinato un uomo rappresentativo della Storia, un suo frammento epistolare e la relativa fotografia: I grandi cacciatori: Ernest Hemingway; Il marinaio: Gustav Flaubert; La discesa e poi il mare: Eduardo De Filippo; L'amore e la spina: Hermann Hesse; Rabbia libertà fantasia: Pietro Mascagni; Questa notte c'è: Peter Altenberg; La donna cannibale: Dino Buzzati;Lupo: Oscar Wilde; Ho capito che ti amo: Scott Fitzgerald; Uomini: Giuseppe Garibaldi. Anche per questo album la Vanoni riceve la Targa Tenco come migliore interprete diventando l'artista italiana con maggior numero di riconoscimenti.
Nel 1984 è ospite fisso del programma trasmesso da Canale 5, Risatissima, con la conduzione di Milly Carlucci, nel quale in ogni puntata cantava un brano musicale
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Nel 1985 comincia una lunga serie di concerti tenuti nei principali teatri italiani in coppia con Gino Paoli, che segna il riavvicinamento artistico dei due a distanza di anni: da questa tournée di grandissimo successo viene registrato il doppio disco di grande successo, Insieme. Di tale impegno particolarmente apprezzata sarà la canzone Ti lascio una canzone.
Nel frattempo la Vanoni lavora anche allo spettacolo di prosa Commedia d'amore, presentato nei teatri al fianco di Giorgio Albertazzi e portatore di critiche positive.
Nel 1989 torna al Festival di Sanremo con Io come farò, scritta per lei da Gino Paoli, classificandosi alla decima posizione, che anticipa la pubblicazione dell'album Il giro del mio mondo quasi del tutto scritto da Paoli con la collaborazione di Sergio Bardotti, a eccezione del brano Isola, scritto da Teresa De Sio. Con questo disco si conclude la collaborazione con Bardotti, ripresa poi nei primi anni Duemila.
Nel 1992 esce Stella nascente, primo album di Ornella Vanoni con la produzione di Mario Lavezzi, che scrive anche il singolo omonimo insieme a Mogol. In questo disco, la Vanoni ritorna a firmare i testi di ben cinque canzoni, tra cui Perduto. Inoltre comincia anche la collaborazione con Grazia Di Michele, che scrive Non era presto per chiamarti amore. Stella nascente ottiene il disco d'oro per le vendite.
Nel 1995 è la volta di Sheherazade, prodotto ancora da Mario Lavezzi. Ornella Vanoni è autrice di otto dei dodici ritratti femminili del disco, incentrato e dedicato ancora una volta alla donna. Il titolo dell'album, Sheherazade (come anche il brano omonimo), vuole essere un riferimento e una dedica all'ingegno, alla creatività, al potere della seduzione e della bellezza, propri dell'essere donna: emblema di ciò è Sheherazade o Sharāzād, personaggio protagonista de Le mille e una notte, che riuscì a sfuggire alla morte per mano del re persiano Shāhrīyār, trasformando il suo odio in "lacrime d'amore", grazie al suo fascino e alla sua fantasia. In una nota dell'album, la cantante definisce Sheherazade "il più grande archetipo femminile".
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L'album, arrangiato da più musicisti, è tra i più eterogenei circa le atmosfere e le sonorità presenti. Due i principali successi contenuti nel disco: Per l'eternità di Mogol-Lavezzi e Rossetto e cioccolato, scritta dalla stessa Ornella. Anche a questo disco collabora Grazia Di Michele, coautrice assieme alla Vanoni di tre brani, tra cui Sos (che nel 2009 Ornella dichiarerà essere la canzone che più rappresenta se stessa e l'amore). Tra gli altri brani presenti, spiccano Lupa, Il mio trenino, I desideri delle donne e Angeli e no.
Nel 1996 Ornella Vanoni avrebbe dovuto partecipare al Festival di Sanremo con un altro brano da lei firmato (Bello amore), ma poche ore prima della prova d'orchestra al Teatro Ariston, la melodia del brano (di Giuseppe Barbera) viene eseguita in un programma radiofonico della RAI, con un altro testo, da Emilia Pellegrino, la quale, avendo tentato senza successo la carriera di cantante presso il Centro Europeo Tuscolano di Mogol, secondo la stampa, avrebbe sottratto uno spartito con la melodia "incriminata" durante le attività musicali del CET, per poi riutilizzarla, mossa da frustrazione, per una sorta di vendetta personale (possibilmente favorita da qualcuno dell'ambiente).
Nel 2001 incide due album di cover, prodotti da Mario Lavezzi, in cui rivisita alcuni grandi successi italiani degli anni sessanta e settanta in chiave moderna: Un panino una birra e poi... e E poi... la tua bocca da baciare, col quale passa alla Sony Music. I due album le valgono rispettivamente due disco di platino e due disco d'oro per le vendite.
Il 30 novembre 2007 inizia la tournée (che proseguirà fino a maggio 2008) “Una bellissima ragazza”, concerto-spettacolo – le scenografie di Giancarlo Cauteruccio e la direzione musicale di Mario Lavezzi - che la porta nei maggiori teatri d’Italia ed in Spagna dove partecipa al “Festival Ellas Crean” al National Auditorium di Madrid e a “Le voci d’Italia”, rassegna organizzata nello splendido Palau de la musica catalana di Barcellona.
Nell’estate 2008 parte il tour “Ornella Live 2008” in luoghi storici e magici d’Italia con importanti partecipazioni: “Omaggio a Rosa Balistieri” con Carmen Consoli a Catania, “Musica per i borghi” dove duetta con Giorgia a Marsciano, l’ “Omaggio a Fabrizio De André” in seno al “Time in Jazz” di Paolo Fresu a L’Agnata, “Caulonia Festival” con Eugenio Bennato a Caulonia Superiore.
Il 2008 è anche l’anno di importanti riconoscimenti: “Premio Milano donna - le donne che hanno fatto grande Milano”, “Premio Marisa Bellisario Speciale alla Carriera “ dedicato a “Le donne che progettano il futuro: innovazione, creatività, meritocrazia”.
Il 13 novembre 2009 esce il disco Più di te, dedicato ancora una volta al mondo dei cantautori: Ornella Vanoni canta al maschile testi come Alta marea (Antonello Venditti), Quanto tempo e ancora (singolo che ha anticipato l'album, di Biagio Antonacci), Dune mosse (Zucchero Fornaciari), La mia storia tra le dita (Gianluca Grignani), Ogni volta (Vasco Rossi), e duetta con Lucio Dalla, Gianni Morandi, Mario Lavezzi (Vita), Samuele Bersani (Replay), Pino Daniele (Anima), Ron (Non abbiam bisogno di parole), Gianna Nannini (I maschi). Quest'ultimo album ottiene il triplo disco d’oro per le vendite.
Nel febbraio 2014 Ornella annuncia la sua ultima tournée teatrale intitolata Un filo di trucco, un filo di tacco, titolo che ricorda la frase che la madre della Vanoni le ripeté per anni prima di uscire. Lo spettacolo, portato nei principali e più grandi teatri italiani, presenta davvero l'aspetto di un recital composto non soltanto dall'esecuzione dei più importanti successi della cantante, ma anche momenti di dialogo con il pubblico e monologhi scritti proprio dalla Vanoni.
«Dopo aver annunciato che Un filo di trucco, un filo di trucco sarà la mia ultima tournée tutti mi chiedono se smetterò di cantare. Non ci penso neanche! Fino a quando potrò canterò, non potrei fare altrimenti. Sarà l'ultima tournée nel senso che non ho più le forze di tenere un palco per più di due ore e alternare musica a recitazione.»
Tra il 2015 e il 2016, la cantante è nuovamente in tour con un ennesimo spettacolo totalmente acustico, dal titolo Free soul. «Il concerto si apre con la voce di Vinicius De Moraes che recita una poesia e poi la scaletta spazia dal jazz alla bossanova, dai suoi grandi successi e ad alcune chicche che Ornella regalerà al pubblico, senza tralasciare le radici soul che da sempre accompagnano le sue interpretazioni più intense. L'aspetto più emozionante del concerto rimane il dialogo verbale tra Ornella e il pubblico: a ruota libera, senza un copione scritto, racconta la libertà dell'anima.»
Durante tutto il 2018 e parte del 2019 è nei principali teatri italiani con lo spettacolo La mia storia tour , in cui canta anche l'ultimo successo, Imparare ad amarsi.
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Nel 2019 partecipa alla seconda edizione del programma Ora o mai più, condotto da Amadeus su Rai 1, in qualità di Coach del cantante Paolo Vallesi. Dal settembre 2019 è giudice della prima edizione di Amici Celebrities condotto da Maria De Filippi prima, e poi da Michelle Hunziker, su Canale 5.
Il 1º dicembre 2019 è protagonista del programma "In Arte...Ornella Vanoni" condotto da Pino Strabioli, con il quale ripercorre la sua lunga carriera, alternando all'intervista rari filmati.
Il 10 settembre viene presentato come evento speciale nella selezione ufficiale delle Giornate degli autori nel corso della 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il documentario diretto da Elisa Fuksas, Senza Fine, e prodotto Tenderstories. Nel film ci sono, tra gli altri, Paolo Fresu, Samuele Bersani e Vinicio Capossela. E ci sono tutte le passioni forti e le solitudini, le vette e gli abbandoni dell'iconica cantante italiana. «Non è un film definitivo sulla Vanoni… è un film sul nostro incontro ed è sgangherato come lo siamo noi…. Ornella mi ha insegnato ad essere coraggiosa» afferma la regista.
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freedomtripitaly · 4 years
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Genova è una di quelle città che forse si fatica a comprendere, almeno inizialmente. Non è un luogo comune, dove poter passeggiare, ammirare le bellezze architettoniche e andare via, occorre aprire occhi e cuore per conoscerla fino in fondo, per saperla prendere e lasciarsi andare. Perché di meraviglie nascoste Genova ne ha tantissime, dagli antichi tesori alle specialità culinarie fino a quei paesaggi mozzafiato contraddistinti da tramonti infuocati e da orizzonti incantati. Le bellezze architettoniche e paesaggistiche inoltre rendono il panorama cittadino incredibile, dal Porto antico a Spianata Castelletto, dai carruggi a via XX Settembre. Come poi non includere l’Acquario di Genova e i Palazzi dei Rolli? Basta poi ascoltare le canzoni dedicate a Genova per capire quanto la città sia amata, per la sua bellezza e la sua anima, da chi la conosce bene. Ed è alla musica che oggi ci affidiamo per portarvi proprio a Genova, con la nostra playlist. Crêuza de mä di Francesco De André Creuza De Mä è la canzone dedicata a Genova e ai suoi lavoratori. In questo brano Francesco De André racconta di sentieri e mulattiere che appartengono a quelle persone che vivono e sopravvivono in quei luoghi. Chi guarda Genova di Ivano Fossati Innamorato della sua Genova, Ivano Fossati ha prodotto un capolavoro musicale dal nome Chi guarda Genova. Si tratta di una canzone incredibile dedicata alla città, a quello che rappresenta per chi la vive un giorno o una vita intera. Ma se ghe penso di Bruno Lauzi Ma se ghe penso è una storica canzone in lingua genovese di Bruno Lauzi. Ascoltandola è impossibile non pensare a Genova, alle strade della città e alle persone che la vivono. Genova blues di Francesco Baccini “Genova io questa notte ho voglia di cantare” ha detto Francesco Baccini nella sua canzone Genova blues. E lo ha fatto, omaggiando la città ligure con un brano straordinario. Genova per noi di Paolo Conte Genova per noi è un capolavoro musicale di Paolo Conte. Quello raccontato nel brano è lo sguardo di un piemontese che viene dalla campagna e che prova un incredibile senso di meraviglia nel scoprire una città così ricca e complessa. Genova – Fonte iStock https://ift.tt/35srRAe 5 canzoni che ti faranno sentire subito a Genova Genova è una di quelle città che forse si fatica a comprendere, almeno inizialmente. Non è un luogo comune, dove poter passeggiare, ammirare le bellezze architettoniche e andare via, occorre aprire occhi e cuore per conoscerla fino in fondo, per saperla prendere e lasciarsi andare. Perché di meraviglie nascoste Genova ne ha tantissime, dagli antichi tesori alle specialità culinarie fino a quei paesaggi mozzafiato contraddistinti da tramonti infuocati e da orizzonti incantati. Le bellezze architettoniche e paesaggistiche inoltre rendono il panorama cittadino incredibile, dal Porto antico a Spianata Castelletto, dai carruggi a via XX Settembre. Come poi non includere l’Acquario di Genova e i Palazzi dei Rolli? Basta poi ascoltare le canzoni dedicate a Genova per capire quanto la città sia amata, per la sua bellezza e la sua anima, da chi la conosce bene. Ed è alla musica che oggi ci affidiamo per portarvi proprio a Genova, con la nostra playlist. Crêuza de mä di Francesco De André Creuza De Mä è la canzone dedicata a Genova e ai suoi lavoratori. In questo brano Francesco De André racconta di sentieri e mulattiere che appartengono a quelle persone che vivono e sopravvivono in quei luoghi. Chi guarda Genova di Ivano Fossati Innamorato della sua Genova, Ivano Fossati ha prodotto un capolavoro musicale dal nome Chi guarda Genova. Si tratta di una canzone incredibile dedicata alla città, a quello che rappresenta per chi la vive un giorno o una vita intera. Ma se ghe penso di Bruno Lauzi Ma se ghe penso è una storica canzone in lingua genovese di Bruno Lauzi. Ascoltandola è impossibile non pensare a Genova, alle strade della città e alle persone che la vivono. Genova blues di Francesco Baccini “Genova io questa notte ho voglia di cantare” ha detto Francesco Baccini nella sua canzone Genova blues. E lo ha fatto, omaggiando la città ligure con un brano straordinario. Genova per noi di Paolo Conte Genova per noi è un capolavoro musicale di Paolo Conte. Quello raccontato nel brano è lo sguardo di un piemontese che viene dalla campagna e che prova un incredibile senso di meraviglia nel scoprire una città così ricca e complessa. Genova – Fonte iStock Genova è tanto bella quanto complessa, ma chi la conosce non può non amarla. E oggi vi portiamo proprio in questa città con la voce di questi cantanti.
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COSÌ CONTE CI HA BUTTATI NELLA SPAZZATURA
COSÌ CONTE CI HA BUTTATI NELLA SPAZZATURA
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IVANO TONOLI, PRESIDENTE CONFEDES: DUE MILIONI DI IMPRESE STANNO COLLASSANDO, MA IL CHITARRISTA GUALTIERI GIOISCE PER 30.000 DOMANDE ACCOLTE DAL FONDO DI GARANZIA CESTINATA ANCHE LA […]
https://unione-cattolica.org/cosi-conte-ci-ha-buttati-nella-spazzatura/
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COSÌ CONTE CI HA BUTTATI NELLA SPAZZATURA
COSÌ CONTE CI HA BUTTATI NELLA SPAZZATURA
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IVANO TONOLI, PRESIDENTE CONFEDES:
DUE MILIONI DI IMPRESE STANNO COLLASSANDO, MA IL CHITARRISTA GUALTIERI GIOISCE PER 30.000 DOMANDE ACCOLTE DAL FONDO DI GARANZIA
CESTINATA ANCHE LA FASE 2 DEI PUBBLICI ESERCIZI: NESSUNA MUTUALIBILITÀ PER I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E SANIFICAZIONE, TUTTI A CARICO DELL’IMPRESA
PD E 5 STELLE BLOCCANO GLI AIUTI ALLA GENTE, MA IN COMPENSO HANNO SBLOCCATO LA SPARTIZIONE DELLE POLTRONE
Declassata e umiliata:
l’Italia dell’era giallorossa finisce nel cestino dei verdetti internazionali che certificano la maggiore o minore solidità finanziaria del Paese. Il non eletto premier Conte è riuscito a buttare nel cestino la Nazione ex quinta potenza economica mondiale che si è ritrovato a rappresentare in Europa e nel mondo senza averne né i titoli né la dignità né tanto meno la legittimazione. Il giudizio di Fitch addossa all’Italia colpe che sono unicamente ed esclusivamente attribuibili al disastro governativo di PD e cinque stelle: i grillini avevano dichiarato di avere abolito la povertà, sono riusciti ad abolire l’affidabilità dello Stato, ossia il requisito più importante sulla cui base vengono emessi e collocati con successo titoli del debito pubblico con un livello di spread basso o nullo. Altro che potenza di fuoco di liquidità, caro Conte: nello scenario che avete creato, sarà più difficile collocare le obbligazioni del ministero dell’economia e delle finanze, e la necessità di offrire maggiori e più alti rendimenti complicherà in parallelo la possibilità per le banche di erogare credito agevolato e per le piccole imprese di richiederlo. Siamo chiari: fra un paio di settimane un’azienda su due, cioè due milioni di partite Iva individuali e familiari, potrebbe collassare, e il ministro chitarrista Gualtieri che cosa fa? Esulta per 30.000 pratiche da 25.000 euro massimi ciascuna accolte dal fondo di garanzia. Quante se ne sono perse, però, nella fase precedente? Almeno tre volte tanto. Non c’è più molto tempo ormai, è questione di giorni. Il solo vero decreto aprile, anzi decreto maggio visto che le continue liti di potere fra Conte, Gualtieri e Di Maio hanno bloccato gli aiuti alle famiglie e alle PMI ma in compenso hanno sbloccato la spartizione delle poltrone nelle società controllate e partecipate, deve consistere in un testo breve ma risolutivo. Punto primo: i debiti pregressi e arretrati sono sospesi e non più conteggiati in alcuna centrale rischi. Punto secondo: il governo si accorda con banche, confidi, poste e società assicurative e finanziarie per fare arrivare subito a fondo perduto i finanziamenti corrispondenti alla quota di fatturati e incassi dello stesso periodo del 2019, per ciascuna impresa, e al monte salariale per il dipendente. Uno Stato di polizia fiscale come quello italiano, che dispone di anagrafi tributarie e bancarie più pervasive di un grande fratello sovietico, impiega cinque minuti a effettuare l’accredito delle somme sul conto dell’imprenditore e su quello del dipendente. Punto terzo: accordo con la BCE, sul modello di quanto fatto Trump con la Federal reserve in America, per fornire successive garanzie illimitate alle banche. Punto quarto: lo Stato deve fare la guerra al virus cinese, non alle aziende, quindi armistizio fiscale, statale e locale, di dodici mesi e tutti al lavoro per ricostruire il PIL perduto. Punto quinto: fase 2 per davvero. I titolari dei pubblici esercizi hanno scoperto che dovranno sostenere totalmente gli ingenti costi della sanificazione giornaliera e costante dei locali e della protezione individuale dei propri clienti (guanti e mascherine). Questi dispositivi devono essere resi totalmente mutuabili per i primi dodici mesi, e il governo deve incoraggiarne la produzione e l’importazione a prezzi di mercato al livello più alto dell’efficacia protettiva e sanificante.
Siamo lieti, come Unione Cattolica, che un numero sempre maggiore di Nazioni occidentali e di esponenti politici anche di spicco inviti l’Europa e l’Italia a promuovere contro il governo comunista cinese una richiesta di maxi-risarcimento per i danni che abbiamo subito e stiamo subendo: non c’è alternativa a ciò, e se Conte non aderirà a una simile richiesta dovrà essere incriminato due volte: la prima per attentato alla salute, non avendo fatto nulla per bloccare fin da dicembre gli arrivi anche indiretti dalla Cina; e la seconda per alto tradimento popolare e costituzionale. Invitiamo l’Unione Europea ad analizzare con attenzione la vicenda italiana: non deve essere soltanto la Polonia piuttosto che l’Ungheria a destare preoccupazioni democratiche, perché anche una matricola universitaria in Legge capisce che un decreto amministrativo DPCM non può, in un colpo solo, fare carta straccia della Costituzione, del diritto canonico, del Concordato fra Stato e Chiesa e del diritto al lavoro e al reddito di 30 milioni di italiani.
https://unione-cattolica.org/cosi-conte-ci-ha-buttati-nella-spazzatura/
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tmnotizie · 5 years
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ANCONA – Gli eventi in calendario da domani martedì 27 agosto a giovedì 29 agosto
MARTEDI 27 AGOSTO
al Cinema ITALIA – c.so Carlo Alberto
per la rassegna TROPICITTA’ – ore 21,30 proiezione del film  BOHEMIAN RHAPSODY
ingresso € 6,50 ridotti € 5,00
VARANO – 45° FESTIVAL del DIALETTO – rassegna teatrale dialettale marchigiana
ore 18,30 apericena con i produttori di vini locali
ore 20,00 VARANO CANTA concorso canoro
ore 21,30 COLPA DE LI BROCCOLI E DELL’AMOR-commedia brillante in due atti di Loredana Cont  compagnia NUOVA CAPPELLETTE – Porto San Giorgio (FM)
MERCOLEDI 28 AGOSTO
al Cinema ITALIA – c.so Carlo Alberto
per la rassegna TROPICITTA’–ore 21,30 proiezione del film REX – UN CUCCIOLO A PALAZZO 
Ingresso € 6,50 ridotti € 5,00
per la rassegna NEL RAGGIO DELLA MUSICA Note all’alba e sotto le stelle
CHIESETTA DI PORTONOVO
ORE 19,00 Concerto al tramonto NOTE DAL MARE
Margherita Scafidi arpa, Silvia Badaloni violino, Rosetta Martellini voce recitante
INGRESSO LIBERO
VARANO – 45° FESTIVAL del DIALETTO – rassegna teatrale dialettale marchigiana
ore 18,30 apericena con i produttori di vini locali
ore 20,00 VARANO CANTA concorso canoro
ore 21,30 PIGIAMA PER SEI – commedia brillante in due atti di Marc Camoletti – regia E. Forti            compagnia GLI AMICI DEL TEATRO – Loro Piceno (MC)
FESTIVAL ADRIATICO MEDITERRANEO
ore 18,00 Parco CITTADELLA – c/o il Segretariato iniziativa Adriatico Ionica
                consegna del premio ADRIATICO MEDITERRANEO a Enzo Avitabile
ore 19,00 LA MOLE – Foyer Auditorium Orfeo Tamburi
                presentazione della GUIDA LONELY PLANET ALBANIA
                 con Silvia Castelli e Piero Pasini- in collaborazione con UlisseFest
ore 21,00 LA MOLE – Corte
                CONCERTO ARSENE DUEVI / ENZO AVITABILE
                in collaborazione con AMAT
www.adriaticomediterraneo.eu   – infoline 370-3557877
NOI IN GIOCO PER LA MACROREGIONE ADRIATICO IONICA
campo comunale “A. Caldaroni” – Aspio –     dalle 18,30  GIRONE 1
campo federale “G. Paolinelli”  – Baraccola – dalle 18,30 GIRONE 2
GIOVEDI 29 AGOSTO
VARANO – 45° FESTIVAL del DIALETTO – rassegna teatrale dialettale marchigiana
ore 18,30 apericena con i produttori di vini locali
ore 20,00 VARANO CANTA concorso canoro
ore 21,30 CHI PE’ RIFFE, CHI  PE’ RAFFE  – di Emanuela Corsetti – regia Fabio Ragni                compagnia Ass. Culturale SIPARIO – JESI (An)
CANDIA – FESTA DEL COVO
ORE 19,30 Apertura stands gastronomici
ore 21,30 serata latina con “KASINO LATINO”
FESTIVAL ADRIATICO MEDITERRANEO
ore 06,00 Scalinata del PASSETTO
                CARLO MAVER in concerto
ore 17,00 LA MOLE – Sala Boxe
                “La voce degli altri: alle origini dell’Europa” con Ivano Dionigi – docente Letteratura Latina
                   a cura dell’Associazione Italiana Cultura classica
ore 17,00 Libreria FELTRINELLI
                  “Come tradurre la neve. Tre sentieri nei Balcani”. Presentazione del libro di Maria Grazia Calandrone, Alessandro Anil, Franca Mancinelli ore 18,00 c/o sede Autorità Portuale – Sala Marconi  per “Dialoghi a due sponde. Idee per la macroregione Adriatico Ionica”.
                 PORTI E TRASPORTI
                 con Zeno D’Agostino, Presidente Autorità di sistema Portuale Adriatico Orientale, e
                  Rodolfo Giampieri, Presidente Autorità di sistema Portuale dell’Adriatico Centrale
ore 19,00 LA MOLE – Sala Boxe
                MIGRAZIONI: LA ROTTA BALCANICA
                incontro con Massimo Moratti, vice direttore ufficio Regionale AMNESTY INTERNATIONAL
ore 21,00 LA MOLE – Corte
                 Concerto PIPO ROMERO TRIO
                 Jose Maria Romero Gajete, chitarra; Israel Mera Rodriguez, percussioni; Alexis Maxime
                  Lefevre, violino                       in collaborazione con AMAT
 www.adriaticomediterraneo.eu   – infoline 370-3557877
PASSETTO
NOI IN GIOCO PER LA MACROREGIONE ADRIATICO IONICA
ore 21,00 incontrarsi tra calcio e spettacolo di fronte ad un mare che unisce
campo Federale “G. Paolinelli” – Baraccola
dalle ore 16,00 le classificate di ogni girone disputeranno le finali
dal 25 al 31 agosto a 800 anni dalla partenza di San Francesco dal porto di Ancona, la Pastorale Giovanile Ancona-Osimo e l’Arcidiocesi di Ancona-Osimo organizzano Sulle orme di Francesco – cammino rivolto ai giovani dai 16 ai 30 anni. tappe: valleremita (Fabriano)– Staffolo- Filottrano-Osimo- Numana-Sirolo – ANCONA – Assisi (in pullman)
E..STATE IN BUS      fino al 1 settembre; 7-8 settembre e 14-15 settembre
per PORTONOVO    linea 93  e linea 94:  30 corse/giorno
                                     NAVETTA di COLLEGAMENTO FERMATA 93 – BAIA sempre gratuita
per PALOMBINA      LINEA A –  LINEA B – LINEA C – LINEA J : 70 corse/giorno
integrazione scontata dell’abbonamento scolastico per periodo estivo: -40€
per il PASSETTO     linea 91 – linea  92 – CS – Linea ¼:  oltre 100 corse/giorno
biglietto integrato bus + ascensore a 3€ per andata e ritorno
numero verde 800218820       www.conerobus.it        www.atmaancona.it
MOSTRE
dal 7 agosto all’8 settembre
PINACOTECA “francesco Podesti” e Galleria d’Arte Moderna- vicolo Foschi 4
mostra personale di CLAUDIO MONTECUCCO  “LEGGERE”
orari: martedi, mercoledi, giovedi 17-20 /  venerdi 10-20 /  sabato e domenica 10-13 17-20
ingresso intero 6€
c/o INFORMAGIOVANI – PIAZZA ROMA
fino al 30 AGOSTO “PERCHE’ PARTIRE” – mostra fotografica dell’autrice Michela Verdenelli – reportage sulle motivazioni delle partenze dall’Africa subsahariana verso l’europa
orari: lunedi e martedi  9,30-13,00  / 16,00-19,00
mercoledi e venerdi 9,30-13,00     / giovedi 10,00-18,00
MUSEO TATTILE STATALE OMERO – MOLE VANVITELLIANA
FINO AL 1° SETTEMBRE –  RABARAMA e i giovani artisti
ingresso libero –  orario luglio e agosto: dal martedi al giovedi e sabato 17-20.                                                            venerdi, domenica e festivi 10-13 e 17-20. tel. 071-2811935    [email protected]     www.museoomero.it
per la rassegna SCRIGNI SACRI – Le meraviglie dell’arte – VII edizione
MUSEO DIOCESANO “Mons. Cesare Recanatini”  – piazzale Duomo –
aperto con visite guidate GRATUITE tutti i venerdi ore 10-17, oltre a tutti i sabati e le domeniche (ore 10-12,30 e 16-19)
info: 320 8773610  www.museodiocesanoancona.it   [email protected]
fino al 22 novembre aperture straordinarie delle seguenti chiese:
chiesa di Santa Maria della Piazza: da sabato a giovedi ore 10-12 e 16-18 venerdi ore 10-18
chiesa dei SS. Pellegrino e Teresa (conosciuta come degli Scalzi): da sabato a giovedi ore 7,30-11, venerdi ore 7,30-15,30
ESTATE IN MOVIMENTO 2019
Il Comune di Ancona e la UISP propongono una serie di attività gratuite all’aria aperta che si svolgeranno dal 1 giugno al 30 settembre nei parchi cittadini:
PARCO CITTADELLA
TAI CHI – lunedi dalle ore 18,00 alle ore 19,00
YOGA – martedi dalle 9,00 alle 10,00
1 KM IN SALUTE – martedi dalel 18,00 alle 19,00
GINNASTICA DOLCE – martedi dalle 19,00 alle 20,00
NORDIK WALKING – giovedi dalle 8,30 alle 9,30
PARCO BELVEDERE
YOGA- lunedi e giovedi dalle 9,00 alle 10,00
TAI CHI – lunedi dalle 10,00 alle 11,00 e il  mercoledi dalle 18,30 alle 19,30
PARCO DEGLI ULIVI
YOGA  – martedi dalle 18,00 alle 19,00
FORTE ALTAVILLA
YOGA – mercoledi dalle 18,00 alle 19,00     
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ilcontroverso · 3 years
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La versione di Azzolina, un libro sull'essere Ministro
La versione di Azzolina. L'articolo di Ivano Manzo sul convegno tenuto dall'ex Ministra, dove ha presentato il libro dove parla di sé e della sua esperienza nel Governo Conte. #IlControVerso #notizie #pensieri #politica #libertà #azzolina #istruzione
Venerdì 21 Gennaio, a Castellammare di Stabia, nel napoletano, si è tenuta la presentazione del libro “La vita insegna“ (ed. Baldini + Castoldi con prefazione della Sen. Liliana Segre) dell’On. Lucia Azzolina e noi del ControVerso eravamo presenti, pronti ad ascoltare le verità dell’ex ministra siciliana a ben 11 mesi dopo la fine del Governo che la vedeva occupare il dicastero dell’istruzione,…
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retegenova · 5 years
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26 giugno inizia la stagione estiva 2019 della Tosse
LA TOSSE D’ESTATE
Teatro della Tosse
  I PRIMI APPUNTAMENTI:
26 giugno 2019 ore 21.15 – Giardini Luzzati Area Archeologica  – STUDIO SU LE NOTTI BIANCHE 27 giugno 2019 ore 21.15 – Parco Villa Duchessa di Galliera  – Teatro di Villa Galliera – FAUSTBUCH
28 giugno 2019 ore 21.15 – Parco Villa Duchessa di Galliera  – Teatro di Villa Galliera – Non c’è limite ALPEGGIO
29 giugno 2019 ore 21.15 – Giardini Luzzati Area Archeologica – FARSI SILENZIO
  GENOVA
Dal 26 giugno al 13 luglio
LA TOSSE D’ESTATE RADDOPPIA
2° edizione
  Torna la Tosse d’Estate Raddoppia, rassegna di spettacoli estivi che il Teatro della Tosse propone nell’area dei Giardini Luzzati in Centro Storico, e nel Parco della Villa Duchessa di Galliera a Voltri. 
Dal 26 giugno al 14 luglio in programma spettacoli  per tutti e per tutte le età, in alcuni tra i luoghi più suggestivi della nostra città: classici rivisitati, teatro comico, riflessioni sul contemporaneo, teatro per ragazzi e il tradizionale spettacolo a stazioni con gli attori del Teatro della Tosse. 
  Questa seconda edizione de La Tosse d’Estate raddoppia è in continuità con l’edizione della scorsa estate che per la prima volta ci aveva portato a Voltri.
Quartiere che in questi dodici mesi abbiamo imparato a conoscere meglio. Da questo inverno il Teatro della Tosse ha iniziato a gestire il Teatro del Ponente in Piazza Odicini a Voltri e dopo la stagione “zero” conclusasi ad aprile il prossimo anno presenteremo un cartellone da ottobre a maggio.  
       L’edizione di quest’anno è in collaborazione con
Associazione il Ce.Sto, APS Sistema Paesaggio e Municipio VII ponente – Genova
La rassegna è realizzata con il sostegno del Comune di Genova.
Sostenuta dal Bando Genova Città dei Festival 2019
    26 giugno 2019 ore 21.15
Giardini Luzzati Area Archeologica
STUDIO SU LE NOTTI BIANCHE di Fedor Dostoevskij traduzione Laura Salmon (ed. Rizzoli) con Francesco Rina e Arianna Primavera adattamento e regia Alessio Aronne coreografie Emanuela Serra luci e fonica Davide Bellavia musiche Guido Affini costumi Daniela De Blasio attrezzeria Renza Tarantino
  Lo studio è frutto di due periodi intensivi di formazione realizzati con attori e danzatori dal collettivo Balletto Civile in collaborazione con il Teatro della Tosse. Un percorso di indagine sul corpo e sulla voce nella costruzione di una messa in scena che si interroga sull’idea di drammaturgia fisica e al termine del quale sono stati selezionati i protagonisti dello spettacolo.
Quattro notti per due apparenti compagni di viaggio verso un’improbabile salvezza attraverso le contraddizioni tra le parole dette e quello che le muove.
    27 giugno 2019 ore 21.15
Parco Villa Duchessa di Galliera Teatro di Villa Galliera
FAUSTBUCH
regia e drammaturgia Enrico Casale in scena Enrico Casale, Andrea Burgalassi, Michael Decillis, Ivano Cellaro scene Alessandro Ratti
aiuto scene Ilaria Sorrentino tecnica Margherita Roccabruna / Fabio Clemente produzione Gli Scarti col sostegno di Ministero dei Beni Culturali – Mibact e Regione Liguria nell’ambito del bando “Abilità al Plurale” – progetto “La danza degli uomini uguali” in partenrship con Isforcoop
  Il nostro Faust contemporaneo vuole diventare l’uomo più famoso del mondo. C’è un problema: è un mediocre. Vendersi è l’unico modo per riuscire. Ma vendersi a chi? Esiste ancora il diavolo? Se esiste, che forma assume oggi? Dov’è l’inferno? La risposta arriva dal Faust di Marlowe e dalla volontà di intraprendere un percorso teatrale professionale con persone disabili.
      28 giugno 2019 ore 21.15
Parco Villa Duchessa di Galliera Teatro di Villa Galliera
Non c’è limite ALPEGGIO
di Alessandro Bergallo e Andrea Begnini
regia Emanuele Conte e Alessio Aronne
con Alessandro Bergallo
voce registrata Pietro Fabbri
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
  Teatro – canzone, leggerezza e ironia per riflettere con Alessandro Bergallo su ipocrisie di cronaca quotidiana.
Alpeggio è un piccolo paese nell’entroterra montuoso di una grande città si trova al centro di un flusso turistico molto particolare. I social network hanno eletto il suo Belvedere come il posto migliore del mondo in cui togliersi la vita. Gli aspiranti suicidi, sempre più numerosi, muovono amici e parenti, curiosi, giornalisti, turisti e cultori di cronaca nera.
    29 giugno 2019 ore 21.15
Giardini Luzzati Area Archeologica
FARSI SILENZIO progetto e interpretazione Marco Cacciola
drammaturgia Tindaro Granata
suono Marco Mantovani
produzione Elsinor Centro di produzione Teatrale
con il sostegno di Armunia Centro di residenza artistica Castiglioncello
partner tecnico SILENTSYSTEM®
Spettacolo in cuffia. Agli spettatori verranno date delle cuffie da indossare per assistere allo spettacolo.
  Dio o la Natura, a seconda di ciò in cui si crede, ci hanno dato una bocca e due
orecchie: evidentemente perché ascoltassimo il doppio e parlassimo la metà!
Farsi Silenzio, per fare spazio e prendersi tempo.
Il progetto nasce da un pellegrinaggio artistico, alla ricerca del sacro in ogni dove. Gli spettatori verranno dotati di cuffie, in modo da cercare e attivare nuove relazioni tra lo spazio esterno/pubblico e quello interno/privato.
In un’epoca in cui l’immagine è così prepotente, il tentativo è lasciare che il suono suggerisca le parole, per scrostarle e riportare alla luce il loro vero significato: c’è bisogno di silenzio.
      Biglietti
Euro 12
Pinocchio Circus euro 16; biglietto ridotto euro 13 per over 65, under 28, soci Coop con biglietto o abbonamento Aquacenter I Delfini, Asd Respiro Danza, Associazione Amici della Villa Duchessa di Galliera, residenti Circoscrizione VII Ponente, dipendenti VTE.
  Ridotto euro 10 per ragazzi fino a 14 anni;
ridotto famiglie 2 adulti + 1 bambino euro 40
Rosaspina e Astolfo sulla luna ingresso libero
    ORARIO BIGLIETTERIA
TEATRO DELLA TOSSE piazza R. Negri
da mar. a sab. dalle ore 15.00 alle ore 19.00
dal 18 giugno anche al TEATRO DEL PONENTE piazza Odicini da mar. a sab. dalle ore 16.00 alle ore 19.00 PARCO DI VILLA DUCHESSA (Vico Nicolò da Corte, Voltri) nelle sere di spettacolo dalle ore 20 .00 a inizio spettacolo.
  Promozioni
Se acquisti un altro spettacolo della rassegna LA TOSSE D’ESTATE RADDOPPIA spendi solo 10 euro a spettacolo!
Con il biglietto della mostra “Dal bozzetto al palcoscenico” un ingresso ridotto alle repliche di Pinocchio Circus.
  Prenotazione obbligatoria scrivendo  a [email protected] o telefonando al n.0102470793. Minimo 10 e massimo 50 partecipanti.
  VISITA GUIDATA + APERITIVO + PINOCCHIO CIRCUS 20 euro
VISITA GUIDATA + PINOCCHIO CIRCUS 18 euro
        Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS
www.teatrodellatosse.it
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Inizia LA TOSSE D’ESTATE con STUDIO SULLE NOTTI BIANCHE 26 giugno inizia la stagione estiva 2019 della Tosse LA TOSSE D’ESTATE Teatro della Tosse   I PRIMI APPUNTAMENTI: …
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riffsstrides · 6 years
Audio
Antonio Marangolo Terzetto
Muerte Por Chocolate
Incipit, 2015
Antonio Marangolo, sax tenore, piano Dino Cerruti, contrabbasso Rodolfo Cervetto, batteria
Antonio Marangolo (Catania, 1949) è un sassofonista, compositore e arrangiatore italiano che ha collaborato con una lunga lista di autori affermati come Ivano Fossati, Antonello Venditti e Ornella Vanoni ma anche Claudio Lolli, Paolo Conte, Vinicio Capossela, Sergio Endrigo, Miriam Makeba, Caterina Caselli, Max Manfredi e soprattutto Francesco Guccini, con il quale suona fin dal 1983 come sassofonista. Così Marangolo presenta il suo ultimo disco: «Muerte por chocolate è il mio quarto lavoro in trio. Questa formazione apparentemente povera perchè priva di uno strumento armonico è la mia preferita per gli spazi e i silenzi che vengono a crearsi e che sono ben più importanti del suono. Il lavoro contiene sette composizioni originali più una scarna ma intensa esecuzione della Sonata 208 di Scarlatti e una versione morbida e lenta di “Donna Lee” di C: Parker, pezzo che solitamente viene suonato veloce. Ho cercato di ottenere un suono e un fraseggio molto radicati nella tradizione del saxofono tenore aprendo parecchie finestre sulla modernità grazie al sostegno solido e rassicurante del contrabbasso di Dino Cerruti e al fitto dialogo melodico con la batteria di Rodolfo Cervetto. Nell'ambiente si è soliti ritenere che, in seguito alle mie frequentazioni nel mondo della canzone d'autore, la mia musica non sia jazz. Tale critica però non mi ha mai sfiorato perchè sono convinto che invece lo sia, esattamente come la mia vita che più jazz di com'è non si può». Antonio Marangolo
in egeamusic.com
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infosannio · 6 years
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Roma, Teatro Trastevere: "Anticotestamento" di Gianluca Paolisso dal 10 al 14 ottobre 2018
Roma, Teatro Trastevere: “Anticotestamento” di Gianluca Paolisso dal 10 al 14 ottobre 2018
Associazione Culturale Teatro Trastevere in collaborazione con C.T. Genesi Poetiche
presenta
ANTICOTESTAMENTO
Ideazione, Testo, Drammaturgia e Regia:
Gianluca Paolisso
Dal 10 al 14 ottobre 2018
Dal mercoledì al sabato ore 21.00, domenica ore 17.30
Con
Daria Contento, Ivano Conte, Elèna Elizabeth Scaccia, Chiara Della Rossa
“L’amore da’ senso al vuoto, solleva i templi oltre, oltre la terra,…
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salentipico-blog · 7 years
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Al via a Lecce un programma di aperture straordinarie del Castello Carlo V nel periodo delle festività natalizie (dal 26 dicembre 2017 al 28 gennaio 2018, nei giorni prefestivi e festivi).
In concomitanza con le aperture straordinarie curate dalla Soprintendenza, l’Amministrazione Comunale di Lecce renderà libero l’ingresso della Porta Falsa del Castello, sita in Piazza Libertini, creando la possibilità di attraversamaento del Castello da piazza Libertini a Viale XXV Luglio, consegnando ai cittadini la possibilità di riappropriarsi di uno spazio della città che appartiene a tutti. L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie alla realizzazione di una passerella lignea che favorisce il percorso tra i cortili interni e la Piazza d’Armi.
L’obiettivo congiunto di Comune e Soprintendenza è consentire una maggiore conoscenza e valorizzazione del Castello di Lecce, conosciuto come Castello di Carlo V in onore dell’imperatore che nel 1537 ne ordinò l’ampliamento attorno alla struttura medievale edificata da “Riccardo normanno” conte di Lecce. A questo proposito l’ampliamento degli spazi fruibili e l’utilizzo di sistemi multimediali, punteranno a renderlo un attrattore culturale di notevole richiamo.
Il programma delle aperture straordinarie:
Le visite al Castello nell’ambito delle aperture straordinarie curate dalla Soprintendenza saranno gratuite e curate dai volontari dell’Aps Swapmuseum e dai ragazzi dell’Alternanza Scuola Lavoro delle tre scuole “Istituto Marcelline”, I.I.S.S. “Virgilio-Redi” e I. I. S.S. Galilei Costa, tutte di Lecce, e saranno articolate secondo percorsi della durata di circa 30 minuti attraverso ambienti finora poco conosciuti del castello:
Gallerie ipogee e camminamenti di ronda, da cui sarà possibile scoprire visuali sconosciute del tessuto urbano di Lecce;
Museo della Cartapesta, istituito nel 2004 ma riallestito dopo la chiusura dei lavori in vari ambienti attorno alla Piazza d’Armi, ovvero le ex scuderie, la cappella di S.Francesco e le sale del lato est. Il Museo svela la storia dell’arte della cartapesta a partire dal sec. XVIII fino al nuovo utilizzo nell’arte contemporanea;
Chiesa di S. Barbara, con ricostruzione virtuale di alcune strutture della chiesa;
Prigioni del castello, in cui sarà realizzato un viaggio immersivo durante il quale sarà data voce a quanti furono detenuti attraverso la lettura e l’interpretazione di alcune delle incisioni graffite rinvenute sulle pareti durante i lavori di restauro.
Le visite si avvarranno anche di una Guida multimediale alla visita del castello con contenuti fruibili anche in lingua inglese (tramite sottotitoli) e nella lingua dei segni italiana (LIS), e della proiezione di un filmato (anch’esso con sottotitoli in inglese) sulle vicende del castello attraverso il dialogo tra l’architetto militare Gian Giacomo dell’Acaya (autore dei lavori di ampliamento del XVI sec.), impersonato dall’attore Ivano Marescotti, e un frate abitante nel castello, impersonato dall’attore Francesco Pannofino.
Le visite guidate saranno consentite fino ad un massimo di 15 persone per turno, con prenotazione obbligatoria tramite il sito www.eventbrite.it
  CALENDARIO VISITE
26/12/2017      Ore 11.00 e ore 12.00   Visita Museo della Cartapesta – Presepe cartapestaio Luigi Guacci
Ore 17.00 e ore 18.00   Visita con Guida Multimediale (tablet)/ Gallerie
30/12/2017      Ore 11.00 e ore 12.00   Visita Gallerie e Camminamenti di ronda
Ore 17.00 e ore 18.00   Chiesa di S.Barbara e Proiezione Film storia del Castello
01/01/2018      Ore 11.00 e ore 12.00   Visita con Guida Multimediale (tablet)/ Gallerie
Ore 17.00 e ore 18.00   Chiesa di S.Barbara e Proiezione Film storia del Castello
06/01/2018      Ore 11.00 e ore 12.00   Visita con Guida Multimediale (tablet) e Museo Cartapesta
Ore 17.00 e ore 18.00   Chiesa di S.Barbara e Proiezione Film storia del Castello
07/01/2018      Ore 11.00 e ore 12.00   Chiesa di S.Barbara e Prigioni
Ore 17.00 e ore 18.00   Chiesa di S.Barbara e Proiezione Film storia del Castello
14/01/2018      Ore 11.00 e ore 12.00   Visita con Guida Multimediale (tablet) e Piano Primo
Ore 17.00 e ore 18.00   Chiesa di S.Barbara e Prigioni
21/01/2018      Ore 11.00 e ore 12.00   Visita Gallerie e Camminamenti di ronda
Ore 17.00 e ore 18.00   Chiesa di S.Barbara e Proiezione Film storia del Castello
28/01/2018       Ore 11.00 e ore 12.00   Visita Gallerie e Camminamenti di ronda
Ore 17.00 e ore 18.00   Visita con Guida Multimediale (tablet) e Piano Primo
    “Attraverso il Castello”: al via a Lecce le visite straordinarie al Castello Carlo V e l’apertura della Porta Falsa Al via a Lecce un programma di aperture straordinarie del Castello Carlo V nel periodo delle festività natalizie…
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Presentazione del libro “Solo Amore” poesie di Raffaele Luise con fotografie di Ivano Mercanzin e Francesco Luise editore Isabella Gambini di Intermedia edizioni. Presentazione di Alessia Ardesi, voce narrante Claudia Conte, violinista Daniela Romacker e con padre Vincenzo D’Adamo #poetry #poesiaitaliana #poesie #poesia #fotografia #photographer (presso Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio) https://www.instagram.com/p/CGb9CG4l_ZX/?igshid=1fjl0wmsb33gk
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