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#Pino Scotto
b0ringasfuck · 2 years
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tempi-dispari · 1 year
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Blaze Bayley, Pino Scotto: ruggiscono ancora
Sono arrivati da recensire due live. Non si tratta proprio di artisti underground. Sono affermati e conosciuti. Tuttavia, quando saprete di chi si tratta, capirete perché sono queste pagine. Uno è italiano, l’altro no. Entrambe cantanti. Due band differenti. Anche questa recensione è inusuale. Ci si occupa di due dischi nello stesso momento. Perché? Il motivo è che sui suddetti live non si può dire nulla. Parliamo di Pino Scotto e di Blaze Bayley.
Che cosa si potrebbe mai ‘criticare’ su un disco dal vivo registrato da loro? Che è brutto? Suonato male? Loro non sono più in forma? I musicisti non sono all’altezza? Sono presenti sbavature? Il pezzo x lo avrei fatto più veloce? Cosa si può dire? Nulla. Ogni dettaglio all’interno dei dischi è al posto giusto. I due vocalist non sono fuori forma, anche perché, se così fosse stato, non avrebbero mai pubblicato i rispettivi full lenght. Le band sono più che degne, preparate, potenti.
La produzione è ad hoc, secondo le necessità espressive di ognuno. Quindi? Resta solo da chiedersi l’utilità di uscite di tal fatta. Documentare un live particolarmente ben riuscito? Ci può stare. Ma è casuale. Non si può pianificare un live ben riuscito. Qual è l’utilità se oggi come oggi abbiamo internet che può smentire delle performance apparentemente perfette che video registrati in loco e non post prodotti. Se al concerto registrato ci fossi stato e dovessi sapere che non è stato un gran che, vedendolo registrato su disco la prima cosa che mi chiederei è: ma quanto è stato ritoccato?
Loud and raw? Davvero? Possiamo parlare delle scalette scelte. In entrambe i casi a metà strada tra il commemorativo e i progetti per il futuro. I cavalli di battaglia sono stati affiancati ai nuovi corsi. L’evoluzione sugellata da brani di transizione. Come si diceva, tutto al posto giusto. A ‘giudicare’ dalle registrazione le performance dei nostri sono state incredibili. Certo, non hanno cercato di tornare indietro nel tempo nel tentativo di riagguantare tonalità ormai dimenticate.
Hanno ottimizzato, come due leoni che la sanno molto lunga, quelle che sono le loro capacità attuali. Risultato più che positivo. Resta la domanda: perché si dovrebbero avere questi dischi? Perché sono testimonianze di un periodo. Sono documenti che certificano come non sempre il trascorrere del tempo deve essere visto in maniera negativa. Non ci sono i lazzi di una volta e, gia questo, è un ottimo segno. Sono in ogni caso due registrazioni oneste.
Fotografano lo stato di salute dei due vocalist ad un certo numero di anni di stanza dal loro periodo d’oro. Non tutti hanno la fortuna di Robert Plant di aver conservato l’ugola quasi intatta. Pino Scotto e Blaze Bayley sono consapevoli dei propri limiti e non sono spaventati. Ne prendono atto e li sfruttano al meglio. Ci troviamo di fronte e due live che non cercano di scimmiottare ciò che è stato. Sarebbe stato inutile. Presentano ciò che c’è ora. Due leoni che ancora hanno qualcosa da dare e da dire.
Il non raggiungimento di determinati acuti non è fastidioso. Semplicemente perché non ci provano. Tragico e triste sarebbe stato il contrario. O il sentire un certo passaggio lasciato inalterato quando la voce non ce la fa. Ci sono cantanti che hanno fatto questa fine. Voci decisamente famose e diventate iconiche proprio per le loro estensione. Ma il tempo passa per tutti. Far finta di nulla rovina non solo quello che si può o si potrebbe fare, ma anche quello che si è fatto.
Nessuno dei due performers rimane fermo all’ombra di se stesso. Entrambe splendono di luce propria. Una luce contemporanea, contestualizzata, sincera. Ecco, per questi motivi, se non da avere, sono certo due dischi da ascoltare fino all’ultima canzone. Nessun canto del cigno, nessuna deposizione di armi. Esclusivamente due personaggi che, tornati alle origini fuori dai riflettori, si rimettono in gioco con quello che hanno. Un esempio se non per tutti, serto per molti.
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micro961 · 5 months
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Vincent “Lalla”
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Un testo ironico e tagliente e un ritmo incalzante che mescola rock ed elettronica per il nuovo singolo del cantautore di Bassano del Grappa
«“Lalla” è un riferimento alle cantilene dei bambini, l’ho usata per connettermi alla parte infantile di noi, dove risiedono ancora i sogni che avevamo da piccoli. Prima di diventare adulti siamo ricchi di potenzialità ed è importante non perdere queste risorse una volta cresciuti.». Vincent
“Lalla” è un brano rock che ironizza sulle relazioni tossiche usando l’espediente della cantilena infantile nel ritornello per alleggerire lo sfogo dell’autore. Rappresenta la necessità di superare le difficoltà di una relazione non sana e la capacità salvifica di saper ridere delle avversità passate. La voce vigorosa di Vincent si innesta su un ritmo incalzante dove rock e elettronica si mescolano dando al brano un sound moderno e di impatto.
Vincent, cantautore di Bassano del Grappa, ha sempre racchiuso le sue passioni all’interno dei suoi brani e dei suoi videoclip. Le influenze cinematografiche sci-fi e horror di opere cult si mescolano a riferimenti musicali che spaziano tra pop, rock e industrial conferendo ai suoi brani un timbro surreale. Nel 2016 incontra Maria Totaro ed il produttore Piero Calabrese con i quali intraprende un percorso di songwriting. Negli anni successivi ha l’opportunità di dividere il palco con artisti del calibro di Omar Pedrini , Andy , Pino Scotto , Alteria. Nel 2021 il brano “LIVE” scritto insieme alla sua collega Gaia Papadia viene distribuito dall’etichetta discografica Universal Music Group. Nel 2023 arriva alle finali nazionali al teatro Ariston per Sanremo Rock e successivamente alle semifinali di “Una voce per San Marino” il festival che consente l’accesso all'Eurovision Song Contest con il brano “LALLA”, un brano crudo dal timbro rock che racconta le relazioni tossiche, in uscita il 26 marzo 2024 su digital store e radio.
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https://www.instagram.com/vincent_suonadinotte/ https://open.spotify.com/intl-it/artist/3DpfgJonHvgEQqp6faYeBz https://www.youtube.com/channel/UCm0wxlYZupEomU8k5Ic9Qcg
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chocomolokoplus · 1 year
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Il mio trauma adolescenziale è sempre stato pino scotto
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nipresa · 1 year
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Illuminazione: Pino Scotto è diventato il personaggio che smadonna all’inizio di Supergiovane
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ladiesinrock · 2 years
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Mr.Jack: online il nuovo singolo + video "Let's Rock"
Mr.Jack: online il nuovo singolo + video “Let’s Rock”
In attesa dell’uscita del nuovo album di Mr.Jack “DESTINY AND HOPE”, esce oggi “LET’S ROCK”, singolo che anticipa il ritorno sulle scene del cantante, polistrumentista Mr.Jack per Wanikiya Record, in collaborazione con tre grandi chitarristi dello scenario Heavy Metal e Guitar Hero italiano: Steve Volta (Pino Scotto – Perpetual Fire), Marco Angelo e Alfredo Gargaro!Dopo il successo del precedente…
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metalshockfinland · 2 years
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MR.JACK Releases Single + Video for 'Let's Rock' from Upcoming Album "Destiny And Hope"
MR.JACK Releases Single + Video for ‘Let’s Rock’ from Upcoming Album “Destiny And Hope”
Singer, multi-instrumentalist MR.JACK returns with a new single and video for ‘Let’s Rock’, taken from his upcoming album “Destiny And Hope”, coming out via Wanikiya Record. The album features three great guitarists of the Italian Heavy Metal and Guitar Hero scenario: Steve Volta (Pino Scotto – Perpetual Fire), Marco Angelo and Alfredo Gargaro! After the success of the previous album “Long Road”…
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pietrodesimone · 2 years
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Una Troia è meglio che la scopri oggi che domani.
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elettritv · 7 years
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🎥  PINO SCOTTO - OFFICIAL  #DALVIVO  🎸 28/04/2017 > JAILBREAK #Roma
] ;)::\☮/>> http://elettritv.tumblr.com/post/159673438067/pino-scotto-dalvivo-28042017-jailbreak >> http://www.elettrisonanti.net/2016/05/05/pino-scotto-vivere-per-un-sogno/
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tempi-dispari · 1 year
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Vanadium, la potenza della coerenza
I Vanadium sono una band di lunghissimo corso che ha fatto da apripista per molti gruppi. Soprattutto una band che è riuscita ad arrivare a 150mila dischi venduti. Una cifra davvero imponente, un risultato difficilmente eguagliabile in terra italica. Soprattutto per un gruppo metal. Questo piccolo e breve scritto vuole rendere omaggio alla carriera e all’ideale che i Vanadium hanno rappresentato e ancora rappresentano.
Contesto storico
E’ un anno caratterizzato da una maggiore distensione a livello politico e sociale. Si assiste ad un graduale ritorno a quei valori e a quegli affetti che sono stati accantonati negli ultimi anni a causa dei venti rivoluzionari e progressisti che hanno soffiato a lungo nel nostro Paese.
Anche i ragazzi della contestazione finalmente abbandonano i loro propositi bellicosi. Ora vogliono solo ballare e divertirsi: sono stanchi di tirare sassi. Nasce una nuova scienza destinata ad un grande futuro: l’ecologia, che sensibilizza l’opinione pubblica sullo studio e la salvaguardia dell’ambiente.
Per il settore economico il 1979 è un anno contraddittorio. Se da una parte si ha un notevole incremento della borsa, dall’altra l’inflazione cresce in maniera smisurata.
Al cinema escono due grandi film: “Il cacciatore” di Michael Cimino e “Apocalipse now” di Francis Ford Coppola, entrambi sul tema della guerra in Vietnam. Tra gli italiani da segnalare “L’ingorgo” di Luigi Comencini, con il grande Alberto Sordi.
E’ di quest’anno una straordinaria novità per l’ascolto della musica: viene commercializzato il walkman, che permette di sentire le cassette camminando.
Un grande atleta italiano, Pietro Mennea, stabilisce a Città del Messico un record ineguagliabile nei duecento metri piani fermando il cronometro a 19″72. Resterà imbattuto per ben 18 anni.
In televisione iniziano le trasmissioni di Raitre. L’indimenticabile Massimo Troisi, con Lello Arena ed Enzo De Caro, danno vita alla “Smorfia”, storico gruppo di cabaret che trionfa nello spettacolo di Pippo Baudo “Luna Park”, che segna anche il debutto televisivo di Hether Parisi. Dall’America arriva la fortunata serie televisiva “Charlie’s angels”.
Fa scalpore il rapimento di Fabrizio De Andre’ e Dori Grezzi che vengono sequestrati in Sardegna. Saranno rilasciati solo dopo qualche mese dietro pagamento di un riscatto di alcune centinaia di milioni.
Tra le curiosità dell’anno da segnalare il boom del Monopoli, il famoso gioco da tavolo. La Nasa lo destina addirittura agli astronauti che dovranno partire per Marte e che dovranno fare a meno del sesso per tre anni, giustificando la cosa con il presupposto che, il gioco, rappresenti una valida alternativa all’attività sessuale per la serrata atmosfera di competizione da esso creata.
Si verifica quest’anno un fatto inedito dal punto di vista musicale: l’apertura alla musica occidentale nell’URSS di allora. Elton John è la prima pop star ad esibirsi laggiù davanti ad una folla impazzita.
Lucio Battisti ci regala un altro dei suoi grandi successi: “Una donna per amico”. Lucio Dalla e Francesco De Gregari girano l’Italia con “Banana Republic”, un concerto memorabile dal quale viene tratto anche un album di successo.
Il popolo delle discoteche impazzisce per “Le freak” degli Chic, “I will survive” di Gloria Gaynor e la mitica “Born to be alive” di Patrick Hernandez, dischi che rappresentano ancora oggi dei riferimenti assoluti della straordinaria ondata musicale dance della fine degli anni ’70. (fonte Favolosianni.it).
In questo contesto nascono i Vanadium.
Le origini
Il gruppo fu fondato a Milano nel 1979 dai chitarristi Giorgio Occhipinti e Adriano Nava, ai quali si aggiunsero, dopo alcune ricerche, il bassista Gianfranco Ghislotti, il batterista Franco Avella e il cantante Rino Squillace.
Il nome della band fu scelto da Pepe Nicola nel marzo del 1979 che in quel momento suonava le tastiere nel gruppo due punti con Giorgio Occhipinti e Rino Squillace dato che lavorava in un’azienda metalmeccanica e sulle chiavi inglesi erano marcate cromo vanadium. Dopo alcune prove, Nava fu allontanato dalla band che iniziò le ricerche per un nuovo chitarrista.
Ben presto, il quartetto si imbatté nel giovane Stefano Tessarin, ex membro dei Kaos Rock, il quale era appena tornato da un tour con Alberto Camerini, e decise di ingaggiarlo. La band iniziò a suonare in piccoli concerti locali, arrivando anche a suonare al 1º Festival Rock Italiano tenutosi a Roma nel 1980 e nello stesso anno al PalaLido Rock, un festival patrocinato dal Comune di Milano che li vedeva in compagnia di band come Kaos Rock, Gaznevada e Kandeggina Gang, per poi registrare una demo con pezzi in italiano.
Nel periodo successivo a questa primissima fase, sia Occhipinti che Ghislotti partirono per il servizio di leva, abbandonarono il gruppo e formarono più tardi gli Athena.
Al loro posto entrarono nei Vanadium rispettivamente da Giovanni Jimpel e Fortunato Saccà, provenienti da una band di cover southern rock. Nella primavera del 1980 i Vanadium aprirono poi il concerto di Joe Jackson al Palalido di Milano in un evento che diede molta risonanza al gruppo.
Dopo poco tempo, alcuni avvicendamenti portarono all’uscita dal gruppo di Squillace, Avella e Jimpel. i due componenti rimasti ricrearono velocemente una nuova formazione reclutando il cantante Antonio Lutri ed il batterista Renzo “Tommy” Minazzi, proveniente dai Decibel.
Con questa formazione, i Vanadium si esibirono ad un concerto che li vedeva assieme ad altre band tra cui i Pulsar, band in cui militavano il cantante Pino Scotto e il tastierista Ruggero Zanolini che qualche anno prima avevano pubblicato un 7″ con la Phonosound Dischi intitolato A Man On The Road/Dream. Tessarin, impressionato dalle capacità di Zanolini, gli chiese di entrare a far parte dei Vanadium, e il tastierista accettò.
Nel frattempo, Lutri aveva abbandonato il gruppo, cosicché Zanolini portò con sé dai Pulsar anche Pino Scotto, cantante noto per il suo gran carisma e la sua voce graffiante. Poco dopo il gruppo reclutò il nuovo batterista Americo Costantino. La band fu allora notata da Vincenzo Reitano, fratello del cantante Mino, che decise di prendere il gruppo sotto contratto dalla sua etichetta, la Mister Records. La band iniziò quindi a registrare un primo 45 giri, che prese il titolo di We Want Live with Rock ‘n’ Roll, pubblicato nel 1981 con la formazione composta da Steve Tessarin, Pino Scotto, Ruggero Zanolini, Fortunato Saccà e Americo Costantino.
Nello stesso anno Tessarin fu però costretto ad abbandonare il gruppo a causa del servizio militare obbligatorio, venendo sostituito da Claudio Asquini; poco dopo, anche Saccà e Costantino decisero di andarsene.
Nel frattempo, Pino si recò ad un concerto di un gruppo chiamato New Age. Propose quindi a Domenico “Mimmo” Prantera e a Emilio Vettor, rispettivamente bassista e chitarrista della band, di unirsi ai Vanadium. Come nuovo batterista subentrò quindi il giovane Lio Mascheroni.
La rinnovata band, ottenuto un contratto con la Durium, iniziò a registrare il suo primo album, che fu intitolato Metal Rock e pubblicato nel 1982. L’album, che vendette 8000 copie, presentava un sound fortemente ispirato all’hard rock degli anni ’70 con sonorità decisamente più “heavy” ed ispirate al NWOBHM.
All’album, che si apriva con il brano We Want Live with Rock ‘n’ Roll già presentato nel 7″ precedente, seguì poi un tour con Alvin Lee, durante il quale Asquini abbandonò la band per essere sostituito dal chitarrista dei New Age Luigi D’Ermes e la partecipazione al programma televisivo Fresco fresco in cui eseguirono proprio il brano apripista dell’album.
Nel 1982, finito il servizio militare, Tessarin riprese il suo posto nel gruppo, e così Vettor e D’Ermes se ne andarono. I Vanadium, che a questo punto vedevano la band composta da Domenico Prantera, Lio Mascheroni, Pino Scotto, Ruggero Zanolini e Stefano Tessarin, rimasero da qui in poi piuttosto compatti, con una formazione che non vide modifiche per molti anni.
I Vanadium registrarono e pubblicarono su Durium A Race with the Devil nel 1983, che fu pubblicato anche su Music-Box per la Grecia e Mausoleum Records per il Belgio.
L’album, che continuando nella linea del precedente riproponeva in modo personalissimo strutture tipiche dell’hard rock anni ’70 in salsa “hard & heavy”, portò la band fuori dall’underground con apparizioni in alcuni show della Rai dell’epoca, consacrandone i successi anche all’estero, tanto che Tony Jasper dedicò loro una voce ricca di elogi nella sua The International Encyclopedia of Hard Rock & Heavy Metal del 1985.
Nell’ambito televisivo, un loro brano ripreso da concerto fu inserito nel “Processo all’HM”, una puntata tematica di Mister Fantasy di Raiuno incentrata proprio sull’heavy metal e che vedeva Beppe Riva, giornalista della rivista Rockerilla con la sua rubrica Hard & Heavy, nel ruolo della difesa.
Nel 1984 venne pubblicato il terzo album della band, Game Over, che vendette 54 000 copie solo in Italia. Il disco vedeva sonorità più mature, con inserimenti di melodie più diversificate che si inserivano nella loro tipica struttura hard rock.
Il disco divenne poi il manifesto di apertura della trasmissione Heavy con Kleever prodotta dal canale televisivo musicale italiano videomusic, che consacrò così la band al suo apice di popolarità. Il tour che ne seguì li vide come gruppo di punta nel festival metal Italian Massacre di Mantova e nella data del Rolling Stone di Milano la band fece il tutto esaurito.
Fu in questo momento di grande popolarità della band che arrivò anche il tour che li vide di spalla ai Motörhead e Twisted Sister, prima di pubblicare l’album dal vivo, On Streets of Danger (Durium, 1985), un documento che ancora oggi ne testimonia la grande energia concertistica e performativa. L’album conteneva poi l’inedito You Can’t Stop the Music, del quale fu girato un video musicale.
Nel 1986, ormai raggiunta una fama enorme, la band si recò in Inghilterra, a Londra, dove, sotto la supervisione del noto produttore Lou Astin (che aveva già lavorato con gruppi del calibro di Judas Priest, Deep Purple, Thin Lizzy e Queen), registrò e pubblicò Born to Fight (Durium, 1986).
Nel 1987 il gruppo pubblicò Corruption of Innocence, prodotto da Jim Faraci, dove il sound si spostò molto di più su sonorità simili al pop metal di stampo americano di quel periodo. L’album comunque ebbe un buon successo e vendette numerose copie anche all’estero. Sempre nel 1987 seguì la storica compilazione di metal italiano prodotta dalla Durium ed intitolata Metalmaniac, che li vedeva con il brano Run Too Fast al fianco di band come Gow, Halloween, Angelkillers, Sabotage, Skanners, Danger Zone, Strana Officina e Nuclear Simphony.
Poco dopo, tuttavia, la Durium, storica etichetta della band, fu costretta a chiudere. La band perse allora il proprio punto di riferimento e firmò un contratto con un’etichetta minore, la Green Line. Nel 1989 la band pubblicò il nuovo album Seventheaven, dal suono fortemente commerciale, prodotto da Guy Bidmead.
Il gruppo, per evitare di commercializzarsi eccessivamente o di cadere nella ripetitività, decise allora di sciogliersi.
Nel 1995 Scotto e Tessarin decisero di riformare i Vanadium con la formazione storica, e la band incise un nuovo album, Nel Cuore del Caos, connotato da un sound fortemente hard rock cantato in italiano (con testi di Norman Zoia). La band allora si esibì in un piccolo tour d’addio fino all’anno successivo, il 1996, quando i membri decisero all’unanimità di sciogliere definitivamente il gruppo dopo un ultimo concerto. Dopo lo scioglimento, Pino Scotto e Lio Mascheroni fondarono i Fire Trails, mentre i restanti membri crearono un nuovo gruppo chiamato Diumvana.
Diumvana
Dalle ceneri dei Vanadium nascono i Diumvana (anagramma di Vanadium), formati da due terzi del gruppo precedente: Stefano Tessarin, Ruggero Zanolini e Domenico Prantera, con l’aggiunta di Andrea dal Santo (Mitzi) alla voce e Fabrizio Uccellini alla batteria. Nel settembre 2003 Marcello Suzzani subentra a Domenico Prantera. I cinque si esibiscono in vari locali e club del Nord Italia riscuotendo molto successo da parte del pubblico. Il gruppo però si scioglie il 26 gennaio 2008.
Dal collaudato gruppo nascono in seguito diverse band: Bobby Trap, formati da Andrea dal Santo, Fabrizio Uccellini, Marcello Suzzani, che propongono un ampio repertorio di cover sulle orme (e non solo) dei Diumvana, i Rock School, formati da Andrea dal Santo, Fabrizio Uccellini, Marcello Suzzani, che ispirandosi al noto film “School of Rock” con Jack Black.
Questi ripercorrono la storia del rock attraverso uno spettacolo originale e di grande effetto, i Noize Machine, band con progetto originale che vede (Andrea Dal Santo) alla voce solista, Gli Wheels of Fire, band con progetto originale che vede Fabrizio Uccellini alla batteria e Marcello Suzzani al basso e back voice, ed i Rustless, che è un progetto originale di Stefano Tessarin, Ruggero Zanolini e Lio Mascheroni.
Il libro
L’11 maggio 2014 esce il libro Vanadium – la biografia ufficiale (Crac Edizioni) scritto dal giornalista Luca Fassina (Hard!, Classic Rock, Metal Maniac, Rolling Stones Online): in 242 pagine la storia raccontata di ottanta persone intervistate, dai Vanadium ai molti musicisti, amici e addetti ai lavori che hanno gravitato attorno a loro. Completano la biografia oltre 300 fotografie storiche, la discografia completa, un albero genealogico di tutte le band coinvolte e oltre tre ore di contenuti multimediali grazie ai codici QR.
Formazione Pino Scotto – voce (1981-1990 e 1995-1996) Stefano Tessarin – chitarra (1981-1990 e 1995-1996) Mimmo Prantera – basso (1981-1990 e 1995-1996) Lio Mascheroni – batteria (1981-1990 e 1995-1996) Ruggero Zanolini – tastiere (1981-1990 e 1995-1996) La formazione dei Vanadium non ha subito alcuna variazione dopo l’esordio discografico.
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gianlucacrugnola · 4 years
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Via Di Qua
PINO SCOTTO & ROCKY HORROR, assieme a tantissimi ospiti (AFRICA UNITE, SUD SOUND SYSTEM,KRIKKA REGGAE,ecc), hanno prodotto questo brano/video dal titolo VIA DI QUA il cui intero ricavato delle vendite sarà devoluto ai bambini del progetto RAINBOW PROJECTS (www.rainbowprojects.it):
https://m.youtube.com/watch?v=NUoB5Aws_fM
Ecco chi ha partecipato al brano:
OMAR PEDRINI (ex TIMORIA), BUNNA e MADASKI…
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micro961 · 7 months
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I Frijda - Aria
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La band presenta il nuovo singolo
  Fuori l’8 marzo (e non è un caso) il nuovo singolo “Aria” della band catanese Frijda, formazione composta da cinque musicisti dalla forte impronta rock. In un mix che combina poesia del testo e sonorità taglienti, il brano racchiude in sé “ l’essenza della donna”, paragonandola all’elemento principe per l’esistenza di tutti, ovvero l’aria, insieme alla rabbia per i diversi e troppi avvenimenti di cronaca che purtroppo continuano a spezzare vite di donne innocenti.   “Aria” funge anche da spartiacque a livello di genere musicale, tra quello che è stato il recente passato, caratterizzato da una concezione rock/pop, e la nuova produzione, caratterizzata dal ritorno all’ hard rock delle origini e meno legata alle imposizioni discografiche. Il legame tra Thor alla voce, Tano “Tazmania” Giuttari, Luke Anthony alle chitarre, Salvatore Schillaci al basso e Davide Cicero alla batteria si è formato nel 2003, grazie alla passione di tutti per il “rock”, quel genere che trovava l’ispirazione nelle hard rock band storiche statunitensi e britanniche che hanno colpito la loro adolescenza, adattato all’evolversi del tempo e alle concezioni musicali dei nostri giorni e del nostro paese.
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Il nome “Frijda” non è altro che un omaggio al pensiero artistico della famosa pittrice messicana Frida Kahlo, per la quale Giancarlo rimase molto colpito durante gli studi universitari: in questa piccola donna egli vide un esempio di forza di vivere sovrumana nonostante le difficoltà della propria esistenza. L’esordio della band inizia con un percorso “live” molto intenso tra locali, piazze e concorsi, esibizioni che hanno trovato sempre un grande consenso di pubblico grazie al sound accattivante e al carisma del proprio leader.
Nel 2003 la band ha l’onore di aprire il concerto de Le Vibrazioni durante una tappa del TIM Tour mentre nel 2006 vengono finanziati dal Calcio Catania per l’incisione dell’inno ufficiale nella stagione della promozione in serie A della squadra. Sempre nello stesso anno aprono i concerti di due noti artisti siciliani, Franco Battiato e Mario Venuti e l’anno dopo, nel 2007, vengono contattati per aprire il concerto di Lucio Dalla. Nello stesso anno ricevono un riconoscimento artistico dalla Provincia di Catania e dal comune di Catenenuova (EN). Proseguono con l’apertura, nel 2009, del concerto degli “Archinuè” e l’anno successivo arrivano finalisti al Premio “Lucio Battisti” di Isernia aprendo il concerto di Alex Britti. Lavorano intanto alla preparazione del primo singolo, “Mentre muori di piacere”, pubblicato a settembre 2018 con l’etichetta OnTheSet di Luca Venturi. Poi nel 2020 esce “Lo dedico a te” e a febbraio 2021 “Ruggine”, esperimento che mischia il loro sound rock alla cultura folk siciliana, magistralmente rappresentata dalla Piccola Orchestra Jacarànda. Nel 2022 è la volta di “Impura poesia”, brano pubblicato insieme al videoclip, che viene selezionato da un equipe di letterati per omaggiare in musica la poetica maledetta del poeta catanese Mario Rapisardi. Si arriva velocemente ad aprile 2022 quando esce il primo album ufficiale “Scacco matto”, lanciato dal singolo “No, non ti conoscevo” e lo stesso anno diventano il gruppo spalla per il concerto di Pino Scotto a Caltagirone (CT). Nel 2023 viene rilasciato il videoclip del singolo “Scacco Matto”, girato nel famosissimo locale “Rock’n’Roll” di Milano, ed il 31 Dicembre, la band è scelta come formazione di punta per il capodanno nel comune di Alessandria. Presenti nei principali digital stores (iTunes, Google Play, Spotify,) e su You Tube con il canale ufficiale “Frijda OfficialTube”, i Frijda hanno ricevuto ottimi riscontri ed attenzioni anche in Francia e Spagna oltre a recensioni su alcuni dei più grandi portali dedicati all’arte, come “Arts Direct”, “Lux Cultural”, “Ars Magistris” e “Ok Arte”, e testate giornalistiche molto note come “TgCom” del gruppo Mediaset, Rds e “Sole24ore”.
Attualmente la band è impegnata nella lavorazione del nuovo album, che prevede un ritorno alle origini “hard rock”.
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artewiva · 5 years
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NOIROCKERCAMP 2019
  Per il terzo anno consecutivo l’Associazione NOIROCKER di Santa Ninfa (Tp) ha organizzato il “NOIROCKERCAMP”, una manifestazione dedicata alla musica ROCK.
ed anche quest’ anno ARTEWIVA è stata media partner, mandando in diretta streaming su Facebook, tutto lo spettacolo delle band che si sono susseguite, dal pomeriggio sino ad arrivare alla sera con la guest “PINO SCOTTO” e la sua band.
Organi…
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ladiesinrock · 3 years
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Pino Scotto: nuova data al Legend Club
Pino Scotto: nuova data al Legend Club
Pino Scotto è pronto ad incendiare il palco del Legend Club Milano, il 26 Marzo 2022, portando live la sua ultima fatica DOG EAT DOG, album uscito a Marzo 2020.L’album, prodotto artisticamente da Pino Scotto, è mixato e masterizzato da Tommy Talamanca presso i Nadir Music Studios, mentre la produzione esecutiva è dello stesso Pino Scotto e Federico Gasperi. Alle chitarre Steve Volta, al…
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metalshockfinland · 2 years
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STEVE VOLTA Releases Special "Songs From The 90's" Demo Songs Album
STEVE VOLTA Releases Special “Songs From The 90’s” Demo Songs Album
On November 16th, Guitarist STEVE VOLTA (Perpetual Fire, Pino Scotto, Pandemonium) released his brand new album “Songs From The 90’s” via Wanikiya Record, available now in all digital stores, on the label’s official stores, on Crash Sound Distribution and on Wanikiya Record showcase in Japan! “Songs From The 90’s” is the first release under Steve Volta’s own name, containing no less than 14…
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ninocom5786 · 7 years
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Oggi mi sento stronzo, ma saggio. E qui io la tocco piano piano.
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