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#Profumi uomo
beautyscenario · 5 months
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Renaud Salmon, Direttore Creativo di Amouage: alla scoperta del suo universo olfattivo
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Histoires De Parfums
Nel 2000 Gérald Ghislain, Maestro Profumiere con un passato trascorso nel mondo dell’alta cucina, crea Histoires de Parfums, una Biblioteca Olfattiva che racconta storie di personaggi famosi, di anni mitici, di poemi e di musica. Con la sua collezione di fragranze perpetua il know-how della Haute Parfumerie francese, la ricercatezza delle materie prime, la nobiltà e la creatività. Quando compone…
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io-e-la-mia-mente · 4 months
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Voglio essere il Tuo animale , voglio riconoscerti per l'odore non per l'aspetto .. Voglio essere il Tuo cane per conoscerti con l'olfatto e non con la vista .. Gli odori sono sempre stati importanti nei rapporti , una volta si diceva che l'uomo doveva puzzare per esserlo , oggi se non profumi come una bottiglia di bagnoschiuma non esci di casa , quasi ti vergogni di indossare solo il tuo odore naturale .. Ci sono odori molto forti, e quando si è a contatto con molte persone possono creare imbarazzo, e va bene , si può correre ai ripari con prodotti mirati, ma quando si è a casa perchè continuare a nascondere i nostri odori ? E' come se si volesse essere quello che non siamo , è come non essere sicuri di piacere alla persona che sta con noi .. L'odore che emaniamo è un fattore importante nei giochi della chimica e del cercarsi .. Cosa c'è di più bello del sapere che se anche sudo , il mio Uomo non mi allontana come una appestata , anzi , mi cerca forse di più , mi fa sentire bella e desiderata .. Quando ritrovo il mio Padrone la prima cosa che faccio è quella di appiccicare il mio naso al Suo collo per cercare il Suo odore , e Lui , fa lo stesso con me .. Quando stiamo facendo le nostre magnifiche porcate mi annusa , sempre , e se sudo mi annusa di più .. mi dice che il mio odore cambia a seconda dei momenti , mi dice che il mio odore lo fa impazzire , mi dice che , se non gli fosse piaciuto , non si sarebbe arrivati dove siamo oggi .. Gli odori del corpo non sono odori di sporcizia , sono odori influenzati dagli ormoni , e noi siamo una gran cozzaglia di ormoni , più o meno impazziti .. Quando sono con Lui cerco di fare tesoro di quello che sento, lo immagazzino nella mia mente così da poterne usufruire quando non è con me .. Il nostro odore mi resta impresso sulla pelle , sui vestiti , sulle coperte , lo si può avvertire nella stanza dopo aver goduto , per ore e ore .. Siamo animali, solo che lo dimentichiamo , e come , è per loro importante , così lo è anche per noi .. annusare per conoscere e riconoscere prima degli occhi , che possono essere ingannatori .. L'odore del mio Padrone ? E' sempre con me
schiava-di-ING
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La vita coi cani è strana.
Diventerai, senza nessuno che te lo insegni o ti spieghi come farlo (a volte con qualche piccolo aiuto), il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce.
La vita coi cani è misteriosa.
Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei premietti.
La vita coi cani è crescere.
Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai.
I cuccioli durano troppo poco.
La vita coi cani è confronto.
Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane. Dove la gente crede che non ci sia un'anima.
La vita coi cani è sincera.
Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno. Sempre.
La vita coi cani è scomoda.
Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tramontana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa.
La vita coi cani è buffa.
Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo.
La vita coi cani è ritorno a casa.
Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese.
Anche se sei uscito per comprare il giornale.
La vita coi cani è rinuncia.
Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose. E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto.
La vita coi cani è comunione.
Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato purtroppo per te mentre stavi cenando.
La vita coi cani è insegnamento.
Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici.
La vita coi cani è amore.
Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci.
Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti.
La vita coi cani è un viaggio.
Nessun sentiero di montagna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme.
La vita coi cani è una parentesi.
Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo.
Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto.
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idettaglihere · 8 months
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quanto sesso mi fanno certi profumi da uomo
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scorcidipoesia · 5 months
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Un treno corre nella notte. Attraversa un paese, lo unisce, lo compagina. Dalle mura di antichi castelli circondati di uliveti, fonti e scalinate, a una città del nord fredda, con pochi colori e molte persone che camminano su marciapiedi disegnando mondi ed etnie. Il treno attraversa colli, città, profumi nell’aria, venti. Una foglia lotta sulla rotaia e si stacca a metà viaggio finendo al centro, il treno continua a correre perché c’è una stazione che lo aspetta. Una stazione molto bella. Antica. Bianca. I grattacieli della città fredda si affacciano sui passeggeri che scendono, si alzano il bavero del giubbotto e si sistemano la sciarpa. Salgono sui taxi e vanno verso i loro appuntamenti, impegni di lavoro, riunioni. Sono già parte della città appena arrivano.
Una donna in auto cerca di districarsi nella circonvallazione. Nel freddo ha abbondato di rossetto e di profumo, perché attende un uomo che arrivi a portarle il mondo. Nei palmi delle mani , un tripudio di colori. Nella voce, un mappamondo di parole.
Si è alzato un vento di inverno sulla città, ha spazzato le nuvole e un azzurro insolito fa capolino sopra i monumenti che finalmente brillano, svelandosi maestosi anche agli abitanti.
È l’inverno che si annuncia, è l’inizio di una settimana importante in cui le sue sorti cambieranno, le sue radici saranno spazzate via e le occorrerà cercarne altre . Perché ‘il luogo migliore è quello in cui devi ancora andare’.
Ha passato tutta la notte a tremare, con le dita dentro la barba di lui in allucinazioni reali, si è sentita viva e con il cuore impazzito. La mente ha iniziato un viaggio, quell’uomo è sceso dal treno, ci sarà uno sguardo, e da quello sguardo potrà nascere un’opera d’arte. Qualsiasi forma avrà quell’opera, sarà un regalo, sarà una forma di gratitudine che lei terrà nel cuore per molto tempo e lui sorriderà, risalendo sul suo treno, verso la sua città tra gli ulivi, tra le sue opere e i profumi della terra. Tatiana Andena
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diceriadelluntore · 7 months
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Ho letto moltissimo questa estate, alcuni libri davvero deliziosi, ma questo, finito da qualche giorno, mi ha lasciato qualcosa dentro.
Mariamma è una sposa bambina che nell'anno 1900, quando ha solo 12 anni, nella comunità cristiana del Kerala (India sud-occidentale, ma all'epoca era diviso nei tre regni di Thiruvithamcoore, di Kochi e la provincia del Malabar) costretta al matrimonio con un uomo che non ha mai visto, e che ha oltre vent'anni più di lei. Viaggia da sola in barca sul fiume per arrivare alla tenuta del futuro marito, che in un primo momento rifiuta persino visto la sua età, ma che poi la introduce nel suo mondo, un pezzo di terra paludoso e che nessuno voleva, ma trasformato dal lavoro di quest'uomo in un piccolo paradiso di alberi da frutta, coltivazioni, canali navigabili. Si chiama Parambil, e tutta la storia del libro, che si svolge lungo tre generazioni di discendenti della giovane sposa, legano la propria vita a questo luogo, e alle magie che contiene. Fanno i conti soprattutto con la forza della Natura, specialmente dell'Acqua, che sia come fiume che come monsone, domina quelle terre, e ne delinea le fortune. Ma all'acqua è legato anche una sorta di maleficio, il Morbo lo chiama il marito di Mariamma, che segna la loro famiglia, la quale in un prezioso e antico foglio di carta di lino segna un macabro albero genealogico di uomini e donne colpite da questa maledizione. Attraverso lo svolgere degli eventi, che si legano alla storia dell'India (la fine del dominio britannico, l'indipendenza, le fortissime lotte interne a carattere sia religioso sia sociale) si dipana una storia meravigliosa scritta da Verghese con mirabile maestria, secondo un ritmico tempo descrittivo, ricco di particolari e minuziose ricostruzioni, figlio della sua educazione di medico, ai più alti livelli (è attualmente è vicepresidente del Dipartimento di Medicina presso la Stanford School Of Medicine).
Tra comunità religiose che la leggenda vuole fondate da san Tommaso, l'apostolo del dubbio, che si vuole martirizzato a Madras, tra tempeste colossali, viaggi in treni, fascinosi medici scozzesi, la vita degli ospedali indiani, i profumi e i sapori di quei piatti ricchi di spezie, ingredienti, di alberi che sembrano uomini e elefanti dalla sensibilità straordinaria, le oltre 700 pagine filano via senza nessuno sforzo, in un viaggio che sebbene legato alla magia alla fine verrà dipanato dalla scienza e dalla perseveranza dei protagonisti, che di fronte al Male, che appare nelle loro vite in molteplici forme, riescono a costruire sempre più forte la parte migliore di loro stessi. Un libro affascinante e che consiglio davvero per fare un viaggio forte e misterioso, al sapore di curry e di lotta, di frutta succosa e di dolore, per molti versi indimenticabile.
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a-patiaa · 9 months
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innamorata dei profumi da uomo
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quattrosaltinpaella · 3 months
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ora voi mi dovete spiegare per quale motivo i profumi da uomo - pure quelli a 10 euro - mi piacciono sempre di più di qualsiasi profumo da donna
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susieporta · 3 months
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Sei di Denari.
"E se il Mondo fosse a colori?".
Le Energie di chiusura non sono semplici da affrontare.
Smettere di soffrire per il Passato non è una decisione della Mente. E' un processo delicato e profondo. Che richiede coraggio e volontà, perseveranza e amore.
Scegliere di stare bene, di riaccendere la fiamma del Cuore, riportare il sereno e il colore nella propria Esistenza, non avviene per una scelta ragionata.
Fosse così semplice avremmo già risolto le pene di un'intera Umanità spezzata.
Il motore del Cambiamento è una scintilla. Una scossa elettrica che attraversa fulminea tutta la schiena. Un bagliore interiore che mette fine all'immobilità.
Accade quando il nostro Sistema giunge ad un atto di morte e, nella paura di negare definitivamente se stesso, sceglie con un balzo di riappropriarsi della Vita.
E da quell'attimo così folgorante ed imprevedibile, si avvia l'avventura più straordinaria che un incarnato possa vivere: la Rinascita.
Con alti e bassi, piccoli traguardi e grandi cadute, momenti di esaltazione seguiti da sensazioni di intollerabile perdita.
Poi arriva la Fine.
E noi ci eravamo talmente abituati a stare dentro la perenne sensazione di "montagne russe", che fermarsi è dura.
Ci sembra di non aver fatto abbastanza. Di dover fare di più. Di avere necessità di sistemare ancora mille cassetti disordinati.
L'illusione del controllo.
Non è la "perfezione" il fine della Rinascita.
Ma la bonifica di un appezzamento lasciato incolto e abbandonato a se stesso, la semplice predisposizione di una terra sufficientemente nutriente e concimata per accogliere nuove piantine e consentirne la lenta e progressiva fioritura e maturazione.
Non sparirà il dolore dalle nostre Vite.
O perlomeno non in questa fase transitoria.
Ma sarà gestito e affrontato con gli strumenti della consapevolezza.
E non tornerà certo per dirci che siamo "sbagliati" o che non siamo degni protagonisti dell'Evoluzione.
Ma per ricordarci di riassestare il timone ogni tanto. Di mantenere ferma la rotta, soprattutto quando il mare sembra essere in procinto di accogliere tempesta.
Le "Emozioni" non sono nemici da negare, evitare, domare o nascondere.
Sono Carne e Sangue.
Sono patrimonio inestimabile dell'Essere Umano.
Sono preziose.
E coloro che vorrebbero assoggettare il collettivo, ne usano l'appiattimento per dominare e imporre il loro potere, per manipolare, per portare spegnimento e assenza.
Lo Spirito ora si fa Materia.
Il potere Divino si fa Uomo. Entra nella Carne. La rivitalizza.
L'Atto creativo si rende virtù dell'Umano Cosciente.
E si muove attraverso il grande mistero della Vita, si risolve dentro la sua immensa abbondanza, nella variopinta e complessa tavolozza dei sentimenti e delle emozioni.
In un arcobaleno di infinite tonalità di colore.
Non stiamo chiudendo con il dolore.
Lo stiamo inserendo tra le innumerevoli sfumature dell'Esistere.
Stiamo dipingendo un nuovo quadro.
Utilizzando con sapienza e ispirazione tutte le tonalità possibili, senza automatismi sterili, senza la rabbia di non essere compresi, incapaci, impotenti.
Senza la tanto temuta "sindrome del foglio bianco".
Stiamo esprimendo la Grazia Divina in un Mondo reale, concreto, presente.
Chiudere con il mondo grigio del Passato significa imprimere Passione, risvegliare i sensi, dare voce all'Anima, radicare la piena Presenza senza più paura di essere feriti o di ferire.
Un traguardo dalle mille sfumature e profumi.
Complesso. Certo.
Come complesso è l'Animo umano.
Ma è proprio questo il bello: appassionarsi alla complessità.
Uscire dallo stato vegetativo e sperimentare con ardore e curiosità il proprio potenziale, l'innato talento creativo, la capacità di amare e di essere amati, di rispettare l'Altro e di essere rispettati, di collaborare, di viaggiare, di costruire, di espandere.
Tutto.
Tutto insieme.
Senza timore di sbagliare o cadere.
Accadrà. Cadremo ancora.
Ma anche questo sarà Vita.
E ameremo quella caduta con tutto il Cuore, senza drammi, senza giudizio, senza colpe, senza vergogna.
Febbraio ci vuole passionali.
Non rabbiosi. Non rivendicativi. Non spenti o recriminanti.
Passionali.
Forza! E' tempo di spostarci dalla fossa degli zombie.
La Vita chiama a gran voce!
Non facciamola aspettare!
Mirtilla Esmeralda
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donaruz · 11 months
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La LUNA di GIUGNO
Luna Rosa, Luna di miele, Luna dei Cavalli, Luna del Sole, Luna di Litha, Luna allegra, Luna delle fragole.
🌏☀️🌈🌺🍓🦋🦄🐝🐬
La luna di Giugno è una luna allegra, espansiva, aperta ai cambiamenti, come vuole il simbolismo del segno dei Gemelli, il più fanciullesco e spontaneo di tutto lo zodiaco.
Hermes-Mercurio, il dio alato governatore del segno, ci invita a muoverci, a fare nuove conoscenze, a stare all’aperto il più possibile, a viaggiare e a dare più spazio a quella spensierata giocosità, che può rendere la vita più piacevole e leggera.
In sintonia con la stagione e con i ritmi della natura, che in questa fase dell’anno è all’apice della sua fase espansiva: le ore di luce continuano a crescere, regalandoci giornate lunghissime in cui godere del dolce tepore della tarda primavera.
L’aria è corposa, calda e profuma di fiori, mentre le farfalle dalle ali variopinte volteggiano tra i petali…. e così anche i nostri pensieri si fanno leggeri, a tratti mutevoli e fantasiosi, e già volano ai luoghi delle nostre vacanze.
In campagna l'erba nei prati è già alta, i cereali sono vicini alla maturazione, mentre i giardini ancora in fiore danno già frutti pronti per essere raccolti..
E' un tempo in cui tutto è in evoluzione e cambiamento, nella natura come dentro di noi, infatti Gemelli è un segno mobile, e come tale precede il cambio di stagione.
E così il 21 giugno, Solstizio d’Estate, ci lasciamo alle spalle la Primavera per accogliere una nuova, calda Estate.
LITHA, festa di mezz'estate per il calendario celtico (che fa iniziare la stagione con Beltane), festa del Sole per tutte le tradizioni, che da sempre hanno attribuito a questo giorno una particolare valenza, anche magica, è il momento in cui la luce solare, all'apice delle sua fase crescente, dà luogo al giorno più lungo dell'anno, e la notte più breve, prima di invertire la tendenza.
Un ruolo particolare giocano le erbe. Sin dai tempi antichi si usava infatti nella notte di san Giovanni raccogliere piante aromatiche da bruciare sui falò solstiziali.
E' credenza che moltissime piante raccolte in quest'epoca abbiano poteri quasi miracolosi, e le nove erbe solstiziali che si usava bruciare sui falò solstiziali sono: Ruta, Verbena, Vischio, Lavanda, Timo, Finocchio, Piantaggine, Artemisia e l’erba di San Giovanni per eccellenza, cioè l’Iperico.
Per entrare in sintonia profonda con le energie del mese di Giugno, e con le tinte che ad esse darà il cielo in questo 2023, il Cerchio della Luna organizza un incontro di LUNA NUOVA, tappa del percorso che, di mese in mese, ci mette in contatto con il cammino evolutivo dello zodiaco, che traccia un sentiero di crescita spirituale in ognuno di noi in armonia con la spirale evolutiva della vita.
Verrà inoltre come sempre celebrata LITHA, tappa della ruota dell'anno in cui onoriamo la forza e la bellezza dell'energia del Sole nel giorno del suo trionfo.
Presto pubblicheremo gli eventi in FB e IG... stay tuned!
CORRISPONDENZE:
Spiriti di Natura: silfidi, zeffiretti
Piante: scutellaria, olmaria, verbena, tanaceto, gramigna officinale, prezzemolo, muschio
Colori: arancione, verde dorato
Fiori: lavanda, orchidea, millefoglie
Profumi: mughetto, lavanda
Pietre: topazio, agata, alessandrite, fluorite
Alberi: quercia
Animali: scimmia, farfalla, rana, rospo, pavone
Divinità: Aine of Knockaine, Iside, Neith, Uomo della Foresta, Cerridwen, Bendis, Ishtar
Le fasi lunari di GIUGNO 2023
🌑🌒🌓🌔🌕🌖🌗🌘🌑
Luna Piena - 4 giugno alle 5:41 in Sagittario
Ultimo Quarto - 10 giugno
Luna Nuova - 18 giugno alle 06:36 in Gemelli
Solstizio d'estate - 21 giugno
Primo Quarto - 26 giugno
articolo completo, con consigli per il giardino e in cucina, al link
https://ilcerchiodellaluna.it/central_Luna_Giu.htm
*immagine di Elaine Baylay
#ilcerchiodellalunaofficial #lalunadelmese #moonphases #fasilunari #lunario #lunarscope #giugno2023 #June2023 #calendariolunare #astrologiaumanistica #elementoaria #gemelli #gemini #Mercurio #planetearth #madreterra #Litha #solstiziodestate #summersolstice #calendarioceltico #ruotadellanno #wheeloftheyear #erbedisangiovanni #livinginharmonywiththemoon #livinginharmonywithnature
Il cerchio della Luna
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Creed Aventus
Aventus è un annuncio di note fruttate, tra le quali ananas e mela, in un crescendo costante che precede lo scatenarsi della forza del patchouli, la solidità delle note cuoiate di betulla e la tonicità delle bacche di ginepro. Energia e grandiosità allo stato puro esaltate dalla virilità di musk e muschio di quercia. Aventus incarna un uomo capace di intuire come affrontare progetti che ad altri…
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pleaseanotherbook · 1 year
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Crying in H Mart di Michelle Zauner
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My parents wouldn't have known the names of authors I should read or foreign directors I should watch. I was not given an old edition of Catcher in the Rye as a preteen, copies of Rolling Stones records on vinyl, or any kind of instructional material from the past that might help give me a leg up to cultural maturity. But my parents were worldly in their own ways. They had seen much of the world and had tasted what it had to offer. What they lacked in high culture, they made up for by spending their hard-earned money on the finest of delicacies. My childhood was rich with flavor-blood sausage, fish intestines, caviar. They loved good food, to make it, to seek it, to share it, and I was an honorary guest at their table.
"Crying in H Mart" di Michelle Zauner edito in italiano da Mondadori, è entrato nelle mie cose da leggere perché quando si parla di cibo e Corea oramai il mio occhio e il mio cervello si attivano ed esplodono all'unisono con "lo voglio". La forma del mémoire ha iniziato anche ad essermi molto cara, nonostante il tema di fondo, quello della perdita e del lutto, mi devastano solo al pensiero, ma Michelle Z ha l'incredibile capacità di coinvolgere senza sensazionalismo e anche nei momenti più tragici conserva la compostezza di chi sta raccontando la sua storia e sa cosa ha provato.
Con struggente umorismo, Michelle Zauner racconta la propria esistenza a partire dall’infanzia, quando era una delle pochissime bambine di origine asiatica nella sua scuola di Eugene, in Oregon, e doveva soddisfare le aspettative di una madre esigentissima, fino alla sofferta adolescenza; e poi le estati passate nel minuscolo appartamento della nonna a Seul, dove, davanti ai piatti tipici della cucina coreana, il suo legame con la madre si fa sempre più forte. Michelle cresce, si trasferisce sulla East Coast per frequentare il college, inizia a muovere i primi passi nel mondo della musica e conosce l’uomo che diventerà suo marito. Sta costruendo la vita che vuole vivere, le radici coreane sembrano sempre più distanti. Fino a quando, a venticinque anni, la notizia che sua madre ha un cancro in fase terminale la spinge ad andare in cerca della propria identità culturale. E a riscattare il patrimonio di sapori, profumi, linguaggi e tradizioni che la donna le ha donato. Schietta e poetica, la voce di Michelle Zauner risuona luminosa sulla pagina come sul palco. Ricco di aneddoti personali e di foto di famiglia, Crying in H Mart è un libro da leggere, rileggere, amare e condividere.
Ci sono eventi che spezzano completamente la nostra vita e che rivoluzionano il percorso che stiamo tracciando e anche quando siamo capaci di ristabilire la presa, siamo inevitabilmente cambiati. In questo contesto la storia di Michelle si inserisce con una facilità che non mi sarei mai aspettata, con la descrizione a tratti ironica e a tratti molto dura della sua vita e della sua forza. Michelle è stata una bambina sensibile, una adolescente ribelle, una giovane adulta alla ricerca della sua strada, in un disperato tentativo di prendere in mano le redini della sua vita. Ma proprio quando sembra che le cose stiano iniziando ad ingranare ecco che una terribile sciagura si abbatte sulla sua famiglia: sua madre, la colonna portante di tutta la sua esistenza e di quella di suo padre, inizia a stare male e in breve deve iniziare a fare i conti con la malattia e la perdita. Tutto il volume ripercorre la sua intera esistenza in un susseguirsi di episodi e sentimenti conditi con dal suo disperato tentativo di non perdere le sue radici, il suo essere per metà coreana, l'eredità che sua madre ha cercato strenuamente di passarle, tenendo per sé un dieci percento, necessario per non lasciarsi sopraffare. Michelle racconta e nel frattempo regala al lettore uno scorcio ampissimo non solo della sua sfera privata ma soprattutto della cultura a cui è stata esposta. Sua madre infatti è una donna di Seoul che ha sposato un uomo americano con cui dopo aver attraversato vari paesi si è stabilita negli Stati Uniti, ad Eugene. Ma la Corea non ha mai lasciato la donna che applica tutti i giorni i passaggi della skin care spalmando sul viso ogni tipo di crema che trova a disposizione su QVC, sempre in ordine con vestiti perfettamente stirati, borse in condizioni eccellenti, la casa piena di suppellettili bellissime e delicate che basterebbe un colpo di vento per distruggere. Ma soprattutto i genitori di Michelle sono degli estimatori del buon cibo, ogni occasione è buona per festeggiare con piatti più o meno speciali, destinati a rimanere ancorati nei ricordi: zuppe tipiche, il kimchi un prodotto coreano il cui in principal modo il cavolo viene ricoperto di spezie varie e lasciato a fermentare in appositi contenitori, aragoste, noodles, carne marinata, affettata, arrostita, grigliata, amalgamata alle abitudini di una famiglia che rinuncia a molto ma non a uno dei piaceri della vita. Ogni cosa allora diventa un rito, con dei passi da ripercorrere e un modo per tenere insieme i pezzi che si dissolvono. Il cibo diventa anche il mezzo con cui prendersi cura delle persone che si amano, in un disperato tentativo di esserci anche contro tutto. Michelle da adolescente si è sentita soffocare dalle cure della madre che si è sempre concentrata su di lei per proteggerla e per ricordarle chi è, spazzolandole i capelli, comprandole vestiti e prodotti cosmetici, punzecchiandola per portarla ad eccellere in tutto quello che fa. Ma Michelle aveva un sogno, emergere nel mondo della musica, diventare una cantante, e fonda una band e inizia ad esibirsi nei locali che la ospitano nel tentativo di mantenersi con la sua passione. La madre non comprende questo desiderio di sfuggire dai tentacoli del suo amore e le rinfaccia il suo carattere scontroso e la sua necessità di non prendersi troppo sul serio, ma la donna continua ad esserci per lei. Quando torna a casa dal college prepara alla figlia i suoi piatti preferiti, quando va a trovarla in questo appartamento sgangherato disordinato e ammuffito non fa una piega e le lascia contenitori e contenitori di piatti già preparati solo da scaldare. Ed è questo rapporto tra madre e figlia che si nutre su così tanti aspetti che è impossibile incastrarlo in una scatola che rende quello che racconta Michelle molto interessante: il cibo, le gite annuali in Corea, le chiacchiere, i gesti insignificanti che accumulati modellano alla perfezione alla mancanza che senti quando non ce li hai più. Ogni pagina è ricalcata sulla madre dell'autrice, quando c'è e quando non c'è, quando non sa nulla di lei e quando diventa si rende conto di tutte le cose che non sapeva: la passione per la pittura, il dolore privato che non le ha mai mostrato, i non detti di ogni famiglia. C'è molto di Michelle la sua vita che si evolve ed elabora e c'è la sensazione angosciosa di non fare in tempo, di essere sempre in ritardo, di avere in qualche modo il tempo contato e diventa difficilissimo rimanere presenti a sé stessi. Il lutto è un mostro con molte teste che rischia di fagocitare tutto, ma da un qualcosa di terribile nasce la speranza e la possibilità di riscattarsi e di realizzare le proprie aspirazioni. La famiglia ha un ruolo di primo piano con le sue tradizioni e le sue specificità perché d'altronde "ogni famiglia infelice è infelice a modo suo". Un altro aspetto molto interessante che affronta l'autrice è il suo sentirsi sempre a metà spezzata tra due mondi e mai appartenente ad un'unica entità: i suoi tratti particolari che la rendono diversa dalla tipica ragazza americana e la mancanza della perfezione coreana che non la mimetizzano neanche per le strade della capitale sud coreana. Quella ricerca ossessiva di una identità e di una figura di riferimento che la rendono instabile tra i suoi coetanei. Questo senso spietato di smarrimento che non trova pace in nessun tipo di confronto se non nella musica, che vaga e cerca appigli anche quando sembrano non esserci. Che rimanere aggrappati a noi stessi passa anche dai nostri ricordi, dai gesti che hanno caratterizzato la nostra infanzia e soprattutto dai luoghi che meno ci aspettiamo.
Il particolare da non dimenticare? Una zuppa di pinoli...
Un mémoire che racchiude il potere curativo del cibo e la sua forza unificatrice, il mondo interiore dell'autrice e il suo modo di affrontare la vita e la perdita, gli insuccessi e le vittorie, la famiglia e la società, sul palco o nel mezzo di un H-Mart che magari con davanti il tuo piatto preferito davanti un po' di consolazione arriva.
Buona lettura guys!
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umi-no-onnanoko · 1 year
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Ieri sono giunta all'ultima pagina del quadernino dove, quasi quotidianamente, cercavo di trovare 10 cose che mi piacessero in modo da essere grata per queste cose/ persone ed al contempo per fare si, una volta finito il quadernino, di comprendere cosa ricorreva di più e quindi ciò che mi piace davvero rispetto a ciò che era passeggero.
Questo è il risultato, ovviamente ci sono anche altre cose che mi piacciono, ma ciò che è rimasto nel tempo (più di un annetto) sono queste cose:
L'inverno
Il nero
Il tiramisù
La pioggia
Il mare
Il blu
Scrivere, soprattutto a mano (lettere,testi, poesie, canzoni)
Disegnare
Le lasagne
Il thè (soprattutto il thè nero e quelli alla vaniglia e all'arancia e cannella della Twinnings)
Gli abbracci
Il rosa
I fiori di ciliegio
I soffioni
I baci sulla fronte
Cantare
Il colore Tiffany
Tutto ciò che è vintage
L'antiquariato
William Shakespeare
Il cappuccino (Con molta schiuma, quello solubile della Nescafé, o quello con la cannella)
Che mi vengano accarezzati i capelli
La musica (soprattutto da giradischi)
Halloween
Natale
Le arance
Le margherite
I profumi da uomo
La cannella
I palloncini
I baci perugina
Le pesche
Il vento estivo
Il limone
Il Giappone
Vienna
La sacher
Ballare
Il verde
Harry Potter
The Mentalist
I tacchi (anche se non so camminarci)
I tulipani
I bambini che ridono
Fare la spesa
I Queen
Tiziano Ferro
Sperimentare
I braccialetti con le conchiglie
I maglioni di lana
Gli ombrelli colorati
I bomboloni alla crema
Il lillà
Le ombre degli oggetti
Il rossetto rosso
Le borse in tela
I cartoni Disney
Death note
Demon slayer
Il ramen
Gli anni 50' e 80' della moda
Emma Watson
Le canzoni italiane "vecchie"
I delfini
I pop corn
Vedere i film al cinema
Andare a teatro
Cantare quando non c'è nessuno
Inventare nuove parole
Aiutare gli altri
Il bianco
L'odore della terra bagnata quando piove
I sottobicchiere in sughero
Le parigine
Stitch
I lecca lecca alla Coca-Cola
Le candele
Le luci di Natale
Suonare il pianoforte
Gli accordi di chitarra
L'odore della bigbabol alla fragola
Riordinare
Le uova di pasqua
I libri
Il viola
I capelli puliti
Il sapone alla melagrana
Essere gentile
Gli abbracci
Ascoltare gli altri e le loro storie
Guardare fuori dal finestrino
I messaggi inaspettati
I ti voglio bene
I croissant (alla crema, alla marmellata di arancia, al miele e nocciole o integrali vuoti)
Sognare
Le farfalle
I pettirossi
Le cinciallegre
I cannoli alla crema
Gli stivali in pelle
La pizza
La mozzarella in carrozza fatta in casa
Il succo di frutta all'albicocca
L'erba mossa dal vento
La neve
I cani
Le nocciole
Il bagnoschiuma al miele
I gatti (soprattutto quelli neri)
L'alba
I peluche
Leggere
Preparare dolci
Le tartarughe
La luna e le fasi lunari
Fare sorridere gli altri
Le mongolfiere
I toast fatti in casa
I colori della natura
Il rosso
I cereali con all'interno il cioccolato fondente
I fiori
I film dello studio ghibli ( in particolare il castello errante di howll)
I fiocchi per i capelli
La generosità
Le stelle
I grilli
Argo
Latte e cioccolato
La pasta al pesto
I conigli
La rugiada
La pasta al ragù
I biscotti al cioccolato
L'arcobaleno
L'indaco
Il giallo
Il succo di frutta alla mela
Le coccole
L'azzurro
I bagni caldi
Le patatine fritte
Gioielli a tema astronomia
Le nuvole
L'arancione
Van Gogh
Fare colazione al bar
Pranzare seduta sull'erba
Scoprire e provare nuove ricette
I panini al salame
Il corallo
Il giardinaggio
La coppa del nonno al caffè
Nightmare before Christmas
Il pain au chocolat
Lo zucchero filato
Passeggiare
Curiosare tra i libri nelle librerie
Fare regali
Organizzare sorprese
Il rispetto
Il dialogo
Gli anime e manga
Le caramelle ricoperte di zucchero
Conoscere nuove persone
Le conversazioni interessanti
I musei
La letteratura italiana e straniera
I Funko-pop
I post-it
Gli oggetti in resina
I balletti
Le conchiglie
La magia
Supernatural
Le ortensie
Le tazze in vetro minimal
Le civette/ i gufi
Le sfoglie al burro
I ghiaccioli alla pesca con pezzi di frutta
Le coccinelle
L'Egitto antico
Gli scarabei
I dolcetti in pasta di mandorle
Il piccolo principe
Le frittelle di mele
Parigi
Gli aquiloni
Il profumo di pino silvestre
Il modo in cui le persone camminano
Gli occhi (Soprattutto quelli verdi, grigi o così scuri da sembrare neri)
Camminare sotto la pioggia senza ombrello
Il rumore delle foglie secche sotto le suole delle scarpe
Condividere il mio tempo con chi merita
La storia dell'arte
Le mani
Il beige
L'odore dei libri
Le trecce
Le lentiggini
I capelli ricci nei ragazzi
Le foglie d'acero
Il gelato alla pesca e cocco (il mio preferito se artigianale)
Le fotografie
Gli abiti da sposa in stile princess
Il legno
I camini
La pallavolo
La F1
L'architettura gotica
La pasta al gorgonzola
Sailor Moon
I pic nic
I marshmallow
Gli anelli da uomo
Le lucciole
I pancakes
Il romanticismo
I profumi speziati
I peperoni
I musical
Lo stile cottagecore
I disegni d' anatomia
Le rondini
Le sculture in marmo
I mercatini di Natale
Il vetro di Murano
Mangiare cubetti di parmigiano
I mozziconi di matite
Giocare a basket
I tramonti
L'autunno
Il caramello (anche salato)
L'odore del soffritto
L'eleganza
Le tazze
Le perle
Audrey Hepburn
I draghi
I balli latino-americani
L'astronomia
I soffioni
I videogiochi
I leccalecca a forma di cuore
I ricci
La camomilla
I martinpescatori
F.R.I.E.N.D.S
I cappotti
I vinili
Gli specchi
Il salice piangente
La focaccia (soprattutto alle cipolle o alle patate)
La redvelvet
Lo spazio
Il silenzio
I girasoli
Sentire parlare in francese
La marmellata/ crema di maroni
Gli schiaccianoci come quelli del balletto
Le mele cotte
I libri gialli
La torta pere e cioccolato
Le polpette
Il porridge
I pinguini
La marmellata di pesche
Il cioccolato fondente con nocciole intere
Il cioccolato con caramello della Milka
La mitologia
Grazie a chiunque avrà voglia di leggere fino qui, questa piccola sfida mi ha permesso di conoscermi meglio e quindi spero potrete conoscermi un po' meglio anche coi lettori o trovare interessante porvi la stessa sfida e scoprirvi.
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko )
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Note
Ce l'ho infatti 😂 ti dirò: a me piace ma lo trovo più adatto su un uomo che su una donna soprattutto ragazza (io ho 24 anni). Dura un sacco a differenza di molti profumi, è abbastanza deciso ma le note di fumo coprono un po' il profumo dolce della vaniglia che si sente solo se lo annusi bene bene altrimenti manco te ne accorgi. Mi piace ma non rispenderei mai tutti quei soldi. Però dipende da persona a persona perché la fragranza cambia in base al pH della pelle e magari su di me ha un effetto ma su di te ne ha un altro. Consiglio? Vai in qualche profumeria (sephora o a Milano c'è la profumeria Montale proprio ma non si di dove sei e se la puoi raggiungere facilmente) e provalo, tienilo su una giornata e alla fine vedi se ti ispira oppure meglio se risparmi😂
È possibile amare una faccina grigia? Assolutamente si, non pensavo di trovarlo nei negozi fisici mi fionderò e lo proverò, davvero grazie mille ✨
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dovevonascerequadro · 2 years
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Salomè
di Oscar Wilde
“Ah! tu non volevi che io baciassi la tua bocca, Iokanaan. Guarda, ora la bacerò. La morderò con i denti come si morde un frutto maturo. Sì, bacerò la tua bocca, Iokanaan. Te l'avevo detto, vero? Te l'avevo detto. Ecco, ora la bacerò... Ma perché non mi guardi, Iokanaan? I tuoi occhi che erano così tremendi, che erano così pieni di collera e di disprezzo, sono chiusi ormai. Perché sono chiusi? Apri gli occhi! Solleva le palpebre, Iokanaan. Perché non mi guardi? Hai paura di me, Iokanaan, che non mi vuoi guardare?... E la tua lingua che era come un serpente rosso che scocca veleni, non si agita più, non dice più niente ormai, Iokanaan, quella vipera rossa che ha vomitato su di me il suo veleno. Strano, vero? Come è mai possibile che quella vipera rossa non si agita più?... Non mi hai voluta, Iokanaan. Mi hai respinta. Mi hai detto cose infami. Mi hai trattata come una cortigiana, come una prostituta, io, Salomé, figlia di Erodiade, principessa di Giudea!
Guarda, Iokanaan, io sono ancora viva, ma tu sei morto e la tua testa è mia. Posso farne quello che voglio. Posso buttarla ai cani e agli uccelli dell'aria. Ciò che i cani lasceranno, gli uccelli dell'aria lo mangeranno... Ah, Iokanaan, Iokanaan, sei stato il solo uomo che io abbia mai amato. Tutti gli altri uomini mi fanno ribrezzo. Ma tu eri bello. Il tuo corpo era una colonna d'avorio su un piedistallo d'argento. Era un giardino pieno di colombe e di gigli d'argento. Era una torre d'argento ornata di scudi d'avorio. Non c'era niente al mondo bianco come il tuo corpo. Non c'era niente al mondo nero come i tuoi capelli. Nel mondo intiero non c'era niente rosso come la tua bocca. La tua voce era un turibolo che spande strani profumi, e quando ti guardavo sentivo una strana musica! Ah! Perché non mi hai guardato, Iokanaan? Dietro le tue mani e dietro le tue maledizioni tu hai nascosto il viso. Hai legato sugli occhi la benda di chi vuole veder il suo Dio. Bene, l'hai visto, il tuo Dio, Iokanaan, ma me... me... non mi hai mai vista. Se mi avessi vista, mi avresti amata. Io ti ho visto, Iokanaan, e ti ho amato. Oh! Quanto ti ho amato. Ti amo ancora, Iokanaan. Amo solo te... Ho sete della tua bellezza. Ho fame del tuo corpo. E né il vino, né la frutta possono appagare il mio desiderio. Cosa farò adesso, Iokanaan? Né i fiumi né le alte mareggiate potranno spegnere la mia passione. Io ero una principessa, tu mi hai disprezzata. Ero una vergine, tu mi hai sverginata. Ero casta, tu hai riempito le mie vene di fuoco... Ah! Ah! Perché non mi hai guardata, Iokanaan. Se mi avessi guardata mi avresti amata. Lo so che mi avresti amata, e il mistero dell'amore è più grande del mistero della morte. Bisogna guardare soltanto l'amore
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