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lamilanomagazine · 1 year
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Cremona: Dal 27 al 28 maggio l’evento “Un Po in festa”.
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Cremona: Dal 27 al 28 maggio l’evento “Un Po in festa”. Un Po in Festa, che si svolgerà il 27 e 28 maggio sul Lungo Po Europa a Cremona, è un'occasione imperdibile per vivere questo ambiente naturale affacciato sul grande fiume di rara bellezza ed emozionante, per divertirsi all'aria aperta, in famiglia o con gli amici: natura, bellezza, benessere, sport, musica, cultura, giochi & laboratori, dj set, mercatini di articoli artigianali e prodotti per il benessere naturale, mercatini di prodotti tipici italiani di qualità, ottimo cibo street food, italiano ed internazionale, con birrifici artigianali italiani. L’iniziativa, caratterizzata da un programma davvero molto ricco, ha il patrocino e la collaborazione degli Assessorati all’Area Vasta, alla Cultura, Turismo e Sport del Comune di Cremona, e vede, tra l’altro, la partecipazione del Gruppo Naturalisti Cremonesi in collaborazione con WWF Cremona, delle Guardie Ecologiche Volontarie. I visitatori saranno coinvolti in attività dedicate al Po, visite guidate, passeggiate ecologiche, letture, caccia al tesoro, crociere sul fiume, attività sportive, ricreative e potranno partecipare a diversi laboratori creativi, a sessioni di attività dedicate al benessere naturale grazie alla collaborazione con A.S.D. Confluenze Armoniche di Cremona e al Centro Kinesis Agorà di Crema. La musica di artisti di strada (Non solo swing di Brescia e Random 74 di Cremona) farà da sottofondo alla festa nel pomeriggio mentre la sera sarà animata dal dj set di All Music Digital Radio. Alle Colonie Padane, sabato sera, appuntamento con un evento molto originale: Concerto di usignoli - Guida all’ascolto iniziativa di Bassano Riboni del Gruppo Naturalisti Cremonesi in collaborazione con WWF Cremona. L’area Street Food & Beverage offrirà un ricco menù italiano ed internazionale. “Desidero ringraziare prima di tutto l’Amministrazione comunale di Cremona per il patrocinio ed il sostegno, Confcommercio Cremona per la collaborazione. Ringrazio inoltre i miei collaboratori che condividono sempre con competenza la mia passione per questo lavoro. Una prima edizione è sempre un impegnativo lavoro progettuale, organizzativo e di coordinamento e stiamo vivendo settimane intense, emozionanti, cariche di aspettative. E’ una manifestazione dedicata alla socialità, alla condivisione ed al benessere delle persone, sviluppato in diversi linguaggi, in una magnifica location già molto amata dai cremonesi. Inoltre sarà l’opportunità per conoscere meglio il Parco al Po, interessante dal punto di vista ambientale. Aspettiamo tutti a condividere la gioia, la bellezza ed il divertimento il 27 e 28 maggio a Cremona”, dichiara Cinzia Miraglio, che cura l’organizzazione dell’evento. “Questa iniziativa è un’ulteriore occasione per valorizzare il Parco al Po, come luogo di ritrovo e svago per le famiglie, i bambini, gli anziani e anche i turisti. Nel ringraziare sin da ora tutti coloro che parteciperanno all’evento, è fondamentale sottolineare quanto sia importante conoscere e vivere le aree verdi del nostro territorio. Anche Un Po in festa si inserisce nel percorso di tutti gli interventi che, negli ultimi anni, il Comune di Cremona, insieme agli attori del territorio, hanno attuato per valorizzare e potenziare la funzionalità ecologica della zona e migliorarne le caratteristiche strutturali complessive. Si pensi alla riqualificazione di zone umide, nonché dei corridoi ecologici ad elevata antropizzazione, alla promozione della tutela e salvaguardia della flora e fauna presente. A tutto questo si aggiungono le azioni intraprese per rilanciare e potenziare il turismo fluviale attraverso le crociere con la realizzazione, ad esempio, del nuovo attracco, nonché l’attività sportiva e ricreativa. Ma c’è un aspetto che è fondamentale: il senso di appartenenza ad un luogo, il rispetto della sua identità, della sua bellezza e di quegli elementi naturalistici che costituiscono il patrimonio comune di un territorio. Ecco perché mettiamo al centro progetti in grado di favorire la conoscenza di questi luoghi, l’educazione ambientale e perché no, anche l’utilizzo di linguaggi diversi, densi di creatività, per rivisitare spazi, forme e per reinterpretarli con leggerezza ma sempre nel pieno rispetto della loro vocazione e della loro importanza”, dichiarano gli assessori Barbara Manfredini, Andrea Virgilio, Luca Burgazzi e Luca Zanacchi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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donnyblogger · 6 years
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Ugo Tognazzi, nato il 23 marzo 1922 a Cremona, e scomparso il 27 ottobre 1990, è stato uno dei più grandi interpreti della commedia all’italiana. Figlio di un assicuratore, sin da piccolo fu costretto a girare per l’Italia a causa del lavoro del padre. A soli 4 anni si esibì per la prima volta nelle vesti di attore al Teatro Donizetti di Bergamo in una recita. A quattordici anni, dopo aver abbandonato gli studi, viene impiegato in un salumificio cremonese. Sin da giovane si impegna a recitare nella filodrammatica cittadina, una passione che lo porterà, quando sarà arruolato in Marina a La Spezia, a realizzare spettacoli di intrattenimento per i soldati. Dopo il settembre del 1943, in un momento storico molto difficile, Ugo torna a Cremona, dove continua nell’organizzazione e interpretazione di spettacoli nel dopolavoro. Nel 1945 decide di puntare tutto sulla carriera artistica e si trasferisce a Milano, riuscendo ad entrare nella compagnia di Wanda Osiris, pagando anche una penale per annullare il suo contratto in essere con un altro impresario. La fine della guerra però porta la compagnia della Osiris allo scioglimento, mettendo in difficoltà il giovane Tognazzi. Comunque il suo nome è già conosciuto nell’ambiente e riesce ad essere scritturato dalla compagnia di Erika Sandri. Per diversi anni gira l’Italia, con l’opportunità, non di poco conto, di poter calcare le scene accanto ai grandi dell’epoca come Erminio Macario e Lauretta Masiero.
Finito il militare, andai a Milano con un bagaglio di esperienze come attore negli spettacoli per le truppe e partecipai a un concorso per dilettanti dal quale uscii trionfatore, e a cui seguì l’immediata proposta di diventare comico di varietà, di avanspettacolo. Da quel momento inizia il mio lavoro di attore, perché da quel momento diventa lavoro veramente, mi danno 150 lire al giorno, nel ’44 ci potevo campare (Ugo Tognazzi)
Nel 1950 Ugo Tognazzi debutta al cinema nella pellicola di Mario Mattoli I cadetti di Guascogna. Nel decennio successivo interpreta molti film brillanti, ma nel frattempo continua a calcare il palcoscenico con successo.
Il manifesto del film d’esordio di Ugo Tognazzi, riconoscibile al centro della foto
Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi stralunati in Un, due, tre
Nel 1954 la neonata televisione italiana offre l’opportunità a Ugo Tognazzi di diventare, al fianco dell’amico Raimondo Vianello, uno dei pionieri della satira televisiva nel varietà Un, due, tre. La terribile censura del tempo decretò nel giugno del 1959 il licenziamento in tronco dei due e la chiusura del programma: motivo? una garbata battuta in merito alla caduta, a causa di una sedia tolta, dell’allora presidente della Repubblica Gronchi. 
Nel decennio successivo Ugo Tognazzi girò oltre 25 pellicole con l’amico Raimondo Vianello, divenendo una delle figure principe della comicità popolare italiana. Ricordiamo tra gli altri numerosi Le olimpiadi dei mariti, Marinai, donne e guai, I tromboni di fra’ Diavolo, I magnifici tre.
Negli anni ’60 Tognazzi interpreta anche alcuni film entrati nella storia del cinema, pellicole che hanno alzato il livello professionale dell’attore, accanto ad altre commedie di minor valore artistico. Nel 1961, per la regia di Luciano Salce, è il protagonista del film Il federale, uno dei capisaldi della filmografia dell’artista cremonese. Nel 1961 da dietro la macchina da presa debutta alla regia con una commedia dal titolo I mantenuti, in tutto in carriera diresse 5 pellicole, più una serie tv in sei episodi, FBI – Francesco Bertolazzi Investigatore (1970).
Di notevole importanza è il sodalizio con uno dei maestri del cinema italiano, Marco Ferreri, con il quale gira pellicole come L’ape regina (1963), La donna scimmia (1964), Marcia nuziale (1966), La grande abbuffata (1973). Con Dino Risi, recita invece nei film I mostri (1963) e Straziami ma di baci saziami (1968).
La grande abbuffata (1973) è una pellicola entrata di diritto nella storia del cinema. Diretta dall’impareggiabile Marco Ferreri, è un’affresco grottesco del mal di vivere. Quattro uomini, delusi dalla vita per svariati motivi, decidono di togliersi la vita mangiando fino alla morte e perdendosi nel vizio, rinchiusi in una casa nei pressi di Parigi. Il cast eccellente era composto da Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni, Philippe Noiret e Michel Piccoli, gli interpreti si chiamavano con il nome di battesimo degli stessi attori. Una pellicola da riscoprire, per mille motivi.
Una scena del film La grande abbuffata (1973)
Nel 1975 Mario Monicelli confeziona un’idea di Pietro Germi che , a causa della malattia che lo portò alla morte, non riuscì a realizzare. A distanza di oltre quarant’anni Amici miei rimane uno dei cult movie più amato in Italia. Amici miei è più di un film, è un inno alla goliardia più sfrenata, ma non esibita da giovani universitari, bensì di maturi uomini dal non sempre condivisibile senso morale. Cinque amici si divertono a orchestrare burle, scherzi anche atroci, a prendere in giro persone ingenue, ma non solo, e divertendosi come pazzi pur non avendo una vita perfetta. Ugo Tognazzi interpreta il ruolo del decaduto conte Raffaello Mascetti, un nobile senza il becco di un quattrino e caduto in disgrazia, che con la moglie e la figlia vive in una casa umilissima, spesso saltando i pasti. Ugo Tognazzi, nei panni del Conte Mascetti è anche, diciamo così, l’inventore della ‘supercazzola’.
Il 21 novembre 2015 il Messaggero riporta: “la parola ‘supercazzola’, vero tormentone del film, entra di diritto nell’edizione 2016 del vocabolario della lingua italiana Zingarelli. Il termine, nato come “nonsense” che il conte Mascetti, alias Ugo Tognazzi, e i suoi amici pronunciavano alle vittime dei loro scherzi, entra nel dizionario con la seguente definizione lessicografica: «Parola o frase senza senso, pronunciata con serietà per sbalordire e confondere l’interlocutore».
Supercazzola con vigile Paolini (M Mascetti, V vigile)
M: Tarapia tapioco. Prematurata alla supercazzola o scherziamo!
V: Prego?
M: No, mi permetta. No, io; eh scusi noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribai con cofandina; come antifurto, per esempio
V: Ma quale antifurto, mi faccia il piacere! Questi signori qui, stavano suonando loro. Non si intrometta!
M: No, aspetti, mi porga l’indice; ecco lo alzi così. guardi, guardi, guardi; lo vede il dito? Lo vede che stuzzica, che prematura anche. Ma allora io le potrei dire anche per il rispetto per l’autorità che anche soltanto le due cose come vicesindaco, capisce?
V: Vicesindaco? Basta così, mi seguano al commissariato!!!
P: No, no, no; attenzione! No, attenzione antani secondo l’articolo 12 abbia pazienza, sennò, posterdati, per due, anche un pochino antani in prefettura.
M: .senza contare che la supercazzola prematurata, ha ha perso i contatti col tarapia tapioco.
P: Dopo.
Amici miei ebbe due seguiti, nel 1982 Amici miei – Atto II° e Amici miei – Atto III° nel 1985, divenendo a tutti gli effetti una trilogia.
Gli Amici miei sono Ugo Tognazzi (conte Raffaello Mascetti), Gastone Moschin (l’architetto Rambaldo Melandri), Adolfo Celi (il luminare della medicina professor Alfeo Sassaroli), Philippe Noiret (il giornalista Giorgio Perozzi, che muore al termine del film ma riappare nei flashback nel secondo), Duilio Del Prete, sostituito dal secondo film da Renzo Montagnani (Guido Necchi, gestore bar con biliardo).
Amici miei (1975), da sinistra i protagonisti: Duilio Del Prete, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Ugo Tognazzi
Pochissime sono le pellicole che a distanza di oltre quarant’anni dall’uscita sono ancora vive nella memoria popolare e non solo. La supercazzole e le zingarate (uscite con amici in fuga dalla famiglia) sono termini ancora in vigore, e i social network rendono omaggio con un grosso successo ai film, ed in particolare a Tognazzi/Mascetti.
Dopo il successo di Amici miei Tognazzi è di nuovo tra i re del boxoffice, con una pellicola che sarà di nuovo l’inizio di una trilogia: Il vizietto. Ugo Tognazzi interpreta il ruolo di un omosessuale italiano, Renato, che con il suo compagno francese Albin, gestisce da vent’anni un night per omosessuali a Saint Tropez, la Cage aux Folles (titolo francese del film), Renato in passato ha avuto una relazione con una donna e un figlio, che si sta per sposare con la figlia di un politico francese, che vorrebbe conoscere la famiglia di lui. La pellicola ebbe un successo strepitoso, e soprattutto Michel Serrault (nel ruolo dell’effeminato Albin) raccolse consensi e premi per la sua magistrale interpretazione.
Michel Serrault e Ugo Tognazzi nel film Il vizietto
Nel 1981 la sua interpretazione drammatica nella pellicola di un altro grande del cinema italiano, Bernardo Bertolucci, La tragedia di un uomo ridicolo, gli varrà il suo massimo riconoscimento della carriera con il premio come miglior attore al Festival di Cannes.
Una scena del film La tragedia di un uomo ridicolo
Negli anni ’70-’80, oltre alle numerose pellicole di successo girate,  torna anche all’antica passione del teatro, recitando in importanti opere quali Il Tartufo (1975) e L’avaro (1988) di Molière, Sei personaggi in cerca d’autore (1986) di Pirandello e M. Butterfly (1989) di David Henry Hwang, grande successo di Broadway portato in Italia.
La battaglia dei tre tamburi di fuoco è stato l’ultimo film in cui appare Ugo Tognazzi. Uscì postumo nel dicembre del 1990, poco dopo la scomparsa dell’attore avvenuta il 27 ottobre precedente.
Ugo Tognazzi è stato un mostro di simpatia, un attore di carisma con un talento eccezionale e una sagacia innata; è stato protagonista della commedia italiana, senza disdegnare ruoli drammatici, che ha dimostrato di saper interpretare con maestria e professionalità. Al cinema è molto più difficile far ridere che far piangere, soprattutto sfruttando l’intelligenza e non la volgarità, e Ugo Tognazzi in questo è stato un grande maestro. Grazie Ugo per tutto quello che ci hai dato, …come se fosse antani, per dirla alla conte Mascetti.
I premi
Festival di Cannes 1981, premio miglior attore per il film La tragedia di un uomo ridicolo
4 Nastri d’argento come miglior attore: 1964, L’ape regina; 1966, non protagonista, Io la conoscevo bene; 1969, La bambolona; 1982, La tragedia di un uomo ridicolo.
3 David di Donatello come miglior attore: 1967, L’immorale; 1971, La califfa; 1976, Amici miei.
La vita privata
 Relazioni: Pat O’Hara (1954-1961), Margarete Robsahm (1961-1964), sposata nel 1963, Franca Bettoja (1965-1990), sposata nel 1972
 Figli: Ricky (da Pat O’Hara), Thomas Robsham (da Margarete), Gianmarco e Maria Sole (da Franca Bettoja)
Curiosità
Ugo Tognazzi era tifoso del Milan e della Cremonese, da un’intervista di Azzurra sul sito ufficiale riportiamo:
«Il Milan per me è stato prima la mamma, poi Ia fidanzata e poi la moglie. La moglie si tradisce e quindi tradimento c’è stato. Quando la Cremonese è passata in serie A non potevo non partecipare ai trionfi cittadini, ero innamorato, mi dividevo tra moglie e amante con grande imbarazzo quando giocavano fra loro. Proprio come accade quando a una festa le due donne si incontrano e non sai dove guardare anche se parteggi per I’amante che in genere è più giovane e più fresca… La Cremonese è ritornata in B e io ho abbandonato quell’amore impossibile».
Tutti e quattro i figli hanno seguito le orme del padre nel mondo del cinema: Thomas è produttore e regista (attivo più che altro in Norvegia), Ricky attore e regista, Giammarco attore e Maria Sole regista e sceneggiatrice
Una copertina di Tv Sorrisi e Canzoni del 1981 dedicata a Ugo Tognazzi
Ugo Tognazzi era un grande amante della buona cucina, mangiava e cucinava con passione. Ha pubblicato ben 4 libri di cucina: L’abbuffone, Il rigettario, La mia cucina e Afrodite in cucina. 
Ho Ia cucina neI sangue. II quale, penso, comprenderà senz’aItro gIobuli rossi e gIobuli bianchi, ma neI mio caso anche una discreta percentuale di saIsa di pomodoro. Io ho iI vizio deI fornello. Sono malato di spaghettite. (http://www.ugotognazzi.com)
  Internet
Ugo Tognazzi, benché non più tra noi da 28 anni, è sorprendentemente vivo nella rete, come è consuetudine per i miti. Il suo sito ufficiale è www.ugotognazzi.com/ 
Segnalo inoltre, vedi immagini sotto, il profilo instagram e la pagina Facebook dedicate al Conte Mascetti, contemascetti75.
Una raccolta di supercazzole in video
youtube
Per la foto di apertura si ringrazia il sito http://www.ugotognazzi.com
Personaggi: Ugo Tognazzi, geniale …come se fosse antani… Ugo Tognazzi, nato il 23 marzo 1922 a Cremona, e scomparso il 27 ottobre 1990, è stato uno dei più grandi interpreti della commedia all’italiana.
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lamilanomagazine · 3 years
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Cremona, film inedito di Franco Dolci chiuderà la rassegna "Letture sul Po"
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Cremona, con il film inedito di Franco Dolci Ricordi di vita sul Po, martedì 14 settembre, alle ore 21, all'Arena Giardino, nella suggestiva cornice del Parco Tognazzi, si conclude la seconda edizione della rassegna culturale itinerante Letture sul Po. Si tratta di un omaggio alla figura di Franco Dolci, indimenticato personaggio politico di Cremona e grande amante del Po. Nella pellicola sarà possibile trovare i tratti e la peculiarità di questo uomo che ancora oggi è ricordato da molti cremonesi. La serata sarà presentata da Gian Carlo Corada. Prima della proiezione l'attore Alberto Branca, dell'Associazione Culturale Controsenso, leggerà alcuni brani tratti da libri di Dolci. Per l'occasione sarà presente un interprete della lingua dei segni grazie alla disponibilità e alla collaborazione dell'Ente Nazionale Sordi Sezione provinciale di Cremona. Dopo il primo filmato, sarà proiettato un breve documentario di Luigi Ghisleri dal titolo Porta Po e la Fornace Frazzi, che evidenzia lo stretto contatto della più grande fabbrica di laterizi che Cremona abbia mai avuto con il fiume Po. L'ingresso è offerta libera in favore delle Cucine Benefiche della San Vincenzo de' Paoli di Cremona. L'appuntamento si svolgerà nel rispetto delle misure anti Covid e all'ingresso dovrà essere mostrato, come da disposizioni vigenti, il Certificato verde COVID-19 (Green Pass).   Il progetto Letture sul Po è nato nel 2020 dalla collaborazione e sinergia tra il Comune di Cremona, i Comuni del PLIS del Po e del Morbasco e la Rete Bibliotecaria Cremonese (RBC) per realizzare una proposta culturale e di intrattenimento che, nonostante l'emergenza sanitaria in corso, potesse comunque riuscire a toccare i vari territori situati lungo l'asta del Po.   Il grande successo riscosso l’estate scorsa ha portato il Settore Area Vasta, il Settore Cultura e Musei del Comune di Cremona e la Rete Bibliotecaria Cremonese a ripercorrere l'esperienza con una nuova edizione, organizzando un nuovo ciclo di incontri con la cittadinanza grazie alle voci di attori e scrittori professionisti e gruppi di lettura, in una chiave innovativa, letteraria e teatrale. Il filone narrativo di quest’anno è stato il realismo magico: la magia che corre lungo il territorio fluviale attraverso storie, voci, avventure, musica e cibo, tutto quanto insomma potesse riportare, attraverso figure mitiche e tradizioni ormai assopite nel tempo, ad un richiamo lontano di costumi e abitudini che fanno parte del nostro territorio. Anche il mondo classico, del cinema e dei burattini si sono uniti a questo ricco contesto che ha coinvolto tutti i Comuni che fanno parte del Parco del Po e del Morbasco.   Read the full article
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lamilanomagazine · 3 years
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Cremona, Fondazione Cariplo finanza il Palazzo della Musica
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Cremona, “Casa Grasselli”, il futuro Palazzo della Musica, diventa realtà. Il Comune di Cremona ottiene infatti 1 milione e mezzo di Euro dagli Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo, lo stanziamento più rilevante destinato ai diversi progetti del territorio, insieme a quello assegnato alla Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro. Grazie al finanziamento verrà realizzato il progetto che propone di fare di Palazzo Magio Grasselli uno dei più significativi edifici di pregio della città, il Palazzo della Musica, sede del Conservatorio cittadino e luogo di formazione, fruizione e produzione musicale, destinato ad ospitare anche eventi ed iniziative pubbliche. Presentato a valere sulle Erogazioni Emblematiche Maggiori da Comune di Cremona (capofila), Istituto Superiore di Studi Musicali ‘Claudio Monteverdi’ – Conservatorio di Cremona e Politecnico di Milano, il finanziamento premia la continuità e la coerenza con la visione del Distretto culturale, che significa fare di Cremona la città d’eccellenza della musica e della liuteria, partendo dal riconoscimento UNESCO del patrimonio immateriale del “Saper fare liutario tradizionale cremonese”. In questa prospettiva il Comune ha già istituito l’Ufficio per l’Unesco, che, assorbito il progetto del Distretto della liuteria, si occupa di coordinare le azioni a salvaguardia del saper fare liutario: dalle relazioni con le istituzioni locali, governative e internazionali, all’organizzazione con il Museo del Violino di incontri di alta formazione riservata ai liutai cremonesi, al coordinamento dei lavori per il Piano di salvaguardia che inizieranno il prossimo autunno. Il finanziamento del progetto ‘Casa Grasselli’, oltre a costituire un fondamentale apporto in termini economici, rappresenta un significativo riconoscimento del lavoro svolto dal Comune di Cremona nella costruzione di un percorso in cui sono state investite risorse e competenze, nonché nella realizzazione di una rete di soggetti pubblici e privati sempre più articolata, oltre che un riconoscimento per la qualità della proposta e della successiva progettazione tecnica. Si avvia dunque alla conclusione un percorso iniziato nel 2009 che ha permesso la riqualificazione dell’ala dell’edificio che si affaccia sul cortile, appena ultimata e resa possibile sempre grazie a un finanziamento di Fondazione Cariplo e alla collaborazione con il Politecnico di Milano. “La presenza del Politecnico di Milano - commenta al riguardo Angelo Giuseppe Landi, docente del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del prestigioso Ateneo milanese - continuerà ad estrinsecarsi sia in questa dimensione squisitamente tecnica, per assicurare la qualità dell’uso ma anche la conservazione del raffinato contesto, sia in quella della ricerca che metterà in luce altri aspetti non meno rilevanti del saper fare e della cultura cremonese, in una virtuosa sinergia fra le molteplici anime della città”. “Palazzo Grasselli sarà la sede del nostro Conservatorio intitolato a Claudio Monteverdi. E’ un progetto straordinario per la città, per il centro storico, è un altro investimento strategico sulle Università (il Conservatorio è un’Università), sui giovani e in particolare i giovani musicisti. E’ un progetto che parte da lontano, dalla scelta di escludere questo gioiello dal piano delle alienazioni del Comune, dalla volontà di favorire in quegli spazi eventi per farlo conoscere, per metterlo già allora a disposizione dei cremonesi. Un percorso di valorizzazione di un contesto di pregio comporta sempre un cammino delicato, rispettoso della sua storia e attento alle sue destinazioni future. Casa Grasselli è il simbolo di come questa Amministrazione concepisce le istituzioni della cultura: spazi aperti che creano connessioni, dialogo e confronto”, dichiarano il Sindaco Gianluca Galimberti e il Vice Sindaco Andrea Virgilio. Grande soddisfazione esprime anche il Presidente dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “C. Monteverdi”, Andrea Rurale: “Il Conservatorio sta attraversando un momento importante della sua storia. Siamo felici che la pubblica amministrazione, direttamente o indirettamente, attraverso il consenso a fondazioni bancarie, ci riconosca valore: è un passo fondamentale. Nell’ambito del progetto di Palazzo Grasselli, il Monteverdi sarà un punto nevralgico della promozione della cultura musicale, non solo in città ma in tutto il territorio. Del resto, Grasselli nell’atto di donazione parlava di ‘Casa Grasselli’. Il nostro impegno, dunque, sarà dare attuazione ai suoi voleri attraverso l’apertura del conservatorio a tutti, studenti, cittadini, appassionati della musica e sicuramente coinvolgendo gli attori principali del Cremonese, a partire dai liutai”. Il riconoscimento di Fondazione Cariplo conferma la visione di lungo periodo impostata anche nel dossier di candidatura per Cremona Città Creativa della Musica. “Quest’anno il riconoscimento UNESCO non è arrivato”, dichiara a tale proposito l’Assessore ai Sistemi Culturali Luca Burgazzi, “tuttavia, nella nota inviata al Comune e condivisa con il partenariato, il Consiglio Direttivo della Commissione Italiana UNESCO ha espresso l’auspicio che Cremona prosegua nel percorso avviato e ha manifestato la disponibilità a fornire sin d’ora supporto per costruire una candidatura che possa essere maggiormente sostenuta in occasione della prossima call. Il partenariato coinvolto ha risposto a questo invito con determinazione, e tornerà presto a riunirsi per approfondire non solo le azioni di network internazionale, ma anche la capacità di coinvolgere le tantissime realtà creative della musica che non era stato possibile coinvolgere, come quella con TEDxCremona”. Read the full article
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