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#calligrammi
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Calligrammi // #margininversi
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garadinervi · 1 year
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Luciano Caruso, Calligrammi e altri calligrammi, Belforte Editore Libraio, Livorno / Edizioni Il Ponte, Firenze, 1990 [Exhibition: Galleria Il Ponte, Firenze, May-June 1990] [p_c_c_c, Modena. © Archivio Luciano Caruso, Firenze]
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marcogiovenale · 5 months
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oggi, 10 maggio, a roma: "nakba. xx calligrammi per la palestina", di enrico frattaroli
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lamilanomagazine · 1 year
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Bologna: 3-8 ottobre a Teatri di Vita, "Nakba" Enrico Frattaroli affronta la memoria della "catastrofe" della Palestina
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Bologna: 3-8 ottobre a Teatri di Vita, "Nakba" Enrico Frattaroli affronta la memoria della "catastrofe" della Palestina. Si chiama "Nakba", ovvero "catastrofe", ed è il grande punto di svolta della storia della Palestina e del Medio Oriente, quando nel 1948, con la creazione dello Stato di Israele, migliaia di palestinesi furono costretti ad abbandonare le proprie case, le città e le terre, per scappare nei campi profughi. Una tragedia della pulizia etnica che si ripete in questi giorni con la fuga degli armeni dal Nagorno-Karabakh, e che è alla base dell'instabilità dei territori palestinesi, tuttora sotto occupazione militare e senza riconoscimenti dei diritti. A raccontare tutto questo è lo spettacolo di Enrico Frattaroli, protagonista della grande stagione delle avanguardie teatrali, interpretato da Franco Mazzi: "Nakba - I nostri occhi sono i nostri nomi", ovvero "XX calligrammi per la Palestina", tratto dal romanzo autobiografico "Testimone oculare" di Muhammad Al-Qaysi, che fu tra i fuggitivi con la famiglia all'età di 4 anni. L'appuntamento è Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it), da martedì 3 a domenica 8 ottobre, alle ore 21 (sabato ore 20, domenica ore 17). La musica è del Trio Joubran, la dizione poetica in lingua araba e canto mawwal di Samia Qazmuz Bakri, il tema al flauto palestinese di Mohamed Al-Zamel, gli interventi in audio del soprano Patrizia Polia e del basso Federico Benetti, e la calligrafia araba di Amjed Rifaie. Lo spettacolo "Nakba - I nostri occhi sono i nostri nomi", presentato in collaborazione con Assopace Palestina, e prodotto in collaborazione con il Centro di Produzione Florian Metateatro, è all'interno della stagione "La rabbia", realizzata con il contributo del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna e del Ministero della Cultura. Nakba in arabo significa "catastrofe" e indica gli eventi che nel 1948 hanno portato alla creazione dello Stato d'Israele e il doloroso esodo di migliaia di palestinesi dalle loro terre, trasformati in profughi, ai quali Israele nega ogni diritto, tra cui il "diritto al ritorno" sancito dalla risoluzione 194/1948 delle Nazioni Unite. A questa pagina della Storia, che condiziona tuttora la vita di milioni di persone e l'equilibrio geopolitico, Enrico Frattaroli dedica uno spettacolo-testimonianza in musica, immagini, parole e grafia, a partire dalla testimonianza di Muhammad Al-Qayasi, profugo a soli 4 anni dal suo villaggio di Kafr'Ana, vicino Giaffa, diventando portavoce di una storia d'esilio che accomuna tutto il popolo palestinese. Il tema esistenziale, sociale e politico dell'opera autobiografica di Al-Qayasi diventa un intenso momento teatrale, cheFrattaroli allestisce in venti stazioni di racconto poetico: "una partitura le cui dimensioni testuali, musicali, visive e teatrali si integrano quali gradi di libertà, di verità, di uno stesso spazio compositivo" scrive Frattaroli: "Il popolo palestinese è, per propria cultura, un popolo poetico" e i suoi scrittori "restano poeti, restano umani anche negli scritti in cui denunciano la disumanità e l'orrore dei crimini subiti e che continuano a subire". L'interpretazione di Franco Mazzi è accompagnata dalle musiche del Trio Joubran, il più celebre ensemble palestinese, mentre alle spalle dell'attore compaiono le parole arabe nella loro più suggestiva dimensione calligrafica, alternata a immagini che richiamano la tragedia. Franco Cordelli sul "Corriere della sera" lo ha definito "uno spettacolo che non ha precedenti". Enrico Frattaroli ha attraversato la grande stagione dell'avanguardia romana con Giuliano Vasilicò, Memè Perlini, Giancarlo Nanni. Artista indipendente e autore di diverse opere teatrali, acustiche e audiovisive tra cui spiccano il lungo lavoro sull'opera di Joyce e il lustro di produzioni sull'opera del Marchese di Sade (nel 2010 ha portato a Teatri di Vita il suo folgorante "Sade: opus contra naturam"), definisce il suo teatro essenzialmente poetico, in cui la scrittura si offre come partitura organica per altre dimensioni: musicale, spaziale e visiva.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Oro e corallo, mia amata Esperide. Per te, ogni raggio.
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calligrammatica · 6 years
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Ultimi giorni e ultimi posti per iscriversi al prossimo workshop sui calligrammi presso Webdada ad Arenzano (GE), sabato 9 giugno. Per info sul workshop e per iscrizioni: 010 9113303; [email protected] . . . #genova #workshop #calligrammi #handwriting #scrivereamano #danieletozzi #lettering #wordsintoshapes #handlettering #creativegenova #genovacreativa #graphicdesign #illustratoriitaliani #calligraphy #calligraphyitalia #illustration #illustrator #illustrazione #illustratori #typing #becreative #urbanstyle #calligraphymasters #letteringart #type #typematters #thedailytype #designinspiration (presso Webdada)
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opiemme · 8 years
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Mantra writing says”everyday-ogni giorno” & Slipknot
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ma-pi-ma · 3 years
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Piovono voci di donne come se fossero morte anche nel ricordo. Siete anche voi che piovete meravigliosi incontri della mia vita o goccioline. E quelle nuvole impennate cominciano a nitrire tutto un universo di città auricolari. Ascolta se piove mentre il rimpianto e lo sdegno piangono una musica antica. Ascolta cadere i legami che ti trattengono in alto e in basso.
Guillaume Apollinaire, Piove, da Calligrammi, 1918
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Alcool-Calligrammi
Libro di Guillaume Apollinaire
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fashionbooksmilano · 5 years
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Libri taglienti esplosivi luminosi
Avanguardie artistiche e libro fra futurismo e libro d'artista : un percorso di lettura dall'Archivio Depero e dal deposito Paolo Della Grazia presso il MART
a cura di Roberto Antolini con la colaborazione di Antonella D’Alessandri e Melania Gazzotti,  con un’intervista a Paolo Della Grazia e Giorgio Zanchetti a cura di Elena Bini e Alessandra Riggione, fotografie Nicola Eccher
Nicolodi per MART, Rovereto 2005, 155 pagine
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Trento, Biblioteca Comunale (2005) e Bolzano, Museion (2006) Un percorso che parte dai preludi della rivoluzione tipografica futurista, ovvero i Calligrammi di Apollinaire, per giungere -attraverso riviste (Poesia, Lacerba, Futurismo) e soprattutto libri futuristi- fino a Fluxus, alla Poesia Visiva, ai libri cancellati di Isgrò, ai libri illeggibili di Munari, e oltre. Tra le rarità in mostra, l’imbullonato di Depero corredato da lettere e schizzi che ne documentano la genesi, le inusitate litolatte di Tullio d’Albisola, il fumettistico Rarefazioni e parole in libertà di Govoni nonché l’enorme e impronunciabile Bif§zf + 18 di Soffici.
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garadinervi · 2 years
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Guillaume Apollinaire, La Chanson du mal-aimé / La canzone del male-amato [Alcools, 1913, Translation by Luciana Frezza], in Alcool / Calligrammi, Translations by Luciana Frezza, Giovanni Raboni, Vittorio Sereni, and Sergio Zoppi, «Oscar classici moderni», Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1996, pp. 18-23 (text here)
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marcogiovenale · 5 months
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"nakba. xx calligrammi per la palestina", di enrico frattaroli: roma, 10 maggio
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bei-tipi · 5 years
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"Occhi limpidi di rugiada, ombre sacre di cenere - c'è una fiamma che brucia, e una fiamma che nutre. In questo girotondo aureo, libera e scalza danza la terra." Poesia a quattro mani realizzata in collaborazione con @rebel-dandelion💛.
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opiemme · 8 years
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#1 2017 a new studio... made in Tekos this space reminds me rave party time in abandoned factories in north of Italy, around 2000ish Beats of Narkotek, Metek, and Signal Electrique lighted up these memories The studio is now empty, rough and dirty, ready to live again. Lots of space, dust, and work to do to turn it into a white box but meanwhile let’s paint as if I were in a free party
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