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#cammino molise
cammini-ciclovie · 1 year
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Il Cammino di Sant'Elena (Alto Molise, 3 tappe, 61 km. - anche in bici)
Il bellissimo Cammino di Sant’Elena consente di scoprire il fantastico Alto Molise: parte dal borgo del profumo e degli arrotini Sant’Elena Sannita, fa tappa a Civitanova del Sannio e a Pietrabbondante per poi terminare ad Agnone, il borgo delle campane. Ma tocca anche altre amene località quali San Pietro in Valle/Frosolone, Duronia (questo l’unico in provincia di Campobasso), Chiauci,…
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Nasce in Molise il 'Cammino della campana'
Dall’intesa tra l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e la Pontificia Fonderia Marinelli nasce il Cammino della Campana. L’accordo sarà sottoscritto lunedì prossimo, 13 novembre, a Campobasso, in occasione di un workshop sul turismo esperienziale e delle radici al Centrum Palace, in cui si parlerà della partecipazione della Regione Molise con l’Aast a “Roots in – Borsa internazionale del…
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eziovarrassi · 11 months
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Nasce il Cammino della Campana: sottoscrizione dell’accordo di programma tra Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise e Museo Internazionale della Campana “Giovanni Paolo II – Fonderia Pontificia Marinelli"
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quellodeiborghi · 1 year
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I Borghi del Gusto lungo le Strade Ferrate – Rivanazzano Terme e il Ristorante Albergo Selvatico
Riprende il cammino del Percorso Internazionale Le ferrovie dimenticate, che Borghi d'Europa propone nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Ionica).
Nel 2023 verrà ulteriormente approfondito il viaggio dei Borghi del Gusto lungo le strade ferrate, iniziato nel 2018 in occasione dell'Anno Europeo del Patrimonio culturale.
Sei i Paesi europei coinvolti : San Marino, Croazia,Slovenia, Austria,Svizzera (Canton Ticino e Valposchiavo e Italia.
Il Nordest prevede nove tappe : sette in Veneto e due nel Friuli Venezia Giulia.
Le altre regioni italiane coinvolte sono la Lombardia, l'Emilia Romagna, le Marche, il Molise, la Puglia, la Calabria e la Basilicata.
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno fatto una sosta a Rivinazzano Terme, al
Ristorante Albergo al Selvatico, per l'azione I Borghi del gusto lungo le strade ferrate.
La stazione di Rivanazzano, posta lungo la ferrovia Voghera-Varzi, serviva il comune di Rivanazzano.
La stazione ferroviaria fu attivata il 25 dicembre 1931, contestualmente all'inaugurazione della ferrovia, a cura della Società Anonima per la Ferrovia Voghera-Varzi (FVV).
L'Albergo Ristorante Selvatico esiste dal 1912.
Poco prima della guerra, nel 1940 tale società venne fusa con la Società per le Ferrovie Adriatico Appennino (FAA) che rilevò la gestione della stazione. Durante il conflitto la ferrovia subì pesanti danni, tanto da costringere nel 1944 la FAA a sospendere l'esercizio.
Riattivata a guerra finita, e ripreso l'esercizio, con decreto ministeriale n. 4305 del 9 dicembre 1965 si dispose la soppressione della ferrovia nell'ambito della politica dei cosiddetti "rami secchi"; la stazione fu dunque formalmente soppressa il 1º agosto 1966 .
Dopo la chiusura il fabbricato viaggiatori fu riconvertito in abitazione privata.
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Giornata epilessia: l'iniziativa del MANN di Napoli
Giornata epilessia. Come ogni anno il secondo lunedì del mese di febbraio, si celebra la “Giornata Internazionale dell’Epilessia”, per promuovere la consapevolezza dell’epilessia in modo globale, con l’appuntamento che quest’anno cade il 13 Febbraio, a ridosso della giornata dedicata all’Amore. L’associazione E.C.O. Epilessie Campania Odv, che sposa l’intento, grazie all’impegno della presidente Rossella Giaquinto della vicepresidente Anna Stilo e della segretaria Maria Rosaria Annunziata, ha attivato una rete di solidarietà, di umanità e di benevolenza intorno ai bisogni di chi soffre e di chi spesso convive con una patologia scomoda e fastidiosa, condividendo esiti e prospettive in tale occasione. Giornata epilessia: il MANN di Napoli L'illustrazione di Irma Ruggiero Tutte premesse importanti, che vedono collaborazione e disponibilità aprire porte di solidarietà, come quelle del MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli - dove si terrà l’incontro del 13 febbraio, nella sala conferenze (dalle ore 9,30 alle 13,30), grazie alla sensibilità del Direttore Paolo Giulierini, per la festa più attesa da chi soffre di Epilessia, per un momento divulgativo e di condivisione con le scuole, le istituzioni, il territorio e la sanità. L’appuntamento è patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli, e della Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE), ma anche dalla Fondazione LICE e dal CSV Napoli. In particolare il Centro dell’Epilessia di riferimento Regionale diretto dalla Prof.ssa Leonilda Bilo, Coordinatore LICE per la macroarea Campania e Molise, sarà al fianco dell’associazione E.C.O. Epilessie Campania Odv, con un programma informativo sulla patologia per tutti i presenti alla conferenza, che vedrà protagonista la difficoltà del paziente epilettico nella vita scolastica e lavorativa. Diffondere la conoscenza Una mattinata che si prospetta intensa e che vuole diffondere conoscenza sulle complicazioni che spesso si presentano quando si è epilettici, nonché, gli sforzi che la comunità scientifica del nostro territorio pone al servizio della necessità. Attività sottolineata anche dal colore viola, grazie a tutti i sindaci e assessori del territorio campano, che illumineranno i monumenti più importanti delle loro cittadine con il colore simbolo dell’epilessia, e ai singoli cittadini e professionisti, come lo Studio Gaeta di Dottori Commercialisti e Revisori contabili di Napoli, che ha sostenuto e supportato l’evento. Come mostra simbolicamente anche l’immagine della giornata, un disegno iconico realizzato dall’Illustratrice Irma Ruggiero che rappresenta una eroina ordinaria, in abiti normali, ma armata di mantello e ventose, che richiamano i grovigli o momenti di crisi, mentre il fascio di luce illumina il cammino per … “andare in scena”… come al Museo Archeologico, nonostante tutto, per mostrare il meglio di se tra sorrisi e tanta voglia di essere. In copertina foto di Orna Wachman da Pixabay Read the full article
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Quel mal di testa che tormentava la tormentava la ragazza, continuava, ad ogni pensiero che faceva. Lei è ciò che in inglese si dice “overthinker” cioè una di quelle persone che pensa, rimugina finche non trova, forse, una soluzione e, mentre cerca di farlo l’ansia la divora, cosi la sua testa le scoppia. Questa ragazza, durante e dopo la scuola ha fatto un percorso da una terapista, una psicologa ed è li che ha appreso che chiedere aiuto è importante, è lì che ha appreso che anche lei vale qualcosa e adesso lo sa, adesso parla con le persone a cui tiene, chiede loro aiuto, adesso quesa ragazza sta cercamdo di spiccare il volo perchè, come dice una canzone che ascolta sempre, “this wing are mad to fly. Le sue ali sono finalmente sbocciate, questa ragazza non ha piu paura dei giudizi tanto che ha detto ai suoi parenti di essere bisessuale con la tendenza alle ragazze, l’unica paura che aveva in quel momento era quellla di non. Esssere accettat quindi ha dìfatto mille progetti per dirlo ma è successo tutto nel modo più naturale possibile, tutti l’hanno accettata e lei non ha avuto problemi, almeno non in questo. E con se stessa? Beh, lo aveva aveva capito all’età di tredici anni quando reputava fortunato il ragazzo che, all’epoca, stava con Demi Lovato, quando guardava le ragazze più attentamente, pero si era innamorata di due ragazzi, entrambi l’hanno rifiutata e questo le ha fatto chiudere le porte nei confronti dell’amore.
Eravamo alle superiori quando è successo questo, nel frattempo la ragazza conosce una serie. Ti di nome Riverdale ed è grazie a Madeleine Petsch che comprende a pieno la sua biseesualità, di questo la ragazza non si fa problemi avendo sempre visto persone dello stesso sesso intorno a lei, piu grazie alla tv che ad altro, lei si accetta.La ragazza aveva conosciuto una persona, da cui era attrattta, lo ha scoperto col tempo questo, ma lei provava solo amicizia nei suoi confronti, le due adesso sono amiche anche se, dopo un litigio pesante il loro rapporto è cambiato, anche un ragazzo è entrato nella sua vita, con lui ha un rapporto un po’ complicato perché è un po’ disinteressato, però gli vuole un gran bene.Negli ultimi due anni la ragazza ha conosciuti due ragazzi, che sono migliori amici tra loro, sono diventati a sua volta i suoi migliori amici, ma sono distati, abitano in Sicilia mentre la ragazza abita in Molise, nonostante questo, però, sono più vicini di quanto si possa credere, si cercano, si confidano tutto, scherzavano ed è un rapporto bellissimo quello che c’è tra loro. Una di queste persone è una ragazza che ha fatto conoscere, grazie a Twitter,i giochi di ruolo a questa ragazza molisana ed è grazie a quelli che è successo il casino.Nulla di preoccupante, è un casino stupendo, l’amore. È successo che la ragazza vuole Ruolare, ovvero dar vita al personaggio di Demi Lovato, lo ha fatto ed ha conosciuto altri personaggi, tra cui quello di colei che è diventata la ragazza del suo personaggio, le due, una volta assieme, si sono fatte chiamare le Nemi, Nora e Demi. Erano una bellissima coppia.
La persona che è dietro a Nora ha deciso di scrivere a quella che era dietro a Demi e le due ragazze si sono trovate benissimo anche nella realtà, una bellissima amicizia è nata anche se ad 800 km di distanza, da volta da nord a sud. Le due capiscono di amarsi. Provano a stare insieme e ci riescono nonostante Nora, chiamiamola cosi, ha un carattere poco espansivo, fa fatica a esprimere i suoi sentimenti e non è mai stata amata come merita, Demi (la ragazza molisana) che finalmente si sene amata le da tutta se strssa, è felice e si accorge che l’amore le da una spinta enorme, vuole volare via dalla sua città in cui si sente chiusa e andare nella città dei sui sogni con Nora, le due progettano di vivere insieme in quella città. Solo che la mente di Demi corre troppo, la ragazza ha sempre sognato dei figli, lo dice a Nora e lei si spaventa, tutto si risolve per il meglio. Un giorno Nora chiede una pausa alla sua amata, a lei crolla il mondo addosso, per due giorni piange, poi la ragazza trona da lei. La ama.O forse no, perche, dopo un mese è Demi a chiederle una pausa, la ragazza non riesce piu ad esprimere ciò che prova per lei e Demi si sente un po’ messa da parte, ha paura di perderla e forse proprio quella paura fa si che il rapporto si chiuda, ma non del tutto. Le due restano amiche perche Demi che nel frattempo aha scoperto che quando ama è ancora più sensibile del solito, che ha versato. Il le lacrime per quella relazione perche mon sapeva come sfogarsi quand la sua metà, quando quella che reputava la donna della su vita, spegneva il telefono, Demi non voleva mandare Nora via dalla sua vita ma questo è successo. Adesso è un mese che le ragazze non si parlano più e sono due mesi che la loro storia è finita. Demi sta attraversando per la seconda volta il deserto, la prima volta lo ha attraversato quando la sua migliore amica era in un’amicizia sbagliata e le due, a causa di questo non si sono parlatre per mesi. Da questo deserto è uscita e la sua amicizia è forte, piu che mai, la sua àncora è li pronta a salvarla quando ce n’è bisosogno. Adesso uscire dal deserto dell’amore è piu difficile, distrarsi non serve, pensare a Nora nemmeno, sarà il tempo a far rinascere Demi, cosi da poter finalmente iniziare a volare.Durante questo cammino nel deserto, anche se metaforico, Demi ha ima parato tanto, come ha sempre fatto nei momenti di difficoltà. La ragazza non vuole piu studiare, infatti dopo aver fallito con due università ha deciso di trovare lavoro e, speriamo ce la faccia, mentre invia curriculum a destra e manca scrive, scrive e si sfoga. Poi, semmai qualcuno la ascolterà le farà ancora piu piacere. Intanto il foglio bianco si riempie e lei mette in ordine le proprie idee.
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jenaplissken · 3 years
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Rotolando verso Sud
Esiste un Sud misterioso, al di là delle cartoline e dei luoghi comuni, positivi o negativi che siano. 
Dal Molise, dopo l’abbazia San Vincenzo al Volturno e ammirato il tempio Italico sannita di Pietrabbondante, che non ha niente da invidiare  ai luoghi magici e storici della Grecia Antica, si può fare tappa a Capua e Nola, nel Casertano. 
Da Benevento, poi, attraverso la Via Appia, si raggiungono, in quasi cinque ore di automobile, ma con opportune soste, le meraviglie giottesche di Galatina e bizantine di Casaranello, nella chiesa di Santa Maria della Croce .
A Los Angeles, ad esempio, facevano la fila al Getty Museum, per vedere il vaso decorato del Ratto di Europa, creato dall'artigiano di scuola greca Asteas, del IV secolo A.C. 
Oggi è stato restituito per vendita fraudolenta ed è conservato nel castello di Montesarchio, non lontano da Benevento.
Oggi chi lo conosce?.Chi va a vederlo ?. 
E' tutto poco pubblicizzato, fuori dalle grandi rotte turistiche, nascosto sotto terra o in luoghi dimenticati, ma forse proprio per questo vale la pena di mettersi in cammino. 
Ed ecco il centro sud quello della Magna Grecia, delle antiche tribù italiche, di Romani e Longobardi, Sanniti, Sabini, barbari, Goti e Bizantini, di Normanni, Angioini e Aragonesi, ma anche quello dei califfi arabi di Bari, di Turchi e Saraceni.
Il sud di Andrea Sabatini, pittore manierista e forse allievo di Raffaello, ammiratore del Pinturicchio e del Perugino. 
Molto è ancora nascosto, sotto terra, tanto è stato trafugato o mutilato e chissà quando verrà riportato alla luce, come nel caso di San Vincenzo.
Una abbazia immensa e potentissima, forse la più importante di Europa. Oggi, ci regala ancora la cripta di Epifanio e ci riporta al IX secolo avanti Cristo. Per il resto il tempo e gli eserciti sono stati inclementi per distruzioni e saccheggi. 
Un lungo viaggio nel tempo che congiunge romani ed egizi con il piccolo museo di Benevento, che racchiude i resti del tempio di Iside, fatto costruire da Domiziano, prima che il Cristianesimo si mangiasse tutto. 
Una stele egizia in marmo rosa originale per le strade di Benevento, ebbene si, non lontano da un Arco trionfale di Traiano. 
Chi passa poi da Salerno per andare a Paestum e verso la costiera amalfitana dovrebbe fermarsi una giornata per visitarla. Ecco il castello di Arechi che domina la città e la costa, adorato dal Foscolo e usato come luogo per una tragedia. 
Quell'Arechi, re Longobardo che ritroviamo anche a San Vincenzo e a Benevento, con la bellezza di Santa Sofia e del suo chiostro.
I Longobardi convertiti abbracciarono il Cristianesimo e lo protessero e glorificarono con l' Abbazia benedettina del Volturno e con Santa Sofia. 
Ma tornando a Salerno, la città non è solo il Castello o lo splendido Duomo con quadriportico, è la meravigliosa collezione, quasi unica al mondo, degli avori salernitani. Una volta facenti parte della copertura, il paliotto, dell'altare del Duomo. 
Sono le opere che inneggiano a Raffaello del Sabatini, nel museo diocesano e nella pinacoteca, essendo la sua città natale.
Salerno è anche il Complesso archeologico di San Pietro a Corte.
Quello che resta dell'antica reggia di Arechi e della Cappella Palatina, inglobato nel tempo nel tessuto urbano. Un inno alla bellezza, tutto questo sconosciuto Sud, dove la luce, i colori e i rimandi ci fanno assaporare l'Oriente.
Un inno al sic transit gloria mundi, nel disfacimento degli imperi e dei poteri, in quegli affreschi consunti dal tempo e recuperati dal lavoro certosino, per quanto è stato possibile, di solerti e appassionati archeologici, in barba ai millenni, all'umidità, all'erosione del tempo. Ora bizantini, ora gotici, ora medievali, ora giotteschi.
Chiese crollate, monconi di dipinti che stupiscono ancora e ci raccontano storie, leggende, l'evolversi di narrazioni e iconografie. 
Dal monastero del Sinai nel deserto egiziano si giunge ipoteticamente fino al Salento, a Galatina, Lecce, con la chiesa di Santa Caterina. 
Caterina fu una Martire cristiana e il fondatore della chiesa, un crociato, strappò un dito al cadavere, con i denti.Ora è venerato in Puglia come reliquia.
Un inno peraltro, di scuola giottesca alla pittura più pura.
E potevano mancare le delizie bizantine, di Casaranello, non lontano da Galatina, imparentate con quelle di Ravenna, Napoli, Roma o Albenga.
Cosa dovevano essere questi luoghi ai loro tempi, anche se in gran parte inaccessibili alla plebe, ma riservati a monaci e signori, eserciti e conquistatori.
Torniamo ancora un po'indietro geograficamente a Nola e Capua e alla vicina Cimitile con i resti delle basiliche paleocristiane e dei rispettivi affreschi, da vedere a parte anche il favoloso Mitreo, anche se, ad oggi, è chiuso per restauro.
L’ orientale Dio Mitra era venerato anche qui, ci si può consolare comunque con l' Anfiteatro e con le storie di Spartaco e i gladiatori.
Questo è un percorso magico e poco battuto, segue la romana via Appia per quasi tutto il percorso e ci riporta al viaggio di Orazio e Mecenate in compagnia di Virgilio, fino a Brindisi.
Che trio viaggiante, inebriati dai vini locali del Sannio o Irpini e con un Orazio consolato solo da polluzioni notturne al ricordo di una bella pastorella che lo ingannò con una falsa promessa di raggiungerlo in stanza, in quel di Trevico, con i suoi mille metri il luogo più alto dell' Irpinia. 
Ma non basta, come raccontare la bellezza del Sarcofago di Rapolla, rinvenuto da un contadino sotto terra e creato da maestranze greche ed oggi nel museo del castello di Melfi in Basilicata ?. 
Non si può o forse non si deve, meglio istillare nei miei venticinque lettori, la curiosità, e la passione, forse qualcuno ne farà buon uso.
O anche che dire dell' emozione di giungere a Venusia, città Natale del poeta romano Orazio, ora Venosa, che lo celebra e lo coccola ?.
Queste sono solo alcune particolarità, ma ci sarebbe molto altro da dire e ci vorrebbe un libro intero.
Un viaggio che può durare una settimana, un mese o forse una vita, ma che a mio modesto parere non può non essere intrapreso.
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levysoft · 3 years
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In un buco nella terra viveva uno hobbit e quanto pare quel buco si trova a… Chieti. Gli appassionati italiani de Il Signore degli Anelli e in generale della mitologia di Tolkien ricorderanno la storia di Nicolas Gentile. Pasticciere 37enne e grande appassionato di fantasy, ha deciso di ricreare a Bucchianico, paesino a pochi chilometri da Chieti, una vera e propria contea e ogni anno organizza una festa per il compleanno di Bilbo Baggins.
Il progetto si è evoluto e ora Gentile e un gruppo di amici si trovano nel bel mezzo di un’impresa: un viaggio dalla Contea di Chieti fino al Monte Fato di casa nostra, ovvero il Vesuvio. La Compagnia è partita lo scorso 27 agosto e sta camminando in costume per raggiungere l’obiettivo.
Il tutto viene documentato tramite una pagina Instagram, chiamata MyHobbitLife, in cui il gruppo si immortala durante il viaggio e mentre ricrea alcune delle più celebri scene dei film. «Siamo al terzo giorno del Viaggio nella Terra di Mezzo – si legge in un post di pochi giorni fa – Straordinario, fantastico, magico! Oggi fortunatamente non ha (ancora) piovuto, e il cammino e il divertimento sono stati tanti e di gran gusto. Abbiamo conosciuto anche altri guerrieri, amici ci hanno raggiunti, anche se per poco, lungo la strada. E poi siamo giunti nel meraviglioso Bosco di Sant’Antonio, ribattezzato per l’occasione Lothlorien, il Reame boscoso degli Elfi della Terra di Mezzo!»
Poche ore fa, la Compagnia di Chieti è arrivata al confine tra Molise e Campania: il fatidico momento in cui verrà gettato l’Anello nel Vesuvio è previsto per domani. Una storia emozionante che testimonia l’amore del gruppo per l’immaginario di Tolkien
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baccoperbaccoit · 4 years
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#baccoperbaccoitalia È Curiosità per le cose buone, e belle. #BPBITALIA ➡️ Oggi è stato emozionante arrivare a #Stroncone - Terni - Località con il suo mistico Fascino, tanto caro ai pellegrini che dai Luoghi Frascescani, da Assisi raggiungono la Valle Reatina. #camminodisanfrancesco Entrare in un negozio per acquistare, alcuni prodotti. All'uscita, Ma voi, amate il #Vino? " abbiamo visto un adesivo sulla auto, baccoperbaccoitalia" ➡️ Vi piace il vino... Una perfetta conoscenza dei vini Umbri. Meraviglioso, ci hanno descritto dei nuovi vini e cantine in #Umbria ✌️AVANTI così Ecco cosa è fare #enoturismo Raccontare le proprie esperienze e piccole conoscenze, con simpatia e curiosità. Questo è l'orgoglio dell'essere #ViaggiatoridelGusto Da Anni, come un piccolo grande cammino BACCO PER BACCO ITALIA, vuol trasmettere a tutti questo piccolo messaggio. Conoscere il vino è amare il territorio, e tutti insieme lo possiamo fare. ❤️ Fare #turismo è Come perdersi nelle stelle in una notte di calura estiva, sotto le stelle. Che bello, innamorarsi del vino e poi di ogni territorio, le tradizioni. Orgogliosi di essere VIAGGIATORI DEL GUSTO. Grazie a Tutti coloro che ci hanno regalato un pezzo della loro vita, descrivendo, cosa VUOL dire fare Turismo. In #campania #Molise #Abruzzo #Umbria Lo abbiamo fatto in Europa con #BaccoEurope Adesso ➡️ BPBITALIA #enoturisme #instafood #baccoperbaccoit (presso Stroncone, Italy) https://www.instagram.com/p/CDw8n3wI9jQ/?igshid=jdq1v3jpkhy
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eziovarrassi · 1 year
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Acquaviva Collecroce inaugura il monumento "Il Cammino dei Croati del Molise"
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asklecce · 7 years
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Regioni Italiane Aesthetic || Furto al Louvre || Campania, Lazio, Molise. Complice una serata di baldoria e qualche bicchiere di troppo, Lorenzo decide di andare al Louvre per riappropiarsi della Gioconda. Marco lo appoggia nell’impresa, vedendo la possibilità di riprendersi anche lui molte opere sottrattegli durante l’epoca napoleonica. Rosa, scoperto l’accaduto e temendo che l’impresa eroica dei due baldi giovini finisca in un commissariato di polizia francese, decide di unirsi ufficialmente come acrobata, capace di superare gli ostacoli dati dai laser. Dopo un colpo di telefono, Antonio decise di dare una mano all’amica, guidando l’auto della fuga e coinvolgendo altre due persone. Flavio, che dice di aver scommesso sul fallimento dell’impresa, ma tifa segretamente per loro. Mentre quest’ultimo si occupa di disattivare ogni congegno elettronico sul cammino dei nostri eroi, Nicandro fa da palo aggirandosi attorno all’edificio, sicuro di non essere visto da nessuno, pronto ad avvisare nel caso qualcuno dia l’allarme. Una volta entrati, Lorenzo e Marco corrono a prendere i loro capolavori, ossia Lorenzo si trascina dietro Rosa per superare i laser e Marco va a piangere sul Canova che mai riuscirà a far uscire di lì. Messa la Gioconda in una valigetta, staccare Marco da Amore e Psiche sembra la vera impresa. Usciti dal Louvre (Marco, è in marmo, è inutile provare a sollevarla), Antonio li aspetta in macchina con Nicandro, dileguandosi nel traffico come solo lui sa fare. Al telefono, una voce maschile ride dell’impresa e punzecchia Antonio sui risultati di una certa scommessa (Non hanno preso il Canova, non vale! - Capo, erano lì solo per la Gioconda. Certo che vale! - Come osi nominare Canova, mona!) Dopo circa due ore, più o meno mentre le autorità francesi sono in delirio e non osano convocare un comunicato stampa, la voce di Flavio si congratula con loro al telefono, informando un Marco in lacrime che ad aspettarlo a Venezia c’è un pacco per lui. Parte 1 / Parte 2
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sangha-scaramuccia · 5 years
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COLLE DELL’ORSO E DINTORNI
Come mancare all’appuntamento del 28 settembre, ore 7:45, a Valmontone per un fine settimana di arrampicata in Molise, Colle dell’Orso e dintorni?
Impossibile, tanto che arrivo in anticipo. Anche i ternani Fabrizio, Gloria e l’immancabile Teo (con i quali condividerò il viaggio), lo sono e ci dirigiamo alla prima area di servizio dell’autostrada del Sole, dove incontriamo il gruppo di Orvieto: Maestro, Lea, Simona e Sandro. Caffè al volo e via verso il terzo appuntamento, all’uscita di San Vittore, con Alvise, Laura, Fabian, Lena e il cane Bia, da Macenano.
Il percorso per arrivare alla falesia è piacevole e l’ultimo tratto lo percorriamo tra colline ricche di boschi e pascoli per arrivare di fronte ad un paesaggio di rocce carbonatiche dalle forme bizzarre e sorprendenti: Colle dell'Orso- falesia storica del Molise, a circa 1200 metri - spittata negli anni ’80; oltre 400 vie ad oggi, che arrivano fino agli ottavi gradi.
Il compatto calcare grigio della roccia è stato scolpito nel tempo dal forte ed incessante vento che tira in questo luogo, creando buchi svasati e tasche verticali. Le vie non ti regalano niente, serve tecnica, forza e resistenza, in un paesaggio spettacolare. Nonostante sia la fine di settembre, fa caldo e personalmente ringrazio questo piacevole vento di oggi, non forte ma continuo.
Provo a montare un 5a di 10 metri. Lo so, le vie corte generalmente sono più difficili ma  … Caspita!  Chi ha rubato appoggi e appigli? Fatico tantissimo per mettere il secondo rinvio, non che io sia brava però, anche usando tutto il possibile,  i 5c/6a li metto…. (non oggi però). Scendo dopo aver fatto faticare abbastanza Simona, che assicurandomi cercava di darmi consigli, ma era scettica sul grado della via e… aveva ragione, si trattava di un 6a+ , che alla fine mette Sandro, anche lui non senza patire un po’.
Come dire, lo schiaffone l’ho preso e le altre 8 vie della giornata me le fatico da seconda. Giorgetto assicurato per tutto il gruppo, possiamo passare a qualcosa di più serio, la birretta!
Partiamo quindi alla volta di Pescolanciano, dove ho prenutato il B&B “La terrazza del dottore”, avendo provato diverse altre strutture a Frosolone, ma senza successo. Confesso però che il paesino lo avevo scelto anche perché su vari siti avevo letto che meritava una visita il birrificio “La Fucina”, ivi ubicato. 
Dopo una giornata in pieno sole e vento, la sete è tanta e ci fermiamo al bar di fronte al B&B, dove prendiamo anche le chiavi di casa e che prenoterà per noi la Pizzeria della sera.
Mentre gli altri si fanno una doccia, con alcuni estimatori facciamo un giro al birrificio, per testarne i prodotti, ma ahinoi, è chiuso… con la luce accesa… ed una scritta “chiamare Gianni, 333….”. Pensando possa essere nei paraggi lo chiamo e la sua risposta , seppur cortese, è chiara: spiacente, abbiamo finito la birra! Rimaniamo a bocca asciutta sia letteralmente che … fisicamente.  Possibile che un birrificio finisca la birra? A Pescolanciano SI!
Torniamo quindi al bar, dove in effetti la birra non era male 😊.  
Dopo la pizza e la tisana, dormiamo bene alla Terrazza e al mattino veloce colazione al solito bar e si parte alla vota di Castelnuovo al Volturno, per noi nuovo sito di arrampicata.
I paesini che incontriamo sulle Mainarde sono poco frequentati e i rari negozi sono chiusi (quindi niente panini). La falesia, quasi sotto al paese,  è proprio bella e c’è di tutto, anche il fiume e il divieto di usare la magnesite!
Passando quindi piacevolmente dalle vie aggettate alla placca verticale o appoggiata, ci godiamo questa calda giornata di arrampicata, con bagno finale, per i più intrepidi.
Come tutte le cose belle, anche questa giornata volge al termine e nel cammino per arrivare all’autostrada abbiamo la fortuna di imbatterci in un Ristoro dove possiamo bere e mangiare qualcosa, comodamente seduti, prima dei saluti.
Torno a casa e… mi sento un po’ sola, mi capita spesso dopo questi intensi fine settimana. E’ bello vivere in buona compagnia.
Grazie a tutti.
Danila
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freedomtripitaly · 5 years
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Fare trekking in Abruzzo può regalare splendide emozioni: con i suoi paesaggi immersi nella natura incontaminata, questa regione italiana ospita uno dei più antichi parchi d’Italia. Regala viste mozzafiato, da panoramiche marittime, a montagne e colline uniche, in grado di sorprendere e far trascorrere momenti unici. Questi territori inoltre offrono diverse proposte di itinerari trekking in Abruzzo, per esplorare la natura e gli splendidi paesaggi di questa regione. Se sei appassionato di trekking o di attività all’aria aperta, ecco i 6 cammini che non dovresti perderti. 1. Itinerari in Abruzzo: il Cammino di San Tommaso Il cammino di San Tommaso è un lungo percorso di circa 316 km che attraversa il cuore dell’Abruzzo. Collega la città di Roma con la Basilica di San Pietro a Ortona, custode appunto delle spoglie dell’Apostolo dal 1258. Un percorso di trekking che unisce l’Abruzzo ed il Lazio. Il cammino si rifà poi al passaggio di Santa Brigida di Svezia che tra il 1365 e il 1368 ebbe una rivelazione delle ossa di San Tommaso e per questo si diresse ad Ortona. 2. Il percorso Tratturo Magno in Abruzzo Il Tratturo Magno è una via della transumanza, una “migrazione” che portava dai monti alle pianure al mare, tra le principali del centro-sud. L’itinerario è lungo 244 km tra Abruzzo, Molise e Puglia e comprende diverse tappe da L’Aquila a Foggia. Questo percorso viene scelto da molti appassionati in quanto il paesaggio cambia rapidamente dalle colline pescaresi, alle montagne aquilane, dai vigneti del Frentano fino ai lunghi campi e alle distese chiare del Tavoliere delle Puglie. Il percorso può essere svolto a piedi, ma anche in bici e a cavallo. 3. Trekking sul Sentiero della libertà in Abruzzo Il Sentiero della libertà è uno degli itinerari di trekking in Abruzzo più belli e frequentati. Lungo circa 60 Km, è suddiviso in 3 tappe da fare in 3 giorni, sui sentieri che attraversano la Majella. Questo percorso fu la via di fuga di migliaia di prigionieri alleati e combattenti italiani, quando l’Abruzzo divenne terra di confine e per questo ogni anno l’Associazione Freedom Trail organizza una camminata per coinvolgere la popolazione e promuovere l’impegno culturale. Sono state già organizzate 18 edizioni del cammino, con oltre 10.000 partecipanti che hanno percorso 60 chilometri di itinerario. Il modo migliore per svolgere il percorso è suddividerlo in 3 giorni con 3 sezioni differenti da percorrere e si possono avere ulteriori informazioni visitando il sito web ufficiale del sentiero. 4. Il Cammino dei Briganti in Abruzzo Il Cammino dei Briganti è un cammino a quote medie (tra gli 800 e i 1300 metri di quota) di 7 giorni (100 km), ben percorribile e con tappe attrezzate, che ripercorre la strada dove un tempo si nascondevano i briganti. Il nome del percorso è dovuto infatti alle numerose storie di briganti di oltre 150 anni fa. Questo tratto è ricco di boschi e montagne, nei quali i briganti si nascondevano per poi rapire e riscattare denaro. Il Cammino dei Briganti è aperto tutto l’anno, anche se in inverno è consigliabile munirsi di ciaspole per casi di emergenza. 5. La Valle delle Abbazie: trekking in Abruzzo Il cammino della Valle delle Abbazie si snoda lungo il Fiume Vomano e l’affluente Mavone. Attraversa 9 comuni con le rispettive abbazie, quasi tutte dedicate alla Vergine Maria, motivo per cui è stato scelto un logo con la Vergine che tiene Gesù bambino fra le braccia, con le montagne alle spalle. Per i meno avventurosi è possibile richiedere visite guidate, attraverso le quali è possibile affrontare il percorso in gruppo, in bici o fare un tour enogastronomico del territorio. Gli itinerari sono moltissimi e sono suddivisi per mezzo, come a piedi, auto e bici. 6. Cammino naturale dei parchi Il Cammino Naturale dei Parchi è un cammino che collega Roma e L’Aquila attraversando 42 borghi con una lunghezza totale di 430 km su 25 tappe da percorrere a piedi ed in mountain bike. Questo percorso offre la possibilità di apprezzare il cuore degli Appennini, fino a raggiungere il Parco Naturale dei Monti Simbruini. Grazie alle differenti tappe è possibile poi visitare luoghi unici come la Basilica di Santa Maria di Collemaggio o il Parco Nazionale del Gran Sasso. https://ift.tt/2xyDpBN I migliori percorsi a piedi da fare in Abruzzo in estate Fare trekking in Abruzzo può regalare splendide emozioni: con i suoi paesaggi immersi nella natura incontaminata, questa regione italiana ospita uno dei più antichi parchi d’Italia. Regala viste mozzafiato, da panoramiche marittime, a montagne e colline uniche, in grado di sorprendere e far trascorrere momenti unici. Questi territori inoltre offrono diverse proposte di itinerari trekking in Abruzzo, per esplorare la natura e gli splendidi paesaggi di questa regione. Se sei appassionato di trekking o di attività all’aria aperta, ecco i 6 cammini che non dovresti perderti. 1. Itinerari in Abruzzo: il Cammino di San Tommaso Il cammino di San Tommaso è un lungo percorso di circa 316 km che attraversa il cuore dell’Abruzzo. Collega la città di Roma con la Basilica di San Pietro a Ortona, custode appunto delle spoglie dell’Apostolo dal 1258. Un percorso di trekking che unisce l’Abruzzo ed il Lazio. Il cammino si rifà poi al passaggio di Santa Brigida di Svezia che tra il 1365 e il 1368 ebbe una rivelazione delle ossa di San Tommaso e per questo si diresse ad Ortona. 2. Il percorso Tratturo Magno in Abruzzo Il Tratturo Magno è una via della transumanza, una “migrazione” che portava dai monti alle pianure al mare, tra le principali del centro-sud. L’itinerario è lungo 244 km tra Abruzzo, Molise e Puglia e comprende diverse tappe da L’Aquila a Foggia. Questo percorso viene scelto da molti appassionati in quanto il paesaggio cambia rapidamente dalle colline pescaresi, alle montagne aquilane, dai vigneti del Frentano fino ai lunghi campi e alle distese chiare del Tavoliere delle Puglie. Il percorso può essere svolto a piedi, ma anche in bici e a cavallo. 3. Trekking sul Sentiero della libertà in Abruzzo Il Sentiero della libertà è uno degli itinerari di trekking in Abruzzo più belli e frequentati. Lungo circa 60 Km, è suddiviso in 3 tappe da fare in 3 giorni, sui sentieri che attraversano la Majella. Questo percorso fu la via di fuga di migliaia di prigionieri alleati e combattenti italiani, quando l’Abruzzo divenne terra di confine e per questo ogni anno l’Associazione Freedom Trail organizza una camminata per coinvolgere la popolazione e promuovere l’impegno culturale. Sono state già organizzate 18 edizioni del cammino, con oltre 10.000 partecipanti che hanno percorso 60 chilometri di itinerario. Il modo migliore per svolgere il percorso è suddividerlo in 3 giorni con 3 sezioni differenti da percorrere e si possono avere ulteriori informazioni visitando il sito web ufficiale del sentiero. 4. Il Cammino dei Briganti in Abruzzo Il Cammino dei Briganti è un cammino a quote medie (tra gli 800 e i 1300 metri di quota) di 7 giorni (100 km), ben percorribile e con tappe attrezzate, che ripercorre la strada dove un tempo si nascondevano i briganti. Il nome del percorso è dovuto infatti alle numerose storie di briganti di oltre 150 anni fa. Questo tratto è ricco di boschi e montagne, nei quali i briganti si nascondevano per poi rapire e riscattare denaro. Il Cammino dei Briganti è aperto tutto l’anno, anche se in inverno è consigliabile munirsi di ciaspole per casi di emergenza. 5. La Valle delle Abbazie: trekking in Abruzzo Il cammino della Valle delle Abbazie si snoda lungo il Fiume Vomano e l’affluente Mavone. Attraversa 9 comuni con le rispettive abbazie, quasi tutte dedicate alla Vergine Maria, motivo per cui è stato scelto un logo con la Vergine che tiene Gesù bambino fra le braccia, con le montagne alle spalle. Per i meno avventurosi è possibile richiedere visite guidate, attraverso le quali è possibile affrontare il percorso in gruppo, in bici o fare un tour enogastronomico del territorio. Gli itinerari sono moltissimi e sono suddivisi per mezzo, come a piedi, auto e bici. 6. Cammino naturale dei parchi Il Cammino Naturale dei Parchi è un cammino che collega Roma e L’Aquila attraversando 42 borghi con una lunghezza totale di 430 km su 25 tappe da percorrere a piedi ed in mountain bike. Questo percorso offre la possibilità di apprezzare il cuore degli Appennini, fino a raggiungere il Parco Naturale dei Monti Simbruini. Grazie alle differenti tappe è possibile poi visitare luoghi unici come la Basilica di Santa Maria di Collemaggio o il Parco Nazionale del Gran Sasso. Tra i numerosi trekking da fare in Abruzzo durante l’estate ce ne sono alcuni che ripercorrono le orme di briganti e militari, altri che attraversano i parchi naturali.
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avv-cmg · 5 years
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    QUOTA INIZIALE: 1.160 mt s.l.m
  QUOTA FINALE:  1.600 mt. s.l.m
DISLIVELLO TOTALE: 440 mt
LUNGHEZZA PERCORSO: 17 km circa
TEMPO NECESSARIO A/R: circa 6 ore. 
DIFFICOLTÀ: Facile
DOVE SI TROVA. Il sentiero inizia in prossimità del paese di Pescasseroli, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Di seguito la mappa interattiva di GOOGLE MAPS che vi consentirà di raggiungere la vostra meta utilizzando il vostro dispositivo come un navigatore GPS ovunque vi troviate. Per calcolare il percorso cliccate sulla freccia blu sulla mappa. Il riferimento è quello per raggiungere il MANEGGIO DI VALLECUPA, da cui unizia il la strada che poi porta al sentiero. 
COORDINATE GPS – IL MANEGGIO DI VALLECUPA: Se volete raggiungere il maneggio di Vallecupa con il vostro navigatore, potete anche inserire le seguenti coordinate GPS. Non necessitano di connessione alla rete internet, ma solo alla rete satellitare GPS.
41°47’50.14″N  –   13°47’2.89″E
  COORDINATE GPS – IL SANTUARIO DELLA MADONNA NERA SUL MONTE TRANQUILLO: Se volete raggiungere il maneggio di Vallecupa con il vostro navigatore, potete anche inserire le seguenti coordinate GPS. Non necessitano di connessione alla rete internet, ma solo alla rete satellitare GPS.
41°45’52.55″N –  13°45’36.41″E
IL SENTIERO DA SEGUIRE. Di seguito la traccia del sentiero, segnata sul GOOGLE EARTH, ricavata dall’interfaccia tra un noto programma che calcola il percorso effettuato tramite GPS e RETE INTERNET. 
IL PARCHEGGIO. Il sentiero che porta al Monte Tranquillo inizia nelle vicinanze del maneggio di Vallecupa che si trova a ridosso di Pescasseroli.  Se alloggiate in paese potete raggiungerlo direttamente a piedi, altrimenti potete parcheggiare in prossimità del maneggio stesso. Potete anche prendere la strada sterrata che dal maneggio porta all’inizio delsentiero, dove l’accesso ai veicoli è consentito solo a quelli autorizzati. Così risparmierete circa 800 metri. Non superate il cartello di divieto di transito, se non siete autorizzati.
PREVISIONI DEL TEMPO. Di seguito troverete un box meteo con le previsioni del tempo riferite alla zona di Pescasseroli su base settimanale, aggiornate in tempo reale. Questo vi consentirà di organizzare al meglio la vostro escursione con il  tempo migliore.
BOX METEO PESCASSEROLI
Meteo Pescasseroli
IL PERCORSO ANDATA E RITORNO.  Il sentiero è del tipo ad “andata e ritorno” che comporta di dover fare lo stesso percorso dell’andata quando tornate indietro. Non ci sono alternative che vi consentano di seguire un tragitto ad anello. Inoltre è consigliato ripercorrere la stessa strada, considerata la sua lunghezza.
IL MANEGGIO DI VALLE CUPA
BAR – RISTORANTE: NESSUNO. Per mangiare qualcosa, ricordate di portare qualcosa con voi, perché durante il tragitto, molto lungo, non troverete nessun bar e nessun rifugio dove poter acquistare generi prima necessità, bevande l’altro.Il percorso e, come solo anticipato, inizia infattidalla cittadina di Pescasseroli, per cui non avrete alcuna difficoltà adacquistare qualcosa di utile. Inoltre nel maneggio che si trova all’inizio del percorso, è presente sia un bar che è un ristorante, ben fornito dove potete fare i vostri acquisti. Fate bene attenzione a questa raccomandazione, perché per quanto è dato sapere, non sono presenti neanche fonti d’acqua naturali potabili durante la vostra strada. Le ore di cammino sono molte sia all’andata che al ritorno.
I CARTELLI. All’inizio del percorso, in prossimità dell’abbeveratoio, troverete una serie di cartelli esplicativi del percorso. Il consiglio è quello di leggere quello dedicato ad ERMINIO SIPARI, colui il quale ha dato vita con il suo impegno alla nascita del PARCO NAZIONALE in cui vi trovate. Andando avanti incontrerete anche le indicazioni per raggiungere altre località, i cui sentieri iniziano da quello principale che porta la monte Tranquillo.
Un cartello importante è quello che si trova nel bosco, sempre sul sentiero, dove sono indicate due direzioni. Una, a sinistra, vi conduce a Pescasseroli (da dove siete partiti), senza però arrivare a Santuario della Madonna Nera, l’altro, a destra, invece vi condurrà alla vostra meta.
L’ABBEVERATOIO. All’inizio del sentiero vero e proprio, ovvero una volta che avete superato la parte transitabile con i veicoli, incontrerete un grande abbeveratoio per gli animali. E tutt’ora in funzione e l’acqua è gelata. Non è però dato sapere se l’acqua sia potabile o meno.
  IL SENTIERO SCOPERTO. La passeggiata verso il monte tranquillo, è caratterizzata, come spesso avviene in queste zone, da una parte il tratto del sentiero scoperta, ed un’altra nel bosco. In questo caso, si può tranquillamente dire che solo il 10% di tutta la camminata viene effettuata allo scoperto, mentre il restante 90% è tutta quanta nel bosco, per poi giungere la parte aperta dove si trova il santuario. Il sentiero scoperto parte praticamente da Pescasseroli, ed in particolare dal grande maneggio. Bisogna percorre a piedi circa 1 km, per poi giungere alla base del monte dove inizia la parte coperta dal bosco. E’ un percorso estremamente semplice, e quindi non presenza difficoltà tecniche di alcun tipo. Il problema e che questa parte del sentiero è consentito anche al transito delle autovetture, per cui potreste trovarvi improvvisamente coperti dalla polvere sollevata dalle ruote delle auto che vanno verso il parcheggio, dove bisogna necessariamente lasciare i propri veicoli e proseguire a piedi.
    INIZIO SENTIERO. Nella parte iniziale il sentiero ha due percorsi differenti. Il primo è quello che si percorre utilizzando la scala che si vede nelle immagini che seguono. La troverete sulla vostra sinistra e non potrete non vederla. La seconda invece e quello della strada sterrara. Entrambe vi poteranno comunque verso l’unico percorso che arriva al Santuario della Madonna Nera del Monte Tranquillo.  
  IL RIFUGIO DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO. Subito dopo la scala di cui sopra, trovere un’ampia radura con una costruzione del Corpo Forestale dello Stato. Lasciatelo sulla vostra sinitra e proseguite verso il sentiero. Vi porterà in breve verso la stada sterrata principale verso il Monte Tranquillo. 
      IL CELLULARE – LA CONNESSIONE INTERNET.  Per quanto riguarda la connessione telefonica con il cellulare, non che quella ad internet, durante il cammino, non sono state osservate i particolari i problemi di ricezione. Ricordate comunque che siete sempre in montagna e non potete certo fare affidamento su un collegamento stabile.
LE CARATTERISTICHE DEL FONDO DEL SENTIERO.  Il fondo del sentiero sul quale camminerete è composto di terra battuta e sassi, molto compatto e ben assestato, senza asperità di rilievo. Non  presenta difficoltà alcuna o passaggi pericolosi.  E molto ampio, adatto anche al passaggio di veicoli di grandi dimensioni, come auto e piccoli camion, il transito deve essere però autorizzato.
  I BAMBINI. Il percorso è certamente adatto ai bambini, dato che non presenta pericoli particolari. Bisogna però considerare la distanza da percorrere, che potrebbe essere eccessivo per i più piccoli. Per quelli che non camminano, potete usare in passeggini tecnici (usati per portare i piccoli durante il footing) ma non quelli classici. Altrimenti portateli con il trasporto in spalla. 
DISABILI – ANZIANI.  La passeggiata è certamente adatta sia per gli anziani che per le persone disabili, dati che non presenta difficoltà particolari, considerate le caratteristiche del sentiero. Il problema però la distanza di circa 17 km tra andata e ritorno che di certo non è alla portata di tutti. Per cui bisogna valutare bene le proprie condizioni fisiche, prima di affrontare l’escursione.
  IL SENTIERO NEL BOSCO. Come anticipato, circa il 90% del sentiero che conduce al Monte tranquillo si trova nel bosco. Questa caratteristica è utile, soprattutto nelle giornate molto calde e soleggiate, grazie alla offerta dalle fronde degli alberi. Inoltre il bosco è composto prevalentemente da faggi e da piante a foglia decidua, che nella bella stagione, offre uno spettacolo magnifico, grazie ai giochi di luci creati dalle foglie verdi illuminate dal sole. Inoltre il sentiero del bosco è molto ampio, ed ha le caratteristiche vere proprio di una strada che consente il transito dei veicoli autorizzati fino a raggiungere il santuario della Madonna Nera.
  LA TEMPERATURA. La temperatura è chiaramente condizionata dal periodo dell’anno in cui decidete di effettuare questa escursione. Nella stagione più calda, tra luglio ed agosto, conviene partire presto, con il fresco. Verso l’una del pomeriggio infatti, può fare anche molto caldo, anche se il bosco offre comunque una bella protezione dai raggi solari.
L’ABBIGLIAMENTO. Il sentiero è semplice, per cui non è necessario indossare un abbigliamento “tecnico”. Ricordatevi però di vestirvi a “cipolla”. Vi permetterà di variare il vestiario in base alle condizioni climatiche del momento. È necessario precisare che, essendo quasi tutto il percorso al coperto, in mezzo in un bellissimo bosco, anche nelle giornate più calde, i più sensibili potrebbero sentire freddo o essereinfastiditi dall’umidità. Ovviamente più ci si avvicina alla stagione invernale, più le temperature possono scendere. Per tale motivo in questo caso portare con voi qualcosa di caldo da poter indossare in caso di necessità. La mattina infatti, il pomeriggio, sono i momenti più freddi della giornata e, soprattutto se la giornata stessa non molto soleggiata. In particolare ricordatevi se la temperatura tende a scendere rapidamente con l’approssimarsi del tramonto.
    GLI OCCHIALI DA SOLE. Considerato che il sentiero è quasi tutto al coperto, non c’è un particolare bisogno di proteggere gli occhi dai raggi del sole. Possono essere necessari solo nella parte iniziale del sentiero, quella scoperta, e nella parte finale, dove si trova il Santuario della Madonna Nera, dove non ci sono alberi.
IL CAPPELLO. Non è necessario l’utilizzo di un cappello per proteggersi dalla luce del sole, poiché come sopra anticipato, il percorso è quasi tutto all’interno de bosco,  a meno che non decidiate di effettuare la passeggiata nel periodo invernale e comunque quanto il bosco è spoglio. In questo caso vi proteggerà sia della luce che dal freddo. 
  L’ABBIGLIAMENTO IMPERMEABILE.  In montagna le condizioni atmosferiche possono mutare improvvisamente. Il sole può cedere il passo rapidamente alla pioggia o alla grandine (e alla neve), anche in pochi minuti, con il “crollo” verticale delle temperature. Per cui portate con voi sempre un capo di abbigliamento impermeabile che possa proteggere dall’acqua. In questo percorso non ci sono posti dove potersi riparare, se non una volta arrivati al santuario della Madonna nera, e solo sotto gli archi dell’ingresso, in quanto è generalmente chiusa.
LE SCARPE.  Le caratteristiche del fondo del sentiero non richiedono l’uso di scarpe tecniche. Anche un buon paio da ginnastica possono andare bene. Evitate però scarpe aperte o scomode, visto i 17 km da percorrere.
   L’ILLUMINAZIONE. Come sopra ricordato, il sentiero da percorrere è quasi tutto al coperto, per cui anche nel caso di belle giornate di sole, la luce viene filtra dalle foglie degli alberi. Ovviamente questo avviene nella bella stagione. Durante l’inverno invece il bosco si spoglia, per cui la copertura viene meno, ed i raggi del sole arrivano ovunque.
LA CREMA SOLARE. Nelle belle giornate di sole, in montagna, è sempre consigliato  proteggere la pelle con uno buona crema solare. Nel caso di specie però non è necessaria, proprio perché il percorso è quasi tutto al coperto, nel bosco.
  ESCURSIONE A CAVALLO. E’ possibile percorrere l’intero sentiero a cavallo, arrivando fino al santuario.  Se lo possedete potete utilizzare il vostro, oppure rivolgersi al maneggio che si trova alle porte di Pescasseroli, e all’inizio del sentiero che porta al monte Tranquillo.   
  LA BICICLETTA. Il sentiero può essere facilmente percorso in bicicletta, anche per quelle Mountain bike “meno tecniche” e professionali, grazie al fondo compatto e privo di ostacoli e pericoli. Meglio se si tratta di una con la pedalata assistita, visto che la salita è 8 km, con un dislivello di 450 mt circa. In discesa è tutto riposo. Considerata comunque la distanza, e l’assenza di rifugi durante il percorso, ed il fatto che si può camminare o pedalare per ore senza incontrare nessuno, il consiglio e quello di andare almeno in due. Così in caso di necessità per una ragione qualsiasi, non vi troverete soli. Purtroppo questa semplice regola di buon senso non sempre viene rispettata.
  GLI ANIMALI. Durante il cammino potreste incontrare mucche e cavalli liberi al pascolo, senza recinto, anche sul sentiero. Sono animali mansueti ed abituati al contatto con l’uomo, ma evitate di avvicinarvi e di toccarli, soprattutto se con loro ci sono i piccoli. Possono diventare estremamente pericolosi.  
  L’UMIDITA’. Come avviene per la temperatura, anche l’umidità è condizionata dalla stagione e dalla situazione metereologica nella quale effettuata la vostra escursione. In questo caso, essendo il tragitto quasi tutto al coperto, nel bosco, tale tasso di umidità potrebbe risultare elevato, soprattutto nel caso in cui durante la notte precedente sia piovuto. Il bosco infatti non si asciuga cosi rapidamente come avviene negli spazi aperti. Potreste quindi avvertire una certa “pesantezza” dell’aria durante la respirazione.
  RADURE. Durante il percorso nel bosco, incontrerete alcune grandi radure. Si tratta di ampi spazi privi di alberi, con ampi prati. In una di queste e presente un grande crocifisso.
I CROCIFISSI. Durante il tragitto noterete la presenza di alcuni crocifissi sul bordo del sentiero. Si tratta di una particolarità di questo percorso, dovuta proprio alla frequentazione di questi luoghi per raggiungere il Santuario della Madonna Nera.  
GLI ALBERI. I boschi che attraverserete sono composti principalmente composti di faggi molti vecchi. La presenza costante dell’ombra durante la stagione estiva, non consente però lo sviluppo di piante fiorite, se non nelle radure presenti sulla strada che seguirete. il consiglio comunque è quello di soffermarsi ad osservare alcuni magnifici esemplari gli alberi molto vecchi, ma in buona salute. alcuni di questi li troverete sui bordi del sentiero da percorrere, altri più nel folto del bosco.
        LE ESCURSIONI ORGANIZZATE. Esiste anche la possibilità di partecipare anche organizzate da agenzie specializzate. Delle guide professionali vi accompagneranno alla scoperta di questo sentiero, e di altri nel parco. Dovete cercare in rete. A Pescasseroli è presente un centro specializzati. Per potere essere indirizzati facilmente, basta chiedere non uno dei tanti bar home negozi presenti nella zona centrale. Vi sapranno facilmente indirizzare. 
  L’EDICOLA VOTIVA. Durante il traghitto, incotrerete anche un’edicola votiva, che si troverà alla vostra sinistra all’andata. E’ dedicata alla Madonna.
IL SANTUARIO DELLA MADONNA NERA. È considerato il “traguardo” di questa bella escursione tra i monti del Parco Nazionale d’Abruzzo. Ha una storia antica, in quanto le prime notizie sulla sua presenza, risalgono al XII secolo. Durante la secondaguerra mondiale fu gravemente danneggiato dai bombardamenti, e fu restaurata sul finire degli anni 50, grazie ai sacrifici personali ed economici della popolazione di Pescasseroli. L’immagine della Madonna Nera presente all’interno del Santuario è una copia del 1979, in quanto nello stesso anno, è stata trafugata, e non è mai stata ritrovata. Il Santuario è aperto solo durante i festeggiamenti in onore della Madonna. Per cui una volta arrivati, potrete osservarlo solo da fuori, e dentro, solo attraverso delle grate presenti sulla facciata dell’ingresso principale.
        LA PROCESSIONE AL SANTUARIO. L’ultima domenica di luglio di ogni anno, viene organizzata una processione in onore della Madonna Nera. Si parte la mattina presto (alle 7.30) da Pescasseroli per giungere dopo molte ore di cammino, al Santuario. La statua della Madonna  portata a spalla. Durante il cammino i fedeli recitano preghiere ed il Rosario. Il ritorno e nel pomeriggio tardi. È ovviamente aperta a tutti coloro che vogliono partecipare.
IL PANORAMA – LA VISTA DAL SANTUARIO. Il santuario si trova in uno spazio aperto molto ampio. La posizione contente di poter godere di un bel panorama su alcuni boschi e montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo.
LA NEVE. Nel Parco Nazionale d’Abruzzo la neve è un presenza costante, durante la stagione invernale. Questo sentiero, grazie alle sue caratteristiche, può essere percorso anche con la presenza della neve, con la giusta attrezzatura. E’ consigliato però affidarsi a guide esperte per evitare brutte soprese. Loro conoscono bene il territorio. La neve rendete certamente bello il paesaggio, ma nasconde anche eventuali insidie.
I CANI.IL percorso è adatto per gli amici a quattro zampe, ma non per quelli non abituati a camminare poco, visti i 18 km da percorrere. Ricordate di portare con voi anche l’acqua per il vostro cane. Durante il percorso non sono visibili fontane o corsi d’acqua dove far bene il vostro animale. L’abbeveratoio che vedete nelle immagini, si trova all’inizio del sentiero, per cui i restanti altri 8 chilometri a piedi, prima di giungere al santuario, il rischio è quello che il vostro cane possa restare con la bocca asciutta.
ANIMALI PERICOLOSI. Nel Parco Nazionale d’Abruzzo sono presenti lupi, orsi e linci.  Non interagiscono con l’uomo e vederli non è molto facile.  È meglio però evitare di allontanarsi dal sentiero battuto. Eviterete brutti incontri. Ricordiamoci che questo è il loro ambiente e noi siamo gli ospiti.
I CERVI. Durante la camminata fate bene attenzione anche ai suoni che sentite. Se siete fortunati, e non fate rumore, potreste incontrate anche dei cervi o altri animali di questo tipo. L’immagine che segue, putroppo non molto nitida, si riferisce ad una femmina di cervo, con il suo piccolo, non ben visibile. 
  LASCIATE DETTO DOVE ANDATE. Una buona regola da seguire , soprattutto quando si cammina in montagna, e quando si preferisce farlo da solo, e quello di lasciare detto dove si intende andare,  e a che ora presumibilmente si ritiene di tornare. Potete lasciarlo detto ad un amico, oppure direttamente alla reception degli alberghi o alle direzioni degli agriturismi. Potrebbe tornare utile in caso di necessità.  
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          2 monte tranquillo   QUOTA INIZIALE: 1.160 mt s.l.m   QUOTA FINALE:  1.600 mt. s.l.m DISLIVELLO TOTALE: 440 mt LUNGHEZZA PERCORSO: 17 km circa…
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tmnotizie · 5 years
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MACERATA – L’evento “Appennino Foto Festival-Luce della Rinascita”, organizzato dal gruppo Photonica3 di Belforte del Chienti, sta offrendo al territorio un articolato programma itinerante che proseguirà fino al prossimo 21 luglio.  Un calendario pieno di incontri, mostre, laboratori e workshop, rivolto ad appassionati fotografi e a cittadini curiosi di conoscere e vedere storie e immagini che mostrano la grandezza della natura non solo di questo territorio ma anche di quella nascosta negli angoli più remoti del mondo.
Grazie agli scatti di fotografi naturalisti qualificati, che con la loro presenza al Festival stanno portando visibilità ai borghi dell’Appennino marchigiano alle prese con la ricostruzione dopo i terremoti del 2016, i piccoli comuni maceratesi di Belforte del Chienti, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, San Ginesio, stanno vivendo giornate intense.
Oggi, giovedì 18 luglio il programma dell’ultimo importante weekend del Festival riparte da Camporotondo di Fiastrone. Alle ore 21,15, Enrico Sgarella, fondatore del “Movimento Tellurico”, appassionato di ecologia, presenta la guida “Il cammino nelle terre mutate” 250 chilometri a piedi da Fabriano a L’Aquila.
La Lunga Marcia per L’Aquila, ideata nel 2012 da Sgarella, trekking di solidarietà che ogni anno porta centinaia di camminatori nei luoghi colpiti dai terremoti tra il 2009 e il 2017, diventa ora un vero e proprio percorso. La guida ha tutte le informazioni utili per mettersi in cammino e per ogni tappa una testimonianza inedita. Un itinerario per contribuire alla rinascita di una terra trasformata. L’appuntamento è in Piazza Marconi.
Venerdì alle ore 18.30 a San Ginesio, è previsto l’incontro con Bruno D’Amicis, biologo e fotografo di natura,grande appassionato di fauna selvatica e di montagna, si occupa principalmente di progetti multimediali in cui si fondono immagini, divulgazione e conservazione, tra i quali il progetto Forestbeat sulle faggete vetuste che presenterà alle ore 21.15 nell’evento “Il segreto dei Giganti-Le Faggete più antiche d’Europa nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise”, progetto frutto di cinque anni di lavoro, portato avanti insieme a Umberto Esposito con cui ha scritto anche il libro.
Arrivano da ogni parte d’Italia i partecipanti ai due Workshop curati da Marianna Santoni, ospite del Festival sabato presso la Biblioteca Mario Ciocchetti a Belforte del Chienti con un approfondimento sullo “Scatto Digitale Avanzato” e domenica con il workshop “Lightroom flusso di lavoro Veloce”, occasioni importanti per approfondire diversi aspetti della fotografia, con una delle maggiori esperte a livello internazionale di fotografia digitale e del fotoritocco.
Sabato 20 luglio alle ore 18,30 in Piazza San Marco a Camporotondo di Fiastrone, il fotografo Marco Gaiottipresenta “Le luci dell’Artico”, un racconto attraverso immagini dell’ambiente artico, ritratto principalmente durante le stagioni del cambiamento, quando si passa dalla notte artica al sole di mezzanotte e viceversa. I suoi scatti sono stati pubblicati da numerose riviste internazionali, numerosi anche i riconoscimenti ottenuti nei principali concorsi internazionali di fotografia naturalistica. La sua lunga passione per la montagna e la neve lo ha portato a diventare maestro e allenatore di sci alpino.
Alle ore 20,00 sempre in piazza, Photonica3 festeggia i suoi primi dieci anni e per l’occasione invita tutti a partecipare a questa cena evento, per condividere ricordi, emozioni e momenti di festa, per sfogliare insieme illibro “Gaia”, che racchiude 10 anni tra scatti e viaggi in natura. Durante la serata si svolgerà anche la cerimonia dipremiazione dell’Appennino Foto Contest, concorso di fotografia naturalistica diviso in 3 sezioni a cui sono giunti circa 200 scatti, rivolto a fotografi di ogni età e provenienza, diviso nelle categorie “Paesaggi”, “Animali”, “Parchi nazionali”.
Domenica dalle 9,30 fino a sera, in Piazza Umberto I a Belforte del Chienti, la Nital Spa in collaborazione con il Fotomarket Bravi di Sarnano presenta il “Nikon day”, una giornata in cui verrà esposta la vasta gamma dei prodotti professionali Nikon direttamente dai tecnici della casa madre. Ci sarà la possibilità per tutti di testarne direttamente le qualità e le prestazioni.
Prosegue anche per questo ultimo weekend il collegamento dei 4 comuni che ospitano gli eventi in e-bike, le bici a pedalata assistita, accompagnati da guide qualificate alla scoperta del territorio.  Inoltre in ogni comune è prevista su prenotazione, una Pedalata di Gusto con degustazione di prodotti tipici.
“L’Appennino dei Bambini” si chiude domenica con un’intera giornata dedicata ai bambini e alle famiglie presso “IlGiardino della Farfalle” a Montalto di Cessapalombo, dove sono molte le aree attrezzate per fare pic-nic o osservare da vicino uova, bruchi e crisalidi, annusare gli odori dell’orto officinale con lo spazio delle aromatiche o  immergersi nel “Farfalla Museo”, un percorso didattico che cattura anche gli adulti. Tutto questo in un giardino dove volano centinaia di farfalle.
Le visite guidate iniziano dalle ore 10.00 alle ore 16.00 e si tengono ogni ora. Alle ore 17.00 la scrittrice Barbara Cerquetti presenta il libro “Il Giardino delle Farfalle ed altre storie farfallose” edito da Giaconi Editore. Alle 18.00 si chiude con un laboratorio per bambini dedicato agli animali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
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italianaradio · 5 years
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Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise per tutte le stagioni
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Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise per tutte le stagioni
Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise per tutte le stagioni
La primavera è la stagione del risveglio ed è uno dei momenti migliori per visitare il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise; la varietà delle fioriture, i versi e i richiami degli animali che riprendono le attività, l’infinità di aromi e profumi delle essenze floreali, offrono mille occasioni per scoprire la natura.
Una breve escursione nella faggeta, proprio ai piedi delle imponenti pareti rocciose dell’anfiteatro della Camosciara, vi condurrà alle Cascate delle Ninfe e delle Tre Cannelle. In soli quindici minuti di cammino a piedi, dal piazzale alla base dell’anfiteatro roccioso, raggiungerete queste piccole, ma suggestive cascate e potrete godere di un assaggio della meravigliosa natura del posto.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo però può essere visitato anche in Estate, stagione che offre fioriture ricche e abbondanti, soprattutto in alta montagna, aria frizzante alle prime ore del mattino, caldi colori all’alba e al tramonto e, la notte, un meraviglioso cielo stellato.
In autunno poi le foreste si colorano di toni che vanno dal giallo all’arancio, dal rosso al marrone, ed è proprio grazie a questa atmosfera suggestiva che questa stagione diventa uno dei momenti più tranquilli per godersi la splendida natura del Parco.
Anche in inverno la natura del Parco ci offre scenari suggestivi, dai paesaggi innevati, ai ricami che il ghiaccio disegna e cesella tra i rami degli alberi, alla brina che al mattino ricopre prati e campi, alle varie fioriture invernali, alle numerose e diverse tracce degli animali sulla neve.
Cosa state aspettando allora? Armatevi di abbigliamento e calzature adatte all’escursionismo, cappello da sole, borraccia, zaino e tanto di macchina fotografica!
“Viaggiare è camminare verso l’orizzonte, incontrare l’altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino”
Luis Sepulveda
La primavera è la stagione del risveglio ed è uno dei momenti migliori per visitare il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise; la varietà delle fioriture, i versi e i richiami degli animali che riprendono le attività, l’infinità di aromi e profumi delle essenze floreali, offrono mille …
Rosa Marchetti
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