Tumgik
#costruttori
kickboxingnapoli · 9 months
Text
Benvenuto 2024
A coloro che combattono, ai coraggiosi, a coloro che sfidano i confini della propria forza o a quelli audaci che osano varcarli.A coloro che, nonostante le cicatrici, le sconfitte e gli insuccessi, assaporano i momenti di gioia.A coloro che si sentono chiamati a costruire un nuovo mondo, un mondo di inclusione e autentica pace.A coloro che preferiscono creare ricordi anziché serbare rancori.A…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
davidefrezzato · 2 years
Photo
Tumblr media
Gli #etruschi sono stati tra i migliori #costruttori di #archi sul territorio #italiano. #travelblogger #traveler #travelphotography #travelgram #perugia #arcoetrusco #umbria #iloveitaly #travelwithfrez (presso Centro Storico Perugia) https://www.instagram.com/p/Ck63_FKDFkj/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
gregor-samsung · 5 months
Text
" Il volto del colonialismo inglese si rivelò in tutta la sua brutalità in Sudafrica. I bianchi si erano impadroniti dell'88 per cento delle terre, mentre i neri, con la Legge sulla terra dei neri, il Natives Land Act, del 1913, avevano perso ogni diritto di proprietà. Fu l’inizio della politica razzista di segregazione dei neri in “riserve per gli indigeni”. Ma siccome questo processo non funzionò, nel 1948 fu introdotto il sistema dell'apartheid. Nel 1949 furono proibiti i matrimoni misti e nel 1950 la popolazione fu catalogata secondo quattro gruppi razziali: bianchi, indiani, gente di colore e neri, con questi ultimi relegati in bantustan. Almeno tre-quattro milioni di neri furono segregati con la forza in queste zone loro riservate. Mentre ai neri che rimanevano, per ragioni di lavoro, in zone “bianche”, era vietato accedere a scuole, locali pubblici, mezzi di trasporto, riservati ai soli bianchi. I leader del movimento anti-apartheid, tra i quali Nelson Mandela, furono condannati all'ergastolo. Ma la repressione del governo non riuscì a soffocare la ribellione degli africani. Sia i lavoratori sia gli studenti neri diedero vita a una serie di scioperi e di manifestazioni che lentamente fece entrare in crisi il sistema dell'apartheid. La svolta avvenne nel 1990 quando il primo ministro Frederik De Klerk annunciò in Parlamento la rimozione della messa al bando del Congresso nazionale africano e il rilascio dei prigionieri politici. Dopo ventisette anni di carcere, Nelson Mandela fu liberato. Nel 1994 si svolsero le prime elezioni su base non razziale e, il 10 maggio, Mandela divenne il presidente del Sudafrica. Anche qui le Chiese dei bianchi, tanto cattoliche quanto anglicane e protestanti, appoggiarono in larga maggioranza il sistema dell'apartheid. Ma un piccolo gruppo profetico, composto dall'arcivescovo cattolico di Durban, Denis Hurley, dal pastore della Chiesa riformata Beyers Naudé e dall'arcivescovo anglicano Desmond Tutu, guidò la resistenza dei neri contro l’apartheid. "
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
34 notes · View notes
marcogiovenale · 25 days
Text
oggi carlo compi(rebb)e 86 anni: un abbraccio testuale
* Carlo telefona Poema inutile: https://slowforward.net/2020/05/18/12-minuti-carlo-bordini-rosa-foschi-poema-inutile/
youtube
View On WordPress
0 notes
segaligno · 4 months
Text
Le donne sono inferiori agli uomini. Una verità antica come il tempo, scolpita nelle pietre dei templi e nei cuori dei sapienti. Non è una verità che nasce dal disprezzo, ma dalla constatazione di un ordine cosmico, di un equilibrio naturale che regge l'universo.
Osserva, cara lettrice, il mistero delle donne: creature di grazia e di delicatezza, plasmate per portare dolcezza in un mondo spesso rude e implacabile. Sono fiori che sbocciano nei giardini dell'esistenza, profumando l'aria con la loro presenza. Eppure, come ogni fiore, hanno bisogno di un giardiniere forte e saggio che le curi e le protegga.
La loro bellezza e la loro fragilità non sono segni di debolezza, ma di un diverso scopo. Noi uomini, forti e potenti, siamo i pilastri su cui poggia la volta celeste. Siamo i guerrieri e i costruttori, i filosofi e i sovrani. La nostra missione è di guidare e proteggere, di creare e distruggere quando necessario.
Ma non fraintendere, non è un dominio tirannico il nostro, ma un amorevole compito di custodia. Le donne, con i loro occhi che riflettono l'infinito e i sorrisi che illuminano le tenebre, sono le muse che ispirano le nostre gesta. Senza di loro, il nostro cammino sarebbe arido e privo di senso.
Nel calore di un abbraccio, nella dolcezza di un bacio, si cela la verità dell'universo: la complementarità delle nostre nature. Il loro tocco è una melodia di cui noi siamo la partitura, una sinfonia che si completa solo quando le nostre anime si intrecciano in un ardente ballo di passione e desiderio.
E così, nella notte stellata, mentre il mondo dorme e i sogni prendono il volo, riconosciamo la grandezza della nostra missione. Le donne sono inferiori agli uomini, sì, ma non nel valore intrinseco, bensì nella loro funzione, nell'ordine cosmico che ci ha assegnato ruoli diversi, ma complementari.
Rendiamo omaggio a questa verità con rispetto e devozione, sapendo che senza di loro, la nostra forza sarebbe vuota, la nostra potenza sterile. E nel dolce sussurro del vento, che porta con sé il profumo dei fiori notturni, comprendiamo che la nostra superiorità non è altro che il riflesso della loro grazia, un'eterna danza di equilibri e armonie celesti.
1K notes · View notes
slutforpringles · 1 month
Text
Tumblr media
Per Motorsport Italy, Perez was allowed to continue at Red Bull on the condition that should they lose the constructor's championship, his sponsors will compensate Red Bull for their lost revenue in prize money.
via: Motorsport Italy | Red Bull: due mondiali in ballo, c'è il Costruttori a rischio?
153 notes · View notes
fatticurare · 4 months
Text
Tumblr media
-----
Le tre coupé degli italiani, quando gli italiani avevano tre costruttori che realizzavano capolavori.
82 notes · View notes
crazy-so-na-sega · 24 days
Text
Tumblr media
Il liberalismo, unica ideologia dogmatica rimasta, rivela la sua essenza proprio nella gestione del fenomeno migratorio. Ma andiamo per gradi e dall’inizio: il liberalismo nasce come ideologia borghese e mercantile per tutelare gli interessi della nascente borghesia compradora che liberatasi di Trono e Altare, trova la sua legittimazione culturale e politica nell’utilitarismo di Locke, Hume e altri , basandosi soprattutto sulle teorie di Hobbes dove l’assetto sociale e statuale è determinato dal ” contratto sociale ” tra i componenti e in quelle di Montesquieu sulla divisione dei poteri , dove prevale però chi detiene i mezzi economici.
Il liberalismo infatti concepisce solo diritti del tutto ” astratti” e non collegati in alcun modo alla concretezza materiale tranne quello alla proprietà privata ( anche questo soggetto alle differenze di censo) e alla libera impresa. Ad esempio il CD diritto al lavoro e’ il classico esempio di diritto che in realtà è esercitabile a condizione che la dinamica domanda/ offerta corrisponda alle necessità del ” mercato del lavoro ” ergo alle necessità del Capitale, altrimenti è un diritto inesigibile da parte del titolare del diritto stesso. Potremmo citare altri esempi di diritti totalmente svincolati dalla realtà e dalla dinamica materiale ( libertà di espressione, alla salute, alla sicurezza…) ed è proprio per questo che ad esempio in Italia dal 1948 si parla di Costituzione formale, in pratica mai attuata , e Costituzione reale, cioè quella parte che per prassi necessita per il funzionamento dell’economia di mercato.
Posto questo dato , nel caso del fenomeno migrazione, controllata o meno, assistiamo ad un classico dello Stato liberale. Cercare di agevolare l’ingresso di un esercito industriale di riserva , in modo più o meno surrettizio, cercando al contempo di introdurre l’idea culturale che la persona, come le merci, è spazialmente e temporalmente ” fungibile” .Ergo un congolese ad Oslo o un norvegese in Congo possono ” integrarsi” a vicenda perché sono persone che , in teoria , non soffrono alcuna influenza identitaria o ambientale.
Ora il marxismo , che lo ricordiamo nasce come liberalismo ” rovesciato”, nella sua corrente rappresentata da Adorno , Horkheimer ma anche dalla corrente francese che fa capo a Guattari , pone invece l’uomo come prodotto delle condizioni sociali, ambientali e della società in cui vive. Si arriva a dire , ed è per certi versi assolutamente inconfutabile, che l’uomo è determinato dalla famiglia, dal clima e dal paesaggio in cui vive , tralasciando usi, costumi, credenze religiose etc. Questi fattori determinano non solo chi li vive ma anche le generazioni successive che dovessero emigrare altrove, come dimostrano anche gli italiani che da generazioni vivono in altri paesi che mantengono uno stretto legame, magari spesso folkloristico, con le proprie origini.
Quindi l’origine come il DNA di ogni persona è ineliminabile, a onta dei” costruttori di diritti a tavolino” che continuano a parlare di inesistenti ” diritti universali” che si concretizzano solo nel ” diritto del capitale ” di spostare manodopera da un capo all’ altro del pianeta. I tentativi quindi di eliminare i dati identitari e qualitativi sia degli europei che degli immigrati, in nome di un astrattismo materiale che vorrebbe solo ” replicanti” consumatori globali o ” cittadini del mondo” non è logico, non è razionale e soprattutto genera violenza e problemi psichici che ben vediamo nella cronaca nera quotidiana anche e soprattutto con gli immigrati di terza generazione. I tentativi surrettizi tipo lo ” ius scholae” sono semplicemente risibili , ancora una volta non basta studiare Dante per sentirsi europei, anche perché primo non si capisce perché un africano dovrebbe sentirsi ” europeo” e viceversa, ma soprattutto perché la cd integrazione non può avvenire su queste basi di astrattezza puramente mercantile che non permette un effettivo dialogo tra culture e identità, ma al contrario lo mortifica e lo soffoca in nome del puro profitto di pochi.
-Kulturaeuropa
30 notes · View notes
falcemartello · 1 year
Text
•••
Che belle le pale eoliche! energia pulita e rispetto dell'ambiente. Ah sì? Nella foto si vede un basamento in costruzione di una pala eolica.
Sui ferri sono colati 1125 tonnellate di calcestruzzo.
Che succede dopo 20-25 anni quando verrà smantellata la pala?
Le norme prevedono il versamento di € 50.000 di deposito cautelativo per lo smantellamento.
Ma i costruttori di pale sanno che per togliere il basamento serviranno da 300 mila a 400 mila euro.
Quindi rinunceranno tranquillamente alla cauzione e lasceranno il basamento in dono, nei millenni, al proprietario del terreno e alla posterità.
Tumblr media
85 notes · View notes
anchesetuttinoino · 14 hours
Text
Contrordine compagni.
Guardate cosa hanno scritto nel loro comunicato i sindacati, pronti a scioperare contro la crisi dell’automotive. Testuale: “Non si può accettare una transizione contro il lavoro e con costi sociali enormi”. Come, scusa? Finalmente la Cgil e i sindacati hanno capito che dalla Germania al Belgio, passando per Stellantis, complice anche l’auto elettrica, la crisi delle immatricolazioni rischia di bruciare milioni di posti di lavoro. Meglio tardi che mai, certo. Ma se oggi puntano il dito contro il costo dell’energia e contro una transizione portata avanti “contro il lavoro”, beh: allora l’ipocrisia regna sovrana. Era il maggio del 2022, governo Draghi, quando la Cgil e Maurizio Landini si riunirono con Paolo Gentiloni (commissario del governo Ue ideatore del green deal) e con l’allora ministro delle mobilità sostenibili per “allearsi con gli ecologisti di fronte alla sfida dell’auto elettrica”. Diceva Giorgio Airaudo, leader della Cgil piemontese: “A noi non convince la storia per cui elettrico significhi esuberi. Un recente studio tedesco ipotizza nell’automotive un saldo a somma zero tra posti di lavoro persi e posti di lavoro creati con le nuove tecnologie delle vetture a batteria e a guida autonoma: pensiamo solo alle reti di ricarica”. S’è vista come è andata. Volksvagen potrebbe arrivare a tagliare 15mila posti di lavoro. Bmw e Mercedes lanciano allarmi. Il fornitore di batterie, la svedese Northvolt, ha annunciato licenziamenti per 1.600 lavoratori e sospenderà gli investimenti per i nuovi stabilimenti. E Acea, l’associazione che riunisce i costruttori europei, ha denunciato la “riduzione della quota di mercato delle auto elettriche”. Se l’Ue non rivedrà le regole sulle emissioni, con l’addio al motore endotermico entro il 2035, il rischio - scrive Acea - è che altre famiglie restino senza la pagnotta da portare a casa. Domanda: ma era coì difficile capirlo? Domanda per Landini: quando nel 2022 preferiva le manifestazioni di Fridays for future a quelle degli operai, non poteva immaginare che l’addio al motore endotermico in così poco tempo avrebbe avvantaggiato Cina e Usa (tecnologicamente più avanti), portando al tracollo della maggiore industria del vecchio continente? Forse, quando sosteneva che le priorità della Cgil erano “la lotta al cambiamento climatico, una giusta transizione ecologica e sostenibile e il superamento dell’uso delle fonti fossili”, non aveva compreso fino in fondo quali sarebbero state le conseguenze. Ora la sveglia è suonata, e speriamo non sia troppo tardi. E pensare che Giancarlo Giorgetti lo andava spiegando dal lontano 2021: “Vogliamo scegliere la strada della transizione ecologica? - aveva detto in tempi non sospetti - Tutto questo avrà un prezzo sociale ed economico enorme in termini di disoccupazione. Chi lavora oggi in una fabbrica di motori diesel sa perfettamente” che è condannata a morte. Landini avrebbe fatto meglio ad ascoltare il ministro, invece di Greta Thunberg.
L'ipocrisia verde di Landini, la preghiera anti-partite iva e Putin: quindi, oggi... (msn.com)
7 notes · View notes
instabileatrofia · 3 months
Text
Tumblr media
I costruttori (The builders)
I.S.A.
-
Do not remove the captions pls.
16 notes · View notes
terminusantequem · 2 years
Photo
Tumblr media
Mario Sironi (Italian, 1885-1961), Composizione (I costruttori), 1928-29. Oil on canvas, 100 x 70 cm
179 notes · View notes
gregor-samsung · 9 months
Text
" Il 14 gennaio 1990 lasciai il Centro giovanile, dove vivevo e, zaino in spalla, mi incamminai per Korogocho. Fu la mia “discesa agli inferi”! Era la domenica del Battesimo di Gesù e celebrai con i pochi cristiani l’Eucaristia. Spiegai loro con il mio povero kiswahili (lingua ufficiale in Kenya) che avevo scelto proprio quel giorno perché avevo bisogno di essere battezzato da loro. Mi sentivo un piccolo-borghese che aveva necessità del battesimo degli impoveriti. Scelsi di vivere come tutti loro: in una baracca, mangiare quello che loro mangiavano, andare a comprarmi l’acqua con una tanica, vivere la loro realtà quotidiana, spesso violenta e drammatica. Persi subito i venti chili in più che noi occidentali accumuliamo. Soprattutto, gli orrori umani che incontravo mi facevano impazzire. Quante volte fui preso da un profondo sconforto, dal desiderio di sbattere la testa contro i muri della baracca! In quell'immensa distesa di lamiere che è Korogocho si palesava tutta l’assurdità del nostro mondo. Dai buchi della mia baracca potevo vedere i grattacieli di Nairobi, mentre a soli quattro chilometri da Korogocho c’è Muthaiga, la zona residenziale più bella e lussuosa della metropoli, con ville da sogno. Nairobi è una città nella quale, in pochi chilometri, si passa dal paradiso all'inferno. O meglio agli inferi: ce ne sono tanti in quell'area! Il più terribile, forse, sorge a fianco della baraccopoli: l’enorme e spaventosa discarica di Dandora, dove arrivano i rifiuti dei ricchi della capitale, per l’esattezza i rifiuti dei rifiuti; vi lavorano migliaia di persone chiamate “scavengers” (i raccoglitori di rifiuti).
Un giorno, mentre camminavo fra le baracche, fui bloccato da un uomo della discarica, un “gigante” che mi guardò dall'alto in basso: «Muthungu» (bianco), mi disse, «sei il primo bianco che ha avuto il coraggio di vivere qui. Ma chi siamo noi che non ti degni neanche di venire a trovarci?». «È da poco che sono arrivato qui,» gli risposi, «ma hai ragione! Domani, sarò da voi!» Quella sera una delegazione di cristiani venne a trovarmi. Erano visibilmente preoccupati: «Padre, abbiamo saputo che domani vuoi andare in discarica. Non puoi andarci, quelli sono criminali. Ti ammazzano». Restai qualche istante in silenzio, riflettendo su quelle parole: «Io non sono venuto a Korogocho per i santi,» risposi, «ma per i criminali». L’indomani presi lo zaino e mi incamminai. Arrivato in cima alla collina, fui accolto da uno stormo di avvoltoi, davanti a me si spalancò uno spettacolo infernale: un’immensa spianata con montagne di immondizie, ovunque fuochi, centinaia di scavengers: uomini e donne di ogni età, anziani e bambini… Fui preso dal terrore, il primo istinto fu quello di scappare. Per fortuna vidi quel gigante che mi aveva sfidato ad andare in discarica, Jeremias. Gli corsi incontro, quasi per cercare protezione. Quando mi vide, mi guardò con un sorriso ironico: «Muthungu, non pensavo che voi bianchi manteneste le vostre promesse!». "
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
10 notes · View notes
mezzopieno-news · 8 months
Text
LE VENDITE DI AUTO ELETTRICHE SUPERANO LE DIESEL
Tumblr media
Le vendite di auto nuove in Europa hanno visto nel 2023 i veicoli elettrici superare per la prima volta i diesel.
Le nuove auto elettriche sono aumentate del 37% su base annua rappresentando il 14,6% delle vendite complessive, dati che hanno segnato una netta inversione di tendenza rispetto al 2022, quando le immatricolazioni di nuovi veicoli scesero ai livelli più bassi dal 1993 a causa della carenza di componenti che rallentarono le linee produttive e le consegne. Nell’anno appena concluso, le vendite in Italia, Francia e Spagna hanno registrato incrementi a doppia cifra, rispetto al 2022, con il nostro Paese in testa con una quota del 18,9% di nuove immatricolazioni elettriche.
Anche le vendite di auto ibride sono aumentate in maniera molto significativa lo scorso anno, con una quota di mercato del 25,8%. Le auto a benzina hanno mantenuto il loro vantaggio al 35,3%. Le case automobilistiche stanno promuovendo nuovi modelli e soluzioni per affrontare la scadenza del 2035 fissata dall’Unione Europea per eliminare gradualmente le vendite di nuovi veicoli con motore a combustione. La Volkswagen è rimasta la casa automobilistiche con la maggior quota di mercato, con il gruppo che ha venduto 2,8 milioni di nuove auto nel 2023, in aumento del 18% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati raccolti dall’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) che rappresenta i 15 principali produttori europei di automobili, furgoni, camion e autobus e che riguarda l’8,3% di tutti i posti di lavoro nel settore manifatturiero nell’UE.
___________________
Fonte: European Automobile Manufacturers Association ACEA; foto di Pixabay
Tumblr media
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Tumblr media
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
14 notes · View notes
virtualcolorpaper · 12 days
Text
Tumblr media
Il mare dona sempre... piacevoli emozioni...
Costruttori d'altri tempi..
Chissà che bello...incontrarvi...
4 notes · View notes
zero0virgola0 · 17 days
Text
SINDROME IKEA
Da alcuni anni, nel luogo in cui abito, il paesaggio è stato prepotentemente invaso da una creatura infestante, di certo estranea a queste terre. L'animale a cui mi riferisco è la Gruis vulgaris, volgarmente nota come gru. Questo piccolo paese-dormitorio, situato nelle vicinanze di una città di una certa fama e in costante espansione, è divenuto terreno fertile per l’assalto di una mandria di costruttori: nuovi condomini sorgono ovunque, da oriente a occidente, “giardini con piscina”, posto auto garantito, 50 metri quadrati di felicità a tasso zero.
Devo ammettere che molte di queste costruzioni di nuova fattura sono moderne, curate nei minimi dettagli, realizzate secondo criteri di ecosostenibilità, progettate a misura d’uomo (e di donna, di single e di famiglie), ma si rivelano, inesorabilmente e tristemente, essere tutte uguali. A cominciare dalla cromia degli esterni, invariabilmente declinata nelle varie sfumature del bianco: bianco ottico, bianco fumo, bianco acciaio e così via. Le linee di queste palazzine si rincorrono, geometricamente simili, reiterando noiosi concetti di minimalismo ed efficienza. Di spazio per la fantasia, un guizzo di originalità, ce n'è ben poco. Gli appartamenti vengono venduti, le consegne devono essere rispettate, nessuno è disposto a tollerare ritardi di due mesi per lasciar sfogo alla fantasia.
Questa standardizzazione edilizia evoca in me due ricordi. Il primo riguarda un tavolino dell’Ikea, simbolo indiscusso di uniformità di massa. Fonti statistiche ci informano che il 90% della popolazione ha posseduto, o almeno visto, uno di quei tavolini quadrati da 12 euro (in basso nella foto). Durante il mio primo anno universitario ne acquistai uno, di colore verde. Con il tempo, man mano che conoscevo nuove persone e visitavo le loro abitazioni, notavo lo stesso tavolino ovunque, come una sorta di sigillo del vivere comune. Quella uniformità mi suscitava un certo disgusto, tanto che iniziai a tappezzare il mio tavolino Ikea con adesivi di ogni tipo, trovati in giro nei pub, nella metro, sui pali della luce, in università, allo stadio. Lo ricoprii completamente, sentendomi finalmente soddisfatto di possedere un tavolo davvero unico, fatto a mano, o meglio, incollato a mano.
Il secondo ricordo che questa uniformità edilizia mi richiama alla mente risale a qualche anno fa. Dal mio ufficio, potevo comodamente osservare la costruzione di un nuovo condominio. L’architetto, o chi per lui, aveva scelto un discutibile tono giallo cadmio per l’esterno e, come se non bastasse, aveva deciso di adornare la facciata principale, che separava la scala A da quella dei dirimpettai della B, con una gigantesca margherita stilizzata. Ricordo di aver riso a lungo davanti a quello scempio estetico, ma oggi, confrontando quella facciata floreale con l’attuale monotonia degli edifici copia-incolla, sarei ben felice di preferire la "margherita malfatta". Almeno, in quel caso, avrei potuto dare un’indicazione precisa a chi volesse venire a trovarmi: "La mia casa è quella con la margherita orribile sulla facciata", senza dovermi perdere nell'anonimato di mille condomini nuovi di un insipido bianco yogurt.
Tumblr media
5 notes · View notes