Tumgik
#fanculo gli amici falsi
Che tristezza i finti indifferenti
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scrivoipensieri · 4 years
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La verità è che i social sedano le nostre emozioni.
Tristi, felici, arrabbiati, insicuri, illusi, in attesa, in pausa; tutto questo non importa perché in una sera a caso di un giorno a caso nella solitudine della nostra stanza tutto si riduce a un commento su Facebook, uno swipe su Tinder, un messaggio che non si ha il coraggio di mandare, una chat vuota in attesa di uno “sta scrivendo” o un like su Instagram. Millantiamo di saper stare benissimo da soli ma la verità è che non ci stiamo mai. Apriamo un social e pubblichiamo una storia sapendo che qualcuno la guarderà, e poi “wow mi seguono 1350 persone, ho 48 likes e Piergiacomo a 130 km di distanza da me mi ha scritto di bere una birra insieme.”
Siamo solo un click sullo schermo di qualcuno. E qualcuno lo è per noi.
Guardiamo profili di nascosto, ne creiamo di falsi; ma tutto questo per cosa? Per vedere quanto una persona sia capace di ignorarci su dieci piattaforme diverse.
Perché con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per comunicare, oggi è diventato più facile sparire.
Non sento più empatia, sensibilità, rispetto per un altro essere umano. E una realtà che fondamentalmente ancora non accetto è quanto sia diventato facile trattarsi male senza guardarsi negli occhi; trattarsi vicendevolmente da click, da sagome virtuali che non hanno sostanza o sentimenti, chiudendo, bloccando, sparendo, lasciando un “visualizzato”, rispondendo con sufficienza.
Le emozioni sono diventate così facili e volanti che adattarmi a questa realtà mi fa ogni volta realizzare quanto tutto questo stia facendo male alla sanità mentale delle persone, alle loro interazioni, alla loro oggettiva capacità di valutazione, e a chi le emozioni ancora le vive con profonda intensità e si sente escluso da tutto questo marasma di indifferenza.
“Vaffanculo”, e in un nano secondo con la sola pressione del polpastrello sullo schermo abbiamo mandato a fanculo qualcuno senza nemmeno guardarlo negli occhi.
Ci sta antipatica una persona con cui prima avevamo un anche minimo rapporto? Non glielo diciamo, la togliamo dagli amici per farglielo capire.
Se solo fossimo ancora abituati a vedere la tristezza sul viso di una persona ferita.
Se solo fossimo capaci di sopportare il peso dei nostri errori e quanto questi possano far del male a chi abbiamo di fronte, forse non cercheremmo di far sentire l’altro troppo fragile troppo sensibile troppo emotivo troppo pesante. Troppo.
Se solo fossimo ancora in grado di dire a qualcuno che lo amiamo o che ci piace senza la ormai insita necessità di fingere di essere invece totalmente indifferenti pur di non sembrare “sottoni”, pressanti, invadenti.
E invece spesso preferiamo rimanere in silenzio, con tutto ciò che di buono abbiamo dentro, per non disturbare.
Si riescono a chiudere e bloccare sentimenti così come se stessimo bloccando una persona su un qualsiasi social e abbiamo così tanto a portata di mano in qualsiasi momento che non capiamo più cosa sia raro e cosa non lo sia. Cosa meriti davvero la nostra attenzione e cosa no.
E anche se lo capiamo, non gli sappiamo più dare il giusto peso.
Tutto è così costantemente rimpiazzabile.
Io non so bene cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, ma so per certo che vivere in un mondo di persone che hanno perso la loro sensibilità perché non sono più abituate a provarla o a riceverla, o perché ne hanno provata troppa per poi avere indietro poco e niente chiudendosi poi in sé stesse e diventando poco a poco sempre più fredde e diffidenti, è molto difficile.
Pensiamo che creare delle connessioni con qualcuno sia facile perché nel mondo virtuale di fatti lo è, ma non è così nel mondo reale.
È diventato difficile anche discutere con qualcuno. Nessuno vuole più avere un confronto, o peggio, non ci riesce. Ci si dilegua. Si tolgono i battenti. Si appende al chiodo qualsiasi possibilità di contatto.
Non capisco come si faccia a essere così aridi ed esser riusciti così facilmente a omologarsi a questo deserto di emozioni, ma so per certo che in tutta questa distrazione e assopimento emotivo in cui molti si stanno limitando a esistere e in cui fare del male è diventato più facile e intuitivo di fare del bene, il bene stesso, la gentilezza, la premura, l’attenzione, il rispetto, il dialogo, sono gesti che vale ancora la pena attuare nella vita perché altrimenti non avremmo niente se non uno smartphone, un lavoro che non ci appaga, un animale domestico, un indirizzo universitario che non fa per noi, qualche avventura di sesso ogni tanto, una chiacchierata inutile e spoglia su whatsapp quando siamo annoiati o una partita di calcio in cui tiriamo fuori tutta la rabbia repressa.
Per poi lamentarci di essere infelici.
Vale la pena vivere di emozioni e di coraggio in una realtà che ha perso il senso della realtà.
Vale ancora la pena costruire legami.
Perché “in questo mondo terrificante, tutto ciò che ci rimane sono le connessioni che creiamo”.
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rivo-trill · 4 years
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Faccio la stessa merda tutti i giorni, tutti i giorni e come se fosse domenica.
Non posso scappare. La mia mente e malata, fottutamente malata.
Non mi soddisfa più niente, non mi importa di andare avanti nella vita. In tutta la mia vita mi sono preoccupato per persone che non mi sono mai preoccupate per me.
A nessuno interessa veramente di me
La vita è solo uno spreco di tempo. Specialmente la mia.
La mia famiglia dice di tenere a me, ma in fondo in fondo non gliene frega un cazzo .
Gli amici vanno e vengono.
La mia vita è uno tutto uno scherzo, sono veramente perduto nella mia vita
I miei amici mi hanno salvato la vita, hanno salvato la mia fottuta vita, sta diventando meno stressante è un po' pazza, ma sono lo stesso perso.
Vedo le persone false,i loro falsi sorrisi e il loro fottuto falso amore. Li ucciderò tutti, non sono pazzo, veramente non lo sono.
L'unica ragione per cui sono vivo sono le persone che erano qui per me quando stavo disperatamente chiedendo aiuto , AIUTO, AIUTO, AIUTO!!!!
La mia vera famiglia è morta per me, ma gli vorrò sempre bene.
Non vogliono accettare il fatto che sono fottuto.
Non sei depresso, non sei triste, stai solo perdendo il tuo tempo, non l'hanno. Realizzato finché non era finito.
Vedevo tutto prima che succedesse
Nessuno si è mai preoccupato per me fino a quando non ho progredito nella vita. Perdere gli amici e la cosa più bella che mi è successo. Adesso le persone che entrano nella mia vita, sono veramente grato per tutte quelle persone che sono intorno a me.
Le persone mi hanno sempre deluso, forse perché mi aspettavo tanto da persone che non gli fregava un cazzo di me.
Mi attaccavo a persone che nin ne valeva la pena.
Sai cosa vi dico, va fanculo a te, va fanculo a me e a tutti quanti. Tanto moriremo tutti un giorno
Sono solo una persona depressa, che non ha mai avuto nulla nella vita perché la vita non gli ha mai dato niente .
Almeno io so chi sono
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gcorvetti · 4 years
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Odio il natale.
Non è un effetto Grinch, ma è proprio una cosa che mi irrita e non poco, da dove nasce questo odio?  Quando ero bambino, non sto qua a raccontarvi la storia della mia vita, ma ricordo che non vedevo l’ora che arrivasse il natale, come tutti i bambini, per i regali e perché mio nonno comprava un albero enorme e ci riunivamo tutti da loro a mangiare, ridere e giocare a carte o a tombola, era divertente. Poi come capita tutto finì quando mio nonno morì, già, nessuno riuscì più a raggiungere quel picco di unità familiare, che si unì alla mia nomina come pecora nera della famiglia e quindi quasi bannato da riunioni e festività; questo accadeva più o meno quando ero adolescente, si sa i 16enni sono ribelli e antipatici, ma non io, io non ero ribelle, almeno non così tanto, ero solo diverso, e lo sono tutt’ora, diverso nel vestire (l’immagine è il passaporto per fare vedere agli altri dove sei collocato nella società), nel comportamento e non cosa da poco nella cultura, musica in testa, ma anche letture e visioni televisive (fino a quando ne ebbi voglia). Fatto sta che i miei parenti (e qua è da sottolineare serpenti) mi allontanarono perché ero scomodo, senza pensare che questo avrebbe innescato in me una sorta di odio verso di loro, infatti preferisco di gran lunga i miei amici (quelli che avevo) a loro. Ma torniamo al punto della situazione; quindi in quel periodo frequentavo una ragazza dark, ora si dice gothic ma è la stessa cosa, lei mi indirizzò verso questo mondo stupendo pieno di tantissime cose arcaiche e di nuova fattura, e appunto anche il vestiario, per questo venni additato dai serpenti come un becchino, uno che porta male; più o meno avevo tra i 16 e i 17 anni, intorno al 1988/89, passai da allora fino alla mia partenza i natali a casa da solo, visto che sono festività familiari nessuno era reperibile, quindi decisi che non avrei più festeggiato, mio nonno si portò il natale nella tomba. 
Questo è lo strascico che piano piano mi ha fatto notare come il natale è diventato una sagra di falsità e consumismo becero da voltastomaco, persone che non ti cagano di striscio tutto l’anno, perché in realtà sono persone di merda, poi nel periodo natalizio ti salutano, ti inviano gli auguri a te e famiglia (quale?), ti chiedono cosa fai a capodanno, falsi come le banconote da 3€, coerenza zero e faccia di bronzo (volevo scrivere di merda, ma si sa che nella scrittura le ripetizioni sono brutte). Questo non ha niente a che fare con quella superstizione che è la religione, la mia famiglia per quanto si confessa cattolica in realtà non lo è, falsi anche in questo. Quindi anno dopo anno mi sono rifiutato di festeggiare il natale, lo trovo una stupidaggine, una perdita di tempo e odio la gente più del solito. Sarà anche l’imposizione della società a essere per forza felice, a comando, perché tutti devono essere buoni, ma chi cazzo lo dice, poi fate gli stronzi tutto l’anno.
La parte commerciale è quella che mi da fastidio di più, perché subito dopo halloween tutto attorno diventa rosso e pieno di lucine e cagate simili, tutti pensano a comprare cazzate che non piaceranno a chi le riceve, sprecando tempo e denaro, poi si pentono di cose che hanno fatto come se la loro stronzagine possa sparire come per magia, tutta falsità amplificata, invece di spendere soldi per cazzate potrebbero aiutare i bisognosi, chi vive per strada, chi non ha avuto fortuna nella vita, ma non solo per il mese di dicembre, sempre, ma no, l’ipocrisia è il male che distruggerà questa società malata terminale. FANCULO IL NATALE.
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Consiglio, ultimamente qualsiasi mia amica mi tratta un po’ come seconda scelta, come ti comporteresti tu? Considerando che se dovessi mandare tutti a fanculo resterei sola e ho una paura tremenda della solitudine
Se lei fosse davvero tua amica, non ti tratterebbe come seconda scelta. Gli amici non sono un'opzione, ma una scelta. Perciò se ci tieni davvero a te stessa, mandala a fanculo. Si resterai sola per un po' di tempo, ma poi troverai delle persone migliori, che ti accetteranno davvero per come sei, senza metterti in secondo piano. (Te lo dico per esperienza). Gli amici falsi non servono ad un cazzo, se non solo per farti soffrire o farti sentire una merda, però ti insegnano a riconoscere la sincerità dalla menzogna. Scusa se ti ho risposto con un messaggio lungo, buona serata🌠 e spero di esserti stata un minimo d'aiuto. Se qualcuno vuole darle qualche consiglio lo faccia pure.
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Ridimensionare.
Imparare a ridimensionare tutto, ecco cosa devo fare. La verità è che niente e nessuno vale la pena, niente e nessuno vale i giorni interi in casa, niente e nessuno vale gli attacchi di ansia e - soprattutto - niente e nessuno vale il tempo che perdo.
Voler vedere a tutti i costi del buono in ogni cosa è il mio più grande difetto, che ripago sempre con grandi porte sbattute in faccia e coltellate alla schiena. E fa male. Un dolore atroce. Che a volte vorrei poter andarmene, andarmene davvero via da questo mondo che spesso e volentieri mi mostra tutto il marcio che ho attorno. Fa male e mi sono rotta il cazzo di sperare di sbagliarmi ogni volta che leggo/sento/vedo cose che mi fanno capire quanto agli occhi degli altri io conti veramente poco.. perché, guarda un po’, non mi sbaglio mai alla fine.
E allora andateve tutti a fanculo. Non la voglio la vostra carità, i vostri sorrisi falsi, non li voglio gli amici per convenienza, non voglio un amore bugiardo in attesa di quello vero e non voglio le vostre facce di culo attorno a me. Vi tolgo un peso.. me ne vado io.
👋🏼.
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E poi mi dicono che mi arrabbio troppo facilmente, che mi fisso troppo sulle cose. Ma se tu vedi una persona che ogni cosa che fa la deve mettere in risalto (come se a me poi me ne potesse importare qualcosa), che piange davanti a tutti perché la sua "crush" non la caga, che si lamenta di avere amici falsi, essendo però lei la prima tra le persone false,come non ti posso saltare i nervi. Come non puoi uscire fuori di testa, se prima di dire qualcosa, qualsiasi cosa pensi "ma di quello che faccio io a loro che gliene frega?" e allora ti stai zitta. Tu che piangi in silenzio in camera tua e che quando tua madre apre la porta ti asciughi me lacrime e sorridi dicendo "no mamma tutto bene è solo che stavo leggendo una parte del libro che mi ha fatto emozionare e sai come sono fatta no?", e non le dici che era perché in classe è come se non esistessi, che era perché quelle battute che fanno su di te fanno male, e che quei pochi amici che ti eri creata sono degli stronzi, perché a te preferiscono loro. Allora la prossima volta che qualcuno mi dice che sono troppo suscettibile, dite che dovrei mandarlo a fanculo? Penso proprio di sì. Ma tanto lo so già che gli dirò solamente scusa, di cosa poi non so.
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sadnessandlonely · 6 years
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Devo scrivere.
Sono tornato a casa e ho acceso il computer (cosa che non faccio mai avendo telefono e libro) con l'intento di trovare un sito (del cazzo, perché sono adirato) in cui scrivere (buttare - direbbe la mia parte malvagia - nel cesso, sputare fuori) ciò che ho dentro.
Ebbene sono andato in questa chiesa, invitato da colei che Amo in un modo strano perché lei ricambia ed ha un ragazzo...ma non scendo nei dettagli perché chissà cosa il caro lettore potrebbe pensare. Il massimo dell'intimità è stare mano nella mano (e per me è già tanto, così com'è per lei); e quindi vado in questa chiesa e vedo i due, la coppia, che saluta tutti, o comunque molti di coloro che - suppongo - frequentano la chiesa. E si abbracciano, baci sulle guance...("checazzo", urla la mia parte adirata) ma va bene così, io l'ho avuta questa cosa, e devo esserne grato per averlo sperimentato. Il saggio disse "meglio aver amato (avuto) e perduto, che non aver mai amato (avuto)". Bravo il saggio, uh? Magari sarà masochista. E chissà cosa dicevano gli altri saggi...magari cose del tipo "se vuoi davvero qualcosa, lotta per ottenerla con tutte le forze" o, ma che ne so cos'altro.
E quindi li vedo tutti lì, persone adulte in maggioranza, in coppia, lui e lei, tutti...e io solo. Solo. Ma non dico lì, ma nella vita. Ho frequentato la chiesa di San Faustino e avevo una madre, ai tempi delle medie, e vedevo in questi - che dovevano professare bontà spirituale, invece - una cattiveria menzoniera ed ipocrita che non riuscivo a sopportare. Mi allontanai.
Certo, puoi dire "hai fallito nell'allontanarti, perché eri debole. Non sei stato abbastanza forte da sopportare quella situazione e reagire" e ok, davvero non ho come darti argomenti in proposito. E' così, hai ragione, potevo rimanere lì cazzo, perché me ne sono andato? Perché diamine non ho sopportato gli abusi (psicologici e botte) della madre, le prese in giro e menzogne di questi "amici" o meglio conoscenti. E invece sono stato debole, con l'onore e il rispetto nel mio comportamento ed attitudini, mentre gli altri li vedevo falsi e bugiardi. E poi quando torno, li trovo onesti e pacifici.
Questo mi manda in bestia. Come puoi esser diventato ciò che un tempo vedevo come il bene più prezioso, e che mi sforzavo con tutto me stesso (perché io ero così) di perseguire...da quel male che vedevo prima (in te/voi)? Eravate subdoli, la minoranza almeno...ma erano quelli che conoscevo io. Asociale e timoroso del prossimo com'ero (grazie per quest'altro regalo, mamma), non avevo nessun coraggio di parlare con le persone vere, con quelle che ora capisco essere intelligenti...e pieno di paure, del giudizio altrui.
Fanculo a voi, che siete in coppia, che avete recitato da piccoli, che avete cantato insieme e siete andati a seminari, che avete fatto gli scout, che avete stretto legami e relazioni durature fino ad oggi, e che avete i cazzo di parenti, e il ragazzo tuo o la tua ragazza conosce voi e la vostra famiglia - e viceversa - ed ecco che la cerchia si allarga in un'armoniosa famiglia, tutta amorevole, con baci e abbracci. E io qui davanti a 'sto casso di computer a scrivere con le lacrime agli occhi e l'amaro in gola
E tu Valentina, che diritto hai di amarmi quando hai un ragazzo? Come puoi passare ore in mia compagnia, e stringermi forte a te in abbracci lunghi, e tenermi le mani con dita incrociate. Che diritto hai di amarmi? Vuoi che mi apra? E lo sto facendo. E cazzo se fa male. Fa male vedere tutti voi che siete realizzati, che vivete calmi, con quella calma di "persone arrivate" mentre io sono un fremito di esperienze che voglio vivere e scoprire...alla mia età. Voglio fare i scout, perché ho sempre amato la natura e ho sempre voluto lavorare con le mani, sporcandomele. E il lavorare con altri bambini sotto la guida di esperti...e nessuno me lo aveva mai detto che ciò lo facevano gli scout. Andate a fare gli scout, mandateci i vostri figli, nipoti, cugini, fratellini...per l'amor di dio (come si usa dire), fate in modo che vivano qualche attimo della loro vita a contatto con altri simili a loro, intendi in obbiettivi simili.
E sono frustrato. Se solo madre non mi avesse picchiato. Se solo mi avesse amato da bambino. Se solo non mi incolpasse della morte di mia nonna. Se solo...ma mi ha anche permesso di fare i miei primi sport (poi mi ha tagliato i fondi, da maggiorenne)...checazzo, non mi viene nient'altro che ha fatto per me. Mi urla sempre, anche adesso. Non ascolta niente, parla di cazzate, non mi racconta della storia della sua famiglia né della sua città d'origine, né dei parenti...ma che cazzo di vita è?!
Sarei potuto essere in chiesa, oggi (prima), con la mia di ragazza, con una mia compagna...e mia madre conoscerebbe i suoi genitori. Così come questi conoscerebbero me, e conoscerei i nonni di lei, i suoi cugini, e giocherei con loro a sport come basket, e suonerei con loro strumenti musicali...ma che cazzo! No, io non lo reggo tutto ciò. E' una pressione che mi preme sul "come sarei potuto essere oggi" ed ecco l'amaro alla gola ed occhi brilli...non posso sopportare di vedere gli altri che stanno sereni, mentre a me sono state negate tutte queste cose. Non posso sopportare di stare in loro compagnia. Non posso che vivere solo. La solitudine è la mia via...non scelta, ma non ne ho altre, fa troppo male
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Ho un fottuto bisogno di felicità, il continuo.
Mi chiamo Simona. Adesso ho 16 anni. Da pochi mesi ho smesso di tagliarmi, non perché adesso io sia felice, ma perché ho capito che non serve a nulla. Le cose non si risolvono così, la tua vita non cambia se hai 1000 cicatrici in corpo, può solo peggiorare. Adesso mi sfogo scrivendo. Ho pochi lettori qui su Tumblr, ma questo non è un problema per me. Oggi ho deciso di cambiare un po' questo testo scritto circa 3 anni fa. Ho sempre gli stessi problemi di prima. Falsi amici, insulti, solitudine. Ma stavolta non voglio mettere un finale. Ho imparato a prendere la vita per come viene, da sola. Ho imparato a sfogarmi diversamente e a non fissarmi troppo con i miei problemi, perché alla fine i problemi esistono per essere risolti. Ho imparato a mandare a fanculo le persone che mi deludono, niente più seconde occasioni o 'vabbè, non fa niente!'. Ho imparato a non fare casino quando mi Sento esclusa, ho imparato ad andarmene in silenzio e a far capire che sono io stessa che mi escludo. Tanto per non dare soddisfazioni. Non ho perso peso, quando sentirò di farlo lo farò, senza fretta, sono io a decidere chi essere e come apparire. L'unica cosa che ancora non ho imparato è capire chi davvero a me ci tiene, ma imparerò. Ho perso tanti amici e per ora non sono pronta a trovarne altri. Questa volta vi lascerò con un 'To be continued' piuttosto che con un tragico 'The end'.
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Fantasmi
Tutte quelle persone che fingono di starti accanto, ma...
Poi quando crolli, chi c'è con te?
Te lo dico io, NESSUNO!
Tutti falsi amici accanto, che fanno finta di capire, tutti grandi quando c'è da scherzare.
Aver voi come amici e come se io sto inciampando e voi tendete le mani per aiutarmi, ma, siete solo fantasmi, quindi sono senza appoggio.Cado e voi siete lì a far finta di tendermi la mano.
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vodkandcoffee · 8 years
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Io sono fatta così.
Sono stronza, acida, arrogante, ma allo stesso tempo timida, dolce, furba e divertente.
Tendo ad apparire acida davanti alle persone, ed essere stronza con i ragazzi che mi interessano particolarmente. Mi sciolgo subito, però, quando qualcuno mi fa un piccolo gesto: abbracciarmi, cercare di farmi ridere, chiacchierare e rendermi partecipe ad altre conversazioni. Piccole gesti.
Non sono una ragazza esibizionista, che vuole essere sempre al centro dell'attenzione, ochetta. Non sono una di quelle che va in giro in vestito e tacchi di sera, con addosso un chilo di trucco. Preferisco le felpe, magliette larghe e pantaloni. Poco trucco e scarpe basse.
Arrossisco spesso quando qualcuno mi fissa per tanto tempo.
Mi intenerisco spesso quando qualcuno mi fa capire che tiene a me più di ogni altra cosa al mondo. Amo un sacco restare a casa di sera: coperta, film e cioccolata calda.
Non sono una tipa che va ogni week end in discoteca (mi piace, ma non da impazzire).
Sono una di quelle che qualche volta beve un bicchiere di troppo per dimenticare il passato.
Odio la gelosia ed odio i ragazzi particolarmente gelosi. Odio le persone che vietano ad altre di fare determinate cose: ognuno è libero di fare ciò che vuole, se non ti sta bene allora vattene a fanculo.
Sono una di quelle che stuzzica le altre persone, per vedere se queste reagiscono. 
Rido sempre, amo ridere. Amo far ridere la gente.
Amo anche sfogarmi, però. Amo parlare, molto, di cose interessanti (non solo cretinate). Odio gli amici falsi: se hai qualcosa contro di me basta che me lo dici in faccia; se non lo fai è perché sei codardo/a e non hai le palle di affrontare le cose faccia a faccia. Sarò anche stronza, ma almeno non ho “peli sulla lingua”. Sono una ragazza abbastanza testarda e tendo sempre a dire che ho sempre ragione io (anche quando non lo è). 
Sono però determinata: se voglio qualcosa faccio di tutto per ottenerla. Ecco, io sono così… e non cambierò.
Se mi vuoi per come sono, bene. Altrimenti la porta è li e… ciao ciao.
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defendsilence-blog · 5 years
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Eh ma che bella l'altitudine
Faccio riflessioni su di me fra certe musiche
Chiediti da quando non fai robe nuove e uniche
Hai scelto di sposare la routine e l’abitudine
E non so davvero quanto serva
Vestire di perla un'anima di melma
Enigma sì perché entro in crisi ad ogni scelta
Se non apprezzi ciò che hai è giusto tu lo perda
Guardo giù fogli bianchi, guardo su voli alti
Passi falsi, piedi scalzi dentro fiumi di parole straripanti, discordanti con i fatti
Scórdati siamo scordàti mica Stradivari
Scomparsi, amici in nubi di scazzi
Paura di far pace, ti scansi
Sì, ci vuole il coraggio anche di lasciarsi
Ma anneghiamo i propositi in 'ste pozzanghere di "può darsi"
M’ha fatto uomo stare solo e commosso
Con l'odore di sconfitte addosso
Questo suono mi ha tenuto composto
Guarda queste che pur di non star sole poi finiscono col solito stronzo
Di sentimenti non parlarne, vanno dimostrati
Viviamo nei castelli in aria sì, ma diroccati
Amici a convenienza, merda
Mi offri un cappotto di legno in mezzo alla tormenta
Quante promesse le persone fanno sempre a sé stesse
Una vita che cerchiamo risposte forse stiamo meglio senza certezze
Cose perse tra memorie perdute, le paure, le scuse
Stringo le mie scritture, il mio paracadute
Meglio soli che male accompagnati
L'ho imparato a 15 anni in quella compa di sbarbati
In questa vita dannati, in paradiso bannati
Amici che non ho più visto dal giorno in cui sono entrati
Se chiudo gli occhi ci rivedo su quel vecchio Aprilia
Il sangue è niente quando nel resto ci si assomiglia
Non sono io che col successo ho cambiato famiglia
Se chi mi chiamava fratello ora mi chiama Killa
La porta del perdono in fondo io non l'ho mai chiusa
Ma tu sei brava con le scuse e non sai dire "scusa"
Anche una tigre fa le fusa se addomesticata
Tu mi sbrani il cuore a morsi e ti addormenti beata
Mentre su in alto sperano io cada
Questa musica è un paracadute e io spero che si apra e per adesso
Fanculo i bei vestiti e macchine costose
Lacrime spese, cercando un senso, cose preziose
Quante promesse le persone fanno sempre a sé stesse
Una vita che cerchiamo risposte forse stiamo meglio senza certezze
Cose perse tra memorie perdute, le paure, le scuse
Stringo le mie scritture, il mio paracadute
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Cose che abbandonerò nel 2017
Quando la vita ti da limoni, tu fai una limonata.
Non ho mai trovato frase più idiota. Se la vita desse limoni, io me li venderei all’angolo della strada e con i soldi fatti comprerei un panino al prosciutto.
Che poi limonare manco mi piace.
Ad ogni modo basta con le frasi fatte. Il 2017 segna ufficialmente l’abbandono anche a quelle, dopo l’abbandono di Facebook.
E per non farmi mancare nulla abbandonerò anche:
- i falsi amici, che non ti dicono le cose in faccia - la paura di dire qualcosa (se mai ne abbia realmente avuta) - quelle poche volte che indosso la cravatta - la paura di fallire e deludere - il desiderio di piacere ad ogni costo - l’inutile arrivismo e la costante sfida con me stesso - pane, pizza e focaccia (la pasta no, non riesco) - il rimandare a domani - il tacere, il non dire quello che penso per educazione. Soprattutto se ciò che penso è scomodo. - l’attaccamento alle cose materiali - le serate a bere, ballare e sembrare idioti e patetici - il sogno di diventare un attore professionista - il costante desiderio di cambiare e stravolgere completamente la mia vita (che mi rende instabile) - qualunque situazione che mi faccia sentire la necessità di dover modificare me stesso per poter essere adeguato al contesto o alle persone presenti - le stupide commedie americane per adolescenti - lo skateboard (BOOOOOOM... questa è grossa) - il passato avvelenato - la perdita di tempo e denaro rappresentata da inutili passatempi e stupide abitudini. - qualunque altro social network (instagram, snapchat...) - la pancia ed il grasso addominale - le bibite gassate ed i succhi di frutta (ho sempre sognato di scrivere gaSSate con due s) - le chat con persone che non conosco e delle quali mi frega veramente poco alle quali racconto troppo di me - la confusione tra chi sono e che lavoro faccio - l’idea che la vita qui su questa terra durerà per sempre e non invecchierò mai. - le macchine sportive (sono troppo basse) - la musica che non mi piace ma che fa figo ascoltare - la gente arrivista, opportunista e che mi vuole usare per motivi professionali - chi parla troppo - chi non mi guarda negli occhi quando parliamo - chi si vanta di quello che ha ma non ha lottato o sudato per averlo - chi si lamenta di quello che ha ma non ha lottato o sudato per averlo - chi non ha lottato o sudato mai - chi a 20/30/40 e passa anni si fa stirare le camicie o cucinare i pasti da mamma o chi per essa - chi ha i denti neri o gialli (cazzo ormai i dentisti costano poco!) - chi ha un karma così negativo da allontanare anche i muri della stanza in cui sta - chi è maleducato, arrogante o bestemmia e si esprime in modo rude, volgare o maleducato - chi è troppo educato e formale - chi vive di apparenza e pensa sempre a dove andare a cena o in vacanza in funzione di quanto il posto sia cool - chi è gretto di mente e non si mette in discussione - i figli di papà che fanno finta di mantenersi da soli - le mamme che pensano più alla carriera che ai figli - i bambini stronzi e viziati che affollano le classi delle elementari italiane - i folli gruppi whatsapp dei loro genitori disfunzionali - le inutili feste, assemblee, associazioni, raccolte fondi scolastiche (cazzo fatevi una vita... la scuola prima o poi finisce cazzo!) - la gente che parla solo dei propri figli o cani (che per molti è lo stesso) - i finti giovani - i finti - i giovani (no scherzo, però ci stava bene) - I moderni a tutti i costi, che hanno per totem “il dialogo” con tutti (io non dialogo con tutti. Dialogo con chi voglio. gli altri possono andare a cagare). - il politically correct (se mai lo avessi mai avuto) - la bmw (basta con lo strapotere tedesco!) - l’odio viscerale per il vino, non è sensato - le bugie. in ogni forma, in ogni contesto. Anche quelle che fanno bene o che non fanno male. - il tedesco: fanculo, sul serio. Ma lo parlano solo in Germania. Che imparassero l’inglese e non rompessero i coglioni. - le discussioni sterili con chi ancora pensa che l’unione Europea sia un progetto riuscito o che potrebbe riuscire “in futuro”. - La politica Italiana. Basta dicono tutti le stesse cose in modo diverso. - il facile populismo. - i dolci - le merendine della macchinetta in ufficio - la sedia dell’ufficio (stai più in piedi!) - quelle vecchie magliette di quando avevi 16 anni e che non riesci a buttare via. - quelle vecchie paure di quando avevi 16 anni e che non riesci a buttare via -  quelle vecchie ferite di quando avevi 16 anni e che non riesci a buttare via A tutto questo rinuncerò. Magari dirlo a marzo suonerà strano. Ma è così.
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