Tumgik
#ho seriamente bisogno di aiuto
tma-traduzioni · 7 months
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MAGP005 - Proiezione Personale
[Episodio precedente] [Indice TMAGP]
[Audio metallico: ascoltiamo dal ricevitore di un telefono]
[Tastiera di un computer]
[Qualcuno bussa timidamente alla porta]
LENA
(a voce alta) Avanti.
[Porta che si apre]
LENA
Buonasera, Sam. Sbaglio o non avevamo un appuntamento?
SAM
(dalla porta) Beh, no, ma mi stavo chiedendo se avesse un minuto? Potrebbe essere importante.
[Una pausa]
LENA
Benissimo.
[Passi, Sam chiude la porta e si avvicina]
LENA
Accomodati.
SAM
Oh, em, mi dispiace –
LENA
Nessun problema.
[Sam si siede, fruscio di tessuto quando appoggia una borsa su un’altra sedia]
LENA
Di che cosa volevi parlare?
SAM
Beh, è un po’ imbarazzante… Non so bene come - um…
LENA
In nome dell’efficienza, diciamo che, visto che hai detto che è importante, non farò congetture.
SAM
Okay, sì. In tal caso, si tratta di Colin.
[Pausa]
LENA
Vai avanti.
SAM
Em… sono preoccupato per lui. Cioè, um. Beh, oggi l’ho trovato per terra nel corridoio, che strappava dei cavi e parlava da solo.
LENA
Beh, le mansioni di Colin includono la manutenzione tecnica.
SAM
Certo, ma, voglio dire, ha messo tutte quelle serrature alla porta del suo ufficio e adesso addirittura si rifiuta di avvicinarsi a una telecamera…
LENA
Volere un po’ di privacy non è un reato.
SAM
Sì, capisco, però… Credo che lo stress gli stia causando problemi, e onestamente? Credo che abbia bisogno dell’aiuto di uno specialista.
[Una pausa]
LENA
C’è altro?
SAM
Um… No?
LENA
Okay. Beh, in primo luogo grazie per avermelo fatto presente, Sam. Qui non ci devono essere segreti.
SAM
Oh, non c’è di che.
LENA
Ora, sebbene io capisca le tue preoccupazioni, tu devi capire che Colin ha ricoperto il ruolo di Manager Informatico per un bel po’ di tempo senza alcun incidente, e anche se in un certo senso è… frustrato dai suoi compiti attuali, ha la possibilità di chiedere aiuto alla squadra centrale di Informatica in ogni momento. Sono certa che se dovesse ritenere le sue responsabilità ingestibili, chiederebbe assistenza. O si dimetterebbe, ovviamente.
In ogni caso, questo problema si risolverà da sé.
SAM
Okay.
LENA
…C’è nient’altro, Sam?
SAM
Io–… no. No, direi di no.
LENA
Molto bene.
[Una pausa]
[Sam si alza e si allontana]
[Apre la porta]
LENA
E Sam?
SAM
(dalla porta) Sì?
LENA
Per favore, in futuro per questo genere di meeting prendi un appuntamento.
SAM
…Certamente.
[Sam esce]
[Il computer decrepito dell’O.I.A.R. inizia a registrare]
[Passi pesanti]
[Sam si siede pesantemente sulla sua sedia e butta la borsa sul tavolo]
[Accende il computer]
ALICE
Lieta di vedere che stai imparando dal mio eccezionale esempio.
SAM
(tono brusco) Cosa?
ALICE
Sei in ritardo.
SAM
Okay.
[Mentre Alice parla, lui apre con rabbia la sua borsa, tira fuori le sue cose e le posa sulla scrivania]
ALICE
E grazie alle mie incredibili capacità di osservazione e al mio intelletto geniale, credo di poter cogliere un leggerissimo indizio che tu potresti essere un goccino, poco poco irritato. Ma potrei sbagliarmi -
SAM
Lena – non mi prende seriamente.
ALICE
Ah. Già, Lena non è che sia famosa per le sue doti diplomatiche.
[Pausa]
SAM
(prende dei fogli) E questa che roba è?
ALICE
(come se parlasse a un bambino)  Quella – seguimi, Sam, perché so che adesso ti senti molto emotivo - è carta! La fanno con gli alberi. E -
SAM
Alice! Non oggi. Perfavore?
ALICE
(di nuovo normale) Ho dato un’occhiata mentre eri nell’ufficio di Lena. Sembra che sia per il colloquio con il dipartimento Risposta.
[Fruscio di fogli, sembrano molti]
SAM
Cosa? Tutto quanto?
ALICE
Da quello che ho capito.
SAM
Per amor del cielo…
ALICE
Lascia perdere. Te l’ho già detto, sono piuttosto sicura che il Dipartimento di Risposta non esista nemmeno più. È solo il sistema che rigurgita delle vecchie scartoffie. Succede di continuo.
[Sam si concede un momento, poi si siede]
[Click di una penna]
[Inizia a riempire i moduli]
[Alice sospira]
ALICE
Mi hai sentita?
SAM
(continuando a scrivere) Ti ho sentita.
ALICE
E?
SAM
E lo compilo comunque. Vediamo cosa succede.
ALICE
Che spreco di tempo.
SAM
Sta a me decidere se sprecarlo.
ALICE
Puoi pure dirlo, ma il tuo carico stasera è piuttosto impegnativo, e sono troppo impegnata per salvarti.
SAM
(distratto) Uh huh… Cristo, vogliono i miei ultimi – sette indirizzi di residenza. Non so nemmeno se ne ho avuti -
[Bip del computer di Sam]
ALICE
Sam? Seriamente, meglio se lo fai più tardi. Siamo stracarichi.
[Un altro bip dal terminale di Sam]
SAM
(Riluttante) Sì, sì, okay, va bene…
[Fruscio di carta mentre li mette via]
[Doppio click sul primo caso]
VOCE DEL COMPUTER (CHESTER)
BLOG POST: GENERICO: BENVENUTI NELLA MIA MENTE CONTORTA!!
Ciao a tutti strambi malati, qui è Tom, la vostra raccapricciante guida ai più contorti film dell’orrore del  world wide web!
Qui discuteremo delle cose più dark, più splatter che siano - a partire dalla prossima settimana con Rob Zombie’s Halloween 2!
Statemi insanguinati!
BLOG POST: GENERICO: UN TUFFO NEL PASSATO 
Wow, è così strano. Non riesco a credere che questo blog esiste ancora. Stavo cercando un posto con meno confronti rispetto ai social media per postare le mie opinioni sui film, e mi sono ricordato di averlo creato, quando, nel 2009? Quel primo post… Avevo quattordici anni ed ero convinto di essere lo scrittore più edgy del web. Potrei lasciarlo per i posteri, dio solo sa se quel ragazzino ne ha passate abbastanza. 
Ricordo che in quei giorni ero piuttosto solo. Da quando ero piccolo, fare amicizia è sempre stato un po’ difficile. I miei interessi erano sempre visti come un po… particolari. Mentre gli altri bambini della mia età ammiravano i calciatori e altre celebrità, io adoravo Pinhead e Freddy Kruger… Non era tipo una cosa da psicopatici o altro, è solo che sono sempre stato affascinato dall’horror. Per questo posso ringraziare mio papà, mi ha fatto vedere Puppet Master quando avevo sei anni. “Oh, non preoccuparti, piccolo! È proprio come Toy Story”...
Aveva quel senso dell’umorismo un po’ dark. È stato allora che è iniziata la mia fissazione. Avremmo visto migliaia di film dell’orrore strani e sconosciuti nel corso degli anni… Critters, Ghoulies, Wishmaster… Non ne avevo mai abbastanza. E questo oggi ci porta qui. QUESTO è il primo (nuovo) post del Tuffo nel Cassonetto dell’Horror! Userò questo blog per parlare di tutte le cose HORROR. Questo include recensioni di film, novità sui videogiochi, e praticamente le mie varie opinioni sul genere!
L’idea è di concentrarmi sulle gemme sconosciute. C’è anche una sezione dei commenti, quindi se vi piace qualcosa o se avete del feedback in generale… sentitevi liberi di lasciare un commento! E ricordate… La SPAZZATURA di qualcuno è il TERRORE di qualcun altro!…
Vado davvero fiero di questo motto. Ciao!
BLOG POST: RECENSIONE FILM: FIRE IN THE SKY
[Il contenuto di questo post è stato cancellato]
BLOG POST: RECENSIONE VIDEOGIOCO: SWEET HOME
[Il contenuto di questo post è stato cancellato]
BLOG POST: RECENSIONE FILM: PUPPET MASTER 4
[Il contenuto di questo post è stato cancellato]
BLOG POST: GENERICO: CI SONO NOVITà!!
Ciao a tutti, Accaniti dell’Horror! Spero che la vostra giornata sia terrorifica! La mia senza dubbio lo è. So che questo blog è ancora piuttosto nuovo, ma devo dire che è così bello poter parlare con delle persone che la vedono come me. E voglio dedicare un gigantesco GRAZIE a tutti quelli che mi hanno lasciato dei suggerimenti nei commenti!
Ce ne sono diversi che non ho mai nemmeno sentito. Non riesco più a trovare il commento originale, ma uno di voi ha citato un film che si chiama “Voyeur.” 
L’ho cercato e non sono riuscito a trovare niente. Cioè, non fraintendetemi, ci sono letteralmente decine di film con quel titolo, ma diciamo solo che la maggior parte non sono horror e nessuno è del 2009. L’unica cosa sono riuscito a trovare è una stato un altro vecchio blog con quella che deve essere la recensione più corta che abbia mai visto. Potete aprire il link, ma vi faccio risparmiare tempo: dice solo “Dovete vedere Voyeur per credere. Il film più spaventoso che abbia mai visto.”
Mi ha convinto. Devo trovare questo film! Se qualcuno di voi sa niente di Voyeur, vi prego di scriverlo sotto nei commenti. Oh! E ricordate, se vi piace quello che sto facendo qui, potete contribuire al mio Ko-Fi! Anche un contributo minimo è apprezzato. Queste vecchie gemme nascoste possono essere costose… Ciao!
BLOG POST: GENERICO: MEGA AGGIORNAMENTO!!
Oh mio Dio. Non ci credo, uno di voi è riuscito a trovarlo! Grazie TANTISSIMO Cinephobia12220 per il link! Non ho nemmeno la più pallida idea di come sei riuscito a trovarlo.
Hai ragione, sembrerebbe il sito ufficiale del film. È così strano per. Dovreste tutti dare un’occhiata al link di persona. Sembra che non venga aggiornato da anni ma a quanto pare stanno facendo una specie di concorso!
Il vincitore sarà invitato a una proiezione privata del film e potrà prendere parte al Q&A con il regista, e mi sono detto, perché no? Il modulo mi ha letteralmente solo chiesto di inserire il mio nome… Non vinco mai in queste cose,e il sorteggio probabilmente ha già avuto luogo anni fa, ma - che diavolo. Vi farò sapere se ci sono sviluppi. In rete non ho ancora trovato una copia del film, da punte parti. Grazie a tutti per l’aiuto e non dimenticate! Se avete delle raccomandazioni per qualche altra gemma nascosta che vorreste… che io guardi, per favore lasciate sotto un commento. Grazie!
BLOG POST: RECENSIONE VIDEOGIOCO: FAITH; THE UNHOLY TRILOGY
[Il contenuto di questo post è stato cancellato]
BLOG POST: GENERICO: IMPOSSIBILE!
Ho vinto il concorso! Non posso crederci! L’invito era già qui quando oggi sono tornato a casa, in una piccola busta nera. Non ricordo nemmeno di avergli lasciato il mio indirizzo. Il sito deve aver registrato il mio IP e aver fatto qualche tipo di ricerca… Non so bene come funzionano queste cose.
La lettera conteneva anche tutti i dettagli sulla proiezione. C’è davvero poco preavviso, ma la proiezione è QUESTO sabato! Quella sera dovrei essere a lavoro, ma mi inventerò qualcosa. Col diavolo che me la perdo!
E tra l'altro sono già stato a questo cinema! Ci andavo spesso con mio papà… proiettavano film dell’orrore di primo pomeriggio ogni sabato. È lì che ho visto per la prima volta I Know What You Did Last Summer e The Thing.  Sono degli anni che non ci vado… a dire il vero non sapevo neppure che era ancora aperto.
È piuttosto lontano, quindi, se vi va di contribuire alle spese, potete andare sulla mia pagina Ko-Fi. Lascio il link nei commenti. Non so se avrò tempo per altri post prima di questo weekend, ma farò del mio meglio. Ci sentiamo presto!
BLOG POST: GENERICO: MI STO PREPARANDO
Scusate se sono sparito in questi ultimi giorni… sono abbastanza teso per questo evento. Il film potrebbe non essere all’altezza delle mie aspettative… cosa che mi succede spesso quando si tratta di film dell’orrore. Infatti succede così spesso che ho inventato un termine per questo. Lo chiamo “Effetto Babadook.” Tutte le cose che avevo letto prima di vedere Babadook parlavano di quanto fosse fenomenale. C’era così tanto hype per quel film che addirittura mi sono vestito apposta per l’occasione… e poi… bleah. È stato così imbarazzante… a stento mi viene in mente un film più deludente.
Ma sono certo che non si tratterà di un altro Babadook. Non riesco a credere che è proprio stasera! So che ho scoperto questo film tipo una settimana fa, ma mi sento come se fossero… anni che aspetto di vedere qualcosa che mi spaventi davvero. Mi sembra di essere come diventato … insensibile a questo genere.  Ovviamente mi piacciono ancora tutte le cose collegate all’Horror, ma per causarmi la minima reazione ci vuole molto di questi tempi… addirittura ho iniziato a cercare le cose che quasi “dovrebbero essere illegali”...  Faces of Death, la serie August Underground… anche quelle a malapena mi danno i brividi… spero che questo finalmente ci riesca.
Scusate, sto divagando. Devo proprio staccarmi e iniziare a prepararmi! Oh già! Mi sono dimenticato di dirlo, sono certo che alcuni di voi si stanno chiedendo quando potrete sentire cosa penso di questo evento. Beh, buone notizie. Non dovrete aspettare nemmeno un attimo! L’invito alla proiezione diceva esplicitamente che livebloggare l’evento è permesso! Ho testato alcune di queste app per la dettatura e ne ho trovata una che dovrebbe funzionare, quindi preparatevi a sentire le mie impressioni… in diretta!
Sono così entusiasta e spero che lo siate anche voi! Okay. Adesso chiamo il Lyft… se volete contribuire alla spesa, il mio Ko-Fi e il mio PayPal sono nel primo commento in evidenza… La prossima volta che mi sentirete, sarò al cinema!
Ci sentiamo più tardi, Accaniti dell’Horror… in diretta!
BLOG POST: LIVE BLOG: “EVENTO VOYEUR”
Arrivato! Finalmente! Il Lyft è costato un’assurdità, ma senza dubbio ne varrà la pena.
Wow. questo posto è proprio come me lo ricordo, anche se è più vecchio, ovviamente, e… più sporco. Sì, non è invecchiato bene. Sui gradini davanti l’ingresso sono dei sacchi di immondizia squarciati e ci sono dei… em, graffiti piuttosto espliciti ovunque sui muri. Pensavo che volessero ridare un po’ una sistemata prima di ospitare un evento?
Huh. Nel parcheggio c’è solo una macchina… sul cartellone c’è scritto “Proiezione per fan di Voyeur - TUTTO ESAURITO” quindi questo è senza dubbio il posto giusto.
È una proiezione privata solo per me? Il concorso questo non lo aveva menzionato. È, [NON HO CAPITO], figo, a dire il vero. Adesso entro… Aspettate un attimo.
[NOTA: la voce dice “NON HO CAPITO”]
Oh mio Dio. Davvero, mai giudicare un libro dalla copertina. Dentro è stupendo! La moquette e le pareti sono immacolate, e il profumo di popcorn appena imburrati! Mmmm. Non so bene dove dovrei andare adesso, quindi vado al botteghino e chiedo se qualcuno lì può indicarmi dove andare.
Il tipo è stato molto d’aiuto. A quanto pare, Voyeur è l’unico film che proiettano stasera quindi mi sa che questo posto è tutto per me! Inoltre sono inclusi dei popcorn e una bibita. Gli ho detto che non è che li volevo, ma mi è sembrato un po’ suscettibile. Gli ho chiesto della sporcizia fuori, cercando di non essere maleducato, ma ha solo detto, “È quello all’interno che conta.”
È piuttosto profondo se ci pensi. Vado a prendere i popcorn e poi vado a cercare il mio posto.
Presi i popcorn! Sono palesemente a corto di personale, dato che lo stesso tipo era al banchetto dei dolci. Mi dispiace. Sembra molto vecchio e lo stanno facendo proprio lavorare. Sembra allegro però. Okay… [NON HO CAPITO] ho trovato il posto!
Quel poveretto, gli fanno fare anche da maschera! Davvero dovrebbero assumere più personale…
Oh wow… davvero non c’è nessun altro in tutto il cinema! Che fortuna! Non c’è niente di meglio che essere seduti da soli in una stanza fredda e guardare un film horror di cui non sai niente.
Allora ho quasi finito i popcorn e il film non è nemmeno iniziato. Niente trailer o altro… Devo chiedere al vecchietto? Non mi piace per niente [NON HO CAPITO] disturbarlo. Per adesso continuo ad aspettare.
Questi devono essere i popcorn più buoni che abbia mai avuto. Li ho finiti tutti prima ancora che inizi il film, non mi succedeva da quando…
Oh, sta succedendo qualcosa! Il proiettore è ufficialmente acceso! Ecco che inizia…
È passato un po’, e lo schermo è ancora nero. Sento dei suoni… come dei bip. È molto familiare ma non ricordo dove gli ho già sentiti. Macchinari medici forse? C’è qualcosa [NON HO CAPITO] lo schermo… Sembra che si tratti di un flashback o qualcosa del genere, girato… sembra che la ripresa sia stata fatta su un vecchia telecamera…
(a bassa voce) Aspetta. Quello è…?
Conosco quella stanza… come… come hanno fatto a [NON HO CAPITO] Questo è dopo l’incidente. Mamma voleva fare un video per i miei fratelli… Papà… Io… [NON HO CAPITO] Aspetta. Quello chi è? Nell’angolo dello schermo, c’è…  (a bassa voce, più scioccato che mai) Chi diavolo è quello?
BLOG POST: RECENSIONE FILM: VOYEUR
Dovete vedere Voyeur per credere. Il film più spaventoso che abbia mai visto. 
[Stiamo nuovamente ascoltando da una riecheggiante CCTV]
[Alice sta parlando al telefono, sembra stanca]
ALICE
– mi fa piacere sentirlo. Avevi detto che questa nuova band non era male.
(sospira) No, va bene, se riesci ad arrivare fino al giorno dello stipendio posso pagare io, nessun problema. (divertita) Tra l’altro, sembra che li riavrò tra non molto, da come stanno andando le cose. 
Lo so, lo so. Solo la prossima volta controlla prima, okay? Non sarò sempre qui pronta a pulire il culetto del mio dolce fratellino.
(divertita) Oh, sei sempre così dolce.
Abbi cura di te.
[Alice tira giù]
[Fa un lungo sospiro]
GWEN
(tesa) Hai fatto?
ALICE
(sobbalzando) Cristo! Da quanto è che te ne stavi nascosta lì?
GWEN
Non mi stavo nascondendo. Devo farti una domanda.
ALICE
(Riprende fiato) Va bene, okay!
GWEN
Ti ricordi il manager dell’Informatica prima di Colin?
ALICE
Chi? Amelia? Che c’entra?
GWEN
No, prima di Amelia, prima che arrivassi io. Il tizio tedesco. Pieno di tatuaggi.
ALICE
Cioè, penso che Amelia ne abbia parlato una o due volte, forse? Io più che altro mi ricordo che si lamentava del suo lavoro, ma doveva essere qui molto prima che entrassi io. Che c’entra?
GWEN
Non ti riguarda.
ALICE
Cosa?
[Passi, Gwen se ne va]
Ma seriamente?
GWEN
Sì.
[Una pausa]
ALICE
(a sé stessa) Ma si può sapere che problema hanno oggi?
[Errore del computer]
ALICE
Oh, non ti ci mettere anche te.
[Traduzione di: Victoria]
[Episodio successivo]
6 notes · View notes
cleaninoutmyclosetx · 2 years
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sto toccando il fondo, ho seriamente bisogno di aiuto ma mi sento come se nessuno fosse in grado di darmelo
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ladiva07 · 1 year
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puoi pensare che sia una stronzata o una delle prese per il culo ma io seriamente ho bisogno di te non sarei nemmeno qua a cercare di andare avanti senza di te solo che non riesco più a chiedere aiuto voglio aiutarti ma me lo impedisco o sono cose che non vuoi in cui ti aiuto non voglio che vada tutto a puttane come faccio di solito è l'unico rapporto che non voglio perdere e darei me stesso per te tu sei l'eccezione e il ne vale la pena per lei e te lo sto cercando di dimostrare che sto cercando di impegnarmi a scuola o a essere la "versione" migliore di me però continuo a sentire che ti sto deludendo tu per me sei letteralmente una droga mi fai dimenticare di tutto io ci tengo troppo a te e sarà anche sbagliato tenerci più della stessa vita anche se a volte ci rimango di merda ma non importa se ci sei tu so che posso sentirmi al sicuro e essere un bambino non sarà la stessa cosa ma anche se ti tormento con le mie paranoie o il resto mi rifiuto di perderti o di andarme ho letteralmente la prima volta che mi impegno per qualcuno perfavore...non farmi ancora del male;/ tu letteralmente mi tieni in equilibrio e non riuscirei a sopportare una perdita;/
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seoul-italybts · 1 year
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[✎ ITA] VOGUE Japan : Intervista - SUGA È Una Voce Autentica in Un Mondo Superficiale | 24.06.23⠸
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SUGA è una voce autentica in un mondo superficiale
SUGA, la prima cover star maschile di VOGUE Japan in assoluto, si apre con noi riguardo consapevolezza, meditazione, procrastinazione e su come è cambiata la sua relazione con la musica
__ di KAORI KOMATSU, EMI KAMEOKA, YUI SUGIYAMA e MASAYO UGAWA
🗞 Originale JPN 📷 |  Twitter
Per l'edizione di agosto di VOGUE Japan, il nostro tema è “La Bellezza Interiore”; in altre parole, andare al di là delle apparenze per scoprire che cos'è che ci fa sognare e desiderare.
Quale icona migliore avrebbe potuto incarnare tutto ciò, se non SUGA? Pur muovendosi in un'industria ossessionata dalla superficialità, quella della mega star è una voce profonda ed autentica, impavidamente candida riguardo le lotte interiori che ha dovuto affrontare e le aspettative che gravano sulle sue spalle in qualità di uno degli artisti più popolari in Asia.
Non solo. SUGA è anche il primo uomo – nei 24 anni di storia della rivista - a comparire su una copertina solista di VOGUE Japan.
Vestito Valentino – Collezione Autunno/Inverno 2023, "Black Tie"- l'artista sud-coreano incarna l'essenza di un mondo in cui il gender, la moda e la musica sono sempre più interconnessi.
Ma se parliamo di musica, SUGA è un vero artista poliedrico. Membro dei BTS, rapper, autore e produttore per diversə altrə artistə globali, non si esime poi dall'esibirsi individualmente con il nome d'arte Agust D. Questo suo alter-ego solista nasce dal nome SUGA scritto al contrario, in cui la D è un riferimento alla città sud-coreana di Daegu, dov'è nato e cresciuto.
In un Q&A con VOGUE Japan, tenutosi prima delle date giapponesi del suo tour – dal 2 al 4 giugno – abbiamo parlato con SUGA del suo primo tour mondiale solista, del suo album ‘D-DAY’, e gli abbiamo chiesto che cosa fa per mantenersi motivato quando è sotto pressione. Inoltre, ci ha anche confidato com'è cambiato il suo approccio rispetto alla produzione musicale nel tempo, rispondendo attraverso un messaggio, scritto a mano, molto personale, in cui leggiamo: “Inizialmente, pensavo fosse destino. Poi, quando ho iniziato a lavorarci seriamente e a fare musica, è diventata un po' una sorta di nemica-amica. Ora considero il fare musica come "famiglia" – qualcosa che mi accompagnerà per l'eternità.”
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Il coronamento di una trilogia
Il nuovo album, D-DAY
- Qual è il significato dietro l'album ‘D-DAY’?
Il mio album solista, ‘D-DAY’, conclude la trilogia di Agust D (dopo la mixtape 'Agust D' del 2016, e 'D-2' del 2020). È un po' come il secondo capitolo della storia di Min Yoongi.
- Il singolo principale, "Haegeum" parla di liberazione. Che cosa significa 'liberazione' per te?
Credo di aver visto, sentito e vissuto parecchio [nel corso della mia vita]. È essenziale quanto il riposo, credo sia fondamentale liberare la propria mente affinché sia priva di pensieri e sentimenti negativi. È qualcosa che ho realizzato e percepito una volta di più lavorando a quest'album.
- Nello scorso album, "D-2", hai collaborato con RM, mentre, questa volta, c'è un featuring di J-HOPE. Com'è nata questa partecipazione, quali sono i retroscena?
Anche per quest'album, avevo bisogno che un rapper partecipasse quindi ho cercato una persona di cui potessi fidarmi completamente. Sono oltre 10 anni che faccio musica insieme a j-hope, quindi abbiamo deciso di affidare questo incarico a lui.
- Hai anche collaborato con Ryuichi Sakamoto, oltre ad averlo incontrato, quando sei venuto in Giappone.
Era un musicista di lunghissima data ed una persona che ammiravo infinitamente, un vero e proprio modello, quindi già solo poterlo incontrare è stato un onore. Mi ha dato molti consigli in qualità di mentore e le conversazioni che abbiamo condiviso mi sono state di grandissimo aiuto per portare a conclusione quest'album.
- In D-DAY, hai sperimentato un po' con la musica drill. C'è forse qualche altro sound o genere che vorresti provare in futuro?
In quanto musicisti pop, credo sia parte del nostro lavoro metterci costantemente in gioco, seguendo le tendenze musicali ed i sound del momento.
- Sappiamo che mentre eri impegnato nella stesura di 'D-DAY', a Seoul, hai sperimentato un po' di blocco creativo e che quindi ti sei recato a Dangjin, dove hai trascorso un po' di tempo da solo in montagna. In che modo questo soggiorno ti è stato d'aiuto?
Quando sono a Seoul, ho sempre un sacco di cose da fare e quindi, quando non riesco più a continuare una canzone, tendo a procrastinare e poi mi sento in colpa. Ma se sono altrove, non c'è altro da fare se non lavorare alla mia musica, ed è così che ritrovo la passione e l'entusiasmo necessari.
- Nel docu-film SUGA: Road to D-DAY, vediamo che sei andato a trovare diversə musicistə, come Steve Aoki, Halsey e Anderson Paak. Che cosa ti hanno lasciato queste esperienze?
È interessante parlare di musica con altre persone che lavorano nello stesso campo. Più che imparare qualcosa, credo il meglio sia semplicemente chiacchierare, scambiare opinioni e divertirsi insieme.
- Nel documentario, hai detto d'aver scritto ‘Snooze’ - per quest'album – mentre eri in ospedale. Che cos'è che ti ha dato la forza e motivazione necessarie per continuare a scrivere un brano che potesse dare coraggio al prossimo, quando tu stesso non eri neppure in condizione di mangiare?
Sicuramente è fondamentale fare una pausa quando ci si trova in difficoltà. Ma io ho fatto comunque ciò che sentivo di dover fare, perché fermarmi, anche in quella condizione, sarebbe stato uno spreco di tempo. Sapevo che tanto mi sarei rimesso. Credo chiunque farebbe lo stesso, in una situazione simile.
- Nell'intervista per il vostro album-antologia "Proof", hai detto che l'emozione predominante nel crearlo è stato un certo senso di inferiorità. Ora che hai concluso quest'album – a coronamento della tua carriera come Agust D -, provi emozioni diverse?
Credo di essere maturato ancor più, grazie alla trilogia di Agust D, e penso di aver superato i miei complessi e traumi attraverso quest'album. Ora che ho superato il primo concerto, mi sento rilassato e mi sto godendo il tour senza troppe preoccupazioni.
Il tanto atteso primo tour mondiale solista Il messaggio dietro la musica
- Qual è l'aspetto più importante su cui ti sei concentrato per il tuo tour solista?
Dato che devo eseguire da solo l'intera scaletta, ho pensato fosse fondamentale tenermi in forma, quindi ho fatto tanto esercizio fisico, nel periodo di preparazione. E, ovviamente, ho fatto anche tante prove per la diretta.
- Che cosa ti hanno detto i membri dei BTS riguardo il tuo album ed il tour?
Tutti i membri sanno che andare in tour non è semplice, quindi mi hanno detto di aver cura di me e della mia salute.
- In passato, ti abbiamo visto lavorare a nuove canzoni, durante i vostri tour mondiali. Hai per caso creato nuove canzoni anche in quest'occasione?
Non posso dire ci siano momenti in cui scrivo più brani rispetto ad altri. Scrivo continuamente canzoni.
- Nel documentario SUGA: Road to D-DAY ti vediamo, in un momento di blocco creativo, dire che non c'era un messaggio in particolare dietro quest'album. Ora che stai girando di paese in paese per il tour, te n'è forse venuto in mente uno?
Quando lavoro alla produzione [di un album], mi preoccupo sempre troppo riguardo quali storie raccontare e quale messaggio includere, quindi quando c'è qualcosa che tengo particolarmente a condividere, mi metto subito al lavoro. Nel caso di quest'album, ciò che volevo trasmettere è uscito fuori man mano e sono sicuro continuerò ad avere nuova ispirazione ed idee.
- C'è qualcosa che aspetti con particolare trepidazione, ora che sei qui in Giappone?
Il nostro ultimo tour in Giappone è stato nel 2019. Già allora, avrei voluto tornare per esibirmi, ma non è stato possibile, quindi questa sarà la prima volta dopo parecchio tempo. Spero che tuttə coloro che ci stavano aspettando potranno godersi appieno lo show.
Musica e carriera Il legame con i membri
- Sono passati quasi 20 anni da quando hai iniziato questo lavoro e a scrivere brani rap. Com'è cambiata la tua relazione con la musica, nel tempo?
Inizialmente, pensavo fosse destino. Poi, quando ho iniziato a lavorarci seriamente e a fare musica, è diventata un po' una sorta di nemica-amica. Ora considero il fare musica come "famiglia" – qualcosa che mi accompagnerà per l'eternità.
- C'è stato un qualche momento nella tua carriera che consideri un po' come una svolta?
La svolta più grande, personalmente, penso sia stata la nostra prima visita ai Billboard Music Awards, nel 2017
- A giugno, saranno 10 anni che hai debuttato nei BTS. Quali emozioni hanno caratterizzato questo decennio, secondo te?
La gratitudine. Lavoravo come artista alla mia musica già prima del debutto, ma allora non ero che uno sconosciuto che scriveva brani che nessuno voleva ascoltare. Ora, invece, ho potuto incontrare le/i fan e molte altre persone che ascoltano ciò che scrivo. Sono sempre molto grato per quello.
- Quali sono i tuoi ricordi più cari dei 10 anni trascorsi? Quali le occasioni più belle?
Molti dei ricordi migliori sono quelli relativi ai tour insieme agli altri membri dei BTS. I momenti più belli sono quando siamo tutti insieme sul palco.
- Dici/te spesso che immagini/nate un futuro in cui i membri dei BTS sono insieme per sempre.
Crediamo davvero che saremo insieme anche in futuro e sono sicuro che, affinché questo si avveri, ognuno di noi possa fare la sua parte. Ognuno di noi se la cava in un campo specifico e, in tal senso, c'è mutuo rispetto da parte degli altri. Credo quel rispetto sia la cosa più importante.
- In un'intervista con GQ Korea, risalente a 2 anni fa, hai detto “Ora come ora, non ho sogni nel cassetto, ma trovo che sia tutto molto più semplice così”. Hai poi aggiunto che preferisci vivere appieno il presente. Qual è il tuo prossimo 'sogno'?
A parte continuare a fare musica tutti e sette insieme e ad esibirci per molto molto tempo, credo di aver realizzato tutti i miei sogni.
- Che cosa vorresti dire ai/lle tuoi/e colleghə più giovani o alle persone che guardano a te come modello?
Andrà tutto bene. Ci saranno momenti in cui vi sembrerà di toccare il fondo. Ci sono passato anche io. Ma quando, in futuro, ci ripenserete, scoprirete che tutto ciò è ormai diventato un ricordo da cui potete imparare qualcosa. Alla fine, tutto si risolverà.
La stretta connessione tra mente e corpo Affrontare le lotte interiori
- Come sei arrivato alla conclusione che i rimpianti appartengono al passato, le ansie sono cose per il futuro e che, invece, è importante concentrarsi sul qui ed ora? Fai meditazione?
È fin da quando ero piccolo che ho sempre avuto ansia del passato e del futuro. Ero teso e preoccupato, sebbene non potessi farci nulla. Ad un certo punto, ho realizzato che tutto sarebbe stato più semplice se mi fossi liberato di quelle emozioni, quindi ho provato diversi approcci, tra cui la meditazione e lo studio/ricerca.
- Viviamo in un mondo in cui è importante rimanere fedeli alla propria autenticità. Che cosa significa essere autentici, secondo te?
Sono quelle persone naturali, semplici. Qualcuno che non ha l'ansia di dover sempre fare il meglio possibile, che non nasconde le proprie debolezze e che sa mostrarsi per quellə che è al mondo.
- Cosa pensi della relazione tra il tuo corpo e la tua mente?
Quando non mi sento sereno o ho qualche preoccupazione, somatizzo subito fisicamente, anche dovessi essere in forma. Al contrario, quando non sono in forma fisicamente, ne risento anche mentalmente. Quindi credo sia fondamentale mantenere un certo equilibrio tra salute mentale e fisica.
Quando SUGA non è sul palco,
Il vero Min Yoongi
- Se tu dovessi descrivere la tua personalità in 3 parole, quali useresti?
Mmmh... difficile a dirsi. 1, imperscrutabile. 2, calmo. 3, osservatore.
-Nel documentario SUGA: Road to D-Day, ti abbiamo visto andare a trovare alcunə amici/che sparsə per il mondo. In ‘Dear My Friend’, brano contenuto nella precedente mixtape, D-2, parlavi di un'amicizia ormai cambiata per sempre. Questa volta, come sono cambiate le tue relazioni ed amicizie?
Tutte le mie amicizie più strette, ora, sono persone che non cercano di convincere il prossimo a fare o essere ciò che non desidera. Credo l'ideale sia avere amicizie così.
-Da che tipo di persone ti trovi attratto?
Persone spontanee e ottimiste.
-Come descriveresti il tuo stile?
Rilassato/casual
-Hai una pelle molto limpida e pulita – qual è la tua routine di bellezza?
Non ho una routine specifica. Mi limito a mettermi della crema e basta.
-In conclusione, che cosa significano le/gli ARMY per te?
Mi piace fare musica ed esibirmi, ma tutto ciò è possibile solo grazie alle/i mie/i fan. Se no, non avrebbe alcun senso ergermi tutto solo su un palco così grande. Metà di ciò che faccio è merito delle/gli ARMY.
Domande extra – 03. 07. 2023
- Hai intenzione di provare con altri generi, come la letteratura o i film, magari?
Se ne avrò l'opportunità, allora potrei farci un pensiero
- Se avessi del tempo libero, cosa ti piacerebbe fare? Hai qualche hobby?
Mi piacerebbe rilassarmi in un qualche luogo dove il clima è favorevole
- Hai un qualche articolo o oggetto che ritieni fondamentale?
Credo, lo smart phone e la carta di credito
-Qual è il messaggio più memorabile mai ricevuto dalle/gli ARMY?
In passato, durante un fansign, un'ARMY mi ha detto “Sono diventata fan dei BTS quando ero alle elementari, e ora sono una studentessa universitaria.” Quelle parole mi sono rimaste impresse. Probabilmente, ora quell'ARMY sarà un'adulta lavoratrice. Non so se lei sia ancora fan dei BTS, ma trovo lo scenario ideale sia che le/i fan e gli/le artistə crescano insieme così.
⠸ Ita : © Seoul_ItalyBTS | eng (domande extra) © 061313purple⠸
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popolodipekino · 2 years
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semini
Pure se dovessi dire qual era il disegno di vita che in quel tempo mi si era formato in mente, non potrei non chiamarlo pessimistico: consistendo da una parte nel lavoro letterario ed erudito, compiuto per vaghezza naturale e per far qualcosa al mondo; e dall'altra, nell'adempimento dei doveri morali, concepiti soprattutto come doveri di compassione. Nel che c'era dello spirito cristiano, particolarmente una sorta di paura del godere e della felicità, quasi colpe che aspettino castigo o che convenga farsi perdonare; e c'era, come più tardi intesi, dell'egoismo, perché la vera e alta compassione e benevolenza è quella che si pratica col mettere in armonia tutto sé stesso coi fini della realtà e col costringere anche gli altri a muoversi verso questi fini, e il buon cuore si fa veramente e seriamente buono con la sempre più larga e profonda intelligenza delle cose. Ma quel gramo ideale corrispondeva alle mie condizioni d'animo, allora assai depresse. Pur filosofando, e per aiuto al mio intelletto leggendo alcuni libri di filosofia, io non pensai mai allora che tale spontaneo avviamento del mio spirito potesse segnare un cammino nel quale avrei speso le mie maggiori fatiche e provato le migliori gioie e il più alto conforto, e ritrovato come la mia vocazione: filosofavo, spinto dal bisogno di soffrir meno e di dare qualche assetto alla mia avita morale e mentale. Alcuni scritterelli di quegli anni, che ho raccolto in un opuscolo di occasione col titolo Iuvenilia, mi mostrano in quella discorde fisionomia di erudito, aneddotista, letterato e involontario filosofante. da B. Croce, Soliloquio e altre pagine autobiografiche
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Yule Ball? a.k.a. l’arte del chiedere - Pt 2
Sì, lo so che il titolo della seconda parte è diverso, però ragazz* dai ci sta... Essere originali è bll
Allora, la parte 1 la trovate qui e scrivo a caratteri cubitali che è una METANARI. Così non ci sono problemi ed il mondo è bll e brv ✨🌸
Il setting e il contesto e il world di questa kosa invece non si trovano da nessuna parte, perché ancora non vedono la luce e chissà se la vedranno mai ✨✨✨ questo per dirvi che se doveste avere domande o voleste chiarimenti o anche solo soddisfare una curiosità, potete tranquillamente chiedere in un commento o direttamente nell’ask 
Detto questo, io sono Asia e sarò il vostro narratore per questa esperienza mistica nei meandri del mio cervello scemo
Manca una settimana al Ballo del Ceppo. E Marco ancora non ha invitato Ermal. 
Ergo, Ermal è nervoso, il che vuol dire che Annalisa è nervosa, il che vuol dire che Fabrizio non ha vita facile
Fabrizio che in tutte queste dinamica da regazzini non ha interesse. Lui ha interesse solo nelle mutande di Annalisa e se il migliore amico della sua ragazza (che si ostina a dire di non essere la sua ragazza) sta sempre lì, a reggere le candele e mangiarsi i gomiti perché è un ragazzino rincoglionito, Fabrizio a malapena vede le proprie di mutande, il che non va affatto bene
Certo Fabrizio non sa che nell’ottica di Ermal e Annalisa il terzo in comodo è lui ma dettagli 
E poi, sinceramente, anche all’infuori di ciò che muove le cose, a Fabrizio dispiace
e lui è Tassorosso doc, quindi se vede un problema, è ansioso di risolverlo
Quindi va da Marco
Lo trova nel solito posto, seduto sotto uno degli archi in cortile, nonostante faccia un freddo cane e il cielo prometta una bella nevicata. “Montanari?” chiede, quasi timoroso di fare una gran figura di merda 
Marco lo guarda, confuso “Sì, sono io. Tu sei Mobrici, vero? Quello che dice di essere il ragazzo di Annalisa” Fabrizio lo guarda gelido “Annalisa è la mia ragazza” “Lo sai che se non lo sa o non vuole esserlo non vale vero? Comunque, ti serve qualcosa?”
“In effetti sì” “Perfetto” fa Marco, battendo le mani “Io in genere chiedo poco ai nuovi ‘clienti’” gli dice, ridacchiando e facendo le virgolette con le dita
Fabrizio batte le palpebre un paio di volte “Come prego?” “Sì, dai, lo sai... Sconto novellino” e se il sorriso sornione sul viso di Marco sta bene, quell’occhiolino complice triggera Fabrizio
Insomma, è sorpreso. Di queste cose se ne intende, ne ha visti tanti di amici prendere questa strada a San Basilio. Fabrizio non aveva mai provato nulla, un po’ perché si conosce e sa che le sostanze eccitanti non fanno per un ipocondriaco come lui, un po’ perché non può perdere la testa, dato che per sicurezza è sempre andato in giro con la bacchetta. Non puoi essere strafatto con il corrispettivo di una testata nucleare nella manica o alla caviglia. O almeno questo è ciò che ritiene Romina. Bizio manco sa cosa sia una testata nucleare
ma qui, ad Hogwarts, è diverso. Magari qualcosa di non troppo forte. Chissà se Annalisa se la farebbe una canna con lui. Al limite, la regala a Gabba
“In realtà, non sono qui per questo” ammette, grattandosi la nuca “ma un po’ de erba non sarebbe male, o sbaglio?” ridacchia piano
E poi smette di ridere davanti all’espressione shockata di Marco
“Eh?” chiede il pykkolo ancyelo
“Eh?” gli fa eco il povero Bizio, aggiungendo “ma tu cosa vendi, scusa?”
“Informazioni. Io so tutto di tutti. E mi pagano in dolci” spiega Marco, pallido da far invidia al Frate Grasso
Fabrizio lo guarda ed è il meme della signora che fa i calcoli
e poi sputa “Sai tutto di tutti, ma non che Meta sta per Schiantarti”
“Ermal non lo farebbe mai” sbotta Marco, offeso
“Ci manca poco. Se aspetti un altro po’ ad invitarlo al ballo”
Marco batte le palpebre “Eh?”
“Hai capito bene” ed è soddisfatto Fabrizio, della serie che, alla Gabbani e sempre se sapesse cosa significa, sarebbe tutto “nailed it”
“Ma ma ma ma...” comincia a balbettare Marco, a cui Fabrizio risponde “cco cco cco cco sveglia sveglia sveglia sveglia” lo guarda meglio “Secondo te perché ha rifiutato tutti quelli che lo hanno invitato?”
“Perché aspetta l’invito di Pace” “Rifiutato tre giorni fa” “Di Dino” “Rifiutato settimana scorsa” “La Michelini?” “Lei e Mirtilla Malcontenta si fanno compagnia da quasi due settimane ormai”
Marco.exe has stopped working. Fabrizio non conosce una parola in inglese, quindi non sa cosa gli sia preso
“Regazzi’, tranquillo” gli dà un buffetto sulla guancia “Ti aiuta Fabrizio, er mejo der Colosseo”
“Annamo bene, annamo popo bene” mormora Marco, pensando che peggio non potrebbe andare 
Potrebbe piovere, ma in realtà nevica
Classica nevicata hogwartsiana (?) e ovviamente tutti si riuniscono fuori a giocare a palle di neve. Gli italiani devono farsi riconoscere e quindi organizzano un mega torneo. Inglesi, francesi e bulgari si perdono le migliori bestemmie del mondo e siamo tutti dispiaciuti per loro
Ermal e Annalisa stanno allungati a terra, a fare gli angeli nella neve, le teste vicine, ma i piedi in due direzioni diverse.
“Se Marco non mi invita nemmeno oggi, lo mando a cagare” esordisce Ermal, dopo diversi minuti di silenzio, in cui non avevano fatto altro che osservare i fiocchi di neve che scendevano lenti su di loro
Annalisa cerca di prenderne uno con la lingua ed Ermal la imita, in attesa di una risposta che non tarda ad arrivare “Chiediglielo tu”
Ermal sbuffa “La fai facile, a te è praticamente caduto in braccio e nemmeno mi hai ringraziato” “Ne avrei fatto volentieri a meno” sbotta Annalisa “è un figo, ma è tanto appiccicoso” “Non sembri dispiaciuta quando lo trascini da Madama Piedediburro, nonostante lui preferisca la Testa di Porco” “Vedi? Incompatibili” “Però lui almeno te l’ha chiesto” “Dopo averlo chiesto a te. E poi non era lui quello con cui volevo andare. Al contrario di te, ho avuto le palle di chiederglielo e lui ha rifiutato, fine” 
Ermal salta su, sconvolto ed indignato “Chi è sto stronzo?” Annalisa arrossisce “Un coglione, lascia perdere” lo liquida, perché Ermal è davvero un coglione “Non cambiare discorso. Perché non glielo chiedi tu? Metti da parte l’orgoglio e...” “Mettere da parte l’orgoglio? Se non mi rispetto da solo chi dovrebbe farlo?”
“Ermal!” è la voce di Marco quella che lo chiama, il che lo fa saltare in piedi e anche inciampare mentre si avvicina a lui
“Che fa con Fabrizio?” chiede ad Annalisa, che lo sta seguendo silenziosamente e gli risponde con una scrollata di spalle
“Ehi!” saluta i due, saltellando su e giù un po’ per il nervosismo, un po’ per il freddo, un po’ per la famigliare sensazione di vuoto allo stomaco che prova quando c’è Marco nei paraggi “Facciamo una cosa a quattro?” sputa fuori, riferendosi ad una partita a palle di neve
“OH! Ora parliamo seriamente” risponde Fabrizio, entusiasta, riferendosi ad una ‘partita’ in cui c’entrano tutt’altro tipo di palle 
“Sei disgustoso” commenta Annalisa, mentre Marco balbetta “No, no, io... volevo chiederti una cosa”
“Ok” dice Ermal nel panico, mentre Fabrizio si avvicina ad Annalisa, facendole l’occhiolino come a dire ‘guarda che bravo mentore che sono’
Marco volta le spalle ad Ermal, così che non possa vedere la sua faccia concentrata, mentre si morde la lingua e fa volteggiare la bacchetta
“Marco?” chiama Ermal, confuso per poi sussurrare un sorpreso “Oh”
Davanti a lui, i fiocchi di neve si sono raggruppati insieme fino a formare delle parole. Delle parole con tanto di punto di domanda.
“Yule ball?”
“Gliel’ho insegnato io” si vanta Fabrizio, orgoglioso, mentre Marco si volta a guardare Ermal speranzoso 
“Nemmeno sai che Yule Ball è Ballo del Ceppo in inglese” replica Annalisa, mentre si asciuga una lacrima di commozione e osserva Ermal che si avvicina piano a Marco
“Macco” balbetta, guardandolo incredibilmente sorpreso, senza sapere cosa fare o dire 
“Allora?” chiede l’altro, mordendosi le labbra e abbassando lo sguardo imbarazzato. Un secondo dopo sente le mani di Ermal sul petto e, con entusiasmo sfrenato, alza gli occhi sull’amico, per poi ritrovarsi a terra tra la neve
“Ermal, oh!” grida, schermandosi dalle palle di neve che continuano ad arrivargli addosso a ripetizione
“SEI. UN. IDIOTA. MARCO. MONTANARI.” grida il diretto interessato, accompagnando ogni parola con un veemente svolazzo della bacchetta, a cui seguono delle palle di neve addosso al povero Marco
“Fabrizio” chiama Annalisa, aggrappandosi al braccio del ragazzo, mentre Ermal abbandona la bacchetta e raccoglie a mani nude una mangiata di neve, lanciandola addosso a Marco “Fa qualcosa”
Fabrizio osserva la mano di Annalisa sul braccio con tant’occhi “è palesemente un sì” si spiega “Il mio lavoro qui è finito” completa, con un ghigno soddisfatto, mettendole quello stesso braccio attorno alle spalle “Ma...” “E va bene” concede, tirando fuori la bacchetta 
“Flipendo” sussurra, ridacchiando alla vista di Ermal che inciampa nel vuoto, per poi cadere addosso a Marco “Dovrei aprire una posta del cuore” sospira soddisfatto, portando via Annalisa
“Allora?” balbetta ancora Marco, rosso per l’imbarazzo, per il freddo e perché ha Ermal addosso, con il viso ad un centimetro dal suo
Lo stesso Ermal che è il suo migliore amico da più di un anno e per cui ha una cotta da altrettanto e che si sta chinando su di lui e lo sta baciando 
Ermal che nemmeno sa dove ha trovato il coraggio, ma che sorride quando sente la lingua di Marco sulle sue labbra, che schiude approfondendo il bacio
Insomma, stanno limonando davanti a tutta la scuola ed Ermal nemmeno ha dato una risposta
Si tirano indietro per prendere fiato e scoppiano a ridere quando dicono all’unisono “Immagino sia un sì” “Comunque è sì, eh”
“Vestiti di blu” gli chiede Marco, dopo un secondo o un’eternità passati a baciarsi “Mi piaci in blu”
“Ah?” “Ah ah” e ridono ancora, tutti felicetti 
And that’s it, folks! Questa parte è un po’ più breve, ma spero che non vi dispiaccia! Come chiedeva il prompt, vorrei fare anche la parte riguardante il ballo vero e proprio, ma ho deciso di dividerle per poter trashare ancora di più 😂
se la volete, battete un colpo ed arriverà il prima possibile 😘
Sayonara in questa notte amara mi perderooo nei borderooo scrivero il tuo nome in blu poi scappo in tooooour poi scappo in toooour
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rebekah-22 · 3 years
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Sono sola, fottutamente sola.
Non c'è la faccio più ad andare avanti così. fingere che vada tutto bene, che la mia vita sia normale come quella di tutti, non è vero.
È uno schifo, tutta la mia esistenza è uno schifo.
Ci ho provato mille volte a migliorare la situazione ma va sempre peggio, come faccio ad uscirne?
Sono scappati tutti da me, tutti ma veramente tutti.
Avevano promesso di restare e invece sono qui a piangermi addosso lo schifo di persona che sono.
Dopo 4 anni di inferno, speravo andasse tutto per il meglio e invece ne ho ricevuti altri 3 altrettanto di merda.
Ho sempre sperato e spero ancora che tutto si sistemerà ma non è assolutamente vero.
Ho bisogno di aiuto, voglio non pensare più a nulla.
Seriamente sono stanca.
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dammiamoree · 2 years
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ricapitolando,
nonostante siano passati ben cinque anni da quando io e la mia ex di siamo lasciate o meglio, mi ha lasciata andando a vivere a Londra per tutta la vita, dopo continui tiri e molla, litigate che nemmeno quando stavamo insieme così, mesi, anni senza sentirci, dopo che in piena pandemia eravamo quasi sull'orlo di ritornare insieme e dopo non si sa che cazzo è successo da farci allontanare per un altro anno intero, il 19 febbraio di quest'anno nonché il giorno del mio compleanno, sapendo che lei fosse scesa a Napoli con la spinta delle mie amiche l'ho chiamata dal nulla per dirle "scendi sono giù da te" ci siamo viste per tre giorni consecutivi, nonché al secondo giorno, proprio dopo il mio compleanno mentre ero per cazzi miei in giro mi arrivano trenta audio di lei ubriaca che mi chiede disperata di raggiungerla ed io da brava cagnolina sono corsa da lei in panico totale, con la paura che le stesse succedendo qualcosa e invece me la ritrovo li ad aspettarmi solo per tuffarsi nelle mie braccia e rubarmi un bacio da farmi esplode il cervello di pensieri, e dopo di che, il giorno dopo come se nulla fosse, per non parlare dei giorni a seguire, sperando che mi chiedesse di vederci e parlare invece no, col cazzo, se ne ritorna a Londra ma continua a messaggiarmi, ci sentiamo tutti i giorni da quel famoso febbraio fino ad oggi che siamo ad agosto, è ritornata a Napoli pee qualche giorno, per poi partire per Ibiza per poi ritornare a Napoli e così, dal nulla mi dice che devo farmi trovare sotto casa sua quando ritornerà perché? ancora non l'ho capito, come ancora non ho capito cosa siamo, cosa provo, cosa prova lei, che sta succedendo dopo tutti questi anni, in questi giorni che è as Ibiza le ho pure chiesto di posare il telefono e sentirci direttamente al suo ritorno, inutile dire che si è infuriata, ma continuo a non capire il senso di questo suo comportamento, come in realtà tutti quelli che ha nei miei confronti da cinque anni a questa parte... io so che il sentimento di prima da parte mia non c'è più o almeno non così forte come prima, poi però mi contraddico da sola perché se mi chiedesse di ritornare io non me lo farei ripetere due volte ..
okay penso che le ferie della psicologa siano finite, ho seriamente bisogno di un aiuto, o se esiste qualcuno qui sopra che ha pazienza di ascoltare mi scrivesse prima che abbia un fortissimo crollo emotivo ecco
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Ero su ask.fm, un vecchio sito dove le domande anonime erano infinite, penso che qualcuno di voi lo conosca. Mi è stata fatta una domanda : “ Si può incontrare l’amore qui su ask.fm?”, istintivamente ho eliminato la domanda, adesso però ci sto pensando. Ho conosciuto una persona su ask.fm, più o meno 3 anni fa, che tutt’ora mi ritrovo quando ho bisogno di un piccolo aiuto. Aveva un profilo chiamato “Sondaggi canzoni” dove ovviamente parlava di canzoni. Un giorno mi scrisse e ci scambiammo il profilo Telegram e da lì mai ci siamo divisi del tutto. Abbiamo da subito avuto un bellissimo rapporto, a distanza purtroppo, lui abita a Cermenate, per chi non sa dove sia, è in Lombardia. Era motivo di scontro con il mio ex fidanzato, per le sue gelosie infondate, era motivo di litigio anche con il mio migliore amico, scombinava un pò tutto con il suo modo di fare e con i suoi occhi azzurri. Ricordo ancora la piccola frase in dialetto che per divertimento gli insegnai : “Gioia du me cori”, e lo diceva con un accento del nord tutto per ridere. Abbiamo passato il primo lockdown perennemente in videochiamata su instagram, insieme al ragazzo che avevo in quel periodo e ad altri amici, giocavamo alla play, a mario kart, ad uno, eravamo sempre insieme, ci siamo anche sposati su GTA V, soprattutto la sera e la notte quando poi dormivamo anche insieme. Con lui ho riscoperto il mondo dell’autolesionismo, e l’arte di scrivere lettere sul mio corpo, compresa la sua iniziale che tutt’ora è presente nella mia coscia insieme alla mia iniziale. Ricordo che in quel periodo ero fidanzata con un ragazzo di nome Rosario, questo mio amico si chiama Riccardo, e quando il mio ex vide questa R e A nella mia coscia pensava fosse per il lui, e le lacrime che ha versato quando ha scoperto la verità. Ho trascorso gran parte del mio 2019 e 2020 insieme a Riccardo, poi tra impegni lavorativi e miei allontanamenti, ci siamo un pò persi, soprattutto da quando entrambi ci siamo fatti fidanzati seriamente perchè sì, eravamo amici, ma non un fondo di malizia. Lo ricordo ancora come una persona sempre corretta nei miei confronti, come un amico e una bella persona. 
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traguardi-lontani · 3 years
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Ho intenzione di tornare finalmente di nuovo attiva qui.. ne sento la necessità, ho bisogno del mio piccolo spazio sicuro, dove forse un minimo io possa venir capita. Sono stanca di fare sacrifici che poi vengono vanificati in due secondi perché qui in casa a nessuno frega della mia salute, a nessuno importa se chiedo di avere un po' di collaborazione e di aiuto per quanto riguarda l'alimentazione. Ma no, fanno totalmente il contrario. Da domani si ricomincia seriamente, a costo di dover mangiare ad orari improponibili e da sola o al costo di mandare a fanculo qualcuno.
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yellowinter · 4 years
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Oggi ho fatto il primo incontro con l'educatrice e credo sia stata la cosa più inutile che abbia mai fatto, mi ha tenuta dieci minuti e mi ha detto cose stra scontate che miodio ma seriamente???? ma mi prendi per il culo o cosa? E poi niente, mi ha dato un altro appuntamento fra un mese, UN CAZZO DI MESE, un mese in cui io sono praticamente da sola a casa senza nessuno, senza nessun supporto. Che faccio? Mi sparo, ovvio, perché non posso fare altrimenti. La psichiatra non mi ha voluto neanche dare un nuovo appuntamento perché "massi tanto siamo ad agosto, ci vediamo a settembre". Ma scusate ma siete deficienti?? Il dolore va in vacanza?? I miei problemi se ne vanno nei mesi estivi e mi dicono " ciao ele buone ferie, ci si vede a settembre"??? Ma stiamo scherzando?? Fa schifo, mi fa seriamente e veramente tutto schifo. Nessuno che vede quanto sto male, cazzo sono andata in stazione per tornare a casa e mi stavo per gettare sui binari senza rendermene conto, io ho bisogno di aiuto. Ho bisogno di aiuto, un aiuto reale da parte di qualcuno, perché io lo dico e lo giuro che non ce la faccio più. Questo è il mio limite di sopportazione e qua o qualcuno si da una mossa o io mi butto giù da un palazzo, perché sono esausta. Sono esausta. Sono dannatamente e completamente esausta. E quel poco di speranza che mi frenava dal conficcarmi un cazzo di coltello in vena sta sparendo. E io lo sto di dicendo, ma nessuno ascolta.
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weirdesplinder · 3 years
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Romance dipendenti
Nuova lista di libri su richiesta. Stavolta si tratta di romance che abbiano come protagonista qualcuno affetto da una dipendenza da droghe, alcool e altro.
Anche qui i titoli sarebbero tanti, soprattutto per quanto riguarda protagonisti alcolisti, perciò ho deciso di includere nella lista un solo alcolista e di cercare dipendenze più strane.
Libri disponibili in italiano:
Tumblr media
Titolo: Tanto può la seduzione
Titolo originale: With Seduction in Mind
Autore: Laura Lee Guhrke
Dipendenza presente: Sebastian Grant era dipendente dalla cocaina
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Trama: È dura per una ragazza sola guadagnarsi da vivere lavorando. Lo sa bene Daisy Merrick, che ha di nuovo perso un impiego a causa della propria schiettezza. Ecco perché, per costruirsi il futuro a lungo sognato, decide di mettere a punto un piano, che purtroppo dipende dall’uomo più esasperante che lei abbia mai conosciuto: Sebastian Grant, conte di Avermore. Lui è uno scrittore famoso, che sembra aver perso la vena creativa. In più ha una terribile reputazione, e quando Daisy gli propone un progetto bizzarro, Sebastian non ha alcuna intenzione di collaborare. Almeno finché il cuore non prende il sopravvento…
La mia opinione: Adoro come scrive Laura Lee Guhrke quindi non posso non consigliarvi questo libro, molto carino e piacevole e anche piuttosto sexy, inoltre leggere di mestieri alternativi per una donna è sempre interessante.
 Titolo: Oblio e passione
Titolo originale: Addicted
Charlotte Featherstone
Editore: Harmony passioni
Dipendenza presente: Lindsay Markham è dipendente dall’oppio
https://amzn.to/3vBQ1oL
Trama: Worcestershire, Inghilterra. 1850 È ormai notte. Lord Lindsay, nobile dedito al piacere più dissoluto, invita la propria amata, Lady Anais a fare una cavalcata nell’oscurità. Complici le tenebre, i due fanno l’amore, e lui promette di sposarla. L’incontro successivo sarà a una festa in maschera. Cosa può essere più intrigante di giocare agli innamorati celati dietro un travestimento? Si può fingere di essere qualcun altro, ben sapendo di essere sé stessi. A meno che il gioco non nasconda un tranello e non si trasformi in tradimento. Così Lord Lindsay perde la sua amata e si rifugia lontano, finché il fuoco di un incendio non riporta nella sua vita il fuoco di passione del vero amore.
La mia opinione: questo lo consiglio solo a chi ama le trame forti e i libri estremamente sensuali e quando dico estremamente intendo in modo grafico e dettagliato. Non manca poi anche parecchio pathos e quasi melodramma, perciò siete avvertiti. Certo qui il tema DIPENDENZA la fa da padrone, in tutti i sensi.
Titolo: Il fiore dell’estasi
Titolo originale: Rose of Rapture
Autore: Rebecca Brandewyne
Editore italiano: Mondadori club
Dipendenza presente: Isabella Ashley Tremayne è dipendente dai semi di papavero.
https://amzn.to/30UNM1m
Trama: La storia si svolge durante gli anni finali della guerra delle due Rose, la rosa Bianca di York, la casata di Edoardo e Riccardo e la rosa rossa di Lancaster, casata che ha come pretendente al trono il gallese Enrico Tudor futuro Enrico VII. Isabella ha conosciuto l'estasi d'amore, e le pene che a essa si accompagnano. Orfana, protetta dal futuro re Riccardo III, è con lui che per riconoscenza si schiera nella cruenta guerra che strazia l'Inghilterra. Ma l'affascinante e tenebroso marito che le hanno imposto, e che lei sembra incapace di amare, combatte per la fazione avversa.
La mia opinione: Anche se non è strettamente un romanzo medievale, è molto simile a uno di essi come schema di trama, perciò se amate quell’epoca ve lo consiglio.
 Titolo: Il monaco
Titolo originale: Scoundrel’s Kiss
Autore: Carrie Lofty
Editore: I Romanzi Mondadori
Dipendenza presentata: Ada è dipendente dall’oppio
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Trama: Per redimersi da un passato di violenza e sangue, Gavriel de Marqueda è entrato in un ordine monastico in Spagna e ha fatto voto di castità. Prima di diventare monaco, tuttavia, deve superare la prova più ardua: aiutare una donna che ha perduto la retta via. Ada di Keyworth è la sua missione, ma si rivela anche la tentazione più grande. Fuggita dall’Inghilterra e consumata dalla dipendenza da oppio, Ada è rimasta sola e non ha altra scelta che accettare l’aiuto di Gavriel. Ben presto, però, si accorge che sotto il saio c’è un uomo virile, tormentato dai demoni, nel cui sguardo brucia un desiderio pari al suo…
La mia opinione: la trama atipica secondo me merita una lettura. Vi avverto è piuttosto sensuale, ma i personaggi sono diversi dal solito e parecchio interessanti e travagliati. La dipendenza è centrale alla trama.
 Titolo: Incontrarsi e poi…
Titolo originale: The Rake and the Reformer or The rake
Autore: Mary Jo Putney
Editore: I Romanzi Mondadori
Dipendenza presente: Reginald Davenport è alcolizzato
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Trama: Alys è una nobile dama che dopo una delusione d'amore è fuggita daklla sua famiglia e dalla società per rifugiarsi in campagna e diventare, sotto mentite spoglie, amministratore di una proprietà terriera per conto di un nobile, un lavoro di solito maschile. Reginald invece è un nobile libertino, che ha passato la vita immergendosi in ogni vizio, fino a cadere vittima dell'alcolismo, e solo ora rendendosi conto delle bassezze cui è arrivato ha deciso di redimersi, assumendosi le sue responsabilità e partendo appunto con l'amministrare le terra che il cugino gli ha donato. Le stesse terre che fino ad ora erano dominio di Alys.
E fu così che i due si incontrarono. Due caratteri forti ma feriti due persone veramente diverse ma anche complementari. Lei ha un gatto odioso e dominante, lui un cane pastore pauroso e fifone, eppure i due vanno d'accordo, come i loro padroni almeno finchè la vera identità di Alys non viene fuori e Reginald che per tutta la vita non ha mai fatto la cosa giusta, decide di farla stupidamente nel momento più sbagliato lasciandola andare via.
La mia opinione: ve ne ho già parlato a non finire di questo libro libro bellissimo, uno dei miei romance preferiti in assoluto, con personaggi super affascinanti pieni di difetti reali e difficili al punto giusto. Imperdibile. Ottimo uso degli animali all'interno di un romanzo senza umanizzarli. Sublime.
 Titolo: Salvare un furfante    
Titolo originale: To Rescue a Rogue
Autore: Jo Beverley
Dipendenza presente: Darius Debenham è dipendente dall’oppio
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Trama: Annoiata dalla vita tranquilla imposta dalla sorella da cui è ospite, la troppo giovane Mara St Bride accetta il corteggiamento del maggiore Berkstead, individuo che si rivela assai poco raccomandabile. Così Mara, sola, scalza, una coperta sulle spalle, fugge dalla sua casa per ritrovarsi a notte fonda tra le insidie di Londra. A salvarla è lord Dare Debenham, al quale bastano pochi attimi per scoprire che è lui ad avere bisogno di Mara. E del suo amore.
La mia opiione: a me Jo Beverly piace. Ok, non è la trama più innovativa che esista e la povera protagonista che viene salvata dall’eroe l’abbiamo vista in tutte le salse, ma lui qui merita.
Titolo: Rinascere all’amore
Titolo originale: The Wives of Bowie Stone
Autore: Maggie Osborne
Dipendenza presente: Rosie è alcolizzata
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Trama: Kansas. Fine ottocento. Siamo nel West e Rosie Mulvehey è in difficoltà: la sua fattoria sta fallendo e le serve al più presto un aiuto. Così decide di salvare un uomo destinato all’impiccagione, appellandosi alla legge del Kansas che consente di riscattare un condannato a morte sposandolo. L’uomo su cui cade la scelta è Bowie Stone, un ex soldato di cavalleria dai trascorsi misteriosi, che accetta di darle una mano ma solo per una stagione, deciso poi a tornare alla sua vita. Non ha però messo in conto il sentimento che, contro ogni aspettativa, è destinato a nascere tra loro scombussolando i suoi progetti…
La mia opinione: La trama che c’è qui sopra è un poco fuorviante, così come il titolo italiano, mentre il titolo inglese era molto più esplicito: Le due mogli di Bowie Stone. Sì, perché colui che stava per essere impiccato, Stone, si ritrova con due mogli in quanto era già sposato quando Rosie lo sceglie, ma pur di non morire le tace la verità. Ora, sposato è una parola grossa in quanto in realtà la prima moglie di Stone non era sua moglie a tutti gli effetti…..ma non vi rivelo questo colpo di scena poiché è una delle belle parti del finale del libro, e non voglio rovinarvelo.
Fatto sta che le due mogli di Bowie sono al centro del libro. La prima moglie Susanna, che lo crede morto, si ritrova destituita e non in grado di mantenersi con un figlio a carico, così disperata, decide di diventare una sposa per corrispondenza, e risponde ad un annuncio su un giornale. Un avvocato di uno sperduto paesino del West cerca una moglie in gamba che sappia badare alla sua casa e sia in grado di supportarlo in tutto, quando si ritrova davanti Susanna è più che deluso, si vede subito che non ha mai lavorato un solo giorno nella sua vita e per di più ha un figlio con sé. Decide di non sposarla, lei è disperata e lui decide di darle una mano, trovandole un occupazione, potrà essere la nuova maestra del paese e così mantenersi da sola. E’ molto toccante vedere come Susanna che da sempre ha lasciato che gli uomini decidessero tutto per lei, inizi a prendere piano piano coraggio, e ha decidere per sé. E’ un percorso lento, come è giusto che sia, ma poi si rende conto che tutte le difficoltà che sta affrontando la stanno rendendo più forte e cosa ancora più importante, si rende conto che suo figlio è il suo tesoro. Prima lo affidava sempre alla sua tata e praticamente non lo conosceva, ma ora che ha solo lui e pensa a lui ogni minuto, lo ama talmente tanto che non capisce come facesse prima a fare a meno di lui. L’avvocato poi, che comunque è sempre stato attratto da Susanna perché è molto bella, ora la ammira anche per il suo carattere, vuole bene a suo figlio e inizia a corteggiarla seriamente quando accade…… ma non vi rivelo altro.
L’altra moglie di Bowie , Rosie , è un caso ancora più difficile. Si veste come un uomo, non si lava, impreca ed è sempre ubriaca. Bowie è perplesso da lei finché non la vede pulita e scopre che in realtà è bellissima e sceglie volutamente di nascondersi dietro sporcizia e abiti da uomo poiché ha subito per ben quattro anni molestie sessuali dal suo patrigno. La cosa l’ha segnata a tal punto che non riesce a resistere sobria e solo con il velo dell’ubriachezza riesce a sopravvivere, anche se non è certo vita la sua. L’unica cosa che desidera è vendetta contro il patrigno, ma lui è morto ormai prima che lei potesse ucciderlo e l’unico tipo di vendetta che può ottenere riuscendo a rendere proficua la tenuta che lui ha mandato in rovina. Per questo ha bisogno di Bowie.
Titoli non pubblicati in italiano:
 Titolo: Secret Thunder
Autore: Patricia Ryan
Dipendenza presente: Luke de Perigueux è dipendente dall’erba gatta
Inedito in italiano, ma ne esiste una versione spagnola nel caso vi interessi
Questo libro è in parte ispirato al tema di La bella e la bestia.
Trama: Faithe di Hauekleah, vedova di un nobile sassone costretta a sposare un Normanno, giura a sé stessa che egli non possiederà mai il suo cuore. Ma non ha previsto il fascino che Luke di Perigueux, avrebbe suscitato su di lei o quanto la passione tra di loro l’avrebbe resa cieca di fronte al sospetto che lui le nasconda il suo vero essere, che si sussurra sia quello di una bestia sanguinaria che viene fuori quando combatte in battaglia. Luke stesso teme di essere fuori controllo, e cerca di combattere la dipendenza dall’erba gatta che prendeva per riuscire a continuare a uccidere i nemici anche dopo anni di guerra che l’avevano lasciato senza più il desiderio di combattere, soprattutto perché non vuole rischiare di fare del male a sua moglie Faithe.
La mia opinione: dalla trama non si direbbe ma è un libro molto carino e ironico anche. Lui crede di essere un mostro ma è solo incompreso ed è un orsacchiottone in realtà.
 Titolo: Lady Elizabeth’s Comet
Autore: Sheila Simonson
Dipendenze presenti: Thomas Conway è dipendente dal laudano.
Trama: La più grande ambizione di Elizabeth Conway è scoprire una cometa, purtroppo però è la maggiore delle otto figlie di un duca e ha ben altri doveri agli occhi della società. Come se non bastasse ha un corteggiatore asfissiante che non le piace poi molto e l’unico uomo che abbia mai mostrato interesse nel suo lavoro scientifico è un lontano cugino che ha sempre considerato screanzato e noioso. Quando però lo rivede dopo un anno a causa dei nuovi doveri del titolo nobiliare che ha ereditato, suo cugino la stupisce mostrandole un nuovo lato di sé ed Elizabeth forse capirebbe prima cosa prova per lui se il suo corteggiatore non mettesse i bastoni fra le ruote da entrambi.
La mia opinione: libro abbastanza famoso. Non tra i miei preferiti, l’eroina è un po’ troppo fissata con l’astrologia sinceramente, però il protagonista maschile è valido e interessante.
 Titolo: Bliss
Autore: Judy Cuevas
Dipendenza presente: Nardi de Saint Vallier abusa di etere e altre sostanze
Trama: Hannah Van Evan è una giovane americana curiosa di conoscere il mondo e desiderosa di imparare quante più cose possibili, ma incapace di comprendere le regole dell’alta società europea.
Nardi de Saint Vallier è un dotato giovane francese di nobili origini che ha rinunciato alla sua passione per la scultura e, deciso ad autodistruggersi,, si è rassegnato a una vita senza bellezza e a un fidanzamento senza amore… ma tutto questo prima di incontrare Hannah.
La mia opione: libro pieno di pathos e melodramma, la trama non è nelle mie corde, ma è senza dubbio uno suardo storico molto inreressante sull’epoca e il luogo dove è ambientato.
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tma-traduzioni · 3 years
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MAG102 - Caso #0140406 - “Istinto di annidamento”
[Episodio precedente]
[PDF con testo inglese a fronte / PDF with English text to the side]
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ELIAS
Senti, Jon, capisco che tu sia turbato.
ARCHIVISTA
Un mese, Elias. E tu hai fatto cosa, nulla?
ELIAS
Stavo facendo tutto ciò che era in mio potere per localizzarti.
[Sbuffo sprezzante dell’archivista]
Tutti erano al lavoro per trovare il sito del rituale.
ARCHIVISTA
Però non hai detto loro che ero stato rapito, vero?
ELIAS
Avrebbe peggiorato le cose. Per lo meno le ricerche di Martin sarebbero state più superficiali.
ARCHIVISTA
E immagina cosa sarebbe potuto succedere se il tuo salvataggio fosse stato più lento.
ELIAS
Il sarcasmo non ti sarà d’aiuto, Jon.
ARCHIVISTA
L’unica cosa qua che “non mi sarà d’aiuto” sei tu. Sono stufo di dipendere dalla gentilezza di cose che hanno dichiarata intenzione di uccidermi.
ELIAS
[Irritato] Mi dispiace, Jon, che i miei poteri non abbiano ancora raggiunto il livello di onniscienza. E mi dispiace che io debba passare così tanto tempo a cercare di aiutarti a sviluppare le tue facoltà, invece che spiegarti tutto come a un bambino. Ma tu hai un lavoro da fare, e io non posso combattere le tue battaglie al posto tuo.
ARCHIVISTA
A quanto vedo, le uniche battaglie che io sto combattendo solo le tue e quelle di Gertrude.
ELIAS
Avrei pensato che prevenire l’orribile trasformazione del nostro mondo non fosse solo una mia preoccupazione!
ARCHIVISTA
Va bene. Almeno sappiamo che sei praticamente di utilità zero qui. Quindi a parte mandarmi le dichiarazioni di altre persone, cosa puoi effettivamente fare per aiutare?
ELIAS
Sto cercando di darti le informazioni di cui hai bisogno.
ARCHIVISTA
Certo, quando non stai sfondando loro il cranio con un tubo.
ELIAS
Leitner era… Ammetto che potrei aver reagito in modo… esagerato alla sua improvvisa ricomparsa.
ARCHIVISTA
Avrebbe potuto aiutare.
ELIAS
Te? No. A te avrebbe offerto solo una stampella di risposte semplici. Se non fossi intervenuto avrebbe potuto seriamente arrestare il tuo sviluppo. Lasciarti senza difese.
ARCHIVISTA
[Sarcasticamente] Già. Non riesco a immaginare cosa si possa provare a essere senza difese.
ELIAS
Mi rincresce davvero…
Gli appunti di Gertrude sul Disconoscimento sono… scarsi. Ho condiviso solo le dichiarazioni per un motivo.
ARCHIVISTA
Qu- Non sapevi neanche perché me le stavi mandando, vero? Era solo, cosa, una scatola di documenti qualsiasi che lei aveva etichettato? Speravi che io riuscissi a capire il motivo per cui Gertrude li aveva scelti!
ELIAS
C’è la possibilità che alcuni fossero stati archiviati male.
[Respiro profondo]
ARCHIVISTA
Allora cos’è che sappiamo davvero?
ELIAS
Jon-
[L’Archivista dà una manata al tavolo]
ARCHIVISTA
Non osare dirmi “Jon”. Se vuoi il mio aiuto mi servirà quella stampella.
ELIAS
Gertrude credeva che il Disconoscimento avrebbe preso la forma di un ballo. È servita una grande quantità di pelle umana per rivestire quello a cui lei si riferiva come al, er, “corpse de ballet”, anche se sospetto che questo sia solo il suo senso dell’umorismo. Ce n’è anche una, la “Danseuse Étoile”, che necessita di un costume con particolare potere o importanza. Gertrude credeva che Orsinov e il suo circo abbiano creato un danzatore appositamente per questo ruolo.
ARCHIVISTA
L’ho-l’ho incontrato. Si fa chiamare Nikola.
ELIAS
C’è anche qualcos’altro negli appunti che lei chiama il Coro, ma nessun vero dettaglio in proposito. Per quanto riguarda dove accadrà, è un, un -
ARCHIVISTA
Un museo delle cere. Vecchio, per lo più a-abbandonato, credo. N-non so esattamente dove, ma -
ELIAS
Questo restringe comunque notevolmente il campo. Dirò, dirò agli altri di cominciare a cercare.
ARCHIVISTA
Come facciamo - Come faccio a fermarlo?
ELIAS
Sembra che Gertrude pensasse che una volta che la danza comincia è legata alla sua posizione. Compromettere quella sufficientemente potrebbe essere sufficiente a far deragliare il rituale. Aveva detto di avere acquistato… qualcosa per questo scopo, ma non aveva dato dettagli riguardo a cosa potrebbe essere per l’esattezza.
ARCHIVISTA
E non puoi semplicemente… Vedere dove l’ha messa.
ELIAS
Era… Era diventata molto brava a nascondermi le cose.
ARCHIVISTA
Che imbarazzo per te. Non c’è nessun altro che potrebbe sapere cosa sia, o, o dove? A parte Leitner, o Gerard?
ELIAS
Scusa, Gerard Keay?
ARCHIVISTA
Uh… sì?
ELIAS
Come hai… Chi, chi ti ha detto che lavorava con Gertrude?
ARCHIVISTA
Nessuno, l’ho-l’ho-l’ho solo… L’ho letto in una delle dichiarazioni.
ELIAS
Non penso tu l’abbia fatto.
ARCHIVISTA
Ma… Ah…
ELIAS
L’hai semplicemente saputo.
ARCHIVISTA
Cosa, no, io… Qu-questa non è un -
ELIAS
No, no, no. No, Jon, questo è un bene. È uno sviluppo promettente.
ARCHIVISTA
[Cominciando ad agitarsi] No, no io… È solo, è solo… solo una deduzione o -
ELIAS
È la prima volta che è successo?
ARCHIVISTA
Senti, senti, io non - Senti… Haaa… Gerard non è davvero una pista. È morto, no?
ELIAS
Sì, ma credo che lui e Gertrude abbiano viaggiato insieme, poco prima che lui morisse. Forse se noi riuscissimo a ripercorrere i loro passi, potremmo trovare qualcosa.
ARCHIVISTA
E con “noi”, ovviamente intendi…
ELIAS
Vedrò se riesco a rintracciare alcune dichiarazioni pertine- Ahh.
ARCHIVISTA
Cosa c’è?
ELIAS
[Sospira] Melanie sta venendo su con un coltello. Potresti parlarle al mio posto?
ARCHIVISTA
O-ah. S-scusa, come?
ELIAS
Spera che anche se me l’aspetto sarà comunque in grado di sopraffarmi.
ARCHIVISTA
Ah-
ELIAS
Si sbaglia, ovviamente, ma preferirei evitare quel genere di scontro.
ARCHIVISTA
Sta cercando di ucciderti?
ELIAS
Sì. Di nuovo. Ancora più degli altri lei ha un odio viscerale per l’essere intrappolata. Indipendentemente da quanta libertà io le conceda.
ARCHIVISTA
Non - uh…
[Bussano alla porta]
ELIAS
Entra, Melanie.
[La porta si apre]
MELANIE
Elias, ciao, ho solo portato -
ARCHIVISTA
Ah…
MELANIE
E tu cosa ci fai qui?
ARCHIVISTA
Metti giù il coltello, Melanie.
Melanie!
MELANIE
[Con rabbia] Levati di mezzo!
ARCHIVISTA
Non credo - Non è questo il modo.
MELANIE
Tu non c’eri! Tu non sai -
ARCHIVISTA
Mi avevano rapito!
MELANIE
Oh. Scusa.
ARCHIVISTA
Voglio dire, sì, El-Elias è -
MELANIE
Sul serio? Sul serio? Anche tu? Ha preso in giro tutti? Se lui muore, noi moriamo? Non è neanche una buona bugia.
ARCHIVISTA
Perché dovrebbe - Voglio dire, perché non dovrebbe essere vero? Se lui è riuscito a, a legarci… Perché non dovrebbe essere in grado anche di, di fare quello?
MELANIE
Jon, guardami. C’è solo un modo per uscire da questa situazione, ed è attraverso di lui.
ARCHIVISTA
Capisco, capisco che odi stare qui, Melanie, ma vuoi davvero scambiarlo con la prigione?
MELANIE
No! Ma per come la vedo io, sembra che la polizia ci tenga proprio a non investigare i crimini commessi qui.
ELIAS
Non ha tutti i torti.
ARCHIVISTA
Stai zitto!
Melanie, per favore.
MELANIE
[Rabbia frustrata] Non è solo l’essere bloccata qui, Jon. Non sono solo io. Sta manipolando te, sta manipolando tutti noi. Davvero non riesci a vederlo? Sta tirando tutti i fili, e non penso ci sia altro modo per fermarlo. Quindi levati di mezzo.
ARCHIVISTA
Senti, mi-mi dispiace, Melanie, ma ci serve. Tro-troveremo… Troveremo un modo per occuparci di qu-  di lui. Non oggi. E, e non così.
ELIAS
Io sono ancora qui, sapete.
ARCHIVISTA
E se non lo fossi, immagino staresti ascoltando questa conversazione, quindi… Melanie, non possiamo farlo. Non ancora.
MELANIE
....
Va bene.
[Metallo tintinna sul tavolo]
Proveremo a modo tuo. Ma qualunque sia davvero il tuo modo, faresti meglio a capirlo in fretta. Perché è colpa tua se sono qui. Sistema le cose, o levati di mezzo!
[La porta si chiude sbattendo]
ELIAS
Grazie, Jon.
ARCHIVISTA
[Sibilando] Stai zitto!
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ARCHIVISTA
Dichiarazione di François Deschamps, riguardo alla famiglia e il presunto matrimonio di Benoît Maçon. Dichiarazione rilasciata il 4 giugno 2014. Registrazione audio di Jonathan Sims, Capo Archivista dell’Istituto Magnus, Londra.
Inizio della dichiarazione.
ARCHIVISTA (DICHIARAZIONE)
Perché hai bisogno che lo riviva di nuovo? Che ti racconti una storia che conosci già abbastanza bene.
Eri là, almeno per le parti di cui vale la pena discutere. Vuoi che ti racconti cos’è successo prima di quello? Come ho conosciuto Benoît? Il suo carattere? Come è diventato mio amico?
A dire la verità, non era mio amico. Era semplicemente un collega, qualcuno verso il quale potrei dire di essere ben disposto, ma probabilmente nemmeno quello. Potrebbe sembrarti altezzoso, ma in base alla mia esperienza ci sono due situazioni in cui ti puoi trovare a lavorare in un bar superati i quarant’anni. La prima è se tu stesso sei il proprietario dello stabile, ciò che gli inglesi chiamano “publican”, e non vedi ragioni per assumere qualcuno che svolga dei compiti che tu stesso sei in grado di svolgere.
La seconda è se un profondo fallimento nella tua vita ti ha portato a metà della tua vita senza soldi, senza prospettive, e senza abilità che potrebbero essere applicate in contesti più lucrativi. È sufficiente dire che Benoît Maçon non possedeva Le Papillon Blanc.
Non era tra i posti più alla moda di Tolosa, appollaiato proprio sul confine dove il centro popolato di turisti incontra la zona strettamente residenziale e non si stabilisce mai in nessuna delle due. Fatturava come café durante il giorno, ma la maggior parte degli affari li faceva di sera, quando abbandonava ogni pretesa, e diventava semplicemente un posto relativamente economico in cui bere. Lavoravo là al bancone con Benoît e alcuni altri, e lo avevo fatto per un paio di anni da quando avevo lasciato la scuola. Di tutti gli altri che lavoravano a Le Papillon con me, avrei probabilmente detto che Benoît era quello che mi interessava meno. C’era un’aria di tristezza in lui, una malinconia che non trovavo sorprendente, vista la posizione in cui si ritrovava, ma in ogni caso sgradevole. Anche la mia vita ha senza dubbio avuto le sue difficoltà, e non posso fare a meno di detestare chi si abbandona all’autocommiserazione. Però… avendo visto il suo destino, forse si meritava un po’ di compassione.
Benoît era, per quanto potevo dire, completamente solo al mondo, e abbastanza triste di questo fatto. Era raro che l’argomento di genitori o famiglia fosse sollevato o discusso senza che lui comparisse, come dal nulla, per offrire silenziosamente il fatto che i suoi genitori erano morti, o il fatto che non aveva fratelli, o qualunque cosa fosse. Qualunque legame familiare fosse l’argomento della conversazione, Benoît Maçon non ce l’aveva, e si aspettava, no, pretendeva che tu lo compatissi per questo. Non ti sorprenderà sapere che non portava una fede nuziale. Che quando una giovane coppia entrava nel café per passare il tempo tra vino e tenerezze, lui semplicemente li fissava, il volto una maschera di malcelata invidia. Sono profondamente grato del fatto che era raro che ci fossero dei bambini a Le Papillon, perché la volta in cui sono entrati mentre lui era di turno, è scomparso per quasi venti minuti e, quando è tornato, era chiaro che aveva pianto. Tutto sommato, era un patetico uomo solo con il disperato bisogno di una connessione umana. Connessione che io non avevo alcuna intenzione di offrirgli.
A essere onesto, credo di avere parlato di Benoît Maçon più negli ultimi cinque minuti che nei diversi mesi in cui abbiamo lavorato insieme. Non sono neanche stato quello che ha notato i cambiamenti nel suo comportamento. È stata la nostra manager Lucille. Circa cinque settimane fa, mi ha chiesto di sfuggita se fossi a conoscenza di qualche “alterazione” nella vita privata o domestica di Benoît. Era stato, così mi ha detto, nettamente più cordiale con lei nei pochi giorni precedenti. Sorrideva, rideva e in generale non si comportava come se stesso. Le ho detto che non lo sapevo e non me n’ero accorto, ma nel turno successivo ho visto cosa intendeva. Era come se un uomo diverso stesse indossando la pelle di Benoît, un uomo che aveva sempre conosciuto le profonde gioie della vita.
Ho guardato questa nuova persona vivere sua vita felice per quasi una notte intera prima di decidermi finalmente che dovevo proprio chiedergli cosa fosse successo. All’inizio è sembrato confuso dalla mia domanda, ma quando gli ho detto quanto sembrava più felice, il suo sorriso si è allargato. Si è sporto verso di me e si è guardato intorno scherzosamente, come fingendo di controllare che nessuno stesse origliando. “Una donna,” ha detto alla fine, “François, sono innamorato. E lei ama me!” E poi, senza preavviso, mi ha afferrato con entrambe le braccia e mi ha tirato in un veloce abbraccio, che ero davvero troppo sbalordito per resistere.
Da vicino, non ho potuto non notare il leggerissimo odore della sua pelle. Era un odore umido, come legno in decomposizione, e solo dopo che ho avuto la possibilità di farmi una doccia e di cambiarmi i vestiti dopo lavoro sono riuscito finalmente a liberarmene completamente. Non era un odore piacevole, certo, ma non era terribile. Quello che mi infastidiva era semplicemente la sua presenza. Sapevo che Benoît era un uomo pulito, quasi meticoloso, che tendeva a mettersi troppa acqua di colonia. Questa era nuova, e in più c’era… qualcosa in quell’odore, un qualche ricordo della mia infanzia passata nella campagna intorno a Lione, o a vagare nel calore umido dopo una pioggia estiva, o a rivoltare tronchi viscidi di umidità, rivelando lo strisciante retroscena sotto di essi. Ma per lo più l’ho ignorato. Dopotutto, se potevo restare indifferente a Benoît quando era depresso, farlo quando era felice difficilmente sarebbe stato una sfida.
E infatti, ha continuato a essere felice, quasi fino all’estasi, per quasi tutto il mese successivo. L’odore si faceva gradualmente più forte, al punto che a volte vedevo i miei colleghi arricciare il naso quando lui andava a parlare con loro, ma non è mai arrivato al livello in cui sarebbe valsa la pena di farne parola con Lucille. Anche l’igiene generale di Benoît ha cominciato a diminuire notevolmente. All’inizio, le sue camicie erano stropicciate quando arrivava al lavoro, quando prima lo avevo sempre visto indossarle solo perfettamente stirate. Poi c’erano delle piccole macchie o strappi che si potevano notare, e sembrava che i suoi vestiti venissero lavati sempre meno di frequente. Ancora, nulla di questo era palesemente ovvio, e se il suo comportamento non avesse attirato la mia attenzione, è probabile che non l’avrei notato affatto. Sicuramente nessuno dei clienti de Le Papillon Blanc è mai sembrato infastidito dal suo aspetto o la sua pulizia.
Per tutto il tempo, lui parlava incessantemente a chiunque ascoltasse di questa donna che a quanto pareva gli aveva cambiato la vita, “mon petit scarabée”, il suo piccolo scarabeo. Non sono mai riuscito a ottenere il suo vero nome da Benoît, perché sembrava che lui parlasse di lei solo con quello strano soprannome. Era difficile stabilire anche dei dettagli chiari: poteva parlare per più di un’ora di cosa il suo piccolo scarabeo gli aveva detto a colazione, ma quando gli veniva chiesto cosa lei facesse, da dove venisse, che aspetto avesse, trovava sempre un modo per fare un giro di parole e spostare la conversazione in una nuova direzione. Siamo riusciti a stabilire che aveva dei figli, perché Benoît spesso faceva riferimento a “i piccoli”, con gli occhi che si illuminavano di orgoglio paterno. Non potevano essere suoi, ovviamente, ma questo non sembrava gli importasse. Ma, come con la madre, era quasi impossibile stabilire dettagli concreti di questi bambini. Avrei sospettato che questa sua famiglia non fosse neanche reale, non fosse per il fatto che chiaramente non stava fingendo la sua gioia o il suo appagamento. O il suo “petit scarabée” era reale, o Benoît era vittima di un’allucinazione davvero molto complessa. Non mi è mai venuto in mente che potessero essere entrambe le cose.
È stato… due giorni fa che è accaduto. Pensavo prima a quanto improbabile sia stato, avere guardato così precisamente in un punto così specifico in un momento così specifico da essere assolutamente sicuro di quello a cui ho assistito. Se avessi buttato l’occhio un secondo più tardi o se l’avessi visto con la coda dell’occhio, avrei potuto facilmente ignorarlo. Dopotutto, la semplice presenza di insetti non è, di per sé, straordinaria. È stato da dove questo particolare insetto è uscito che, comunque, mi ha scosso così profondamente. Benoît era appoggiato al bancone, mentre ascoltava un giovane che, credo, stava ordinando per un gruppo abbastanza grande. Mentre questo cliente elencava i suoi drink, la mano di Benoît si è appoggiata leggermente sul ripiano, e mi sono ritrovato, senza apparente ragione, a fissare il mio sguardo sulle dita della sua mano.
Senza alcun preavviso, o reazione da parte dello stesso Benoît, è sembrato che ci fosse un movimento dall’anello sulla sua mano destra. Un leggero fremito, uno spostarsi della pelle sotto la sua unghia. Una piccola macchia scura sembrava crescervi appena sotto, espandendosi fino a definirsi nella forma di un insetto. Si è spinto velocemente e senza difficoltà fuori da sotto la sua unghia ed è caduto sul bancone, zampettando via e fuori dalla mia visuale così velocemente che l’ho perso quasi immediatamente. Era accaduto tutto nel giro di momenti, e non c’era stato sangue, nessuna reazione da parte di Benoît, nessuna prova che fosse veramente successo, a parte le mie gambe tremanti e la sensazione che fossi sul punto di collassare. Ed è in quello stato che il tuo collaboratore mi ha trovato.
Al tempo pensavo che fosse tuo figlio. Il suo francese era decisamente migliore del tuo, e ci è voluto del tempo e alcune difficoltà di traduzione prima che io riuscissi finalmente a spiegarti cos’era accaduto. Tu hai respinto tutte le mie domande riguardo al tuo interesse per Benoît e la sua situazione, come hai continuato fermamente a fare da allora. Ti sto… raccontando la mia storia, visto che l’hai chiesto così gentilmente, ma non perdonerò mai nessuno di voi due per quello che mi avete fatto vedere. Avrei dovuto essere più sospettoso di quest’uomo, troppo vecchio per i suoi capelli tinti male, che mi ha portato da una vecchia che mi ha promesso risposte in cambio di un indirizzo. Me ne sarei dovuto andare. Non mi sarei dovuto offrire di venire con voi. Ma ero scioccato da quello che avevo visto, e credo che tu avresti potuto chiedermi quasi qualsiasi cosa, e io difficilmente mi sarei opposto. Hai cercato di fare un controllo incrociato su cose che non capivo: “Étranger ou la saleté?” onestamente non avevo idea di cosa stessi parlando, ma non ho opposto resistenza quando mi hai detto di ottenere l’indirizzo di Benoît. Non so perché tu abbia accettato quando ho chiesto di venire con voi. Vorrei tu non l’avessi fatto.
Ti serve davvero che io lo descriva? L’hai visto tu stessa. La fluente marea che si è messa a brulicare e zampettare appena la porta si è aperta. L’odore che si è riversato fuori dall’appartamento come un muro soffocante. La cosa che abbracciava Benoît. Mon petit scarabée. L’unica cosa che non so è se anche tu hai visto tanto in dettaglio quanto me lo sguardo di puro appagamento e gioia sulla faccia di Benoît mentre la sua famiglia zampettava su tutto il suo corpo. Non mi interessa cosa la polizia possa aver fatto; il tuo giovane collega aveva ragione. Avresti dovuto bruciare quel posto fino alle fondamenta. Non ho nient’altro da dirti.
ARCHIVISTA
Fine della dichiarazione.
Qu- [Sospiro]
Questo è, um…
[Fruscio di carta]
Questo è scritto in francese. T-tutto.
Io non… Io non parlo francese. N-non leggo… Non ho mai…
[Sospiro] Vorrei riuscire a essere più sorpreso.
[Altri fruscii di carta]
Er, dichiarazione, sembra, rilasciata direttamente a Gertrude. Anche se a quanto pare non registrata. Forse aveva lasciato il suo registratore a casa quando era andata a fare questa piccola “gita” con Gerard? Giugno 2014. A malapena un anno prima del suo omicidio, e meno di sei mesi prima che il tumore al cervello di Gerard Keay lo conducesse alla sua morte. Lui lo sapeva già? Che la sua vita stava finendo? Stava cercando di compiere un’ultima buona azione prima della fine? Lo stavano facendo entrambi?
“Étranger ou la saleté?” Sconosciuto o sporco. Estraneo o Sudiciume. Capisco come con limitate informazioni il racconto del signor Deschamp potrebbe prestarsi a entrambe le interpretazioni: improvvisa comparsa di una vaga e precedentemente sconosciuta figura che si inserisce nella vita di qualcuno da una parte, e dall’altra… insetti e cattivi odori. Che non sia mai detto che il Vespaio e i suoi sono discreti. Comunque, un esame più attento punta in quella direzione in maniera abbastanza inconfutabile. Deve essere stata una delusione, soprattutto se, come sospetto, Gertrude e Gerard stavano cercando informazioni sul Disconoscimento.
Basira ha fatto delle rapide ricerche sulla dichiarazione in sé. Benoît Maçon è sicuramente morto nel tardo giugno 2014, ma i registri della polizia di Tolosa riguardanti il fatto sono fermamente sigillati. François Deschamps ha rifiutato la nostra richiesta per un’ulteriore intervista. Ci ha inviato un oggetto, tuttavia. [Accenna una risata] Non riesco a leggere il francese in questo, ma sembra essere un invito di matrimonio stampato in maniera grossolana. Benoît Maçon è l’unico nome leggibile su di esso, dal momento che la maggior parte dei dettagli sono oscurati da un’ampia varietà di macchie asciutte.
La cosa più utile, però, è il semplice fatto che Gertrude era a Tolosa nel giugno del 2014. Le informazioni che ho trovato sul suo laptop non danno un quadro completo dei suoi viaggi, ma ora so quando cercare, perché sembra che quando ha lasciato Tolosa non sia ritornata a Londra. Invece, sembra abbia preso diversi voli con scalo, arrivando alla fine al Wellington International Airport in Nuova Zelanda. Non riesco a trovare altri dettagli sul computer, ma chiederò agli altri di vedere se riescono a rintracciare delle dichiarazioni che facciano riferimento alla Nuova Zelanda intorno alla metà del 2014. Potrebbe essere una folle ricerca disperata, ma è la pista migliore che ho.
Nel frattempo ho… ho un nuovo appartamento. Dovrei cercare di mettermi a mio agio, cambiare le serrature. Anche se potrei doverlo lasciare per un po’. Oh, e… suppongo che ho… Ho detto a Georgie che avrei cercato di parlare con Martin.
[Sospiro profondo]
[CLICK]
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[CLICK]
ARCHIVISTA
Sei sicuro che non ti dispiace?
MARTIN
No, no, no, va bene, ho… ho quasi smesso di farci caso a essere sincero. Tendono a… accendersi da soli in questi giorni.
Senti, mi, mi dispiace così tanto, Jon, io - Elias non ha neanche detto a nessuno di noi che eri stato rapito. Non sapevo - Nessun altro mi diceva - E non c’era nessun -
ARCHIVISTA
Oh. Hey.
Hey, hey, hey… Va tutto bene, va tutto bene. Elias non l’ha detto a nessuno, non c’era, non c’era alcun modo che tu lo potessi sapere. Vo-voglio dire, non c’ero esattamente prima.
MARTIN
No, non c’eri.
Ma sono sicuro che se avessi potuto, ci saresti stato.
Stai bene? Non ti hanno fatto del male?
ARCHIVISTA
No. No, no, sono… sono a posto. Solo - Voglio dire, la mia pelle è nelle condizioni migliori da… sempre.
È una cosa strana da dire?
MARTIN
Un po’?
ARCHIVISTA
Era praticamente tutto quello di cui parlava. Orsinov. E-era - Come stanno tutti?
MARTIN
Oh, beh, stiamo, stiamo bene. Voglio dire… Beh, non benissimo. Tim sta ancora… non bene. Melanie sembra a posto, ma ho l’impressione che stia… Non so, tramando qualcosa?
ARCHIVISTA
Ho - Ho la stessa impressione.
MARTIN
Basira è l’unica che sta - beh, sembra stranamente calma riguardo a tutta la faccenda. Come se… Come se fosse in vacanza o qualcosa del genere.
ARCHIVISTA
Forse è solo portata per la vita accademica. E Daisy?
MARTIN
Non la si vede molto. Il che va benissimo per me.
[Silenzio imbarazzato]
ARCHIVISTA
Il resto dell’Istituto sa cosa sta succedendo qui sotto? Voglio dire, non ho mai prestato loro molta attenzione ma…
MARTIN
N-non proprio? Credo? Voglio dire, Tim ne parla con chiunque lo ascolti, ma penso che semplicemente… credano che lui abbia avuto un po’ un crollo psicologico.
ARCHIVISTA
Beh, voglio dire…
MARTIN
Voglio dire, loro possono andarsene.
Hannah se n’è appena andata per avere un bambino, però.
ARCHIVISTA
Non so chi sia.
MARTIN
Sì che lo sai - Hannah? Lavora nella biblioteca. Nera, un po’ tarchiata. Aveva fatto tutta quella storia con il latte nella sala ristoro l’anno scorso?
ARCHIVISTA
Io, er… Scusa, davvero non…
MARTIN
Beh, in ogni caso, io… Beh, credo che semplicemente vedano tutti gli Archivi come un po’ strani e lasciano che ce ne occupiamo noi. Sai? Meglio noi che loro.
ARCHIVISTA
Voglio dire, non hanno tutti torti.
[Altro silenzio imbarazzante]
MARTIN
Allora… Tornerai o…?
ARCHIVISTA
N-n-n-n-non lo so. Probabilmente non ancora. Ci sono molti… Pe-penso che potrei essere in una sorta di caccia al tesoro.
MARTIN
Oh?
ARCHIVISTA
Tesoro nel senso di… il mondo che non finisce.
MARTIN
Oh.
ARCHIVISTA
Mi terrò in contatto. Ho, ho bisogno che voi tutti facciate delle ricerche su delle cose.
E-Elias ha menzionato… ha detto che stai… leggendo delle dichiarazioni?
MARTIN
Oh...uh... Già.
Um… Pensava che sarebbe potuto essere d’aiuto.
ARCHIVISTA
Giusto. Vo-vo-voglio dire, non sono… Non hanno…
Stai bene?
MARTIN
B-B… Sì. Voglio dire, n-non è divertente, ma… Voglio dire, se è, se è d’aiuto allora io -
ARCHIVISTA
Okay.  Se sei sicuro, solo… Assicurati che gli altri ti aiutino, va bene? Le dichiarazioni possono essere… Se non ci sei abituato possono… essere un po’ strane.
MARTIN
Er… Certo.
ARCHIVISTA
Co-comunque, i-i-io dovrei andare. Ho-Ho alcune piste da seguire.
MARTIN
Giusto, giusto.
ARCHIVISTA
Mi, mi dispiace, Martin. Non abbiamo… So che non abbiamo parlato molto da… Sasha e tutto il resto.
MARTIN
Beh, voglio dire, non è troppo tardi, sai. A meno che il mondo non finisca.
[Martin ride nervosamente]
ARCHIVISTA
Già.
[CLICK]
[Traduzione di: Silvia]
[Episodio Successivo]
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troppofandiultimo · 4 years
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mi manchi...
Emh, dovrei cominciare dicendoti buongiorno ma conoscendoti so che questo messaggio lo leggerai o questo pomeriggio o stasera o direttamente domani... ti sto scrivendo perché devo parlarti seriamente, di persona non è possibile considerando che non ci vediamo mai, probabilmente te ne sei accorta o almeno spero tu l’abbia fatto... mi spieghi cosa succede? C’eravamo fatte una promessa ricordi? La cazzo di promessa che a quanto pare non stiamo mantenendo! Prima facevamo di tutto per vederci, dormivamo insieme, ridevamo e scherzavamo...Ora malapena ci incontriamo in corridoio, diciamo sempre che ci dobbiamo organizzare e poi manco lo facciamo, esci solo con le tue amiche... beh sinceramente non era così che mi aspettavo il liceo! Me lo aspettavo con la mia migliore amica accanto ma a quanto pare frega solo a me... da quando è iniziata scuola non mi pare tu mi abbia cercata molto, sono sempre io quella che ti scrive, quella che viene in classe tua, quella che ti dice che ti vuole vedere e se devo essere sincera non mi aspettavo che la nostra amicizia fosse così! Sai com’è in teoria le migliori amiche si cercano a vicenda, si scrivono sempre cose carine e mettono foto e storie con loro anche se le facce sono brutte o da bambine, perché l’amicizia è fregarsene degli altri! Sai che io sono una persona che in questo periodo della mia vita non capisco un cazzo e mi sento sola, quindi a volte essere cercata mi farebbe più che piacere. Non mi racconti più cosa succede, non mi dici se sei triste o felice, non sapevo che avessi un cane, ti dimentichi di chiamarmi, o più di tutto quando ho bisogno di aiuto stranamente sei sempre occupata... (e ovviamente sono io a scrivere questa lettera) Mentre mi è sembrato che ogni volta che tu avessi bisogno io ci sono sempre stata! Sempre e comunque! L’altro giorno mi sono messa a piangere e sai a chi ho dovuto chiedere aiuto? Alle mie amiche che si sono simpatiche ma che non prenderanno mai il tuo posto perché solo tu mi conosci davvero... quest’estate su quel tetto ci siamo dette tante cose... e mi farebbe piacere che il nostro rapporto fosse sempre come quel giorno... in questi tre mesi sono stata una merda e siccome non ci siamo sentite non sai nemmeno di cosa si tratti oppure non ne conosci la storia dall’inizio... tu mi conosci, sai che non mi piace cercare le persone quindi perfavore dimmi che lo farai anche te e aiuta la tua migliore amica a sentirsi meglio, perché senza di te non ce la posso fare...Quest’estate sul tetto, mi hai confidato che ti era difficile aprirti con le persone perché avevi problemi di fiducia... beh io ti ho sempre, continuo e continueró a essere la tua fiducia! Ma da sola certo non ce la posso fare quindi la mia domanda è: “ resti o te ne vai? Lo chiedo perché devo capire cosa è rimasto di noi! Ti ricordi quando quest’estate mi paragonai ad una bomba che se non avesse parlato prima poi sarebbe esplosa beh sappi che sta ricapitando e per impedire che io appunto “esploda” devo ricominciare a dirti cosa succede... spero che tu abbia capito questa “lettera” e che tu mi risponda al più presto...
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io
all'amore non ho mai creduto
ma quando ho visto te mi sono ricreduto
tu
con quei occhi di chi ne ha passate molte
con quei ricci che intrigano
con quell'aria da stronzo ma dentro pieno di tristezza,
hai fatto centro dritto al mio cuor
a quel cuore così distrutto,
così deluso,
così amareggiato e arreso
di ogni cosa passata
e quel povero cuor mi supplicava aiuto,
mi sussurrava: non ci cascar di nuovo
ma io al cuore non diedi ascolto
perché sentivo dal mio profondo che questa volta era diverso
questa era la volta buona, la svolta che avrebbe fatto ricredere a quel mio avido cuore, senza speranza, che l'amore forse è qualcosa che può funzionare
e mentre il cuore mi ripeteva: smettila finirai per star male
io ero intenta nel provare
"tentar non nuoce" ripetevo nella mia testa
e d'un tratto, sentì le mie labbra sulle sue
e in quel momento, il mio cuor impazzì
batteva forte, come non ha mai fatto
ripeteva: te ne pentirai! Te ne pentirai!
e mi sentii per la prima volta amata, anche se magari forse era solo alcol, mi sono sentita amata seriamente per quel che sono
ma chi lo ascoltava più quel cuore, ormai facevo solamente quello che mi diceva la mia anima, ancora non distrutta
"ah santo cuore, alla fine quello che ci ha rimesso oltre a me sei sempre stato tu, ma per una volta ascoltami, questa è la volta buona" rassicurai
e in effetti, colpo di scena,
era la volta giusta per davvero,
la svolta inaspettata, di cui non sapevo di aver bisogno.
Alla faccia del cuor mio, che non mi ha creduto e che ormai, non è più quel che era.
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giulia-liddell · 5 years
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A mia madre piace molto guardare i soliti ignoti la sera (credo che stia invecchiando)
E Sanremo ha completamente rovinato il programma per me
Sono più concentrata su Amadeus (aspettandomi che stia per annunciare l'esibizione del prossimo big o che stia per essere interrotto da un Fiorello selvatico) piuttosto che su quel cavolo che sta dicendo il partecipante della serata
Ho seriamente bisogno di aiuto
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