Cinque operai muoiono intossicati nelle fogne a Casteldaccia (Palermo)
Cinque operai muoiono intossicati nelle fogne a Casteldaccia (Palermo).
Altre 5 morti sul lavoro, questa volta a Casteldaccia (Palermo). I cinque operai colti da malore, uno dietro l’altro, in una vasca di depurazione.
Secondo una prima ricostruzione gli operai sarebbero stati colti da malore in una vasca di depurazione delle acque reflue, nell’impianto di sollevamento, ad allertare i soccorsi è stato uno dei sette operai, rimasto indenne.
I soccorsi giunti sul posto hanno fatto il possibile, sono arrivate diverse ambulanze del 118, le squadre dei vigili del fuoco, ma per i primi tre operai estratti subito non c'è stato nulla da fare.
Sembrerebbe che un primo operaio sia rimasto nel sottosuolo senza venir fuori e gli altri operai si siano sono calati per capire cosa stesse succedendo, e a quel punto che il settimo operai non vedendo uscire i colleghi, ha lanciato l'allarme chiamando i soccorsi.
Nel frattempo sono in corso i sopralluoghi dei vigili del fuoco. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo conferma che ad uccidere gli operai sarebbe stato idrogeno solforato. A far luce sull'ennesima tragedia sarà l’inchiesta aperta dalla procura di Termini Imerese, coordinata dal magistrato Ambrogio Cartosio.
Intossicati, sarebbero morti così i cinque operai: Epifanio Assazia, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, Ignazio Giordano e Giuseppe La Barbera. Morti intossicati mentre lavoravano alla rete fognaria pubblica a Casteldaccia, in provincia di Palermo, mentre un sesto operaio sarebbe in gravissime condizioni: intubato è trasportato con l’elisoccorso al Policlinico di Palermo ed è ricoverato in rianimazione.
Da quanto emerso, il gruppo stava effettuando una riparazione a una pompa di sollevamento delle acque reflue per conto di Amap, la società partecipata del Comune di Palermo, che gestisce il servizio idrico integrato nella città metropolitana. Si sono calati l’uno dietro l’altro nel tombino, solo due sono riemersi vivi.
LE REAZIONI
Il premier Giorgia Meloni appena appresa la notizia di "Alle famiglie delle vittime il mio profondo cordoglio, unitamente al sentimento di vicinanza verso il lavoratore che si trova attualmente nel reparto di Rianimazione all'ospedale Policlinico di Palermo. Sia fatta piena luce su questa tragedia".
Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha espresso "dolore profondo" per la tragedia, esprimendo "il più sincero cordoglio alle famiglie".
La leader dem Elly Schlein: "Non possiamo trovarci ogni volta davanti a una morte sul lavoro a ribadire che la sicurezza è una priorità tra le altre - ma - è la priorità"....
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Il pilota che salvò la vita a Niki Lauda…
Arturo Merzario nacque l’11 marzo 1943 a Civenna, in provincia di Como, a 19 anni guidò a Monza una Giulietta Spider, ebbe la sua prima vittoria nel Rally di Sardegna.
Nel 1964 si fece notare alla guida di una Fiat-Abarth 1000, e partecipò alla 500 Km del Nürburgring.
Dopo varie vittorie e diversi piazzamenti interessanti nella classe Turismo Europeo, il comasco divenne pilota ufficiale della scuderia dello Scorpione, dove impressionò Enzo Ferrari, grazie alle vittorie al Mugello nella classe Sport Prototipi e a Imola nel’Europeo della Montagna.
Poco tempo dopo Merzario fu ingaggiato per correre il Mondiale Marche 1970, dove partecipò con la Ferrari 512 a Daytona, Sebring, Brands Hatch e Monza.
Nel 1971, con l’Abarth vinse a Vallelunga la Coppa in memoria dello scomparso Ignazio Giunti e un anno dopo ci fu la prima importante vittoria con la 312P alla 1000 Km di Spa con il pilota inglese Brian Redman e, con Sandro Munari, arrivò il trionfo alla Targa Florio.
Grazie a queste vittorie Arturo fece il suo ingresso in Formula 1, sostituendo di Clay Regazzoni, fermo per un incidente capitato mentre giocava a calcio.
Al debutto in Inghilterra Merzario partì nono ed arrivò sesto guadagnando il suo primo punto iridato.
Nel 1973 divenne pilota titolare Ferrari in coppia di Jacky Ickx, ma per lui ci furono solo nove gare su 15 mondiali di cui due piazzamenti al quarto posto in Brasile e Sud Africa e, due ritiri a Monaco e Monza.
Al contrario nel Mondiale Sport Merzario fu secondo alla 24 Ore di Le Mans e alla 1000 km Nürburgring in coppia con Carlos Pace alla guida di una Ferrari 312 PB.
Purtroppo nel 1974 il rapporto con Enzo Ferrari si deteriorò e il pilota abbandonò la scuderia passando su una Iso-Ford della scuderia di Frank Williams.
L’anno seguente la Iso diventa Williams, Arturo disputò 5 gare con altrettanti ritiri, ma nel mondiale Marche Sport aiutò l’Alfa Romeo a vincere il campionato.
Sempre con la scuderia del Biscione vinse la 800 km di Digione la 1000 km di Monza, la 1000 km di Pergusa, la 1000 km del Nürburgring e la Targa Florio in coppia con Nino Vaccarella, oltre ai secondi posti ottenuti al Mugello in coppia con Ickx, in Austria con Vittorio Brambilla e al Glen americano con Mario Andretti.
Nel 1976 ci fu l’evento che fece entrare Arturo Merzario nei cuori dei tifosi con il salvataggio eroico del Nürburgring di Niki Lauda, quando il pilota comasco fermò la sua auto rischiando la vita per soccorrere il collega intrappolato, come raccontò anni dopo “Ero appena uscito dai box e vedevo in lontananza, due o tre curve avanti, una rossa Ferrari.
Ad un tratto la vettura volò in aria, trasformata in una palla di fuoco. Ai quei tempi c’era molto magnesio nella costruzione di una monoposto, materiale molto infiammabile. Figuriamoci cosa successe con la benzina nel serbatoio. Mi fermai. C’era gente impietrita.
Corsi verso un albero dove era appoggiato un estintore. Lo presi e raggiunsi la zona dell’incendio. Cercai di spegnerlo, c’era anche molto fumo. Vicino a me si trovavano altri due piloti, Harald Ertl e Brett Langer, però non osavano avvicinarsi.
Io mi curvai sull’abitacolo e cercai di aprire le cinture di sicurezza. Niki si agitava. Ma così facendo le tendeva e io non riuscivo manovrare la levetta per sganciarle. Poi Lauda svenne, il corpo divenne inerte e finalmente fui in grado di estrarlo. Sembrava un bambino.
Lo sollevai come se fosse pesato dieci chili appena. Quindi arrivarono i soccorsi”
Merzario nel 1977, con Vittorio Brambilla, portò l’Alfa Romeo nuovamente al primo posto nel Campionato Mondiale Marche, poi negli anni successivi continuò a gareggiare nel Campionato Italiano Prototipi.
Nel 2010 Arturo è stato eletto Presidente onorario della Scuderia del Portello, che si dedica alla conservazione e preparazione dei modelli sportivi e storici dell’Alfa Romeo da presentare per la strade del mondo.
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An Exhibit Inspired by Interior Design Asks You to Take a Seat
Detail of Sophie Stone, “Untitled (in-reverse #1)” (2014/2016), and detail of Jessi Reaves’s “His and Hers Ferraris (Ignazio Giunti),” (2014) (click to enlarge)
What a beautiful set of chairs. I would love to crawl under the one on the left and take a long nap. I really look forward to watching her recorded lecture.
Ignazio Giunti 🇮🇹 (08/30/1941 - 01/10/1971) Ferrari 312B - 1970
He only competed 4 races for Scuderia Ferrari and scored 3 points! He was 29 years old, and died in an accident while competing in the Buenos Aires 🇦🇷 1000Km 🏁
I funerali di stato del Presidente emerito Giorgio Napolitano si terranno martedì 26 settembre.
I funerali di stato del Presidente emerito Giorgio Napolitano si terranno martedì 26 settembre.
I funerali di Stato dell’ex Presidente Giorgio Napolitano si terranno martedì 26 settembre presso Palazzo Montecitorio.
L’ ex Presidente Giorgio Napolitano è morto all’età di 98 anni nella serata di venerdì 22 settembre in una clinica a Roma, dove era ricoverato da tempo per le sue condizioni critiche di salute.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri, in una nota, comunica che la camera ardente del Presidente emerito della Repubblica, senatore Giorgio Napolitano, sarà allestita presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, Palazzo Madama e rispetterà i seguenti orari di apertura: domenica 24 settembre, dalle ore 11:00 alle ore 19:00; lunedì 25 settembre, dalle ore 10:00 alle ore 16:00.
Le esequie di Stato civili del Presidente Napolitano si terranno martedì 26 settembre, alle ore 11:30, nell'Aula della Camera dei Deputati presso Palazzo Montecitorio, e saranno trasmesse in diretta televisiva su Rai 1 e su maxischermi appositamente predisposti in Piazza del Parlamento.
La camera ardente di Giorgio Napolitano riaprirà oggi lunedì 25 settembre nella sala Caduti di Nassirya del Senato. Domenica 24 settembre sono giunti a rendere omaggio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il presidente del Senato Ignazio La Russa. Presenti anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana, la Premier Giorgia Meloni e l’ex premier Mario Draghi. Giunto anche il Papa, con un momento di raccoglimento davanti al feltro. “Un ricordo e un gesto di gratitudine a un grande uomo servitore della patria”, ha lasciato scritto il papa sul libro delle presenze.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo aver reso omaggio all’ex presidente presenziando alla camera ardente "Al Parlamento europeo siamo stati tanti anni insieme. Ci siamo confrontati, c'era grande, comune rispetto. Eravamo su fronti politici differenti ma c'era la condivisione della scelta europeista. Quando è stato rieletto presidente era perché evidentemente era la persona più giusta per superare quello stalle. Sapeva trovare una sintesi, era evidentemente la persona più giusta per superare uno stallo nell'interesse della nazione".
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