questa è una foto scattata da me per chi si è fatto indurire dal dolore…
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Lei si chiama Kebrat, lui Pietro.
Lei è la ragazza che, nell’ottobre di sette anni fa, è arrivata sul molo di Lampedusa, dopo un naufragio, senza polso, senza battito, già dentro un sacco con la cerniera chiusa.
Lui è l’uomo, il medico, venuto solo per constatarne il decesso, che in quel sacco ha trovato una donna attaccata disperatamente alla vita con l’ultimo fiato che aveva ancora in corpo.
Poi la corsa disperata in ambulanza, l’ambulatorio, il primo soccorso, il viaggio in elicottero verso il reparto di rianimazione più vicino. Infine la notizia: Kebrat è viva. Ancora viva.
Ripresa per i capelli da un uomo che non crede nei miracoli ma nel potere straordinario dell’umanità.
Oggi si sono ritrovati di nuovo vicini a Bruxelles, Kebrat e Pietro Bartolo, nel frattempo diventato europarlamentare, con gli occhi lucidi.
La ragazza che non voleva morire e l’uomo che le ha salvato la vita.
Semplicemente un uomo e una donna.
Quanta straziante, meravigliosa, bellezza in questi occhi.
Lorenzo Tosa
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Il 3 febbraio 1960 al cinema Fiamma di Roma veniva proiettato in anteprima "La dolce vita"
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