I pittori di paesaggi vivono sino a tarda età perché la nebbia e le nubi offrono loro nutrimento. (Georges Salles) Speriamo funzioni anche per i fotografi… (presso Siena, Italy) https://www.instagram.com/p/Cm9zQ7VrO6e/?igshid=NGJjMDIxMWI=
Quando infine arrivai quassù c'era nebbia fitta. Tutto era avvolto dalle nuvole e pioveva a dirotto. Si vedeva al massimo a 30 metri. La montagna dietro era nascosta dalle nubi, non si vedevano nient'altro che nuvole grigie. E regnava un caos indescrivibile. E a questo si aggiunse il grosso problema con Kinski che era di duplice natura: da una parte Kinski si rese conto di essere solo un puntino nel paesaggio e non il centro dell'azione. Lui voleva essere ripreso in primo piano, con il volto truce, mentre conduceva l'intero esercito. Tentai di fargli capire che lui non era il condottiero di questa missione, che era Gonzalo Pizarro. E fu molto difficile perché Kinski non era il centro dell'attenzione in quella scena. Il secondo problema era che il nostro concetto di paesaggio era profondamente diverso. Lui voleva vedere tutto il Machu Picchu, compresa la cima, così come avrebbero fatto a Hollywood, un bel paesaggio, uno sfondo che viene sfruttato per la scena. Anche la pubblicità lavora così, le cartoline sono così. Io però, volevo solo un determinato taglio del paesaggio, in cui fossero visibili tutto il dramma, la passione, il pathos. E lui questo non lo capiva, ma per me era fondamentale, doveva essere così. Un paesaggio con caratteristiche quasi umane. Kinski arrivò ad affermare la banalità che il volto umano fosse l'unico paesaggio affascinante sulla Terra. Allora lo tolsi da quell'inquadratura. Avevo la sensazione che senza volto sarebbe rimasta a lungo nella memoria dello spettatore. E Kinski si mise a urlare che ero diventato un megalomane. Io gli risposi: "Bene, ora siamo in due". Alla fine, verso le 11 del mattino, il cielo si aprì, e a destra, come per miracolo, le nuvole rimasero ferme, a sinistra si aprirono e la fila di gente arrivò quaggiù. E mentre giravamo, ebbi la strana e profonda sensazione che io e questo film fossimo benedetti da Dio e che io stessi vedendo qualcosa di speciale, che non avrei mai più rivisto.
Werner Herzog (tratto da Kinski, il mio nemico più caro - 1999)
La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Poi fuggii. Mi persi per il tumulto delle città colossali, vidi le bianche cattedrali levarsi congerie enorme di fede e di sogno colle mille punte nel cielo, vidi le Alpi levarsi ancora come più grandi cattedrali, e piene delle grandi ombre verdi degli abeti, e piene della melodia dei torrenti di cui udivo il canto nascente dall’infinito del sogno. Lassù tra gli abeti fumosi nella nebbia, tra i mille ticchiettìi le mille voci del silenzio svelata una giovine luce tra i tronchi, per sentieri di chiarìe salivo: salivo alle Alpi, sullo sfondo bianco delicato mistero. Laghi, lassù tra gli scogli chiare gore vegliate dal sorriso del sogno, le chiare gore i laghi estatici dell’oblio che tu Leonardo fingevi. Il torrente mi raccontava oscuramente la storia. Io fisso tra le lancie immobili degli abeti credendo a tratti vagare una nuova melodia selvaggia e pure triste forse fissavo le nubi che sembravano attardarsi curiose un istante su quel paesaggio profondo e spiarlo e svanire dietro le lancie immobili degli abeti. E povero, ignudo, felice di essere povero ignudo, di riflettere un istante il paesaggio quale un ricordo incantevole ed orrido in fondo al mio cuore salivo: e giunsi giunsi là fino dove le nevi delle Alpi mi sbarravano il cammino. Una fanciulla nel torrente lavava, lavava e cantava nelle nevi delle bianche Alpi. Si volse, mi accolse, nella notte mi amò.
Le mezze stagioni non sono mai esistite.
Le lunghe ombre dei cipressi stese sul camposanto.Stoppie gialle riarse dopo la mietitura.
Non parliamo della pioggia, sparita dai vocabolari.La neve cadeva copiosa sui passeri intrappolati.
Lo scoppiettio di una Lambretta solitaria lungo l'invisibile striscia d'asfalto.I fumi di scarico si confondevano con la nebbia.
Il paesaggio: un dipinto astratto.Il mio piccolo essere remotolo attraversò in frettacome in un flash futuristasulla motocicletta.
Come in un sogno preso a noleggioforse guidava Marinetti.
Decenni dopo, inverno profondo,alberi nudi e ispidi puntellavano le nubi.
Il sole arroventava i tetti, le terrazzei pensieri, spegneva i desideri.
Io so cos'è il futurismo.
Ero sulla Lambrettacon il suo fascio di luce tremolantefendeva la nebbia fitta e statica.
Le mezze stagioni non sono mai esistite.
Foto dalla copertina del libro "Brina di Ieri" di Franz Farn concessa a Cinque Colonne Magazine
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Foto di Tim Mossholder
Rilassate alla luce del giorno
sciolgono le vele al primo sospetto,
sono cure ricostituenti la ragione
quando fugge e non s’illude
delle tragedie da giorno perfetto,
si gettano a terra formando nebbia.
.
Qualcosa non quadra
da un’estremità all’altra
del loro singolare pudore,
quasi non ci fosse anima
nel mondo che sorvolano ogni giorno
senza dire.
.
Passano sulla testa e…
Conosci quel Ritratto nella Luna -
Perciò dimmi a Chi somiglia -
La stessa Fronte - gli occhi abbassati -
Velati di nebbia - Di' - A causa di Chi?
La stessa Forma della Guancia -
Mutato - il Mento -
Ma - Ismaele - ci incontrammo - tanto tempo fa -
E le mode - si succedono -
Quando è Luna piena - sei Tu - dico -
Le mie labbra trattengono appena il nome -
Quando è falce - Tu sei logorato - me ne accorgo -
Ma - pure - d'Oro lo Stesso -
E quando - Qualche Notte - Spavalde - taglienti Nubi
Ti separano da Me -
Il distacco è meno penoso - dell'altro velame
Che raggela la Festa
|| Conosci quel Ritratto nella Luna di Emily Dickinson
I colori dell'effetto gloria su un pianeta esterno al Sistema Solare
Per la prima volta è stato intravisto su un pianeta che si trova al di fuori del Sistema Solare, a 637 anni luce di distanza, il raro ‘effetto gloria’, un fenomeno ottico simile all’arcobaleno che circonda con luminosi aloni colorati ombre di oggetti proiettati su nubi o nebbia: gli indizi sono stati raccolti dal satellite Cheops dell’Agenzia Spaziale Europea e da altre missioni Esa e Nasa, e…
La serata aveva una bellezza quasi esotica; l'aria era frizzante e la nebbia era carica dell'odore salmastro dell'oceano. Sull' orizzonte, i bagliori dei lampi ora si accendevano con ritmo regolare, illuminando le nubi.
- Come un Uragano, Nicholas Sparks
Fonte immagine: copertina foto agenzia Laura Ronchi
La descrizione di un terrificante esercito robotizzato contro Israele, negli ultimi giorni.
Gioele 2.2-10
2 giorno di tenebre, di densa oscurità, giorno di nubi e di fitta nebbia! Come l’aurora, si sparge sui monti un popolo numeroso e potente, quale non se n’è mai visto prima, e non se ne vedrà mai più in appresso negli anni delle generazioni future.
3 Davanti a lui un fuoco divora, dietro divampa una fiamma. Prima di lui il paese era come il giardino di Eden, dopo di lui è un deserto desolato; nulla gli sfugge.
4 A vederli, sembrano cavalli, corrono come dei cavalieri.
5 Sembra un fragore di carri, quando saltano sulle vette dei monti; crepitano come la fiamma che brucia la stoppia. Sono come un popolo poderoso, schierato in battaglia.
6 Davanti a loro tremano i popoli, ogni volto impallidisce.
7 Corrono come prodi, danno la scalata alle mura come guerrieri; ognuno va diritto davanti a sé e non devia dal proprio sentiero.
8 Nessuno spinge il suo vicino, ognuno avanza per la sua strada; si slanciano in mezzo alle frecce, non rompono le file.
9 Invadono la città, corrono sulle mura; salgono sulle case, entrano per le finestre come ladri.
10 Davanti a loro la terra trema, i cieli sono scossi, il sole e la luna si oscurano, le stelle perdono il loro splendore.
Sole e clima mite al Centro e al Sud, nebbia sulle regioni del centronord
Sole e clima mite al Centro e al Sud, nebbia sulle regioni del centronord
AGI – Un robusto campo di alta pressione che si estende sul Mediterraneo portando condizioni meteo stabili in Italia. Il sole, però, in molte zone lascia il posto a nebbie e nubi basse, specie al centro-nord. Tra mercoledì e giovedì è atteso il transito di un blando fronte instabile che porterà qualche pioggia soprattutto tra Liguria, Emilia Romagna e Toscana. Gli ultimi aggiornamenti del Centro…
Natale e Santo Stefano con il caldo, meteo oggi e domani
(Adnkronos) - Natale e Santo Stefano con il caldo in Italia: Da Milano a Roma, da Napoli a Palermo, il meteo oggi e domani propone un quadro caratterizzato da temperature a dir poco anomale.
Meteo per Natale e Santo Stefano in Italia
Colpa del 'super anticiclone' che dal Nord Africa investe il Mar Mediterraneo, cristallizzando la situazione e allontanando le precipitazioni. Con l'inverno iniziato per il calendario, il dato più evidente è l'aumento delle temperature, che in Italia si riscontra da Nord a Sud.
Le temperature
Nelle regioni alpine, in particolare, il termometro segna anche 10 gradi in più rispetto alla media stagionale. Per le giornate di oggi e domani, come evidenzia ilmeteo.it, si festeggia con un clima eccezionalmente mite, soprattutto durante il giorno.
Meteo di Natale al Sud
Le temperature massime potrebbero raggiungere i 15 gradi nelle regioni meridionali, con un 25 dicembre primaverile in particolare in Sicilia e Sardegna, dove il termometro arriverà anche a 17-18 gradi. Per ritrovare il freddo, bisogna aspettare il prossimo fine settimana e l'avvicinamento a Capodanno.
Vento e sole
L'assenza di vento al Nord potrebbe favorire la formazione di banchi di nebbia nelle pianure settentrionali e lungo alcune coste, in particolare tra Liguria e Toscana. Caldo, sì, ma non sempre accompagnato da sole. Man mano che si scende verso Sud, ecco le nubi a schermare il sole, soprattutto sulle coste tirreniche della penisola. [email protected] (Web Info)
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