Tumgik
#posturale
runmikyrun · 6 months
Text
Corso di ginnastica sempre attivo.
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
francescoacquafit · 2 years
Photo
Tumblr media
#postural Alla base di ogni allenamento c’è il lavoro sulla postura.. partire da lì è fondamentale. Info sui corsi TECHNO FISIO Sant’Agata sul Santerno scrivere qui sotto oppure [email protected] Francesco 338.2079612 #posturale #allenamento #ginnastica #firness #palestra #benessere #attività (presso Sant'Agata sul Santerno) https://www.instagram.com/p/CkIKWfUAcsu/?igshid=NGJjMDIxMWI=
1 note · View note
manuwagner2019-blog · 2 years
Photo
Tumblr media
Movimiento a consciencia Forma parte del sistema que seguimos en el método Wagner de consciencia somática para aprender a soltar tensiones en movimiento. Recomendado a personas con: Depresión, ansiedad, dificultades de sueño, tensión crónica, lumbalgia, insomnio, problemas de postura, etc. Para mandarte la liga y pruebes este sistema mándame un mensaje directo. #postura #fisioterapia #fitness #o #osteopatia #pilates #saude #ortopedia #benessere #salute #a #coluna #posturologia #bemestar #riabilitazione #fisioterapeuta #posturale #qualidadedevida #lombalgia #sport #gym #salud #maldischiena #fisio #osteopata #posture #colunavertebral #yoga #herniadedisco #cervicalgia Sígueme en… follow me on… Fb manuwag @CSomatica @manulab2021 Ig @CSomaticawareness @man.u.lab TikTok @csomatic YouTube: [email protected] (en Fresarte Nativitas) https://www.instagram.com/p/CjRne_fjp2B/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
catsloverword · 5 months
Text
Tumblr media Tumblr media
Esistono luoghi che non sono luoghi, sono scoperta, sono viaggio, sono introspezione.
23 notes · View notes
mskquebec · 4 months
Text
Phone: (418) 622-3371
Address: 1440 Rue Cyrille-Duquet # 205, Québec, QC G1N 2E5
''Nos médecins spécialistes, forts de nombreuses années d’expérience, sont activement impliqués dans l’enseignement universitaire. MSK Québec est d’ailleurs un milieu de formation accrédité recevant les futurs médecins de l’Université Laval. Nos médecins spécialistes disposent donc d’une grande expertise en réadaptation et en traitement des maladies touchant l’appareil musculo-squelettique. MSK Québec, en regroupant sous un même toit une clinique de physiothérapie et de médecine spécialisée, favorise la synergie des forces de son personnel afin de vous offrir des soins de qualité, adaptés à votre condition et permettant une récupération optimale. C’est avec plaisir que nous vous aiderons à récupérer suite à une blessure sportive, à un accident ou à une maladie qui pourrait être source de douleur ou entraîner des limitations fonctionnelles dans vos activités.''
1 note · View note
gigiuanna1966 · 7 months
Text
Tradire, un po' come morire ma anche rinascere
Nessuna coppia dovrebbe mai avere la presunzione di sentirsi al sicuro dal tradimento, che l’amore può durare per sempre solo a patto che lo si difenda con le unghie e con i denti dalle bastonate che la vita non risparmia.
Erano mesi che mi trascinavo una brutta cervicale. All’inizio l’ho ignorata, poi trascurata, poi subita e solo quando mi sono resa conto che se non l’avessi accettata e curata non mi avrebbe dato tregua, mi sono arresa. E così tra un antidolorifico e un antiinfiammatorio, qualche seduta di fisioterapia e una mezza dozzina di cuscini per capire quale fosse il più adatto, ho cercato di venirne…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
auto-rhume · 11 months
Text
youtube
0 notes
sara-saragej · 11 months
Text
Tumblr media
La mia espressione facciale-posturale, quando di primo mattino incontro i "luoghi comuni"
- Sara-
Tumblr media
My facial-postural, expression when I encounter "commonplaces" early in the morning
- Sara-
Caffè...☕...?
Solare☀️Giornata
169 notes · View notes
altrovemanonqui · 1 year
Text
Tumblr media
Mia nonna mi asciugava il sudore. Passava un fazzoletto tra la maglietta e la schiena, a volte ce lo lasciava per assorbire il bagnato. I bambini, per star bene, dovevano tenere occhi e schiene all’asciutto.
Io vengo da lì. 
Da dove vengo si dice “ho voglia di piangere” ad alta voce per non piangere davvero.
Da dove vengo si urla “vattene via”, sperando che l’altro resti.
Da dove vengo la cosa peggiore da sentire è “ti devi vergognare”. E in effetti ancora oggi vergognarmi mi fa fisicamente male. 
Da dove vengo ti mandavano in collegio, svizzero. Ma per finta. (In pratica da dove vengo i genitori per far star bravi i figli minacciavano di offrir loro un’ottima istruzione, internazionale, in un paradiso fiscale.)A pensarci è un buffo posto quello da dove vengo.
Da dove vengo c’è silenzio. Il silenzio è un valore non è un caso che si debba rispettare.
Da dove vengo ho comunque imparato che di troppe o di troppe poche parole ci si muore.
Da dove vengo quando dicevi qualcosa di brutto, volgare, sbagliato, maleducato, ti intimavano di lavarti la bocca col sapone.
Da dove vengo eri tu che ti facevi delle fantasie e non erano mai gli altri ad illuderti.
Da dove vengo i genitori chiudevano le contrattazioni con “fai un po’ quel che vuoi”, non bluffavano, ma tu sapevi che poi i cocci erano tuoi. 
Da dove vengo i miei nonni sono stati insieme una infinità di anni. Come scemi ci siamo domandati come avessero resistito tutto quel tempo quando il vero mistero resta come abbia resistito lei alla morte di lui. (Probabilmente grazie all Alzheimer.)
Da dove vengo io “se sei felice e tu lo sai” era una canzone per bambini, ma nessuno ci chiedeva se davvero lo fossimo. Ho ricevuto un’educazione pseudo cattolica (in cosa creda o non creda io adesso è tutta un’altra storia), ma non ricordo che i Vangeli parlassero di felicità, di beatitudine certo sì, ma Gesù non era felice o almeno così mi pare, era un tipo ok, con un sacco di preoccupazioni e le idee chiare, ma felice non direi.
Vengo da luoghi in cui la tristezza era culturalmente più approfondita, quindi sono anche più preparata. So per esempio che l’infelicità è diversa dalla tristezza, la tristezza crea anticorpi per ricondurti alla guarigione, l’infelicità è appiccicosa, endemica, a volte posturale. 
Il posto da dove vengo non lo abito più. Sono andata via, ma a pensarci a volte e quando sto per tornarci mi ammazzo di nostalgia, mi viene da piangere e lo scrivo e lo dico ad alta voce, per non piangere davvero.
61 notes · View notes
susieporta · 1 year
Text
DA DOVE VENGO.
Mia madre mi asciugava il sudore, passava un fazzoletto tra la maglietta e la schiena, a volte ce lo lasciava per assorbire il bagnato. I figli, per star bene, dovevano tenere occhi e schiene all’asciutto. Io vengo da lì.
Da dove vengo si dice “ho voglia di piangere” ad alta voce per non piangere davvero.
Da dove vengo si urla “vattene via”, sperando che l’altro resti.
Da dove vengo la cosa peggiore da sentire è “ti devi vergognare”. E in effetti ancora ora vergognarmi mi fa fisicamente male.
Da dove vengo ti mandavano in collegio, svizzero. Ma per finta, non c’erano i soldi per il collegio, svizzero poi. In pratica da dove vengo i genitori per far star bravi i figli minacciavano di offrir loro un’ottima istruzione, internazionale, in un paradiso fiscale. A pensarci è un buffo posto quello da dove vengo.
Da dove vengo c’è silenzio. Il silenzio è un valore non è un caso che si debba rispettare. Da dove vengo ho comunque imparato che di troppe o di troppe poche parole ci si muore. Da dove vengo quando dicevi qualcosa di brutto, volgare, sbagliato, maleducato, ti intimavano di lavarti la bocca col sapone, dove sto ora invece laviamo le parole.
Da dove vengo eri tu che ti facevi delle fantasie e non erano mai gli altri ad illuderti.
Da dove vengo i genitori chiudevano le contrattazioni con “fai un po’ quel che vuoi”, non bluffavano, ma tu sapevi che poi i cocci erano tuoi.
Da dove vengo i miei nonni sono stati insieme settantacinque anni. Come scemi ci siamo domandati come avessero resistito tutto quel tempo quando il vero mistero resta come abbia resistito lei per altri quattro anni alla morte di lui.
Da dove vengo io “se sei felice e tu lo sai” era una canzone per bambini, ma nessuno ci chiedeva se fossimo felici. Ho ricevuto un’educazione cattolica, non ricordo che i Vangeli parlassero di felicità, di beatitudine certo sì, ma Gesù non era felice o almeno così mi pare, era un tipo ok, con un sacco di preoccupazioni e le idee chiare, ma felice non direi. Vengo da luoghi in cui la tristezza era culturalmente più approfondita, quindi sono anche più preparata. So per esempio che l’infelicità è diversa dalla tristezza, la tristezza crea anticorpi per ricondurti alla guarigione, l’infelicità è appiccicosa, endemica a volte posturale.
Il posto da dove vengo non lo abito più, sono andata via, ma a pensarci a volte mi ammazzo di nostalgia, mi viene da piangere e lo dico ad alta voce, per non piangere davvero.
16 notes · View notes
rideretremando · 8 months
Text
"Lasciamo per un attimo da parte “politicamente corretto” e “cancel culture”, termini troppo elastici con cui si indicano situazioni molto differenti in contesti culturali diversissimi. Rem tene: limitiamoci a osservare ciò che intorno a noi è accaduto negli ultimi anni. Io ho visto parecchie persone, in ogni senso vicine o lontane, adattarsi in pochissimo tempo alle più improbabili forme di ‘rieducazione posturale’ del linguaggio, del dibattito letterario, dell’umorismo. Lo hanno fatto secondo il tipico contagio da febbre ideologica: con la paura di non risultare altrimenti abbastanza progressiste, e spesso col tono inquisitorio di chi è già pronto ad accusare gli avversari di essere delle specie di vittorifeltri. Vorrei ribadire che, al contrario, in tutto ciò non c’è nulla di progressista né di emancipatorio; si tratta soltanto di una vecchia attitudine fondamentalistica, oggi risorta in forme particolarmente misere, e di una grave confusione tra politica e cultura (le quali non sono indipendenti, ma non sono nemmeno collegate nei modi che suggeriscono i nuovi chierici). L’arte, la cultura, l’eros, l’umorismo, il vissuto - sono cose che cambiano senza dubbio nella storia; ma NON secondo lo stesso processo con cui cambiano i nostri dibattiti civili o le nostre idee. Oggi si sta diffondendo questa convinzione, con conseguenze potenzialmente - attualmente – violente e regressive. Come ha notato Giacomo Pontremoli, siamo tornati a un’epoca pre-freudiana: stiamo cioè sinistramente abolendo ogni differenza tra il giudizio sull’espressione e quello che si dà su un’azione. Si cerca ad esempio di far credere che l’immaginazione, riferita a certi oggetti o situazioni, implichi una determinata concezione del mondo, magari discriminatoria – mentre avere, che so, fantasie erotiche di riduzione estrema di una donna a oggetto non equivale affatto a essere misogini. Oppure si finge che di fronte a temi delicati (minoranze, ecc.) le brave persone ridano unicamente “di secondo grado, degli stereotipi” – e così si tradisce la natura profonda quanto antintellettualistica del fenomeno comico. Ogni tanto mi compaiono su Facebook i video di uno stand up (ma qui la parola suona beffarda) che gioca di continuo sulla sua disabilità. E’ piuttosto bravo, e il pubblico applaude di gusto. Ora, affermare che i suoi spettatori (e lui per primo, del resto) ridano unicamente per come porta alla luce le contraddizioni dei comportamenti diffusi davanti alla disabilità, e non anche, assai più ambiguamente, della disabilità in quanto tale, significa o mentire o essere divenuti dei pericolosi robot. Se non ci rendiamo conto di questo, nessun galateo ci ripagherà di ciò che perdiamo al livello della comprensione di noi stessi, e quindi anche della capacità di ridurre sul serio la violenza contro gli esseri umani emarginati."
Matteo Marchesini
4 notes · View notes
kon-igi · 1 year
Note
20-25 anni fa ero MOLTO più in carne ma andavo saltuariamente a correre con un mio amico. Mi capitava praticamente sempre che, durante l'allenamento, non avessi dolori alle gambe, né fiato corto, all'apparenza era tutto ok, ma a un certo punto cominciava a formicolare un piede (non ricordo se sempre lo stesso) al punto che ero costretto a fermarmi, aspettare che passasse e ricominciare a correre dopo circa un minuto dallo stop. Ho notato che perdendo peso questa cosa non è più successa. Sai dirmi perché mi succedeva?
Dal momento che questo è un 'consulto' lontano nello spazio e, soprattutto, nel tempo, purtroppo possiamo solo fare congetture... ma in fondo non è forse questo il senso della conoscenza condivisa?
Quello che tu chiami per comodità 'formicolio', in medicina è definito PARESTESIA (dal greco pará+aísthēsis, 'fuori dalla norma+sensazione) con tutte le manifestazioni specifiche: anestesia se c'è perdita completa di sensibilità, disestesia se uno stimolo viene percepito in modo difforme, iperalgesia se in modo doloroso e iperestesia se in modo aumentato.
Senza scomodare patologie infettive o neurologiche e nemmeno cause iatrogene farmacologiche, una parestesia si manifesta fondamentalmente per due cause:
Compressione di un vaso
Compressione di un nervo
Nella prima ipotesi, è facile che potesse esserci una scarpa o un calzino più stretti che, uniti a un leggero vizio posturale del piede che favoriva la compressione, provocavano una leggera ischemia dell'estremità che tu avvertivi come parestesia dovuta a a un minor afflusso di sangue e che si risolveva con lo stop.
Nella seconda ipotesi, lungo il decorso del plesso femorale (le coppie di nervi che originano dal tratto lombare e che innervano gli arti inferiori) poteva crearsi una leggere compressione dovuta alla sinergia tra sovrappeso e stimolazione da impatto della corsa, che si manifestavano con un difetto di conduzione nella parte più lontana del plesso (il piede).
Dove questa ipotetica compressione fosse presente, lo si poteva però scoprire solo con un esame neurologico approfondito (test sui riflessi) e con un EMG (elettromiografia), un esame simile a quello che l'elettricista fa con il tester su un quadro elettrico.
Tumblr media
C'era una compressione a livello radicolare L4-L5? Una compressione del piriforme? O addirittura una sindrome del tunnel tarsale con compressione del nervo tibiale posteriore a opera del retinacolo?
Tumblr media
In ogni caso è evidente che fosse una qualcosa di lieve e, soprattutto, non cronico, poiché c'era solo parestesia senza dolore e quindi il mio responso è:
cammina nordicamente tranquillo.
16 notes · View notes
un-intruso-nel-mondo · 6 months
Text
Domani nella scuola dove faccio il corso di ginnastica, un mio allievo di ginnastica posturale avrà la recita di inglese e siccome me lo aveva detto venerdì ho deciso di andarci e fare una sorpresa sia a lui (perché non aveva la certezza che sarei potuto andare) sia alla sua classe (siccome ai tempi del tirocinio li ho conosciuti e si era creato un bel feeling). Non vedo l'ora🫶🥰
6 notes · View notes
Text
Probabilmente mi servirebbe un po' di pilates o posturale, probabilmente eh
2 notes · View notes
infondoalmare · 2 years
Text
Tumblr media
Ginnastica posturale per la schiena
4 notes · View notes
portalmasajes · 21 hours
Text
Masajes para aliviar el dolor de espalda y hombros: ¿Cuál es el mejor para ti?
Tipos de masajes para aliviar el dolor de espalda y hombros El dolor de espalda y hombros es una de las molestias más comunes en la vida moderna. Los malos hábitos posturales, largas horas frente al ordenador y el estrés acumulado son solo algunas de las causas que llevan a muchas personas a buscar soluciones efectivas. Existen varios tipos de masajes que pueden ser de gran ayuda para aliviar…
0 notes