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#scrittori
ilpandapensatore · 2 months
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4riscrive · 15 days
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è un pensiero 💭 fisso
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-Sessanta racconti, Dino Buzzati.
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fragilityisavirtue · 8 months
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Si chiama empatia
quando tu piangi
ed io affogo
perché il tuo pianto
lo sento dentro.
Claudia Rota, Pezzi di te e di me
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flavio-milani00 · 10 months
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Amare in silenzio una persona, che non puoi raggiungere per diversi motivi, è un altro tipo di amore e spesso anche di dolore. Dopo un po' si volta pagina ed è giusto così, ma ci vuole tempo a convincere il cuore.
@flavio-milani00
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sunkenbook · 9 days
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Il suono della tua voce
Parlo ancora di te con chiunque, nella speranza di non dimenticarti.
È stato terrificante accorgermi di non ricordare più la tua voce.
Ricordo nitidamente la tua risata ed il tuo pianto, ma ho dimenticato il suono delle tue parole nei momenti di calma, nei momenti in cui mi leggevi poesie e mi raccontavi storie che non potevo capire.
Ricordo solo l'alta marea della tua rabbia, le cascate della tua gioia ed il temporale della tua tristezza.
Ma tu non sei mai stato un lago, le tue acque erano per me torbide e violente.
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saayawolf · 1 month
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Percorrevo la strada del giorno e tu camminavi invisibile al mio fianco, mettendo insieme tutti i pezzi e facendomi scorgere in ogni frammento l’intero. C.G. Jung, "Liber novus"
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aansiogena · 7 days
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Ma quando cala la notte e l'anima si inquieta, i pensieri tumultuano le speranze si disperdono. Un non riposo celato tra le pieghe del tempo.
- aansiogena
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ilpandapensatore · 2 months
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gregor-samsung · 1 year
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“ Mala tempora currunt, ora che tutti scrivono un po’ allo stesso modo? Nulla di nuovo sotto il sole. Non è la prima volta che capita. Basta ricordare quanto agli inizi del Novecento Renato Serra annotava: «Oggi tutti scrivono, in modi diversi, press’a poco la stessa lingua», «romanzi e novelle oramai in Italia hanno realizzato il tipo unico con una felicità da fare invidia ai produttori di vino toscano. Un tipo solo in tre o quattro confezioni». Ma Renato Serra auspicava una prosa raffinata, una prosa d’arte, che trionfò per un po’, e che poi fece il suo tempo. Abbiamo dunque a che fare con la millenaria ricorrente lamentela sul presente che è sempre apparso inferiore rispetto al passato? Apro lo Zibaldone di Leopardi in data 2 aprile 1827 e vi leggo: «disgraziatamente l’arte e lo studio son cose oramai ignote, e sbandite dalla professione di scriver libri. Lo stile non è piú oggetto di pensiero alcuno. […] Troppa è la copia dei libri o buoni o cattivi o mediocri che escono ogni giorno, e che per necessità fanno dimenticare quelli del giorno innanzi; sian pure eccellenti. […] La sorte dei libri oggi è come quella degli insetti chiamati efimeri: alcune specie vivono poche ore, alcune una notte, altre tre o quattro giorni; ma sempre si tratta di giorni». E sul tema si potrebbe raccogliere un vasto florilegio di alti lai. “
Gian Luigi Beccaria, In contrattempo. Un elogio della lentezza, Einaudi (collana Vele), 2022. [Libro elettronico]
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-Diglielo da parte mia, Joan Didion
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unagocciadipioggia · 2 years
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Hai la morte negli occhi, sotto le dita, fra le pieghe dei vestiti. Hai la morte che bussa, prepotente, nelle vene e che rigira ammaliante fra le pupille. Hai la morte annidata fra le ossa, che lascia scie splendenti sulla pelle, eppure. Eppure, la morte, tatuata in ogni più piccolo brandello del tuo corpo, passa inosservata. Eppure, la morte, fotografata nel tuo sguardo spento, si nasconde. Eppure...
Eppure nessuno ti vede. Anche se la morte grida dentro di te, anche se hai gli occhi scavati e le dita graffiate, anche se hai pianto, anche se lo dici e lo ridici ad alta voce e per iscritto. Anche se te lo lasci sfuggire dalle labbra. Anche se urli. Anche se esci la notte e nell'ora più buia crolli sull'asfalto piangendo. Anche se il letto è intonso e se le lenzuola sono intrise di lacrime disperate. Eppure...
Eppure diranno che non c'è stato nessun segnale, nessuna richiesta d'aiuto, che eri felice, che avevi gli occhi luminosi e che sorridevi, sorridevi ad ogni battito del tuo cuore. Diranno che non ti mancava nulla, che eri fragile, che eri troppo sensibile, che hai compiuto un gesto avventato. Diranno che non c'era niente da fare, che era impossibile da prevedere, che la colpa è tua, soltanto tua. Anche se i tuoi occhi gridavano morte e la tua voce cercava qualcosa.
Instagram: una_goccia_di_pioggia
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flavio-milani00 · 1 month
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C'è sempre più abitudine al superficiale anche nel mondo delle relazioni di amicizia o amore. Le persone che possiedono ancora dei valori profondi e sani vengono etichettate come "diverse" o "sbagliate", quando invece rappresentano solo ciò che dovrebbe essere.
Si scappa dalla profondità e si va a nozze con la superficialità. Inutile negare l'evidenza. All'interno della vita di un singolo individuo è ormai difficile incrociare persone con ancora determinati valori positivi. Non perché non esistono, ma perché non sono tantissime. E questo, secondo il mio parere, è un gran peccato.
Immagine: dal web
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sunkenbook · 8 days
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Decise di portarla alla scoperta dei luoghi più remoti della sua psiche, tenendola per mano. I suoi occhi traboccanti di dolcezza seguivano ogni movimento del suo viso.
Quegli occhi verdi splendidi che, nella loro ultima notte d'estate, lui riuscì a fare riempire di dolci e calde lacrime mentre, senza avvisarla, le mostrava l'interno della stanza più oscura della sua fortezza.
Quella stanza segreta in cui, di lì a poco, rinchiuse il ricordo di lei illuminata dal plenilunio e tutto il suo amore.
Drive me Home è il mio romanzo su wattpad: https://www.wattpad.com/story/365754137-drive-me-home
La trama:
Dario e Federico sono amici da più di quanto possano ricordare , hanno vissuto insieme tutti i momenti più importanti della loro vita e sono cresciuti tenendosi per mano. Ora sono adulti e, per la prima volta in tutti quegli anni, qualcosa sta per cambiare: dovranno impegnarsi affinché il loro rapporto evolva per non perdersi per sempre.
Drive me Home è la storia di due ragazzi che, pur essendo completamente diversi, non riescono a fare a meno l'uno dell'altro, per questo la loro più grande paura è ritrovarsi da soli.
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