Tumgik
#teen fabrizio moro
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Yule Ball? a.k.a. l’arte del chiedere - Pt 2
Sì, lo so che il titolo della seconda parte è diverso, però ragazz* dai ci sta... Essere originali è bll
Allora, la parte 1 la trovate qui e scrivo a caratteri cubitali che è una METANARI. Così non ci sono problemi ed il mondo è bll e brv ✨🌸
Il setting e il contesto e il world di questa kosa invece non si trovano da nessuna parte, perché ancora non vedono la luce e chissà se la vedranno mai ✨✨✨ questo per dirvi che se doveste avere domande o voleste chiarimenti o anche solo soddisfare una curiosità, potete tranquillamente chiedere in un commento o direttamente nell’ask 
Detto questo, io sono Asia e sarò il vostro narratore per questa esperienza mistica nei meandri del mio cervello scemo
Manca una settimana al Ballo del Ceppo. E Marco ancora non ha invitato Ermal. 
Ergo, Ermal è nervoso, il che vuol dire che Annalisa è nervosa, il che vuol dire che Fabrizio non ha vita facile
Fabrizio che in tutte queste dinamica da regazzini non ha interesse. Lui ha interesse solo nelle mutande di Annalisa e se il migliore amico della sua ragazza (che si ostina a dire di non essere la sua ragazza) sta sempre lì, a reggere le candele e mangiarsi i gomiti perché è un ragazzino rincoglionito, Fabrizio a malapena vede le proprie di mutande, il che non va affatto bene
Certo Fabrizio non sa che nell’ottica di Ermal e Annalisa il terzo in comodo è lui ma dettagli 
E poi, sinceramente, anche all’infuori di ciò che muove le cose, a Fabrizio dispiace
e lui è Tassorosso doc, quindi se vede un problema, è ansioso di risolverlo
Quindi va da Marco
Lo trova nel solito posto, seduto sotto uno degli archi in cortile, nonostante faccia un freddo cane e il cielo prometta una bella nevicata. “Montanari?” chiede, quasi timoroso di fare una gran figura di merda 
Marco lo guarda, confuso “Sì, sono io. Tu sei Mobrici, vero? Quello che dice di essere il ragazzo di Annalisa” Fabrizio lo guarda gelido “Annalisa è la mia ragazza” “Lo sai che se non lo sa o non vuole esserlo non vale vero? Comunque, ti serve qualcosa?”
“In effetti sì” “Perfetto” fa Marco, battendo le mani “Io in genere chiedo poco ai nuovi ‘clienti’” gli dice, ridacchiando e facendo le virgolette con le dita
Fabrizio batte le palpebre un paio di volte “Come prego?” “Sì, dai, lo sai... Sconto novellino” e se il sorriso sornione sul viso di Marco sta bene, quell’occhiolino complice triggera Fabrizio
Insomma, è sorpreso. Di queste cose se ne intende, ne ha visti tanti di amici prendere questa strada a San Basilio. Fabrizio non aveva mai provato nulla, un po’ perché si conosce e sa che le sostanze eccitanti non fanno per un ipocondriaco come lui, un po’ perché non può perdere la testa, dato che per sicurezza è sempre andato in giro con la bacchetta. Non puoi essere strafatto con il corrispettivo di una testata nucleare nella manica o alla caviglia. O almeno questo è ciò che ritiene Romina. Bizio manco sa cosa sia una testata nucleare
ma qui, ad Hogwarts, è diverso. Magari qualcosa di non troppo forte. Chissà se Annalisa se la farebbe una canna con lui. Al limite, la regala a Gabba
“In realtà, non sono qui per questo” ammette, grattandosi la nuca “ma un po’ de erba non sarebbe male, o sbaglio?” ridacchia piano
E poi smette di ridere davanti all’espressione shockata di Marco
“Eh?” chiede il pykkolo ancyelo
“Eh?” gli fa eco il povero Bizio, aggiungendo “ma tu cosa vendi, scusa?”
“Informazioni. Io so tutto di tutti. E mi pagano in dolci” spiega Marco, pallido da far invidia al Frate Grasso
Fabrizio lo guarda ed è il meme della signora che fa i calcoli
e poi sputa “Sai tutto di tutti, ma non che Meta sta per Schiantarti”
“Ermal non lo farebbe mai” sbotta Marco, offeso
“Ci manca poco. Se aspetti un altro po’ ad invitarlo al ballo”
Marco batte le palpebre “Eh?”
“Hai capito bene” ed è soddisfatto Fabrizio, della serie che, alla Gabbani e sempre se sapesse cosa significa, sarebbe tutto “nailed it”
“Ma ma ma ma...” comincia a balbettare Marco, a cui Fabrizio risponde “cco cco cco cco sveglia sveglia sveglia sveglia” lo guarda meglio “Secondo te perché ha rifiutato tutti quelli che lo hanno invitato?”
“Perché aspetta l’invito di Pace” “Rifiutato tre giorni fa” “Di Dino” “Rifiutato settimana scorsa” “La Michelini?” “Lei e Mirtilla Malcontenta si fanno compagnia da quasi due settimane ormai”
Marco.exe has stopped working. Fabrizio non conosce una parola in inglese, quindi non sa cosa gli sia preso
“Regazzi’, tranquillo” gli dà un buffetto sulla guancia “Ti aiuta Fabrizio, er mejo der Colosseo”
“Annamo bene, annamo popo bene” mormora Marco, pensando che peggio non potrebbe andare 
Potrebbe piovere, ma in realtà nevica
Classica nevicata hogwartsiana (?) e ovviamente tutti si riuniscono fuori a giocare a palle di neve. Gli italiani devono farsi riconoscere e quindi organizzano un mega torneo. Inglesi, francesi e bulgari si perdono le migliori bestemmie del mondo e siamo tutti dispiaciuti per loro
Ermal e Annalisa stanno allungati a terra, a fare gli angeli nella neve, le teste vicine, ma i piedi in due direzioni diverse.
“Se Marco non mi invita nemmeno oggi, lo mando a cagare” esordisce Ermal, dopo diversi minuti di silenzio, in cui non avevano fatto altro che osservare i fiocchi di neve che scendevano lenti su di loro
Annalisa cerca di prenderne uno con la lingua ed Ermal la imita, in attesa di una risposta che non tarda ad arrivare “Chiediglielo tu”
Ermal sbuffa “La fai facile, a te è praticamente caduto in braccio e nemmeno mi hai ringraziato” “Ne avrei fatto volentieri a meno” sbotta Annalisa “è un figo, ma è tanto appiccicoso” “Non sembri dispiaciuta quando lo trascini da Madama Piedediburro, nonostante lui preferisca la Testa di Porco” “Vedi? Incompatibili” “Però lui almeno te l’ha chiesto” “Dopo averlo chiesto a te. E poi non era lui quello con cui volevo andare. Al contrario di te, ho avuto le palle di chiederglielo e lui ha rifiutato, fine” 
Ermal salta su, sconvolto ed indignato “Chi è sto stronzo?” Annalisa arrossisce “Un coglione, lascia perdere” lo liquida, perché Ermal è davvero un coglione “Non cambiare discorso. Perché non glielo chiedi tu? Metti da parte l’orgoglio e...” “Mettere da parte l’orgoglio? Se non mi rispetto da solo chi dovrebbe farlo?”
“Ermal!” è la voce di Marco quella che lo chiama, il che lo fa saltare in piedi e anche inciampare mentre si avvicina a lui
“Che fa con Fabrizio?” chiede ad Annalisa, che lo sta seguendo silenziosamente e gli risponde con una scrollata di spalle
“Ehi!” saluta i due, saltellando su e giù un po’ per il nervosismo, un po’ per il freddo, un po’ per la famigliare sensazione di vuoto allo stomaco che prova quando c’è Marco nei paraggi “Facciamo una cosa a quattro?” sputa fuori, riferendosi ad una partita a palle di neve
“OH! Ora parliamo seriamente” risponde Fabrizio, entusiasta, riferendosi ad una ‘partita’ in cui c’entrano tutt’altro tipo di palle 
“Sei disgustoso” commenta Annalisa, mentre Marco balbetta “No, no, io... volevo chiederti una cosa”
“Ok” dice Ermal nel panico, mentre Fabrizio si avvicina ad Annalisa, facendole l’occhiolino come a dire ‘guarda che bravo mentore che sono’
Marco volta le spalle ad Ermal, così che non possa vedere la sua faccia concentrata, mentre si morde la lingua e fa volteggiare la bacchetta
“Marco?” chiama Ermal, confuso per poi sussurrare un sorpreso “Oh”
Davanti a lui, i fiocchi di neve si sono raggruppati insieme fino a formare delle parole. Delle parole con tanto di punto di domanda.
“Yule ball?”
“Gliel’ho insegnato io” si vanta Fabrizio, orgoglioso, mentre Marco si volta a guardare Ermal speranzoso 
“Nemmeno sai che Yule Ball è Ballo del Ceppo in inglese” replica Annalisa, mentre si asciuga una lacrima di commozione e osserva Ermal che si avvicina piano a Marco
“Macco” balbetta, guardandolo incredibilmente sorpreso, senza sapere cosa fare o dire 
“Allora?” chiede l’altro, mordendosi le labbra e abbassando lo sguardo imbarazzato. Un secondo dopo sente le mani di Ermal sul petto e, con entusiasmo sfrenato, alza gli occhi sull’amico, per poi ritrovarsi a terra tra la neve
“Ermal, oh!” grida, schermandosi dalle palle di neve che continuano ad arrivargli addosso a ripetizione
“SEI. UN. IDIOTA. MARCO. MONTANARI.” grida il diretto interessato, accompagnando ogni parola con un veemente svolazzo della bacchetta, a cui seguono delle palle di neve addosso al povero Marco
“Fabrizio” chiama Annalisa, aggrappandosi al braccio del ragazzo, mentre Ermal abbandona la bacchetta e raccoglie a mani nude una mangiata di neve, lanciandola addosso a Marco “Fa qualcosa”
Fabrizio osserva la mano di Annalisa sul braccio con tant’occhi “è palesemente un sì” si spiega “Il mio lavoro qui è finito” completa, con un ghigno soddisfatto, mettendole quello stesso braccio attorno alle spalle “Ma...” “E va bene” concede, tirando fuori la bacchetta 
“Flipendo” sussurra, ridacchiando alla vista di Ermal che inciampa nel vuoto, per poi cadere addosso a Marco “Dovrei aprire una posta del cuore” sospira soddisfatto, portando via Annalisa
“Allora?” balbetta ancora Marco, rosso per l’imbarazzo, per il freddo e perché ha Ermal addosso, con il viso ad un centimetro dal suo
Lo stesso Ermal che è il suo migliore amico da più di un anno e per cui ha una cotta da altrettanto e che si sta chinando su di lui e lo sta baciando 
Ermal che nemmeno sa dove ha trovato il coraggio, ma che sorride quando sente la lingua di Marco sulle sue labbra, che schiude approfondendo il bacio
Insomma, stanno limonando davanti a tutta la scuola ed Ermal nemmeno ha dato una risposta
Si tirano indietro per prendere fiato e scoppiano a ridere quando dicono all’unisono “Immagino sia un sì” “Comunque è sì, eh”
“Vestiti di blu” gli chiede Marco, dopo un secondo o un’eternità passati a baciarsi “Mi piaci in blu”
“Ah?” “Ah ah” e ridono ancora, tutti felicetti 
And that’s it, folks! Questa parte è un po’ più breve, ma spero che non vi dispiaccia! Come chiedeva il prompt, vorrei fare anche la parte riguardante il ballo vero e proprio, ma ho deciso di dividerle per poter trashare ancora di più 😂
se la volete, battete un colpo ed arriverà il prima possibile 😘
Sayonara in questa notte amara mi perderooo nei borderooo scrivero il tuo nome in blu poi scappo in tooooour poi scappo in toooour
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Ciao gente mi faccio un po’ di pubblicità qui con questa mia fanficiotn au.
Che dire, è una teen au dove (in brevissimo) una pura casualità porta Ermal e Fabrizio a incontrarsi. Il tutto si basa su una teoria che dice che nella vita ci si innamora seriamente solo tre volte, ognuna unica e diversa. Quindi, ve ne lascio un pezzetto sperando di farvi venir voglia di leggere :3
Dal primo capitolo:  “Grazie” esordisce, la voce bassa e roca, ma la parola viene accolta dal silenzio che rompe solo per un istante perché poi questo si riposa su di loro come polvere su un oggetto dimenticato. Marco si scambia un’occhiata dubbiosa con Ermal, che per la verità non sembra impaurito tanto quanto lui: conosce quello sguardo, ce l’ha sempre quando si trova davanti a qualcosa di nuovo che lo incuriosisce e non è per niente un bene che quella luce stia brillando anche ora nelle sue iridi scure, puntellandole di scintille pronte ad essere alimentate da qualsiasi nuova informazione stia per ricevere. Gliele vede sempre negli occhi, a scuola, mentre legge, mentre suona. In un museo, prima di vedere un film, anche mentre qualcuno racconta qualcosa. Se non ci sono, vuol dire che l’argomento non gli interessa o che è perso in altri mondi. Mondi che Marco sa esistere, molteplici e per lo più a lui sconosciuti, sotto quei riccioli scuri, per lui inaccessibili, per l’altro inesprimibili, per incapacità o volontà propria.
OVVIAMENTE:  Nulla di tutto quello che leggerete qui intende descrivere la realtà, né per quanto riguardo l'orientamento sessuale degli interessati né per gli avvenimenti riportati. Si tratta di una storia di pura invenzione, scritta per diletto e per nient'altro che quello, dato che non vi guadagno nulla se non il piacere di esprimere una mia passione e quello di, possibilmente, allietare le vostre giornate. Se mai il link di questo lavoro o una sola di queste parole dovesse giungere ai diretti interessati, la storia verrà immediatamente lucchettata, se non rimossa dal sito, per cui per favore cercate di fare i bravi.
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mydemonicas · 6 years
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Obbligo o verità?
@nomeoriginaledainserire: Here’s a prompt for you 🌚❤️ Che ne dici di una bella Teen AU dove sono tutti ad un party e allora gioia gaudio emozione partono gli obblighi improbabili e le verità indecenti sia per Ermal che per Fab? XD
Ciao! Grazie mille innanzitutto per la richiesta, davvero, sono felicissima che tu abbia proposto questo prompt a me! Purtroppo non riesco a postarlo come risposta all’ask (grazie @/Tumblr, sempre molto GENTILE), quindi ho riportato qui il messaggio!
Spero di fare del mio meglio, buona lettura:
ALLORA, prima di tutto creiamo un contesto
I nostri boyz hanno rispettivamente 17 e 19 anni, Ermal è in quarto superiore e Fab tra una bocciatura e un trasferimento dovuto a dei problemi con dei professori si è ritrovato nella classe di Ermal 
E diciamo che è ormai maggio, le vacanze si avvicinano e non si sono mai parlati per davvero
Certo, qualche parola se la erano scambiata, ma tra l’impressione da burbero bad boy, il fatto che era ricoperto di tatuaggi in un liceo classico e pregiudizi vari non avevano avuto l’opportunità e neanche la voglia di scambiare due chiacchiere, soprattutto perchè Ermal a scuola era l’esatto opposto suo, con i suoi ricci perfetti, sempre perfettamente ordinato e attento alle lezioni in primo banco
Nonostante Marco, compagno di banco, con la faccia appoggiata alla mano cercasse sempre di distrarlo per giocare all’impiccato o a tris sul banco, mentre Vigentini, dietro di lui, lo punzecchiava con la matita e gli infilava cose tra i capelli, cosa che puntualmente faceva incazzare Ermal mentre Pace li osservava dalla fila accanto e rideva 
Quindi ecco, Fabrizio, seduto in ultima fila laterale insieme a un silenzioso Emiliano (con cui non aveva scambiato mezza parola in mesi) osservava ‘sti teatrini tutti i santi giorni, ma si sentiva parecchio fuori-luogo 
Questo finchè Andrea decide di organizzare una sottospecie di festa il sabato sera
Aka i suoi genitori erano andati in vacanza per una settimana e, convinti dagli amici del figlio che “non si preoccupi signora, non lo lasceremo solo , lo controlliamo noi” seh seh proprio aveva la casa tutta per se 
E perchè non organizzare qualcosa? 
Insomma, qualche amico, un po’ di birra e si fa la serata 
Solo che da essere in 5/6 alla fine la cosa si era sparsa in tutta la classe e si ritrovano 28 persone nella casa di un Andrea che già si immaginava il cazziatone dei genitori se avessero rotto qualcosa 
Quindi una parola tira l’altra e anche Fabrizio si ritrova invitato e dopo mille pippe mentali si dice perchè no? Male male se ne poteva andare 
Quindi quando arriva -in ritardo, ovviamente- a casa di Andrea si ritrova un po’ di gente, birre già mezze sparse, musica che non riusciva a riconoscere in sottofondo e chiacchiericci vari
“Ciao Fabrizio! Entra pure, c’è un po’ di gente” dice Andrea, che nonostante il casino riesce a districarsi tra le persone per fare gli onori di casa 
Ed effettivamente erano anche troppe persone in un solo appartamento per i gusti di Fabrizio, ma cerca di passarci sopra e dopo qualche ciao detto a compagni con cui non ha mai realmente parlato si prende la birra e si mette in un angolo della stanza a osservare
Dopo neanche 5 minuti si rende conto che c’è un via-vai strano e inizia ad esserne particolarmente interessato quando intravede il proprietario della casa con cavi e una chitarra in mano 
(Avete presente i piccioni che girano improvvisamente il collo appena sentono l’odore del cibo? ecco)
Fatto sta che nel giro di 15 minuti hanno spostato divani e cose varie e hanno fatto una sotto(moltosotto)specie di palchetto e solo in quel momento intravede Ermal, che fino a quel momento era imboscato in chissà quale posto 
E Fab è tipo w o a h, abituato a vederlo sempre tutto rigido e impostato adesso se lo ritrova con dei jeans mezzi strappati, una maglietta dei The Rolling Stones e i capelli tutti scompigliati 
Fab ha praticamente visto la luce 
E se prima pensava che Ermal fosse semplicemente bello, adesso gli sembrava una vera e propria opera d’arte (Bizio asciugati la bavetta)
La cosa non migliora quando lo vede armeggiare tra casse e microfoni 
Mica si incanta a vedere le lunghe dita dell’altro tra i cavi dei microfoni, no no 
La cosa va ancora peggio quando, oltre a Marco e ad Andre, il suddetto ricciolino si aggiunge a loro 
“AH- AH- PROVA PROVA, ok penso che vadano. Allora, visto che siete qua ne approfittiamo per fare le prove per quando diventeremo delle grandi star e ci pagherete per venirci a vedere” dice ridacchiando Vige, seguito a ruota dai “se se proprio convinto Andrè” “la convinzione fotte la gente Vige!” “Aò ricordati di me quando diventerai famoso!!” urlati dai suoi amabili compagni di classe, mentre Fabrizio sempre nel suo angolino ridacchiava mentre vedeva Ermal dargli uno scappellotto in testa
“Vi canto una canzone scritta da me... si chiama Il vento della vita, poi faccio qualche cover, promesso” dice Ermal con un filo di voce 
E quando inizia a cantare Fabrizio lo vede chiudere gli occhi mentre è completamente trasportato dalla musica e non riesce letteralmente a staccare gli occhi dal suo viso, per tutta la durata della canzone 
Cosa di cui Ermal se ne rende conto quando, a fine canzone, li apre e sente decisamente lo sguardo dell’altro su di lui, che ricambia a sua volta sorridendo 
E Fab è tipo error 404 file not found e dopo un attimo di panico sorride anche lui, per poi applaudire insieme agli altri 
Quindi dopo quell’attimo per rompere il ghiaccio cantano qualche altra cover, per poi finire tra applausi e fischi d’approvazione 
Appena sistemano le cose, Fabrizio decide che è giunto il momento di parlargli, roba che ora o mai più
“Ehi, ciao”
“Ciao”
“La canzone tua... è bella, m’è piaciuta molto” 
“Davvero?” ad Ermal gli si illuminano letteralmente gli occhi, cosa che fa sorridere Fabrizio
“E certo, mica dico stronzate”
“Grazie”
“Ti va ‘na birra? Magari fuori da ‘sto casino”
“Andiamo al balcone, così mi fumo anche una sigaretta” 
Fab è sempre più sconvolto mentre la facciata da perfettino che il compagno di classe aveva si stava letteralmente sgretolando davanti ai suoi occhi 
“Sai, non pensavo che tu fossi così”
“Così come?” 
“...umano? Non so bene come spiegartelo”
“I pregiudizi sono la piaga dell’umanità -risponde tirando l’ultimo tiro della sigaretta che si era rollato- ma ammetto di averli avuti anche io su di te, siamo pari” 
“Da quanto suoni?” e cominciano a parlare di musica, dei loro cantanti preferiti, di concerti, di testi e scoprono di avere in comune una passione così ampia che neanche si rendono conto del tempo che passa, almeno non finchè arriva Marco a interromperli, un po’ stranito dall’accoppiata che si era creata (soprattutto perchè stavano ridendo di gusto spintonandosi con le spalle) 
“Ah ma siete qua! Vi davamo per dispersi... siamo rimasti in una decina e pensavamo di giocare a obbligo o verità, venite?” 
A malincuore i due -ovviamente- non potevano dire di no e dar buca a loro, in particolare al proprietario di casa che era già gasatissimo all’idea di giocare
Quindi si ritrovano tutti in cerchio nella sala, chi impaziente e chi scazzato 
“Allora, a turno abbiamo un obbligo o verità, scegliete e la verità da dire o l’obbligo da fare viene scelto da indica il giro di bottiglia, chiaro?” 
E tra un Marco che ammette di avere una cotta per Anna della quinta che è accanto a voi nel corridoio, un Emiliano che incredibilmente parla e un Andrea che è stato costretto a leccare un calzino di Dino, arriva il turno di Ermal 
“Obbligo o verità?”
“Verità”
La bottiglia punta verso un entusiasta Francesco, che subito “Oh raga, qui le cose devono farsi piccanti altrimenti che noia! Quindi Ermal... sei mai stato con un ragazzo?” 
Attimo di gelo in cui Marco e Andrea, consapevoli della risposta, alternano lo sguardo tra Francesco e l’amico, spezzato da una voce decisamente chiara “Sì” 
Bizio allert
“Ma davvero davvero? Cioè avete fatto cose?” 
Ermal ridacchia più del solito, cosa che fa capire a Marco che sicuramente ha bevuto più del solito anche se stranamente il cambiamento è impercettibile agli altri “Si, Gabba. Non abbiamo scopato, ma gli ho fatto un pompino che penso che non si scorderà mai” risponde Ermal con fare teatrale, cosa che fa ridere ancora più del dovuto Fabrizio, che di fronte a lui lo guarda bevendo quel po’ di birra che era rimasta 
“Ma tu guarda Meta, tanto santarello e poi ci sgancia ‘ste bombe” dice a sua volta Francesco dandogli ‘na pacca non indifferente alla schiena 
“Dai dai andiamo avanti, tocca a Fabrizio! Obbligo o verità?”
“Obbligo, decisamente”
“Aò visto che siamo in vena di ‘ste cose bacia per 10 secondi chi punta la bottiglia” 
La bottiglia gira e... Ermal 
E Fabrizio, che al destino fino a quel momento non ci credeva, ringrazia chiunque sia il responsabile di quella botta di culo e figurati se ti tira indietro 
Ermal, che si era mostrato indifferente fino a quel momento, si sporge dal cerchio formato dalle gambe degli altri per mettersi verso il centro “Vieni, facciamolo” mentre Andrea sussurra a Francesco “Non penso che sia molto triste di quest’obbligo comunque eh” 
Fabrizio molla la bottiglia e si mette anche lui al centro del cerchio, per poi avvicinarsi anche col viso
Ermal si aspettava un misero bacio a stampo e invece nel giro di mezzo secondo si ritrova la mano del più grande sul suo collo, quindi perchè non approfittarne? Tanto il danno ormai era fatto
Quindi schiude le labbra e lascia che la lingua accarezzi le labbra dell’altro, che a sua volta le schiude per approfondire il bacio sotto gli occhi dei loro compagni di classe 
E continuano a baciarsi finchè Gabbani li interrompe con un sonoro “Oh ragà, sembra l’inizio di un porno i 10 secondi so’ passati” e si staccano, per poi guardarsi e scoppiare a ridere sulla spalla dell’altro dopo mezzo secondo (scemo+scemo)
Passano così il resto della serata tra ammiccamenti e scherzi, risate e prese in giro fino a quando, alle due di notte ormai passate, Fabrizio annuncia di dover tornare a casa 
“No ragà devo andare, mio padre m’ammazza se se sveglia e nun me trova” dice prendendo la giacca di pelle che si era portato per poi alzarsi
“Aspetta, ti accompagno io alla porta!” dice a sua volta Ermal, alzandosi leggermente barcollante 
Socchiudono la porta d’ingresso e si mettono sotto al porticato che divide il giardinetto dal cancello
“Ci smezziamo una sigaretta?” e, dopo aver annuito, si appoggia al muro accanto a lui 
“è stata ‘na bella serata” dice Fabrizio rubandogli un tiro direttamente dalle sue mani 
“Decisamente” ridacchia Ermal sfregandosi le mani sulle braccia per ripararsi dal freschetto della notte 
“Non pensavo che fossi... insom-” 
“Gay? Non lo sono, non penso. Penso che la sessualità sia una cosa molto fluida, non amo definirmi” 
“Neanche io. ‘so contento che me capisci” e sorride scompigliandogli leggermente i capelli 
Continuano a stare lì fuori finchè la sigaretta finisce e una volta fatto l’ultimo tiro Fab si gira verso di lui 
“Allora... ci vediamo lunedì” 
Non fa in tempo a finire di dirlo che viene tirato da Ermal, che replica il bacio dell’ora precedente lasciando senza fiato il più grande, che ricambia con piacere 
“A lunedì, Bizio” 
EEEEEEEEEEEEEEEE niente, spero che vi sia piaciuta. Sinceramente (forse essendo la prima richiesta) non ne sono pienamente soddisfatta, ma spero che venga apprezzata comunque! 
Le richieste, se ne avete, sono sempre aperte come la gambe di Ermal, quindi non esitate a mandare prompt. Alla prossima!
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giotanner · 6 years
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Sìì intendevo la ff su AO3 ❤ Mi dispiace molto che non conosci tanto Marco per potergli dare una personalità perchè amo come scrivi 😍 E sì li shippo tanto i Metanari, come headcanon ho più che altro Marco molto timido ed impacciato (all'inizio) ed Ermal invece stronzo stronzissimo ma che alla fine è (obv) un cutie pie che fa tanta tenerezza; tipo al primo appuntamento Marco tutto rigido ed Ermal che lo provoca e poi Marco crolla emotivamente ed Ermal sta lì a consolarlo. (Yes, Fab e Claudio>>>)
Guarda non sai che piacere leggere ciò che mi hai scritto ;;Ho notato che è piuttosto frequente Marco timido - Ermal sborone all’inizio, c’è questa dinamica che mi piace un sacco fra loro. (Ho letto una fanfiction che ha la metanari AU e c’erano anche una sorta di headcanon a punti con il loro primo appuntamento, piccini ♥)
(Fabrizio e Claudio>>>>> ma poi da quando ho letto un headcanon in cui teen!Fab si fa una sega insieme alla sua band, ma guarda teen!Claudio i o s t o v o l a n d o)
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Random Person: Wait you’re gay? You don’t look like it at all.
Me:
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generaleferri · 5 years
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Rating: Teen And Up Audiences Archive Warning: Creator Chose Not To Use Archive Warnings Categories: F/M M/M Fandoms: Festival di Sanremo RPF Eurovision Song Contest RPF Pocket Monsters | Pokemon (Main Video Game Series) Relationships: Ermal Meta/Fabrizio Moro Marco/Anna Other Relationship Tags to Be Added Characters: Ermal Meta Fabrizio Moro Andrea Vigentini Marco Montanari Anna Chichi Paolo Pastorino e molti altri Additional Tags: MetaMoro annanari altri pairing a venire Pokemon AU Team Mescal nel cuore l'au di cui tutti avevamo bisogno ma che onestamente non ci aspettavamo proprio nemmeno noi Fluff Angst Hurt/Comfort vabbè raga lo sapete che scriviamo cose dolorose a lieto fine su altri tag a venire Language: Italiano
Andrea ha diciotto anni, e come tutti i diciottenni italiani può finalmente partire per la sua grande avventura: il lungo viaggio che lo porterà a diventare il più grande allenatore di Pokémon che sia mai esistito. Ma per Andrea le cose si complicano fin da subito. Affiancato nei suoi viaggi da un Eevee dispettoso, da Anna, una poliziotta senza distintivo, e da Fabrizio, un allenatore veterano che non vuole più avere nulla a che fare coi pokémon, Andrea e i suoi amici finiscono inspiegabilmente nel mirino del Team Mescal, un'associazione a delinquere dai misteriosi obbiettivi. Cosa vuole da loro Ermal, lo sfuggente capo del Trio Mescal? Per quale motivo i tre malviventi sembrano tanto ossessionati da loro? E soprattutto che fine ha fatto il leggendario Campione della Lega, svanito nel nulla da ormai dieci anni? Il giorno del suo diciottesimo compleanno Andrea lascia casa e parte per la più grande avventura della sua vita. Ciò che non immagina è che è esattamente di quello che si tratta.
Ed eccoci qui, dopo secoli di inattività, ancora coi feels per Detective Pikachu e con una Pokémon AU per le mani. C’è Vige con un Eevee, dobbiamo davvero aggiungere altro? ;) In combutta con @ame-r-chaucer​, come sempre. <3
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kimgothjoon · 6 years
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rules: tag 10 followers you’d like to get to know better!
tagged by @heonie-ween thank you so much dear!! <3
Name: bea
Birth year: 94 lol im old
Sign: leo c:
Height: uhh 171cm i think
Put your playlist on shuffle and name the first 4 songs:
i have several playlists soooooo i will do one in each
i need u - bts
through the cellar door - lanterns on the lake
human - rag’n’bone man
time is running out - muse
grab the nearest book, turn to page 23, what’s the 17th line?
bold of u to assume i have books nearby
(i’m too lazy to get out of bed)
Ever had a song of poem written about you?
lmao no i wish
When was the last time you played air guitar?
i don’t really do that i just white people dance
celebrity crushes?
okay listen
namjoon from bts???? absolutely
my man shownu from monsta x
and throw ravi from vixx in there too
like listen. cap from teen top tho. 
seungyeon from clc??? y e s
also obligatory natalie dormer and jason momoa and kit harington bc of course
i’m gonna throw in my italian men ultimo and fabrizio moro too
also the guy who plays edoardo and the girl who plays eva in skam italia
ok i’ll stop
people are pretty im sorry
what is a sound you love/hate?
sound i love would be rain or waves
sound i hate is people cracking their joints or w/e. like knuckle cracking
do you believe in ghosts?
inconclusive with an air of haunted
so sort of
do you believe in aliens?
i don’t want to that’s scary
i don’t like space i only love my girl venus and the moon
do you drive? and if you do, have you ever crashed?
yes and yes but both times the cars crashed into mine
last book you read?
does people on youtube critiquing books count bc if then trigger warning
if not uhhhhhhh... shit i don’t know. it’s been a while. i just read fics now lol
do you love the smell of gasoline?
yep
last movie you saw?
fraternity demon (theater mode)
do you have obsessions right now?
kpop, skam italia
do you tend to hold grudges?
y e p
are you in a relationship right now?
nope
not a chance i can tag ten people bc anxiety but i’m gonna tag @zero-kara @lovesjihyo and @pyojamas
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mewnyan · 6 years
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Chapters: 3/? Fandom: Eurovision Song Contest RPF Rating: Teen And Up Audiences Warnings: Creator Chose Not To Use Archive Warnings Relationships: Ermal Meta/Fabrizio Moro Characters: Ermal Meta, Fabrizio Moro, Original Male Character(s) Additional Tags: Fluff, Angst, Angst with a Happy Ending, Eurovision Song Contest 2018, Hanahaki Disease, Pining, Unrequited Love, or is it really, Italy, italian sounds nice, we had to use google translate for this, it's set during the esc week so more characters would be added probably Summary:
/ The anemone indicates fading hope or the feeling of being forsaken. It symbolizes forgotten love and affection, the death of a loved one, or the loss of them to someone else /
Ermal starts coughing up vibrant red flowers and he doesn't know why.
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50shadesofcolors · 6 years
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Pay attention
Sto cercando persone con i miei stessi interessi...siete pregati di contattarmi babes
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Dolcetto o Scherzetto aka la notte del citofono maledetto
Inzomma, ormai mi odierete tutty ma ecco qua, così, un po’ di sano quel-che-mi-è-quasi-successo-ieri e di metamoro. Au con ambientazione bolognese perché sì.
Enjoy
Come ogni anno, i giorni si ripetono, quasi tutti uguali. Lezioni, esami, Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi, ultimo dell’anno organizzato per l’appunto all'ultimo minuto, mare in estate, freddo bolognese in inverno e siamo tutti contenti insomma.
Questo significa che, una volta all’anno, si ripete però anche una delle notti che Ermal Meta più odia al mondo : la notte del 31 Ottobre.
Ah, Halloween.
La notte in cui le strade si riempiono di gente in costume troppo grande per fare stronzate del genere, mentre gli universitari si stipano in discoteche e bar e case a bere.
La notte dove orde di bambini con costumi ridicoli si muove in branco sorvegliata da pattuglie di genitori per suonare campanelli al grido di “dolcetto o scherzetto?” e dove, passeggiando per strada e incontrando i gruppi di adolescenti che si collocano a metà tra le due categorie di adulti e bambini e che quindi non hanno esattamente un passatempo predefinito, sorge spontanea la domanda:
“Ma questi dannati petardi non se li possono infilare nel-eh scusa ti ascolto!”
Ed eccolo lì: telefono appoggiato all’orecchio e sguardo torvo rivolto a un gruppo di suddetti adolescenti, Ermal si aggira per le strade umide della stramaledetta Bologna, cercando il loco designato per la festa.
Festa a cui non voleva andare ma a cui è obbligato a partecipare a causa della perdita di una scommessa con il suo coinquilino.
In costume, peraltro.
In costume, a una festa a cui non voleva andare, organizzata da un tipo che non conosce, per di più.
Buon Halloween, Ermal.
E la cosa migliore di tutte è che si è anche perso perché, in tutto questo, ha finito pure i giga a furia di usare il telefono causa modem rotto che nessuno si è ancora preso la briga di venire a sostituire nonostante le assillanti chiamate e mail.
Come se in quanto universitario a lui non servisse internet eh.
Perciò è da venti minuti al telefono con Marco che, da tutt’altra parte, sta cercando di guidarlo nella direzione giusta.
Ad Ermal stanno venendo i nervi
E parecchio anche.
Il fatto è che, come al solito, gli altri sono andati a sistemarsi per la festa tutti insieme e, come al solito, hanno finito ad essere in ritardo clamoroso.
L’unico più o meno in orario è lui che dopo aver passato un pomeriggio a studiare è tornato a casa, si è fatto la doccia e si è infilato il costume, costituito dal massimo che è stato disposto a mettersi: camicia bianca-ridicola a suo parere, con le maniche a sbuffo e i cordini, ma almeno è una camicia- pantaloni neri, scarpe scure e un mantello nero. La dentiera si è rifiutata di metterla.
“E per il pallore e le occhiaie sei già apposto di tuo!” aveva detto Francesco soddisfatto, guadagnandosi un’occhiataccia che avrebbe potuto ucciderlo e tumularlo seduta stante.
“Senti Dracula, svolta a destra e prova a vedere se c’è la via” si sente dire al telefono ed è sbuffando e rabbrividendo che svolta, sospirando di sollievo quando finalmente il cartello rispecchia la sua destinazione
“Sì, ci sono” afferma, iniziando a camminare “ora ce la faccio. Ci  vediamo dopo. E muovetevi” dice, prima di chiudere la chiamata e proseguire a passo di marcia verso il numero 104
Quando ci arriva, si accorge con orrore di non sapere a che campanello suonare.
O meglio, dovrebbe saperlo, ma non se lo ricorda perché non stava prestando attenzione.
Ma, a dire il vero, i campanelli provvisori sono solo due e dato che gli pare di aver capito che gli altri sono tutti fuorisede come loro, è probabile che sia uno di quelli, no?
Li osserva, cercando di decidere cosa fare, fino a che non legge un nome che gli pare di ricordare e suona
Mal che vada, sbaglia
Niente
Nessuno risponde
Irritato, suona di nuovo ed ecco che mezzo minuto dopo una voce risponde “Siiii?” in maniera scazzata mentre una musica in sottofondo quasi copre le sue parole
Ok, musica uguale festa quindi forse ha azzeccato
“Emmmm...” balbetta piano “Sono Ermal?” dice titubante “Sono un amico di Francesco lui-sono qui per la festa” spiega infine
“Si.... cesco..... esta!” risponde la voce, in quello che pensa sia un assenso alle sue parole “certo...ali pure....to piano!”
“Aspetta non ho-” cerca di dire, ma prima che possa dire che non ha capito a che cazzo di piano deve andare il citofono si chiude e il portone scatta, lasciandolo al suo destino.
Sbuffa, infreddolito, spingendolo ed entrando
Di citofonare di nuovo non ne ha voglia e poi, in teoria, non sarà difficile trovare la festa, no?
To piano. Quindi... quarto, quinto o sesto, immagina. Beh, basterà provarli tutti e tre.
Così sale in ascensore e preme il pulsante per il quarto, lanciandosi un’occhiata allo specchio e sbuffando al suo riflesso che trova piuttosto ridicolo così, mentre sembra venuto fuori da un romanzo del milleduecento. Che palle.
Al quarto piano, trova il nulla.
Fortunatamente, quando le porte dell’ascensore si aprono al quinto, sente una musica provenire da li e, sbirciando, trova una porta aperta da cui proviene suddetta musica.
Bene, ecco qua.
Esce sul pianerottolo, titubante, avvicinandosi piano alla porta, non sapendo cosa fare, se entrare o bussare o cosa, ma per fortuna ecco che dopo pochi secondi di stallo in cui si sente un coglione, qualcuno compare sulla soglia
Tale qualcuno è un ragazzo, un poco più grande di lui, le braccia nude ricoperte di tatuaggi e un buffo cappello in testa, che lo guarda, inclinando appena il capo.
Si fissano, in silenzio, prima che lui si illumini con un sorriso enorme “Sei qui per la festa tu, sì?”
Ed Ermal sospira e annuisce, sentendosi appena in imbarazzo
“Si... sono... cioè... un mio amico...io... sono Ermal” si risolve a dire, dandosi dell’idiota perché ha balbettato, tendendo la mano al ragazzo che gli sorride ancora di più mentre gliela stringe e si fa da parte per farlo passare “Fabbbbrizio, entra entra” gli fa cenno, mentre dietro di lui, dalle scale, sbucano altre persone, che sorridono e salutano entrando subito nella casa al suo seguito, Fabrizio che a sua volta ricambia strette di mani e nuovi convenevoli
Ermal si guarda attorno, appena imbarazzato, prendendo il telefono per controllare se gli altri sono in cammino, ma trova solo un messaggio di Marco che lo avvisa che sono super in ritardo. Ecco qua.
“Vieni accomodati” gli dice Fabrizio e lui, appena in imbarazzo, lo segue: guardandosi attorno si rende conto che alla festa sono quasi tutti più grandi di lui, ma non è un problema questo. Solo... non conosce nessuno
La musica suona mentre Fabrizio lo conduce in una stanza, dove sono ammucchiati zaini e cappotti vari
“Lascia pure la giacca qua” gli dice, sorridendo “il padrone di casa si sta a fa’ la doccia, però poi arriva” gli spiega poi mentre Ermal annuisce, posando la giacca
Non ha cuore di dirgli che lui, il padrone di casa, manco lo conosce
Quando ha finito segue Fabrizio in un’altra stanza, dove c’è molta più gente e un tavolo ricolmo di cibo e bevande.
“Serviti pure” raccomanda Fabrizio prima di sparire, rincorrendo un amico che lo richiama con un gesto, senza lasciare la possibilità di chiedere qualcosa
Ed eccolo la, fermo come un coglione in una stanza piena di gente sconosciuta.
Beh, tanto vale aspettare gli altri seduto su una sedia.
Ne adocchia una libera in fondo alla stanza, e ci si dirige.
Qualcuno gli fa un cenno di saluto mentre passa, qualcuno lo ignora.
Comunque, va a schiantarsi sulla sedia e guarda ancora il cellulare, senza trovarvi nulla se non la batteria quasi scarica.
Sospira, preparandosi a una lunga, lunghissima attesa
E infatti, mezz’ora dopo è ancora la, seduto sulla sedia, senza nessuno che gli parli, senza nessuno che conosce
Guarda nervosamente il telefono, con il “Prima o poi arriviamo” di Marco che risale a un quarto d’ora prima e sospira, massaggiandosi piano la base del naso
“Nun te stai a divertì molto eh?”
Alza gli occhi a quella frase, ritrovandosi davanti il ragazzo di prima, Fabrizio, che lo osserva con una birra in mano, che gli tende
“No” ammette piano “Non molto” dice sconsolato, guardandolo sedersi accanto a lui mentre recupera la birra con un “grazie” leggero
“’O vedo” risponde l’altro “non ti sei mosso da qua da quando sei arrivato... com’è che non conosci nessuno?” gli domanda cosa a cui Ermal risponde con uno sbuffo
“I miei amici devono ancora arrivare” spiega, alzando gli occhi al cielo “Sono sempre in ritardo” spiega poi, irritato, mentre la risata di Fabrizio si fa appena sentire, leggera, a quelle parole
“Un classico” dice, prima di voltarsi, per guardarlo meglio “Che dovresti essere tu?” domanda poi, indicando il suo costume
“Dracula, in teoria” replica Ermal, grattandosi appena il collo, che prude per colpa di quella camicia mentre Fabrizio lo guarda annuendo
“Il vampiro. Giusto?” chiede ed Ermal annuisce anche se è un po’ perplesso che ci sia stato bisogno di precisarlo
“E tu?” chiede poi, confuso dal suo abbigliamento: ha addosso un paio di jeans scuri e una maglia con le maniche tagliate, in vita una camicia a scacchi neri e rossi, e quello stupido cappello ancora in testa a nascondere dei ciuffi scuri. Anche sforzandosi, non riesce a capire cosa sia
A parte un gran fregno
“Io so me stesso” ride l’altro, bevendo un sorso di birra “Nun me piace molto Halloween” spiega poi mentre Ermal annuisce entusiasta
“Nemmeno a me” conferma “Mi sono dovuto vestire perché ho perso una scommessa ma sto odiando ogni minuto, credimi” dice, prima di prendere un sorso di birra a sua volta, socchiudendo gli occhi
Almeno ha da bere, ora
Voleva aspettare almeno gli altri ma... a questo punto, tanto vale. Meglio l’alcol che la solitudine.
Mentre beve, si sente lo sguardo di Fabrizio addosso per cui si rivolta per osservarlo meglio, sorridendo
“Che c’è?” chiede, allungando appena una gamba davanti a se con noncuranza, stiracchiandosi
Lo osserva, mordendosi piano il labbro, cercando di valutare le proprie opzioni
Ok forse è decisamente troppo sobrio per iniziare a flirtare pesantemente ma Fabrizio è un bel ragazzo e quantomeno gli sta parlando quindi può tastare un po’ il terreno, no?
Beh, sì.
Mal che vada... chissenefrega
E poi o è parlare con lui o è morire di noia quindi tanto vale tentarla
Anche perché, pensa, Fabrizio non gli avrà offerto una birra per pura e semplice gentilezza giusto?
“Niente” replica l’altro, scrollando le spalle e leccandosi piano le labbra “Allora...tu non sei di qui vero?” gli chiede
E così, Ermal si volta del tutto e inizia a parlare con lui, avendo cura, ogni tanto, di rivolgergli qualche piccolo gesto: leccarsi le labbra, scostarsi piano i ricci, inclinare appena il capo, sorridere.
E Fabrizio, c’è da dirlo, gli da corda.
Parla con lui, sporgendosi appena per ascoltarlo meglio, sorridendogli, il viso che pur nella penombra della stanza si rivela bello, con quella barba appena accennata e le lentiggini
Parlano di tutto: da dove vengono, cosa fanno, cosa gli piace. Di musica, di cinema, di studi e lavori.
Tanto che Ermal, a dire il vero, si dimentica anche che devono arrivare i suoi amici
Il tempo scorre e la birra scende mentre le aspettative di una serata piacevole si alzano sempre di più ed è solo quando si alza per andare in bagno che si accorge che è passata più di un’ora da quando ha guardato il telefono
Perplesso, si guarda attorno.
Nessuno: di Marco o Francesco o qualcuno degli altri non c’è assolutamente traccia.
Corruga la fronte in una ruga di preoccupazione, dirigendosi verso il bagno e tirando fuori il telefono che trova spento.
Sbuffa, irritato: non si dovrebbe preoccupare troppo, eh, ma l’essere ancora solo e la batteria scarica gli hanno rovinato un po’ l’umore che la birra e Fabrizio gli avevano tirato su.
E’ brillo, si, ma non abbastanza da non capire che c’è qualcosa che non va in quasi due ore di ritardo
Perciò, quando torna indietro, si avvicina a Fabrizio e chiede “senti non è che hai una presa?” sventolando il telefono scarico
“Si, vieni” annuisce l’altro, alzandosi, accompagnandolo nella stanza di prima e facendogli un cenno verso il muro
“Grazie” sospira Ermal, attaccando il telefono, chinandosi per farlo “I miei amici non sono ancora arrivati e io-” inizia a dire, interrompendosi però quando si volta
Fabrizio è appoggiato allo stipite della porta ora chiusa, e lo guarda, il viso appena arrossato per l’alcol e un sorriso sottile sulle labbra
Inclina appena il capo Ermal, arrossendo appena di fronte a quello sguardo che non sembra solo vederlo, ma studiarlo e quasi... spogliarlo.
Non che se ne stupisca troppo: è dall’inizio della loro conversazione che stanno giocando a quel gioco e evidentemente ha fatto centro perché se ora sono lì e si osservano in quel modo vuol dire che sono ambedue sulla stessa lunghezza d’onda.
Deglutisce, le dita ancora premute ad accendere il telefono, ma lo sguardo rivolto solo a lui, che lo osserva, indeciso su cosa fare apparentemente
Perciò, si morde piano il labbro, guardandolo intensamente come a dire, vieni avanti dai
Non che non sia più preoccupato ma l’alcol e il modo di Fabrizio di guardarlo gli fanno mettere da parte momentaneamente l’urgenza
Per un paio di minuti... non succede nulla, giusto?
Fabrizio si tira su, iniziando a camminare e posando la birra che ha ancora in mano su una scrivania, mettendosi poi le mani in tasca
“Toglimi una curiosità” dice Fabrizio, avvicinandosi a lui lentamente “Com’è che funzionava con i vampiri? Ti devono mordere per trasformati, giusto?” chiede, cosa che spinge Ermal ad annuire, un ghigno che gli si dipinge piano in faccia a quella domanda
“Perché” chiede piano, leccandosi le labbra quasi senza accorgersene “Hai paura che ti morda?” scherza, guardando Fabrizio farsi sempre più vicino, arretrando più per istinto che per altro
“Mh” risponde solo l’altro, arrivando a mezzo passo da lui, i loro respiri che si mischiano nell’aria immobile e fresca della stanza “Ma che succede se invece un vampiro ti bacia?” chiede, cosa che fa aumentare il ghigno sul viso di Ermal, che si inclina appena mentre si sporge delicatamente verso di lui
“Non saprei” dice, ponderando la cosa come se fosse una domanda seria prima di dire “vuoi scoprirlo?”
Fabrizio ride piano a quella cosa, annuendo appena “scopriamolo” dice, ma non fa in tempo a finire di dirlo perché Ermal decide di sporgersi verso di lui
Con tutta la razionalità del mondo eh, non perché Fabrizio è un fregno paura no no
I loro nasi si sfiorano, piano, e poi le loro bocche si incontrano, in maniera dolce, leggera, delicata
Un bacio che sembra quasi fin troppo giusto, naturale, cosa che porta Ermal a sospirare sulla sua bocca, un sorriso che gli si allarga sulle labbra che fa per schiudere per approfondire quel bacio che già non è più abbastanza...
...se non fosse che il telefono che ha in mano inizia a suonare, facendolo sobbalzare dalle spavento ed è a tanto così *gesto delle dita che si toccano* dal lasciarlo cadere di prepotenza
Guarda lo schermo, notando il nome di Marco - ovvio che era lui dato che la suoneria è quella di una sirena di emergenza - e subito guarda Fabrizio con aria di scuse
“Un secondo” gli chiede, facendo cenno di alzare il dito mentre l’altro annuisce
“Sì?” risponde, sussultando di nuovo quando la voce di Marco gli urla nell’orecchio “ERMAL BRUTTA TESTA DI CAZZO MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO”
Sbatte le palpebre, perplesso da quel commento “Scusa, mi si era spento il telefono... ma tanto non siete ancora arrivati, no? Siete voi che avete fatto prendere un colpo a me” ribatte
“Non ancora arrivati? Ma se è mezz’ora che siamo qui e ti cerchiamo! Pensavamo fossi svenuto da qualche parte” ringhia l’altro, cosa che fa inarcare le sopracciglia ad Ermal dallo sdegno e dallo stupore
“Mezz’ora? Ma non dire cazzate! Ho fatto un giro nelle stanze due minuti fa e nessuno di voi c’era!” replica stizzito dall’essere anche preso in giro oltre che interrotto nel corso di un bacio
“Ma che stai dicendo!” sbotta Marco “Ma si può sapere dove cazzo sei?!”
“ALLA FESTA!” sbotta a sua volta, scoccando uno sguardo a Fabrizio che si è messo una mano sulla bocca come a nascondere una risata alla sua esasperazione “In questo stracazzo di vicolo, al numero 104, alla stracazzo di festa di Halloween allo stramaledettissimo quinto piano!” ulula contro al telefono
Sclero a cui segue un minuto di silenzio, pieno, denso, che nemmeno lui osa rompere sentendo che qualcosa di imprevedibile e terribilmente divertente nel suo orrore deve essere accaduta
“Al sesto” dice solo Marco, piano, tanto piano che quasi non lo sente “La festa è al sesto piano”
“Sesto? Ma allora io a che cazzo di festa-” dice prima di interrompersi
Rimane immobile, congelato quasi sul posto, Fabrizio che lo guarda come in cerca di una spiegazione ed è così che mormora “Scusa un secondo” a Marco prima di tirare giù il telefono dall’orecchio per guardarlo “Questo è il quinto piano, vero?” chiede, guardandolo poi annuire “Ok. E la festa è di...?”
“...Roberto?” chiede piano Fabrizio, confuso dal fatto che il ragazzo davanti a lui abbia prima peso poi perso colore e che ora stia tornando di una sfumatura tendente al viola mentre un attacco improvviso di risa lo scuote
“Ho sbagliato piano” ride, nella cornetta, non riuscendo a trattenersi per quanto assurdo sembri “Macco ho sbagliato piano. Sono alla festa sotto di... Roberto, apparentemente” dice, scuotendo la testa, imbarazzato ma anche troppo incredulo per trattenersi
E anche Fabrizio, accanto a lui, ride
Ride forte, lasciandosi andare su una sedia, cosa che lo fa ridere ancora di più a sua volta
“SEI UN COGLIONE MA COME CAZZO PUOI SBAGLIARE PIANO” sbraita Marco dall’altro lato, anche se Ermal può sentire che, in fondo, sta ridendo anche lui “Ci hai fatto morire di paura” spiega prima di dire  “Ci raggiungi? Aspetta, ma sei con qualcuno?”
“Succede, se il citofono fa schifo e non si sente nulla” replica prima di guardare Fabrizio alla domanda “Si” dice, scuotendo poi la testa “No. Cioè... si, c’è. E sai cosa? Credo proprio che rimarrò qui” replica, spegnendo pian piano la risata per guardare Fabrizio con malizia “Ci vediamo a casa Macco” dice, chiudendo poi il telefono che abbandona a terra, avvicinandosi di nuovo a Fabrizio che, rosso in viso, è ancora scosso da brevi sprazzi di risata
“E così” gli dice, guardandolo mentre si avvicina “Hai sbagliato piano”
“Già” replica, sorridendo mentre si sistema piano su di lui, inclinando appena il capo “Solo mi chiedo... com’è che c’era la porta aperta?”
Fabrizio scuote la testa a quella domanda, posandogli piano una mano sul fianco e l’altra sulla schiena, andando poi ad affondarla tra i ricci “I ragazzi che sono sbucati dopo di te. Loro hanno suonato. Probabilmente mentre tu salivi loro so arrivati ed è successo” cerca di spiegare, mentre Ermal annuisce
Probabile, sì
“Beh” dice, leccandosi piano le labbra “in fondo, meglio così” sussurra, avvicinandosi piano a lui, un brivido leggero che lo percorre quando sente il suo respiro caldo sul viso “Dove eravamo?” domanda, poi, avvicinandosi appena a lui
“Al cosa succede se baci un vampiro” replica Fabrizio, sorridendogli, guardandolo, per nulla contrario alla svolta degli eventi
“Mh giusto” replica Ermal, sfregando appena il naso contro al suo “Però sappi che questo vampiro potrebbe anche decidere di morderti, prima o poi” lo prende appena in giro, sorridendo quando lo sente ridere appena, una risata bassa e roca che lascia sul suo collo che lui inclina appena indietro per lasciargli spazio
“E se volessi morderti io?” chiede poi, posando piano le labbra sulla sua pelle pallida e accaldata “Cosa succede, mh? Che succede se mordi un vampiro?” domanda
Ermal sospira, rabbrividendo appena mentre socchiude gli occhi, le labbra schiuse in un sorriso e lo sguardo che, rivolto al soffitto, pensa a cosa si sarebbe perso se avesse imbroccato il piano giusto
“Non saprei. Scopriamolo”
Ed ecco va beh è una cazzata ma insomma si abbiamo pensato per un buon periodo di tempo di aver sbagliato piano solo che io e i miei amici eravamo infine alla festa giusta xD
Spero ve lo siate goduto!
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geek-67 · 6 years
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Chapters: 1/1 Fandom: Festival di Sanremo RPF, Eurovision Song Contest RPF, metamoro - Fandom Rating: Teen And Up Audiences Warnings: No Archive Warnings Apply Relationships: Ermal Meta/Fabrizio Moro, Ermal Meta & Fabrizio Moro Characters: Ermal Meta, Fabrizio Moro Additional Tags: Domestic Fluff, Hurt/Comfort, Love, Inspired by Music, Sick Character, Italian Character(s), mi mancano troppo, Domestic af Summary:
Non si sono più visti per mesi. Ad Ermal non sembra nemmeno vero quando, in quella stanza d'albergo, si trova davanti a sé Fabrizio, anche se il loro incontro prende una piega un po' particolare.
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mydemonicas · 6 years
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Obbligo o verità? - parte due
Ebbene, sono tornata con la seconda parte di questa AU che una effettiva seconda parte non ce l’aveva (parte 1, per chi se la fosse persa) e la dedico a @erule​ che me l’ha ispirata e a  @voodoolove14​ perchè è il suo compleanno.
Eravamo rimasti a Ermal e Fab che dopo il gioco, quel sabato sera, si salutano
La domenica la passano entrambi a ripensare alla sera precedente e non riescono neanche a realizzare quello che era successo, ed entrambi incolpano quell’alcol un po’ di troppo o il mood generale di quella sottospecie di festicciola
Quindi tutti e due si limitano ad aspettare il lunedì, a vedere come si comporta l’altro
Il lunedì mattina arriva, suona la prima campanella ed Ermal entra in classe incontrando lo sguardo malizioso dei suoi amati amici
“‘mazza che faccia Meta, tutt’apposto?” chiede con leggerezza Marco ridacchiando, sapendo già che non riceverà una risposta dal compagno di banco che gli lancia uno sguardo truce
E ok sapeva di avere un aspetto orribile quella mattina, ma non c’era bisogno di sottolineare il concetto
E questo non era mica dovuto al fatto che ha passato tutta la notte a immaginare scenari tragici in cui Fabrizio lo avrebbe ignorato brutalmente facendo finta di nulla
O magari si era schifato ed era diventato socievole solo per attaccare bottone in una festa dove si sentiva un pesce fuor d’acqua
O boh non lo voleva più vedere e avrebbe cambiato scuola e addio per sempre
Ermal Meta e le pippe mentali: capitolo uno
E insomma, lo sguardo al banco di Fabrizio cade
E vederlo vuoto anche al suono della seconda campanella che precede l’arrivo del professore lo rende solo più silenzioso
Cosa che ovviamente sia Marco che Vige notano, che si scambiano un’occhiata
Così come notano il cambio improvviso dell’umore dell’amico quando Fabrizio, dopo 10 minuti buoni dall’inizio della prima ora, arriva in classe interrompendo la lezione aprendo la porta dell’aula di colpo, tutto sfatto, i capelli scompigliati e la cartella che si regge per miracolo su una sola spalla
“CI SONO CI SONOO!” e Ermal trattiene leggermente la risata camuffandola con un colpo di tosse
“Mobrici, ha fatto le ore piccole ieri per arrivare a un simile ritardo?”
“Non ho sentito la sveglia, me dispiace” risponde sorridendo verso Ermal seduto lì in primo banco
“Si vada a sedere, per stavolta non le metto il ritardo”
E passano le tre ore successive di lezione, dove entrambi non negano di aver buttato più volte l’occhio al banco dell’altro
Tutto questo fino alla ricreazione, dove Ermal spera che l’altro faccia il primo passo
Cosa che non fa in tempo a finire di sperare visto che dopo neanche mezzo secondo dopo si ritrova la mano del più grande tra i capelli
“’giorno ricciolè, te va un caffè alla macchinetta?”
Marco, che era a pochi cm da loro, già si immaginava la scenata del compagno per avergli toccato i capelli, cosa che sapeva che non sopportava minimamente
Che ovviamente rimane sconvolto quando sente la risposta “Certo, un attimo che prendo i soldi”
“Lascia stà, offro io”
E escono dalla classe sotto lo sguardo sconvolto dei compagni di classe che avevano ascoltato la conversazione
“Ma da quando Ermal e Mobrici si parlano?”
Seguito dall’ “EEEEEEEEEEEEEHHH, sapessi” di Gabbani, che osservava divertito la scena
Ed è così che passano il mese si maggio, le ricreazioni a chiacchierare scherzando, le ore di supplenza dove Ermal si metteva a ripassare con lui che avevano portato ad accordarsi a vedersi nel pomeriggio perchè “E se studiamo insieme pe’ ‘ste ultime verifiche? Me scoccio a studià da solo, poi me basta ascoltarti” e a Ermal andava bene perchè per studiare lui preferiva parlare
Un giorno poi si erano accordati di vedersi il pomeriggio per ripassare in vista di una verifica, cosa che era saltata quando quella stessa mattina era arrivato l’avviso di assenza della professoressa
“Se vuoi puoi venire lo stesso a casa mia, ci guardiamo un film” e passano il pomeriggio buttati sul letto, con il film mai partito sul computer perchè non riuscivano a smettere di parlare
E parlavano di tutto, di musica, di esperienze, di ciò che più li appassionava, del futuro, le preoccupazioni dovute a un possibile lavoro o scelta universitaria, della famiglia
Ed erano fisici, forse troppo
Come Ermal non lo era mai stato, cosa che lo spaventava
Da quel famoso sabato sera non si erano più baciati, ma l’intimità tra loro era evidente
Erano a loro agio l’uno accanto all’altro, con le gambe incrociate tra loro su un minuscolo divano, Fabrizio sfiorava il dorso della mano di Ermal mentre quest’ultimo parlava
Si toccavano, sorridevano, si guardavano, ma non osavano attraversare quel fragile confine che c’era tra loro e per il momento andava bene così
Durante gli ultimi giorni di maggio ad Ermal era stato dato il compito di suonare a una specie di ultima assemblea prima della fine dell’anno, che ci sarebbe stata il penultimo giorno di scuola
Ermal, Marco e Andrea, che per saperlo erano stati chiamati in presidenza sotto lo sguardo interrogativo degli altri, erano praticamente felicissimi
Ed erano tornati in classe con un sorriso smagliante
Ermal non aveva esitato un solo secondo ad andare al banco di Fabrizio dandogli la notizia, che subito lo aveva abbracciato
E insieme a Fabrizio, aveva creato la lista di cover che avrebbe cantato con i ragazzi
E in quella lista ci avevano messo letteralmente il loro cuore, avevano parlato e fantasticato sulle canzoni che amavano di più, gruppi e cantanti che li facevano impazzire
Aveva assistito alle prove dei tre, che erano i ragazzi più felici del mondo
E quel 9 giugno, penultimo giorno di scuola, arriva come un lampo
Come arriva come un lampo l’influenza a Vige il giorno, che con 39 gradi di febbre è letteralmente bloccato a letto (lo faccio sempre soffrire sorry andrè tvb)
E niente, mancava un chitarrista e qualcuno che gli desse un supporto vocale, non c’erano molte soluzioni e dovevano esibirsi quella mattina
C’era solo una persona di cui Fabrizio si poteva fidare in quel momento, qualcuno che sapeva suonare, che conosceva le canzoni e che poteva aiutarlo
Quindi alle 22:47 di sera lo chiama impanicato
“Fabbrì, puoi venire dietro casa mia? Ho un problema”
E Fab si precipita da lui, fortunatamente non abitavano neanche troppo lontani, e lo trova dietro il giardinetto con la sigaretta tra le labbra
“Aò ch’è successo? Stai bene?” e Ermal gli spiega parlando come un fiume in piena che Vige sta male, che era la prima esibizione un po’ più importante e che non sapeva come risolverla, che solo lui poteva aiutarlo e che ogni volta che aveva qualcosa di importante andava a rotoli per qualche motivo, che forse la colpa era lui, che non riusciva mai a concludere nulla di buono
E Fab sospira di sollievo e sorride leggermente
“E questo era er grande problema? T’aiuto io domani, nun te devi preoccupà” e gli scompiglia i capelli per poi carezzargli con la stessa mano la guancia
Ermal si lascia cullare da quel gesto poggiando la guancia sul suo palmo e subito si sente stringere dalla presa di Fabrizio, che lo ha abbracciato
“Grazie... davvero” gli sussurra Ermal nell’incavo del collo e Fab lo stringe con più forza, carezzandogli la nuca
“Per te questo e altro, ricciolè”
La mattina successiva Ermal è agitatissimo, sembra un canguro pronto a saltare da una parte all’altra e Fab, che di mattina è sempre mezzo rincojonito, guarda Marco dicendogli “ma come fa?”, che risponde con una scrollata di spalle
Quando i ragazzi iniziano ad arrivare in quell’aula dove era stato allestito il palco, Ermal continua a camminare da una parte all’altra finchè Fab lo ferma per il braccio “Oh, ascoltami, spaccherai quindi stai calmo”
“Spaccherò loro i timpani, altro che”
“Ma stai zitto”
Finalmente lo spettacolo inizia e dopo un’iniziale incertezza Ermal continua a cantare sopra gli applausi dei vari ragazzi dell’istituto
E va tutto benissimo finchè inizia a cantare Don’t cry dei Guns N’ Roses
I know how you feel inside I've I've been there before Somethin's changin' inside you And don't you know
E sente la voce di Fabrizio alzarsi di tono, tanto che si gira verso di lui e trova subito i suoi occhi che lo fissavano
Don't you cry tonight I still love you baby Don't you cry tonight Don't you cry tonight There's a heaven above you baby And don't you cry tonight
Dice Ermal, avvicinandosi a lui e iniziando a cantare verso la sua direzione mentre continua a suonare la chitarra
Fabrizio si sporge maggiormente verso di lui, continuando a cantare la strofa
Give me a whisper And give me a sigh Give me a kiss before you tell me goodbye
Ermal, che era letteralmente incantato, riprende la strofa
Don't you take it so hard now And please don't take it so bad I'll still be thinkin' of you And the times we had... baby
Continuano a cantare insieme con una forza e un’intensità che non pensavano di poter mai avere, sotto lo sguardo attonito del pubblico che guardava quell’esibizione inaspettata
And don't you cry tonight Don't you cry tonight Don't you cry tonight There's a heaven above you baby And don't you cry tonight
E le loro voci si uniscono, si abbracciano, creando un’atmosfera surreale che viene spezzata dall’assolo di chitarra di Marco
Continuano a suonare e a cantare insieme fino alla fine dell’assemblea, che regala loro dei numerosi applausi
“Vieni” Ermal e Fabrizio fuggono letteralmente da quella stanza, mano nella mano, che correvano diretti chissà dove
E si fermano in un’infermeria mezza abbandonata che in realtà veniva usata solo come uno sgabuzzino ed entrambi col fiatone per la corsa fatta non riescono a smettere di ridere
“Tu... tu sei fantastico” dice Fab, cercando di riprendere fiato
“Tu lo sei” risponde subito Ermal
E basta una sola occhiata per ritrovarsi, come un mese prima, l’uno sulle labbra dell’altro
Ed è un continuo baciarsi, accarezzarsi, leccarsi e stringersi, le mani che vagano sul corpo accaldato dell’altro fino ad aggrapparsi alle spalle per rendere il bacio sempre più intimo e profondo
“Noi -cerca di dire il più piccolo trattenendo i gemiti mentre l’altro continua a baciargli il collo- ci vedremo, vero? Quest’estate”
Fabrizio si blocca e gli sorride sul collo, per poi poggiare la fronte sulla sua, occhi negli occhi
“Certo che ci vedremo” e sorride ancora, lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra
E Ermal non pensava che quello che fino a poco più di un mese prima era praticamente uno sconosciuto, lo potesse rendere così felice
CI SONO RIUSCITAAAAAAAAAAAAA! Avevo iniziato a scrivere questo post prima dell’intervista ad Ermal, MA ho avuto un’enorme interruzione dovuta all’hype immenso che quei due mi hanno lasciato e temevo di non riuscire a pubblicare questa cosa entro la mezzanotte! E invece eccomi qui, vittoriosa, che spero che ne sia valsa la pena.
Personalmente ho ascoltato dal vivo (link) Ermal cantare Don’t cry a Radio Subasio, quindi non oso immaginare cantarla con Fab (che sappiamo che AMA questa canzone proprio grazie a un’altra intervista fatta SEMPRE a Radio Subasio) e dovevo condividere questa fantasia con voi.
Fatemi sapere cosa ne pensate e alla prossima come sempre!
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giotanner · 5 years
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what do you think about new method of publicity chosen by Fabrizio (or more precisely his staff)? people on twitter came with critics and honestly I don't get too why such a dubious publicity (it's good for teenager stars, not for him).
Hi anon, I think it's not bad as it seems. That's not a contest with likes or such a bad influence for his status. The MUSE made the same contest a month (or two?) ago, so what's is the problem? It's not so teen, the publicity is "sings a verse of HBDC and the most originals will be on Fabrizio Moro ig stories". His staff not decides without him (when he was young he went away from his record company because he has big problems with them. In these years he is with Sony and he feels comfortable.)
Then Fabrizio every time he choses or make something to have more publicity here we are with drama 😅 many fans (since 2013, when I listen, before I dunno) are "I want more public for Fabrizio! BUT I DON'T WANT MORE FANS FOR FABRIZIO! I want his songs in radio, on tv etc, BUT I DON'T WANT HE SALES AND HE DOESN'T SING ANYMORE ON CLUBS" in Italy literally: vogliono sia un artista DI NICCHIA, ma si lamentano perché le sue canzoni sono belle e pochi le conoscono.👌👌
In the past he went at Festivalbar (summer italian festival a bit trash, for example) and he always said he is free to make choices, more business or less (he wrote for the italian pop singer Emma, do you know how much drama he has? Ah, guess it. The drama is always there, when he practically wrote for her 'cause he was in a bad period and he can only be an author, compositor.)
He doesn't want a genre, was he for social issues? Also. But he is for genre pop, rock, reggie etc too, he says always he doesn't want labels, in this way he can do genuine choices with freedom. His freedom costs to him, he knows it very well, so nobody can say what to do or not to do. ↓
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kawaiimiraclecloud · 6 years
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Chapters: 1/1 Fandom: Festival di Sanremo RPF, MetaMoroFandom Rating: Teen And Up Audiences Warnings: No Archive Warnings Apply Relationships: Ermal Meta/Fabrizio Moro Characters: Ermal Meta, Fabrizio Moro Additional Tags: Fluff and Angst, bit fluff, bit angst, Bit smut, Slice of Life Summary:
[...] "Ahò, sta' bono con quella bocca." Le labbra di Ermal si tesero in un sorriso malizioso e, lasciata scivolare una mano lungo tutto il torace di Fabrizio, la fermò sulla pelle sensibile del basso ventre. "Non è quello che mi hai detto prima..." [...]
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corvidcantina · 6 years
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Buongiorno, sono L, scrivo cosi a punti e mi sono resa conto solo ora che @dona78 mi aveva chiesto di scrivere un teen!au dove Fabrizio fosse il più popolare dell'istituto
E l'unica cosa che mi viene in mente è: "How do I even begin to explain Fabrizio Moro?"
"Fabrizio Moro is flawless"
"He has three kids he loves and won Sanremo... Twice"
"I hear his tattoos are ensured for $ 10.000"
"I hear he does guitar commercials in Japan"
"His favourite TV series is Gomorra"
"One time, he met Fiorella Mannoia in Rome. And she told him he was an awesome singer"
"One time he hugged me... It was awesome."
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bunny-banana · 6 years
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Recorda Moriri Non Sinat (2123 words) by xenolinguist Chapters: 1/? Rating: Teen And Up Audiences Warnings: Graphic Depictions Of Violence Relationships: Ermal Meta/Fabrizio Moro Characters: Ermal Meta, Fabrizio Moro Additional Tags: Roman Empire AU, Historical AU, Roman!Fabrizio, Illyrian!Ermal, Gracious use of Latin, pls cut me some slack i haven't had latin in 3 years, Roman Empire, MetaMoro, Legatus!Fabrizio, Historical Inaccuracy, pls let me live History buffs i am t r y i n g Summary:
The conquest of the Illyrian territories should have been unproblematic. And at first, highly esteemed Roman Legatus Fabricius really believed so, until one curly haired Illyrian renegade changed not only Fabri's plans but also world views and perhaps even his life.
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