Tumgik
#viaggi a piedi
ninna--nanna · 4 months
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Ogni volta che racconto i viaggi che facevo per raggiungere il mio ex la gente in media mi prende per pazza o dice frasi del tipo che non lo avrebbero mai fatto. Alla fine tanta gente non capisce che alcune persone per fare quello che amano e per stare con chi amano andrebbero a piedi a farsi decine e decine di chilometri
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angelap3 · 6 months
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“Vedi, la vita è così…Fai, fai, fai e poi te ne vai”.
In una stanza d’ospedale un uomo prossimo alla morte parla con la figlia, e traccia su dei fogli di carta i suoi ultimi pensieri.
vent’anni non si può capire, a trenta neanche. Sui cinquanta forse qualcosa si comincia a intuire. A sessanta, e dopo, la questione si fa un’evidenza. Amici, passioni, amori, viaggi. Diploma, laurea, e poi lavoro tutti i giorni. Se ti chiami Silvio Berlusconi, cose in grande: imprese, edilizia, tv, politica, adoratori e nemici. Figli, e figli dei figli. Per noi ansie comuni, esami, concorsi, stipendi precari. Figli, se ne hai il coraggio. Mutui, bollette. Amici cari e amici che se ne vanno.
Poi, ti accorgi che per i giovani sei già vecchio. Che fatichi a stare dietro a mode, e modi di dire, ai menu dei ristoranti nascosti nei QR, alle password, i pin, gli Spid. Stanchezza, allora. Ti guardi indietro, come tanti hai studiato, hai tremato alla Maturità, hai imparato un lavoro. E quarant’anni di sveglia che suona alle sette, o molto prima, quarant’anni di treni o metrò affollati, la sera. Gravidanze, parti, ninna nanne, primi giorni di scuola, adolescenze ombrose. E fai, fai, fai. Non puoi fermarti. Pensi forse che con la pensione riposerai. Illusione: i nipoti cui badare, e i primi acciacchi. Visite, esami, avvertimenti. Talvolta, verdetti.
L’ultima età si approssima veloce. E disciplinatamente tu ancora fai, fai, ma quasi ti scivola via la terra sotto ai piedi. “Fai”, adesso, per andare dove?
Marina Corradi - Avvenire
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smokingago · 1 year
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🍀
Per tutte le sere in cui hai avuto il desiderio di essere altrove; per tutte sere in cui hai cercato disperatamente la parole da dire, senza trovarle.
Per tutte le sere in cui non hai avuto accanto la persona che desideravi; per tutte le sere in cui hai avuto l'impressione che nessuno ti comprendesse. Per tutte le sere in cui, nonostante la stanchezza, sei rimasta in piedi; per tutte le sere in cui non ti meritavi di essere sola. Per tutte le sere in cui ti sei persa nel ricordo di un abbraccio che sembrava aver cancellato completamente il mondo; per tutte le sere in cui stavi talmente male che ti sembrava di avere un coltello piantato al centro dello stomaco.
Per tutte le sere in cui hai scritto e cestinato, in cui hai avuto l'impressione di non essere compresa, di non essere abbastanza; per tutte le sere in cui ti sei convinta di essere un piccolo disastro ambulante.
Per tutte le sere in cui hai pensato di stare percorrendo l'ennesima strada in salita della tua vita. Per tutte le sere in cui la mancanza di qualcuno ti ha tolto il fiato.
Per tutte le sere in cui hai immaginato conversazioni mai avvenute, viaggi mai fatti, percorsi mai intrapresi. Per tutte le sere in cui hai avuto voglia di urlare, di lanciare il cellulare dalla finestra, di scappare via da tutto e da tutti.
Per tutte le sere in cui hai pensato che non ce l'avresti fatta.
Ed invece poi ce l'hai fatta.
Laura Messina
#smokingago
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ross-nekochan · 2 months
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Finalmente sono un ferie.
Niente di che per l'Europa, ma qui avere più di 3 giorni di fila di festa è un miracolo di dimensioni astronomiche e di cui dovrei ringraziare tutti i kami giapponesi (anche se non se lo meritano).
Domani cerco di fare l'italiana pure io e vado al mare, anche se non ho un costume e, tra il mio odio per lo shopping e il fatto che molto probabilmente avrò una XXL giapponese, mi sa che è meglio se per una volta non compro su internet (ultimamente sta diventando il mio unico modo per non rimanere senza niente da mettere - e non sto esagerando).
Vorrei già andarmene pure da sto lavoro, ma vabbè che lo diciamo a fare. Ho fatto così tanto per trovare qualcosa che avesse orario flessibile e smartworking e invece comunque lo standard è l'ufficio. Poi ovviamente io ho avuto il grande culo di stare nel dipartimento dei visti quindi c'è sempre un via vai di passaporti immane, per cui se non ci sei tu, il lavoro va sugli altri che già hanno la loro merda da fare, già fanno gli straordinari e quindi via di senso di colpa e di responsabilità... poi uno si chiede perché questi so strani e si ammazzano di fatica: eccovelo spiegato facile facile.
Per questo motivo ultimamente sto pensando di traslocare. Ho trovato un monolocalino bellino a 10 min A PIEDI dall'ufficio (che è centralissimo) con un affitto abbordabile... peccato che qui esiste questa cosa magica chiamata "spese iniziali" per cui tu prima di entrare devi pagare tutta una serie di cose che loro faranno per te (tipo cambio chiavi di casa, pulizia generale, disinfestazione ecc) al prezzo che dicono loro pure se tu non vuoi. Peccato che ste spese iniziali ammontano a MEZZO STIPENDIO e se ti metti a pensare a tutte le cose nuove che vanno comprate (dato che qui gli appartamenti si vendono completamente vuoti e senza elettrodomestici), insomma, non lo so se voglio buttare uno stipendio così. Però dall'altra parte sto vivendo veramente male con sti viaggi continui in treno e ora con sto caldo che ammazza la voglia di vivere di chiunque... se ripenso all'anno scorso in cui non mi avevano ancora assegnato a nessun posto e sono stata tutta l'estate a casa... Madonna che culo che ho avuto e solo ora lo sto realizzando perché è veramente impossibile vivere così.
Ah poi vabbè parliamo in verità di buchi di monolocali dato che sono 20 m2 e sono pure TANTI. Ho visto annunci di appartamenti singoli di 13/15 m2 SENZA ARMADIO a prezzi che manco vi sto a dire. Poi dite la crisi abitativa a Milano e che la gente vive nei buchi a prezzi folli... che ve devo dì.
Inizialmente volevo fare un viaggio al sud per vedere delle amiche che abitano lì però poi tutte loro si sono impegnate con altre persone (perché giustamente le ferie queste sono e se non ci si muove addio) e quindi vaffanculo non sono andata da nessuna parte. Un poco me ne pento, un poco sono talmente stressata che veramente voglio solo morire sti giorni.
Poi considerando che in 1 anno sono stata a Tokyo meno di 10 volte nonostante ce l'abbia potenzialmente a 2 passi, direi che è meglio se me la comincio a girare un poco in più finalmente.
Per il resto come sto? Boh io mi sento sempre peggio. Questa non è vita, questa non è la mia vita. Però che devo fare, che posso fare? Niente posso fare. Posso solo patire, fare come quelli che non ho mai capito: fare finta che vada tutto bene, che questa sia vita; lo fanno tutti quindi lo devo fare anche io.
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susieporta · 2 months
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Sei di Denari
"La via dell'Amore".
Nessuno conosce la Verità.
Siamo tutti in cammino verso l'Amore.
E ciascuno di noi è guidato dal suo Maestro interiore, dal suo unico e irripetibile movimento d'Anima.
Io non posso giudicare il viaggio dell'Altro. Posso cercare di comprenderlo, di affiancarlo, di sostenerlo. Ma mai avrò l'opportunità di conoscere la sua Voce interiore fino in fondo.
Ogni Viaggio è unico e irripetibile.
Ciascuno vive i Sentimenti secondo il proprio vissuto familiare, culturale, animico, secondo ciò che ha maturato all'interno di questa Esperienza terrena e di altre Vite dimensionali.
Quanto ha sofferto, quanto ha tentato di restare a galla anche nei momenti più difficili, quanto si è sentito tradito o abbandonato, nessuno sa.
Ognuno è Giudice, Insegnante, Mentore, Padre e Madre di se stesso.
Puntare il dito è facile.
Ci fa sentire "migliori".
Ma nessuno è "migliore" nei Viaggi evolutivi. Tutti si è ugualmente coinvolti in una sfida complessa e a tratti anche molto dolorosa.
"Amare" è ciò che l'Umanità sta tentando di ri-accogliere dentro al proprio Cuore.
E per chi l'Amore non l'ha mai vissuto è dura riappropriarsi delle Vibrazioni di questo Sentimento, risvegliarle, ricomporle, assorbirle nella Struttura.
Spesso confonde l'Amore con il Bisogno. Percepisce il "vuoto affettivo" invadere ogni singola cellula. Si sente ingiustamente privato di qualcosa che l'avrebbe reso "completo" e "felice".
Si arrabbia, piange, sbatte i piedi.
Lo abbiamo fatto tutti.
Perché l'Amore su questo piano terreno è mancato a gran parte delle Anime presenti oggi.
E ciascuno di noi fa fatica a regolare gli impulsi legati alla Ferita dell'Abbandono.
Fa male essere lasciati o giudicati duramente nella propria capacità di amare.
E' complesso "reggere" una relazione di coppia o di genitorialità, per chi non sa nulla dell'Amore.
Ma anche la solitudine ha il suo peso.
Non conosciamo altro che l'Amore tossico o malato. Null'altro.
E per sfuggire a questo, rinunciamo alla pienezza di Vita.
E fa ancora più male sentirsi perennemente la "parte sbagliata" della Diade.
Ma non è così. La Diade si compone sempre in due. E ciascuno porta nella coppia il proprio vissuto di sofferenza e di mancanza.
Poi la Diade si rompe inevitabilmente. Perché ha i piedi di Argilla e si nutre dello schema della Disfunzione.
Ora questo lo vediamo. E' chiaro e palese dentro di noi.
Se prima, nell'inconsapevolezza poteva apparirci "tutto normale" o "tutto a posto", oggi siamo più presenti a noi stessi.
E conosciamo ciò che portiamo all'interno dei movimenti di relazione. E anche ciò che sta portando l'Altro.
E se stiamo condividendo Schemi vecchi e per noi molto dolorosi è possibile che scegliamo di sottrarci. Per rispetto di noi stessi e dell'Altro.
Se l'Altro non comprende questo movimento, è comprensibile.
Si sente tradito e preso in giro. Ha perso un'alleanza e ha minato ulteriormente la sua fiducia nelle relazioni.
Ma non è questo lo scopo dell'Amore. Non è "offrire garanzie".
Non è riempire vuoti. Non è "un'assicurazione sulla felicità".
L'Altro è un Essere umano.
Ha diritto di scelta.
Non è "contro di noi" il suo movimento. E' per se stesso.
E se non lo accettiamo con il nostro impianto emotivo, che soffre per la perdita e la mancanza, possiamo però sentirlo su un piano più alto e profondo.
Anche i lutti, come le separazioni, provocano un senso di ingiustizia. Essere "privati di qualcuno" ci getta nella più profonda rabbia.
Questo perché l'Altro ci ha traditi con la sua morte, perché Dio ci ha privati di qualcosa che era "nostro".
Ma nessuno è "nostro".
Appartiene alla Vita, al suo Destino, alla sua scelta di "concludere" il suo unico e straordinario viaggio terreno per ricongiungersi ad altri "stati dimensionali".
Abbassate il dito.
Sia contro l'Altro che contro voi stessi.
Non ci sono colpevoli.
Ci siamo "noi".
Solo e semplicemente "noi".
Che non siamo stati amati. E che facciamo fatica ad amare.
Tutti. Nessuno escluso.
E con tanta compassione e dolcezza, accogliamo quel senso di perdita, di sconfitta, di impotenza e abbracciamolo.
Nessun Maestro può insegnarcelo.
Siamo noi che dobbiamo farlo, dobbiamo imparare a risorgere dalle ceneri, più forti, più radicati, più amorevoli e affettivi verso noi stessi e il nostro nucleo emotivo.
Non sappiamo amare?
Oggi magari è così. Non sappiamo ancora amare e amar-ci. Ma il nostro Cuore ci sta guidando. Pezzettino per pezzettino.
E ci sta mostrando cosa "non è amore" e cosa invece brilla di purezza e "origine".
Nessun Maestro e nessun Discepolo.
Solo noi.
Noi. E il nostro straordinario Viaggio.
Mirtilla Esmeralda
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be-appy-71 · 8 months
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Sei fatta di caramelle alla fragola
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e piedi scalzi per casa,
Sei fatta d'inverno,
piumoni e pelle calda .
Sei fatta di emozioni che non racconti ,
Di libri e parole,
di musica nel cuore.
Sei fatta di rivincite,
di intimo addosso sempre perfetto,
Tumblr media
di sogni spari nel cassetto,
di viaggi e nuvole,
tempesta e uragano....♠️🔥
Tumblr media
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lunamarish · 3 months
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Hai avuto tanti tramonti disponibili alcuni di loro li hai vissuti pieni di amici, hai bevuto vini freschi con i piedi a mare ci sono state musiche a farti compagnia alcune le hai ballate, altre ti hanno fatto fantasticare in camera e hai scelto sempre con cura quali dedicare; hai avuto un sacco di amori, non tutti realizzati, non tutti finiti bene ma hai amato un mondo, a volte così intensamente da durare una sera sola, un amore di passaggio, altri amori di sfuggita, incrociati nei viaggi, altri amori, invece hai fatto fatica a terminarli; hai avuto compleanni e baci amici pronti ad ogni tua stupidissima idea, ci sono stai dei piccoli viaggio intorno a te, qualche partenza dolorosa altre invece, necessarie per riprenderti il cuore calmo; ora hai solo un momento fatto di buio, è solo un disastro in mezzo a una vita d'incanto non buttare tutto all'aria, resta grata.
Gio Evan
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abr · 2 years
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Il fenomeno in Norvegia è talmente diffuso che esiste una parola per definirlo: «rekkevideangst» ovvero l'angoscia che l’auto elettrica si scarichi all’improvviso e ti lasci a piedi tra i fiordi.
via https://www.corriere.it/economia/consumi/23_febbraio_05/auto-elettrica-cos-la-rekkevideangst-7da76948-a3aa-11ed-b0d7-d610d07ab781.shtml
Fubini parte bene senza volerlo, raccontando della nuova FOBIA INDOTTA nell'automobilista novegese che è avanti rispetto a tutto il mondo. Poi invece narra che va tutto bene madama la marchesa e noi che scemotti di Ztl non siamo, di seguito qui debunkiamo.
Il freddo intenso può ridurre l’autonomia delle batterie (...), il problema è serio. (...). (U)n gelo di circa -10°C riduce l’autonomia di circa un terzo (...), uno intenso (-20°C o più) fino alla metà; conservando l’auto in un garage caldo, questo fenomeno può essere in qualche modo mitigato.(...)
Ma questo non impedisce alla Norvegia di essere la prima per diffusione di veicoli elettrici. Nel 2022 è stato registrato un record: quattro auto nuove su cinque (79%) erano a batteria. Il Paese, pur essendo un grande produttore di petrolio, abbandonerà il motore a combustione interna nel 2025, con dieci anni di anticipo rispetto all’Unione europea.
[Cioè (a) se nel 2025 cioè domani saran solo auto elettriche, i norvegesi fanno i virtuosi per forza più che per amore, come del resto piace ai benecomunisti; inoltre (b) ai produttori di petrolio importa sega dei trasporti, tanto ci sono da fare le plastiche e da alimentare le centrali per produrre sempre più energia elettrica, ndr].
Per evitare brutte sorprese gli automobilisti norvegesi sono abituati a pianificare i loro percorsi prima di lunghi viaggi, le app e la vasta rete norvegese di oltre 5.600 stazioni di ricarica superveloce rendono tutto più semplice.
[Fatevi noiosi nordici pianificatori seriali, o ci pensi prima o stai a casa e viva la libertà; ah, e che si fa per le emergenze improvvise? ndr].
L’anno scorso le auto elettriche hanno rappresentato il 54% delle nuove immatricolazioni nel Finnmark, la regione norvegese più settentrionale dell’Artico, dove le temperature a volte scendono fino a -51°C. Il che dimostra che il freddo non rappresenta un ostacolo insormontabile.
[L'aritmetica non è una opinione: se in tutta la Norvegia "4 auto nuove su 5 sono elettriche", chi sa fare le percento ne ricava che nel freddo nord si vende un terzo % IN MENO di elettriche rispetto al resto del Paese: là molti sperano ancora nel rinsavimento, ndr].
Inoltre sono sempre di più le nuove auto elettriche con sistemi di preriscaldamento delle batterie - che consentono di avere una maggiore autonomia e rappresentano una soluzione molto intelligente perché se l’auto è riscaldata prima della ricarica, si ricarica anche più velocemente.
[Qui niente preoccupazioni sui consumi di energia come in Svizzera, qui si va addirittura di preriscaldamento elettrico. La chiave è che la Norvegia è , testuale, "un grande produttore di petrolio", quindi di nuovo, nessun problema a produrre col petrolio l'energia elettrica in centrale, ndr]
(...). Se fa davvero molto freddo (...) a volte le auto con motore diesel non riescono a partire, mentre con le auto elettriche questo non succede.
[vi stan vendendo la fontana di Trevi: in Norvegia da decenni i parcheggi hanno la presa elettrica per il preriscaldamento del motore d'avviamento, la stessa che ora preriscalda le batterie, ndr].
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valentina-lauricella · 2 months
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Da Piccole storie del mondo grande
di Alfredo Panzini
LORETO
Come ognuno sa, il 10 dicembre 1294 la Madonna ci arrivò, dentro la sua casetta, dalla Dalmazia, dove avea dimorato tre anni venendo a punto di Terrasanta; e furono gli angioli che la portarono attraverso il mare, anzi - cosa che pochi sanno - la prima sosta la fece a' piedi del monte in un terreno che era di casa Leopardi: ma essendo nate delle contestazioni e dei litigi per il diritto di possesso della casetta, un bel giorno la Madonnina lascia la pianura e con gran meraviglia vedono che era andata a stare sul monte. Fu allora, o giù di lì, che rivestirono di fuori la casetta cogli adorni marmi di Carrara, e poi ci elevarono sopra la cupola e attorno il tempio: un tempio grande e munito come una fortezza. Senza dubbio ciò venne fatto nell'intenzione lodevole di impedire ai barbareschi di portar via la Madonna o predarne i tesori; ma io non posso nascondere il dubbio che i Papi come i Loretani imponessero tanto materiale sopra la casetta per impedire che se ne volasse via un'altra volta; la quale supposizione non era infondata considerando le abitudini più tosto randagie di Nostra Signora. Ora è certo che se chiamasse ancora i suoi angeli, questi dovrebbero fare troppa fatica a trarla di lì, oppure un miracolo troppo grande e generoso in questi eretici tempi.
Queste considerazioni io non le ho cercate, ma mi sono venute in mente da per sé, vedendo quella Madonnina in quella casetta buia, con quella luce delle lampade lassù, su l'altare, che par le manchi l'aria e stiasi melanconica fra tante gemme e tanti incensi: Ella che era abituata a vedere così bell'azzurro ne' suoi viaggi oltremarini!
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IL BAU-BAU
[…] Il quale monumento, eretto anni addietro, è opera giovanile dello scultore Ugolino Panichi. Di prima vista la statua del poeta in abito di società, ma con sopra una doppia cappa filosofica che arriva sino ai piedi e disegna la gobba, con una enorme testa ignuda, china a terra, è realisticamente suggestionante. Troppo realisticamente! Ma questa osservazione mi venne fatta il dì seguente dall'illustrissimo signor conte G. Leopardi, il quale mi raccontò come uno, appunto della famiglia Leopardi, essendosi abbattuto nel troppo realista scultore, gli chiese: "È lei quello che fa i pupi? Ma lì i ragazzi ci vedranno il bau-bau!"
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Ho rivisto le tue cose dopo mesi.
Le tue magliette erano ancora riposte nel cassetto in cui le avevi lasciate l’ultima volta. Erano piegate e pulite, ma non c’era traccia del tuo profumo.
I tuoi quaderni disordinati erano accatastati in una pila caotica sulla scrivania, e c’erano manuali nuovi di esami di cui non mi avevi detto il nome, perché avevamo già smesso di parlare.
Ti ho immaginato camminare per la stanza, con le spalle ricurve e e le ciabatte che risuonano tra quelle pareti spoglie. Non un quadro, né una singola foto di noi due appese al muro, perché da qundo siamo entrati non ce le siamo mai scattate.
Abbiamo vissuto come due fantasmi. Senza toccare niente, sfiorandoci appena, parlando in sussurri e muovendoci in punta di piedi.
Se non fosse per i nostri nomi sulla targhetta del campanello, nessuno potrebbe provare che un tempo, lì dentro, c’eravamo stati noi.
Noi che guardavamo la pioggia cadere dalle finestre dal vetro sottile, che facevano passare sempre troppo freddo e scricchiolavano ad ogni sospiro di vento. Io che mi preparavo per andare a lezione e tu che mi scattavi le foto, come se potessi dimenticarmi nel corso della giornata. E quanto tempo abbiamo passato in questa sala, occupando le solite due sedie, sbriciolando biscotti e sorseggiando tisane a mezzanotte. Era la stanza che ci aveva convinto a comprarlo perché “guarda quanta luce che entra”.
Solo a volte mi mancano quei momenti. Le restanti ripenso a tutti quelli che non abbiamo passato. A tutti quelli che ho rovinato ancor prima di poterli vivere. Ripenso agli album delle nostre foto che non riempiranno mai i cassetti del comodino, e i nostri libri che non tappezzeranno mai tutti gli scaffali della libreria. Ripenso a quante volte ti ho lascito mangiare solo e mi sono dimenticata di scriverti a che ora rincasavo per cenare assieme. Ripenso ai tuoi esami, a cui non sono mai venuta ad assistere, e alla mia università, nella quale non ti sei mai seduto. Ripenso a tutti quegli spazi vuoti che non saranno mai colmati dai souvenir dei tuoi viaggi e ai centritavola vuoti perché non sono mai entrati fiori nella nostra casa. Ripenso ai quadri scovati nei mercati dell’antiquariato che ci affascinavano tanto, ma che non abbiamo mai appeso. A tutti i nostri progetti che si sono dissolti nel vuoto. Ai nostri sogni, che hanno bruciato forte fino a strapparci la pelle e le ossa.
Ripenso a tutte le cose belle che ho rovinato. A tutte le lacrime che non ti ho permesso di asciugare e a tutti i sorrisi di cui ti ho privato.
Non capita spesso, ma quando accade, il mio cuore si ferma e le mie mani tremano forte. Queste maledette mani sempre troppi fredde, che non sono più in grado di stringere niente. E che forse, a dirla tutta, di fare ciò non lo sono state mai capaci.
Ripenso a tutto il dolore che ti ho fatto provare. Alla brutalità delle mie parole nonostante la mi voce bassa. Alle mie lacrime bollenti nonostante il mio comportamento gelato.
Persino ora, quando mi guardo allo specchio, non vedo nient’altro se non il mio scheletro.
-pensieri delle 22.23
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roxan-world · 7 months
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Sei fatta di caramelle alla fragola e piedi scalzi per strada,
sei fatta d'inverno, piumone e pelle calda.
Sei fatta di emozioni che non racconti,
di libri e parole, di musica nel cuore.
Sei fatta di rivincite, di intimo addosso sempre perfetto,
di sogni sparsi nel cassetto, di viaggi e nuvole, tempesta e uragano ♡
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i-am-a-polpetta · 1 year
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RAGA, le mie amichette del cuore mi hanno taggato in questo gioco tipo due mesi fa ma io me ne sono ricordata adesso quindi vi beccate le mie quindici domande per sapere di più su di me come se non sapeste già tutto 
1. Are you named after anyone? sì, mia madre mi ha chiamato come la sua gatta...... cioè immaginatevi la scena “ohh che bello hai chiamato la tua gatta come tua figlia” - “no, ho chiamato mia figlia come il gatto”.
ok ma’
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto? ho pianto dal ridere sabato scorso.
3. Hai figli? al momento no
4. Fai largo uso del sarcasmo? minchia no, a gesù non piace se uso il sarcasmo 
5. Quali sport pratichi o hai praticato? adesso corro le mezze maratone, in passato ho fatto nuoto, basket, baseball, rugby, pallavolo, atletica leggera, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale 
6. Qual è la prima cosa che noti in una persona? come sorride. ho un serio fetish per i sorrisi della gente
7. Qual è il colore dei tuoi occhi? castano scuro 
8. Scary movies o happy endings? cartoni della disney
9. Qualche talento particolare? so fare stare in piedi le scope, best talento evah 
10. Dove sei nato? a disagioland 
11. Quali sono i tuoi hobby? suonare diversi strumenti musicali, fare la pagliaccia, lavorare il legno, viaggiare quando riesco 
12. Hai animali domestici? sì un sacco: mucche, cane, gatti, galline del vicino
13. Quanto sei alto? 1.78
14. Materia preferita a scuola? scienze botaniche direi. cioè studi come funzionano gli alberi, le piante, i fiori, TROPPO BELLO 
15. Dream job? direi quello che faccio ora, con la sola differenza che al posto di mille vorrei vedere 5000 euro in busta paga 
io taggo amichetti che credo non lo abbiano fatto @catullino @crocodilesareboring @margherit4 @mermaidemilystuff @thecatcherinthemind
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ambrenoir · 8 months
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Non m'interessa quello che hai fatto, quanto ti definisci spirituale, per quanto tempo riesci a resistere senza mangiare zuccheri, quanti viaggi hai fatto o chissà cos’altro.
Davvero.
Non mi interessa.
Voglio sapere invece, quanta umanità possiedi.
Sai sederti, nonostante il disagio, accanto a chi sta morendo?
Sai stare con il tuo dolore o il mio, senza cercare di dare consigli?
O trovare una soluzione immediata?
O trattenerlo?
Voglio sapere se hai il coraggio di mostrarti e di farti vedere per chi sei veramente, al di là di quanto tu possa essere illuminato, allineato o completo.
Riesci a mantenere uno spazio amorevole per la persona che ami mentre curi le tue stesse ferite, senza sforzarti di essere chi non sei?
Non ha nessun potere di seduzione il numero dei corsi online che hai collezionato, se vivi nel deserto, in una capanna di tronchi o se conosci alla perfezione l'arte del successo.
Ciò che mi emoziona sono le mani che agiscono e piantano radici.
Mi emoziona il fatto che tu riesca a fare quella telefonata, a salire su quell'aereo, ad amare i tuoi cari e a dare da mangiare alla tua famiglia, nonostante tutta la stanchezza.
Voglio vedere con quanta bellezza ti integri nella realtà ordinaria con la tua magia unica, quanta gratitudine e bellezza riesci a trovare in ciò che ti circonda e quanto sai essere presente nelle tue relazioni.
Voglio sapere se sai esserci e prenderti cura sia delle cose difficili che di quelle sante su questa Terra.
Voglio vedere che sai essere sincero, radicato e compassionevole e allo stesso tempo fiero del tuo potere, della tua passione e del tuo magnetismo.
Voglio sapere se anche durante i tuoi successi, sai fare un passo indietro ed essere abbastanza umile da tornare studente.
Ciò che è davvero bello per me è la tua capacità di gioire e celebrare i successi degli altri, al di là della tua grandezza.
Ciò che è veramente seducente è quanta capacità di dare possiedi dopo esser diventato pieno di te.
Ciò che è veramente prezioso è quanto tu ti stia impegnando per diventare un essere umano migliore in un mondo che sta in bilico su un materialismo diventato spirituale e usa la scusa della libertà per evitare ogni responsabilità.
Alla fine di tutto, non mi interessa quanto sei coraggioso.
Quanto sei produttivo, quanto famoso o quanto illuminato.
Alla fine, voglio sapere se sei stato gentile.
Se sei stato autentico.
Voglio sapere se di tanto in tanto puoi scendere dal tuo piedistallo per baciare la terra e lasciare che i tuoi capelli si sporchino e che i tuoi piedi sguazzino nel fango per unirti alla danza di tutti noi.
(Taylor Rose Godfre)
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canesenzafissadimora · 9 months
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Conversazione telefonica
Il prezzo sembrava ragionevole, il luogo
indifferente. L'affittuaria aveva giurato di vivere
fuori sede. Non rimaneva nulla
se non la confessione. "Signora" avvisai,
"detesto buttar via tempo in viaggi inutili - sono africano."
Silenzio. Trasmissione zittita di
buone maniere pressurizzate. La voce, quando venne,
spalmata di rossetto, pigolio di lungo
bocchino dorato. Ero stato beccato, che imbecille.
"QUANTO SCURO?"... Non avevo sentito male... "LEI È CHIARO
O MOLTO SCURO?" Bottone B. Bottone A. Tanfo
di respiro rancido di pubblico nascondino telefonico.
Cabina rossa. Cassetta rossa. Autobus rosso
a due piani che schiaccia l'asfalto. Era vero! Svergognata
dal silenzio scortese, la resa
spinse lo stupore a pregare semplificazione.
Lei era piena di riguardo, variando l'enfasi -
"LEI È SCURO? O MOLTO CHIARO?"
Venne la rivelazione.
"Lei intende - come cioccolato semplice o al latte?"
Il suo assenso era clinico, schiacciante nella propria leggera
impersonalità. Rapidamente, regolatomi a quella lunghezza d'onda,
scelsi. "Seppia Africano occidentale" e come pensiero aggiunto,
"Come dice il mio passaporto." Silenzio per spettroscopico
volo di fantasia, fino che la sincerità fece risuonare il suo duro
accento sulla cornetta. "COS'E'?" concedendo
"NON HO IDEA DI COSA SIA." "Tipo castano."
"È SCURO, GIUSTO?" "Non del tutto.
Di faccia, sono castano, ma signora, dovrebbe vedere
il resto di me. Il palmo della mia mano, le piante dei miei piedi
sono di un biondo ossigenato. Lo sfregamento, dovuto -
che stupido pazzo - allo starmene seduto, ha reso
il mio sedere nero corvino - un momento, signora!"- percependo
il suo ricevitore rizzarsi in un fragore di tuono
fin nelle orecchie: "Signora," supplicai, "non vorrebbe piuttosto
controllare di persona?"
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Wole Soyinka
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fioreatestaingiu · 2 years
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All'amore che ho lasciato andare
Caro tu,
è stata una cazzata, lo so... mi sentivo così distante da te, da noi, che ho preferito chiudere con te. Ti ho ferito, lo so e ti giuro che se fosse più sano ti darei il mio cuore e mi terrei il tuo fino a guarigione... Sai quando ho capito di aver fatto una cavolata? Quando immaginavo il mio futuro e accanto continuavo a vedere te. Continuavo a vedere Amelia e dei giochi da tavolo, dei giochi di ruolo e roba da disegno sparsa ovunque.
Vorrei dirti queste e mille altre cose: che voglio venire con te a fare qualche foto, andare in campeggio e fare dei viaggi insieme perchè il mondo voglio vederlo, ma con te al mio fianco.
Voglio prendere in giro l'umanità con il sarcasmo che solo noi insieme riuscivamo ad avere e voglio sentirti ridere come se non ti avessi mai fatto male.
Voglio raccontarti tutte le mie giornate mentre andiamo a mangiare indiano e cantiamo in macchina.
Voglio vedere quell'espressione stupida di quando ti facevo la linguaccia e voglio vederti fare il balletto di tiktok solo per vedermi ridere.
Voglio ballare con te in pigiama per tutte le volte che non l'abbiamo fatto e voglio guardarmi allo specchio e vederti accanto a me.
Voglio regalarti un tramonto e stupirti con un'alba.
Voglio girare in macchina e ridere fino alle lacrime.
Voglio guarire ogni crepa, ferita o graffio tra noi.
Voglio darti quello che non ti ho dato e voglio litigare con te perchè è meglio una discussione con te che mille conversazioni "tranquille" con chiunque altro.
Voglio tornare a casa mia. Dimmi solo la strada e partirò anche a piedi.
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fogliodicarta · 9 months
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Sei fatta di caramelle alla fragole
e piedi scalzi per casa,
sei fatta d'inverno,
piumoni e pelle calda.
Sei fatta di emozioni che racconti,
di libri e parole,
di musica nel cuore.
Sei fatta di rivincite,
di intimo addosso sempre perfetto,
di sogni sparsi nel cassetto,
di viaggi e nuvole,
tempesta e uragano.
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Sei tutto ciò che a me piace..
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