Tumgik
#voglio andare via da qua
mccek · 11 months
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“Nonoo” questa mattina sei venuto a mancare e dopo aver lottato per altri tre mesi, anche se in ospedale ti avevano dato pochi giorni, ininterrottamente non hai mai mollato quel filo sottile che divide la vita dalla morte; anche contro le tue volontà a testa alta col tuo carattere (in cui non mi rispecchiavo) sei riuscito a tenerti vivo, ahimè, purtroppo, la morte vince si tutto, non ha pietà.
Fin da piccolo il tuo sogno era di vedermi guidare, cosa che se pur col tempo ho saputo apprezzare non ho mai amato fare come te, prima che l’infarto ti colpisse definitivamente ti avevo fatto una promessa, di portarti a vedere un gran premio di formula uno, da noi tanto amata, questo seppur per evidenti problemi economici non mi avrebbe mai impedito di non farlo, però non avresti avuto le forze, anche se immagino che ti saresti commosso, anche se una persona come te era difficile vederla piangere.
Abbiamo avuto periodi in cui ci costruivamo mentalmente dei muri invisibili e proprio per la differenza del nostro carattere questo ci ha ferito entrambi, fuori sicuramente eravamo orgogliosi ma il problema poi è sempre dentro, quel peso che a lungo andare ti consuma fino a trasformalo in malattia.
Col senno di poi siamo bravi tutti, tu hai le tue responsabilità e io le mie, non esistono santi, nessuno di noi due ha vinto o perso, nonostante abbiamo sofferto, ci siamo riavvicinati pian piano, con più fiducia e lo abbiamo fatto raccontandoci la mia, la nostra infanzia, nostra perchè alla fine hai passato davvero tanti anni assieme a me quando ero piccolo, io non dimentico i tuoi errori nonno, ma nemmeno il bene che mi hai fatto, la tua immensa disponibilità per me e la mamma quando aveva bisogno di essere portata per lunghi anni su e giù in ospedale, sappi che queste cose rimarranno impresse nella mia testa, perché col tempo, forse crescendo, anche se ancora mi vedo, sai, un po’ bambino, quel Mattia che era il tuo idolo, che doveva essere il migliore di tutti, ma che in realtà voleva solo essere come tutti, e che quei tutti avessero il mio stesso cuore, quella bontà che col tempo è pian piano svanita.
Chi si dimentica di tutta quella gente che ci Incontrava in bici la mattina presto?
La tua felicità negli occhi, nel vedere come tutti si fermassero a guardarmi, a parlarmi e a sottolineare il fatto che il sorriso non mi mancasse mai.
Si andava a prendere il pane, ne volevo subito un pezzo, ci fermavamo a vedere tutti i cani della via con la speranza che rispondessero alle mie parole, e restavo lì convinto fino a quando sentivo abbaiare e tu mi davi conferma delle loro risposte.
Che periodi, cercavo sempre mia mamma, purtroppo per via del lavoro per me era come stesse via intere settimane ma in realtà così non era, però tu ben sapevi quanto io sia legato a mamma, e tranquillo ricorderò sempre quanto anche tu lo fossi, anche se spesso avevi qualcosa da ridere per via del tuo carattere ricorderò le tue ultime parole: “La mamma è la donna più intelligente che ho conosciuto, fin troppo buona e disponibile per tutti, voglio che lei lo sappia”.
Potrei scrivere un libro, non un poema su ciò che abbiamo vissuto insieme, sei stato la mia infanzia, il mio periodo preferito, lo rivivrei mille volte, nonostante il tuo modo di essere, ma chi sono io per giudicare? Certo, quello che penso lo dico, come hai sempre fatto tu, ma allo stesso tempo non mi nasconderò mai come non giudicherò mai!
Ora stai vicino alla nonna, e assieme fatemi il regalo più grande, che non sono i soldi, non sono una vita di successi, ma la speranza di vedere vostra figlia, mia mamma, stare un po’ meglio.
Solo questo.
Il pensiero rimbomberà sempre nella mia testa, fra cose belle e cose brutte, ma per vivere di questi tempi, bisogna affidarsi solo all’amore, lo sai nonno no?
Quella piccola parte di odio che io ho sempre avuto verso la mia generazione, e tu, verso chi ben sapevi, era molto simile, però se fossi qui so che con un sorriso, e magari una lacrima, diresti: “Qua te ghe rason”.
Ciao caro nonno, ti voglio bene❤️
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Vittorio è un ragazzo Napoletano che confessa in una lettera la propria omosessualità al papà. La risposta è spettacolare! Leggete! ❤️
"Caro papà perdonami, sono gay.
Non so bene quando è cominciato, forse alle elementari. Forse alle superiori, quando solo guardando gli occhi di un compagno di classe mi batteva il cuore.
Mi dispiace perché la storia con Gianna non andava bene, le volevo bene, questo è certo, siamo stati insieme 3 anni, ma c'era sempre qualcosa che tra di noi non andava.
Mi dispiace perché spesso commentavi le Veline di Striscia la Notizia e io non ti andavo dietro con le battute, MA NON LO SAPEVO ANCORA.
Per fortuna siamo Napoletani, e ho vissuto questo periodo di accettazione con una popolazione speciale. Per fortuna siamo Napoletani, e abbiamo nel DNA l'amore per il prossimo, quello che ho trovato nelle persone che come me cercavano di capire.
Sono ormai 5 anni che vivo da solo, perché mi sentivo DIVERSO.
A soli 19 anni ho voluto scappare da quel nucleo familiare PERFETTO, e forse è stato quello a spingermi ad andare via... forse ero io a RENDERLO IMPERFETTO, non volevo rovinare il tuo immenso lavoro di padre e capofamiglia.
Ora mi ritrovo in una casa da SOLO a 24 anni, CON LA CONSAPEVOLEZZA di essere gay .
Per fortuna siamo Napoletani, dove non mi sono mai sentito solo e mai sentito DISPREZZATO da nessuno. Non so come sarebbe andata a finire in una altra citta'.
CARO papà mi manchi tanto, POSSO TORNARE A CASA ? questa volta da Gay...
Vittorio"
"Caro Vittorio.
Mi dispiace ma allora si STUNZ... ( in modo affettivo )
Io e tua mamma avevamo già intuito i tuoi gusti sessuali da bambino, quando non ti interessava giocare con i compagni ai famosi soldatini, ma collezionavi migliaia di riviste per adolescenti.
Perdonami, forse avrei dovuto dirtelo prima, in modo che evitavi questo inutile IMBARAZZO, ma ho sempre ritenuto che siano stati "CAZZI tuoi" (scusa la battuta, pero' è simpatica ja' , ejaa').
Visto che siamo Napoletani, e per fortuna che siamo Napoletani, la nostra storia ci ha sempre insegnato che solo aprendo la mente e non creando muri c'è la possibilità di SALVARSI, di SOPRAVVIVERE.
Mi sei sempre mancato dal primo giorno, sei mio figlio e CASTANO, BIONDO O GAY per me non fa differenza.
È solo un gusto, a me ad esempio piacciono le cozze, a te forse piaceranno i CANNOLICCHI (scusa ja' è n'altra battuta, uammamia non si puo' pazziare qua, e che è?)
Grazie a DIO siamo Napoletani.
Da genitore devo farti un rimprovero.
Non azzardarti mai, e poi mai di ritenermi cosi stupido...
La tua stanza è pronta, vieni quando vuoi, non vedo l'ora... Ricordati i genitori la porta di casa non la chiudono mai, la lasciano sempre un pochino aperta per fare in modo che il figlio possa “INFIZZARSI” da un momento all'altro.
TI AMO
Papa'"
P.S
Nella mia famiglia non esiste, e non dovrà esistere mai nessun tipo di RAZZISMO mai tranne per gli JUVENTINI... a casa mia JUVENTINI non ne voglio... CHIARO?
Puoi anche fidanzarti con un CAMMELLO e portarmelo a casa, basta che non sia Juventino.
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der-papero · 1 year
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Oggi dico al capo che me ne voglio andare affanculo per diversi mesi, forse per un anno.
Sono in un punto della mia vita che mi sembra di non fare più alcun passo avanti, conosco solo persone di merda, ho perso il sorriso e la motivazione, è come se mi trascinassi.
Ho bisogno di andare via da qua e ricominciare, almeno professionalmente, sarebbe già un inizio.
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arreton · 2 months
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Prima o poi scriverò un romanzo. E anche un saggio. Anzi: più saggi, dove parlerò - male - del capitalismo, farò un'analisi psicologica della società (viviamo nella società o nel sociale?), delle femmine e dei maschi; condurrò delle ricerche a proposito. Non rilascerò interviste, ovviamente, anni fa pensavo di scrivere sotto falso nome e come se fossi maschio e c'era un periodo in cui questo blog effettivamente non mostrava il genere di chi vi era dietro, diventato poi palese pure perché c'ho messo il mio faccione.
Scriverò anche più romanzi e avranno per protagonisti questa società di merda in degli anni che tutto sommato dovrebbero essere i migliori ma che invece ci si stanno rivoltando contro (da qui la gente che rimpiange gli anni '80/'90).
Dovrei impormi, in verità, di scrivere tanto per contrastare l'omertà nella quale sono cresciuta piuttosto che assecondarla razionalizzandola in timori miei, insicurezze mie. Il punto sarebbe elevarmi dal mio ambiente, adesso che finalmente l'ho contestualizzato e grossomodo capito. E ovviamente devo andare via da qua il prima possibile. Stavo per dire scappare ma in questi anni sono scappata molte volte dovendo ritornarci, l'ultima volta successa pure in maniera abbastanza plateale. Non voglio scappare, ma non voglio nemmeno più avere a che fare con questo contesto. Nel frattempo, appunto, voglio leggere, scrivere, continuare a capire e curarmi. Se è vero che sono migliore di questo contesto devo pur fare qualcosa a proposito
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Che poi ho amato tanto. Ho amato con l'anima, il cuore, la pelle. Ho amato con attenzione, con premure non richieste e sguardi amorevoli. Ho amato fino a non averne più amore. Fino a prosciugarmi.
Poi nelle notti fredde, in cui il letto tremava insieme a me, ai miei terrori, ai miei incubi e preoccupazioni, pensavo, piangendo nel cuscino che se l'amore che davo non era abbastanza, l'amore che prendevo sapeva d'amarezza.
Non si curavano di me. Non importava nulla al mondo che per un briciolo d'amore, e parlo d'amore vero, quello ormai dimenticato, io mettevo da parte il mondo, mettevo da parte me.
Chiedevano. Urlavano. Pretendevano.
Ed io?
Io restavo inerme, ed ascoltavo in silenzio il poco significato che i miei sforzi avevano nelle vite di chi amavo.
Con arroganza mi mettevano davanti i miei errori, le mie mancanze, i miei difetti, il mio essere fatta diversa dagli altri.
Volevano abbracci. Carezze. Baci. Premure.
Volevano un amore differente, ma con parole di cui ordine nemmeno più ricordo, dicevano che andava bene il mio. Che sarei cresciuta. Col tempo cambiata.
Eppure mi chiedevo, in cuor mio che cosa non andasse in me. Quale tassello mancava? Il puzzle sembrava completo.
Poi ricordavo i pezzi lasciati in giro.
I "Ti voglio bene, papà" che diventavano schiaffi.
Gli abbracci che sapevano d'alcol e mani incontrollate poggiate dove non volevo.
Eppure lo sapevo che ero rotta. Rotta di brutto, che pure i pezzettini del puzzle che ancora rimanevano in me, ormai erano ammaccati, spiegazzati.
Non si incastrava niente.
Il mondo andava avanti ed io spingevo a più non posso nel alleggerire il carico degli altri e dimenticandomi del mio. Dimenticandomi di me.
Eppure ora mi vedo.
Mi guardo allo specchio e vedo le rotture, le crepe, i pezzi che da anni si sono sgretolati, la polvere di stelle di cui pensavo fossi stata creata, ora non era che un ammasso di poltiglia infinita in cui giorno dopo giorno continuo a sprofondare.
Mi sono persa in me stessa insomma.
Una tragica fine per chi di se non sa niente.
E mi perdo nel libretto d'istruzioni di questo corpo che non sento mio, di questa testa che pesa più del dovuto e di questo cuore che batte sempre con maggiore irregolarità.
Eppure sono ancora qua. Alla mercé delle battute che feriscono, ma dinanzi alle quali abbozzo un sorriso stropicciato che spero spazzi via l'insicurezza che celano i miei occhi. Dinanzi a parole che non valgono per altri, ma che per me diventano man mano segnali stradali dinanzi ai quali mi fermo per capire la direzione in cui andare.
Ed io? Io dove voglio andare?
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harshugs · 6 months
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piccolo weight loss journey update
(di cui non frega niente a nessuno ma a volte la scrittura serve soltanto a me stessa)
a maggio sarà esattamente un anno, un anno da quando dal nulla iniziai a perdere del peso, senza visite mediche, senza una vera e propria dieta, senza che io mi sforzassi a fare nulla, era semplicemente capitato
a maggio sarà un anno da quando quei x5kg diventarono pian piano x2kg, poi x0kg…
a maggio sarà un anno da quando, vedendo quelle poche cifre scendere, decisi che forse il mio corpo mi stava dicendo che era il momento di fare qualcosa e cambiare quella situazione
situazione oppressante, di malessere, inconsapevolezza, incoscienza, ignoranza e finto menefreghismo nei confronti della mia figura
manca ancora un mese
e soprattutto manca ancora 1kg per entrare ufficialmente nei -20kg
mancano ancora 2kg ad una mia probabile soddisfazione, ancora 2kg e toccherò una cifra che non tocco da almeno 8 anni, se non di più
8 anni di via libera, 8 anni di lievitazione senza sosta e senza fine, e soprattutto senza la consapevolezza di ciò che mi stava accadendo, senza sapere che in quel periodo ero ancora in tempo per prendere in mano la situazione ed evitare quegli 8 anni infernali
non sono sicura che con la perdita di questi ultimi 2kg sarò soddisfatta, molto probabilmente non sarà così, anzi, 2kg non cambiano molto la mia figura attuale, è questo il motivo che non mi fa essere sicura al 100% di poter provare quel senso di soddisfazione
quello che vedo ancora non mi piace, o meglio, mi piace di più rispetto a prima, e questo lo notano anche tutte le persone che mi stanno intorno, ma non vedo ancora ciò che vorrei vedere nello specchio quando mi guardo
però una cosa la so, ed è un po’ dura da accettare ma è così: l’unica cosa che mi aiuterà a vedere ciò che voglio è lo sport, il che mi terrorizza alquanto, perché qualsiasi cosa riguardi lo sport per me è parte di tanti piccoli traumi che ho vissuto per tutta la mia vita.
a gennaio sono andata a chiedere informazioni nel luogo dove vorrei allenarmi, ed è da gennaio che aspetto di perdere gli ultimi chili che mi avrebbero motivata a fare questo passo
è da gennaio che ogni chilo che passava guardavo il calendario degli orari dicendo tra me e me: “ancora qualche chilo e dovrò iniziare davvero”
sono due settimane che continuo a guardare quel calendario pensando: “adesso è veramente arrivato il momento di cominciare”
io mi ci vedo a giugno: finalmente potrò mettere un costume carino, finalmente potrò mettermi i pantaloncini corti che ho chiuso nell’armadio anni fa nella speranza che un giorno sarei riuscita a chiuderli in vita (bonus: cosa che già riesco a fare), finalmente potrò smettere di bidonare le mie amiche ogni volta che vogliono andare al mare con me, perché sarò al pari loro. Finalmente potrò mangiare quel dannato gelato insieme a loro mentre indosso un bikini decente e non da vecchia sulla spiaggia senza sentirmi la balena di turno.
ma questo sarà possibile solo con l’inizio dell’allenamento, ed è difficile conciliare quell’idea con la realtà che devo affrontare.
che poi effettivamente se ci penso l’allenamento non serve tanto a perdere altro peso, perché ormai quello è fatto, sono già quasi arrivata al mio traguardo, manca pochissimo.
l’allenamento serve soltanto a tonificare, perdere quel filo di pancetta che ho ed eliminare gli ultimi liquidi rimasti nel mio corpo, a rimodellare braccia, fianchi, glutei, niente di più, ed è un effetto che si ottiene in mediamente poco tempo, lo so che se iniziassi adesso allora a giugno sarei apposto, però sono terrorizzata, e questa sensazione mi blocca dal cominciare.
spero di rileggere questo post un giorno durante quest’estate e pensare: “beh alla fine ho cominciato e ora eccomi qua, sulla spiaggia con le amiche, con indosso questo bel bikini giovanile e colorato mentre mi mangio un buon gelato artigianale in pace”.
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ross-nekochan · 1 year
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L'ho sempre saputo, ma ora lo dico chiaro e forte: l'estate mi fa proprio schifo.
Quando ero a casa è sempre stata una frenesia di voler fare cose: uscire fuori, andare a maschi come non ho mai fatto né ho mai saputo fare.
Qui è tristezza perché mi manca l'estate italiana: voglio mangiare le mie pesche, l'anguria, i pomodori freschi, le zucchine. Farmi le freselle con una frangrata di pomodori e tonno, mangiare il gelato buono e fare le 3 o le 4 di notte come tutte le estati.
E invece non ho mangiato una sola pesca, né una sola zucchina. Se ho mangiato il resto è perché me l'hanno offerto. Spendere 5/10€ per DUE sole pesche è una cosa che non riesco a rielaborare. Sgrido l'amico indiano ogni giorno perché per ogni cosa dice che è caro e che in India costa poco e che deve rivalutare le cose in base a questa società e poi non riesco ad accettare e a comprare la frutta e la verdura perché nel mio cervello o costano niente oppure non valgono la pena.
E me ne sbatto il cazzo che lo yen si sta svalutando e che 400¥ valgono in realtà 2,50€ perché per me che sto qua con lo stipendio di qua 400¥ nel cervello sono 4€, così come 1000¥ sono circa 10€ e così via. Vaffanculo all'economia che mi ha sempre fatto schifo.
E andate a fanculo pure voi italiani che mi avete rotto il cazzo tutto Luglio con voi il caldo e il cambiamento climatico perchè mezza Italia è andata a fuoco ma ora che da voi si sta freschi e vi siete messi con le pacche nell'acqua non c'è più NESSUNO che si lamenta del caldo. Vi lamentate sempre ma avete sempre tutto.
Invece noi qui a schiattare, boccheggiando come fossimo pesci fuori dall'acqua, senza mare, senza frutta, senza verdura, senza gelato buono e senza manco il diritto di poterci lamentare perché alla fine lo abbiamo deciso noi di venire qua blablabla. Andate a fanculo.
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gregor-samsung · 10 months
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“ Stanno appoggiati al reticolato. Di quando in quando uno barcolla via, e subito un altro si mette al suo posto. I più tacciono, qualcuno mendica un mozzicone di sigaretta. Io vedo le loro figure brune, le barbe ondeggianti al vento. Nulla so di loro, se non che sono prigionieri di guerra, e ciò appunto mi turba. La loro vita è senza nome e senza colpa. Se sapessi qualcosa di loro, come si chiamano, come vivono, che cosa aspettano, che cosa lì affligge, il mio turbamento avrebbe un senso e potrebbe diventar compassione. Ma così non sento dietro il loro volto se non il dolore della creatura, la tremenda tristezza della vita e la crudeltà degli uomini. Un ordine ha trasformato queste figure silenziose in nemici nostri; un altro ordine potrebbe trasformarli in amici. Intorno a un tavolo un foglio scritto viene firmato da pochi individui che nessuno di noi conosce, e per anni diventa nostro scopo supremo ciò che in ogni altro caso provocherebbe il disprezzo di tutto il mondo e la pena più grave. Chi può più distinguere e giudicare, quando vede questi poveri esseri silenziosi coi loro volti di fanciulli e con le loro barbe d'apostoli! Ogni sottufficiale per la sua recluta, ogni professore per i suoi alunni è un nemico peggiore che costoro non siano per noi. Eppure noi torneremmo a sparare contro di loro ed essi contro di noi, se fossero liberi... Qui mi fermo spaventato: non debbo andare avanti. Questi pensieri conducono all'abisso. Non è ancora tempo per approfondirli; tuttavia non li voglio lasciar dileguare, li voglio serbare, chiudere in me, per quando la guerra sarà finita. Mi batte il cuore: è questo dunque lo scopo, il grande, l'unico scopo, al quale ho pensato in trincea, quello che io cercavo come sola possibilità di vita, dopo questa rovina di ogni umanità: è questo il cómpito per la nostra vita di domani, degno veramente di questi anni d'orrore? Mi tolgo di tasca le sigarette, rompo ciascuna in due parti e le do ai russi. Si inchinano e le accendono. Ecco che sui loro visi brillano qua e là punti rossi, e mi consolano; sembrano piccole finestrelle chiare su facciate di oscure capanne, che rivelano, dentro, rifugi di pace... I giorni passano. In una mattinata nebbiosa si fa il funerale di un russo: quasi ogni giorno ne muore qualcuno. Sono di guardia mentre lo seppelliscono. I prigionieri cantano un corale a più voci: neppure sembrano voci, sembra un organo che risuoni da lungi sulla radura. Il funerale è presto finito. A sera i russi stanno di nuovo al reticolato, e il vento viene a loro dai boschi di betulle. “
Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, Mondadori (collana Oscar n° 30), 1965; pp. 158-160.
 NOTA: Il testo apparve dapprima sui numeri di Novembre e Dicembre del 1928 del giornale berlinese Vossische Zeitung, quindi in volume dal titolo Im Westen nichts Neues il 29 gennaio 1929 per l'editore Propyläen Verlag ottenendo un immediato successo internazionale.
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gcorvetti · 1 year
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Ridere fa bene.
Oggi apro le notizie e sempre più penso che le testate le dovrebbero dare i direttori, giornalisti, redattori alle scrivanie dove sono seduti, non ci sono notizie solo gossip, che non è vero, però diciamo che su 10 notizie 6 sono di gossip, ma che cazzo, però ha il suo perché secondo me, il fatto che in questo momento di crisi con i prezzi alle stelle di tutto e la tristezza per un futuro più che incerto, è logico che da qualche parte un sorrisino bisogna trovarlo e dove se non sui giornali? Che fanno concorrenza sempre più al trash più trash, ma vediamo se ridete anche voi. Prima, leggo che Vasco Rossi ha una serie su netflix (che è sempre più merdflix), niente da obiettare o da criticare, ha milioni di fans ci può stare, poi gustibus ma a me fa ridere, pensando che molti grandi hanno solo un mini docufilm fatto anche male. Nell'ultimo anno l'Italia ha perso 14 miliardi, bruscolini che volete che sia, infatti la nana melona dice basta sprechi ahahhahahahh sono troppo comici sti qua al governo, cioè loro che regalano soldi a destra e a manca che neanche Fiorin Serafino ai paesani dopo aver ricevuto l'eredità, ora viene che devono tirare la cinghia e indovinate di chi è la vita a cui si stringerà quella cinta? Negli scontri per accaparrarsi la poltrona più ambita del mondo, quella della stanza ovale a stelle e striscioline di merda, sembra che tutti attacchino Trump, come sparare sulla croce rossa, beh posso capirli col livello medio mentale che c'è da quelle parti è facile che un idiota pieno di soldi riprenda il potere in mano, mi ricorda qualcosa? Dulcis in fundo, ho tenuto quella che mi ha fatto lacrimare di più, tale Rosalba Pippa, che se ti chiami così (anche se non è colpa tua) fai bene a cambiare il nome in Arisa, si si la cantante, dice che è stata schiava sessuale, ma di chi? Cioè sono quasi caduto dalla sedia, ma chi è sto qua che ha lo stomaco come una capra, chi? Voglio vederlo in faccia, poi va bè gossip è gossip per natura ed è inutile come la carta igienica già usata, ma mi fa ridere, per carità rispetto per Arisa anche se è simpatizzante per la melona, però va bè ognuno, ma non me la immagino lei con il collare che viene frustata perché non ha leccato tutto il latte nella ciotola :D hahahahhahah
Passando a qualcosa di serio, sembra che il Boss, Bruce Springsteen, annulla le date del tour perché il medico lo ferma, l'età, anche lui non siamo fatti di ferro. Molti amici stanno condividendo su FB foto (non scattate da loro) di Mick Jagger in giro per Catania, non ci vedo niente di male anche loro hanno diritto ad una vacanza e visto che il cantante degli Stones ama la Sicilia non ci vedo niente di eccezionale, ha anche una casa da qualche parte sulla costa est. Certo trovarsi a un metro da una leggenda è ovvio che un pò ci si sente emozionati, però bisogna anche capire che lui vorrebbe stare tranquillo, lo spero per lui.
Meno male che l'umore è a buon livello perché svegliarsi e vedere a stento la casa di fronte non è bello, eh si, oggi un nebbione da pianura padana, sarà l'eccesso di umidità, boh, mentre da voi leggo che l'estate non vuole andare via, qua già siamo in pieno autunno che Ottobre arriva a metà Settembre, senza contare che già alle 6 di pomeriggio è buio pesto, questo sempre se non è nuvoloso, purtroppo sono le piccole cose che fanno di questo posto una merda, lo so cosa mi vuoi chiedere, dove vado? In Italia neanche il cadavere ci voglio mandare dopo morto, l'Inghilterra a quanto pare è impraticabile se non hai culo, cosa che si sa non ho, altri posti non ho idea, ma per ora resto qua. Per chiudere questo post un pò così tra la risata e la lacrimuccia dico ... niente va, buona giornata :D
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elarianastreamikaelso · 10 months
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Il Capo
Pov: Beth e le sue amiche scoprono chi è il capo di Rio
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Rio era nel garage della casa di Beth guardando le ragazze stampare i soldi. Rio era stufo che Beth continuasse a filtrare con lui era diventato insopportabile la sua ossessione per lui, era perso nei suoi pensieri quando Mick gli si avvicino.
"capo Midnight ha chiamata" disse Mick. "cosa ha detto?" chiese Rio. "ha detto che sta venendo qua." disse Mick. "perchè?" chiese Rio. "ha detto che dopo le cose che sono avvenuto che hanno recato molti danni vuole vedere di persona i responsabili." disse Mick. "quando arriva?" chiese Rio. "è già arrivata mi ha chiesto dove ti trovavi gli ho dato l'indirizzo sta venendo qua." disse Mick. "ok allora l'aspetteremo e vedremo cosa decide." disse Rio. Mick annui.
Beth si era accorta che qualcosa non andava quando ha visto Mick parlare a bassa voce con Rio. "c'è qualche problema?" chiese Beth attirando sia l'attenzione di Rio sia quelle delle ragazze. "nessun problema continua a stampare." rispose Rio. "non mi sembra." disse Beth.
"sta arrivando una persona molto importante." disse Rio facendo spaventare le ragazze nel modo in cui l'aveva detto. "tornate a stampare non lo dirò più." disse Rio. Le ragazze tornarono a stampare quando si senti bussare alla porta. Rio sorrise e si alzo per andare ad aprire la porta. Quando la porta si apri videro una ragazza con i capelli neri corvino e gli occhi argento vestita di nero con diversi tatuaggi, ma tre in particolare risaltavano il primo era una falce di luna nera sulla clavicola e leggermente più in alto una data scritta in numeri romani e l'altro un serpente attorcigliato attorno al suo braccio destro e l'ultimo sull'avambraccio sinistro si trovava medusa.
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"Mid è bello rivederti." disse Rio baciandola lasciando scioccate le ragazze e una Beth gelosa. "anche per me è bello rivederti tesoro speravo in circostanze migliori." disse Midnight(t/n) "si anch'io" rispose Rio. "ora dove sono le mele marce?" chiese Midnight(t/n) "sono loro Mid." disse Rio indicando le tre donne che la guardavano come cervi abbagliati da fari. "tu chi sei?" chiese arrogantemente Beth. Rio dovette trattenere le risate per lo sguardo sul volto di Midnight(t/n) "io sono Midnight sono il capo di Rio e sua moglie quindi starei attenta la tuo tono se fossi in te perchè ci metto meno di tre secondi a piantarti una pallottola in testa non me ne frega chi sei se hai una famiglia e via di lì hai già causato un sacco di problemi alla mia attività e con la tua ossessione per mio marito quindi se non vuoi morire ti consiglio di stare zitta con i tuoi superiori dal griletto facile." disse Midnight.
Beth chiuse la bocca terrorizzata. Midnight(t/n) si rivolse a Rio. "aggiornami." disse Midnight(t/n). "beh in poche parole amore fanno dei soldi fasi che sono impossibili da distinguere quindi per quanto mi da fastidio ammetterlo ci servono vive." disse Rio. "bene quindi questi sono gli accordi nuovi voi stampate i soldi e li date ai nostri collaboratori che li riciclano e ne guadagnate il 10%." disse Midnight(t/n). "il 10% è poco." disse Beth. "è abbastanza generoso all'inizio volevo darvi il 5% quindi sei fortunata e poi o questo o la morte decidi tu signora Boland." disse Midnight. "va bene accettiamo." disse Beth.
"bene tornate a stampare torneremo tra cinque giorni e voglio avere tutto pronto." disse Midnight e lascio il garage con Rio. "mi sei davvero mancata amore." disse Rio. "anche tu mi sei mancato e per un bel po starò qui con te degli affari a New York ci pensa mio fratello Xander." disse t/n. "bene andiamo a casa." disse Rio sorridendo e poi baciandola.
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dania72 · 1 year
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Mi chiamo Paolo, 37 anni e faccio il muratore.
Cioè, faccio…
Diciamo che io sono un muratore. Perchè io da quando ho memoria, ho memoria di calce, di cazzuole e di foratini.
A scuola non m’è mai piaciuto andarci. Troppo noioso. Invece quando c’era da andare al cantiere col nonno era festa. Che a me quella cosa di mettere i mattoni in fila è sempre piaciuta.
Io a 10 anni sapevo già impastare il cemento. A 13 bevevo già la birra con la gazzosa e a 14 ho tirato su il primo muro tutto da solo.
A 16 il primo contratto vero e a 20 sono entrato in un’impresa edile bella grossa.
Da lavorare c’è sempre.
Magari certi momenti c’è crisi ma tra lo stipendio e i lavoretti alla fine me la cavo sempre.
È un mestiere duro e diventa sempre peggio. La gente ha fretta ma io non mi faccio fregare. Il presto è nemico del bene.
I clienti se c’è da aspettare aspettano che i tempi di consegna tanto sono solo un’opinione.
Al cantiere si cerca di lavorare sicuri. Ma a volte tutta quella dannata fretta toglie un po’ di prudenza.
Quando ci sono penali da pagare i tempi di consegna diventano un’ opinione decisamente convincente.
Ultimamente cerco di lavorare un po’ meno. Almeno la domenica cerco di evitare qualche lavoretto.
Mia figlia Giorgia adesso ha 10 anni e voglio stare un pochino di più con lei. I suoi primi anni di vita me li sono persi. Sempre in giro per cantieri. I soldi non bastano mai. Ma neanche il tempo basta mai.
E io non lo so come ho fatto a buttare via in quel modo stupido tutto quel tempo.
No.
Non il tempo passato. Quello futuro.
Più di 20 anni di esperienza ed è bastato un piede messo male sul ponteggio. Avevo pure il caschetto ma quando cadi da tre metri non è che te ne fai un granchè.
Sono stato proprio un fesso.
Però tutta quella fretta e tutta quella stanchezza. Provateci voi a stare attenti 12 ore al giorno.
Adesso gli inquirenti indagano, i giornali si indignano e il mio padrone suda freddo. Ma tanto ormai che indagano a fare. Io non voglio mica niente.
A me porca miseria servivano solo 10 minuti in più.
Adesso sto qua che aspetto di passare dall’altra parte. C’è una fila da non credere. Solo dall’Italia ogni anno arriviamo in 1.000 come quelli di Garibaldi, ma niente giubbe rosse. Solo teli bianchi a coprire i nostri corpi freddi.
1.000 persone che la mattina escono per andare a lavoro e poi si ritrovano qui a far la fila per passare dall’altra parte. E io mai avrei pensato di trovarmi in fila con questi mille. A me m’hanno messo in camera con un bracciante che non ha visto arrivare il trattore e c’è anche un camionista che ha avuto un colpo di sonno.
Io sto qua e mi dispiace un casino. Mi sarebbero bastati 10 minuti.
Un minuto per fare gli auguri a tutti i lavoratori. Oggi è la loro festa e nonostante tutto è la festa anche di noi 1.000.
Un paio di minuti sarebbero stati per nonno. Volevo dirgli di non sentirsi in colpa. Io sono stato felice di essere diventato un muratore come mi ha insegnato lui. Che a me sta cosa di mettere i mattoni in fila è sempre piaciuta.
Un paio di minuti per mia moglie. Ci sono un sacco di cose che non sono mai riuscito a dirle. E di certo non sarei riuscito a dirgliele in due minuti. Ma volevo esser certo che le abbia capite.
Cinque minuti con Giorgia. L’avrei solo abbracciata. E le avrei detto di ricordarsi sempre di chiudersi il giubotto. Che quella di inverno va in giro col va giubotto aperto e poi s’ammala.
E io da quassù non glielo posso più abbottonare…
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Emiliano Milucci
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filorunsultra · 1 year
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Aggiornamenti prima dell'autunno
Solito ricapitolone prima dell'autunno. Questa notte ha piovuto, il sentiero che attraversa il bosco per andare al lago inizia ad avere foglie per terra e di tanto in tanto una nuvola copre la cima del Calisberg. Prima ho guardato i prezzi delle scarpe da strada e ho pensato che dovrei dare una pulita alle chiodate. Ho voglia di fare un po' di campestri.
Per quanto riguarda la corsa è stato un anno davvero fantastico. Ho iniziato a fare delle campestri l'inverno scorso e sento che mi hanno dato una grande base che mi sono portato dietro per tutta la primavera. Sciacche è andata benino ma avrei potuto gestirla meglio, RunFrogRun è stato un disastro ma mi sono divertito un sacco e spero che l'anno prossimo riusciremo a organizzare qualcosa di ancora più figo coi ragazzi. Sono riuscito a tenere volumi alti tutta la primavera infilando lunghi molto belli e in compagnia, Trento-Bolzano è stato sicuramente l'allenamento più duro della mia vita ma sono grato a Roby per averlo condiviso. Con l'annullamento del Passatore io Roby e Michi, che dovevamo correrlo tutti e tre, abbiamo ripiegato sull'FKT del San Vili che è stato super figo. Dopo uno scarico a giugno ho iniziato con la montagna: tanti lunghi lenti, più dislivello, l'FKT dell'Alta Via del Granito col Michi, altra bella esperienza. Ho scaricato ancora a metà luglio per una settimana e poi ho fatto tre settimane di carico per Leadville. Sento di essermi allenato davvero bene in quel blocco e mi sentivo molto concentrato: Leadville è andata super bene e meglio di qualunque aspettativa, ed è stato figo condividere qualche chilometro con il mio pacer Lapo.
Quest'estate ho cambiato casa e ora siamo in un paesino di montagna sopra a Trento io e Camilla, con i sentieri più belli del Trentino, qua a cento metri, su cui venerdì ho vinto il vertical della sagra di Montevaccino. Il terzo aveva sessant'anni. È stato super divertente conoscere le persone del mio nuovo paese attraverso una gara di corsa e tutti erano presi molto bene, forse è la gara col mood più figo che ho fatto in Italia, il che la dice lunga su quanto siamo sfigati. Il ragazzo che è arrivato secondo è di Saluzzo e si è trasferito a Trento da poco, magari verrà a correre con noi qualche volta. Ho anche rivisto uno dei signori con cui abbiamo fatto manutenzione sentieri in Lagorai, era molto contento soprattutto quando gli ho dato un po' del salame che avevo vinto e che io non mangiavo.
Cose che voglio fare questo autunno: un podcast di RunTrento in cui parliamo tra di noi di quello di cui abbiamo voglia, deve essere una cosa tra amici, un salottino trentino, come il Buckled delle origini. Vorrei che l'Indian Summer fosse un evento figo e sentito da tutti e penso sarà così perché è un bel momento per il Trento Running Club. Con la Eli abbiamo lavorato bene negli Stati Uniti e sono sicuro che il documentario verrà una bomba: ci sono un sacco di cose in ballo con RunTrento e vorrei che uscissero tutte nei tempi, ma ce la faremo. Vorrei anche sbloccarmi e iniziare un corso di tedesco e prendere la certificazione di inglese, e magari la cazzo di patente. Lo dico poi chi sa se lo farò.
Sono super contento di UTMB e di come è andata per gli americani, non tanto il risultato ma per loro come persone. Sarebbe stato triste per Jim buttare un altro anno e probabilmente avrebbe fatto difficoltà a digerirla. Sono contento anche per Zach, e spero che riuscirà a vincere altre gare negli Stati Uniti il prossimo anno. Questa foto di lui mi piace un sacco e la metto qua, fanculo le foto patinate. Ciao a tutti, ora vado a correre col Raffa e poi ci beviamo una India Pale Ale nel mio porch.
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animatormentata · 2 years
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Dedicato a lei,alla mia fiamma gemella nonché donna della mia vita.
Non so come fare,non so cosa fare per stare meglio e ad allontanare tutte le mie paure che mi stanno,lentamente,uccidendo.
Spero che un giorno potrò correre nuovamente da te, lasciando tutto e non facendo vincere nessun timore.
Io credo in te,l’ho sempre fatto e sempre lo farò. Sei la donna più forte che io abbia mai visto,ma allo stesso tempo sei ricoperta di una fragilità che sono riuscita a vedere solo io. Dietro la corazza c’è una bellissima bimba che ha bisogno di protezione,comprensione,rassicurazione, amore e di qualcuno che si prenda cura di lei. È cresciuta prima del dovuto e non se lo meritava.
Voglio che tu sia felice,che guarisca da ciò che stai vivendo,dal dolore che ti porti dentro e che non meriti,anche se alcune cicatrici rimarranno un po’ sempre aperte. Voglio che tu possa conservare il nostro ricordo come un qualcosa di bello,di unico,irripetibile e che ti faccia battere tutto dentro.
Per me sei stata il riparo dalle tempeste più grandi, sei stata un’amica quando ne ho avuto bisogno, sei stata la spalla su cui potevo poggiarmi quando niente andava bene,sei stata e sei l'amore più grande che potessi provare.
Mi hai tolto la paura di poter diventare madre e con te ho sempre avuto il desiderio di costruire una famiglia. Lo vorrò sempre. Anche se magari incontrerai chi ti farà più bene di me, chi saprà amarti più di quanto lo faccia io e chi ti abbracci come io non ho potuto fare, sappi solo che ciò che provo e l’amore che ci siamo date,io lo avevo letto solo nelle favole. Sono felice di aver provato questo sentimento con te e per te e che continuerò a provare segretamente.
Sei l'addio che non voglio dire perché in noi ci credo ancora. Ho poche certezze nella vita ma una di quelle sei tu,so che sei la donna della mia vita e non riesco a vedermi con nessun altro accanto.
Proverò a stare meglio, a ritrovare la forza che ho sempre avuto e ti verrò a riprendere. Non voglio lasciarti andare,non ci riuscirei. Pagherei oro per averti qui adesso, per ricevere un tuo messaggio dicendo che mi stai venendo a prendere. Vorrei mi prendessi a schiaffi finché non ritorno in me. Aiutami tu a capire perché io mi sento nulla, mi sento uno schifo e in testa ho solo pensieri orrendi.
Mi manchi,non posso negarlo a me stessa, ogni attimo è uno strazio,ma cercherò di farti arrivare il mio pensiero, cercherò di venire nei tuoi sogni e abbracciarti forte. Mi sento vuota e non sono in grado di fare più niente se non lasciarmi andare e spegnermi lentamente.
Se magari ti verrà in mente di venirmi a prendere e portarmi via di qua,tu dimmelo e io non ci penserò due volte.
Farò di tutto per guarire anch’io, per me e per noi. Ci meritiamo la nostra versione più bella,quella sana e spensierata,felice.
Ho il terrore di metterci tanto e che tu ti stufi,trovando qualcuno che ti faccia battere nuovamente io cuore. Non lo sopporterei.
Saresti disposta ad aspettarmi lo stesso?
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ross-nekochan · 9 months
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Però wait, che ci siano capi che infilino la mazza su per il culo e che sia necessario fare gli straordinari, penso sia pratica consueta in tutto il mondo. Il punto è se la mazza in culo e gli straordinari te li chiedono mentre lavori un'azienda o un negozio che però ti dà contratto regolare, con contribuiti versati e con il quale puoi chiedere un mutuo/pagare un affitto. Qua invece la mazza in culo e gli straordinari (non pagati) te li chiedono paradossalmente più negozi/ristoranti/supermercati, che le aziende. E i 500-600 euro a nero sono prassi ovunque ti giri. E tutti senza né contratto regolare, senza contributi (ciao ciao pensione) e il che ti rende impossibile anche solo affittare un buco perché i proprietari ti voltano la faccia (o te l'affittano anche loro in nero, cioè ti mandano via quando vogliono loro e non hai garanzie). Quindi, se pensavi che la mia domanda fosse "il Giappone è il paradiso?" ovviamente no. La mia domanda era "al 90% dei lavoratori giovani e meno giovani cacano in mano 500 euro a nero senza potergli concedere affitti/mutui e chiedendogli il sangue come in Italia, peggio dell'Italia, o uguale all'Italia?"
No, non pensavo che tu stessi dicendo che il Giappone è il paradiso.
Ma il fatto è che qui anche se hanno/abbiamo (?) più soldi, non cambia di molto la nostra situazione di schiavitù.
Innanzitutto, qui la situazione non cambia troppo tra azienda e piccola attività perché, bene o male, la mentalità è quella (se parliamo di aziende giapponesi, non quelle estere con sede in Giappone). In più, non sempre gli straordinari sono pagati.
Poi, va bene, abbiamo uno stipendio "normale", magari ci possiamo permettere il mutuo (non so come funziona qui perché sinceramente non mi interessa), però, ad esempio, da stranieri si fa una difficoltà immane ad avere un appartamento in affitto, per cui non immagino nemmeno quanto possa volerci per accedere a un mutuo.
In più (ma questa è un'opinione personale), che me ne faccio di avere i soldi o la garanIe per il mutuo se quella casa non la vivo mai e la uso solo per il letto?
Che me ne faccio dei contributi per la pensione se poi in pensione non ci posso andare per i motivi che spiegavo ieri e quindi sono costretto comunque a lavorare oltre i 70 anni?
Quello che voglio far capire io è che sì, certamente la situazione in Italia non è giusta ed è bene cambi, ma non è quella la vera discriminante per i problemi che citi.
Qui hanno uno stipendio e hanno delle garanzie, per carità di Dio, ma il capo te lo mette nel culo lo stesso, così come qui un buco di stanza (manco monolocale) costa e te lo prendi nel culo quando ti voltano la faccia perché non accettano stranieri.
Quindi, in definitiva, qua il sangue te lo chiedono lo stesso e, anzi, proprio perché hai contratto e garanzie, forse te ne chiedono pure di più del normale.
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im-tryingtoloveyou · 3 months
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Si vero ma non dimentichiamoci che per il 99.999% dei giocatori i soldi sono fondamentali e sappiamo che lui (come tanti) per 1 mln in più non si fa problemi ad andar via. Onestamente penso sia per i soldi, ma non perché lo voglio far passare da cattivo io perché se qua stai bene (e questo lo sappiamo e lo vediamo) e te ne vai al 99% é per soldi... Poi mi dici bayern? Si ma quest'anno erano in netto calo se poi ci metti che ora ad allenarli é kompany per me sono un punto di domanda.
Gira e rigira é sempre una questione di soldi e finché non avrai una proprietà con i soldi e soldissima tutti gli anni la prenderemo nel culo.
Sì, questo non lo metto in dubbio, ma non ha minacciato "o mi rinnovate entro il 1 luglio 2024 a due milioni in più o me ne vado", sicuramente si aspetta(va) di iniziare a trattare da questo autunno in poi e chiedere un aumento. Il Bayern è comunque il Bayern (anche se in crisi), ti offre tanti bei soldini e vuoi andarci? Non c'è problema, basta che lo comunichi alla società in tempo e lo ha fatto. L'Inter non lo scopre 3 giorni fa, anche se si dice "infastidita", Biasin ha detto che già mesi fa sapeva dell'interessamento del Bayern perché Calha li aveva messi al corrente.
Anche con una proprietà ricchissima non potresti trattenere chi vuole andare via. Stiamo comunque parlando di un trentenne. Le proprietà ricchissime tante volte li sfanculan0 perché preferiscono ringiovanire le squadre con giovani di talento.
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gcorvetti · 6 months
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Varie.
Stavo dando un'occhiata ai voli, non è tanto il prezzo ma gli orari, potrei ritornare da dove sono venuto, Catania-Roma-Riga-Tallinn, ma onestamente è una faticaccia, mia figlia ha preso Catania-Milano-Tallinn che è già meno faticosa ma senza bagaglio (solo quello piccolo da cappelliera), ci sarebbe l'opzione da Aprile un volo diretto Catania-Riga, ma parte di pomeriggio e arriverei a Tallinn all'una e non c'è un bus o un treno per Tartu e dovrei aspettare il giorno dopo, con eventuale spesa in più per l'Hotel, che però se non ricordo male non è minore di 100€, sti cazzi. Va bè per oggi lascio perdere.
Ieri sono andato a prendere un caffè con una vecchia amica, abbiamo parlato del più e del meno e ho notato che anche se molto intelligente e acculturata ha comunque quel limite dato dalla visione delle cose ristretta che c'è qua, anche se lei vive in Calabria, che sentendo lei è ancora peggio di qua. Mi ha detto che avremmo dovuto trovare il nostro posto già alla fine degli anni 90, come ha fatto suo marito che ha un posto statale, per via dei contributi e menate varie; le ho risposto che non ha capito una minchia di me, che a me il posto fisso a leccare i piedi del superiore per tutta la vita e fare una vita di merda con le radici su un posto e la testa piena di merda non mi interessa, non ho usato proprio queste parole ma il risultato è questo. La sua risposta con occhi sgranati è quella di chi vorrebbe essere fuori dal sistema ma che per paura non ci sta, di quel modo di porsi alla vita rinchiudendosi in un recinto per paura di vivere, scegliendo così di acquistare un pacchetto chiuso con un cucchiaio sopra e la scritta buon appetito. No cara mia, io non ci sto. Preferisco essere libero di andare dove voglio se qua non mi piace, libero di scegliere se un dato lavoro (sempre se ne trovo uno) sia fatto per me, libero di dire oggi mi va di fare così e non obbligato da nessun orario, nessuna divisa, nessun padrone. Vivo una merda agli occhi di chi, come mio cugino e le sue amiche, ma siete sicuri che non siete voi nella merda e la vostra è solo invidia?
Ieri ho guardato un video di Massini che parlava in pochi minuti del lavoro, questo https://www.youtube.com/watch?v=EO1g3iI7q3I&t=4s&ab_channel=884C25 e mi è piaciuto molto, come spesso accade ai suoi interventi. Ho scritto 4 parole precise nei commenti "Grande Massini, come sempre", poi mi sono messo ad ascoltare un pò di musica e poi a suonare. Oggi trovo 3 commenti al mio, insulti più che altro ma in maniera un pò colorita tipo "Quando i tuoi finiranno di mantenerti e inizierai a lavorare....", "Posa il fiasco e prendi la vanga" e l'altro non ricordo, perché c'ho messo 3 secondi netti a cancellare il mio commento in modo da eliminare anche i loro. Per esperienza so che non si deve rispondere, mai, a questi decerebrati perché è quello che vogliono lo 'scontro', poi va bè su twitter ne ho viste di tutti i colori e sono ben che vaccinato a riguardo. Sono convinto che sui social, quelli dove trovi questi neanderthal, le persone con un pò di sale in zucca andranno via, magari passeranno a scrivere su un blog :D, e resteranno solo quelli arrabbiati e rissosi che si scanneranno a suon di commenti cattivi e si offenderanno a tal punto che la loro bile la possono vendere, che poi non sanno neanche loro perché sono arrabbiati, oppure lo sono con se stessi perché hanno scelto una vita mediocre e un posto in prima fila nella caverna di Platone, poracci, ora capisco perché i magnaschei padroni del mondo vogliono dimezzare la popolazione, ma dovrebbero partire da questi invece di sparare a caso, certo è che sono quelle tipologie che alla fine gli leccano il culo per un tozzo di pane, io spero sempre in un cataclisma, il meteorite, la guerra nucleare non mi piace, vorrei più che altro un evento che ci estinguesse ma che non sia provocato da noi, giusto per dire che non è stata colpa nostra, anche se lo è.
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