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Ho pensato spesso a quella notte. La notte in cui tutto è cambiato, quella in cui all’improvviso sono diventata grande. Mi sembra ieri, mi dondolavo su quell’altalena sperando che lui passasse in macchina e vedendomi capisse cosa aveva distrutto. Pensavo che quello sarebbe stato l’ultimo momento da bambina, che una volta scesa tutto sarebbe cambiato, che dopo quell’ultima canzone avrei preso un bel respiro e avrei cercato dentro di me il coraggio di andare avanti. Credo di aver ascoltato una ventina di canzoni prima di scendere, ogni canzone doveva essere l’ultima ma alla fine non lo era mai. Alla fine credo che l’ultima in assoluto sia stata ‘ti scatterò una foto’ di Tiziano Ferro. Mi piaceva l’idea di dedicarla a me stessa, perché in fondo in fondo la piccola me mi era davvero sfuggita dalle mani, senza accorgermene, e per quanto la rivolessi indietro capivo solo in quel momento che ormai era impossibile. ‘Ricorderò comunque anche se non vorrai’ e così è stato, ricorderò tutto di quello che è successo e ricorderò di come ho finto bene in quei giorni, settimane e mesi. Ricorderò come una parte di me sia morta, quella sera, che mi piace immaginare come la sera della svolta, quella in cui ho realizzato davvero quello che era successo, quella in cui ho capito che qualcosa dentro di me si era rotto. Quella notte è stata l’inizio di qualcosa e la fine di un’altra. Eri piccola A, ma eri già tanto forte, vorrei poterti rassicurare, sussurrarti all’orecchio che l’unica cura è il tempo, ce la farai. Hai capito piccola A? Ce la farai…
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Credo che l’universo ogni tanto ci mandi dei piccolissimi segnali. Cose impercettibili ma nella loro piccolezza esaustive e grandiose. Ecco, spero che quel cuoricino sull’unico pesce rosso che non mi sta guardando sia uno di quelli.
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Ho sentito dire che la vita ti reindirizza. Di non prendersela se le cose non vanno, perché la lezione verrà ripetuta fino a quando non impareremo a lasciare andare e decideremo di cambiare rotta. Più insisti più ti colpisce forte. Più ci provi meno ci riesci. Più ci credi meno certezze ottieni. E magari arrivi a pensare che quello che fai non è abbastanza, che le cose funzioneranno se solo ti impegnassi un po’ di più. E piano piano inizi a dare via piccole parti di te, perché vuoi quella cosa e niente ti fermerà fino a quando non l’avrai tra le mani. E la vita farà in modo che sia proprio così, che tu a quel maledetto traguardo non possa mai arrivarci. Il motivo non lo so, mi piace pensare che qualcuno la in alto abbia in serbo per noi cose migliori e ci spinga verso quella direzione. Eppure ci ostiniamo, ci fisassimo con circostanze che ci fanno solamente soffrire, e la vita te lo fa capire in tutti i modi che devi smetterla, che non cambierà niente, che è arrivato il momento di lasciar perdere. Niente, non ci riesci. Eppure di occasioni ne hai avute tante, così tante che hai perso il conto, perché alla fine la vita non è così stronza. Forse.
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Ricordo quel momento. Tu eri di fretta, mi hai accompagnato al binario e mi hai guardato negli occhi. ‘Devi fare quello che ti senti, ma stai attenta a non trasformare questa cosa in un vortice, perché poi ci cadi dentro e non ci esci più’. Grazie mamma, per averlo capito prima di me.
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Forse lo diventa nel momento in cui ti chiedi se lo sei davvero
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Domani ricomincia. Sarà diverso e difficile, ma già lo sai. Di questo anno mi porto dietro tante cose e tra queste la consapevolezza che alla fine per quanto tu possa essere circondata da mille persone sei sola in questo gioco e da sola arriverai alla fine. Quindi focalizzati su di te, non elemosinare niente e ricordati sempre quanto vali. La tua strada è disegnata, non forzarla, c’è una sola direzione che è destinata a te ed ogni sbaglio e passo falso è stato calcolato per condurti a quella maledetta meta. E no, ancora non so dove ti condurrà la strada, ma mi hanno detto che ogni tanto bisogna solo fidarsi delle circostanze e lasciare che le cose vadano a posto da sole. Quindi non avercela con te stessa se sbagli. Cerca piuttosto di fare ordine in quella maledetta testa e di dormire la notte, che i problemi della vita sono altri e so che lo sai, ma ogni tanto lo dimentichi. Ora sai che spesso per capire qualcosa devi toccare il fondo e devi sbatterci la testa, spero tu abbia imparato la lezione e spero tu sarai migliore di me. Sii paziente con te stessa, amati ogni tanto, perché rimarrai solo tu alla fine e mi servirai bella intera. Testa alta, sempre.
Buona fortuna per tutto A, fai la brava.
La te diciannovenne <3
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Non voglio difendermi, io che ho imparato a dimenticare. Ricordi quando ero pazzo di te? Invece adesso mi prendi male..
Mecna
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E quindi il tempo è passato, e quella notte è ormai un ricordo lontano. Domani è settembre e solo io so cosa significa. Per una volta avevo sperato che non fosse così negativo, che mi sarei portata dietro sensazioni belle e positive, che lo avrei affrontato con il sorriso questo maledetto mese e invece eccomi qui. Domani è settembre e tu non ci sei. Non darò la colpa a nessuno, forse alle circostanze e alla vita che come al solito aspetta il nono mese dell’anno per farmi aprire gli occhi e riportarmi con i piedi per terra. Settembre è realizzare che la vita è altro, è lontana da quelle notti passate insieme, senza regole, solo io te e qualche canzone che spero riascolterai pensando a me. Settembre mi taglia le ali e mi mostra le cose con più lucidità, la stessa lucidit�� che ho scelto consapevolmente di mettere da parte per godermi al massimo queste settimane insieme a te. È stato fantastico ma settembre è arrivato e nonostante sia dura e vorrei schiacciare un pulsante per tornare indietro, quello che ci resta da fare è prenderne atto e voltare pagina. Non è quello che voglio ma è quello che bisogna fare. Perché infondo infondo lo sapevamo entrambi che quell’abbraccio era l’ultimo così come quel bacio che ho fatto durare qualche secondo per averlo impresso, nella mia memoria. E lo sapevo, mentre ti vedevo andare via, che non ti avrei rivisto, ma è sempre più facile nascondere la verità per qualche attimo in più di pace. Vorrei dirti che non è facile, lasciare andare. Vorrei prendere un treno e raggiungerti ora, ma poi cosa avrei risolto? Assolutamente nulla. Sarei forse ancora più confusa e dividermi da te sarebbe ancora più difficile. Quindi ecco, questa è la nostra fine, per ora. Nessuno dei due sta più scrivendo all’altro e in pochi giorni svanirà tutto, come se non ci fosse stato niente. Forse lo sapevo già dall’inizio. Ma l’ho fatto lo stesso. Magari per un assoluto caso del destino mi sarei ricreduta, scegliendo questa volta di non lasciare andare e di combattere, ma ora so che non è il momento giusto per farlo. Ti lascio andare a malincuore, ho provato tanto, ma non gli so dare un nome. Questo non significa che non sia stato importante, però. Ci rincontreremo un giorno, forse sarà tutto finito per entrambi, avremo qualcun altro in mente e ci saluteremo come due vecchi amici che hanno condiviso tanto. Forse avremo ancora in testa i nostri nomi, e sarà come una pugnalata rivederci, ma avremo la forza di non lasciarci andare, non per una seconda volta. Forse tu sarai un po’ più sicuro, avrai la testa libera dalle tue vecchie storie e il tempo avrà curato le tue ferite preparandoti a qualcosa di nuovo. Forse io sarò più decisa, saprò quello che voglio, sarò meno spaventata di iniziare qualcosa di importante, con te, e avrò imparato a fidarmi delle persone. Forse invece non ci incontreremo più. Mi fa strano pensare che sia finita così, infondo tre giorni fa eri tutto quello a cui pensavo e ora se ti penso sto male.
Mi chiedo spesso se ci hai mai davvero capito qualcosa di me, se guardandomi negli occhi sei riuscito a vedere qualcosa di più profondo oltre al colore. Occhi tristi e malinconici, mi dicono spesso di averli così e ad oggi penso che un motivo ci sia; se hai provato ad andare oltre quel verde avrai capito che provo a nasconderli perché non mentono, quelli. Perché se mi avessi guardato negli occhi avresti capito che facevo fatica a guardarti, perché già sapevo che ti avrei perso, lo sapevo dal primo istante. E il mio difetto più grande è posticipare le decisioni importanti, prendere tempo, rimandare, come se un bel giorno svegliandomi sentissi dentro di me che sì, quel dannato momento di mettere un punto è arrivato. Ma la vita ti fotte, quel momento non arriva mai, e senza una grande dose di sofferenza, frustrazione e dolore niente ti viene servito gratis. Mi hanno insegnato che nella vita non è come mai come pensi ma è come senti. E io con te ho sentito tanto, per la mia prima volta. E ci ho sperato che un bel giorno un segno del destino mi avvertisse dicendomi di tenere duro che tutto si sarebbe sistemato e che tu eri quella persona, ma la verità è che la mia mente mi ha sempre avvertito che non eri tu quella persona per me e che io, al tempo stesso non lo ero, per te. Intendo dire quella persona che magicamente con la sua sola presenza sembra sistemare ogni tuo problema, rallegrarti la vita e disegnarti davanti agli occhi una prospettiva nettamente migliore di come era prima. Io avrei incasinato tutto nella tua vita e tu mi avresti distrutto, a lungo andare sarebbe rimasto solo odio e tanti rimorsi.
E ci ho provato, credimi, a farla funzionare, ma non puoi forzare qualcosa che non è destinato ad essere. O meglio, potresti, ma poi dovresti accettare tutto il male che ne deriva e dovresti accettarlo a testa bassa. E non voglio questo per me e nemmeno per te. Quindi domani è settembre ed è arrivato per noi il momento di chiudere questo piccolo capitolo e andare avanti. E mentre farò finta di niente ogni tanto mi verrai in mente tu, i tuoi modi un po’ strani che mi infastidivano, il tuo sorriso che faceva ridere anche me anche quando cercavo di rimanere seria e i tuoi occhi e il modo in cui mi guardavano. Ripenserò alle ore passate al porto per parlarti anche solo 5 minuti; mentre ti guardavo non sapevo minimamente cosa stavo facendo, se fosse giusto o sbagliato, se avrei rimpianto quei momenti, un giorno. Penso troppo, questo me lo dico da sola, e tu me lo hai chiesto un’infinità di volte ‘a cosa stai pensando’ e non te l’ho mai saputo dire; pensavo a tante, troppe cose, e non avrei saputo dirtele, non ce l’avrei fatta senza piangere. Pensavo che i giorni volavano e il momento di salutarti si avvicinava troppo velocemente. Pensavo al primo incontro, a come mi sentivo quando ti abbracciavo, al tiramisù di tua nonna, alla luna piena quella notte, a quella maledetta canzone che ormai associo a te, a quella volta in macchina e a noi due a cantare alle 4 e mezza di mattina, te stanco morto e io in lacrime perché lo sapevo che finiva e non sapevo come dirtelo a parole. Non dimenticherò niente, ma non potrò dirtelo. Quindi ti saluto qui, accetto il fatto che tu possa odiarmi perché come si fa a non odiare chi promette e poi scompare, ma capirai con il tempo che ho fatto bene, che forzare le cose quando non è il loro momento fa stare male il doppio e che se tornassi ora sarebbe impossibile allontanarci, e ci condannerei a tanta sofferenza. Non voglio questo, non lo voglio per me ma sopratutto per te. Perché in questo momento della mia vita sono una bomba pronta ad esplodere in qualsiasi momento e sono molto più complicata di quello che hai potuto intravedere. E non voglio che tu ti senta in dovere di aiutarmi, e non voglio trascinarti a fondo, insieme a me. Spero dimenticherai la promessa che ci siamo fatti, perché ripensandoci a mente lucida non vorrei che un bel giorno ripiombassi nella mia vita per avvisarmi che sei andato a letto con una ragazza, perché sarebbe come una pugnalata al petto e poi ci cadrei di nuovo, in questo circolo vizioso. Tanto lo so che probabilmente è già successo, ma mi piace pensare che non è così e per quanto egoista possa sembrare, a volte è meglio vivere nell’ignoranza per un briciolo di serenità piuttosto che soffrire inutilmente conoscendo la realtà dei fatti. Una bugia a fin di bene potrei chiamarla, per il mio bene.
Quindi ciao C ti porterò dentro di me, so che non sei come dicono, sei tanto altro. È stato un caso con te, è successo. E no, non credo che le cose succedano per caso quindi non me la prenderò con il destino o con qualsiasi cosa che governa l’universo per averti incontrato, perché evidentemente doveva andare così e il motivo lo capirò crescendo un giorno quando sarò più grande e matura. Perché per quanto io possa sforzarmi i 19 anni che ho si sentirebbero troppo e forse cerco la leggerezza di una storia che che tu hai già vissuto con qualcun altro, e questo mi fa stare male. E mi fa stare tanto male pensare che in questo momento tu hai ancora in mente lei, e te ne renderai conto con il tempo; che ogni nostro piccolo traguardo, per me nuovo e importante, sarebbe per te solamente una replica di qualcosa che hai avuto con una ragazza che non sono io; che passeresti il tuo tempo a fare paragoni e alla fine vorrai tornare da lei. Quando incontri qualcuno succede e basta, non lo scegli, ma puoi scegliere come finirla e io scelgo di farti stare bene, senza di me, la mia assoluta instabilità e freddezza. All’inizio è difficile ma come tante cose nella vita la parte complicata è iniziare, poi tutto tornerà al suo posto e sarà solo un ricordo, triste forse, ma almeno non doloroso. Settembre arriva e si porta via tutto, per prime le parole. Cercherò di ricordare quale fosse il soprannome che mi avevi dato, ci sto pensando da giorni ma niente, l’ho rimosso, però era molto carino e mi faceva sorridere. Come tutte le parole che ci siamo detti è svanito. Perché per quanto possa sembrare una frase fatta alla fine rimangono i gesti e abbiamo scelto entrambi di mollare la presa. Questi erano i miei motivi. Ci incontreremo quando saremo più pronti, meno arrabbiati, un po’ più soli. E oggi è settembre, mi faccio forza da sola, non sarà facile, ma sarà come deve essere. Non dimenticarmi e prenditi cura di te.
La tua ‘piccolina’
AxA
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