A volte smarrire la felicità aiuta, perché quando si è felici si è felici e basta, non esiste altro quando invece esiste un intero un’ universo da comprendere.
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Ci sono giornate più dure di altre
Giorni in cui stare al mondo sembra la cosa più pesante
Altri in cui sembra quasi ok
Altri invece in cui a regnare è un apparente gioia di vivere.
A volte non capisco perché i miei pensieri siano direzionati verso luoghi così oscuri,
un baratro profondo dal quale uscire non è lecito .
Quando però ci si esce per qualche strana ragione, tutto sembra acquisire un senso.
Peccato che poi passa, e si ricade nel baratro
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lotto ogni giorno con la mia testa
che di voglia di stare al mondo non ne ha più
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puoi cambiare vita
puoi cambiare luoghi, persone, attimi
ma a fine giornata
rimani tu e i tuoi demoni
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il suicidio è una soluzione definitiva a problemi temporanei
Siamo così convinti che i problemi siano temporanei?
Uscirà sempre un problema, e poi un altro ancora più grave, e poi un’altro ancora, magari meno grave questa volta… ma la forza per affrontarli non vi è più
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Oggi in università, mentre facevo tirocinio in laboratorio, c’è stata una esplosione molto vicino all’ edificio in cui mi trovavo. Ho visto divamparsi una nube di fumo nera che a poco a poco è entrata nelle stanze e dei corridoi. Siamo evacuati.
Una volta fuori dall’ edificio, eravamo al sicuro perché la nube si stava allontanando grazie al vento.
Io però, essendo molto fragile in questo particolare periodo, ho dovuto trattenere con tutte le mie forze un attacco di panico.
La vecchia me era più razionale e non si sarebbe neanche spaventata più di tanto.
Questa nuova versione invece, stava rischiando di esplodere in lacrime.
Ho capito che questa mia recente fragilità non mi rende più capace di gestire le situazioni.
Oggi una evacuazione, ieri il dover camminare da sola alle 11 di sera in una strada non principale, ancora prima il dover stare nel traffico a causa di un incidente che aveva bloccato la strada.
Mi chiedo se allora sia necessario andare in terapia.
Mi chiedo se riavrò mai la mia forza.
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Ogni tanto mi capita di dare uno sguardo alle foto in galleria e oggi, per la prima volta, sfogliando le foto del 2018 ho realizzato una cosa importante.
Mi sono sentita, per la prima volta, distante da quel passato. In quelle foto c’è una vecchia me,in quelle foto è rappresentata la mia vecchia vita.
È il 2024, sto per compiere 22 anni e non sono più un adolescente.
Sono giovane, lo so.
Ma la mia vita non è più quella di prima.
Io non sono più quella di prima.
Me ne sono resa conto perché rispetto a qualche anno fa, io non riesco più ad identificarmi con la me adolescente.
Confesserò una cosa : a volte provo rabbia.
Io vorrei tornare alla me di anni fa. La me con meno traumi alle spalle. Una ne meno matura, una me che non sapeva neanche cosa fosse l’ansia sociale, la paura del futuro o dell’abbandono.
Io lo so che la vita, andando avanti, ci riserverà tante gioie ed esperienze e sarò grata per ogni singola avventura.
Ma ho paura perché insieme alle avventure ci saranno sempre più traumi, sempre più pianti e sempre più sofferenze.
Lo diceva anche Leopardi:” La felicità è un momento di intervallo tra un male e l’altro.”
Allora ripenso alla vecchia me e provo invidia per quella ragazza, perché lei quei mali non li aveva ancora vissuti.
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