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Quattro ruote e un joystick
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badcrip · 21 days ago
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Sessismo e donne disabilizate
Commenti sessisti rivolti a me nella vita ne ho sentiti davvero molto molto pochi.
Forse qualche "Ciao bella figa" da qualche automobilista fermo accanto a noi al semaforo, quando ero giovane e seduta nell'auto di qualche amica, con la carrozzina ben nascosta nel bagagliaio.
Mi facevano piacere e sorridevo compiaciuta. Mi sentivo bella, desiderata e desiderabile, come tutte le altre ragazze.
Recentemente, dove scrivo in forma anonima, mi è stato chiesto, scherzosamente ci mancherebbe, che genere di capitale materiale ero disposta a offrire nell'ambito di un potenziale contratto:tette? Culo? ...? Chi offre di più?
Non ho assecondato il discorso, ma non mi sono nemmeno incazzata. Mi ha fatto piacere, lì per lì. Ero compiaciuta all'idea di essere "oggetto di attrazione".
Ho riletto lo scambio qualche giorno dopo e ho trovato la risposta che avrei dovuto dare e non ho dato: CI METTO IL CERVELLO, C***, ANCHE PER TE CHE NON CE L'HAI!!!
Mi sono incazzata tre volte: per la battuta in sé, per non averne riconosciuto subito la natura macista e perché probabilmente il tizio, se avesse saputo con chi stava interagendo, mi avrebbe schifata senza nemmeno sapere che faccia avessi. Esattamente come ci "aveva provato", senza sapere che faccia avessi.
Tra le compagne disabilizzate se ne parla spesso di questo tema: per molte di noi è difficile riconoscere il macismo che si cela dietro a un certo genere di battute, perché è anche grazie a quelle battute, quando rivolte a noi, che finalmente ci riconosciamo come desiderabili e desiderate!
Questa dinamica, se non viene riconosciuta e contrastata, può essere molto pericolosa perché può legittimare comportamenti maschilisti.
Ricapitolando: se non sanno che sei disabilizzata il 98% di loro ti tratta come una troia o giù di lì, senza nemmeno sapere come sei fatta. Se lo sanno, il 98% di loro ti tratta come se fossi un mostro, senza nemmeno sapere come sei fatta.
E per chi arriva al virtuale in età adulta, tutto ciò è abbastanza schizofrenico!
Ma, a pensarci bene, i commenti macisti degli uomini nei confronti delle donne (abili) e lo schifare le donne disabilizzate sono due facce della stessa medaglia: in entrambe i casi le donne, tanto quelle abili quanto quelle disabilizzate, vengono appiattite su stereotipi che riproucono canoni estetici e non triti e ritriti.
Forse non scoperò più, ma il panorama incoraggia l'ormonicidio!!!
E potete andarvene tutti AFFA!!!
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badcrip · 24 days ago
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Non so se incontrare nel virtuale mi faccia bene. È uno specchietto per le allodole. Una chimera destinata ad evaporare, proprio poco prima di diventare realtà. Forse sarebbe meglio non farlo e basta. O scegliere uno strumento di comunicazione unilaterale.
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badcrip · 24 days ago
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Altrove, nei luoghi virtuali che bazzico senza dichiarare la mia identità disabilizzata, a volte mi capita di incappare in gente che cerca di flirtare con me. Forse mi ripeto, ma mi è successo recentissimamente. Questo mi genera un mix micidiale di euforia e rabbia. Euforia che nasce dal sentirsi finalmente (ancora) desiderata e rabbia perché, è inutile, ti viene inevitabilmente la domanda: cosa farebbe se sapesse chi sono? E ti viene anche la risposta: probabilmente mi schiferebbe.
Eppure io sono io, un fantasma. Una perfetta sconosciuta, una donna senza volto, per chi mi incontra nel virtuale. Io sono io e, per quanto ne sanno, potrei essere una normaloide racchia, così come una donna disabilizzata bellissima (esistono e io ne conosco una da vicino...sto a scherzà, dai ;) ).
E invece sai che le probabilità che chi sta firltando amorevolmente con te credendoti normaloide faccia una brusca inversione a U qualora scopra che la normalità tu proprio manco sai dove stia di casa (per fortuna), sono altissime. E questo fa incazzare!
Ma essere desiderata fa anche godere. E tutto ciò è schizofenico!
Ecco perché preferisco incontrare nella vita reale. Lì vedono da subito tutto il pacchetto. Non c'è quasi mai euforia, ma non c'è quasi mai nemmeno disicanto.
E soprattutto non ti poni il dilemma: E ora che faccio? Quando faccio finire il giochino?
Perché è chiaro che sarò io a decidere quando terminarlo.
'Sta cosa non c'entra necessariamente con il coinvolgimento emotivo. C'entra col desiderio di essere desiderata e che qualcuno ti faccia volare.
Sono sicura che la mia mente attragga (non tutti/e, eh), perché è già successo.
Il mio corpo ha attratto, milioni di anni fa, ma molte meno persone di quelle che attrae la mia mente.
Vorrei attrarre (ancora) anche col corpo. O almeno che la gente mi vedesse TUTTA, prima di decidere se faccio per lei oppure no.
Non so quanto mi faccia bene frequentare luoghi dove la gente entra in contatto SOLO con la mia mente e si fa fantasie sul mio corpo.
Perché io SONO ANCHE IL MIO CORPO, CHE NON È COME LO VOLETE VOI, O COME LO VUOLE LA MAGGIOR PARTE DI VOI!!!
...
...
...
"Sei bella?"
"La tua mente cosa dice? E il tuo corpo?"
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badcrip · 26 days ago
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Storie di ordinaria follia istituzionale
Oggi a pranzo è venuta la "mia vecchia" oss, quella che per sette anni è stata titolare del mio servizio.
Le ho proposto di pranzare in giardino (delle dimensioni di un'aiuola o poco più), come facevamo sempre. Lei è l'unica che accontentava questo mio desiderio, che le altre non degnano di alcuna considerazione.
Troppa fatica fare due passi, dalla cucina a lì. Poverette!
Mi ha risposto: "Mi spiace ma mi sono presa parole dall'assistente sociale, perché L. (la oss che viene di solito) le ha riferito che ti sei lamentata (come no) con lei del fatto che non volesse farti mangiare in giardino e le hai detto che io ti lasciavo farlo. L'assistente sociale ce lo ha vietato".
Peccato che all'assistente sociale nessuno probabilmente avrà specificato la distanza dalla cucina al tavolo del giardino, né tantomeno fatto notare che mangiare fuori non ha mai comportato uno sforamento dei tempi del servizio.
E, a prescindere dalla considerazione sulle tempistiche, a L. non ho più chiesto di mangiare fuori, perché lamentarsi con l'assistente sociale, quindi?
Dove siamo??? AL DELIRIOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!
Manicomio 2.0!!! W W L'AUTODETERMINAZIONE delle persone disabilizzate!!!
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badcrip · 2 months ago
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Storie di ordinario abilismo
Ero andata a correre nei campi con T., la mia carrozza elettrica (che ho deciso di mantenere anonima come me). Sempre lo stesso giro lungo il sentiero che, serpeggiando per i campi, giunge al cimitero (per abituarmi alla mia futura destinazione...scherzo, voglio essere cremata e sparsa un po' in Perù, un po' in Brasile, un po' in Giamaica e le parti intime "cenerificate" a Cà Roman), perché sono un'abitudinaria del cazzo, come dice la mia amica-sorella E., che forse non l'ha mai detto ma probabilmente lo pensa.
Faccio la rotonda e inizio il tragitto a ritroso per tornare a casa, quando vengo affiancata da un'auto, con uomo al volante e donna seduta al posto della suocera. Grande classico, siamo in Veneto, del resto.
Non ero ferma e non credo avessi l'aria smarrita, né disorientata. Ad essere sincera stavo chiacchierando al cellulare con un'amica.
Lei:"Ciao, stai bene?"
Io:"Sì"
Lei:"Sai dove stai andando?"
SAI DOVE STAI ANDANDO???!!!
Io...NON HO NOMINATO DIO, GENTE!!! Eppure sarebbe stato adeguato e pertinente, da brava bergamasca naturalizzata veneta.
VOGLIO UNA STANDING OVATION! ! ! ! ! ! ! !
Dicevo:
Io:"Sì, e voi sapete dove state andando?"...d.p.,d.c.l.i., p.d.b.c., comprate-una-vocale!!!
Il divertente è stato...CHE MI HANNO PURE RISPOSTO!!! Abilisti e pure svegli, hanno colto la vena ironica al volo, proprio!!!
Poi magari queste stesse anime pie son capaci di vedere una persona senza fissa dimora agonizzante sul ciglio della strada e passar dritto, pensando pure di avergli fatto un favore a non passargli sopra due o tre volte con le ruote dell'auto...perché ci sono gli/le sfigati/e di serie A, da soccorrere ANCHE QUANDO NON TE LO CHIEDONO, e quelli/e di serie B, che vanno aiutati a porre fine alle loro miserabili esistenze.
SAI DOVE STAI ANDANDO???!!! No, ma so dove ti manderei...te lo dico? ;)
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badcrip · 3 months ago
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Donne disabilizzate e app/siti di incontri
Frequentare siti e app di incontri per una donna disabilizzata è come andare in guerra: bisogna azzeccare la strategia giusta e non è detto che se ne esca vive!
Prima decisione da prendere: quando rivelare la propria identità disabilizzata e con quale strumento farlo per evitare di traumatizzare il malcapitato che sta al di là dello schermo. Altruismo? Filantropia? No, egoismo puro. Se li traumatizzi, poveri normaloidi, le possibilità di ghosting aumentano esponenzialmente, mentre quelle di portarsi a casa una trombata, già minime, raggiungono tragicamente lo zero assoluto. Bisogna studiarsela bene, roba da master di secondo livello!
Io le ho provate quasi tutte: non rendendo visibile la mia identità disabile nella bio, ma informandone la persona con cui chattavo dopo i primi scambi; non informandola proprio, fino a poco prima della sua richiesta di appuntamento; scrivendolo sulla bio (è così che ho scoperto che in Italia il tasso di analfabetismo è dilagante: molti non leggono la bio, forse sono fermi allo stampatello maiuscolo o alla prescrittura, perché quando poi, nel corso della chat, emerge l'informazione, cadono dal pero. "Ah, ma non me l'avevi detto?", "Ma come, non hai letto che mi sposto con una carrozzina elettrica?"!!! "Ma dove l'avresti scritto???" Forse nel 2025 they don't know the meaning of "carrozzina elettrica"? Misteri insondabili della fede nel dio can, nota divinità egizia, parente stretto di Anubi)...l'unica che non ho provato è mettere la foto profilo di una donna disabilizzata. Mossa strategica per non attirare i simpatici devoti o devotee, persone morbosamente attratte da persone disabilizzate - tipo il prototipo del maniaco sessuale con i capelli laccati e tirati indietro, in cui un paio di volte ho avuto la sfortuna di imbattermi nella vita.
Le ho provate quasi tutte e non saprei ancora dire quale sia la strategia migliore.
Comunque a prescindere dal quando e dal come tu scelga di rivelare la tua identità disabilizzata nell'ambito di un incontro online (ma puoi anche scegliere di non rivelarla affatto e fargli la sorpresona al vostro primo incontro vìs-à-vìs :D Non ho ancora avuto modo di sperimentare l'opzione, ma quando succederà, non mancherò di fornirne una descrizione dettagliata), quando lo fai, sarà come iniziare un gioco dell'oca a due uscite.
1° opzione -> vai sulla casella "figlia di Frankestein". Lo diventi proprio la figlia di Frankestein per loro. Loro che non ti hanno mai vista, manco in foto (perché hai scelto di non postarla), eppure sanno che SICURAMENTE sei una creatura MOSTRUOSA, solo per il fatto di essere disabilizzata! E il ghosting è lì, ad un colpo di clic. Clic, eliminata. Fine del giochetto.
2° opzione-> i pochi eletti che non ti considerano la figlia di Frankestein, ti vedono come vedono tutte le altre: 'NA TROIA. E quindi: ti inviano foto di cazzi, meme di cazzi, descrizione del loro cazzo...(Il tutto senza chiederti il consenso, ovviamente, che dev'essere un po' demodè, di sti tempi)
Insomma, se per caso avessi avuto vuoti di memoria rispetto all'anatomia di un pene, dopo questo minuzioso ripasso potresti tranquillamente essere pronta per il diploma di specializzazione in andrologia!
La versione alternativa a " 'NA TROIA" è diventare la loro "PROPRIETÀ PRIVATA". "Con chi stavi chattando che t'ho vista che c'hai il pallino verde di chi è online, anche se non stai chattando con me?"
No more choices, complimenti per la tua originalità, utente maschio cis e etero medio di quei siti e app (con le donne non ho ancora provato, ma mi dicono non sia molto meglio :( )!
E poi, appunto, ci sono loro, i Devoti o Devotee. Lì puoi trovare ovunque, non solo sui siti o app di incontri, ma anche in altri luoghi virtuali o reali, tipo al supermercato.
Il mio primo contatto con uno di loro è stato molti anni fa. Avevo tappezzato la città di volantini per cercare delle studentesse o lavoratrici che vivessero con me, offrendomi assistenza in alcuni momenti della giornata in cambio dell'alloggio gratuito.
Mi chiama un tizio dal forte accento bergamasco (non me ne vogliate, cari compaesà, ma l'accento bergamasco è da suicidio ormonale istantaneo), che mi dice: "So che probabilmente avrai già trovato e che cercavi donne, né (se qualcuno vi dice "né", non c'è scampo: è bergamasco o bresciano o muerte), ma io sarei disponibile, né (a quel punto il mio ormone già agonizzava)".
Rispondo: "Hai detto bene, ho già trovato e comunque cercavo coinquilinE!".
Lui: "Magari potremmo telefonarci o scriverci ogni tanto...e poi potremmo incontrarci...Sai, io sto bene economicamente, non mi interessa la tua pensione d'invalidità. L'unica cosa che desidero è fare felice una donna disabile".
Io: "Sono già felicissima! Faccio i saltoni di gioia, grazie, ma non dirlo all'inps che so saltare, che me la cavano, la pensione!".
Lui: "Allora mi dai il numero di qualche tua amica DISABILE"?
Io: "Non ho amiche. Ora devo andare, ciao."
Viscidume.
Riassumendo: non c'è mai pace per una donna disabilizzata!
Traendone le dovute conclusioni: MEGLIO LA MASTURBAZIONE, SODDISFAZIONE GARANTITA E, VI ASSICURO (sull'argomento potrei scrivere la Treccani in dieci volumi ;)) NON RENDE CIECHE!!!
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badcrip · 3 months ago
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Bloccatemi se non ne volete sentir parlare ma ogni giorno vi ricorderò che ogni piccolo gesto è importante per manifestare il nostro dissenso nei confronti di chi ci vorrebbe schiavi e non lavoratori.
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badcrip · 3 months ago
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"Credi davvero di essere valutata per il tuo corpo e non per ciò che pensi?".
Ciò che penso l'hai visto bene, eppure sei sparito! :D 10 e lode per la coerenza, a dispetto delle etichette di cui ti fregi!
Il mio corpo non te lo meriti, perché non saresti in grado di apprezzarne la bellezza. Bellezza propria di tutti i corpi e che si deve saper riconoscere. Bellezza di un corpo che va apprezzato con la testa, per poterlo essere anche dagli occhi.
Tu invece vai al mercato, di qualità e in linea con i canoni vigenti....e magari pensi pure di essere libero.
Non te lo meriti il mio corpo, e non ti meriti neppure la mia mente. Buona spesa all'ingrosso!
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badcrip · 3 months ago
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Raga io non lo so, non lo so davvero ma sento un'aria frizzantina, di persone che si impegnano alla divulgazione informativa ce ne sono così tante che mi pare qualcosa stia accadendo, forse è tardi e non ce la faremo, ma vorrei così tanto strizzare in un abbraccio infinito tutte le persone che si stanno impegnando per sensibilizzare e informare l'opinione pubblica sul referendum 8 e 9 giugno.
Da soli non siamo nessuno, eppure quei due giorni lì vestiremo i panni di veri parlamentari, perché il giorno dopo delle leggi potrebbero non esistere più e molti di noi vedere spuntare fuori diritti veri e concreti, ma ci pensate, cioè, ci pensate la potenza di una matita quant'è grande?
Tumblr media
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badcrip · 3 months ago
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Sono uscita con un uomo conosciuto su una piattaforma di microblogging. Era la prima volta che ci incontravamo ma sapeva che sono una donna disabilizzata.
Ci sediamo al tavolino di un bar e ordiniamo da bere. Insieme all'aperitivo ci portano degli stuzzichini da mangiare. Gli chiedo se per favore può imboccarmi e lui gentilmente si sposta vicino a me e lo fa.
Spesso, soprattutto quando mangio o quando parlo, succede che involontariamente mi inumidisca di saliva il labbro inferiore. Capita anche questa volta e con il primo tarallo che mi mette in bocca, succede anche che le sue dita entrino in contatto con il mio labbro e si bagnino della mia saliva.
Le asciuga senza minimamente scomporsi e continuamo amenamente a chiacchierare. È stata una serata piacevole e lui è stato veramente carino...ma quello è stato il primo e l'ultimo tarallo che mi ha messo in bocca!
Io avrei voluto sprofondare negli inferi come i protagonisti del film "Un viaggio al centro della Terra" (che forse manco esiste come film), mi sono sentita veramente morire e mi sono chiesta: "Ma perché CAZZO continui a provarci, tu, a sedurre o comunque a metterti in gioco?".
Poi però mi sono anche detta: "Ma scusa...i baci con la lingua non sono forse erotici? E non sono forse uno scambio di salive? E le leccate di collo? E la lingua dentro l'orecchio?...E i pompini?".
Se tutte queste pratiche, che implicano uno scambio di salive o il contatto della saliva sulla pelle altrui, sono considerate erotiche perché CAZZO non può essere erotico anche leccare il dito di uno che ti sta imboccando?
L'erotismo è nella testa, così come lo è ciò che ci fa schifo. È tutto nella testa e ciò significa che noi possiamo allargare le maglie di ciò che consideriamo sessualmente desiderabile, basta solo saperlo vedere. Anzi, basta solo pensarlo possibile.
E in quel "basta" ci sta un mondo, un universo di contraddizioni. Le mie per prime, che da un lato, se mi metto in gioco sempre (o quasi :( ), nonostante le molte batoste (e qualche sporadico successo) vuol dire che un po' ci credo di poter diventare "il soggetto dei desideri" (oggetto non mi piace) di qualcuno o qualcuna. Ma dall'altro so di avere una montagna di abilismo interiorizzato che negli anni, delusione dopo delusione, è diventata più alta dell'Everest e difficile da buttar giù.
E quando gli incontri avvengono online è peggio, perché tu sai che il tuo cervello colpisce e ne sei consapevole perché l'hai visto succedere. Ma è il tuo corpo, quando deciderai di svelarlo (momento di crudeltà autoinflitta), che non sai come, con che occhi verrà guardato.
È il corpo il tuo punto debole... O il tuo punto di forza ma solo se tu lo vedrai come tale.
E quando tu riuscirai a vedere il tuo corpo come il tuo punto di forza, allora sarai inattaccabile.
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Allora...chi vuole farsi leccare il dito da me? ;)
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badcrip · 4 months ago
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Referendum 2025: Come le Persone con Disabilità Possono Votare in Modo Accessibile e Autonomo
Dalle cabine accessibili al voto assistito, passando per il trasporto gratuito e il voto a domicilio: tutte le informazioni utili per le persone con disabilità che vogliono partecipare ai referendum dell’8 e 9 giugno. Scadenze, procedure e strumenti disponibili In vista dei cinque referendum dell’8 e 9 giugno 2025 – che riguardano temi fondamentali come licenziamenti, contratti precari, appalti,…
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badcrip · 4 months ago
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Ho perso l'autoironia, qualcuno/a ne ha da vendere? Sono disposta a pagarla in cash e senza rateizzazione :)
Sarà perché le attiviste vere e gli attivisti veri dicono che l'ironia e l'autoironia sminuiscono e depotenziano la portata del messaggio antiabilista, sarà che l'avanzare dell'età e dell'età cronologica (quella psicologico-mentale è sempre molto green, evergreen) mi hanno prosciugato la vena in cui scorrevano libere e gorgoglianti, come un ruscello di montagna, ma ora fatico a ritrovarle. E mi dispiace molto perché le ho sempre considerate un ottimo strumento per affrontare l'orrore abilista e le altre bruttezze della vita.
Dai ragazze, tornate dalla zia, che senza di voi mai 'na ggggioia (e qui ogni riferimento è IMpuramente;) )
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badcrip · 4 months ago
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Non sono capace di gestire le relazioni affettivo-sentimental-sessuali nella vita reale, figuriamoci in quella virtuale. Mi mancano le competenze. Ho problemi di codifica e anche di trasmissione dei segnali. Di codifica perché spesso, non sempre ma spesso, fatico a capire quando una persona è attratta da me...e quando lo capisco spesso, non sempre ma spesso, non ci credo fino in fondo che quella cosa lì stia succedendo davvero a me! Sono ambigua nei messaggi che trasmetto perché è vero che "la butto in caciara" e uso l'ironia e/o lo scherzo come modalità di difesa. Sì, perchè anni di abilismo subito, sia quello altrui che quello che ho interiorizzato e uso contro me stessa, si sono accumulati, solidificati, stratificati, fino a diventare un everest impossibile da scalare. E allora succede che spesso ti accorgi a scoppio ritardato che proprio tu stai muovendo del desiderio nell'altro/a (o forse te ne accorgi ma non ci credi fino in fondo). E questo non succede quasi mai e non lo sai gestire. Non ne sei abituata e ne sei terrorizzata. Non sai dove ti porterà e se sarai all'altezza delle altrui aspettative. Nel dubbio ti dici che non lo sarai. Usi l'ironia e lo scherzo per difenderti, ma se questo non ha conseguenze nella vita reale, perché lì lo vedono che sei la "figlia di Frankestein" (secondo loro) e a nessuno viene voglia di prenderti sul serio, nel virtuale e quando sei in anonimo, questa modalità viene scambiata come un invito anche quando non lo è. È tutto molto schizofrenico!
Ho scoperto di avere un potenziale di seduzione, ma spesso non sono in grado di usarlo e, prima ancora, di riconoscerlo. Un po' come se nella dimensione affettivo-sessuale fossi rimasta allo stadio preadolescenziale pur avendo una certa. L'abilismo, altrui e interiorizzato, ha fatto un lavoro sopraffino. Ed è proprio una grandissima merda!
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badcrip · 4 months ago
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Il tuo corpo è divisivo, sia nella sua presenza che nella sua assenza. Un'ottima linea di demarcazione che separa nettamente chi si prende il rischio di averci a che fare da chi invece lo schifa, spesso senza averlo nemmeno visto.
Anche un "no" è divisivo: divide le persone tra chi è in grado di accettarlo e rispettarlo e chi lo butta via, insieme alla persona che lo ha pronunciato.
Meglio così, non ti sei dovuta svelare a chi, probabilmente, ti avrebbe buttata via comunque una volta saputo chi sei.
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badcrip · 5 months ago
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Reblog di servizio
A A A
Sto cercando di nuovo una casa o una camera a Milano. Lavoro in zona Isola quindi nel caso fosse possibile qualcosa lì vicino o facilmente raggiungibile. Se possibile, fate girare! Grazie!
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badcrip · 5 months ago
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Da vicino nessuno/a è normale...alcuni/e nemmeno da lontano
Questa mattina ho visitato una mostra. Si chiama "L’anomalia e la norma – La variabilità della vita tra anatomia e biologia". La guida spiegava che l'obiettivo della mostra è mettere in crisi i costrutti di "normalità" e "anormalità", rendere sfumato il loro confine, collocarli lungo un continuum anziché contrapporli. Mi ha fatto ricordare una frase sentita in luoghi e tempi lontani. "Da vicino nessuno è normale".
Per anni quella frase è stata il mio baricentro, la lente con cui guardare il mondo, una realtà da difendere con le unghie e con i denti.
Ora invece un po' mi confonde: la ritengo vera e falsa allo stesso tempo. Perché se è vero che la "norma" definita tale dalla medicina è di per sè un costrutto arbitrario (e quindi non una verità assoluta), è altrettanto vero che in the real life è (purtroppo) ben chiaro a tutti/e chi è "normale" da chi non lo è, cosa è "normale" da cosa non lo è.
"Normale", per esempio, è abile, eterosessuale, cisgender, occidentale, "sano" (qualunque cosa significhi)... E "normale" è bello, buono e socialmente accettabile, mentre "anormale" è tutto ciò che non rientra nella norma e, proprio per questo, è sfortunato, disgraziato, scandaloso, offensivo, non sessualmente attraente, improduttivo e molto altro.
Questo non è mera speculazione teorica, ma si traduce in un divieto di accesso a luoghi e esperienze che una maggioranza impone a una minoranza in nome di una presunta assenza di "normalità". "Normalità" che non esiste ma che di fatto esiste perché è stata nominata, sancita da quelli/e che detengono il potere. Il potere di nominare le cose e quindi di farle diventare realtà. Il potere di decidere chi e cosa è "normale" e chi e cosa non lo è e di connotare positivamente chi o ciò che rientra in questo concetto e negativamente chi o ciò che non vi rientra.
Quindi da vicino nessuno/a è normale...ma qualcuno/a lo è più di altri/e in the real life, altrimenti dovremmo poter tutti/e godere degli stessi diritti e così non è perché la maggioranza "normale" gode di privilegi che alla minoranza "anormale" non sono concessi.
Forse allora ammettere questo è il modo per poter parlare dell'assurdità del concetto di normalità e dirci che non esiste ma al contempo esiste, senza che sembri una contraddizione in terminis. O forse possiamo dirci che lo è una contraddizione, e che va bene così, perché riflette la complessità umana.
Pensieri sparsi e ragionamenti in divenire.
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badcrip · 5 months ago
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magico mondo di tumblr, oggi mi rivolgo a te per un aiuto con la mia ricerca! sono un dottorando (dignitosamente disperato) in sociologia e ricerca sociale, e la mia ricerca si concentra sugli ostacoli e le discriminazioni che le persone trans* incontrano nel mondo del lavoro.
cerco persone di qualsiasi età che abitino in emilia-romagna (soprattutto bologna, reggio emilia, rimini e rispettive province!) e si riconoscano come persone trans, non binarie, agender, genderfluid o qualsiasi altra identità nell'ombrello trans*, che abbiano voglia di farsi una chiacchierara in un’intervista!
l'intervista può essere fatta online o di persona, non ci sono risposte giuste o sbagliate e sono anch’io una persona trans, quindi non ho un approccio da zoologo che studia le cavallette: il mio obiettivo è far risuonare le nostre voci in posti come l'università, dove raramente arrivano, e portare un tema iper mega ignorato.
se vi interessa o conoscete persone a cui potrebbe interessare scrivetemi! se volete fare un reblog per il sociale (o meglio, per il sociologico) apprezzo, grazie mille ♡
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