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Non so, in realtà non so quasi niente, ma penso molte cose. Penso che l'amore vero sia una favola, e che non esiste e non esisterà mai una sola persona per ognuno, e penso anche che se esistesse di certo non la troverebbero tutti nelle vicinanze. Penso che se due persone debbano stare insieme per mera compagnia, non staranno mai veramente insieme ma profondamente divisi da un muro. Penso che chi dopo aver fatto l'amore pensa solo a fare la doccia non abbia fatto l'amore. Penso che pensare non mi renda più intelligente di qualcun altro. Penso che ci lamentiamo che ci vendano la musica di Rovazzi ma non riconosciamo che quando ci vendevano i Sex Pistols eravamo tutti contenti. Penso che i puristi in ogni campo siano persone fastidiose. Penso che il 90% delle persone mi annoia profondamente, ma non è colpa loro bensì mia. Penso che quando vado a ballare sono in un posto palesemente non mio, ma che mi offusca i pensieri e quindi va anche bene così. Penso che indosso una maschera diversa per ognuno e sono consapevole di farlo. Penso che sono stato anche senza maschera di fronte a qualcuno, però, e infatti penso di aver fatto proprio bene. Penso che è fin troppo facile perdersi in alcol e droghe piuttosto che affrontare i propri problemi, ma penso che siano delle scorciatoie molto allettanti, non siamo mica scemi. Penso che sia stupido volere una tipologia di amore più di volere una persona. Penso che i miei 18 anni non torneranno mai più e dovrò abituarmici. Penso che ho trovato una strada nella vita ma che dovrei seguirla senza fare mille scorciatoie come in macchina. Penso che una giacca e una camicia possa farmi sentire molto meglio con me stesso, e penso anche che per una volta me ne fotto di quanto sia un pensiero superficiale. Penso che ammettere di avere l'ansia mi destabilizzi più di avere un attacco di panico. Penso che il contachilometri della mia mente voli più veloce di quello della mia macchina. Penso che è meglio se riaccendo la musica e smetto di pensare. Twenty One Pilots - Car Radio. Fine delle trasmissioni.

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Scusa mà

“Scusa mà”

Quante volte ripeto questa frase, con poca convinzione, per un piatto lasciato in giro, per una maglietta sulla sedia, per una dimenticanza qualsiasi. Quante volte lo dico solo per levarmi una discussione davanti. Invece, per una volta, dovrei mettere da parte il mio gigantesco orgoglio e farlo davvero. Dovrei chiedere scusa per quanto può essere fastidioso vivere con me, per esempio quando passo la sera solamente cercare motivi per arrabbiarmi e litigare. Dovrei chiedere scusa perché non è colpa tua se hai aspettative su di me, dovrei esserne contento ma non funziono così, ho paura delle pressioni, ho paura di non poterle mai raggiungere. Sarà per colpa di quelle parole, quelle ultime pesanti parole che mi pesano la notte, quelle parole di cui sento la difficoltà di rispettare: “Sono fiero di te”. Dovrei chiederti scusa perché sono ottuso e non riesco a capire che non è colpa tua se è andata così, che è una situazione tanto brutta per me quanto per te. Dovrei chiedere scusa perché preferisco buttare i problemi sotto al tappeto che mostrarteli, odio discutere, e in fondo in fondo non voglio disturbare. Probabilmente non sarò mai un buon figlio, e non credo che sarò un bravo genitore, ma spero che tu capisca che non è colpa tua se non lo sono, ma solo colpa mia e della mia testardaggine.

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Vorrei farti scomparire in un abbraccio come scompari nei tuoi maglioni giganti

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Evasione.

Sono sempre stato innamorato delle mie piccole cose e delle mie piccole fissazioni, adoro la mia casa, adoro la mia città, adoro i miei piccolo posti nel mondo. Finché sto bene adoro scegliere tra i miei vestiti preferiti, tra i dopobarba che mi piacciono, adoro i miei amici, amo il mio aperitivo a due euro, stravedo per il solito posto dove fumiamo il sabato. Non provo il peso di rimanere in casa, mi basta andare sul faro per essere felice e non provo ansia per qualcosa che non va. Si adoro le piccole cose che compongono la mia vita.

Ma adesso, ma proprio quando c'è qualcosa che non va come dovrebbe odio tutto questo. Non sopporto l'idea di rimanere in casa, o di dormire nel mio letto. Ho bisogno di fare fare e strafare, non stare un secondo solo, spingermi sempre un centimetro più in la. Tutto pur di fuggire. Di fuggire da qui e da quello che sono, che non mi sembra realmente, nonostante tutti gli sforzi, mai abbastanza. Mai abbastanza per le persone a cui voglio bene, mai abbastanza per le mie aspettative, troppo stronzo con chi non mi interessa.

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Vattene a fare in culo tu e il tuo lamentarti di tutto, i tuoi atteggiamenti schifosamente egoistici, il tuo zero rispetto per i sentimenti che non riguardino te.

Ho semplicemente sbagliato a fidarmi di te

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Finché il punto non siete voi non ve ne fotte un cazzo.

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06.38

Oggi l'alba è alle 6:38. Mancano 3 minuti al sorgere del sole, e non c'è possibilità che ne manchi uno di più, maniacalmente alle 6:38 la terra esporrà la sua faccia al sole. Niente ritardi. Niente scuse. Niente fallimenti. Niente negligenze. Come si fa a non sentirsi sbagliati in confronto alla perfezione?

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L'accoppiata timidezza-perversione è un'arma a doppio taglio che alterna l'eccitazione all'inadeguatezza che ne consegue.

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Ah, la maturità quest'anno... Ah il nautico... E che fai dopo?" "Eh mi imbarco" "Ah bello auguri" Da praticamente oltre 6 mesi avrò affrontato questo conversazione centinaia di volte con amici, parenti, professori, baristi, vicini rompipalle ecc ecc. Eh si, in effetti è questo che vorrei fare, ma a furia di parlarne con persone il cui interesse spicciolo nel portare avanti una chiacchiera futile mi sono scocciato ancor prima di cominciare. Il problema di fondo di cui mi sono reso conto troppo tardi è che ho creato troppe aspettative. Ormai tutti si aspettano che io a settembre parta per tornare chissà quando, ma in realtà non è così. Per quanto io possa esserne convinto, mi fa paura buttarmici a capofitto per svariati motivi che si possono riassumere in uno solo: ho paura di fallire perché è troppo importante per me. Ho paura che la vocina che mi punzecchia in testa e che in certi giorni mi fa chiudere nel letto mi faccia fallire. E fallire nella cosa che più ti tocca nel profondo del tuo stomaco, che sta di casa esattamente di fronte il magone nello stomaco che non ti fa dormire la notte è la cosa peggiore per chi ha paura di deludere tutti. Come posso non aver paura del fatto che tutti, da mia madre, ai miei migliori amici, fino ad arrivare a quello che pulisce nel palazzo dovrebbero sapere che non ci sono riuscito neanche in questo? E soprattutto come posso campare con l'ansia di essere all'altezza delle aspettative di qualcuno che la religione cattolica suppone essere in un posto decisamente migliore di questo?

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Voglio picchiare qualcuno e poi darmi fuoco

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Sembra impossibile.

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Le onde della vita.

Si lo so, sono un mediocre noioso che parla sempre delle stesse cose e fa sempre le stesse metafore perché guarda caso gli piace il mare. Però non posso fare a meno di pensare quanto il mare con le sue onde sia immenso, meraviglioso ma stronzo, pericoloso e cattivo allo stesso tempo, stare in mare è un po' come vivere. In geologia, cito testualmente da Wikipedia, l'onda marina è un movimento della superficie delle acque degli oceani, mari e laghi. Mi sono sempre piaciuto, e mi è sempre piaciuto nuotare contro di loro quando il mare è agitato, fino a quando non sono troppo stanco e mi faccio trascinare e riportare a riva. Ho sempre fatto così, a mare, nella vita e con le persone. Sempre contro il verso opposto, senza mai esagerare, senza mai superare il limite, senza mai azzardare troppo. Tanto poi lasciandomi andare tutto mi riporta al mio posto, alla mia comfort zone, dove le onde si infrangono senza particolari danni e a me arrivano solo gli schizzi. In barca invece ho sempre guardato quello che mi hanno insegnato, quando l'onda ti viene da dietro accelera quando ti porta e decelera quando è in stallo, quando ti viene da davanti prendila leggermente di traverso. Mi è piaciuto forse troppo e ho deciso di adottarlo anche nella vita, se qualcosa mi spinge lo seguo, se niente mi spinge sto fermo, se qualcosa mi viene addosso cerco di prenderla il meno possibile in faccia. Tutto giusto, ma rimanere in balia delle onde e assecondarle per paura e rispetto del mare non è un concetto che mi ha fatto bene trasportarlo nella vita, chi se non si fa toccare dalle paura e dalle avversità magari sarà incosciente, ma riesce a ottenere il decuplo delle cose che ricevo io mentre mi faccio sommergere dalle difficoltà e dalle mie paure.

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Il mondo è un posto bellissimo fino a prova contraria

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Stasera trasformero' 12 euro in una sbronza epocale

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Mi sono rotto i coglioni

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Vorrei solo un perché