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Ridi e resta
O vivi e vai
Sei il rumore dei miei guai
Hai il sapore degli sbagli
Non m’importa se mi spogli
Sono troppa per me stessa
Posso darmi un poco a te?
Tra le tante scegli me
Ridi e resta.
clear-skyline
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prendi e vola
via e vai
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La vita è un equilibrio tra le piccole cose e i grandi sogni
Fonte: uno dei miei zii... quello che mi somiglia di più
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Voglio occupare meno spazio
Voglio essere così minuscola da poter essere portata ovunque
Voglio essere quel bel rossetto che ficchi in valigia perché “tanto è piccolo, ci sta”
Voglio essere scelta sempre, indispensabile
Voglio essere indispensabilmente meno ingombrante
clear-skyline
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“Allevata in cattività”
Il mio psicologo dice di aver raramente sentito commenti aggressivi come quelli dei miei familiari nei miei confronti.
Cavolo, ho pensato, ma davvero?
Alla prima seduta gli raccontai di vivere nella famiglia del “Mulino bianco”
Aah.. quante cose non capivo.
Si nascondono, viscide
Si insinuano
Graffiano piano la parte interna della pelle, quella che fuori non si vede
Lacerano, a lungo andare
Le loro parole
Fanno male
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Sono cresciuta, tutto attorno a me è cambiato.
Ho raggiunto obiettivi inimmaginabili, sono stata fiera della mia enorme determinazione. Ho imparato a viverci con me stessa, ho imparato a donarmi al mondo.
Ma il fatto è che adesso il mio mondo si divide a metà. Porto avanti due vite diverse, in due regioni diverse: una che mi riempie di gioia e amicizia ogni giorno, la vita che mi sono guadagnata da sola lottando contro tutto e contro tutti, la vita nella quale vivo il mio sogno. L’altra è la vita che profuma di casa e di infanzia, nella quale vivo con la mia famiglia e nella quale dimorano quelli che erano i miei amici più cari ai tempi del liceo.
E ora eccomi a casa. Nella mia vita n°2. Dove mi sento sola. Infinitamente sola. Non capisco come sia possibile ma il mio destino sembra essersi interrotto qui. Sento come se questa terra chiamata casa si fosse inaridita, non dasse più i suoi frutti. Qui tutto si è interrotto e gli unici rapporti sani che mi sono rimasti sono per la maggior parte con i miei familiari. Com’è potuto succedere?
E ora eccomi a casa. Dentro queste mura alle quali non penso più di appartenere. Dalle quali voglio scappare. Com’è potuto succedere?
Voglio tornare ai miei rapporti genuini, sinceri. Alla gioia di vivere il mio sogno. Lassù, a Bologna. Mi manca la mia libertà, le mie strade piene di gente, le mie possibilità di futuro.
Che strana estate questa che mi ha aperto gli occhi
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Costantemente in me
Ancora una volta lui mi ha riportata a digitare su questo schermo parole che mi bombardano la testa ormai da giorni. In questo periodo il pensiero di lui mi si para davanti alla mente più che mai e non ne capisco il motivo. Beh, c'è da dire che questo pensiero non mi ha mai abbandonata del tutto, nonostante il tempo che passa e che cambia il corso ed il senso delle cose. Pensare a lui è sempre stato un'esperienza più particolare del semplice "ricordare". A differenza di tutti gli altri ricordi, il suo possiede più nitidezza, possiede una voce ed un profumo tutt'ora inconfondibili. Come dicevo, ormai sono abituata a lui che passeggia nella mia mente distraendomi dal sonno o che si affaccia tra le frasi più profonde di una canzone. Ormai è da un po' che lo definisco "la costante della mia vita". Ma ciò che è costante è il pensiero di lui dentro la mia testa. Non è costante invece l'intensità con la quale vi risiede. In questi giorni la sua immagine è ancora più nitida, la sua voce più squillante, il suo profumo sparso nell'aria. E non capisco proprio perché. In dei momenti lo penso così intensamente che credo quasi di creare un legame tra le nostre menti e mi inquieto. In quei momenti mi sembra impossibile che non riesca a sentire che lo sto pensando così intensamente, mi sembra strano che non riesca a sentire, almeno in lontananza, la mia voce che urla il suo nome. Deve accorgersene in qualche modo. Ogni volta che lo rivedo dal vivo provo sempre la stessa sensazione. Quel brivido freddo lungo la schiena come provocato dalla collisione dei nostri campi vitali. È sempre stato tutto diverso con lui, è sempre al di sopra, insuperabile, incomparabilmente lui. Mi rifugio spesso nelle illusioni. Mi ci rifugio spesso perché sento che questo nostro essere collegati debba finire in qualche modo prima o poi. Questo circuito non può restare aperto. Dunque penso che un giorno ci sarà il nostro momento, per davvero. Mi immagino, ci immagino, anche se l'immagine del suo sorriso mi distrae anche in questo momento... Noi, qualsiasi sia il luogo. Con lo sguardo altrove e l'inconscio che vaga, perso a cercare quello dell'altro. All'improvviso il bisogno di andare indietro, camminare, come in rewind, senza voltarci. Poi boom Scontrarci, voltarci, ritrovarci, capire che quello è il momento, il momento di iniziare finalmente qualcosa che la vita ci aveva solo preannunciato come zampilli di lava prima dell'eruzione. Il momento in cui il mio piccolo cosmo, forse anche il suo, rimette in ordine il suo caos, in cui il cercare diviene un trovare, in cui le nostre energie da sempre complementari si appaiano perfettamente, il puzzle è completo. Ma l'inizio deve solo trovare il momento giusto per ricominciare.

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Quei momenti che lei stampò nel suo cuore come sulla prima pagina di un giornale, per lui non furono altro che parole tra parentesi saltate.
- clear-skyline
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Osare è perdere momentaneamente l’equilibrio. Non osare è perdere se stessi.
Soren Kierkegaard (via orachesaituttodime)
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Soffro di iperattività immaginativa, la mia mente tende a saltellare un po’ di qua e di là e ho qualche guaio tra fantasia e realtà.
Woody Allen, Io e Annie (via apneadiparole)
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