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“Giuramenti” 2017/18
Director, stage and lighting designer: Cesare Ronconi
Text: Mariangela Gualtieri
Dramaturgy of the body: Lucia Palladino
With Arianna Aragno, Elena Bastogi, Silvia Curreli, Elena Griggio, Rossella Guidotti, Lucia Palladino, Alessandro Percuoco, Ondina Quadri, Piero Ramella, Marcus Richter, Gianfranco Scisci, Stefania Ventura
Logistics and press office: Lorella Barlaam Costumes: Cristiana Suriani
Wooden structures: Maurizio Bertoni
Production Teatro Valdoca
in collaboration with L’arboreto -Teatro Dimora di Mondaino, Teatro Petrella di Longiano
with funding contributions by Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesena, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna supported by Emilia Romagna Teatro Fondazione
Showed in: Teatro Dimora (Mondaino), Teatro Petrella (Longiano), Teatro Bonci (Cesena), Teatro Vacello (Roma), Teatro Bellini (Napoli).
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Giuramenti - Teatro Valdoca grafite su carta (1x3 metri)
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Uno e due volti
Appartenenza aperta alle molteplicità
2016
stampa su forex (pvc)
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CO-PRESENZE O DELL’EVADERE DALL’IMPOSIZIONE DEL DEFINITIVO
2016/2017
Definire [dal lat. definire «limitare», der. di finis «confine»]: determinare fissando i limiti. Definire qualcosa vuol dire limitarla, immobilizzarla, e limitare significa negare parzialmente. La definizione nega tutto ciò che esclude. L’essere umano per sua natura da una forma alle cose, le rappresenta, le nomina. Dare un nome alle cose significa isolarle dal caos del resto e concepirle razionalmente. Il nome è un’antica tecnica che abbiamo sviluppato per orientarci nel mondo e per comprenderlo, ma la dominazione diventa un atto violento quando non deriva dalla volontà di conferire dignità condivisibile alla cosa che intende nominare e diventa, invece, volontà di definizione, che tende più all’uso, allo sfruttamento utilitaristico della cosa che definisce.
Ho la necessità di rendere meno netti i confini di questa zona di spazio che è il mio corpo, l’unico luogo inevitabile, che è irrimediabilmente qui, mai altrove, ma in potenza carico di tutti gli altrove esistenti o immaginabili. Non voglio sfuggire al mio corpo, ma evadere con lui dalla richiesta di definizione e certezza che preme. L’intero, il definitivo, non può rappresentarci. Apparteniamo al molteplice, siamo plurali. Per questa inevitabile condizione in cui ci si trova, in cui non si è in forma singolare, non per avere una maliziosa aura di mistero, si rivendica l’impossibilità di un’immagine netta di sé. Non è una rivendicazione violenta quella che si persegue, ma non è neanche pacifica (nel senso accondiscendente del termine). È una rivendicazione intima, non privata, ma è anche politica in senso largo. È la necessità di “rimanere aderenti alla propria anima”.
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Suggestioni anatomiche
2014
Suggestione: Fenomeno della coscienza per cui un’idea, una convinzione è imposta dall’esterno, da fatti e situazioni valutati non obiettivamente e da impressioni e sensazioni soggettive non vagliate in modo razionale e critico. Con significato più generico e attenuato vicino a quello di suggestività: che induce uno stato di abbandono sentimentale e di patetica commozione.
Anatomia: nell’uso comune struttura anatomica di un corpo o di determinati organi del corpo.
*Le definizioni sono parziali in quanto adattate ai fini del lavoro.
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Impressioni anatomiche
2014
Impressione: atto ed effetto dell’imprimere, cioè lasciare un’impronta su un corpo e l’impronta stessa che vi rimane. In ambito fotografico, l’azione fotochimica esercitata dai raggi luminosi sulla sostanza sensibile che ricopre la pellicola o una lastra fotografica.
Anatomia: dal greco anatomè = “dissezione”, composto da ana = in e tomè = taglio/sezione.
*Le definizioni sono parziali in quanto adattate ai fini del lavoro.
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Autenticità o dell’evadere dalla richiesta di certezza
stampa su plexiglass trasparente sagola nera filo a piombo 2014
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