Giornalista, blogger, libero pensatore e scrittore in genere. Amo vivere la vita come un concentrato di emozioni senza tempo, troppo spesso represse o sacrificate sull'altare di una società oramai anaffettiva e vuota. Non sono banale, scontato, politicamente corretto. Dico quello che penso e scrivo quello che dico, perchè non può esserci una vita migliore, se non quella libera e senza compromessi.
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Roma fortunata e gagliarda
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Roma fortunata e gagliarda
Vittoria strana e importantissima quella della Roma ad Amsterdam, nell’andata dei quarti di finale dell’Europa League. Sul campo dell’Ajax, infatti, i giallorossi vanno sotto di una rete dopo un errore di comprensione tra Diawara e Mancini e chiudono in svantaggio il primo tempo, rischiando molto nel secondo tempo prima dell’exploit.
Sugli scudi, nel bene e nel male, Paulo Lopez e Ibanez. Il portiere, al netto di qualche errore, si riscatta respingendo un rigore e, subito dopo, il gol fortunoso di Pellegrini riporta il match in parità. Paulo Lopez salva la Roma in più circostanze e, nel finale, l’autore del fallo da rigore Ibanex, trova una grande rete che permette alla Roma di imporsi per due a uno.
Un risultato importantissimo in vista del ritorno all’Olimpico, con la Roma che ha la grande chance di centrare le semifinali del torneo. Ma bisogna stare attenti ai lancieri, che non faranno di certo una passeggiata di salute e proveranno in tutti i modi a passare il turno.
Per i giallorossi, invece, solita altalena di risultati: male in campionato, bene in Europa. Ma ieri sera, ad Amsterdam, la fortuna ha assistito gli audaci.
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La storia rende omaggio a Churchill
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La storia rende omaggio a Churchill
Nel libro di Roberto Scevola, facente parte della collana “I Signori della guerra”, viene fuori un ritratto di Winston Churchill assolutamente riabilitante ed edificante difronte al corso della storia.
Un uomo, spesso solo al comando contro tutto e tutti, che non solo ha saputo respingere l’invasione nazista, ma ha saputo anticipare i tempi e mettere in guardia dalla dicotomia post guerra sovietico-statunitense.
Un leader, forse non trascinante ma estremamente competente, che ha portato l’Inghilterra al tavolo dei vincitori e si è ritagliato uno spazio importante nella memoria del 900.
Il libro, piacevole ed interessante, scorre con naturalezza e precisione, rendendosi accessibile anche a chi, la storia, la mastica poco.
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El Diez raccontato da Repubblica
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El Diez raccontato da Repubblica
La vita sportiva de El Diez, indissolubilmente legata a quella di tutti i giorni, raccontata dalle firme di Repubblica e altri personaggi del mondo giornalistico e non solo italiano. E’ il libro dedicato a Diego Armando Maradona, in poco meno di 200 pagine, che ricorda El Pibe De Oro in tutta la sua genialità e fragilità.
Tante testimonianze, non una vera autobiografia; Diego così come visto e vissuto in quel meraviglioso periodo dal 1984 al 1991, in cui ha portato Napoli al trionfo, rendendo però la sua privata un indomabile inferno.
E’ il calciatore, il mito, che trascendono le umane difficoltà e portano il numero 10 al di sopra dei propri errori. Dalla trattativa del suo acquisto, di cui Ferlaino fu promotore e garante, fino alla fuga del 91 in direzione Siviglia, tutto El Pibe tra aneddoti e racconti.
Come quelli, indelebili, che nel 1986 allo stadio Azteca in Messico, contro l’odiata Inghilterra, segnarono la storia del calcio in pochi minuti. Prima con il gol più truffaldino della storia, la celebre “Mano De Dios”, quindi i dieci secondi che separarono Diego dal portiere Shilton, in un’interminabile serpentina che regalò al mondo il gol più bello della storia del football.
E’ Napoli, ma non solo Napoli, che ricorda e omaggia il più grande di sempre.
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Il fantastico viaggio nella mente di Tony Robbins
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Il fantastico viaggio nella mente di Tony Robbins
Non il solito libro, non il solito manuale pedante e poco pratico. Tony Robbins, nel suo “Come ottenere il meglio da sè e dagli altri”, edito da Bompiani, esplora meravigliosamente il viaggio nella mente umana, offrendo punti di vista differenti rispetto a quelli che siamo abituati a praticare.
Partendo dai presupposti scientifici della Programmazione Neuro Linguistica, infatti, Robbins offre ai propri lettori una visione completamente diversa delle proprie potenzialità e credenze, spostando l’attenzione completamente su stessi e sul proprio Io, rifiutando un’idea esterna di benessere.
Nel suo trattato, impegnativo ma non complicato da leggere, Robbins invita a far affidamento sulla propria forza di volontà e sui propri valori per condurre la propria esistenza su un binario corretto e “positivo”.
E’ l’apoteosi dell’Io, senza scusanti, sugli “Altri” visti come alibi della propria esistenza. Niente di astruso, di utopico; semplicemente un modo diretto e responsabilizzante di analizzare se stessi per ottenere risultati concreti nella vita.
Da consigliare per chi ha voglia di mettersi in gioco e rivalutare se stessi senza preconcetti, pronti a contare sulle proprie forse e non su quelle degli altri. Perchè, la nostra vita, è quella che noi vogliamo.
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Tutti hanno sottovalutato il Mein Kampf
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Tutti hanno sottovalutato il Mein Kampf
La lettura e la storia sono sempre state due attività che mi hanno accompagnato nel percorso di vita. Una storia senza filtri, non partigiana, ma trasversale e di poli opposti, come giusto che sia per chi coltiva una sana passione per il passato.
E così, nei giorni scorsi, ho avuto modo di leggere approfonditamente, approfittando anche della zona rossa che ci costringe a casa da tempo, il Mein Kampf di Adolf Hitler. Una lettura propedeutica ad altre che andrà ad affrontare prossimamente, come la biografia dell’ex Primo Ministro Winston Churchill che giace già sulla mia scrivania in attesa di essere consumata.
Quello che mi ha colpito del Mein Kampf, al di là delle concezioni sulla razza e sui “nemici della Germania”, ben note a tutti e sulle quali non ha senso soffermarsi, è il perchè una così vasta opera, traboccante di odio e incitazione alla guerra, sia potuta passare in sordina nel 1923, quando fu scritta e poi in seguito pubblicata.
A tal riguardo ho trovato corretta e illuminante l’introduzione di Francesco Perfetti, storico italiano, che in pochi passi ha spiegato il motivo per cui, tali idee, potessero essere propagandate su larga scala.
Perfetti, con semplicità e chiarezza, ha puntato il dito contro tutti coloro che, in quel preciso momento storico, avrebbero dovuto prestare attenzione al testamento politico di Hitler, invece di girarsi dall’altra parte. Lo stesso Perfetti, infatti, racconta come alla diffusione capillare dell’opera, non corrispose un’attenta e critica analisi della stessa, oltre che un’adeguata lettura.
A fronte delle copie distribuite, infatti, non fecero fronte adeguate letture delle stesse, con molti personaggi dell’epoca che ricevettero tra le mani il Mein Kampf, senza però neanche aprirlo. E forse, dice Perfetti, leggerlo avrebbe messo in guardia il mondo da quello che sarebbe successo da lì a dieci anni.
Perchè Hitler, dopo aver conquistato il Reichstag nel 1933, attuò punto per punto quello che aveva ipotizzato e trascritto sul Mein Kampf, a dimostrazione che non si trattasse solamente di una folle utopia, ma di un pazzoide presagio.
Perfetti, dunque, trovandomi pienamente d’accordo, lamenta come il popolo, ma ancora prima le classi dominanti al momento della stesura del libro, non avessero drizzato le antenne a tali principi anti umanisti, riponendo in un cassetto il Men Kampf o leggendolo superficialmente, sorvolando sulle serie intenzioni del dittatore tedesco.
Il libro, riprodotto in edizione critica nella sola prima parte, di quasi 500 pagine, non è nient’altro che l’anticipazione di fatti storici, poi realmente accaduti, dei quali Hitler è stato promotore e fervido sostenitore. Con la colpevole complicità, però, di chi quelle idee non le utilizzò a mo di monito, non le lesse neanche o fece finta di prenderle sul serio, spalancando la strada ad uno dei periodi più mortiferi dell’intero genere umano.
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Un Tevez "storico" rilancia le ambizioni xeneizes
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Un Tevez "storico" rilancia le ambizioni xeneizes
Un gol, il 92esimo in maglia gialloblu, che gli vale il decimo posto insieme a Riquelme tra i bomber storici del Boca e un assist, per il gol decisivo di Zarate, confermano ancora una volta la grandezza di Carlitos Tevez che riporta alla vittoria la formazione di mister Russo.
Contro Defensa y Justicia, nel match giocato sabato alla Bombonera, il Boca torna alla vittoria dopo l’ultimo pareggio contro l’Indipendiente, con tanto rigore fallito da Villa al 94esimo e si rilancia nella classifica del girone A della Liga Professional Argentina. Grazie ai tre punti ottenuti nel prepasquale, infatti, il Boca si porta in terza posizione a tre punti dal Lanus e sei dalla capolista Velez, che ieri ha strapazzato per 4 a 1 l’Union.
Una vittoria dal sapore “italiano” per i Bosteros, che dopo la partenza schock e lo svantaggio registrato dopo appena otto minuti di gioco, hanno preso in mano la partita fino alla vittoria finale. Come detto in apertura grande protagonista, ancora una volta, l’Apache, a segno per la 92esima volta con la maglia gialloblu, agguantando El Mudo Riquelme al decimo posto della classifica dei bomber di tutti i tempi della storia xeneize.
Bello anche l’abbraccio con l’ex Lazio Mauro Zarate, subito dopo il gol del due a uno, arrivato da un assist stratosferico di Carlitos e ben finalizzato, in doppia battuta, dall’attaccante del Boca.
Ad onor del vero non è che esprima un gioco esaltante la formazione di Miguel Angel Russo, ma dopo il pari con l’Indipendiente e la sconfitta con il Telleres, erano fondamentali i tre punti.
Intanto si rincorrono tante voci sul mercato gialloblu, dopo l’addio di Wanchope Abila, approdato nel campionato americano. Medel, Lucas Torreira e Cavani i nomi che circolano. Se fossero confermati, ancora una volta, sarebbe un Boca stellare.
O, semplicemente, El Mas Grande
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Roma, così è un'agonia
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Roma, così è un'agonia
Lo striminzito pareggio con il Sassuolo allontana ancora di più la Roma dalla zona Champions e, oltretutto, mette a rischio anche il traguardo minimo dell’Europa League. Nonostante i tanti assenti in casa neroverde, i giallorossi hanno mostrato limiti, principalmente psicologici, già riproposti più volte in questa stagione.
Sembra quasi che la squadra, almeno parte di essa, non segua più con acceso fervore i dettami del proprio allenatore, con il quale c’è stato l’ennesimo confronto alla ripresa degli allenamenti, a testimonianza di un clima non proprio idilliaco.
Nonostante le risposte di facciata e qualche vittoria, infatti, la Roma sempre rimasta a quella clamorosa eliminazione in coppa Italia contro lo Spezia, con tanto di sconfitta a tavolino per il clamoroso errore delle sei sostituzioni.
Dal litigio con Dzeko, passando per alcuni infortuni e la scarsa forma del Faraone, la Roma ha oramai un solo modo per strappare il pass per la prossima Champions League: vincere l’Europa League.
Ma, ad essere onesti, le premesse non annunciano nulla di così grandioso, sebbene un quarto di finale tutto da giocare contro l’Ajax. La Roma di domenica, fragile e svagata, dovrà necessariamente cambiare passo in Europa se vorrà alimentare speranze di vittoria, magari recuperando anche qualche elemento in rosa.
La frequente adattabilità di Cristante, apprezzabile sotto l’aspetto dell’impegno ma scarsa in termini di risultati, sta accentuando i già noti problemi relativi ad un rosa corta e inadatta, oltre che incompleta.
Fonseca, da par suo, dà l’impressione di essere sempre più distante dalla squadra e dalla città, oltre che dalla società e, a meno di clamorosi ribaltoni, saluterà a fine stagione.
Ma è l’ambiente intero, interno ed esterno, che dovrà essere rivoluzionato per dare un seguito vincente alla gestione Friedkin. Gli americani, questa volta, vogliono fare le cose per bene, o almeno sembra, ma Roma non può continuare a vivere sugli allori della città Eterna e dovrà rimboccarsi le maniche per tornare ad essere grande.
Da tanti, troppi anni, non alziamo più un trofeo e questo, inevitabilmente, non può mai essere frutto del caso o della sfortuna.
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Tec News di Febbraio
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Tec News di Febbraio
TEC NEWS FEBBRAIO 2021
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Boca News di Febbraio 2021
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Boca News di Febbraio 2021
GIORNALINO BOCA
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Nominato Coordinatore Regionale Lega Imprese Sportive
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Nominato Coordinatore Regionale Lega Imprese Sportive
Con orgoglio e soddisfazione annuncio, tramite l’articolo del Corriere Adriatico, la mia nomina a Coordinatore Regionale di Lega Imprese Sportive
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Buon 2021 a tutti i miei amici
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Buon 2021 a tutti i miei amici
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La Lega Imprese Sportive sbarca anche nelle Marche
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La Lega Imprese Sportive sbarca anche nelle Marche
E’ nata ufficialmente, su tutto il territorio nazionale, la Lega Imprese Sportive, associazione di categoria che si pone l’obiettivo di tutelare e formare il mondo sportivo, alla luce anche della nuova riforma Spadafora e delle problematiche sollevate dall’emergenza sanitaria legata al Covid 19.
Sono oltre 150 gli attuali iscritti, che hanno aderito in pochissimo tempo e stanno diramando su tutto il territorio il proprio verbo LIS. Tra le Regioni attive anche le Marche che, grazie al coordinamento regionale di Emanuele Trementozzi, potranno contare su un valido strumento di sostegno all’attività sportiva.
Dalla formazione alle istanze, dall’organizzazione di eventi alle politiche in difesa dei gestori di impianti sportivi, la LIS ha già saputo includere al suo interno molti professionisti del settore: avvocati, consulenti fiscali, dirigenti e giornalisti. Nelle Marche, come detto, sarà Emanuele Trementozzi e curarne il coordinamento.
“Da gestore e organizzatore di campionati, passando per le scuole calcio e svariate prime squadre, non potevo che mettere al servizio della LIS la mia esperienza – afferma il dirigente, presidente della Boca Civitanova e dei campionati Tec – Il nostro è un settore che ha bisogno di tutelarsi e formarsi, perchè il mondo sportivo ha bisogno di professionalità e conoscenze. Siamo difronte ad una svolta epocale, accelerata dall’emergenza Covid che ha messo a nudo tutti i problemi finora nascosti sotto la sabbia. Non possiamo più permetterci di considerare lo sport solamente un gioco, per molti è un lavoro e va difeso e considerato alla stregua di tutte le altre attività produttive del paese.
La nostra mission è quella di proporre servizi per associazione, impianti sportivi, organizzatori di eventi e dirigenti in genere, che vanno professionalizzati in ottica futura. E’ una sfida titanica, con molta strada da percorrere. Ma, con il nostro entusiasmo, sapremo finalmente dare dignità e riconoscimento al nostro settore”. L’iscrizione alla LIS è al momento gratuita e offre la possibilità di iscriversi al sito www.legaimpresesportive.it o visitare la pagina facebook Lega Imprese Sportive. Per le Marche il numero di riferimento è 320/1742733 (Emanuele).
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Il mio servizio sul Matelica sull'edizione odierna del Corriere Adriatico 😎😎 https://www.instagram.com/p/CH8PR9SB63n/?igshid=11cpg7o36bisj
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Sta nascendo il mio libro, un altro sogno che si realizza Nella giornata di ieri ha visto la luce la primissima parte del mio libro. Un progetto culturale covato da tempo che, grazie anche alle tenaglie temporali del Covid, sta prendendo forma sempre più speditamente. Ho completato i primissimi lanci, per poi addentrarmi nella stesura dei dieci capitoli che costituiranno la struttura dell'opera. Un libro autoprodotto e autopubblicato, che spero riesca a vedere la luce agli inizi dell'estate 2021. Un libro di storie che si intrecciano con lo sport, di vite che si mescolano al calcio e viceversa. Dieci anni di giornalismo, con i suoi racconti e i suoi aneddoti, che descriveranno parte del calcio marchigiano sotto una lente completamente diversa. La lente del cuore, dell'umanità e dei sentimenti che hanno caratterizzato la mia vita mentre scrivevo quella degli altri. Un viaggio introspettivo della mia esistenza, legata a doppio filo allo sport e ai suoi valori. Sarà mia cura e piacere, costantemente, regalarvi delle piccole anteprime nel mentre percorrerò questo cammino, che porterà alla pubblicazione. Sarà il mio grazie sentito a tutti voi per avermi permesso di vivere di sport e per lo sport, con passione e fervida determinazione. https://www.instagram.com/p/CH5BR9iBOzY/?igshid=kca0tfki3dyz
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Il 2021 sarà l'anno del Touchtennis Ci ha fermato solo il Covid ma non ci tireremo indietro e ripartiremo più forti di prima. Il 2021 sarà l'anno del TOUCHTENNIS. Al Centro Sportivo La Bombonera il campo è pronto e attende solo di essere calpestato. Un 12x6 in cemento, con rete professionale, per promuovere definitivamente questa splendida disciplina ancora poco conosciuta in Italia. E noi della Boca avremo l'onore di essere i primi a Civitanova... Non appena il Covid ce lo permetterà organizzeremo i primo tornei ufficiali e daremo il via, finalmente, a questa nostra grande passione https://www.instagram.com/p/CH5BL9nBlE0/?igshid=pxvk2y4yuct
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Accadde oggi. Il 16 novembre 1922 il famoso "Discorso del bivacco"
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Accadde oggi. Il 16 novembre 1922 il famoso "Discorso del bivacco"
Oggi, 16 novembre, di 98 anni fa, il DUCE Benito Mussolini pronuncia alla Camera dei Deputati il celeberrimo “Discorso del bivacco”. Un documento di immenso valore storico, con Mussolini pronto a presentare la sua lista di ministri all’Italia intera.
Alle ore 14.30, in un’aula gremita di gente, fecero ingresso i primi deputati fascisti e gli onorevoli Luigi Facta e Giovanni Giolitti. Alle ore 15.00, dalla porta destra, entrò Mussolini con indosso la redingote, calzoni neri e ghette bianche. Portava all’occhiello dell’abito il distintivo dei mutilati in guerra e teneva arrotolato in mano il manoscritto del discorso.
«Signori, quello che io compio oggi, in questa Aula, è un atto di formale deferenza verso di voi e per il quale non vi chiedo nessun attestato di speciale riconoscenza.»
Queste sono le parole con cui l’oratore aprì il suo discorso. Sostituì quindi la classica formula di esordio “Onorevoli colleghi” con un semplice “Signori” e affermò di non gradire nessun atto di riconoscenza: durante l’enunciazione, infatti, si mostrò infastidito dagli applausi e dalle congratulazioni rivoltegli dagli ascoltatori. Poi proseguì:
«[…] Io affermo che la rivoluzione ha i suoi diritti. Aggiungo, perché ognuno lo sappia, che io sono qui per difendere e potenziare al massimo grado la rivoluzione delle «camicie nere», inserendola intimamente come forza di sviluppo, di progresso e di equilibrio nella storia della Nazione.»
A seguito di tali affermazioni, dette con accentuato tono della voce, scoppiarono i primi forti applausi provenienti dai banchi fascisti e nazionalisti, i quali non si limitarono solo ad applaudire in modo fragoroso, ma urlarono anche: “Viva il Fascismo! Viva Mussolini!”.
«[…] Mi sono rifiutato di stravincere, e potevo stravincere. Mi sono imposto dei limiti. Mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non ci abbandona dopo la vittoria. Con 300 mila giovani armati di tutto punto, decisi a tutto e quasi misticamente pronti ad un mio ordine, io potevo castigare tutti coloro che hanno diffamato e tentato di infangare il Fascismo. Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto.»
Queste parole crearono grande subbuglio all’interno dell’aula: ad insorgere furono soprattutto i socialisti. L’onorevole Giuseppe Emanuele Modigliani urlò “Viva il Parlamento!” e i socialisti approvarono vivamente. Così, i fascisti insorsero a loro volta slanciandosi verso i banchi degli oppositori. La calma tornò lentamente solo dopo l’intervento dei questori della Camera.
«[…] Credo anche di interpretare il pensiero di tutta questa Assemblea e certamente della maggioranza del popolo italiano, tributando un caldo omaggio al Sovrano, il quale si è rifiutato ai tentativi inutilmente reazionari dell’ultima ora, ha evitato la guerra civile e permesso di immettere nelle stracche arterie dello Stato parlamentare la nuova impetuosa corrente fascista uscita dalla guerra ed esaltata dalla vittoria.»
Qui l’urlo “Viva il Re! Viva l’Italia!” si alzò fragoroso. L’ovazione rivolta al Re e gli applausi partirono dai banchi fascisti per poi propagarsi agli altri settori della Camera. A questo non presero parte i socialisti ed i repubblicani. Mussolini, poi, continuò il suo discorso affrontando il tema della politica estera, facendo un particolare riferimento all’intesa con la Francia e l’Inghilterra, e la questione della politica interna, ponendo l’accento sull’economia, sul lavoro e sulla disciplina. Successivamente si soffermò sulla riorganizzazione delle Forze Armate affermando:
«[…] Lo Stato fascista costituirà una polizia unica, perfettamente attrezzata, di grande mobilità e di elevato spirito morale; mentre Esercito e Marina gloriosissimi e cari ad ogni italiano – sottratti alle mutazioni della politica parlamentare, riorganizzati e potenziati, rappresentano la riserva suprema della Nazione all’interno ed all’estero.»
Questa invocazione fu seguita da una forte esultanza da parte dei fascisti, i quali urlano “Viva l’esercito! Viva la marina!”. L’urlo fu ripetuto con grande entusiasmo da tutti i componenti della Camera fuorché i socialisti.
«Signori! Da ulteriori comunicazioni apprenderete il programma fascista, nei suoi dettagli e per ogni singolo dicastero. Io non voglio, finché mi sarà possibile, governare contro la Camera: ma la Camera deve sentire la sua particolare posizione che la rende passibile di scioglimento fra due giorni o fra due anni.»
L’oratore espose questa frase aumentando notevolmente il tono della voce, lasciando trapelare che avrebbe potuto fare a meno della Camera e che da un momento all’altro avrebbe potuto decidere di eliminarla, a seconda se essa si fosse mostrata accondiscendente o resistente. A tali affermazioni i socialisti reagirono approvando in senso ironico, mentre tutti gli altri componenti dell’aula, eccetto i fascisti, risultarono sorpresi e sconcertati.
«[…] Così Iddio mi assista nel condurre a termine vittorioso la mia ardua fatica.»
Mussolini concluse il suo discorso con un’invocazione a Dio. La conclusione fu accolta da forti applausi da parte di fascisti, nazionalisti e liberali, mentre il resto della Camera restò in silenzio. Coloro che avevano mostrato approvazione durante l’enunciazione del discorso si recarono subito al banco del Governo per stringere la mano di Mussolini e congratularsi. L’onorevole però, non gradendo i complimenti così come annunciato al principio del suo discorso prese alcuni fogli e fece finta di leggere. Così i deputati che si erano affollati intorno a lui si allontanarono prontamente.[3]
Subito dopo Mussolini tenne un discorso identico presso il Senato.
Da Wikipedia
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Matelica all'ultimo respiro (Corriere Adriatico)
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Matelica all'ultimo respiro (Corriere Adriatico)
I miei articoli sul match vinto dal Matelica sul Ravenna per il Corriere Adriatico
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