imaitdreamer-blog
imaitdreamer-blog
..i'm a dreamer..
3 posts
...but I'm not the only one...
Don't wanna be here? Send us removal request.
imaitdreamer-blog · 8 years ago
Text
Sogno di una notte di mezzo inverno
24 dicembre 2045. Ho 59 anni e una vita vissuta.
Bene, direi.
Non ho soddisfatto le mie ambizioni, ma ho realizzato i miei sogni e questo è l’importante. La serenità che mi dà mia moglie e la vitalità che mi danno i miei figli non la scambierei nemmeno per un milione di euro, ho fatto quello che dovevo.
Nevica.
È una giornata particolare, alla vigilia non nevica da una vita, e mi ritrovo a guardare fuori dalla finestra mentre Ricky se ne va con la sua nuova iCar, io alla sua età certe cose non potevo permettermele.
Alla sua età, alla sua età…
Ricky ne ha 25, io a 25 nemmeno ero ancora stato in America, lui ha già girato tutto il mondo con tutti questi voli super economici e super veloci; una volta per andare a Los Angeles ci mettevi 12 ore, ora con 4 sei a destinazione, e stanno già testando un nuovo sistema per ridurre a 3. E per chi ha ancora paura di volare, la ferrovia suboceanica fa Lisbona – New York in 8 ore… Niente male.
Alla sua età però mi divertivo più di lui, la mia è stata una generazione fortunata, ha avuto quasi tutto, ma l’ha avuto ancora in quel interregno tra analogico e digitale, in cui se compravi l’ultima tecnologia eri un nerd e la domanda della gente era sempre la stessa “ma cosa te ne fai?”.
Ho avuto il mio primo cellulare a 16 anni, in bianco e nero, il mio primo smartphone a 25, il mio primo smartwatch a 30, adesso girano tutti con i chip sottopelle, i Goople, che interagiscono direttamente con il sistema nervoso e inviano segnali, suoni e immagini direttamente al cervello: semplice chiedere di riprodurre Comfortably numb adesso!
Già, ma si è persa anche la voglia di interagire, di fare sport e di stare in compagnia, quella vera.
Mi ricordo che in questo periodo, prima che arrivasse Ricky, si organizzava sempre “l’ultima dell’anno”, una partita di calcio senza alcuna pretesa, ma era tra gli “amici”, e poi tutti a mangiare e bere qualcosa insieme, bei momenti.
A memoria l’ultima fu l’anno prima di sposarmi, quindi direi nel 2016; già quell’anno fu durissima riuscire ad organizzarla, tutti che pensavano a diventare grandi e poco a rimanere un po’ bambini, lo dico sempre a mia figlia, quando a 13 anni gioca già a fare la donna: per diventare grandi c’è sempre tempo.
Negli anni successivi ci riprovammo qualche volta a riorganizzare, ma tra un impegno e l’altro non si riusciva più… Eppure quell’ultima “ultima” la ricordo molto bene, fu spettacolare: risate a volontà, gran calcio; riuscii perfino a convincere mio padre a giocare qualche minuto nonostante le remore della mamma.
E se… No troppo pazza come idea…
E se… Ma va, alla mia età…
E se… Ma dai, perché no?
Sarà dura ritrovare 10 persone, soprattutto quelle 10! Ma ci possiamo provare, tanto ormai con tutti questi modi per rintracciare i vecchi amici, in qualche modo si farà.
Mio papà avrebbe 87 anni, non potrà giocare ma sono sicuro che in qualche modo vedrà la partita; ci sarà, ne sono sicuro.
Simo viene, non mi deluderà.
Andre è tanto che non lo vedo, ma spesso lo sento. Discutiamo ancora, ma ci vogliamo bene. Ha realizzato il suo sogno di andare a vivere in America, ma dal doppio mandato di Trump non si sono mai più ripresi, quindi non so quanto possa ancora dire di vivere il sogno americano. La prima cosa che mi dirà sarà che è una vita che non gioca e che non è in forma, un classico… Ma stavolta vale un po’ per tutti quindi che la smetta di menarsela.
Ivan al solito è in giro per il mondo. Ho perso il conto, dopo Francia, Inghilterra, Australia, Nuova Zelanda, Islanda, Cuba… non so più che fine abbia fatto, ogni tanto mi scrive ancora, ma poi puntualmente perde i suoi recapiti. Non so nemmeno se ha i Goople, ma a breve lo scoprirerò.
Fabietto dopo la laurea, il master, ha smesso di fare il programmatore software, era davvero sprecato. Ora esegue calcoli complicati per verificare il funzionamento delle navicelle dirette su Marte. Dovrei andarci, ormai i viaggi sono quasi alla portata di tutti e dicono che ci porteranno presto dei villaggi. Non mi può dire di no.
Claudio ha ancora il panificio in Viale Lombardia. Incredibile. Sono 30 anni che giura di chiuderlo, ma non ne ha mai avuto il coraggio, e forse è un bene. Adesso ha suo figlio che gli dà una mano o perlomeno, che non lo fa lavorare. Ha raggiunto il suo scopo. È convinto ancora di essere in forma, mi dicono. Vorrà dimostrarlo, e sicuramente vorrà essere nell’altra squadra.
Sergio chissà dov’è finito. Mi sono perso alla quinta moglie, tanto con il divorzio breve si fa presto. Ma lui non se ne preoccupa, non riesce a stare senza e finchè è felice io non ho intenzione di giudicarlo. Difficile che venga, sarà con lei.
Flavio si è lanciato in mille nuove idee, fatto e disfatto. Lui e la sua famiglia sono sempre stati così, attivi, pronti alle nuove sfide, sempre alla ricerca dell’affare. Ma qui l’affare è di cuore, sarebbe da folli non concluderlo.
Giò non può più giocare per i suoi problemi, peccato, è sempre stato uno di quelli che c’era.
Carlo e Umbe hanno aperto una scuola futsal, con discreti risultati. Sarò della vecchia scuola ma a me tutti quei numeri da foca che insegnano interessano ben poco! Ma loro ci saranno, anche perché credo che giocheremo sul loro campo e perché credo che Umbe giochi ancora un paio di volte alla settimana, beato lui.
Seme, boh! Quella volta c’era ma non ho la più pallida idea di che fine abbia fatto. L’ultima volta che l’ho visto era un Inter-Lazio a San Siro di 20 anni fa, su per giù.. Chiederò a Simo se sa qualcosa.
Mirko va ancora per concerti, ha sposato la cantante di un gruppo indie di cui ora non mi ricordo il nome. Se non è in tour, potrebbe venire.
Miky vive in Islanda con il suo ragazzo, ma chi lo sa… Gli prometto che gioca fuori, magari viene.
Angelo sarà come sempre il più entusiasta di tutti, non si può tenere a freno quel ragazzo. Ha avuto una vita piena, e penso ne sia fiero.
Con molta meno fatica di 29 anni fa, ma con molta più sorpresa, li convinco tutti. Nonostante gli acciacchi e l’età, tutti sono felici di rivedersi e fare qualcosa insieme, anche chi non può giocare.
Le squadre sono fatte: io e Claudio obbligatoriamente contro, Simo e Andre con me, Sergio e Ivan di là. Carlo e Umbe si dividono, uno di qua e uno di là, Flavio con Claudio e io prendo Fabio. Miky, Angelo, Seme e Mirko pronti a subentrare. Mio papà simbolicamente in squadra con me.
Gio dà il fischio d’inizio.
Quando la partita finisce, mi giro e li guardo in faccia tutti, vincitori e vinti. Hanno quel sorriso di quando ti accorgi che hai buttato via anni pensando che, in fondo, di quei momenti ne potevi fare anche a meno, che in fondo, giocare e stare con gli amici l’avresti potuto fare sempre e che quei momenti non sarebbero mai potuti finire; finchè non ti scontri con la dura realtà. Niente è per sempre. Arrivano le famiglie, i figli, gli impegni. E piano piano rimpiangi quella volta che hai rinunciato perché non avevi voglia, quella volta che hai dato per scontato che quei momenti sarebbero durati per tutto il resto dei tuoi giorni.
E con quel sorriso amaro, mentre vado negli spogliatoi, vedo che nessuno vorrebbe più andarsene da quel campo, e da dietro di me si alza una voce che fa:
“oh, l’anno prossimo rivincita?”
0 notes
imaitdreamer-blog · 10 years ago
Quote
Caro Pietro il pastore, lei è stato fregato da chi non ha mai visto e l'ha sempre comandato... [...] La morte sarà una pena per chi crede di rinascere ancora...
Etruschi From Lakota (San Pietro)
0 notes
imaitdreamer-blog · 10 years ago
Quote
e ai pazzi dettero la forza di scrivere canzoni giustificando le visioni di una puttana società e invece ai fannulloni gli dettero le proprietà così che senza fare niente potessero comprar tutta la gente
“Gli Amanti” (Strade e Santi)
0 notes