Every moment has a color. It's up to us choose if is a good or a bad one.
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When Jungkook looks at Jimin like he’s some kind of magic ✨
We’ve seen a million compilations like these but they still warm my heart so here it is again❣️
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Jimin’s ‘Never mind’ tattoo is real #case closed 😤
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“When someone is crying, of course, the noble thing to do is to comfort them. But if someone is trying to hide their tears, it may also be noble to pretend you do not notice them.”


Lemony Snicket, Horseradish
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when namjoon tries to catch jungkook for an acceptance speech…(redbubble)
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Bisogna saper scegliere
con chi complicarsi la vita.
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È ironico. È ironico ritrovare spezzoni della mia vita nelle mie storie, e se ciò fosse successo prima che io scrivessi quelle storie, tutto avrebbe senso, in realtà il tutto è successo dopo. Mi sono sentita Abbie in alcuni casi, per il modo di vedere la vita a colori e per il fatto che avessi fatto diventate il blu, il colore padrone delle mie giornate. Mi sono sentita Luke, perché evitavo l'amore come la peste. Avevo paura d'innamorami, perché sapevo in cuor mio, pur fingendomi (non tanto dato che lo ero) una stronza colossale, che avrei perso totalmente la testa. Che innamorarmi mi avrebbe resa in qualche modo vulnerabile. Perché come Luke, ho vissuto il tutto a pieno, sono stata felice come non mai, e ho amato la persona che aveva al mio fianco, e come Luke, mi sono ritrovato con un cuore a pezzi. Mi sono sentita Lune, perché ho dovuto fare i conti con il mio passato. Uno dei bulli che mi prendeva in giro al liceo era un amico del mio ragazzo. Ancora mi chiedo dove abbia trovato la forza quel giorno di sorridere davanti a tutti e salutarlo, di fare finta di nulla quando ci siamo allontani. Di aver sorriso al mio ragazzo e avergli detto “si tranquillo è tutto okay”, ritrovandomi ore dopo a rivelargli la verità. Mi sono sentita nuovamente Lune, perché nel momento che siamo lasciati, ho accettato un amicizia, totalmente inesistente, dato l'amore che mi legava a lui. Mi sono sentita Lune, perché nel momento che ho perso l'unica certezza e ancora di salvezza, ho perso i miei colori, la mia ispirazione, e il nero ha iniziato a impadronirsi di me. Mi sono sentita Liz, perché dopo sei anni di cure, e soddisfazioni personali e amore per ogni cosa che mi circondava e la mia stessa vita, io sono ricaduta. Nemmeno nascondere tutto con delle magliette a maniche lunghe, serviva a spegnere il mio senso di colpa e odio verso me stessa. Mi sono sentita Cassie, che con il cuore a pezzi guardava Niall cedere alle avance delle ragazze dell'alta società. E nonostante la rabbia verso di lui, non riusciva a non amarlo. Mi sono sentita Chloe, che due anni dopo la sua infatuazione per Zayn, riesce a mettersi con lui. Idem io. Mi sono sentita Iris, che ha dovuto iniziare a combattere contro i suoi demoni e i suoi attacchi di panico. Mi sono sentita e penso che mi sentirò sempre come loro, perché in fin dei conti ognuna ha pezzi di me, della mia personalità. Inconsciamente ho scritto cose che mi sono accadute e stranamente anche cose che mi stanno succedendo ora. Non mento se dico che vorrei che succedesse una cosa che in ogni storia avviene sempre. I due protagonisti, tornano sempre insieme. Ma questa è la vita reale, e le cose funzionano in modo diverso. Ma forse è meglio così, perché prima di ritrovarmi in qualcuno, devo ritrovarmi in me stessa.
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Tu restami vicino, che prima o poi perdo il controllo.
— Ultimo; Sabbia
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[Sapete, non mi sono mai, innamorata in tutta la mia vita. Ero innamorato del mio sogno è di tutte le mie storie. E ciò mi bastava. Non sono mai riuscita a portare avanti una relazione, la più lunga è stata di due mesi. Insomma legarmi “emotivamente” a qualcuno, preoccuparmi, dargli attenzioni... non ci riuscivo, nel momento che dal conoscersi, si voleva passare al “mettiamoci insieme” io mettevo un punto a tutto. Io scappavo. Ero terrorizzata dall’amore. Buttare giù i miei muri, mostrare me, con i miei difetti, le mie sfumature... era troppo. Eppure capita, quando meno te lo aspetti, il destino bussa alla tua porta e tu inconsciamente l’apri, permetti a qualcuno di entrare... e senza rendertene conto, questa persona ti stravolge la vita. Senza rendertene conto, inizi ad apprezzare ogni cosa: dai capelli, agli occhi, al sorriso. Dio, quel sorriso che ogni volta è capace di migliorarti la giornata per quanto è bello. Inizi ad apprezzare ogni sfumatura del carattere; dalle battute da quattro soldi che ti fanno ridere, alle insicurezze che lo avvolgono. E inconsciamente inizi a...]
Queste erano le esatte parole con le quali avevo iniziato a scrivere un post positivo nei confronti dell'amore. Un post dedicato totalmente a qualcuno.
Vorrei poter veramente scrivere tutto in modo decente, ma una ho confusione così grande dentro la testa, che so per certo, che non ci riuscirò. Ma almeno sto scrivendo qualcosa, considerando che è da due settimane che mi ritrovo priva dei miei colori e dei miei personaggi intorno, che sembravano parlarmi costantemente. Non è esattamente la cosa più bella e positiva da ammettere.
Ma in fin dei conti, per quanto provo a fingere e dire costantemente a tutti di non buttarsi giù e che c'è una soluzione a tutto, ci sono momenti in cui si ha bisogno di stare soli e sfogare totalmente il proprio dolore.
Non essendomi mai innamorata, non aveva vissuto una degna storia d'amore e specialmente, non avevo mai provato la sensazione di un cuore spezzato. La mia storia più lunga era stata di due mesi, e quando si era conclusa, ci sono rimasta male, lo ammetto, ma non avevo provato nemmeno un minimo del dolore che io sto provando ora.
E la cosa peggiore in tutto questo, è il motivo della separazione e la certezza che la scelta non era stata solo sua.
Se solo ripenso al fatto, che inizialmente tutto questo non era previsto, che lui era solo il ragazzo carino che mi limitavo a guardare, quando veniva a prendere i suoi libri. Ricordo che mi ero imposta di non scrivergli, credendolo di due anni più piccolo di me. Una scelta che diventava sempre più difficile ogni volta che i miei occhi, incontravano i suoi azzurri. Perché sei il detto “gli occhi sono lo specchio dell'anima” la sua è la più bella che io abbia mai avuto l'opportunità di avere accanto. E sembra che io lo avessi capito già da allora, eppure sono serviti due anni, prima che qualcosa potesse succedere.
È come se il destino si fosse un po' divertito con me. Illudendomi, dandomi un boccone dolce amaro, che ancora adesso ingoio a fatica.
Ha fatto si che io abbattessi le mie mura, e la smettessi di essere stronza nei confronti del sesso opposto. Ha fatto si che io mostrassi pienamente me stessa, con i miei lati un po' pazzi e da bambina, che mostrassi i miei sogni e specialmente, le mie insicurezze. Ha fatto si che io m'innamorassi, passando i sette mesi più belli della mia vita.
Perché mi sono innamorata di ogni piccola cosa di lui.
Partendo dalla sua risata, o dal modo in cui sorrideva quando mi guardava, dicendomi “è più forte di me, mi rendi felice”. Dagli abbracci che mi facevano sentire al sicuro, ai baci sulla fronte o fra i capelli, che deva nei momenti in cui meno me lo aspettavo, facendomi sentire tutta la sua dolcezza e facendomi mancare un battito. Dal modo in cui ci guardavamo negli occhi, per poi fare una faccia buffa nello stesso momento. La sua mano nella mia, come a dire “ci sono, non ti lascio”. I suoi baci, che non hanno nemmeno bisogno di essere raccontati. Semplicemente lui, con il suo ottimismo del cazzo, che non perdeva mai e che inconsapevolmente immetteva in me.
E in tutta questa felicità esterna, non mi sono nemmeno accorda del dolore che nascondeva ai miei occhi. E non passa giorno per cui non odi me stessa per questo, per non aver fatto di più quando l'ho saputo, per non essere stata l'eroina della quale parlo tanto.
Non passa giorno in cui non penso che forse, se io avessi fatto di più, le cose sarebbero andate in modo diverso.
E ora che ci sto provando, ora che sto provando a urlare il mio amore a squarciagola, ora che vorrei fargli presente che sono pronta ad accollarmi le sue sofferenze e combattere insieme, come ero disposta a farlo anche prima, se solo me lo avesse detto, ora che io farei di tutto per non perderlo, mi trovo una porta chiusa in faccia.
Un nero soffocante, che sembra spegnere il barlume di azzurro che aveva salvato me, tempo prima.
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La vita è una sola. Abbiamo sentito questa frase così tante volte, eppure molti di noi non capiscono a pieno queste semplici quattro parole. Perdiamo tempo a correre dietro cose impossibili. A imitare modelli photoshopati sui giornali di moda. A non chiedere scusa quanto si sbaglia, perdendo così amicizie importanti. A non ammettere i nostri sentimenti per orgoglio. A rinunciare ai nostri sogni, ancora prima di averci provato per paura. Quante occasioni perse. Occasioni che purtroppo non posso ritornare indietro. Perciò soffermiamoci un attimo a pensare meglio alla nostra vita, a che punto siamo e cosa realmente vogliamo. E vero, molte cose non si possono cambiare. Ma non ci costa nulla provare. Amarci per chi siamo. Chiedere scusa. Urlare “Ti amo” anche se state litigando. Non arrendersi mai. Sono cambiamenti, che si possono ottenere a piccoli passi. Cambiamenti, che volenti o no, stravolgono la nostra vita. È come essere in macchina, e dover decidere la strada da prendere. Ce ne una semplice, quella che io definisco “l'accontentarsi” e quella più tortuosa, piena di buche e curve, la “difficile”. Io ho smesso di accontentarmi... e voi? -Moon.-
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