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Energia

La gente ha ragione quando dice che le persone che ti circondano influiscono sulla tua energia.

Immagina stare in spiaggia con due amiche, loro parlano e tu sei in silenzio perché ogni discorso che fanno è di argomenti che non conosci e non ti hanno mai riguardata.

Parlano e ridono, si abbracciano, non ti includono in ciò che fai.

E tu sei lì, che le guardi, sperando di essere presa in considerazione, cerchi di parlare ma ogni cosa che dici non viene ascoltata.

Ti senti messa in sordina, il giocatore in panchina, considerata solo fin quando l’altra non c’era. Inizi a chiederti cosa ci sia di sbagliato in te, se sei noiosa e pensi che in realtà neanche potrebbero saperlo visto che non hanno altri argomenti al di fuori di loro stesse.

E allora inizi a guardare la strada, il cielo, gli alberi, l’erba che si muove a ritmo di vento; pensi che ti senti triste perché comportamenti del genere ti fanno tornare indietro nel tempo, a quando avevi 4,9,14 anni, e venivi trattata nello stesso modo, come un’emarginata, una presenza non necessaria.

Sospiri e continui ad ascoltare le loro conversazioni, fingendo che quella serata stia andando bene.

Vi alzate e tornate a casa vostra.

Pensi…

Pensi tanto a ciò che dovresti fare, vuoi chiudere questa amicizia, non ti fa stare bene e ti rovina l’umore per giornate intere.

Ed ora immagina tre amiche in spiaggia che ridono insieme, chiacchierano animatamente insieme e si abbracciano a vicenda.

Quale ti prosciugherebbe l’energia?

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“I need someone to understand that I get incredibly cold sometimes and it’ll take more than your warmth to pull me from those depths.”

-S.Lilobell (An ocean of thoughts and I’m drowning.)

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Non sai essere più forte di così

E quando pensavo che stesse per passare che invece sta ritornando più forte di prima. Guardo le piante, il cielo, il sole, la luna, le stelle e penso “quanta bellezza che la gente non percepisce” e mi rendo conto che neanche io la vedo per com’è realmente, perché alla fine la bellezza negli occhi nasce se ci si sente fioriti dentro. Ed io? Io dentro ho solo vuoto, oscurità, che offusca ciò che mi circonda. Penso alle amicizie, ai bei sentimenti e mi chiedo “perché non riesco a godermeli a pieno, spensieratamente?” e la risposta è che non riesco a vedere la vita con gli occhi di chi vuole godersela, ma con quelli di chi non sa cos’ha davanti, ingenuamente, nera. E la vita dev’essere fatta di grigi, di incontri ed io? La vedo solo scura, con un alone negativo che circonda tutto. Mi guardo intorno, tutti ridono, nascondono, e mi chiedo “cosa ho di sbagliato?” Non riesco più a nasconderlo. Vedo tutto piatto, nell’oblio della giovinezza, nel fiore degli anni il mio cervello mi sta facendo sprofondare nel mare più profondo dell’ inquietudine e dell’ infelicità e non sono abbastanza forte da sopraffarlo, lo lascio fare … perché è la strada più sicura, più facile, la mia zona di conforto dalla quale non riesco mai ad uscire anche se lo voglio. Passano gli anni e tutto scorre, io resto sempre dove sono, anche se mi sforzo di migliorarmi non riesco ad andare avanti con gli altri, adeguarmi, guarirmi, e penso alla fine che forse sarà così per sempre. Provi tutto, cadi negli stessi errori, negli stessi circoli viziosi dalla quale non vuoi uscire e alla fine la colpa è solo tua perché non sai essere più forte di così.

Sento la gente che dice “quando si tocca il fondo che si inizia a risalire” e invece io lì mi ci stagno, faccio le radici mentre soffoco cercando di risalire a galla, ma alla fine ha la meglio e mi blocco lì, mentre mi lascio andare nell’oscurità profonda, perché anche se si ha paura del buio quando si chiudono gli occhi si vede solo quello. Siamo abituati all’oscurità, perché incute timore? Perché non si vede niente, non dà risposte, dove sei? Dove mi trovo? Mi guardo intorno confusa cercando delle soluzioni, ed io non le ho.

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Incontro extraterrestre

Un ragazzo sulla spiaggia sta guardando il mare, sogna ad occhi aperti ed immagina il suo futuro. Mentre l'acqua cristallina risplende sotto la luce solare si vede volare in alto, sempre più su, fino a raggiungere la luna.

E poi cos'avrebbe fatto? Che fine avrebbero fatto i suoi cari?

Si immaginò sfiorare la superficie della luna, affascinato, mentre fluttuava nel vuoto e ad un trattò si ritrovò davvero lì.

Si guardò intorno impaurito, guardando ciò che pensava fosse il cielo ma che invece si ritrovò le migliaia di stelle che circondavano lo scenario spettacolare dinanzi a lui.

Il suo stupore presto si trasformò in una risata gioiosa. Era davvero lì.

Iniziò a fluttuare in tutte le direzioni, ispezionando ogni fessura, buco, polvere ... fin quando non si ritrovò davanti un omino, parecchio buffo a vedersi. Era piccolino, sembrava ciò che un bambino disegna quando vuole figurare un uomo. Lo salutò.

Strabuzzò gli occhi.

Un altro saluto con la manina.

Era incredibile, non riusciva a capacitarsi di come fosse possibile ritrovarsi lì, in quel momento, mentre stava per la prima volta nella sua vita avendo un incontro extraterreste.

Uno scossone gli provocò una fitta al braccio e si iniziò a guardare intorno terrorizzato. Cosa stava succedendo?

Un altro scossone e di botto sbattè le palpebre e si ritrovò davanti il mare, di nuovo. Sbuffò mentre si girò dal suo amico che se la rideva a crepapelle. Spazientito diede un ultimo tiro al suo bombolone alla crema catalana e la spense nella sabbia, prima di alzarsi e andarla a buttare nel pacco di sigarette nel suo zaino.