#Dio Onnipotente
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lorde liability moment at 27 is crazy
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Una cosa è chiedersi se una religione è vera; altra questione è domandarsi se sia utile.
La spiegazione di dio collegata al "fine delle cose" fu demolita da Darwin; la questione "utilità della religione" (pregare un dio), si affossa, dal momento che per i fatti storici avvenuti (genocidi di ogni sorta), il fedele è costretto ad ammettere che "il creato" è imperfetto e dio non sarebbe affatto onnipotente, ma totalmente assente (non operativo).
Quindi, perché invocare, con riti, un menefreghista?
#cosa#chiedere#religione#verità#utile#spiegazione#dio#demolire#Darwin#utilità#pregare#affossare#momento#fatti#storia#genocidio#sorta#fedele#onnipotente#assente#operativo#invocare#menefreghista
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Calcio di punizione per noi ATTENZIONE
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guys, today I'll have two appointments at the dentist (I swear I've had these braces for the past 7 years and a half) and at the angiologist (for my lymphedema).
neither of them ever go well because my orthodontist always postpones the date in which I'll get my braces removed (MIND YOU IT'S BEEN 7 YEARS), and every single physiatrist or angiologist I ever meet always tells me I'm basically hopeless.
so yeah wish me luck because I truly am a scar away from falling apart, as FOB said
#lgbtq#vent post#vent#lymphedema#chronic illness#braces#dio mio santissimo onnipotente#i cant take it anymore
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#Arcivescovo Carlo Maria Viganò#@CarloMVigano#La votazione con cui l’Assemblea Nazionale ha osato dichiarare “diritto umano” l’uccisione *nel grembo materno di bambini innocenti segna i#esecrabile affronto alla vita nascente e a Dio#“che è Signore e dà la vita”. Si levi la voce unanime dei Cattolici di Francia#perché Iddio onnipotente li risparmi dai flagelli che colpiranno la loro Nazione a causa di un’autorità corrotta e perversa. Che il Signore#quando abbatterà la Sua destra sui malvagi.#« Ahi Francia#ahi Francia! Chiamata dai Nostri predecessori «specchio di tutta la Cristianità e sicura colonna della Fede» […]#sei diventata la più implacabile nemica fra tutti gli avversari della Fede che mai siano esistiti! » (Pio VI#Allocuzione “Quare Lacrymæ”#17 Giugno 1793).
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Non avrei mai pensato di trovarmi nella situazione di colui che non comprende e non empatizza con un depresso, e quindi eccomi: confesso a dio onnipotente che ho peccato. C'è un'età per tutto, penso, e arrivati oltre i trenta non tollero più chi smette di vivere e si blinda in casa pur di non affrontare un problema e conservare quel briciolo di apparenza. Adesso mi interessa unicamente circondarmi di persone che hanno il potere di far accadere le cose per il solo fatto di pensarle. C’è del misticismo in questo, il mio bisogno di consolazione.
Quando torno da te penso alla strada che percorrevo per andare a casa di Valentina 13 anni fa, avevo da poco la patente, correvo come un pazzo, i cd masterizzati alla radio. Allora il giro di compagnie era diverso, il marzo più caldo che io ricordi, ogni weekend una grigliata. Mi ero preso una pausa, poi tre anni di scuse, e poi di nuovo una pausa. Gli altri andavano avanti e io non accettavo che le cose potessero cambiare. Ero così pazzo che nemmeno tenevo alla vita. Scopro ora che anche Vale è diventata madre, ne veste i panni con grande naturalezza, del resto fu lei che mi rimase accanto la notte della mia sbronza più forte.
Poi passarono otto anni, nel mezzo scoprii me stesso. Ero felice di avere un impiego ma allo stesso tempo alimentavo la mia tristezza convincendomi di essere triste, temendo altrimenti di non riuscire a scrivere. Per uscirne bastò scoprire che l�� fuori c'era il sole e se non lo vedevo sapevo comunque che c'era, e sapere che c'era il sole era già tutta una vita. Come chi smette di fumare odia chi fuma, confesso a dio onnipotente di odiare un depresso. Quando cercano di propinarmi quei libri motivazionali per diventare veri leader sorrido e penso che non hanno avuto la fortuna di leggere tutto Hemingway e Dostoevskij.
Dio Onnipotente, voglio essere onesto. Ti farò una proposta. Fai di me un grande scrittore e io tornerò alla Chiesa.
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Niente catene - Prefazione
Quel che segue è la prefazione al bello scritto di filosofia morale che intendo presentar come manifesto del far de la mente propria un paradiso d'inferno, od un inferno di paradiso.
È insito nella natura di uomo che ci accomuna che il nostro prosperar sia, seppur limitatamente alla potenza, infinito, e che dunque il nostro osar non si soffochi con l'oppressione de le cose che vengon da fuori o da dentro. Qualcosa di evanescente impregna le nostre membra carnose, e questo è non la brama di vivere, ma quella di affermarsi, che differisce dalla volontà di potenza nella misura in cui essa è l'anelito della sopravvivenza dell'identità, della libertà dell'essere della stessa essenza, la guerra all'onnipotenza del fato.
Quel che Milton immortalava co'l verbo di Lucifero era più che vero, nella sua assolutezza, poichè non fa che render manifesta la viltade propria dell'umanità.
Allor io sancisco Pandemonio la nostra Terra, e Inferno lo bello universo che a noi si para.
La giustificazione di Dio non reggerà giammai. Dio è il signore delle catene.
L'argomento che tratterò principalmente in questo saggio è, per l'appunto, quel de le catene. La tensione al rimuoverle, la loro natura, la loro classificazione, e confronterò lo mio bel pensiero a quel che fu di grandi menti a me anteriori.
Se mi fusse dimandato di esser nudo pe le strade del mondo nostro direi di no, poichè quel sarebbe umiliazione et deumanizzazione. Privar dell'umil decoro gli uomini è tremendo e sfrontatamente osceno; questo si suppone. Ma si io vi chiedessi di sollevar motivo per cui questo sia tale, nulla si reggerebbe se non su se stesso. Nello uomo razionale, che si fa diverso dagli animali altri, alla maniera istessa del variar della meccanica novella e quella classica, non è insita catena di genere alcuno, ma meramente indotta da fattori di tipo diverso. Ma definiamo a modo l'essenza de le catene.
Una catena è quel che potremmo dire valore, in termini di filosofia nietzschiana, ma esteso a tutto quel che non è naturale. È d'ausilio mio l'introduzione breve di un dialogo da me scritto, con protagonisti la luce et l'ombre, per dispiegare le valenze delle catene.
Il cielo crepuscolare, laggiù ove si feriva, si dissanguò di uomini eretti e iracondi, sgorgando per le spoglie di Dio onnipotente poiché lo avevano giustiziato.
Che costui fosse morto o in pena eterna e viva è mistero.
Fratelli e sorelle vi ascendevano per natural torri di nude membra, commosse delle passioni più libere di ogni uomo o bestia.
Cosa poteva più trattenerli? Ciò che si può naturalmente è l'unico vero ch'è giusto perchè instabilito.
Lontana, a tender verso l'aspra ferita celeste, era la terra, come minuta collina aguzza.
Vi serpeggiavano attorno radici avvizzite e antiche, gambe di un albero mille volte narrato. Era così secco, vecchio e nel passato stagnante che i rami magri non erano dai suoi piedi distinti.
Lì arrivarono due, alla destra e alla sinistra della pianta moribonda, un seduto e l'altro a toccar la volta con la testa. Uno brillava, e le sue luci esistevano ed erano sul resto; il secondo era, e ciò che splendeva esisteva solo su ciò che era.
Iudex. "L'hai capito, cosa sia davvero Dio, Qadmon?" chiese uno.
Qadmon. "Me lo chiedi perchè vuoi parlarmene tu, Iudex?" rispose l'altro.
Iudex. "Dio è come ciò di cui è stato immagine nella narrativa dei secoli. Sole."
Qadmon. "Concordo."
Iudex. "Tu credi dunque, come me, che Dio rischiari il tutto a tutti?"
Qadmon. "Ciò che credo differisce, in parte. L'operazione del Sole è diversa. L'operazione del Sole consiste nel farsi morsa incandescente della totalità delle cose, che questa sia morsa effettiva o teporoso abbraccio poco importa. È imposizione, anche di bene resta tale."
Iudex. "Può esistere una completa e natural naturalezza, dunque?"
Qadmon. "Quel ch'è scelto è imposto, anche la libertà. Ammettere un creatore è torto a ciò che è generato."
Iudex. "Ma non credi anche tu, Qadmon, che personificar l'atto di generare ti stia ottenebrando come tanto critichi? L'esistenza ammette logicamente un creatore, che esso sia persona o meno, ed è per logica stessa che le cose debbano esser come sono alla radice e in alcun altro modo. Sostieni vi sia differenza?"
Qadmon. "La peccaminosa natura della volontà degli opulenti."
Iudex. "Ripeti uroborici i medesimi errori. È vano discutere su quest'etica, poichè all'accidente, non resta che accettare l'impossibile essenza della vera libertà."
Qadmon. "Lo scurimento delle cose è aberrazione grammaticale. La dispersione dei raggi di luce fa naturalmente essere la naturalezza."
Iudex. "Perché ciò che è naturale è necessariamente migliore?"
Qadmon. "Non parlo di migliore, Iudex, io parlo di vero."
Quel ch'è inteso nelle parole che sovra ho scritto non è che un'analogia di simboli. Le catene non sono che luce, ed è per motivo espresso che si può viver d'ombre, di luce a moltitudine o di mediocritas neutrale.
Il nostro Inferno è irradiato accecatamente da un mondo di brillamenti demiurgici, opera di quel che diremo un malvagio fabbro che si impone su ogne cosa con le veci d'un sole, portandovi il Paradiso.
Il fabbro è sia ente di luce che fautor di catene, poichè le abbiamo capite esser cosa medesima, e altri non è che la mostruosa e aberrante società radiosa.
La società radiosa o lunare, res extensa del fabbro, ha pilastri e costrutti deboletti ma dall'inespugnabil aestetica, brillante e splendente e maravigliosamente lucente, che ne fan parer la solidità invera - e si badi al prefisso in, poichè non si parla di non verità ma del suo inverso perfetto e lunare, come luna si finge ente della notte ma non è che riflesso del malvagio fabbro -.
Per chiudere l'opera magna del demiurgo: la società, pregna di luce e con immagine un maligno fabbro, incatena chi la compone e inonda di Paradiso l'Inferno.
In qual modo ciò definisce una catena?
Una catena è definita dalla negazione dell'attuarsi di una potenza umana che sia logicamente nelle sue facoltà. Una catena è un raggio di luce che s'impone sulla tela buia.
Quel ch'erano prima di me affermavano che vi fosse un superuomo, tal che chi l'era in latenza si trasfigurasse dapprima in un leone dal suo stato di cammello, zavorrato dal bagliore delle catene riflettenti, e infin in un fanciullo libero e buio. Io credo che questo sia un atto di debolezza. Io credo che nè Qadmon nè Iudex abbiamo ragione, ma che il patto dalle loro mani stretto sia la scelta da percorrere. La libertà totale di quel genere non è che un'in-incatenazione, nonchè l'opposto modulare e perfetto dell'incatenazione. Come Nidhogg rosicchiava le radici di Yggdrasil, così il malvagio fabbro irradia l'Inferno e il Pandemonio, in un bilancio necessario per la libertà di discernimento e il libero arbitrio. Quel ch'è giusto è una cartesiana ristrutturazione dell'etica e la morale, un abbattimento di quel che c'è e c'era al fin di ottenerne una faccia novella, che sfugga e affronti luciferina il fabbro e la luna.
Niente catene. Questo è il giusto principio. Ma poi che ve ne siano di nuove, nostre e corrette, con una tensione allo zero.
Tendere alla vetta è imperativo per l'uomo novo, l'uomo libero, l'uomo vero e naturale.
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Una cosa è chiedersi se una religione è vera; altra questione è domandarsi se sia utile.
La spiegazione di dio collegata al "fine delle cose" fu demolita da Darwin; la questione "utilità della religione" (pregare un dio), si affossa, dal momento che per i fatti storici avvenuti (genocidi di ogni sorta), il fedele è costretto ad ammettere che "il creato" è imperfetto e dio non sarebbe affatto onnipotente, ma totalmente assente (non operativo).
Quindi, perché invocare, con riti, un menefreghista?
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credo in un solo dio, Taylor Swift onnipotente



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Vede, le persone religiose – la maggior parte di esse – pensano davvero che questo pianeta sia un esperimento. È quello che tramandano le loro fedi. Un dio o l'altro sta sempre brontolando, combinando pasticci con mogli di artigiani, consegnando tavole sulle montagne, comandando di mutilare i figli, dicendo alla gente quali parole possa pronunciare e quali no, costringendo la gente a sentirsi colpevole del proprio piacere e così via. Perché gli dei non possono star tranquilli? Tutto questo intervenire e infastidirsi puzza di incompetenza. Se Dio non voleva che la moglie di Lot si voltasse indietro a guardare, perché non l'aveva creata obbediente, così avrebbe fatto quello che le diceva suo marito? O se non avesse fatto Lot con quella testa di cazzo, forse lei gli avrebbe dato più ascolto. Se Dio è onnipotente e onnisciente, perché non ha fatto funzionare l'universo fin da principio così sarebbe venuto fuori come voleva lui? Perché sta continuamente aggiustando le cose e lamentandosi? No, c'è una sola cosa che la Bibbia chiarisce: il suo Dio è un artefice maldestro. Non ci sa fare nella fase progettuale e non ci sa fare nella fase esecutiva. Dovrebbe ritirarsi dagli affari, se ci fosse della concorrenza. Carl Sagan - Contact
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Mi rincuora il fatto che il povero può morire una volta sola, ma chi lo uccide, morirà ogni giorno. Quando poi uccidi bambini e donne, tu pungi la pupilla di Dio. E non potrai scampare dall'ira che verrà dal giusto Giudice supremo e onnipotente.
lan ✍️
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Dio, Padre onnipotente,
Ebbra del tuo Amore,
Mi inginocchio al tuo Santo Altare.
Il mio velo é bianco solo per il tuo Santo candore
Ed io peccatrice, non ne sono degna.
Oh dolce Croce,
simbolo sommo dell’ Amore,
Sorreggi e purifica me.
-
God, Almighty Father,
Drunk on your Love
I kneel before your sacred Altar.
My veil is white only because of Your Holy candor
And me, a sinner, am not worthy of it.
Oh sweet Cross,
Symbol of the most high Love,
Hold and confort me.
#catholic#catholic tumblr#catholicism#roman catholic#catholic church#god is good#christian veiling#christian poetry#catholic poetry
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porca puttana ma tra tutte le persone che potevi ammazzare dio grande onnipotente il papa quest’anno te lo potevi sparagnare
#ok si papa francesco per me è stato un papa particolarmente intelligente ma non è tanto il dispiacere per lui. ma per quello che metteranno#faranno papa adesso un gran fascistone lo sapete
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Se credessi nel popolo sovrano, anziché in Dio Padre onnipotente, lo esorterei a distinguere tra folclore e realtà, fascisti a parole e comunisti a fatti.
E no, non intendo confrontare Flaminia Pace e Ilaria Salis. Sarebbe troppo facile e un insistere sul lato pittoresco della vicenda. Mentre io voglio essere pragmatico. E filologico. Chiamo comunismo quanto teorizzato nel “Manifesto del Partito Comunista”.
Marx ed Engels scrissero: “I comunisti possono riassumere le loro teorie in questa proposta: abolizione della proprietà privata”. Pertanto chiamo comunisti gli ambientalisti e in particolare i promotori del Patto Verde europeo. Che costoro si definiscano diversamente, socialisti, popolari, addirittura liberali, non ha alcuna importanza. Sia per me che per Marx ed Engels sono tutti comunisti. Siccome nemici della proprietà privata ossia della casa privata, dell’auto privata, del cibo privato.
Sono loro il pericolo per la libertà d’Europa, non le belle fascistelle. Se credessi nel popolo sovrano, anziché in Gesù Cristo unigenito figlio di Dio, lo spronerei a distinguere fra passato e presente, pensieri e azioni, ma non si può far ragionare un drogato (l’antifascismo è l’oppio dei popoli, i media sono fumerie, gli europei barcollano narcotizzati come Sid Vicious al Chelsea Hotel).
immortale Langone, l'elite che me gusta, via https://www.ilfoglio.it/preghiera/2024/06/29/news/il-pericolo-per-la-liberta-d-europa-sono-i-promotori-del-green-deal-non-le-belle-fascistelle-6698413/
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In cosa/chi credi?
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra.
E in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore;
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine;
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo;
siede alla destra di Dio Padre Onnipotente;
di là verrà per giudicare i vivi ed i morti.
Credo nello Spirito Santo;
la santa Chiesa Cattolica;
la comunione dei santi;
la remissione dei peccati;
la risurrezione della carne;
la vita eterna.
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Se tra di voi ci sono dei ferventi cattolici potrebbero essere seriamente turbati dalla lettura di ciò che segue. Sono stato in chiesa, questa mattina, perché mia figlia ci teneva a fare la chierichetta (pare che ora si possa fare anche se si è appena iniziato il catechismo prima della prima comunione) e mia moglie mi ha pregato di farle compagnia, visto che ce la porta sempre lei. La chiesa in questione è un edificio di cemento di forma circolare, tutto fatto a cerchi che si intersecano con una volta piuttosto alta e una sorta di forma a tronco di cono / cilindo al centro, dentro la quale c'è una statua che funge da ostensorio e che mi ha creato seri problemi. Questa statua, vista l'architettura moderna della chiesa in questione, è molto moderna anch'essa. Voleva rappresentare una fiamma? Un velo? Una simbologia dello spirito? Fatto sta che ... aspettate: vediamo se la trovo.
Quello che non si vede da questa angolazione è la sommità di quella statua (al centro si vede l'ostensorio, apribile, a forma di foro rotondo) che è una punta tondeggiante. Praticamente, l'effetto è quello di un clitoride munito di labbra inferiori. Chissà se lo scultore è stato guidato in qualche modo nell'inconscio quando ha messo mano a questa rappresentazione? Forse sono semplicemente troppo malizioso io? (Si, lo sono, ma non sono l'unico ad averlo notato e ne ho avuto conferma). Purtroppo la comunità parrocchiale è scarna e poco convinta, e il parroco sembra avere lui stesso qualche difficoltà a credere in quello che dice (highlights dell'omelia di oggi: il signore ci perdona dal peccato, anzi ci ama ancora prima che noi abbiamo la possibiltà di peccare, non dobbiamo avere paura di peccare, tranne Putin. Lui deve avere paura. Il parroco è ucraino. Non dico altro).
Il credo, dai miei tempi, è cambiato, ne hanno tagliato la metà. Hanno rimesso dentro cose come "discese agli inferi" che erano state rimosse prima. Il Padre Nostro è cambiato (mi crollano delle certezze) per non dire più "non ci indurre in tentazione" ma "allontanaci dalla tentazione" - pareva che il Buon Dio fosse proprio lui a indurci in tentazione altrimenti, no? Peccato (ahia) che così è: altrimenti si cade nel manicheismo Dio/Diavolo e si immagina un Satana che opera contro e senza il permesso di Dio, che dunque non è più così onnipotente come dovrebbe essere. Non sono discorsi da Tumblr, scusatemi. Il post voleva essere: sono andato in chiesa e anche lì sono riuscito a pensare a "L'origine du monde" di Courbet.
Bontà sua, mia figlia si è divertita un sacco e ha rotto i coglioni al prete da dietro l'altare mentre benediceva le ostie per dirgli "Ma non dobbiamo prenderle ora le candele?" Aurora, che il signore, il cosmo, le divinità unite in sindacato, le formule matematiche dell'origine, la sezione aurea, le forze entropiche ed entalpiche e qualsiasi collante tenga insieme questo universo derelitto ti mantengano sempre così.
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