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Passavano migliaia di persone, ma io le assicuro che lei ha visto solo me, e mi guardava: non ansiosa, ma addirittura sofferente. E più della sua bellezza mi ha colpito la straordinaria solitudine nei suoi occhi, una solitudine mai vista da nessuno prima.

-Il maestro e Margherita, Michail Bulgakov
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"Le immagini della memoria, una volta fissate con le parole, si cancellano... Forse ho paura di perderla tutta in una volta se ne parlo. O forse l'ho già perduta a poco a poco "
~ Le città invisibili
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Del Super-Io cartaceo e dei suoi sensi di colpa sarebbe relativamente facile sbarazzarsi, se solo fossimo animali razionali. Umberto Eco, con generoso spirito tomistico, offrí la prova matematica dell’implausibilità delle richieste che quello scaffale tirannico fa gravare sulla nostra psiche. In una Bustina di Minerva del 1997, Quanti libri non abbiamo letto?, Eco prendeva come riferimento il Dizionario Bompiani delle Opere: «Nell’edizione attualmente in commercio, le Opere contano 5450 pagine. Calcolando a occhio che vi siano in media tre opere per pagina, abbiamo 16350 opere». Non generiche opere, badate, ma classici. Sedicimilatrecentocinquanta classici. Proponeva poi di stimare in quattro giorni il tempo che un lettore medio (uno che ha anche altre cose da fare nella vita) impiega a leggere un libro: «Ora quattro giorni per ogni opera registrata dal Dizionario Bompiani farebbe 65 400 giorni: dividete per 365 e avete quasi 180 anni. Il ragionamento non fa una grinza. Nessuno può aver letto o leggere tutte le opere che contano». Pare facile, vero? Eppure il lettore nevrotico ancora si accosta alle nuove letture facendosi scudo della piú comica, della piú sconsiderata, della piú folle delle metafore: colmare lacune
[...]
Se provassimo a risalire da questa immagine del gruviera culturale all’equazione che può averla generata, scopriremmo che il lettore nevrotico è convinto di avere un’aspettativa di vita che si aggira tra i settecento e gli ottocento anni
[...]
Eppure esiste un luogo in cui continua a vivere la sua vita sonnecchiante, discreta, inavvertita. Questo luogo sono gli scaffali della nostra libreria. Lí la lettura liberata dal tempo non vive solo come vestigio nei libri che abbiamo letto da bambini e che conserviamo perché ci ricordino dei giorni andati; vive anche, segretamente, nei libri che non abbiamo letto ancora e che probabilmente non leggeremo mai. Non trovate che ci sia qualcosa di consolante, in questa dismisura? Il silenzio eterno delle biblioteche infinite non mi spaventa, ma mi rasserena
[...]
È vero, un classico è «qualcosa che tutti vogliono aver letto e nessuno vuole leggere», e quanto piú alta è la montagna di pagine che s’interpone tra il leggere, infinito presente, e l’aver letto, infinito passato, tanto piú possiamo esser certi che quel desiderio resterà inappagato
Cit. "Il lettore sul lettino. Tic, manie e stravaganze di chi ama i libri"
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#libro#leggere#lettura#incompleto#incompletezza#bookblr#booklovers#bookslover#books#leggere che passione#impossibile#vita#tempo#libreria#citazione#il lettore sul lettino
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Elemental: l'amore impossibile tra acqua e fuoco

Da qualche anno, giugno è divenuto il mese dei film Pixar. Un'abitudine consolidata, che si protrae anno dopo anno a dispetto delle accoglienze sotto le aspettative e ai fasti del passato. Resta che Elemental sia un film gradevole, che diverte e intrattiene, che ha il merito di affrontare tematiche attuali e importanti, parlando di accettazione delle diversità e integrazione.

🎶Una ragazza incontra un ragazzo🎶 (la cit alla canzone dei The Kolors era d’obbligo anche se al contrario). Così pressapoco inizia la storia di Elemental, proprio nella miglior tradizione delle commedie romantiche, se non fosse che la ragazza è fatta di fuoco e il ragazzo di acqua. Opposti che però si attraggono, come da tradizione, ma che rendono difficile portare avanti un rapporto, tra i comprensibili timori personali e le convenzioni sociali da superare. Se Ember è una ragazza dal temperamento bruciante, come il suo elemento fa intendere, Wade è invece molto più calmo e disposto a seguire la corrente, come del resto il suo esser d'acqua rende naturale. Differenze che però i due protagonisti sono costretti a mettere da parte per accogliere il legame che poco a poco si viene a formare tra loro, ma nel mentre affrontare un problema pratico che mette a rischio Firetown, il quartiere di Element City in cui il popolo del fuoco vive.
Ma non ci sono solo acqua e fuoco ad Element City, ma anche aria e terra, i classici quattro elementi che rendono varia e ricca una città rappresentata con la ricchezza di dettagli a cui la Pixar ci ha da sempre abituati. Una città che però sembra essere costruita a misura di alcuni elementi piuttosto che di altri, con il fuoco relegato nella sua Firetown con scarse possibilità di integrazione. Lì la famiglia di Ember gestisce un negozio sin dal loro arrivo in città e il destino della ragazza, segnato e apparentemente inevitabile, sembra quello di seguire le orme del padre e rilevarlo al momento della pensione del genitore.

Elemental: una scena del film
C'è però tanta acqua che mette a rischio il quartiere di Firetown ad Element City ed è anche una riflessione importante sull'integrazione delle minoranze nelle nostre città, un sentimento che il regista Peter Sohn, già noto per Il viaggio di Arlo e il corto Parzialmente nuvoloso, conosce bene poichè vissuto nella sua infanzia da emigrato coreano in quel di New York. Un tema attuale e che il film sviluppa con immediatezza, rendendolo chiaro e comprensibile da subito al pubblico più giovane che vuole raggiungere. Allo stesso modo però il popolo di Element City rende chiaro anche quanto sia importante accogliere e accettare le diversità, guardare all'altro senza paura, cogliendo il valore delle diversità e l’importanza di trovare terreno comune.

Elemental: una scena
Non sorprende di certo come tutto sia realizzato con la solita eccellenza tecnica a cui la Pixar ci ha da sempre abituati e questa asticella sempre così alta può avere l'effetto di apparire normale, togliendo valore all'incredibile lavoro svolto. Ma è un errore che non va compiuto, non bisogna cedere all'idea che è un qualcosa di scontato: in questo film i tecnici e gli artisti della Pixar affrontano un ulteriore difficoltà mettendo in scena personaggi dai requisiti visivi molto diversi tra loro, con le animazioni di acqua e fuoco, ma anche di aria e terra, facendo in modo che appaiano il più naturali possibile pur mantenendo il controllo per permettere agli animatori di gestire Wade, Ember e gli altri personaggi.

Il film non ha un antagonista che si contrappone ai protagonisti ma questa è una decisione sensata proprio per lasciare al centro della storia il rapporto tra i protagonisti. L’umorismo scelto è molto diretto e immediato, pensato per divertire i più giovani ma che forse non raggiunge appieno anche il pubblico più maturo. Ma Elemental resta un film immensamente gradevole e che riesce ad emozionare attraverso il rapporto che si viene a creare tra Ember e Wade.
Conclusioni
Acqua e fuoco, gli opposti che si attraggono del nuovo film Pixar Elemental, che è tecnicamente impressionante e dalle tematiche importanti, si affida a un umorismo diretto e immediato per intrattenere il suo pubblico. La Pixar sorprende ancora una volta sul piano visivo, con il fuoco di Ember e l’acqua di Wade naturali nella loro resa cartoonistica, ma anche sul piano narrativo mantenendo l’equilibrio tra la maturità dei temi trattati e l’esigenza di divertire. Un film che intrattiene e fa riflettere chi sceglierà di vederlo.
👍
- L’uso delle comunità di diversi elementi per riflettere sull’integrazione nelle comunità.
- Il modo in cui i due protagonisti sono tratteggiati, sul piano fisico e caratteriale, per reggere le dinamiche da commedia romantica del film.
- Il solito livello tecnico della Pixar, qui alle prese con le difficoltà date dalla diversa effettistica richiesta dagli elementi.
- La scelta di non avere un reale antagonista per i protagonisti…
���
- Nulla.
#elemental#pixar elemental#ember lumen#wade ripple#disney#disney pixar#disney plus#disney+#pixar#recensione#review
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(via In Cucina con Federica: costine di maiale di ispirazione Tex Mex)
IN CUCINA con Federica D'Ascani: COSTINE DI MAIALE DI ISPIRAZIONE TEXMEX.
Non so se lo sapete, ma qua a Roma di solito la carne o si fa al sugo o si fa al forno. Perlomeno nelle famiglie di una volta. Ma variare è il profumo della vita, Gianni (cit.), quindi l’altra sera mi sono data da fare.Non ho la griglia e non sono americana (anche se ho gli zii in Canada, che non è America, ma quando sono stata da loro sono arrivata al confine e ho pure mangiato i classici marshmellows cotti durante il falò -tipo cartone animato-, ballato a suon di musica country in un pub e mangiato una canna da zucchero alle undici di sera che parevano le quattro del pomeriggio), ma sono andata sui siti americani e ho cercato come si fanno ‘ste costine TexMex.
#babettebrownblog
#incucinabbb
#federicadascani
#costinetexmex
https://babettebrown.it/in-cucina-con-federica-costine-ispirazione-tex-mex/
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Poi, Marchesi, che era giunto in ritardo, votò no, tranquillo, senza aver chiesto il parere a nessuno
Palazzo Bo, Padova: Concetto Marchesi tra i ritratti dei rettori. Fonte: Daniele Mont D’Arpizio, art. cit. infra Studioso rigoroso e insieme creativo, ma che non ha mai confinato la sua sterminata cultura ad ambiti esclusivamente accademici. In Concetto Marchesi anzi è la stessa conoscenza dei classici a far scaturire e a nutrire l’impegno politico, in un continuo intreccio di rimandi tra storia…
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#1943#1944#comunista#Concetto Marchesi#fascisti#guerra#Luciano Canfora#Padova#partigiani#partito#Resistenza#tedeschi#Università
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Poi, Marchesi, che era giunto in ritardo, votò no, tranquillo, senza aver chiesto il parere a nessuno
Palazzo Bo, Padova: Concetto Marchesi tra i ritratti dei rettori. Fonte: Daniele Mont D’Arpizio, art. cit. infra Studioso rigoroso e insieme creativo, ma che non ha mai confinato la sua sterminata cultura ad ambiti esclusivamente accademici. In Concetto Marchesi anzi è la stessa conoscenza dei classici a far scaturire e a nutrire l’impegno politico, in un continuo intreccio di rimandi tra storia…
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«Ascolta lo spirito che è dentro di te»
-Nonna Salice, Pocahontas(1995)
#pocahontas#disney#cartoni#classici disney#citazioni cartoni#cartoni animati#walt disney#frasi#frasi famose#frasi celebri#frasi cartoni#frasi film#frasi libri#le migliori frasi#frasi tumblr#quotes#cit#citazioni film#citazioni di vita
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«Adoro i piaceri semplici» disse Lord Henry. «Sono l’estremo rifugio che resti alle persone complicate.»
- Il ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde (via @truciolidicuore )
#dorian gray#dorian#gray#oscar wilde#oscar#wilde#romanzo#frasi libro#libro#book#books#i classici#il ritratto di dorian gray#frasi belle#cit#citazioni#citazioni belle#frasi libri#citazioni libri#narrativa#super ten#arte#art
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~Oscar Wilde- Il ritratto di Dorian Gray
#Oscar Wilde#il ritratto di Dorian Gray#libri#letteratura#leggereè#classici#tumblr#lord henry wotton#basil hallward#book#cit#citazione#citazioni#frasi#frasi classiche#citando libri#citandolibri
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Gli apparvero ora in una specie di voragine, appena visibile in basso, sotto ai suoi piedi, tutto quel passato e i pensieri di una volta, i problemi e gli argomenti e le impressioni di un tempo, e tutto quel panorama, e lui stesso, e tutto, tutto… Gli sembrava di volar via in alto, chissà dove, e che tutto dileguasse ai suoi piedi… Avendo fatto un movimento involontario con la mano, ebbe improvvisamente la sensazione del ventino che stringeva nel pugno. Disserrò la mano, guardò fisso la monetina, levò il braccio e la gettò nell'acqua; poi si volse e andò a casa. Gli parve di essersi in quel momento staccato, come con un colpo di forbici, da tutti e da tutto.
Fëdor Dostoevskij, “Delitto e castigo”.
#fedor dostoevskij#dostoevskij#delitto e castigo#citazione#cit#citazioni#letteratura#leggere#letture#classici#punti di sutura#puntidisutura#voragine#pensieri#passato#tempo#impressione#staccarsi#sensazione#illusione
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MINIMUN BARE OF HUMAN DECENCY
Qualche anno fa raccontai di un incidente autostradale in cui fui coinvolto e il cui racconto mi valse il soprannome di AMICO DELLE GUARDIE da parte di un tamblero disorientato spazio-temporalmente (aspetto ancora la birra di @firewalker a cui piacque così tanto da metterlo nella descrizione del suo tumblr).
A parte l’episodio in sé, in cui non ci furono feriti o gravi conseguenze, non ho mai avuto modo di raccontare quello che successe dopo.
Dal momento che io ero il primo soggetto di un tamponamento a tre, quindi trionfante dal punto di vista della giustizia di strada, scesi subito dalla macchina e mi preoccupai di chi mi aveva tamponato, poiché loro avevano semplici utilitarie e non un fuoristrada robusto come il mio.
Il terzo conducente era illeso e la sua macchina con i classici danni su cofano e radiatore, mentre il contenuto del sandwich - e sulle dinamiche di chi abbia spinto a tamponare chi ci torniamo - era messo un po’ peggio: per andar di stereotipo, c’era una macchina con cofano a fisarmonica sul tettuccio e dentro una famiglia settentrionale metropolitana, tutti tirati e pieni di ‘Ma fiiiga!’, padre sessantenne alla guida, madre passeggera e figlio quarantenne dietro, che a causa di quell’incidente, stavano perdendo l’aereo da Bologna.
Infatti la donna isterica - che non si era fatta nulla - urlava e ventilava paonazza come se le avessero fatto un trapianto di faccia senza anestesia e i soccorritori ebbero il loro bel da fare a cercare di capire quale organo interno si fosse spappolato e quale osso sbriciolato (plot twist: nessuno).
Per il resto, solita routine con denuncia di sinistro e scambio di numeri di telefono.
A parte la loro evidente colpevolezza stradale - io avevo frenato in modo prevedibile a causa di una coda (segnalata) - mi dispiaceva per quello che era successo loro e qualche giorno dopo telefonai al marito per sapere come stesse la moglie (a volte alcuni traumi si manifestano dopo).
- Salve, sono quello dell’incidente in autostrada. Volevo sapere come sta sua mogl...
- Ah, ecco! Bravo! Perché non ha detto alla polizia che quando mi è venuto addosso è stato lei a farmi tamponare il primo veicolo?! Fiiiga! Adesso ci tocca pagare e invece la colpa è stata tutta sua che ci ha spinto!
Attimo di perplessità e poi l’illuminazione - Ma no, guardi, non sono quello che era dietro di lei... sono quello col fuoristrada che avete tamponato! :)
E a questo punto lui dice una cosa a mio avviso incredibile e che racchiude l’enorme numero di strade che l’uomo deve ancora percorrere perché lo si possa chiamare uomo (cit.)
- Ma se non è stato lei a tamponarci perché ha telefonato per sapere di mia moglie?
- Perché poteva essere mia madre? Perché ERA una madre. E una moglie, una figlia, una sorella. Perché non avere colpe non significa non sentirsi responsabile? Perché non mi voglio abituare alla sofferenza altrui?! Perché la mia macchina è solo un mezzo e non un fine?! PERCHÉ SONO VIVO E FELICE SOLO SE LO SONO ANCHE GLI ALTRI?!?!
Tutte queste cose ho pensato in un solo secondo e poi gli ho risposto - Boh... così. Buona giornata - e ho riattaccato.
Allora credevo che non avrebbe capito, oggi ho compreso che le persone hanno solo dimenticato e che ci vuole davvero poco per ricordarglielo.
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17, 21 (occhio a come rispondi), 23 e 28
17) Qual è uno stereotipo vero sulla tua regione?
... onestamente non so nemmeno che stereotipi ci sono sulla Puglia XD che ogni occasione è buona per sfondarci di cibo, i matrimoni durano 3 giorni manco fossimo dei re, e un pranzo di Pasqua potrebbe sfamare un esercito per una settimana? Beh sì assolutamente :P
21) Pandoro o panettone?
>_>
<_<
... pandoro 4 life
(a meno che non parliamo di panettoni non classici, tipo ripieni. guarda basta che non mi ritrovi frutta candita che la odio :V)
23) La pubblicità più #iconic? E quella più trash?
A occhi chiusi guarda:
Iconica:
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Trash:
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28) Scegli una canzone per rappresentare l'italia. Più trash è meglio è.
Quando penso a una canzone che rappresenti l’Italia la mia mente va solo da una parte
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Fa ridere ma fa anche riflettere [cit. di ogni account instagram simpatico]
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Ma non è finita qui. Lo stadio successivo di Colby è l’inganno involontario: «Parlando dei libri come se li avesse letti, arriva a convincersi di averlo fatto. Usa citazioni di terza mano come se fossero proprie». Cosí nasce uno Zelig.
[...]
E a pungolare il senso di colpa dei lettori nevrotici è soprattutto una famiglia di libri noti fin dagli anni di scuola per il loro sottile sadismo mentale: i classici. Sono il nostro Super-Io di carta.
Cit. "Il lettore sul lettino. Tic, manie e stravaganze di chi ama i libri"
Sono colpevole vostro onore 😅
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#citazione#libro#libri#lettura#leggere#leggere che passione#imbroglio#bugia#menzogna#finzione#fingere#books#bookblr#booklover#bookslover#il lettore sul lettino#classico
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"La maggior parte di noi non può correre qua e là notte e giorno, parlare con tutti, conoscere tutte le città della terra, non abbiamo tempo, denaro, nemmeno tanti amici. Le cose che voi cercate Montag sono su questa terra, ma il solo modo per cui l'uomo medio potrà vederne il novantanove per cento sarà un libro." - Ray Bradbury. Quale libro (o quali libri) vi sta tenendo compagnia in questo periodo di isolamento? Io ho appena finito di leggere un bellissimo saggio di Cesare Garboli sull'amico Antonio Delfini, dove si parla di diari, di boom economico, di rapporti familiari strettissimi, di incompiutezza letteraria, e di Viareggio, città teatro di molti incontri tra Delfini e Garboli. Un modo per tornare a visitare luoghi anche a me cari. Commentate pure, se vi va, col libro che state leggendo in questi giorni. . . . Di Mondadori come quelli in foto ne troverete moltissimi sul sito: www.seunanottedinvernounlibro.it #libro #libri #libreriaonline #libreria #book #books #bookstagram #cit #citazione #seunanottedinvernounlibro #romanzo #libriusati #librirari #instabook #instabooks #bookshop #bookpride #letteratura #saggi #saggistica #mondadori #italocalvino #raybradbury #franzkafka #margueriteduras #johnkeats #classici #cesaregarboli #letture #leggere https://www.instagram.com/p/B-Zv0LMnJi9/?igshid=eebrn8qggshj
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Sogno di volare — l’Italiano è la lingua della colonna sonora nel gioco delle civiltà
Il nuovo capolavoro di Sid Meier è ormai uscito da qualche giorno, Civilization VI, noto titolo di strategia a turni pubblicato da 2k Games e sviluppato da Firaxis.
Non me la sento di parlare del gioco, perché ogni sequel di Civ è sempre stupendo, mantenendo il suo stile originario, migliorando le mancanze del titolo precedente.
Chi gioca a Civilization sa che anche l’aspetto musicale per la Firaxis è fondamentale, e le colonne sonore (theme) di tutti i titoli della serie sono sempre state perfette e azzeccatissime, a dimostrazione di ciò, Baba Yetu, la traccia principale di Civilization IV è stata la prima “theme” di un videogioco a ricevere un Grammy.
Christopher Tin compone Baba Yetu, quando il suo collega di stanza a Stanford Soren Johnson gli chiede di comporre una traccia per Civilization IV, il risultato possiamo percepirlo. La traccia è stata acclamata da giocatori e critica, dando una grande spinta alla già ricca carriera di Christopher Tin.
Baba Yetu è il “padre nostro” in lingua swahili eseguita dal Soweto Gospel Choir e Royal Philharmonic Orchestra.
Da qui si evince lo spirito classico ma allo stesso tempo influenzato dal mondo di Christopher Tin, una composizione estremamente moderna dai canoni classici, capace di trasmettere un forte sentimento di unione tra i popoli. Nei commenti su Youtube alle sue opere non mancano mai frasi come “questa canzone dovrebbe essere l’inno dell’umanità”
Il quinto capitolo di Civilization viene affidato al compositore Michael Curran, Brave New World è il “theme”, una composizione altrettando meravigliosa scritta in Latino.
Christopher Tin viene scelto nuovamente da Firaxis per mettere la ciliegina sulla torta a Civ VI, componendo “Sogno di Volare”.
Su Reddit, Christopher, a ridosso dell’uscita del gioco ha aperto un thread in cui avvisava gli utenti che era stato di nuovo incaricato per il franchise di Civ. Tra le tante domande troviamo:
“Sarai incluso tra i “Great Musician” di Civ VI?”
Per chi conosce il gioco e sa di cosa sto parlando, sa che questa è una domanda geniale, simpatica e altrettanto legittima.
Mr. Tin invece risponde così: “se accadesse, non ne sarei segretamente deliziato” della serie, se succede urlerò di gioia.
Questa volta è l’italiano la lingua designata per le parole del tema principale: sogno di volare è stata scritta basandosi su alcuni testi di Leonardo Da Vinci.
L’operazione è riuscita, prima di far partire il gioco, quanti di voi si ascoltano tutta la traccia rimanendo per cinque minuti nel menu principale? Io l’ho istallato su HD invece che su SSD per rallentare il caricamento e sentirla tutta. Ehm…
I riferimenti sono tanti, da Monte Ceceri (la montagna dove Leonardo Da Vinci testò le sue invenzioni volanti) al ritornello, un adattamento della sua frase più famosa:
“Una volta che abbiate conosciuto il volo, camminerete sulla terra guardando il cielo, perché là siete stati e là desidererete tornare.”
Senza voler essere faziosi penso di poter dire con estrema franchezza che “sogno di volare” è la traccia più riuscita, è carica di significato, la composizione accompagna il testo e il messaggio arriva forte e chiaro.
E’ un inno all’uomo e ai suoi desideri, alla crescita, alla volontà e alla rivalsa dell’intelligenza.
E poi è in italiano, non per vantarci, ma abbiamo una lingua capace di esprimere dei concetti stupendi e lo dico con viva fermezza, se questo è in risultato, fatene ciò che volete.
Dopo un giorno di pausa dalla scrittura di questo pezzo mi sono chiesto se il comparto audio di un gioco sia in grado di avvicinare un non-fan della saga al gioco.
Mi sono detto che probabilmente no, ma influisce tanto sulla fanbase e di come la fanbase parlerà del titolo.
Spiego meglio: i fan di Civ sono abituati a sentire, quando avviano il gioco una traccia musicale che li lascia sempre soddisfatti, li carica e gli fa pensare: “eccolo, il buon vecchio Civ”, almeno per me è così.
Subito con gli amici si commenta di quanto sia bello il gioco e ci si dice sempre: ”anche questa volta il comparto audio è della madonna”(cit.).
Questo influisce in termini di mercato, sicuramente, perché non esiste un club di amici che giocano solo al titolo in questione, sicuramente c’è chi ama un genere, chi predilige la grafica, chi la trama, chi la giocabilità, chi la fluidità e così via. Una cosa accomuna tutti: ovvero la passione per i videogame fatti bene.
Lì entra in gioco un meccanismo commerciale, un tipo di pubblicità che fa il bello e il cattivo tempo di qualsiasi azienda fornitrice di beni e servizi: il passaparola.
Se un prodotto è amato dal cliente il cliente ne parlerà bene al punto da spingere un nuovo/vecchio cliente ad acquistare/riacquistare il prodotto, molto semplicemente.
In questo genere di giochi, molto poco movimentati, il comparto audio non fa da accompagnamento, è intrattenimento. Pensate di poter giocare a Call of Duty senza musica? Io credo di si. Se dovessi giocare a Civ senza il meraviglioso sottofondo musicale che accompagna ogni partita mi annoierei a morte, oppure ALT-TAB e youtube con playlist da 3 ore di cose ispiranti.
Un intrattenimento musicale così presente non è un vezzo in Civ, è una vera e propria necessità, e sì, decide le sorti del titolo stesso.
P.S.: ieri parlavo davanti ad una birra con un mio amico compositore (che storia conosci un compositore!) e discutevamo della musica nei videogiochi e di come sia uno dei pochi settori che prediligono la sperimentazione musicale, lasciando tantissimo spazio alla personalità del compositore, per nostra fortuna e per la fortuna di Christopher Tin, che nella vita “ha deciso di non regolarsi”(cit.). Sicuramente approfondirò il discorso.
Via https://medium.com/@andreamammarella/sogno-di-volare-litaliano-è-la-lingua-della-colonna-sonora-nel-gioco-delle-civiltà-ce50551c71dd
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