#miscela
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fandixferramenta · 9 months ago
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#tanica #omologata per #carburante
Disponibili da lt. 5, 10, 20 sia in #acciaio che in #plastica
Adatte per #miscela #benzina #gasolio e molti altri #liquidiinfiammabili
Tanica doppia per #miscela e #oliopermotosega
Vieni a trovarci nel nostro #puntovendita a #besnate oppure nel nostro #Ecommerce #fandixshop #ferramentafandix #fandixbesnate
#faidate #giardinaggio #attrezzature
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falcemartello · 2 months ago
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Chiedete i danni a chi ha eseguito i lavori, la miscela bituminosa era sbagliata e/o stesa non correttamente e licenziate chi ha gestito l'appalto!
Evitiamo di fare informazione sbagliata, grazie!
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clarissasworld · 7 months ago
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CHI SONO GLI OVER 50?
Sono gli adolescenti e i ragazzi degli anni '70 e '80.
Sono quelli che uscivano in motorino
d'inverno senza casco perche non era
obbligatorio e con i capelli bagnati
e arrivavano con le stalattiti
di ghiaccio in testa.
Sono quelli che si incontravano
al "solito posto" perché nessuno aveva soldi per entrare al bar...quelli che andavano minimo
in due in motorino dopo aver messo insieme le monete per fare miscela.
Sono quelli che la cosa più importante
era trovarsi per la voglia di stare in compagnia... quelli che si scambiavano
i dischi preferiti...quelli che durante le vacanze
estive si cercavano un lavoretto per non chiedere soldi ai genitori.
Sono quelli dell'autostop
per sentirsi liberi.
Sono gli sciami di ragazzi allegri e spensierati come oggi non se ne
vedono più in giro.
Sono quelli che: "O tutti o nessuno".
Erano altri tempi ma per chi li ha vissuti
non li dimenticherà mai....
-Dal Web
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kon-igi · 26 days ago
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FLASH
Il fiammifero compie una parabola che si conclude dentro uno scatolone bagnato di benzina.
La professoressa di matematica che chiede 'Cos'è che hai scritto sulla mano?' e io che rispondo 'Non ne ho la minima idea'. Ed era la più completa delle verità.
Pedalare con un Ciao senza miscela.
Un osso che si spezza. Un osso che si spezza. Un osso che si spezza. Una persona urla. Un cane mastica. Un corpo spenzola.
Nel dubbio se di zucchero o di cera, io le decorazioni sulla torta le mangiavo comunque.
Il proiettile si pianta nel muro e fa un rumore strano. Non era il muro.
La prima iniezione mi ha fatto malissimo alla natica destra e poi non riuscivo a camminare. L'ho fatta io a un'altra persona.
Leggere racconti di una raccolta di Urania nel tempo che trascorreva tra ←L PRESS PLAY ON TAPE e RUN.
Ma non che cosa dite, lei mi era molto affezionata!
''Brigamilesfriulilogsan' l'ho urlato per un anno intero ma non ho mai pensato a usarlo come password.
Credevo fosse un modo di dire, invece una volta ho finito le lacrime e ho dovuto aspettare un po' per poter piangere.
Da 180 a 0 km/h in cinque metri di muro
Non le troverò mai in pasticceria ma nafta nautica e pesce squamato sono le mie madeleine.
Peggio che vomitare una bottiglia intera di Jagermeister c'è solo vomitare una bottiglia intera di Vodka al melone. O anche non vomitarla, come ho fatto io.
Tutte le vostre gif le ho viste al cinema.
Affacciàti allo scatolone c'eravamo io e le mie sopracciglia.
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be-appy-71 · 29 days ago
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Passionalità e dolcezza non indossano le armi, perché non sono nemiche.
Ma insieme creano una miscela esplosiva.... ♠️🔥
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comicsecartoons · 5 months ago
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Kobalt
Provocazione & cultura pop. Difficile definire l’arte di Kobalt e difficile definire Kobalt, creatore di musica elettronica, grafico pubblicitario, artista.
Nato a Parigi nel 1970 ha spaziato nei più vari ambiti artistici, collaborando anche, con la sua carriera da grafico, con l’iconica rivista Playboy. Nel 2010 una svolta decennale verso la fotografia, e poi un ritorno al suo primo amore, l’arte e l’illustrazione. Pioniere della creazione artistica assistita da computer, la sua arte viene venduta online e nelle maggiori gallerie mondiali.
Nelle sue opere ritroviamo riferimenti ad artisti contemporanei come Bansky e Shepard Farey, anche se quello che le contraddistingue è senza dubbio l’uso audace dell’umorismo. Così ci ritroviamo Wonder Woman e Cat Woman intente in un bacio appassionato, Batman seduto sulla tazza del water perché “Il mondo può aspettare”, Gesù Cristo ritratto sulla copertina di Vogue, i Simpson in una sfilata da red carpet.
Gioca con gli anacronismi, con le icone del mondo pop, con il consumismo, in una continua parodia: la fissazione per le grandi marche, la distorsione dei mass media, la celebrazione delle figure iconiche, tutto fa parte dell’immaginario spensierato e rivoluzionario di Kobalt, dove ogni regola viene sovvertita, sottoposta all’occhio del pubblico sorpreso. Il dialogo tra autore e spettatore è immediato, basato sul riconoscimento e l’interpretazione delle immagini.
Kobalt stesso è un essere mitico, che schiva i social, lavora sotto pseudonimo, non diffonde le sue foto private. Nonostante la ritrosia per esporre la sua persona al mondo digitale, ne usa ogni strumento possibile per dare vita alle sue creazioni e continuare ad espandere i confini dell’espressione artistica con una sottile miscela di ispirazione, innovazione e umorismo.
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sergiodb · 29 days ago
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Passionalità e dolcezza non indossano le armi, perché non sono nemiche.
Ma insieme creano una miscela esplosiva.
..:: SdB ::..
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vecchiorovere · 11 months ago
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Eravamo noi...
Eravamo gli adolescenti e i ragazzi degli anni '70 e '80. Eravamo quelli che uscivano in motorino
d'inverno senza casco perche non era
obbligatorio e con i capelli bagnati
e arrivavamo a casa con le stalattiti
di ghiaccio in testa.
Eravamo quelli che avevano il Dyane 6 e la Renault 4
Eravamo quelli che si incontravano
al "solito posto" perché nessuno aveva soldi per entrare al bar...quelli che andavano minimo
in due in motorino dopo aver messo insieme le monete per fare miscela.
Eravamo quelli che la cosa più importante
era trovarsi per la voglia di stare in compagnia... quelli che si scambiavano
i dischi preferiti dei Deep Purple Led Zeppelin Black Sabbath Pink Floyd ecc...quelli che durante le vacanze
estive si cercavano un lavoretto per non chiedere soldi ai genitori.
Eravamo quelli dell'autostop
per sentirsi liberi.
Eravamo gli sciami di ragazzi allegri e spensierati come oggi non se ne
vedono più in giro.
Eravamo quelli che: "O tutti o nessuno".
Eravamo quelli che ci bastava poco per essere felici. Certo, erano altri tempi, ma chi li ha vissuti non li dimenticherà mai.
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vittoriocianimastersoul · 6 days ago
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Ogni volta che affronto il viaggio per venire da te lo faccio col sorriso...
E, seppur sapendo che non c'è sicurezza di nulla, sono felice al solo pensiero di darti un bacio.
Non è poco...
In un bacio c'è il presente:
"Noi siamo qui"... ed è una sensazione grandiosa.
Nel bacio c'è la voglia di sesso... Il fuoco di passione che si sprigiona dalla parte più profonda e intima di noi.
Nel bacio c'è il sapore... Il Nostro
Unico.
E c'è l'odore...
Il tuo che si miscela al mio;
Un odore che è pari ad una droga...
.
.
(14.1.24)
#VittorioCiani
#PensieriDiUnAnimaPassionale
ProprietàIntellettuale©Riservata(UE)n.608/2013
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pensieri-in-liberta · 2 days ago
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Quando l'imprudenza e l'erotico in una donna si uniscono, danno origine a una miscela altamente pericolosa ed esplosiva. ♣️
• Ivy Ferrara •
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falcemartello · 4 months ago
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I giovani medici fanno veramente paura.
Una miscela di ignoranza, supponenza, presunzione e con la stessa empatia di un avviso di accertamento dell'Agenzia delle Entrate.
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io-veronika · 2 months ago
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Ti sento in ogni mio centimetro di pelle segnato dai tuoi baci ardenti come timbri infuocati.
Sento l'odore tuo ne percepisco il gusto!
Miscela dell'Eden.
Io-veronika.
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kon-igi · 2 months ago
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ARE YOU WINNING, SON?
Essere vecchi significa aver conosciuto tante persone.
Non si tratta di collezionare amicizie e, in proporzione, sono sicuro che una persona giovane abbia già adesso avuto più conoscenze di me.
Il fatto è che molte persone le ho incontrate in momenti particolari della mia e della loro vita e io ho una strana caratteristica: mi affeziono facilmente anche a chi ho conosciuto una sola volta.
Mi chiedo cosa facciano adesso, se sono felici, con chi ridono e con chi piangono e se le riconoscessi qualora le dovessi mai rincontrare.
Nel 1990 - trasloco, esame della patente, fine liceo - mi sganciai dal mio storico gruppo di GdR (gioco di ruolo) e cominciai a frequentarne un altro, poiché nel vecchio si usava il sistema D&D base e in quello nuovo l'Advanced, in modo specifico nell'ambientazione Cronache di Dragonlance, di cui stavo leggendo tutta la serie di romanzi.
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(Parentesi emotiva: non appena ho postato le copertine della prima trilogia ho pensato: 'Perché le cose non possono tornare a essere semplici come allora? Perché non posso uscire di casa e andare a giocare di ruolo preoccupandomi solo di avere 1000 lire per la miscela del Ciao? Perché?!')
Comunque questo post non è sui giochi di ruolo, anche se la persona di cui mi sono ricordato era un fan di Raistlin, il mago rosso maledetto e cinico che vedete rappresentato nella terza copertina insieme al suo fratello gemello Caramon.
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A. era molto simile a Raistlin: esile, quasi rachitico, estremamente intelligente, arguto ma sarcastico, quasi antipatico, nel tono e nelle interazioni. Un nerd, quando essere nerd significava farsi la doccia ogni mattina con il repellente per la figa.
(disclaimer: l'ultimo concetto valeva allora perché allora ci credevamo tutti)
Il Sabato pomeriggio, finita la scuola, ci trovavamo a casa sua e lui masterizzava utilizzando i moduli ORIGINALI della serie di Dragon Lance, una roba a cui io non ero abituato.
(Altra parentesi: inizialmente ci fu un po' di attrito tra il mio vecchio gruppo e quello nuovo, poi ci buttammo tutti assieme su Call of Cthulhu che ci mise unanimamente d'accordo)
Pensate a questa persona, come ve l'ho descritta e poi pensate a questo: ogni volta che cominciavamo a giocare, dopo un po' arrivava suo padre, appena rientrato da lavoro, sovrappeso, naso paonazzo, in canottiera (stretta) e mutande (larghe), che gli urlava dalla porta, con accento viareggino
STAI VINCENDO?!
Io allora ero giovane e sciocco (ora vecchio e solo leggermente meno sciocco) quindi non riuscivo a capacitarmi dell'enorme differenza tra questo mio amico e suo padre... per ribaltare il proverbio anglosassone, questa volta il frutto era decisamente caduto molto lontano dall'albero.
Eppure nei suoi occhi non c'è mai stata traccia di rimprovero o imbarazzo per il comportamento fracassone e ripetitivo del padre (abbiamo giocato centinaia di volte e lui non ha mai mancato una volta di chiedere se stesse vincendo) anzi, con gli occhi di oggi ho rivisto un affetto senza barriere generazionali, un amore corrisposto che non teneva conto dell'enorme differenza di contesto e cultura.
Vi racconto questo perché una manciata di mesi dopo sono andato via da Viareggio e non ho saputo più nulla di lui... fino a poche settimane fa.
Mi è stato raccontato che mentre io aspettavo che la mia prima figlia nascesse, lui assisteva alla morte di suo padre in un incidente in macchina, senza poterci fare nulla.
Il titolo di questo post si riferisce a un video che dopo la notizia trovai per caso - o forse non per caso - un video che in qualche modo mi spiegava ciò che in fondo sapevo già, anche allora...
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Caro A.
stavate vincendo entrambi... ma questo lo avete sempre saputo,
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korepersephone · 5 months ago
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Siamo in piedi uno accanto all’altra, il nostro spazio è piccolo, ma sembra diventare più ristretto ogni volta che ti avvicini, quasi a contatto, ma non abbastanza da farci sentire davvero.
Poi ti sposti e il peso del tuo corpo si appoggia al mio. Ma quel movimento è sufficiente per sentire il peso della tua presenza che mi travolge. È come se il mondo si fermasse, come se il tempo non avesse più senso quando il tuo corpo sfiora il mio. Una leggera pressione, una sensazione che mi percorre come una scossa elettrica. Sento la tua energia, la tua carne così vicina alla mia, e ogni centimetro tra di noi sembra accendersi di una tensione che cresce a ogni respiro.
Le tue labbra toccano il mio orecchio, il gesto è delicato, ma l’effetto è devastante. È come una piccola scintilla che accende un incendio. Il tuo respiro caldo accarezza la mia pelle, e le tue parole mi sfiorano come una brezza leggera, ma ogni singola parola sembra esplodere dentro di me.
La mia pelle si solleva, si tende come se fosse in attesa, ogni fibra del mio corpo si sveglia. Quel sussurro all’orecchio, così vicino, così intimo, lascia una traccia che non posso cancellare. Ogni parola che dici sembra vibrare nei miei sensi, e il mio cuore inizia a battere più forte, come se volesse uscire dal petto.
Il tuo profumo mi invade, una miscela di legno, di dolce miele, una fragranza che mi fa sentire completamente immersa in te. È caldo, sensuale, eppure fresco, come un abbraccio che mi avvolge, come se fosse la tua essenza a permeare l'aria che respiro. Ogni respiro che prendo è intriso di te, ogni mio battito sembra essere segnato dal tuo odore, che rimane impresso, profondo, come un segreto che mi appartiene.
Poi, le tue mani sfiorano le mie, ma quel semplice tocco mi manda in tilt. È come se il mondo si riducesse a quel momento, a quella sensazione di pelle che incontra pelle, di calore che si scambia, di energia che scorre. La mia pelle brucia in risposta al tuo tocco, un fuoco che non posso fermare, che non voglio fermare.
La mia pelle è in fiamme.
Il contatto dei tuoi polpastrelli contro la mia pelle è come una fiamma che mi scorre nelle vene, e il mio corpo risponde istintivamente, si tende, si fa più vulnerabile, più esposto alla tua presenza. Il cuore accelerato, la respirazione che si fa più affannosa. Ogni centimetro di pelle che tocco in te è come un grido silenzioso di desiderio che non posso trattenere.
La voglia cresce, insostenibile, il bisogno di sentire di più, di sentire ogni centimetro di te contro di me, la pelle che si fonde con la mia. Ho bisogno di sentirti completamente, di avvolgerti come il fuoco avvolge tutto ciò che trova sulla sua strada. Voglio che il calore delle tue dita bruci la mia pelle, voglio che il nostro contatto diventi la cosa più naturale del mondo, che diventi un flusso di sensazioni così intense che non ci sarà più nulla al di fuori di noi.
La mia pelle si fa sempre più tesa, come se aspettasse di essere sopraffatta da te, come se fosse pronta a darti tutto, a esplodere in un abbraccio che non cessa mai.
Ho bisogno di sentire il tuo respiro sul mio collo, quello che mi fa tremare senza nemmeno accorgermene.
Ho bisogno di te, voglio di più.
Voglio che ogni millimetro tra noi venga colmato da un contatto che non voglio più ignorare, voglio sentire la tua presenza su di me, voglio essere consumata dal tuo calore, dalla tua intensità.
Eppure, non accade.
La tua voce sussurra, eppure quel sussurro mi fa tremare. Quello che sembra un gesto così piccolo, un tocco insignificante, è tutto ciò che posso avere, tutto ciò che posso afferrare. In quel momento, desidero di più, desidero ogni cosa che potrei non avere mai. Voglio bruciare in te, voglio sentire l’incendio che ci consuma entrambi, ma quel sussurro all’orecchio mi riporta alla realtà. È tutto ciò che mi è concesso, tutto ciò che posso sperare di avere. Un respiro, un tocco che scompare quasi immediatamente. Ma dentro, dentro di me, la fiamma continua a ardere, ancora più forte, più incolmabile, alimentata dal desiderio che cresce, dalla sensazione che non riuscirò mai a fermare.
Eppure continuo a vivere di quella scintilla, di quel piccolo contatto che mi basta per bruciare ogni volta.
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nociaograzie · 4 months ago
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molto probabilmente questa miscela letale di sonno e tristezza somiglia al passaggio naturale dalla vita alla morte
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fashionbooksmilano · 8 months ago
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L'avventura del design : Gavina
Davide Vercelloni, prefazione di Vittorio Sgarbi
Jaca Book, Milano 1987, Saggi di Architettura/Design, 256 pagine, 185 illustrazioni b/n, 15x23cm, ISBN 88-16-40 309-8
euro 100,00
email if you want to buy [email protected]
L’avventura straordinaria di Dino Gavina (1922 – 2007) ha inizio con l’apertura di un laboratorio di tappezzeria in Via Castiglione a Bologna. Qui nel dopoguerra si ritrova ad utilizzare materiali di recupero per forniture militari e ferroviarie e inizia a produrre e commercializzare i primi mobili.
Interessato ed appassionato di letteratura, arti visive e teatro; diremmo oggi, “viaggia ed incontra gente”, ma coglie in ciò il genio e l’opportunità di creare cose e personaggi: è questa la miscela creativa di Dino Gavina. Instancabile regista di persone, cose, fatti scaturiti dal suo immaginario, un vortice in continuo movimento che corona tutta la sua vita. Incontri con personaggi, che crea talvolta egli stesso. Con Lucio Fontana stringe una bellissima amicizia. Frequenta Milano e alla X Triennale conosce i fratelli Castiglioni; alla XI nel 1957 l’incontro con Kazuhide Takahama, che ha realizzato il Padiglione del Giappone; a Venezia incrocia Carlo Scarpa, che nel 1960 diventerà presidente della Gavina spa, dove verranno prodotti i primi pezzi di suo figlio Tobia… Una vita costellata da personaggi straordinari.
Il negozio Gavina realizzato da Carlo Scarpa in Via Altabella a Bologna, lo straordinario padiglione espositivo di San Lazzaro di Savena dei Castiglioni, moderne architetture che possiamo ancora ammirare, dove si svolsero le memorabili serate di Man Ray e Marcel Duchamp. Proprio a San Lazzaro nasce nel 1967 il Centro Duchamp, in suo omaggio, dove lavoreranno futuri artisti cinetici al fianco di grandi maestri, un progetto di arte fatta in serie per nuovi fruitori.
Lunghissima è la lista di artisti con cui ha collaborato, occupandosi di una miriade di mondi, questo è infatti il lato sfaccettato e poliedrico di Dino Gavina. Note le sue aziende Gavina, Flos, Simon, Sirrah, Paradisoterrestre: la passione di realizzare mobili, lampade, arredo per interno ed esterno, nella linea rigorosa del disegno industriale, che in parte deve a lui l’apertura di nuovi orizzonti.
11/12/24
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