#taccuino orientale
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Storie di libri: Taccuino orientale
Taccuino orientale di Fabrizio Clerici Taccuino orientale edito da Elli & Pagani nel 1953un è vol. di tavv., tela, pp. (48) con la riproduz. a colori e in b.n. degli acquarelli di Fabrizio Clerici, celebre litografo, acquafortista, architetto, pittore e scenografo. Fabrizio Clerici nasce a Milano il 15 maggio 1913. Nel 1920 si trasferisce con la famiglia a Roma, dove si laurea in architettura…

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Buongiorno! Oggi il buongiorno ve lo do con il rituale da fare stasera! Sarà uno dei rituali più divertenti! L’acquario è un segno di aria e l’aria la possiamo rappresentare con incenso e musica! 🌚 Preparate voi stessi e il vostro ambiente pulendo e fumigando con SALVIA BIANCA, PALO SANTO o il vostro incenso preferito! 🌚Accendete delle belle candele! 🔥 🌚Sedetevi e centratevi, radicatevi. Portate la vostra attenzione al respiro e state in questa sensazione di relax per una decina di minuti. Osservate le tensioni del vostro corpo, senza giudicare. 🌚Finita questa breve meditazione mettete una musica rilassante e iniziate a danzare! Si avete capito bene!!! DANZIAMO! Lo possiamo fare per quanto ne abbiamo voglia! Mettete musica rilassante, celtica, orientale! L’importante che danzate senza giudicarvi! Ridete, siate felici ed alzate le vostre vibrazioni! 🌚Quando non avete più voglia di danzare, sedetevi a terra e fate un breve meditazione, come la precedente. Notate delle differenze? Dentro voi stessi? Nei vostri pensieri! 🌚Se volete potete annotare le vostre impressioni su un taccuino. Quello che avete pensato o desiderato dopo questo rituale. 🌚Spegnete la candela, ringraziate la Luna Nuova e bevete un bel bicchierone di acqua 💧 #ilovemyjob #amoilmiolavoro #erboristeria #naturopatia #amoreperlanatura #benesserenaturale #benessere #salute #laviadellanatura #sanlorenzoalmare #imperia #valledelsanlorenzo #rivieraligurediponente #rivieradeifiori #garudaerboristeria #rimedinaturali #liguria #instagram #facebook #erboristafelice #integratorialimentari #tisane #consiglierboristici #viveresecondonatura #cristalloterapia #lunanuova #fasilunari #rituale #febbraio2021 (presso San Lorenzo al Mare) https://www.instagram.com/p/CLJVrcnhMXp/?igshid=1dyo6lpduo8yd
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Quando arrivai...
“Quando arrivai a Berghe Superiore erano le dieci passate da un pezzo. Un pugno di case raccolte intorno a una chiesetta dedicata alla Madonna. Le persone, numerosissime, mi guardavano non con sospetto, ma con tanta curiosità. C’era anche il parroco di Fontan, che era salito fin lassù per portare gli attestati delle cresime della primavera precedente. Accanto a lui in piedi una ragazza scalza, i capelli arruffati e i vestiti un po’ troppo lisi, reggeva con la mano sinistra un vecchio sacco. Non era bellissima, ma aveva uno sguardo magnetico a cui era davvero complicato sottrarsi. Mentre mi aggiravo tra le case e gli orti della borgata notai che mi seguiva. Lei con il suo sacco. Feci finta di nulla e annotai la quota altimetrica che avevo rilevato. Chi mi passava accanto timidamente mi salutava, quando mi arrestavo per scrivere qualcosa sul mio taccuino anche lei si fermava. Quando fui poco a monte del villaggio potei osservare ancor meglio quella roccia forata, sul versante orientale della valle, che aveva attirato la mia attenzione durante l’ultimo tratto della salita. Una vera e propria finestra naturale. Mi chiesi come mai nessuno a Saorge me ne avesse finora parlato e soprattutto perché non fosse segnalata dai resoconti che avevo letto sul territorio. Fu a quel punto che la ragazza si avvicinò e quando mi fu accanto posò gentilmente il sacco ai miei piedi. Si chinò e sciolse delicatamente la corda. Al suo interno erano contenuti quattro o cinque serpenti che cominciarono immediatamente ad agitarsi. Istintivamente mi retrassi, ma lei mi rassicurò con i suoi occhi, come volesse regalarmeli, parlo dei serpenti naturalmente. Stavo per dirle qualcosa, ma non feci in tempo, lei già correva tra i covoni di fieno del piccolo vicino altipiano. Chiusi velocemente il sacco e poco dopo lo consegnai al parroco. Non era per nulla stupito, evidentemente la conosceva molto bene. Fu un episodio che mi scosse molto.” (Viaggio in Italia – PanthuTwist - 1912 – Traduzione)

Veduta di Berghe Superiore dalla stradina che sale da Fontan. Val Roia. Alpi Marittime. Francia. 2012.
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Uscendo dal nostro giro d'orizzonte Viaggio in #INDIAdelSUD #TAMILNADU #leggiracconto #nonvogliocambiarepianeta Due venditori di collane mi vengono incontro con gioia, davanti al #TempioInduista. Istantanea di più di dieci anni or sono, scattata con macchina elementare, allora acquistata in loco. Inizia il racconto Chennai, Kovalam, Mahabalipuram, Auroville, Pondicherry, Madurai, Thanjavur, Ramanathapuram: l'automobile divora chilometri, sulla costa orientale indiana, da Madras a Cape Comorin, Golfo del Bengala. Sembra correre veloce, ma sono solo 70/80 Km.orari. Le semplici strade, tra curve, avvallamenti, addirittura con semi stesi, dalla gente del posto, sull'asfalto, ad essiccare, non permettono maggiori velocità . Nell'India del Sud il paesaggio è bucolico, è una verdeggiante campagna, al contrario di quanto avviene al Nord. Il clima permette molte coltivazioni ed una economia rurale in grado di dare autonomia di sussistenza alla popolazione. Noi abbiamo un giovane e gentile autista fisso, giorno e notte. Lui dorme in auto. Ci accompagna e ci aspetta dovunque. Ad un prezzo ragionevolissimo, ed è normale qui! Col taccuino in mano, viaggiando, scrivo tutto quanto vedo, con una calligrafia illeggibile, che soltanto io posso decifrare, anche, e soprattutto, per i continui scossoni della vettura, dovuti a buche o a zone di cattivo asfalto. Negli orari di punta, nei centri cittadini il caos è indescrivibile, nella ressa di auto e,soprattutto, biciclette, è faticoso procedere. I #TempliInduisti sono vivi e vitali, frequentati dai pellegrini. Qui troviamo soltanto indiani. Occidentli naturalmente non se ne vedono. Scendendo sulla costa dopo Chennai (Madras) i templi sono in perfetta osmosi con il territorio. Il colore della pietra stessa, in cui sono scavati o scolpiti, li amalgama con il paesaggio naturale, creando lavori artistici, creati circa1400 anni fa, che si ergono in grande armonia con la natura. Arrivando verso l'estrema punta a Sud del continente indiano, i templi, quasi sempre a torre, simili ai precedenti, si presentano invece variopinti di mille colori unici. Un caleidoscopio che rapisce attrae e ipnotizza per la sua arte. https://www.instagram.com/p/CHVl5mWHReV/?igshid=34w83b4z7ewb
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Scritto da: Giancarla ViettiArticolo
Moda: il colore è etnico e global. I tessuti indiani
I colori parlano, comunicano: viaggio nel loro mondo segreto ad Oriente
Chennai, Kovalam, Mahabalipuram, Auroville, Pondicherry, Madurai, Thanjavur, Ramanathapuram: l'automobile divora chilometri, sulla costa orientale indiana, da Madras a Cape Comorin, Golfo del Bengala. Sembra correre veloce, ma sono solo 70/80 Km.orari. Le semplici strade, tra curve, avvallamenti, semi stesi sull'asfalto ad essiccare dalla gente del posto, non permettono altro. Nell'India del Sud il paesaggio è bucolico, una verdeggiante campagna, al contrario di quanto avviene nel Nord. Il clima permette coltivazioni ed una economia rurale in grado di dare autonomia di sussistenza alla popolazione. Abbiamo un giovane e gentile autista fisso, con noi, giorno e notte, che ci accompagna e ci aspetta dovunque. Ad un prezzo ragionevolissimo: è normale qui! Col taccuino in mano, scrivo tutto quanto vedo, con una calligrafia illeggibile, che soltanto io posso decifrare, anche, e soprattutto, per i continui scossoni della vettura, dovuti a buche o a zone di cattivo asfalto. Negli orari di punta, nei centri cittadini il caos è indescrivibile, nella ressa di auto e biciclette, è faticoso procedere. In alcuni momenti, sono colpita dai colori. Qui, le donne, nella stragrande maggioranza, indossano normalmente il loro sari, ovvero il loro abito tradizionale. Sono vestite come regine, ogni giorno, sia in città, che nei lavori dei campi, sia le giovani, sia le più anziane. Per tutta la vita continuano a riconoscersi in quel abito, che dà loro continuità e significato. Ci stanno comode, sono abituate a portarlo, sanno come muoversi, benché esso sia lungo, quasi fino ai piedi. Camminano a testa alta, danno dignità e bellezza, anche quando quei luoghi, di per sé, sarebbero miseri. Hanno innato un grande senso dell'eleganza, che ha qualcosa di elevato, di spirituale. E' come se l'abito rappresentasse una loro identità. La cosa più interessante è che le realizzazioni più belle, sono proprio quelle che si vedono per strada. Non certo quelle, in colori squillanti e stereotipati, da luna park, che appaiono nelle trasmissioni televisive locali. On the road, i colori si spengono, sono estremamente naturali. Sul mio block notes, trovo scarabocchiati negli angoli di pagina, i segreti degli abbinamenti più belli, che non sono alla moda, ma sono di sempre.
Colori basilari: ruggine, ocra, fango, verde brillante, smeraldo. Il ruggine delavato e il fango spengono la violenza di altri colori e, insieme, per contrasto, ne esaltano la bellezza. Molto importante è la scansione interna di ogni nuance, in tutte le sue gradazioni, che possono essere sempre nuove, perchè infinite.
Mix di colori:
fucsia delavato, salmone, verde smeraldobordeaux, lilla spento, salmonelilla, rosa intenso,salmoneruggine, lilla, marronelilla, rossoviola, rossorosa antico scurissimo, viola,arancioarancio, rosa ( tutte le gradazioni )azzurro, bordeaux, shantung beigeverde acqua, turchese, verdoneviola, color sacco, bordeauxarancio, beige, greggio, rugginerosa, verde smeraldoocra ovunquefucsia, rossofucsia, malva
L'India, in rapida ascesa, "brillerà davvero in tutti i suoi colori, solo quando la maggior parte della popolazione avrà accesso all'istruzione, all'acqua, a tre pasti decenti al giorno." Così si esprime la giovane scrittrice indiana Sonia Faleiro, nata a Goa nel 1977. L'altro lato della questione, la globalizzazione, dovuta all'estrema accelerazione dei mezzi di trasporto e di comunicazione, può diventare interessante, quando non è solo l'occidente ad influenzare gli altri popoli, ma quando, questi stessi ci trasmettono la ricchezza dei loro usi e costumi, la loro cultura.
In questa terra d'India, una volta di più, ho scoperto che i colori sono simili alla musica. Si accordano, creano, realmente, sinfonie, creano sintonie, parlano. Sia in natura, che in un tessuto, che in un olio su tela. Parlano ad un occhio attento. che comunica con essi, dando e ricevendo messaggi. Parlano anche ad un occhio distratto, come ben sanno gli strateghi di marketing pubblicitario, che esso lo voglia o no. Comunicano con il subconscio ed, indirettamente, influenzano il suo agire. Sensualità, bellezza, entusiasmo, si manifestano, come richiami o intensi presentimenti di qualcos'altro.
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