CERM – Competitività, Regole, Mercati è un centro di ricerche indipendente, con la finalità istituzionale di concorrere all’innalzamento della qualità tecnica e della trasparenza delle decisioni di politica economica e di regolazione dei mercati.
Don't wanna be here? Send us removal request.
Photo
NBER - The End of Economic Growth? Unintended Consequences of a Declining Population
Secondo alcuni modelli economici, la crescita è guidata da persone che scoprono nuove idee. Questi modelli, tuttavia, assumono tipicamente una popolazione costante o in crescita.
Nei paesi ad alto reddito oggi, invece, la fertilità è già al di sotto del suo tasso di sostituzione: le donne hanno in media meno di due bambini. Vi è una chiara possibilità, sottolineata nel recente libro "Pianeta vuoto" di Darrel Bricker and John Ibbitson che la popolazione globale diminuirà anziché stabilizzarsi a lungo termine.
Cosa succede alla crescita economica quando la crescita della popolazione diventa negativa? La crescita economica ristagna poiché il patrimonio di conoscenze e standard di vita si stabilizzano su un valore costante.
Se la fertilità è interna al modello di crescita, abbiamo una maggior articolazione nei risultati. Quando il tasso di fertilità di equilibrio è negativo, l'allocazione ottimale presenta due equilibri stazionari.
Se l'economia adotta l'allocazione ottimale abbastanza presto, converge al "Cosmo in espansione". Ma se l'economia attende troppo a cambiare, anche l'allocazione ottimale può essere intrappolata dal risultato del "Pianeta Vuoto".
3 notes
·
View notes
Photo
Rivista di politica economica - Debito pubblico e crescita economica
Dopo cinque anni dall’ultima pubblicazione, la Rivista di politica economica torna sugli scaffali con un volume monotematico sul complesso rapporto tra crescita economica e debito pubblico.
È questo un tema di scottante attualità per l’Italia, Paese in cui la crescita langue da troppo tempo. Nel volume sono trattati quali sono gli effetti macro sul sistema economico e quali soluzioni sono percorribili per una rapida diminuzione alla luce della nuova governance dell’Eurozona.
Un utile dibattito in un momento in cui le soluzioni “facili” hanno il sopravvento nel dibattito pubblico.
0 notes
Photo
IISES - Financial stability of pension system in the European union member states
I sistemi pensionistici negli Stati membri dell'Unione Europea sono molto diversi, a causa delle rispettive tradizioni su come i trattamenti pensionistici vengono erogati e alle diverse fasi dei processi di riforma.
Questi sistemi sono anche molto importanti nel contesto della sicurezza sociale di ogni individuo o società. È molto difficile per tutti i Paesi membri dell'Unione europea mantenere la stabilità finanziaria, poiché sono influenzati dai cambiamenti dalle fluttuazioni demografiche, dalle condizioni di vita, dalla crescita economica e altri fattori legati al mercato del lavoro.
Il lavoro esamina la stabilità finanziaria del sistema pensionistico negli Stati membri dell'Unione Europea nel periodo 2003-2018. I risultati mostrano che i paesi con un rapporto di dipendenza degli anziani più elevato, aspettativa di vita a 65 anni, tasso di sostituzione e tasso di povertà e debito pubblico avranno in media anche una spesa pensionistica più elevata, mentre i fattori relativi al mercato del lavoro, come da aspettative, influiscono negativamente sulla spesa pensionistica.
0 notes
Photo
HAL - Les retraites en Europe: quelles perspectives
L'analisi delle prospettive pensionistiche in Europa richiede innanzitutto di considerare le misure attuate di recente e quindi di esaminare le proiezioni. Ciò consente di specificare alcuni parametri oggettivi quali la composizione percentuale della popolazione per età.
Per superare la problematica del finanziamento delle pensioni, possono essere proposte diverse soluzioni tecniche tenendo conto dei parametri specificati. Ma queste risposte tecniche sono solo il complemento di due elementi essenziali: la dinamica demografica e la dinamica economica. In effetti, il finanziamento strutturale delle pensioni è sempre la combinazione tra variabili demografiche, che generano i livelli di rapporti di dipendenza e variabili economiche, che contribuiscono al livello di creazione di ricchezza.
Più precisamente, livelli pensionistici soddisfacenti per i pensionati presuppongono sia buone dinamiche demografiche, che dipendono dalla politica di età e rapporto tra generazioni, sia dinamiche economiche, che dipendono da buone misure di policy.
Le riforme tecniche, per quanto necessarie e auspicabili, non sono mai sufficienti a soddisfare la sostenibilità del finanziamento delle pensioni.
0 notes
Photo
EMA - Human medicines: highlights of 2019
Le medicine innovative sono fondamentali per promuovere la salute pubblica in quanto offrono nuove opportunità per curare determinate malattie.
Nel 2019, l'EMA ha raccomandato 66 medicinali per l'autorizzazione all'immissione in commercio. Di questi, 30 avevano un nuovo principio attivo che non era mai stato autorizzato prima nell'UE.
Dopo che un farmaco è stato autorizzato dalla Commissione europea e prescritto ai pazienti, l'EMA e gli Stati membri dell'UE monitorano costantemente il suo equilibrio qualità-benefici e rischi e intraprendono azioni normative quando necessario.
Le misure possono includere una modifica delle informazioni sul prodotto, la sospensione o il ritiro di un medicinale o il richiamo di un numero limitato di lotti. Nel documento è inclusa anche una panoramica di alcune delle raccomandazioni più importanti.
0 notes
Photo
IMF - Debt Is Not Free
Il crescente livello del debito pubblico tra i Paesi negli anni successivi alla grande crisi finanziaria pone un interrogativo sulla sostenibilità nel medio e nel lungo termine e sui rischi Paese ad esso associati.
Se l’elevato livello del debito fosse considerato con certezza precursore di una crisi fiscale, gli interventi espansivi di policy andrebbero necessariamente limitati durante una recessione. Nella letteratura, tuttavia, l'evidenza empirica fornisce risposte non definitive. Inoltre, la recente stagione di tassi di interesse molto bassi, anche negativi, ha fatto affermare ad importanti economisti (si veda ad esempio il dibattito avviato da Olivier Blanchard nel 2019) che, finché il differenziale crescita-interessi è basso o addirittura negativo, i governi possono praticare politiche fiscali espansive senza correre rischi di crisi fiscali.
Uno studio basato su tecniche di intelligenza artificiale (IA), individua quali indicatori sono da considerare predittivi di una crisi fiscale. Il livello del debito pubblico si conferma l'indicatore predittivo più importante, sebbene la relazione con la probabilità di crisi finanziaria sia non lineare. Un risultato rilevante dello studio è che anche l'interazione tra il debito pubblico con l'inflazione e con gli squilibri esterni sono indicatori precursori importanti tanto quanto il livello del debito pubblico.
I livelli di soglia sono differenziati per cluster di Paesi: per le economie avanzate il livello soglia del debito pubblico è del 70%, per le economie emergenti è del 30%, mentre per i Paesi a basso reddito il livello è ancora più basso. L'interrelazione con altri fenomeni quali inflazione e squilibri esterni, non mette al riparo tutte le economie anche in periodi di tassi bassi.
0 notes
Photo
OECD - Performance-based managed entry agreements for new medicines in OECD countries and EU member states
L'iter di adozione di un nuovo medicinale o di una tecnologia medicale pone numerose incertezze su quale sarà l'efficacia, la copertura e soprattutto l'impatto finanziario complessivo.
Per questo motivo nei Paesi OCSE ed EU si stipulano tra le imprese farmaceutiche e di dispositivi medici e i pagatori o le autorità regolatrici di prezzo (per l'Italia, l'Agenzia italiana del farmaco AIFA e le Regioni o singole ASL), degli accordi di entrata gestita (Managed entry agreements MEAs) allo scopo di minimizzarne i costi e di massimizzarne la diffusione.
Accordi finanziari molto frequenti, sono stati utilizzati in passato dai due terzi dei Paesi. Essi mirano a ridurre i prezzi e/o l'impatto sul budget dei medicinali senza rivelare concessioni di prezzi a terzi e senza collegarli alla performance del prodotto. Altre tipologie di MEAs, meno frequenti, riguardano accordi basati sulla prestazione, che subordinano la copertura, i pagamenti alle imprese o gli sconti versati dalle imprese, alla prestazione del prodotto.
Gli accordi più comuni sono il pagamento a livello di paziente per risultato (PbR) e copertura a livello di popolazione, con sviluppo di prove (CED). È difficile valutare se i MEAs siano stati efficaci fin ora. La valutazione pubblica di questi accordi è resa difficoltosa a causa della loro natura confidenziale. Delle interviste a esperti di settore emerge che i CED sono utilizzati sempre meno perché inadeguati a ridurre l'incertezza mentre i PbR, sebbene ancora largamente utilizzati, sono molto costosi in termini di raccolta ed elaborazione dati.
0 notes
Photo
Conferenza Stato-Regioni - Patto per la salute 2019-2021
Il nuovo Patto per la salute 2019-2021 presenta numerose novità sia dal punto di vista del finanziamento del SSN sia per quanto riguarda il personale. Il Fondo Sanitario Nazionale (FSN) è incrementato di 3.5 miliardi di euro così suddivisi: due miliardi nel 2020 e 1,5 miliardi nel 2021.
Per fronteggiare la carenza di infermieri e medici specialisti, le spese del personale potranno essere aumentate, fermo restando il livello del 2018, di un importo pari al 10% (5 p.p. in più rispetto a quanto previsto dal Decreto-Legge 30 aprile 2019, n. 35) dell'incremento del Fondo sanitario regionale rispetto all'anno precedente. Nel caso di ulteriori fabbisogni di personale la percentuale sale al 15%, fermo restando la sostenibilità finanziaria dei conti e previa valutazione del Tavolo tecnico per gli adempimenti e del comitato LEA.
Le misure sono attuate nell’attesa "dell'adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale", che si sarebbe dovuta definire entro 40 giorni dall'approvazione della legge di bilancio 2019. A partire dal 2021 l'incremento di spesa di personale è subordinato all'adozione di tale metodologia.
Tra le varie criticità affrontate, vi è quello della spesa in conto capitale. In seguito ad una ricognizione sullo stato del patrimonio immobiliare e tecnologico del SSN viene evidenziata anche la necessità di procedere a interventi infrastrutturali per 32 miliardi di euro e si è convenuto di incrementare, a tal fine, nel tempo le risorse per l'edilizia sanitaria.
0 notes
Photo
ISTAT - Annuario statistico italiano 2019
Dell'annuale Annuario Istat prendiamo in considerazione alcune tra le evidenze più importanti del Capitolo 4 dedicato a Sanità e salute.
Quanto emerge dal rapporto è in linea con le recenti trasformazioni dell'offerta del SSN e dei relativi fabbisogni di personale emersi negli ultimi anni.
Per quanto riguarda l'assistenza territoriale, il numero dei medici di medicina generale (MMG) è in lieve ma costante calo. A partire dal 2013 si sono perse 1,472 unità pari al 3.3% e il tasso di MMG per 10,000 abitanti, è passato da 7.5 medici del 2013 a 7.2 del 2017. Si evidenzia anche una certa variabilità regionale in quanto si va dai 6.2 medici della Lombardia agli 8.5 di Basilicata e Molise.
Per quanto riguarda l'offerta ospedaliera, i posti letto ordinari per 1,000 abitanti è stabile e si è ormai attestata da qualche anno a 3.2, al di sotto della media nazionale stabilita per legge di 3.7 per 1,000 abitanti. Anche in questo caso si rilevano variabilità regionali: si va dai 3.7 posti letto del Trentino Alto-Adige ai 2.5 posti letto di Calabria e 2.6 di Campania. Nel Sud e nelle Isole dove il dato è rispettivamente di 2.7 e 2.8 si hanno valori più bassi di Nord-Est e Nord-Ovest dove si ha un'offerta più elevata (3.5).
Sul dato, che solo in parte giustifica l'elevata mobilità sanitaria da Meridione verso il Nord del Paese, pesano le recenti ristrutturazioni dell'offerta legate ai piani di rientro concentrati principalmente nelle Regioni meridionali.
0 notes
Photo
cesifo - The “Red Herring” after 20 Years: Ageing and Health Care Expenditures
Se si osservano i profili di spesa sanitaria pro-capite per classi di età, dai 60 anni in poi, la spesa risulta anche 8 volte superiore a quella di individui più giovani.
L'evidenza ha dato origine a numerose analisi sull'incremento della spesa sanitaria che dipenderebbe soprattutto dal rapido invecchiamento della popolazione. Questa conclusione è stata messa in discussione una ventina di anni fa da un lavoro di Zweifel, Felder and Meier, in cui si criticava l'utilizzo di correlazioni di due o più variabili nello stesso periodo di tempo negli esercizi di previsione della spesa sanitaria futura.
La conclusione degli autori che gran parte della correlazione tra spesa sanitaria e invecchiamento della popolazione deriva dagli elevati costi legati alla morte. L'incremento della longevità sposterebbe questi costi sulle età più avanzate.
In seguito, è fiorito un dibattito accademico volto a testare l'ipotesi su numerosi dataset e in contesti diversi. La conclusione della rassegna conferma il ruolo dell'invecchiamento della popolazione nell'incremento della spesa sanitaria, sebbene essa dipenda più dalla Long Term Care che dalle cure acute.
Infine, si può sostenere che il tasso di crescita causato dall'invecchiamento della popolazione è piccolo rispetto a quello dovuto ad altri fattori temporali come il progresso tecnico e il PIL pro-capite in costante aumento.
0 notes
Photo
IRES, IRPET, SRM, LR, Polis - La finanza territoriale (Rapporto 2019)
Nelle more del completamento del percorso attuativo del federalismo fiscale, numerose sono le questioni ancora aperte.
La mancata definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP), definiti solo limitatamente ai Livelli essenziali di assistenza (LEA) in sanità e oggetto di una recente revisione confluita nel nuovo sistema di garanzia dei LEA.
La necessità di una perequazione infrastrutturale (prevista dall'articolo 22 della Legge 42/2009) per ridurre il deficit esistente tra le Regioni, impossibile da colmare con un meccanismo di perequazione ordinaria.
Per quanto riguarda il primo punto, la recente simulazione dei nuovi indicatori LEA dimostra che tra le Regioni, seppur finanziariamente più virtuose rispetto al passato, non è stato colmato il differenziale territoriale dei livelli qualitativi e quantitativi delle forniture.
La Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard (istituita ad aprile 2019) sta riscontrando diverse criticità nella definizione dei LEP, dovute anche al fatto che attualmente i fabbisogni standard svolgono una funzione essenzialmente ridistribuiva.
Per quanto riguarda la perequazione infrastrutturale, dall'analisi effettuata sul database dei conti pubblici territoriali (CTP) dal 2000 al 2016 emerge come la spesa in conto capitale del settore pubblico allargato nel Mezzogiorno sia sempre inferiore a quella del Centro-Nord con le risorse provenienti dai Fondi comunitari e nazionali non aggiuntive, come previsto, ma sostitutive, con punte fino al 70%, rispetto a quelle regionali.
0 notes
Photo
OECD - Population ageing and sub-central governments
Nelle economie avanzate e in molte economie dei mercati emergenti la popolazione sta invecchiando rapidamente. Mentre nel 1950 solo l'8% della popolazione dei Paesi OCSE aveva più di 65 anni, questa percentuale salirà al 17% entro il 2020.
In molti Paesi, il finanziamento del sistema di welfare sarà sottoposto a forti pressioni negli anni a venire. Ciò si verificherà in particolare nei Paesi in cui i sistemi pensionistici, sanitari e di assistenza a lungo termine hanno una grande componente pay-as-you-go.
L'invecchiamento della popolazione influenzerà la spesa del governo centrale e di quelli locali (Sub-Central Government - SCG). La misura in cui i governi locali saranno gravati dall'invecchiamento non può essere analizzata separatamente dalle sfide di spesa legate all'invecchiamento a livello di governo centrale.
Al fine di valutare il grado in cui i paesi e i loro governi locali sono colpiti dall'invecchiamento della loro popolazione, lo studio introduce un indicatore di "Vulnerabilità fiscale dei governi locali all'invecchiamento". Questo indicatore identifica i Paesi in cui i governi locali sono in media "vulnerabili" all'invecchiamento della loro popolazione dal punto di vista fiscale (ossia sia dal lato della spesa che da quello delle entrate). Esso consiste in un indicatore di "vulnerabilità della spesa governi locali" e di un indicatore di "vulnerabilità delle entrate dei governi locali " all'invecchiamento.
Secondo questo indicatore, in Italia i governi locali sono considerati altamente vulnerabili in quanto si combinano risultati di vulnerabilità medi sugli indicatori di entrata e alti su quelli di spesa.
0 notes
Photo
PIT - XXII Rapporto PiT Salute: il SSN tra attese e promesse disattese
Nel corso del 2018 21,416 cittadini si sono rivolti al tribunale per i diritti del malato e ai servizi PIT Salute locali. Dalle segnalazioni ricevute è annualmente redatto un rapporto arrivato alla 22° edizione.
Gli ostacoli all'accesso alla sanità sono di varia natura: liste di attesa, dove le segnalazioni sono in aumento (57.4% contro il 56% del 2017); ticket ed esenzioni (30.8%) e intramoenia (8.6%).
Sono in aumento anche le segnalazioni per l'incremento dei costi del ticket per esami diagnostici e visite specialistiche (32.2% contro il 30.9% del 2017), acquisto dei farmaci (31.5% contro 23.8% del 2017) e prestazioni intramoenia (16.9% contro 14.6% del 2017).
Sempre elevate le segnalazioni sulle problematiche legate sia all’assistenza sanitaria di base dove prevale il rifiuto di prescrizioni (27.9%) sia alla burocrazia. In questo caso nel 45.4% dei casi si segnala difficoltà persino a presentare domanda per il riconoscimento di invalidità, handicap e concessioni dell'indennità di accompagnamento a causa delle difficoltà riscontrate negli iter procedurali.
0 notes
Photo
Secondo Welfare - Quarto rapporto
I pilastri del secondo welfare sono tre: gli attori non pubblici, tra i quali, si veda i numeri del no profit, è avvertita la necessità di ridefinire il loro ruolo all’interno del settore del welfare; l’innovazione sociale(rispondere a nuovi bisogni con nuovi modelli) e l’empowerment (inteso come possibilità di espansione delle opzioni di azione e di scelta da parte degli utenti nel caso dei servizi sociali).
Il peso del settore no profit nel nostro paese al 31/12/2017 è rilevante. Le istituzioni non profit attive in Italia censite dall’ISTAT erano 350,492 (+2.1% rispetto al 2016), per un totale di 844,775 dipendenti (+3.9%).
Quasi due terzi delle istituzioni operano nel settore Cultura sport e ricreazione, mentre la maggior parte dei dipendenti si concentra nelle istituzioni che lavorano in attività classificate come Assistenza sociale e protezione civile (311,399), Sanità (184,594) e Istruzione e ricerca (125,710).
Sempre più contratti collettivi prevedono benefit di welfare aziendale. Dal punto di vista delle imprese e dei lavoratori interessati, stando ai dati ricavati dall’indagine di Inps e Cnel, è possibile quantificare nel settore metalmeccanico un totale di 166,011 realtà imprenditoriali e 2,432,093 di dipendenti coinvolti.
In termini assoluti, si tratta circa del 10.7% delle imprese con dipendenti e del 17.4% dei lavoratori dipendenti del nostro Paese: pur trattandosi quindi di una dinamica in forte espansione, il welfare di natura contrattuale riguarda solo un quinto dei lavoratori italiani.
0 notes
Photo
Do pharmaceutical budgets deliver financial sustainability in healthcare? Evidence from Europe
Un recente lavoro accademico fornisce una valutazione delle diverse applicazioni dei tetti di spesa (tetti) nel settore farmaceutico in alcuni Paesi Europei e ne valuta l'impatto nel contesto degli obiettivi di finanziamento della salute.
Per il controllo della spesa farmaceutica sono utilizzati, a grandi linee, cinque tipi di tetti: globale (l'Italia, ad esempio, fissa la spesa farmaceutica in percentuale del Fondo Sanitario Nazionale mentre la Grecia e il Portogallo ancorano la spesa farmaceutiche al PIL), regionale, specifico per malattia, specifico per prodotto e per prescrizione.
I tetti globali sulla spesa farmaceutica sono strumenti relativamente semplici per promuovere il contenimento dei costi, tuttavia il loro uso spesso limita la flessibilità in termini di allocazione del budget sanitario complessivo. I tetti specifici per le malattie non promuovono la sostenibilità fiscale poiché questi tetti vengono frequentemente superati. I tetti specifici per prodotto e i tetti per prescrizione possono svolgere un ruolo importante nella promozione dell'efficienza microeconomica, tuttavia le prove del loro impatto sono contrastanti.
Sebbene siano strumenti essenziali per promuovere la sostenibilità fiscale, sono necessarie ulteriori misure di policy per migliorare ulteriormente il rapporto qualità-prezzo nel settore farmaceutico.
0 notes
Photo
Does fiscal decentralization affect regional disparities in health? Quasi-experimental evidence from Italy
A partire dalla riforma del Sistema Sanitario Nazionale del 1992, il governo ha cercato di sostituire parte dei trasferimenti dal centro con l'istituzione, nel 1998, di una nuova tassa regionale sul valore aggiunto IRAP e di un'addizionale regionale sull'IRPEF.
Contestualmente sono stati ridotti dello stesso ammontare i trasferimenti centrali in modo da lasciare inalterato il volume complessivo dei finanziamenti. L'impatto della riforma è stato rilevante in quanto tra il 1998 e il 2007 il contributo regionale alla spesa sanitaria è stato in media del 40%.
La Lombardia, regione più ricca contribuisce del 60% mentre quella più povera, la Calabria contribuisce solo del 10%. In media le Regioni del Nord hanno rinunciato a una quota maggiore di trasferimenti rispetto a quelle del Mezzogiorno.
La teoria del decentramento fiscale, sostiene che la spesa pubblica è più efficiente quando è gestita localmente e finanziata da tributi locali grazie a un’aumentata Accountability dei governi regionali. Alcuni critici sostengono che gli esiti della riforma potrebbero essere non ottimali dal punto di vista dell'equità in quanto le differenze regionali potrebbero aumentare e la qualità del welfare delle Regioni, diminuire.
Il risultato dello studio, basato sull'esperienza italiana, è che il decentramento non incrementa l'ineguaglianza tre Regioni ma può contribuire a ridurre quelle all'interno della regione. Le regioni più ricche tuttavia riescono meglio a contenere l'ineguaglianza.
0 notes
Photo
Voxeu - Policy change needed to accelerate investment in structural transformation
Il passo degli investimenti sta cambiando in negativo nel Mondo a causa di alcuni fattori strutturali.
Costituiscono un disincentivo all’investimento, il ribilanciamento dell'economa cinese verso i consumi e i servizi, il cambiamento della struttura del commercio internazionale, la mancanza di una visione univoca nella soluzione dei problemi legati ai cambiamenti climatici (si pensi alle industrie legate al carbone) e ilpreponderante ruolo della digitalizzazione in tutti i settori produttivi. Quest’ultimo aspetto rende difficile la competizione per gran parte delle aziende a causa degli elevati costi di R&S e delle elevate competenze necessaria a competere.
Anche in Europa gli investimenti stanno segnando il passo nel breve periodo con il rischio che la tendenza si propaghi nel lungo. Nell'ultima indagine della Banca europea degli investimenti su 12,500 imprese dell'EU, il numero delle aziende manifatturiere che prevede di ridurre gli investimenti è aumentato del 27%.
Questo dipende sia dalle aspettative di peggioramento del quadro economico sia di quello politico. Alcune azioni di policy possono invertire il trend soprattutto se mirate a correggere i fattori strutturali. Investimenti in R&S soprattutto nei settori legati al cambiamento climatico dove gli USA spendono di più dell'Europa rispetto al PIL (1,3% contro 1,2%).
Accelerare l'adozione delle tecnologie digitali dove anche qui si sconta un gap rispetto agli USA (in USA nei Servizi il 61% delle imprese sono digitali, in EU il 41%). Bilanciare infine il quadro macroeconomico.
0 notes