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youngwriter02-blog · 7 years ago
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Ma io mi chiedo: come ci si sente ad essere belli?
Ogni volta che mi guardo allo specchio sento il mondo crollarmi addosso, sento i miei occhi inumidirsi.
Sono anni che combatto contro l’insicurezza, è da tempo che non riesco ad apprezzarmi, anni in cui mi affido alla speranza di cominciare sbocciare, come un fiore, nel corso degli anni; posso dire con certezza che questa speranza è vana, poiché nulla di tutto questo accadrà.
Dovrò trattenere le calde lacrime ogni volta che vedrò la mia figura davanti a uno specchio. Questo è il mio destino.
— obscuritas
@dueanimesmarrite
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youngwriter02-blog · 7 years ago
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Se ti ama, non ti ammazza
#sempre25novembre
Ultimamente, sia in televisione che sui giornali, c'è una parola che viene usata molto spesso, forse anche troppo: "femminicidio".
Con essa si intende non solo "l'uccisione di una donna o di una ragazza", ma soprattutto "qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte" (Devoto-Oli, 2009).
Più concretamente, con la parola "femminicidio" si vuole indicare l’assassinio legato ad un atteggiamento culturale misogino, compiuto da chi considera la donna, che sia la moglie, la compagna, l'amica, la sconosciuta incontrata casualmente, non un essere umano di pari dignità e di pari diritti, ma un oggetto di cui si è proprietari; e se tale proprietà viene meno o se l'atteggiamento di un'altra persona sembra mettere a rischio la relazione con essa, allora scattano tutta una serie di comportamenti dettati da una violenza cieca.
Quando sentiamo o leggiamo di queste notizie, subito ci scandalizziamo e chiediamo giustizia per una vita a cui è stata ingiustamente e precocemente posta la parola "fine".
Ma effettivamente, quanti si soffermano a pensare quali siano i motivi che portano un uomo ad ammazzare una donna?
Non so le altre persone, ma a me capita spesso di soffermarmici ed ogni volta che penso a quali potrebbero essere le cause scatenanti, analizzandole mi sembrano praticamente inesistenti per non dire futili.
Spesso, gli uomini che si comportano in questo modo, non si rendono nemmeno conto dell'atteggiamento che stanno assumendo o semplicemente lo ritengono abituale, cosa ancora peggiore.
La modalità di comportamento è abbastanza schematica.
La fase iniziale consiste nello screditare la propria ragazza, magari facendole notare anche il più piccolo difetto, soprattutto quelli che la rendono più insicura.
Successivamente, le viene impedito, tramite piccoli espedienti, che col passare del tempo diventano sempre più autoritari, di coltivare le proprie amicizie ed avere una vita sociale, consistente nell'andare in palestra, a fare shopping o semplicemente andare a fare un aperitivo con le amiche.
Anche i social media diventano off-limits perché la donna in quel mondo virtuale non è facilmente "controllabile" e scatta la paura di chissà quante decine di uomini possano insidiarla; soprattutto, scatta un confronto immaginario nei confronti di questi uomini su cui vengono proiettate paure e insicurezze del rapporto.
Un ulteriore step sono gli schiaffi.
Spesso essi sono dati in un impeto di rabbia, magari al termine di una discussione, o proprio per porre fine ad essa, non sapendo più che parole usare e pensando che la violenza sia la risposta più efficace per farsi capire ed affermare la propria ragione. Non mancano dopo le parole di scuse, specialmente le prime volte che capita, del tipo: "Scusami, ho sbagliato!/ Giuro che non lo faccio più!/ Non mi era mai capitato!/ È che sono troppo stressato!/ Perdonami!".
Purtroppo però, alcune donne si lasciano convincere da queste parole o perché non riescono a trovare il coraggio di ammettere a loro stesse di avere accanto una persona violenta o semplicemente perché troppo innamorate o forse per la paura di restare sole. In ogni caso, qualsiasi sia la motivazione, cercano di giustificare quello schiaffo dicendosi: "Beh dai, forse era solo nervoso./ Forse me lo sono meritato./ Non avrei dovuto rispondergli in quel modo./ È stata solo colpa mia./ Devo cercare di capirlo.".
Sfortunatamente però, ciò non dovrebbe mai accadere, non dovrebbe mai esserci una prima volta, perché proprio questa spalanca le porte ad una spirale di violenza fisica e psicologica senza fine.
Infatti, quando un uomo, se tale si può definire, alza le mani sulla propria donna, fosse anche soltanto una volta sola, si può star certi che si terrà autorizzato a farlo anche le volte successive in cui lo riterrà opportuno per poter rimettere al proprio posto la sua donna.
Questi esseri, perché solo così possono essere definiti, spesso non sanno controllare la rabbia, sono troppo gelosi e capita che qualche volta siano anche affetti da qualche tipo di patologia non diagnosticata o se diagnosticata non correttamente curata. In generale però, la maggior parte di essi sono semplicemente uomini insicuri che conosco solo la violenza per affermare il loro punto di vista, in definitiva una branca di stupidi.
Infine, dai "semplici" schiaffi, si passa ai pugni, ai calci e agli spintoni fino a farle cadere per terra.
Ma è quando perdono il lume della ragione che arrivano al culmine della violenza, e a quel punto fanno l'unico gesto che legherà per sempre quelle donne a loro stessi, ossia cercano di ammazzarle, che sia con un coltello o una pistola o strangolandole.
Queste povere donne spesso non riescono a reagire, magari per la troppo paura o per la presenza di figli, e si fanno schiacciare da questa spirale di violenza senza ribellarsi.
Spesso però, proprio per la presenza di eventuali figli, fanno di tutto per reagire alle botte e magari muoiono lottando con tutte le loro forze e rivolgendo il loro ultimo pensiero, prima di esalare l'ultimo respiro, proprio a quei figli, orfani di una madre uccisa dallo stesso padre.
Capita che queste donne vittime di violenza, perché di vittime si tratta, spesso non denuncino chi fa loro del male e cerchino di giustificare questa loro tolleranza.
Non è facile andare a denunciare che l'uomo che ami, magari il padre dei tuoi figli, ti ha messo le mani addosso non una, non due, ma tante, troppe volte.
E nel momento in cui si fanno coraggio e decidono di recarsi a sporgere denuncia, ecco che allora scatta un altro meccanismo di "violenza", ma questa volta di tipo psicologico e più subdolo, nel senso che vengono giudicate per aver aspettato troppo tempo e per essersi fatte trarre in inganno dalle parole di scusa di chi ha mosso loro violenza, senza sapere i veri motivi che si celano dietro certe decisoni.
Anche perché, una volta tornate a casa, soprattutto se non hanno altri posti in cui andare e non hanno possibilità economiche, una volta chiusa la porta di casa saranno sempre e comunque sole con il loro aguzzino. E poco importa se in seguito alla denuncia riescono ad ottenere un'ordinanza restrittiva, perché un semplice foglio di carta non sarà certo di intralcio a chi vorrà fare loro del male.
È vero, è comunque importante sporgere denuncia, ma non è detto che le autorità riescano lo stesso a proteggere l'incolumità di queste donne.
Questo del "femminicidio", è un argomento che è stato trattato da vari cantanti attraverso la realizzazione di brani contro la violenza sulle donne per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Tra essi, c'è il rapper italiano GionnyScandal che ha pubblicato una canzone intitolata "Vestita di lividi". In questo brano ci sono due frasi che mi colpiscono particolarmente: "Come fai a rovinare la vita a una donna, se in fondo, è grazie a una donna se sei al mondo" e "sembra che amare davvero una donna ormai sia fuori moda".
Quindi ricorda sempre che se il tuo ragazzo o tuo marito è violento, devi DENUNCIARLO IMMEDIATAMENTE cercando di NON AVERE PAURA perché facendolo potresti salvare la vita anche ad un'altra donna.
Il testo è stato scritto da me, se lo prendete, scrivete in basso il nome del profilo, grazie ❤
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