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#moda in pelle
sneekpeekinspired · 11 months
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House On Fire
Milly Nickie Cady Crop Top - $157.50
BruceGlen Unisex-Adult Printed Denim Jacket - $275
Moda In Pelle Bette Purple Suede - £100
BAUM UND PFERDGARTEN Coira Knit Skirt - €115
Maje Leather mini bag Red in Leather - 25754986
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joy-armeli · 28 days
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JoyArmeli: Borsa a Secchiello in Pelle Martellata con Borchie Oro ✨
Hey ragazze! Date un'occhiata a questo capolavoro di JoyArmeli
La Borsa a Secchiello in Pelle Martellata con Borchie Oro è l'accessorio must-have per la donna moderna che vuole distinguersi con stile. Unisce perfettamente eleganza senza tempo e praticità.
Perché la amerai?
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Disponibile in 4 colori: Nero, Cognac, Rosa Corallo e Bordeaux - per adattarsi a ogni tuo umore!
#JoyArmeli #Borsa #Secchiello #PelleMartellata #BorchieOro #El #JoyArmeli #BorsaDonna #Eleganza #Stile #Moda #Accessori #DonnaModerna #Metropolitana #Lusso #Qualità #FattoInItalia #BorchieOro #PelleMartellata eganza #Stile #Moda #Accessori #DonaModerna #Rock #Chic #Comoda
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"Intrigante, raffinata, unica: la collezione "à la folie" di borse e borsette è un vero capolavoro dell'arte e della moda italiana. Scopri le creazioni che incantano e ispirano su https://www.lavorofreelance.com] #moda #borsedilusso #artisan"
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https://www.modaonlinemagazalari.com/moda-markas/pelle-line-shoes/
Pelle Line Shoes
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catalana-girl-goth · 7 months
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fadingtimetravelqueen · 11 months
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The Ultimate Guide to Clip Toe Wedges Walking Sandals: Unveiling the Perfect Summer Footwear
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At amazonsse, we take pride in introducing our exceptional collection of Clip Toe Wedges Walking Sandals that are set to revolutionize your summer footwear experience. With a focus on comfort, breathability, and style, these sandals are designed to surpass your expectations and keep your feet happy all day long. In this comprehensive guide, we will delve into the features, benefits, and versatility of our Clip Toe Wedges Walking Sandals, allowing you to make an informed choice and step into a world of unparalleled comfort and style.
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One of the defining characteristics of our Clip Toe Wedges Walking Sandals is their lightweight nature, which ensures that you can walk with ease and enjoy a carefree summer adventure. We understand the importance of comfortable footwear, especially during those long sunny days or beach outings, where your feet crave a break from the strain of heavy shoes. Our sandals, crafted with the utmost precision, offer the perfect balance between support and weight, providing you with a feather-like feel as you go about your day.
Moreover, we have employed breathable materials in the construction of our sandals to facilitate proper air circulation around your feet. Bid farewell to sweaty and uncomfortable footwear that hampers your activities. Our Clip Toe Wedges Walking Sandals allow your feet to breathe, keeping them cool, dry, and odor-free even in the hottest weather. Embrace the refreshing sensation and experience the difference with amazonsse.
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designmiss · 9 years
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La moda in miniatura di Anne Marie Herckes https://www.design-miss.com/la-moda-miniatura-di-anne-marie-herckes/ La #moda in #miniatura di Anne Marie Herckes continua a stupire con la #collezioneinverno 2014-2015…
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incazzatanera · 4 days
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*sfogo di cui probabilmente non frega un cazzo a nessuno *
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Dopo anni che non facevo serata in un locale, questa sera mi sono lasciata trasportare da nuove conoscenze e di conseguenza sono stata invitata in questo bar con musica e pista. In tutta la serata mi sono guardata attorno e vedevo solamente un mucchio di ragazze fotocopie. Tutte le ragazze avevano una giacca di pelle, tutte avevano i capelli perfettamente piastrati (e incredibile come la maggioranza di loro fossero bionde), l’eyeliner nero, borsa con la catenella e tutte rigorosamente con stivali alti, neri. E non ditemi che è MODA. Io mi sono sentita a disagio e fuori luogo; una ragazza cicciottella con i capelli rossi, vestito a maglione lungo con le perle, stivaletti e calzini bianchi. E poi ho guardato i ragazzi, quelli con cui ho incrociato gli sguardi, subito dopo spostavano gli occhi sulle ragazze in mia compagnia e le scrutavano illuminati, d’altronde chi non resterebbe paralizzato davanti ad occhi azzurri come acqua cristallina? Per tanto tempo ho provato ad essere una persona che non ero ma non ha funzionato e la dura realtà è che io sono così, sono destinata ad essere così per il resto della mia vita e ho realizzato che non c’entro niente con queste persone, anche nei modi di fare e di atteggiarsi. Mi sento sempre fuori luogo perché mi sento inadeguata al contesto che ho attorno ogni giorno e non importa quanti sforzi faccia, alla fine mi sentirò sempre sul bordo probabilmente perché per prima, mi ci metto sempre io ma non riesco a fare altrimenti.
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neropece · 3 months
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“skater at sunset” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram)
Il sole stava già iniziando la sua lenta discesa dietro gli edifici di mattoni rossi e intonaco che costellavano il centro della città. Una luce dorata tingeva il cielo, facendo brillare le finestre dei grattacieli come pezzi di vetro spezzato. Jack, un uomo di mezza età dalle spalle curve e dallo sguardo stanco, si trascinava lungo le strade trafficate, cercando di raggiungere casa dopo una giornata di lavoro che sembrava non avere mai fine.
Mentre si avvicinava al suo appartamento, passò davanti a un negozio di dischi di seconda mano che aveva sempre ignorato. Qualcosa, quella sera, attirò la sua attenzione. Una copertina sgargiante spiccava tra gli svariati album impolverati esposti nella vetrina. Era un disco di qualche band indie locale, ma ciò che catturò l'occhio di Jack fu l'immagine sulla copertina.
Al tramonto, su una pista da skate, in quella che sembra una città europea, uno skater si muoveva fluido con la sua tavola sotto i piedi. La silhouette nera del ragazzo si stagliava contro il cielo dai colori invecchiati dal passaggio del tempo. Il movimento della tavola da skate e del ragazzo disegnavano un'ombra allungata sulle piastrelle di cemento. Era un momento intrappolato nel tempo, un istante di pura grazia e abilità, catturato in una frazione di secondo.
Senza pensarci due volte, Jack varcò la soglia del negozio e chiese al commesso dietro al bancone di vendergli quel disco. Il giovane commesso, con una pettinatura alla moda e un paio di occhiali da sole sul naso, gli sorrise e accettò di buon grado la sua richiesta.
Tornato a casa, Jack mise il vinile sul giradischi polveroso che aveva ereditato da suo padre. Il suono scricchiolante della puntina che si posava delicatamente sulla traccia iniziò a riempire la stanza. Le note di chitarra si diffusero nell'aria, e Jack si ritrovò avvolto dalla melodia malinconica.
Chiuse gli occhi e si immaginò sul bordo di quella pista, al tramonto, mentre uno skater sconosciuto danzava con il pavimento in un perfetto equilibrio tra gravità e libertà. Sentì la brezza tiepida sulla pelle, assaporò la sensazione di libertà che solo uno skate e una strada deserta possono offrire.
La musica continuava a suonare, e Jack si lasciò trasportare in quel mondo di movimenti eleganti e sfide audaci. Quella copertina diventò per lui un portale, un ricordo che sfuggiva alle mani ma che, grazie alla musica, poteva rivivere ogni volta che lo desiderava. E così, nella sua solitudine quotidiana, trovò un rifugio in un tramonto urbano immortalato su una copertina di vinile.
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tiaspettoaltrove · 2 months
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Sì, io i tatuaggi li considero osceni. E non posso farci niente.
Non trovo nemmeno un reale, unico, vero motivo per cui dovrei apprezzare i tatuaggi. Anzi, per molte ragioni, mi fanno arrabbiare. Iniziamo dal principio: di quello che fanno gli uomini non potrebbe fregarmene di meno. Di quello che fanno le donne, invece, sì. Perché le amo. E quindi, qui, c’è il primo cortocircuito pazzesco: avete il corpo femminile, in alcuni casi la cosa più bella del mondo, e voi che fate? La deturpate coi tatuaggi. Non lo accetterò mai. Mi metto le mani nei capelli ogni volta che ci penso, ogni volta che penso allo spreco, alla violenza di un gesto del genere, alla mancanza di rispetto verso il vostro stesso corpo. Avete (quasi) sempre quei cavolo di problemi di autostima, lo sappiamo eh. Ma questo vi autorizza, in un masochismo esasperante, a fare scarabocchi su quella pelle così delicata, soffice, morbida, profumata? Sapete come la penso, sapete quanto io sia un amante della libertà, non è questo il punto. Fate quello che volete, logicamente, non devo certo dirvelo io. È che mi fa imbestialire il fatto che non vi amiate. E no, non mi venite a dire che una ragazza che si ama davvero si fa i tatuaggi, perché non ci crederò mai. Mi spiace. Sapete quante volte mi capita di vedere una ragazza tatuata e pensare, tra me e me: “Che peccato”? Tante, davvero tante. Eppure questo è il mondo di oggi, ennesima cosa che va accettata. Ma io non l’accetto comunque, e come sempre me ne resto in disparte, per conto mio, senza far del male a nessuno, senza offendere la specificità di nessun individuo che fa una scelta libera. Qui si fanno solo ragionamenti, analisi. Ci sarebbe poi la questione più alta, ne vogliamo parlare? Perfino nella Bibbia, v’è l’esortazione a non marchiarsi coi tatuaggi. Personalmente parlando, essendo Dio l’unica essenza e totalità in cui credo fermamente con tutto me stesso, non posso non tenerne conto. Gesù Cristo è l’unica vera via, ma a differenza dei tatuaggi non va di moda. Torniamo ai livelli più bassi della materialità e della carne umana: non riuscirei ad avere una relazione interpersonale sentimentale, degna di questo nome, con una ragazza che abbia un tatuaggio. Voi lo vedete come un mio limite, e accetto questo vostro pensiero. Intendiamoci: mi confronto tutti i giorni con ragazze che vivono e pensano diversamente da me, e ad alcune voglio anche molto bene. Non mi prendete per scemo, insomma, so restare al mio posto senza tapparmi gli occhi e le orecchie per ventiquattro ore al giorno. Ma, ecco, diciamo che certi usi e costumi non li capisco proprio. Non riesco. Vengo da un’altra epoca? Da un altro mondo? Può darsi. Eppure, quando vedo il corpo nudo e la pelle bianca, candida e immacolata di una ragazza, è tutta un’altra storia. È, quella sì, una vera opera d’arte. Probabilmente la più bella. Non sprecate mai il vostro valore, che può essere immenso. Sopra ogni cosa: amatevi. Ma amatevi davvero. Fate l’amore con voi stesse, e non solo infilando le dita tra le gambe. Desideratevi, rispettatevi, ascoltatevi.
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sneekpeekinspired · 1 year
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Pia Pauro Drop Shoulder Embroidered Top in White
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L'AGENCE Python Sheen Leather Biker Jacket
MODA IN PELLE Nalani Nalani Nalani Nalani alani Heeled Boots - €65
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Parliamo di SESSO ORALE.
Il sesso orale è senza dubbio la cosa più amata dagli esseri umani.
Se la batte solo con la Nutella e lo Scudetto, due cose contro cui il sesso genitale perderebbe miseramente.
Invece il sesso orale vince.
Io mi sono chiesto spesso:
Perché ci piace così tanto?
La risposta è stata sempre la stessa:
PERCHÉ GODI SENZA FA NIENTE.
Punto. Fine della questione.
È solo pigrizia edonista allo stato puro, nient’altro.
È come un divano de cachemire, ‘na Jacuzzi piena d’acqua calda frizzante, Tina Cipollari sordomuta e legata, la stessa cosa:
È IL PIACERE SENZA IL DOVERE.
Tutte quelle cose sul fatto che è un dono che l’altro fa a noi, perché come lo fa lei, come lo fa lui... tutte fesserie.
A ‘na lingua non j’ha mai chiesto i documenti nessuno, perché in quel momento de chi c’è attaccato dietro non ce ne frega niente.
Basta che sia costante, partecipe e stacanovista.
Per l’UOMO il sesso orale è imprescindibile.
Non c’è possibilità de trattativa (anche per la donna ma poi ci arriviamo).
Il sesso orale sta all’uomo come i sensi de colpa stanno alla religione: senza uno non esiste l’altro.
Noi se semo inventati veramente qualsiasi cosa pe fallo andà de moda:
- lo sperma fa dimagrì
- lo sperma toglie le rughe
- lo sperma facilita la depilazione laser
- lo sperma fa crescere le tette
- studi universitari che dimostrano che le donne che fanno più pompini so le più intelligenti
- sperma is the new “Acqua de Lourdes”
Tutte, se le semo inventate tutte.
Sul web ce stanno più articoli de blog sui benefici del pompino che foto hackerate de Diletta Leotta.
Detto questo però, ci piace in qualsiasi modo e con qualsiasi stile, fatta eccezione per un particolare, categorico ed imperativo per tutti, che trasvola dalle Alpi all’Oceano Indiano:
I DENTI.
I denti in un pompino so proprio come il fascismo: rovinano tutto e fanno soffrì le persone.
I denti non li dovete usà, li dovete fa sparì.
Sì forse ‘na volta ogni 5 anni, così pe’ scherzo, ma non de più, per il resto dovete esse ‘na vecchietta che j’è finito er Kukident, lisce e umide come na pelle de daino all’autolavaggio der bengalese.
Io capisco che magari da ragazze, per scherzare con le amiche una fa pratica co banane, würstel, calippi e quant’altro, ma quelle so tutte cose che se ce passi i denti sopra se modellano… invece i piselli se sgarano, tutto qua.
Capito questo, capito tutto.
Pure perché è l’UNICA parte veramente sensibile di un uomo.
Per il resto siamo solo bugie, cazzeggio e “non mi sento pronto”.
Stabilito ciò il resto è tutto bello: classico, de lato, de sotto, a singhiozzo, a stoppino, a soffietto, a biberon, a girello, a stura lavandino, a lingua de cocker, a bevuta de struzzo, a sbadiglio de bradipo, insomma fatelo come ve pare, basta che lo fate.
Passiamo alla DONNA.
Sul fatto che il sesso orale per la donna sia fondamentale, non posso metterci la mano sul fuoco essendo un uomo, ma credo proprio che sia così.
La differenza è che mentre all’uomo 9 volte su 10 je dice bene, alla donna non dico 9, ma almeno 7 volte su 10 je capita ‘na disavventura.
È tipo andà a magnà da Cracco e accorgete che te sei scordata er portafoglio a casa.
Ormai stai là, e non ce poi fa niente.
Te devi arrende all’imbarazzo.
Si lo so, voi siete tutti bravissimi perché ve l’ha detto la vostra ragazza e prima di lei l’altra. Lo so.
In generale invece la situazione è così così.
Intanto c’è una grande schiera di uomini che non lo fanno, o pe’ principio o perché non ce pensano o perché so quelli che se non glielo chiedi chiaramente, non se cambiano manco i calzini bucati, non lo so.
Sta di fatto che non lo fanno.
Ecco a voi, proprio a voi, io ve volevo di ‘na cosa:
CE STATE A ROVINÀ LA VITA A TUTTI.
Già nell’opinione generale semo quello che semo, in più ve ce mettete pure voi!
Siete come er meteorite pe i dinosauri, ce state a fa estingue la reputazione.
Io so convinto che più del 50% delle cattive dicerie sugli uomini sia pe’ colpa vostra.
Se esistesse un girone dell’inferno pe’ voi, c’avrebbe i muri fatti de cachi acerbi e voi sareste costretti a leccalli, pe’ avecce in eterno la bocca allappata.
Certe donne non sanno più come farvelo capire:
- ne parlano a tavola
- ve raccontano delle amiche
- ve portano a letto
- COMINCIANO LORO
- se sdraiano a pancia in su come er cane mio quando vole i grattini
- ve la indicano co l’occhi
... e voi niente. Niente.
Pe’ voi er cunnilingus è come la dignità pe’ Vittorio Feltri: non esiste.
Ogni volta bisogna arrivà pe’ forza all’ultima spiaggia, e cioè: “LECCA STRONZO”.
Su questo però un po’ di colpa ce l’avete anche voi donne.
Ma secondo voi, perché noi so secoli che se inventano tutte quelle bugie sullo sperma? Perché sprechiamo tempo a scrivere tutti quei blog? Perché facciamo fare almeno una ricerca l’anno sui pompini all’Università del Wisconsin?
Io ve la butto là, pensatece.
Comunque anche quando trovano uno che lo fa, non è detto che la situazione migliori.
Problema numero uno: LA MIRA.
Noi, arrivati lì, non sapemo dove andà, c’è poco da fa.
C’è chi se perde dentro, chi se perde fori, chi sta talmente lontano dall’obbiettivo che se ce fosse un Tom Tom, starebbe sempre sul grigio a 15 km dalla strada e direbbe in continuo “Appena possibile, fare inversione a U”
Negli anni infatti ho capito la sostanziale differenza tra i sessi nell’uso della mano sulla testa.
Noi uomini quando mettiamo la mano sulla testa della donna, è perché ce prende la sindrome del palombaro e volemo batte tutti i record de profondità.
La donna invece la usa tipo joystick, non dico pe’ vince er gioco, ma almeno pe’ riuscì a superà er primo livello.
Risolto in qualche modo il problema della mira, passiamo al problema numero due: LA VELOCITÀ.
Appena arriviamo giù, noi partimo tipo Valentino Rossi ai tempi d’oro del moto mondiale.
Spesso quello che pe’ un uomo è piano, pe’ na donna c’ha la delicatezza de na lucidatrice cor motore de na Lamborghini.
Di base il problema è questo.
In generale è preferibile ‘na cosa graduale: diciamo che più che un Lamborghini dovete esse un Pandino 850 che da 0 a 100 ce mette quei 5 minuti che fanno sta tranquilli tutti.
Sistemate velocità e mira, il resto è a gusto personale: sopra sotto, destra sinistra, a cerchio, pe sbieco, de punta, de piatto, a battimuro, a grattino, asciutto, a colla de lumaca, a bacio de farfalla, a vibratore de Samsung, a Z de Zorro, pure qui come ve pare.
Basta che lo fate.
L’unica cosa delicata è LA PARTE FINALE.
Una volta raggiunto l’accordo tra le parti su dove, come e quando, nel momento in cui va in scena l’ultimo atto, non ve dovete inventà niente: CONTINUATE A FA ESATTAMENTE QUELLO CHE STATE A FA.
Immobili lì dove state.
Finché non trilla tutto er meccanismo, non ve dovete staccà de ‘na virgola.
Non fate che proprio in quel momento ve viene da prende fiato, da respirà o da fà pazzie creative non richieste.
Piuttosto morite, ma state là.
Fermi e dediti alla causa come un bolscevico russo sotto la neve nell’anni ’40.
Er finale non se rovina a nessuno, nemmeno al peggior nemico.
Mi piacerebbe chiudere dicendo che la base fondamentale di tutto questo sia l’igiene personale, ma che ci piaccia o meno, per alcuni di noi, oppure in determinate situazioni, la passione e la voglia vincono pure sur misto mare.
Invece chiuderò urlando la mia invidia per il mondo LGBT, che in questo ambito non ha bisogno di chiarire nessun punto e può vivere della libertà del non detto:
ognuno sa ESATTAMENTE dove deve andà e quello che deve fà.
Beati voi.
#luccisanodicecose
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Come sempre, grazie :)
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mimicouture · 9 months
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Il perché del “SAD GIRL” aesthetic
Penso che ogni movimento, conosciuto o di nicchia che sia, ha origine da altri movimenti a loro volta conosciuti o no.
È un po’ come aprire il vaso di Pandora, o una matrioska, ed anche il più (apparentemente) sciocco e superficiale risulta essere una catena di conseguenze.
Il “sad girl aesthetic” o l’estetica della ragazza triste, è sicuramente molto più che una semplice estetica spopolata su Pinterest o Tumblr.
Che la sua popolarità sia stata dettata da Tumblr non è sicuramente un caso è che abbia preso piede nel 2023 nemmeno.
Potrebbe sembrare strano, ma per parlarne e spiegarne il perché, è necessario partire dagli anni ‘90.
Gli anni ‘90, gli anni delle più iconiche sfilate, delle più caratteristiche collezioni, del sorgere di brand ad oggi super-iper conosciuti che hanno fatto voltare pagina al mondo della moda per scriverne un nuovo capitolo, brand che hanno osato con la femminilità nelle loro collezioni.
Ma, sopratutto, gli anni di Kate Moss e dell’Heroin Chic.
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Forse qui è necessaria aprire una parentesi, è spiegare, per chi non lo sapesse, di cosa tratta l’Heroin Chic.
L’Heroin Chic potrebbe essere considerato uno standard di bellezza, un’ispirazione o una vera e propria realtà, dove il mondo della moda esigeva un’esilità ispirata proprio a quella caratteristica magrezza di chi consuma drogh3, in particolare l’Eroin4.
La magrezza doveva essere estrema, malata, una pelle giallognola/pallida, viso scavato, zigomi alti, capelli non curati e spezzati di proposito per simboleggiare la salute cagionevole.
Un movimento che impone uno standard di bellezza ci mette poco a scavalcare il recinto del mondo della moda ed approdare nel mondo reale, quello di tutti i giorni.
E così, l’heroin chic prende piede nella vita di tantissime donne, proprio in quegli anni dove non c’era nulla di più semplice ed economico che accedere alle droghe
E nonostante la tendenza sia nata dalla modella statunitense Gia Carangi, negli anni ‘90, chi sarebbe potuta essere l’idolo, il simbolo per eccellenza e la diva dell’Heroin Chic?
Non solo la sua magrezza ma anche le sue pellicce stravaganti, calza maglia strappata, sigaretta in mano, trucco sbavato, capelli secchi e deboli, viso secco, stanco ed espressione triste e malinconica. È lei e può essere solo lei: Kate Moss.
Negli anni dove gli acidi costavano un solo dollaro, Kate Moss era l’ispirazione di migliaia di ragazzine e donne.
E da quegli anni ad oggi, non sembra essere cambiato molto: il mondo della moda sembra esigere il ritorno di questa tendenza giudicando dalla passata fashion week.
Le sfilate con corpi meno canonizzati e più inclusivi non hanno avuto la ripercussione desiderata, ed il mondo della moda torna ad appartenere a quella magrezza imposta a cui non si transige.
Questa è la prima parte, la prima argomentazione e se vogliamo la prima “sotto cultura” dell’ argomento principale, e forse come introduzione non è la più azzeccata in quanto sembra non avere nulla a che vedere con l’argomento che sto cercando di affrontare, ma andando avanti, collegare i punti sarà sempre poi facile e sensato.
Senza però allontanarci troppo dal mondo della moda, credo sia necessario parlare ed introdurre il “Ballet Core” (forse è semplicemente sono semplicemente le coquette)
Capire di cosa si tratta credo sia facilmente deducibile in quanto il trend si limita a replicare l’estetica del mondo della danza classica e del ballet.
Rosa, fiocchi, tulle, ballerine che in questo 2023 sono tornate in voga, e credo di non poter parlare di Ballet Core senza nominare “MiuMiu”.
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Potrei stare ore a parlare dell’estetica e della storia di MiuMiu in quanto uno dei miei brand preferiti, ma per questa volta mi limiterò a parlare delle ultime due collezioni che hanno proposto una serie di capi d’abbigliamento ispirasti al balletto, come ad esempio le famosissime ballerine rosa con il nastro vichy.
Non a caso, cercando “Ballet Core” su Pinterest, oltre ad una serie di foto che romanticizzano ciò che veramente è il mondo della danza classica, vi usciranno foto di diversi capi di MiuMiu.
Una scala cromatica ripetitiva e monotona: rosa, bianco, nero e beige.
Toni delicati, infantili e pastello.
Tra queste migliaia di foto, appaino anche foto ritraenti vere ballerine, specialmente quelle appartenenti al balletto russo.
Non è una novità che una delle migliori scuole di danza sia appunto quella del balletto russo, ma non è nemmeno una novità la crudeltà di quel mondo.
Scoprire il mondo del balletto russo è come scoprire un iceberg dove la punta è costituita dalla triste realtà dei disturbi alimentari vissuti da 3/4 delle ballerine.
Ma questa tristezza e malinconia, sono piacevoli agli occhi se romanticizzate e colorate di rosa.
Tutto ciò si rivede anche nel cinema (di cui parlerò dopo) e nei meme e nel senso dell’umorismo.
Non è un caso che i meme di whisper (ad esempio, Bella Hadid che piange come sfondo o foto di lana del rey con scritto she raised me…di cui io stessa sono schiava , guilty) siano il pane quotidiano della generazione z e specialmente di noi ragazze.
Balletto, isteria, magrezza, colori spenti, depressione e la ricerca disperata di attenzioni. Nel mondo della moda la magrezza è dettata dagli uomini per gli uomini, nel mondo reale ognuna di noi avrà pianto per un uomo e i meme tristi di whisper sono quasi sempre per gli uomini (liberateci dalla loro esistenza).
Pensandoci fa un po’ ridere che un movimento che porta il nome di “sad GIRL” aesthetic abbia comunque come target gli uomini.
Se ci pensiamo andiamo anche a tagliarci i capelli per gli uomini quando diciamo di averlo superato e di volere un cambio.
La causa scatenante di questa estetica però non può che essere Tumblr.
Il protagonismo che ha Tumblr in ogni tendenza tossica andrebbe studiata, eppure eccolo qua, un social di nicchia ma non troppo, che hanno in molti ma non tutti.
Il trionfo della romanticizzazione dei disturbi alimentari, dell’autolesionismo, il paradiso delle pro-ana e della depressione.
Dove idealizzare la proprietà tristezza e malinconia se non su Tumblr?
Il successo di Tumblr parte nel 2010, con la moda dei blog e l’affermarsi di tendenze come l’indie sleeze.
Su Tumblr l’estetica della depressione veniva usata non come un urlo d’aiuto, bensì come un richiamo usato per richiamare user su user uguali a te, che soffrono come te o ancora meglio che soffrono più di te (se la fortuna girava dalla tua parte, finivi per diventare la Thinspo di qualche ragazzina).
La tristezza si riduce ad una semplice estetica, foto degli occhi rossi pieni di lacrime, il mascara colato, una rosa bruciata con una sigaretta, le calze a rete ed una croce al petto.
Questo è stato Tumblr fino a (circa) il 2015, quando, una corrente ed una tendenza totalmente diverse hanno iniziato a fare concorrenza non solo a questa ragazza triste, malinconica e magra, ma anche alla moda: Le sorelle Kardashian-Jenner.
Fianchi larghi, full makeup, vestiti attillati, soldi, soldi e ancora soldi.
Forse era il momento giusto per inserire dei corpi più formosi in una realtà riluttante e nel mondo della moda il cambiamento si è visto a partire da Balenciaga
l’entrare in scena di (principalmente) Kim e Kylie prometteva un cambiamento, che però ci ha messo poco a diventare ugualmente tossico.
Magrezza malata da una parte, Chirurgie esagerate dall’altra.
Ma anche chi si proclamava diverso è poi ricaduto nella tendenza dell’Heroin chic.
Il tutto a causa di due cose principalmente: l’operazione per la rimozione del buccal fat (il grasso che si concentra tra gli zigomi e la mandibola) e della “semaglutide”, un farmaco per il diabete che ha come effetto collaterale la perdita di peso.
È approdata tra le celebrità di Hollywood, causando una vera e propria dipendenza, ed è raro trovare qualcuno che non ne abbia fatto uso.
sorelle Kardashian-Jenner incluse.
Come tutto pero, anche Tumblr ha avuto il suo tramonto (2018 circa) e periodo di pausa.
Nonostante ciò, gli user accaniti di Tumblr ci hanno messo poco a trasferirsi su Twitter, l’evil twin (si, ancora più evil).
Tutto ciò che è censurato risiede su Twitter, proprio come una volta faceva su Tumblr.
Rimanendo sempre negli anni 2010 e parlando di fenomeni appartenenti a quegli anni, credo sia d’obbligo parlare della sola, unica, indiscutibile regina: Lana Del Rey.
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Lana debutta proprio nel 2010, una rivoluzione nel mondo del pop ma ancor di più una rivoluzione per le Tumblr girlies che avevano finalmente qualcosa con cui sfamarsi e sfamare le proprie fantasie idealizzate: Relazioni abusive, autolesionismo, amori abusivi alla Bonnie e Clyde, mancanza di amore materno, isteria femminile, tristezza, malinconia, alcolismo…
Peccato però Lana sia sempre stata fraintesa.
Il boom di Lana ed il vero boom di Tumblr sono avvenuti, che coincidenza, nello stesso anno.
Nel 2012 Lana lancia Born To Die, cambiando per sempre il mondo del pop ed il mondo delle ragazze tristi\pro ana.
L’intento di Lana però non è mai stato quello di romanticizzare le tematiche di cui parla nelle sue canzoni, piuttosto quello di raccontarle e raccontarsi, per sfogarsi e costruirsi una persona.
Queste situazioni risultano essere utopiche nelle sue canzoni, proprio perché accompagnate da una melodia, ma sono in realtà situazioni comuni, che sono la realtà di tantissime persone.
Il problema è nato da chi su Tumblr la usava come capro espiatorio per romanticizzare i propri problemi, cuocendole addosso una persona sbagliata.
E come Lana, anche Fiona Apple, Marina (per i più underground) e più di recente Mitski.
E quale sad girl che si rispetti non ha un film preferito?
Black Swan, Maria Antonietta, the Virgin suicides, Mia Goth, Girl Interrupted, Euphoria (solo se la tua preferita è cassie che piange davanti allo specchio).
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Il connubio perfetto tra colori pastello e tristezza.
Film quasi tutti diretti da Sofia Coppola, una regista con la R maiuscola, simbolo e totem delle ragazze tristi.
Nel film “Marie Antoinette” si parla si di tristezza, ma è una tristezza che in pochi si possono permettere: una regina triste immersa in colorati abiti stravaganti, scarpe con il tacco ed acconciature eccentriche.
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Ma Sofia si fa sempre riconoscere, e proprio in questo film fa capire la sua ostilità contro le norme cinematografiche: in una scena del film inserisce un paio di converse (ricordo che il film è ambientato nel 1789).
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Mentre Le Vergini su1cide parla di una tristezza normale, monotona.
Una casa immersa nella natura di Detroit, due genitori severi e cinque sorelle, le sorelle Lisbon.
Forse la loro tristezza non ha un perché, ma non è questa la depressione?
Non servono ragioni, non servono perché.
Tutte e cinque le sorelle finiscono per togliersi la vita.
Drammatico, triste, forse noiosi.
Ma comunque rosa, delicato, drammatico e con un concept tutto suo.
È consiglierei ad ogni ragazza di guardarlo, perché solo noi possiamo capirlo (non solo perché è il mio film preferito, ma we just get it)
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La Coppola protrae in contesti colorati, angelici ed a volte immersi nella natura, i concetti più cupi come la depressione ed il su1cidio.
Il concept di Sofia Coppola è lo stesso che quello di Lana del Rey nella musica e di MiuMiu nella moda.
Il trend della “Sad Girl” è estremamente preciso e concettuale, ha le sue icone, la sua influenza nel mondo della moda, la sua gamma di colori, i suoi meme e la sua musica.
Non è un caso che proprio quest’anno il colore più in voga sia il rosa e non è un caso che tutte noi ragazze ci sentiamo identificate in quei meme, perché ironizzare ed idealizzare tristezza e malinconia è una grande consolazione.
Aprire una pagina di meme e vedere qualcosa di “relatable” è gratificante, anche perché fortunatamente abbiamo superato gli anni dei meme di “sesso droga e pastorizia” e “siamo ragazze” (piangiamo tt notte perché siamo pretty when we cry…siamo ragazze, ma ragazze tristi💋).
Siamo continuamente mossi dal volerci rivedere in qualcosa, una canzone, un movimento, una ragione sociale.
Ed ecco qui che ci di presenta un trend dove possiamo avere tutto ciò che ha appena citato e possiamo anche ammettere di amare il rosa dopo aver passato tutta l’infanzia a dire di odiarlo (io), possiamo ammettere di essere tristi, possiamo dire “rotting in bed summer” ed esserne orgogliose, possiamo gridare di odiare gli uomini ma mettere una storia dicendo he’s so mine subito dopo, possiamo salutarci dicendo “ehi barbie” ma possiamo anche sfogare la nostra isteria femminile. Ah, possiamo anche andare fiere del mascara colato.
Possiamo piangere liberamente e possiamo pure essere belle mentre lo facciamo (e lo dice Lana Del rey!!!)
Possiamo dire di avere il ciclo e giustificare grazie a lui l’aver scritto a chi non dovevamo (ero solo un po’ silly)
Non è una consolazione?
Tutti pretendono così tanto da noi, ed tutto c’è lo zampino degli uomini, ma in questa tendenza siamo noi è solo noi.
D’altronde siamo ragazze, ragazze felici, sorridenti, malinconiche, romantiche, grandiose, intelligenti ma spesso semplicemente ragazze tristi.
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radiosciampli-blog · 2 months
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…Veste alla moda ? Nossignore.
Porta le calze di seta ? Non le porta.
Va dal parrucchiere ? Non ci va.
Eppure quelle quattro ossa messe insieme proprio come sono state messe, in quella posizione,
cu’ chille duie uocchie, cu’ chella pelle, ‘e chillo stesso culore…
sta cosa ‘e niente, 'a vedite ?
E’ 'a femmena mia.
Eduardo De Filippo
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angela-miccioli · 2 months
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O troppo alta, o troppo bassa
Le dici magra, si sente grassa
Son tutte bionde, lei e’ corvina
Vanno le brune, diventa albina
Troppo educata, piaccion volgari
Troppo scosciata per le comari
Sei troppo colta preparata
Intelligente, qualificata
Il maschio e’ fragile, non lo umiliare
Se sei piu’ brava non lo ostentare
Sei solo bella ma non sai far niente
Guarda che oggi l’uomo e’ esigente
L’aspetto fisico piu’ non gli basta
Cita Alberoni e butta la pasta
Troppi labbroni non vanno piu’
Troppo quel seno, buttalo giu’
Bianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna
L’estate prossima con il cotone
Tornan di moda i fianchi a pallone
Ma per l’inverno la moda detta
Ci voglion forme da scolaretta
Piedi piccini, occhi cangianti
Seni minuscoli, anzi giganti
Alice assaggia, pilucca, tracanna
Prima e’ due metri, poi e’ una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta
Niente da fare, e’ sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora
Ma non si arrende, ci prova ancora
Alice piange, trangugia, digiuna
E’ tutte noi, e’ se stessa, e’ nessuna.
(Lella Costa)
Ingrid Cerna
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scorcidipoesia · 2 months
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E con il tempo tutto perde spessore, esattamente come la pelle del nostro corpo diventa più fragile, sottile e vulnerabile ma al contempo dura, ruvida, abituata alle asprezze del freddo o del caldo o degli agenti esterni con cui la trattiamo( detersivi e cosmetici, sole e notti in bianco). Il nostro volto diventa una mappa di rughe esattamente come la terra tanto sfruttata, arata, calpestata.
I giorni diventano una sequela così come il nostro corpo perde profumi e odori, diventando quasi come quello di un bambino ma senza le sue secrezioni che lo rendono morbido e delicato. La vita asciuga, prosciuga, scolora, sbiadisce. Come una tela troppo a lungo guardata, come un panno steso troppo al sole e lavato, così noi ci guardiamo e non ci riconosciamo. Diventiamo alberi spogli e i nostri rami avvizziscono, temprati dal vento e curvi resistiamo. Continuiamo a gemmare ma i fiori sono cambiati, meno vivide le luci. Un tempo urlavamo e ora mormoriamo. Un tempo piangevamo e ora le lacrime sono chiuse strette tra stomaco e gola in uno spazio senza nome dove finiscono ingarbugliati i nostri malesseri. La società ha creato nomi e pillole per ogni sogno e illusione caduti : basta cercare il nome di quello che abbiamo o sentiamo per trovare una soluzione che è presto pronta per l’uso: una moda ( lo stress) o un farmaco e si va avanti. Ma nei silenzi, nei frattempo, nelle zone frastagliate di questa ombra strana, arrivano ondate di ricordi : le risate, le speranze, gli errori, le follie. I voli🎈, le cadute, le resurrezioni.
Increduli osserviamo quegli attori giovani e belli che siamo stati, certamente meno eleganti di ora, più improvvisati ma furiosamente gioiosi e belli anche quando la vita tirava i pugni dal suo ring.
Il peggior errore che abbiamo fatto è stato non seguire le aspirazioni più pericolose, credere a quello che faceva stare bene, camminare saltellando velati di speranze e traguardi, compiacere gli attori che abbiamo avuto in platea.
Si resta distanziati a guardare, la mente offre spunti razionali che fanno male, il cuore ha una lucidità ed equilibrio che ferisce perché ha imparato a vedere e sa.
Non ci sono più scuse, alibi, vagheggiamenti. Lo specchio è fermo, reale, e ogni poro che rivela nei giochi di luce delle giornate chiare , ogni ruga scoperta, ogni difetto che cerchiamo di nascondere con il pennello del fard è stato creato da giorni in cui non abbiamo sorriso e si sono formate righe pesanti tra le labbra che cadono in giù. Tra gli occhi una strada di carne sottile pesa nello sguardo.
La vita ha droghe e risposte per ogni epoca, come il sonno dei moribondi per farli resistere e la debolezza dei malati per farli desiderare di fermarsi in un letto senza più correre.
Creati da qualcosa che non conosciamo e chiamiamo come meglio ci aggrada, siamo imperfezioni pungenti che brillano e trafiggono come la felicità
Tatiana Andena 2021
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