Tumgik
#pazzarelli
operascenes2021 · 3 years
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Don Magnifico Uh! Siete voi! Ma il Principe dov'è?
Dandini (accennando Ramiro) Lo conoscete!
Don Magnifico (rimanendo sorpreso) Lo scudiero? Oh! guardate.
Ramiro Signore perdonate Se una combinazione...
Don Magnifico Che dice! Si figuri! mio padrone. (alle figlie) (Eh non senza perché venuto è qua. La sposa, figlie mie, fra voi sarà.) Ehi, presto, Cenerentola, Porta la sedia nobile. *
Ramiro No, no: pochi minuti. Altra carrozza Pronta ritornerà.
Don Magnifico Ma che! gli pare!
Clorinda (con premura verso le quinte) Ti sbriga, Cenerentola.
Scena ottava
Cenerentola recando una sedia nobile a Dandini, che crede il Principe.
Cenerentola Son qui.
Don Magnifico Dalla al Principe, bestia, eccolo lì.
Cenerentola Questo! Ah che vedo! Principe! (sorpresa riconoscendo per Principe Don Ramiro; si pone le mani sul volto e vuol fuggire)
Ramiro T'arresta. Che! Lo smaniglio! . . è lei! che gioia è questa!
Siete voi?
Cenerentola (osservando il vestito del Prence) Voi Prence siete?
Clorinda e Tisbe (fra loro, attonite) Qual sorpresa!
Dandini Il caso è bello!
Don Magnifico (volendo interompere Ramiro) Ma...
Ramiro Tacete.
Don Magnifico Addio cervello. (prende a sé Ramiro e Dandini) Se. . .
Ramiro e Dandini Silenzio.
Clorinda, Tisbe, Cenerentola, Ramiro, Dandini e Don Magnifico Che sarà!
Questo è un nodo avviluppato, Questo è un gruppo rintrecciato. Chi sviluppa più inviluppa, Chi più sgruppa, più raggruppa;
Ed intanto la mia testa Vola, vola e poi s'arresta; Vo tenton per l'aria oscura, E comincio a delirar.
Clorinda (strappando Cenerentola con violenza dal suo sbalordimento) Donna sciocca! Alma di fango! Cosa cerchi? che pretendi? Fra noi gente d'alto rango L'arrestarsi è inciviltà.
Don Magnifico (come sopra, da un'altra parte) Serva audace! E chi t'insegna Di star qui fra tanti eroi? Va' in cucina, serva indegna, Non tornar mai più di qua.
Ramiro (frapponendosi con impeto) Alme vili ! invan tentate Insultar colei che adoro; Alme vili! paventate: Il mio fulmine cadrà.
Dandini Già sapea che la commedia Si cangiava al second'atto; Ecco aperta la tragedia, Me la godo in verità.
Clorinda e Tisbe Son di gelo.
Don Magnifico Son di stucco.
Ramiro (Diventato è un mamalucco.)
Clorinda, Tisbe e Don Magnifico Ma una serva...
Ramiro (facendo una mossa terribile) Olà tacete. L'ira mia più fren non ha!
Cenerentola (in ginocchio a Don Ramiro, che la rialza) Ah! signor, s'è ver che in petto Qualche amor per me serbate, Compatite, perdonate, E trionfi la bontà.
Clorinda, Tisbe e Don Magnifico (con disprezzo) Ah! l'ipocrita guardate! Oh che bile che mi fa.
Ramiro e Dandini (a Don Magnifico e le figlie) Quelle lagrime mirate: Qual candore, qual bontà!
Don Magnifico Ma in somma delle somme, Altezza, cosa vuole?
Ramiro Piano: non più parole. (prende per mano Cenerentola) Questa sarà mia sposa.
Clorinda, Tisbe e Don Magnifico Ah! ah! dirà per ridere. (a Cenerentola) Non vedi che ti burlano?
Ramiro Lo giuro: mia sarà.
Don Magnifico Ma fra i rampolli miei, Mi par che a creder mio...
Ramiro (con aria di disprezzo, contraffacendolo) Per loro non son io. Ho l'anima plebea, Ho l'aria dozzinale.
Dandini Alfine sul bracciale Ecco il pallon tornò * E il giocator maestro In aria il ribalzò.
Ramiro (tenendo con dolce violenza Cenerentola) Vieni a regnar: lo impongo.
Cenerentola (volendo baciar la mano a Don Magnifico ed abbracciare le sorelle, è rigettata con impeto) Su questa mano almeno, E prima a questo seno...
Don Magnifico Ti scosta.
Clorinda e Tisbe Ti allontana.
Ramiro Perfida gente insana! Io vi farò tremar.
Cenerentola (passeggiando incerta, e riflettendo ed abbandonandosi a vari sentimenti) Dove son? che incanto è questo? Io felice! oh quale evento! È un inganno! ah! se mi desto! Che improvviso cangiamento! Sta in tempesta il mio cervello, Posso appena respirar.
Altri Quello brontola e borbotta, Questo strepita e s'adira, Quello freme, questo fiotta, Chi minaccia, chi sospira; Va a finir che a' Pazzarelli * Ci dovranno trascinar.
Ramiro e Dandini Vieni, vieni. Amor ti guida A regnar e a trionfar.
Ramiro trae seco Cenerentola, ed è seguito da Dandini e da Don Magnifico.
Scena nona
Tisbe, Clorinda, indi Alidoro.
Tisbe Dunque noi siam burlate?
Clorinda Dalla rabbia Io non vedo più lume.
Tisbe Mi pare di sognar; la Cenerentola...
Alidoro (entrando) Principessa sarà.
Clorinda Chi siete?
Alidoro (con alterigia) Io vi cercai la carità. Voi mi scacciaste. E l'Angiolina, quella Che non fu sorda ai miseri, Che voi teneste come vile ancella, Fra la cenere e i cenci, Or salirà sul trono. Il padre vostro Gli è debitor d'immense somme. Tutta * Si mangiò la sua dote. E forse forse Questa reliquia di palazzo, questi Non troppo ricchi mobili, saranno Posti al pubblico incanto.
Tisbe Che fia di noi, frattanto?
Alidoro Il bivio è questo. O terminar fra la miseria i giorni, O curve a piè del trono Implorar grazia ed impetrar perdono. Nel vicin atrio io stesso, * Presago dell'evento, La festa nuziale ho preparata: Questo, questo è il momento.
Clorinda Abbassarmi con lei! Son disperata!
Sventurata! mi credea * Comandar seduta in trono. Son lasciata in abbandono Senza un'ombra di pietà.
Ma che serve! tanto fa: Sono alfine giovinetta, Capitar potrà il merlotto. Vo' pelarlo in fretta in fretta, E scappar non mi potrà.
Un marito, crederei, Alla fin non mancherà. (parte)
Alidoro La pillola è un po' dura: Ma inghiottirla dovrà; non v'è rimedio. E voi, cosa pensate?
Tisbe Cosa penso? Mi accomodo alla sorte: Se mi umilio, alla fin non vado a morte. (parte)
Alidoro Giusto ciel! ti ringrazio! I voti miei Non han più che sperar. L'orgoglio è oppresso. Sarà felice il caro alunno. In trono Trionfa la bontà. Contento io sono. (esce)
Scena ultima
All'alzarsi della tenda scorgesi un atrio con festoni di fiori illuminato, e nel cui fondo su piccola base siedono in due ricche sedie Ramiro e Cenerentola in abito ricco; a destra in piedi Dandini, dame e cavalieri intorno. In un angolo Don Magnifico, confuso, con gli occhi fitti in terra. Indi Alidoro, Clorinda e Tisbe, mortificate, coprendosi il volto.
Coro Della fortuna istabile La revolubil ruota Mentre ne giunge al vertice Per te s'arresta immota. Cadde l'orgoglio in polvere, Trionfa la bontà.
Ramiro (scuotendo Cenerentola) Sposa...
Cenerentola (stupida per la gioia) * Signor, perdona La tenera incertezza Che mi confonde ancor. Poc'anzi, il sai, Fra la cenera immonda... Ed or sul trono... e un serto mi circonda.
Don Magnifico (corre in ginocchio) Altezza... a voi si prostra. *
Cenerentola Né mai m'udrò chiamar la figlia vostra?
Ramiro (accennando le sorelle) Quelle orgogliose... *
Cenerentola Ah Prence, Io cado ai vostri piè. Le antiche ingiurie Mi svanir dalla mente. Sul trono io salgo, e voglio Starvi maggior del trono. E sarà mia vendetta il lor perdono.
Nacqui all'affanno, al pianto. Soffrì tacendo il core; Ma per soave incanto, Dell'età mia nel fiore, Come un baleno rapido La sorte mia cangiò.
(a Don Magnifico e sorelle) No no; - tergete il ciglio; Perché tremar, perché? A questo sen volate; Figlia, sorella, amica Tutto trovate in me. (abbracciandole)
Tutti meno Cenerentola M'intenerisce e m'agita, È un Nume agli occhi miei. Degna del tron tu sei Ma è poco un trono a te.
Cenerentola Padre... sposo... amico... oh istante!
Non più mesta accanto al fuoco Starò sola a gorgheggiar. Ah fu un lampo, un sogno, un gioco Il mio lungo palpitar.
Coro Tutto cangia a poco a poco Cessa alfin di sospirar. Di fortuna fosti il gioco: Incomincia a giubilar.
ENGLISH - 
Don Magnifico Uh! Are you! But where is the Prince?
Dandini (pointing to Ramiro) You know him!
Don Magnifico (being surprised) The squire? Oh! watch.
Ramiro Lord forgive If a combination ...
Don Magnifico That says! Imagine! my master. (to the daughters) (Eh not without why he came here. The bride, my daughters, will be among you.) Hey, quick, Cinderella, She brings the noble chair. *
Ramiro No, no: a few minutes. Another carriage Ready will return.
Don Magnifico What! he thinks!
Clorinda (with care towards the wings) Hurry up, Cinderella.
Eighth scene
Cinderella bringing a noble chair to Dandini, who believes the Prince. Cinderella I'm here.
Don Magnifico Give it to the Prince, beast, there it is.
Cinderella This! Ah what do I see! Prince! (surprised by recognizing Don Ramiro as Prince; he puts his hands on his face and wants to escape)
Ramiro He stops you. That! The fuss! . . and she! what a joy this is!
Are you?
Cinderella (looking at the Prence dress) Are you Prence?
Clorinda and Thisbe (among them, astonished) What a surprise!
Dandini The case is beautiful!
Don Magnifico (wanting to interrupt Ramiro) But...
Ramiro Be silent.
Don Magnifico Goodbye brain. (takes Ramiro and Dandini to himself) Self. . .
Ramiro and Dandini Silence.
Clorinda, Thisbe, Cinderella, Ramiro, Dandini and Don Magnifico What will be!
This is a tangled knot, This is a traced group. Who develops more envelops, The more it splits, the more it gathers;
And meanwhile my head Fly, fly and then stop; I groped for the dark air, And I begin to delirium.
Clorinda (ripping Cinderella violently from her astonishment) Silly woman! Alma of mud! What are you looking for? what do you expect? Among us people of high rank Stopping is incivility.
Don Magnifico (as above, elsewhere) Bold servant! And who teaches you To stand here among so many heroes? Go to the kitchen, unworthy servant, Never go back to here.
Ramiro (intervening with impetus) Alme vili! try in vain Insult the one I adore; Alme vili! feared: My lightning will fall.
Dandini He already knew that comedy It was changed in the second act; Here is the tragedy, I really enjoy it.
Clorinda and Thisbe I am cold.
Don Magnifico I am stunned.
Ramiro (Became a mamalucco.)
Clorinda, Thisbe and Don Magnifico But a servant ...
Ramiro (making a terrible move) Here be silent. My anger has no more frenzy!
Cinderella (on his knees to Don Ramiro, who lifts her up) Ah! Mr., it is true that in the chest Have some love for me, Pity, forgive, And goodness triumphs.
Clorinda, Thisbe and Don Magnifico (with contempt) Ah! the hypocrite look! Oh what a bile that makes me.
Ramiro and Dandini (to Don Magnifico and his daughters) Those targeted tears: What candor, what goodness!
Don Magnifico But in sum of the sums, Height, what do you want?
Ramiro Piano: no more words. (takes Cinderella by the hand) This will be my bride.
Clorinda, Thisbe and Don Magnifico Ah! ah! she will say to laugh. (to Cinderella) Can't you see they're making fun of you?
Ramiro I swear: she will be mine.
Don Magnifico But among my offspring, It seems to me that to believe me ...
Ramiro (with an air of contempt, counterfeiting it) For them it's not me. I have a plebeian soul, I look cheap.
Dandini Finally on the bracelet Here is the balloon returned * And the master player In the air he turned it upside down.
Ramiro (holding Cinderella with sweet violence) Come to reign: I impose it.
Cinderella (wanting to kiss Don Magnifico's hand and embrace his sisters, she is rejected with impetus) On this hand at least, And first to this breast ...
Don Magnifico It pushes you away.
Clorinda and Thisbe It takes you away.
Ramiro Wicked insane people! I will make you tremble.
Cinderella (walking uncertain, and reflecting and indulging in various feelings) Where am I? what enchantment is this? Me happy! oh what an event! It is a deception! ah! if I wake up! What a sudden change! My brain is in a storm, I can hardly breathe.
Others The one grumbles and mumbles, This one screams and gets angry, That quivers, this rush, Who threatens, who sighs; It turns out that at 'Pazzarelli * They will have to drag us.
Ramiro and Dandini Come come. Amor guides you To reign and to triumph.
Ramiro draws Cinderella with him, and is followed by Dandini and Don Magnifico.
Ninth scene
Thisbe, Clorinda, then Alidoro. Thisbe So we are mocked?
Clorinda From anger I no longer see the light.
Thisbe I seem to dream; Cinderella...
Gold wings (entering) Princess will be.
Clorinda Who are you?
Gold wings (with haughtiness) I sought charity there. You drove me away. And Angiolina, that one Who was not deaf to the poor, That you kept as a vile handmaid, Between the ashes and the rags, Now she will ascend the throne. Your father He owes him immense sums. All * He ate his dowry. And maybe maybe This palace relic, these Not too rich furniture, they will be Places to the public enchantment.
Thisbe What about us in the meantime?
Gold wings This is the crossroads. Or finish between the mise
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tmnotizie · 5 years
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Cupra Marittima, 8.9.2019
GROTTAMMARE – SAN MARCO SERV. LORESE 0-2
Grottammare: Beni (47’ Palanca), Orsini, Ferretti, Haxhiu (74’ Nallira), Marini, Lanza (56’ Pagliarini), Crescenzi (78’ Ioele), De Cesare, Ciabuschi, De Panicis, Cappelli (67’ Ricci). All. Manoni
San Marco Serv. Lorese: Testa, Fuglini, Tomassetti (52’ Pompei), Censori, Aliffi, Mallus, Gabaldi (90’ Simonelli), Iuvalè, Galli, Gesuè, Frinconi (28’ Mattioli, 61’ Vita). All. Morreale
Arbitro: Pazzarelli di Macerata
Marcatori: 41’ Mattioli; 84’ Mallus
Ammoniti: 34’ Mallus (S); 40’ Fuglini (S); 59’ Mattioli (S)
Spettatori: 150 circa – Calci d’angolo: 4-3 per il San Marco Serv. Lorese
Recuperi: 1 minuto nel p.t.; 4 minuti nel s.t.
  Con il classico punteggio all’inglese, un inconcludente San Marco batte un giovanissimo Grottammare e passa il turno di Coppa Italia, approdando così ai quarti di finale di questa competizione dove presumibilmente incontrerà il Porto d’Ascoli che ha eliminato l’Atletico Azzurra Colli.
La partita, giocata allo stadio “F.lli Veccia” di Cupra Marittima per via dell’indisponibilità del “Pirani di Grottammare, è stata condizionata – soprattutto nel primo tempo – da un forte vento di scirocco che ha disturbato non poco le manovre di entrambe le squadre. Dopo il risultato di 1-1 conseguito sette giorni fa, al Grottammare bastava anche un pareggio ad occhiali per passare il turno mentre gli avversari erano costretti comunque a vincere oppure a pareggiare con almeno due reti all’attivo. Ci si aspettava quindi la squadra dell’ex Morreale arrembante fin dall’inizio, forte anche del vento a favore e, soprattutto, di una rosa di giocatori molto importante per la categoria. Invece, niente; poco gioco e nessun tiro in porta fino al 41’, quando un erroraccio difensivo permetteva al neo entrato Mattioli di battere Beni. Fino a quel momento era stato il Grottammare a farsi vivo dalle parti di Testa senza riuscire, però, ad impensierire più di tanto il numero uno ospite. C’è da dire che quest’anno il team di Manoni è molto giovane (22,7 l’età media degli undici titolari di oggi) e l’arrivo a centrocampo di Valerio Carboni (classe 1984, tanto professionismo con Ascoli, Ancona, Lanciano, Sambenedettese, Aversa Normanna ed Isola Liri) dovrebbe portare quell’esperienza che in effetti manca. Ma chi sarà il candidato a lasciargli il posto una volta raggiunta la forma? Nel reparto di centrocampo giocano due under (Haxhiu del 2000 ed il nuovo arrivato Crescenzi del 2001) e De Cesare e, viste le prestazioni di oggi, ad accomodarsi in panchina dovrebbe essere proprio il capitano che da un paio di stagioni è davvero uno sbiadito ricordo di quel buon giocatore ammirato al suo arrivo, nella stagione 2013-14. Conoscendo Manoni, però, difficilmente si priverà delle prestazioni dell’ascolano per cui a lasciare il posto a Carboni potrebbe essere uno dei due under (con il conseguente ingresso di un giovane in altra zona del campo) o, molto più verosimilmente, De Panicis dato che il Cappelli visto oggi potrebbe rivelarsi l’arma in più di questa squadra. Infatti, dei nuovi arrivati in casa biancoceleste è quello che ha sicuramente convinto appieno: ha mostrato grinta, tecnica e – soprattutto – tanta forza di volontà di recuperare il terreno perduto per via di un infortunio che lo scorso anno lo ha tenuto lontano dai campi di calcio per diversi mesi. Le altre new entry non hanno demeritato, la sufficienza l’hanno meritata tutti; l’unico appunto lo si può fare a Marini che forse è un po’ troppo innamorato del pallone e, considerando il ruolo che interpreta, spesso ritarda a liberarsene, creando di fatto dei problemi ai compagni. Comunque, si sa che l’obiettivo del Grottammare è la salvezza, per cui si spera che l’arrivo di Carboni (e di Calvaresi quando si riprenderà dall’infortunio) possa dare quello che manca alla squadra, ossia qualcuno che inneschi le punte. Altrimenti sarà dura venirne fuori. Il San Marco, invece, onestamente ci ha deluso; con il parco giocatori che ha a disposizione (Censori, Mallus, Gabaldi, Iuvalè, Giorgio Galli e Gesuè sono tanta roba per questa categoria), avrebbe dovuto fare un sol boccone di una squadra di ragazzini ed invece, se non ci fosse stato il gentile omaggio alla fine del primo tempo, chissà come sarebbe finita.
Passiamo alla cronaca. Parte subito forte il Grottammare che già al primo minuto prova a dar fastidio al numero uno ospite: triangolazione veloce tra Ciabuschi e De Panicis con quest’ultimo che va al tiro dal limite dell’area con l’esterno del piede destro (anziché con il collo del piede sinistro), ne esce fuori una telefonata per Testa. Passano sei minuti ed i padroni di casa ci riprovano: Haxhiu batte una punizione dalla sinistra e pesca al centro Ciabuschi, il quale – in spaccata – manda alto da buona posizione. Al 19’ De Panicis allarga per l’accorrente Cappelli il quale da poco fuori area spara in rete, Testa si allunga e para in due tempi. Al 26’ è ancora Ciabuschi a servire De Panicis al limite ma il suo tiro è centrale e non impensierisce l’estremo difensore ospite. Segue un quarto d’ora di ristagno e poi succede quello che nessuno si sarebbe aspettato: in un’azione di alleggerimento, Gabaldi da destra lancia lungo verso il centro dell’area, Orsini è in netto vantaggio su tutti, anziché rinviare cerca un controllo in corsa che diventa invece un assist per il neo entrato Mattioli, il quale – davanti a Beni – non può fare altro che batterlo. Con questo gol del tutto casuale, si va quindi al riposo con il San Marco in vantaggio.
La ripresa inizia subito male per la squadra del presidente Merli: infatti il portiere Beni è costretto ad uscire dal campo dopo due minuti di gioco per un risentimento muscolare; al suo posto entra il classe 2001 Palanca che comunque ben si disimpegna, quando viene chiamato in causa. Al 50’ i biancocelesti di casa vanno vicini al pareggio: Ferretti, dopo un sgroppata sulla fascia sinistra, fa partire un bel cross dal fondo verso il centro dell’area dove Ciabuschi con gran tempismo gira a rete al volo, ma la palla termina fuori di poco. Inizia quindi la girandola delle sostituzioni e Manoni – perso per perso – dà spazio ad altri giovani (a fine partita l’età media sarà di 21,5 anni) per saggiarne la consistenza e permettere loro di fare un po’ di esperienza. Dopo un tentativo al 70’ di Galli il cui colpo di testa è ben parato dal portierino di casa, a sei minuti dalla fine arriva il colpo del ko: calcio d’angolo battuto dalla sinistra da Gabaldi, la palla – al centro dell’area – viene spizzata da qualcuno di testa ed arriva all’altezza del vertice opposto dell’area piccola dove il difensore Mallus (due presenze in Serie A con il Treviso nel 2005-06, 12 in Serie B sempre con i trevigiani ed oltre 180 in Serie C), lasciato incredibilmente solo, stoppa e trafigge da due passi l’incolpevole Palanca. All’87’ il San Marco potrebbe fare anche il tris con Iuvalè che da buona posizione spara alto ma, onestamente, sarebbe stato troppo; per quanto visto in campo, non c’erano due reti di differenza, anzi il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Però il calcio è questo, vince chi segna ed oggi gli ospiti lo hanno fatto per la gioia di mister Morreale che così si è vendicato dell’esonero subito nel febbraio 2017. Fra quindici giorni le squadre si ritroveranno di fronte per la seconda giornata di andata del campionato di Eccellenza, l’undicesimo consecutivo per il Grottammare (tredici in tutto), il secondo in assoluto per il San Marco: vedremo se il risultato sarà lo stesso.
Michele Rossi
Testo © dell’Autore e dell’Editore
Nella foto © del Grottammare Calcio, il nuovo arrivo in casa biancoceleste: Valerio Carboni
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emanueletrementozzi · 7 years
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La “Zanzara” Ulivello illude, Scielzo rimedia. Arriva il primo punto per il Montecosaro
Un nuovo articolo è stato pubblicato sul sito www.emanueletrementozzi.com
La “Zanzara” Ulivello illude, Scielzo rimedia. Arriva il primo punto per il Montecosaro
Matteo Ulivello
SPORT COMMUNICATION – Pareggio con una rete per parte al Funari di Montalto, ma le emozioni non mancano. Difronte i padroni di casa reduci dalla bruciante sconfitta di Macerata contro l’Helvia Recina con alcune assenze importanti. Fuori ancora per infortunio Marilungo, Carboni Gianmarco squalificato e con Carca non ancora al meglio della condizione fisica. Nell’altra sponda il Montecosaro ancora a zero punti ma con la novità Mazzaferro in panchina al posto del dimissionario Roscioli. Partita che parte lenta con un predominio nel possesso di palla da parte dei locali, ma la porta di Torresi non corre pericoli. L
Le emozioni iniziano intorno alla mezz’ora quando inizia una personale sfida tra il portiere locale Paolini (autentica saracinesca, senza dirlo il migliore in campo) e il bomber ospite Ulivello. S’inizia al 30′ quando, sugli sviluppi di un calcio piazzato di D’angelo, la palla respinta dal portiere locale rimane nei pressi dell’area piccola dove si avventa Ulivello ma il suo tiro a colpo sicuro è respinto da Paolini. Passano cinque minuti e su magistrale assist di Pietrella,Ulivello si presenta a tu per con il portiere ma complice il ritorno di Scielzo è costretto a tirare di prima intenzione, Paolini in uscita risponde presente. Al 37°, dopo un pregevole giocata di Berrettoni, la palla viene colpita di testa ancora da Ulivello, tutti gridano al gol ma Paolini si traveste da Superman e smanaccia la palla dalla linea di porta; l’azione continua con D‘angelo che salta come birilli due avversari, Rapacci stoppa di petto il pallone servendo un assist a Ulivello che colpisce di prima intenzione, ma Paolini fa ancora scudo col corpo. Poco prima dell’intervallo c’è ancora un’ultima occasione azione partita dal piede di D’Angelo su calcio d’angolo, schema riuscito per il piede di Rapacci che tira al volo ma, anche se coperto, Paolini vola sul palo di sinistra a sventare la conclusione. Secondo tempo che riparte sulla falsa riga di come era finito,con gli ospiti che spingono per pervenire al meritano vantaggio e i locali che si difendono. Al 4° minuto l’episodio che cambia la partita: azione continua degli ospiti, tiro di Rapacci fermato col braccio da Scielzo: rigore netto (il tiro sarebbe finito nello specchio ndr) e trasformato alla perfezione da Ulivello che spiazza finalmente Paolini per la seconda rete stagionale. Da qui in poi la partita cambia, con i locali che forzano per cercare il pareggio ed i giallorossi ospiti che controllano e colpiscono ancora con Ulivello, ma l’assistente stoppa l’urlo ospite per offside. Scampato il pericolo il Montalto ci crede e perviene quasi subito al pareggio con Scielzo sugli sviluppi di un angolo battuto corto: Carboni punta l’area ed effettua un cross teso e basso dove il più lesto è appunto il centrale difensivo che deposita in rete la palla. I tifosi locali ci credono, ma le squadre sono stanche e si registrano poche occasioni, le più significative sono per Carca che arriva leggermente in ritardo e mando a lato un cross di Matricardi e per Pistelli che dopo un assolo in progressione scambia col compagno Bartolini, il triangolo si chiude col tiro dell’ex veregrense, ma la palla fa solo la barba al palo. Finisce dunque 1-1 un match dove i locali non hanno sfigurato facendo vedere un ottimo possesso palla purtroppo poco concretizzato e gli ospiti che maledicono Paolini per avergli negato la prima vittoria stagionale. Nota di merito per il giovane arbitro Pazzarelli che ha ben diretto un match maschio ma corretto.
MONTALTO – MONTECOSARO 1 – 1
MONTALTO Paolini, Tassotti, Gabrielli,, Alessi, Scielzo, Polini, Carboni Gianluca, Giorgi (76° Bejtja), Matricardi, Ruggeri (61° Carca), De Luca (56° Bruni). A disp.: 12 Mindoli, 13 Antognozzi, 14 Ciucani, 15 Di Buò. All.: Ricciotti
MONTECOSARO Torresi, Baiocco Simone, Quintabà, Baiocco Luca (68° Ardito), Marziali, Squarcia, Pietrella, Rapacci, Ulivello (90° Bartolini), D’Angelo, Berrettoni (74° Pistelli). A disp.: 12 Gentili, 13 Maurizi, 15 Ascani, 16 Mazzante. All.: Mazzaferro
ARBITRO: Pazzanelli di Macerata ASSISTENTI: Cosignani di SBT Gnatov di Fermo
RETI: 49° Ulivello (R), 67° Scielzo
Il Montecosaro è entrato nel circuito Sport Communication. Per le società che vorrebbero informazioni, sono a disposizione i recapiti telefonici (320-1742733) e la mail ([email protected])
Resta aggiornato sulle mie attività
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albarrandiana · 7 years
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Silvia Rivera Cusicanqui
Once again in my intention to start writing and go back to read and make direct references from the articles to be a “proper” researcher and end up wasting a lot of time and not writing, so here I go, just reflections out of the readings.
Silvia Rivera Cusicanqui is a Bolivian sociologist with extended research on decolonisation. I’m particularly interested in her work about decolonising “mestizos”, a term that I identify myself with. In Latin America, the mestizaje is the result of the combination of Spanish and Indigenous people, being a descendant of these groups. Referencing Jose Vasconcelos from Mexico, “La Raza cósmica” (cosmic race). I assumed a vast majority of the Latin Americans identify as mestizos too. https://en.wikipedia.org/wiki/La_Raza_C%C3%B3smica
Rivera Cusicanqui (RC) mentions the imperative of the decolonisation of mestizos from the privileged position we are in. The mestizaje put us in a conformist position where the European side is placed in a superior position relative to the Indigenous side. This is reflected in the people with different behaviours and ways of expressing about indigenous as inferior, “no seas cholo” in Chile and Bolivia, or “que indio eres” in Mexico, or “si serás chamula” in the state of Chiapas, where I am from. I’ve heard on many occasions mestizos talking proudly about their European ancestry (Spanish from Mexicans, Italian from Argentinians, Germans from Chileans to name some), but not knowing anything or denying the Indigenous side. I can’t be too judgemental on this point, since this heritage and ancestry has been systematically erased from our families, making it very hard to trace back our origins. Being honest, my journey started the same way, proudly knowing I had a Japanese (Okinawan) great grandfather from my mother side and not looking for my Indigenous side until many years later. Actually, not actively until I started this PhD, until I felt such a big hypocrite for not searching for this “unknown” indigenous ancestor. I luckily found out that my great grandmother from my mother side again (in this case from her father side) spoke “Mexicano” a dialect from Nahuatl, specifically from a state called Hidalgo in the centre of Mexico.
Ch’ixi in quechua (qhechwa) refers to a type of grey, as results of a combination of many small white and black dots (jaspeado). It follows the Aymara idea of being and not being at the same time, the conjugation of the indigenous and its opposite, without mixing with it. This really helped to changed my view on the concept of mestizaje, where my perception was like a pigment colour combination turning into a third colour, like how combining blue and yellow make green. Instead, reading and interview conducted to RC by Franciso Pazzarelli, she makes the analogy to a weaved wristband that its made by twisting different colour threads, where is possible to identify the different components and even the spaces in between the weaved piece. 
I see know the difference, it’s not being the result of two unknown origins but exploring and knowing what comes from what. As RC says, “is not synthesis, nor hybrid, far less fusion. They keep opposite and the decolonised gesture is rescuing them from the capitalistic, consumerist and alienating wraps”. Indeed, very political topics which I would never imagine myself immersing in. I was the type of person who says “I'm not interested in politics” but at the end, we all live in a society with an uneven balance of power, without true freedom until all have the right to exist, believe, and being regardless origin and residency.
Going back to Latin American identity and whitewashing, because yes, that is something still very active in our societies, it’s like being Latin American means having just a few “Indian brushstrokes” to capitalise the Indigenous capital gain in favour of the mestizo capitalist project. Decolonising the indio, the cholo, the chamula is disconnected them from the trend to undermine them as consumption products, stop being a show for tourism, folklore and postmodern identity. This paradox turns their traditions into ornaments rather than proud cultural representations of an indigenous identity, of something worthy by itself, always at the same level of the coloniser side.
Another important point of reference by RC for me is the difference of identity and identification, where identity is something you are born with (regardless you like it or not, like indigenous genes for some) but identification is a choice, and learning from my hosts in this country, the Maori community, I choose to reclaim my indigenous heritage.
Marín-Burgos, V., & Enríquez Paz y Puente, Ó. R. (2015). Autoetnografías de descolonización: de cómo dos investigadores latinoamericanos nos comenzamos a descolonizar en el Norte global. Migración y desarrollo, 13(25), 175-189.
Muñoz Ramirez, G., & Bellinghausen, H. (2016, December). Una candidatura indígena puede alborotar el sueño de los poderosos: Silvia Rivera. Retrieved June 22, 2017, from https://desinformemonos.org/una-candidatura-indigena-puede-alborotar-sueno-los-poderosos-silvia-rivera/
Pazzarelli, F. (2016). Entrevista com a professora Silvia Rivera Cusicanqui. MUIRAQUITÃ-REVISTA DE LETRAS E HUMANIDADES. ISSN: 2525-5924, 4(2)
Rivera Cusicanqui, S. (2017, July 1). Seguir mirando a Europa es apostar por un suicidio colectivo. Iberoamerica Social. Retrieved from http://iberoamericasocial.com/seguir-mirando-europa-apostar-suicidio-colectivo/
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simonemeloni · 7 years
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Pazzarelli sul lago Trasimeno (presso Lake Trasimeno)
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tmnotizie · 5 years
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Grottammare, 25.04.2019
  GROTTAMMARE-MONTICELLI 3-1
Grottammare: Beni, Orsini, Lanza, Haxhiu, Traini, Oresti, Franchi (69’ D’Angelo), De Cesare, Di Antonio (83’ Maiga Silvestri), Jallow (88’ Favelli), Vallorani. All. Manoni
Monticelli: Capriotti F., Mariotti, Pompei (76’ Clerici), Bruni A., Fioravanti, Mancini, Bruni R. sr, Nicolai (66’ Caringola), Gibellieri (83’ Rago), Lazzarini (60’ Marini), Capriotti M. (81’ Bruni R. jr). All. De Vico
Arbitro: Pazzarelli di Macerata
Marcatori: 8’ Bruni R. sr (M); 48’ Jallow (G); 75’ rig. De Cesare (G); 82’ Jallow (G)
Ammoniti: 19’ Lazzarini (M); 29’ Pompei (M)
Spettatori: 100 circa – Calci d’angolo: 10-1 per il Grottammare
Recuperi: 1 minuto nel p.t.; 4 minuti nel s.t.
  Dopo un primo tempo da brividi, chiuso in svantaggio contro l’ultima della classe già retrocessa matematicamente da diverse settimane, nella ripresa il Grottammare riesce a rimediare e ad incamerare tre punti importantissimi, toccando così con mano il traguardo della salvezza. Diciamo subito che non è stata una bella partita, complice il solito campo sconnesso; oltre al fatto che – forse – i padroni di casa l’hanno presa un po’ sottogamba. Invece i ragazzini del Monticelli hanno dato l’anima per dimostrare ad allenatore e dirigenti di meritare la riconferma per il prossimo campionato di Promozione. Liberi da qualsiasi condizionamento mentale, gli uomini di mister De Vico – tutti under tranne l’ex Gianluca Mancini e la punta Andrea Gibellieri, figlio di quel Walter che nei primi anni Ottanta ha vestito la maglia della Robur Grottammare – hanno giocato a viso aperto, senza remore, anzi andando addirittura in vantaggio nei primi minuti di gioco, tenendo poi botta alla ovvia risposta della Manoni band fino al riposo. Poi, una volta subìto il pareggio ad inizio ripresa, si sono sciolti come neve al sole, rimediando altre due reti. A loro scusante si può dire che i troppi ragazzi della Juniores non hanno ancora il passo – decisamente diverso – di una prima squadra che disputa il massimo campionato regionale. Comunque i dirigenti ascolani hanno materiale su cui lavorare per allestire una dignitosa squadra il prossimo anno: auguri. Da mister Manoni, invece, ci saremmo aspettati un po’ più di coraggio: non disponendo delle due punte titolari (Ciabuschi e De Panicis) per contemporanea squalifica ed avendo di fronte una squadra con l’età media di 19 anni e mezzo, al centro dell’attacco avremmo visto volentieri un Favelli (classe 2001), giusto per provarlo dall’inizio, e non Di Antonio che di mestiere fa il centrale difensivo; non perché il vibratiano abbia demeritato, anzi tutto sommato ha giocato una buona partita, ma – considerate le circostanze (e quando ricapiteranno più?) – era più logico provare un giovane di ruolo. Comunque, è bene quel che finisce bene. Per l’occasione, c’è da registrare anche la buona prova del gambiano Jallow il quale, dopo i tanti gol “mangiati” nelle partite precedenti, oggi ha piazzato una doppietta davvero pesante.
Passiamo alla cronaca: i biancocelesti di casa (oggi in maglia granata per dovere di ospitalità) partono subito forte e già al primo minuto si presenta una buona occasione sui piedi di Jallow: triangolo veloce con capitan De Cesare ma, appena dentro l’area, da buona posizione tira alle stelle. È però una fiammata perché all’8’ gli ospiti passano in vantaggio: l’arbitro Pazzarelli di Macerata inverte una punizione a centrocampo a favore del Grottammare dandola al Monticelli; Nicolai batte a sorpresa lanciando Gibellieri il quale va via sulla fascia sinistra, si accentra e appena dentro l’area lascia partite un tiro senza grandi pretese; Beni però non è impeccabile nella presa, anzi la palla gli sfugge e per Bruni Riccardo sr. (classe 2000, in panchina siede un omonimo di un anno più giovane che giocherà gli ultimi minuti) è un gioco da ragazzi metterla dentro. Sul “Pirani” cala un silenzio spettrale ed in campo i virgulti del presidente Merli si guardano attoniti. Ci impiegano un po’ a riprendersi ed al 23’ hanno la palla per riacciuffare il pareggio: dalla destra Orsini mette al centro un bel cross, il portiere Capriotti esce a vuoto, sul secondo palo si avventa come un falco Franchi ma la sua conclusione – a porta vuota – finisce incredibilmente fuori. Al 28’ Jallow, oggi molto attivo, recupera palla sulla fascia sinistra e da posizione impossibile prova a sorprendere il portiere ospite leggermente fuori dai pali: il suo tiro termina però alto non di molto. Tre minuti dopo è Lanza a divorarsi un gol fatto: il cross dalla sinistra è di De Cesare, il giovane centrale deve solo spingere in rete di testa il pallone del pareggio ma la sua conclusione finisce addosso al portiere Capriotti buttatosi alla disperata, che così salva il risultato. Al 38’ si materializza l’ultima occasione del primo tempo per il Grottammare: Haxhiu lancia centralmente Jallow che viene anticipato dal portiere in uscita, al quale – però – sfugge la palla ma la ribattuta di sinistro del gambiano finisce fuori. Si va così negli spogliatoi con il Monticelli clamorosamente in vantaggio e con i padroni di casa che sbagliano continuamente le più facili occasioni. Nella testa degli sportivi grottammaresi  si fa sempre più forte la paura di una inopinata sconfitta che potrebbe compromettere la corsa alla salvezza.
Nella ripresa gli uomini di casa, evidentemente strigliati negli spogliatoi da mister Manoni sicuramente non contento di quanto espresso nei primi 45 minuti di gioco, rientrano con un altro piglio e già al 48’ pervengono al pareggio: Di Antonio lancia Jallow scattato sul filo del fuorigioco, il giovane colored con una finta si libera del portiere e deposita in rete non senza qualche brivido nei tifosi visti i precedenti gol sbagliati. Passano tre minuti e Vallorani lavora un’ottima palla sulla sinistra, mette al centro lungo per Traini, il quale prova una conclusione al volo che, però, termina alta. Comincia la serie di sostituzioni che spezzetta il gioco e solo al 73’, in un’azione di contropiede, c’è occasione di rivedere una chiara occasione da rete: Traini lancia Jallow sulla sinistra il quale mette al centro per Di Antonio lasciato incredibilmente solo davanti al portiere; ma il suo tiro da ottima posizione finisce a lato nonostante l’estremo difensore fosse già a terra. Passano due minuti e l’arbitro assegna un rigore ai padroni di casa: dalla destra Orsini mette in mezzo un pallone basso, Di Antonio e Traini – ostacolati – non ci arrivano e Jallow in velocità si scontra con il suo diretto avversario; per il fischietto maceratese, molto vicino all’azione, ci sono gli estremi per la massima punizione anche se dalla tribuna, obiettivamente, il fallo sembrava commesso dal numero 10 biancoceleste. Comunque, s’incarica del tiro il capitano De Cesare il quale non sbaglia l’esecuzione e porta in vantaggio la sua squadra. Passata la paura, bisogna solo gestire il vantaggio, anzi se possibile incrementarlo. Cosa che avviene all’82’: D’Angelo, da poco entrato, in un’azione fotocopia del pareggio lancia sul filo del fuorigioco ancora il velocissimo Jallow il quale scarta di nuovo il malcapitato portiere e deposita in rete: per lui è la prima doppietta in campionato. Gli ultimi minuti di gioco servono solo per mettere in luce i due neo entrati nelle file del Grottammare, ossia Maiga Silvestri (2000) e Favelli (2001), le cui conclusioni da fuori area terminano di poco sul fondo.
A due giornate dal termine, il Grottammare con i suoi 44 punti è virtualmente salvo: domenica è atteso da un difficile incontro in quel di Bellocchi di Fano contro l’Atletico Alma (oggi sconfitto ad Urbania) invischiato nei play-out; tornare dal pesarese con almeno un punto significherebbe salvezza matematica. Altrimenti la festa sarà rinviata al 5 maggio di manzoniana memoria contro l’Atletico Gallo, sperando non sia una Waterloo!
Michele Rossi
Testo © dell’Autore e dell’Editore
Nella foto © di Enrico Tassotti, il giovane Jallow viene festeggiato dopo la rete del pareggio
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tmnotizie · 6 years
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Grottammare, 20.01.2019
  GROTTAMMARE-MARINA 1-0
Grottammare: Beni, Ferrari, Lanza, Franchi  (92’ Orsini), Haxhiu (79’ Vespasiani), Oresti, D’Angelo, De Cesare, Ciabuschi (89’ Di Antonio), De Panicis (89’ Bruno), Vallorani. All. Manoni
Marina: Castelletti, Ribichini (87’ Droghini), Tereziu, Rossetti (74’ Bassotti), Marini, Santini, Gregorini, Nacciarriti, Gioacchini, Carsetti (74’ Medici), Maiorano. All. Malavenda
Arbitro: Pazzarelli di Macerata
Marcatore: 25’ De Panicis (G)
Ammoniti: 78’ Ferrari (G); 83’ Tereziu (M); 89’ Ciabuschi (G)
Espulso: 95’ Santini (M) per doppia ammonizione
Spettatori: 100 scarsi – Calci d’angolo: 6-2 per il Grottammare
Recuperi: 1 minuto nel p.t.; 5+1 minuti nel s.t.
  Il “Filippo Pirani” di Grottammare riapre i cancelli per la prima gara del 2019 valevole come seconda giornata del girone di ritorno del campionato di Eccellenza Marche. I padroni di casa, reduci dalle due sconfitte consecutive rimediate in trasferta (a Gallo di Petriano e Tolentino) ricevono la visita di un solido Marina – costruito ad immagine e somiglianza del suo ottimo trainer, Giammarco Malavenda – forte di quattro vittorie e due pareggi nelle ultime sei partite e fermamente intenzionato a proseguire la striscia positiva per mantenere il posto in zona play-off. Al termine di una partita giocata su un campo pesante, gli uomini di Manoni riescono comunque a portare a casa tre punti importantissimi per proseguire l’inseguimento ad un posto di classifica più tranquillo.
Pronti via e gli ospiti cercano di sorprendere subito la retroguardia biancoceleste; mettono in mostra un grande possesso palla ma non riescono quasi mai a trovare gli sbocchi giusti, grazie anche all’ottima difesa orchestrata e diretta da Davide Oresti. L’unica vera occasione capita all’8’ quando un insidioso cross dalla sinistra di Maiorano attraversa pericolosamente tutta l’area di porta e dalla parte opposta Gioacchini arriva in leggero ritardo, non riuscendo a deviare in rete. Per poco più di un quarto d’ora la partita ristagna senza grossi acuti in attacco, né dall’una, né dall’altra parte. Per il Grottammare il problema è cronico perché il centrocampo è dall’inizio del torneo che non riesce a dettare i tempi e a creare gioco; oggi, oltretutto, si è sentita ancora di più l’assenza di Davide Traini, infortunato, l’unico del reparto che ogni tanto prova a inventare qualcosa. Quindi solo un lampo poteva accendere la gara e così è stato: al 25’ De Panicis recupera palla sulla tre quarti sinistra, si accentra liberandosi di due avversari, finta il tiro a giro sul palo lontano e beffa, invece, Castelletti con una forte botta sotto la traversa sul primo palo. Gran bel gol del giovane grottammarese tornato ai livelli di due anni fa. Le sue reti, così come quelle di Ciabuschi, sono fondamentali per la salvezza del Grottammare. Il Marina prova una timida reazione che si concretizza solo al 29’ con Carsetti che vede Beni fuori dai pali e dai 25 metri cerca di beffarlo con un pallonetto, ma la palla finisce abbondantemente fuori. Tutta qui la prima parte della gara.
La ripresa – sicuramente molto più vivace – inizia subito con i blu di Malavenda in attacco alla ricerca del pareggio: al 48’ Tereziu, spostato sulla sinistra, riesce a trovare un varco e mette in mezzo per l’accorrente Carsetti che però viene anticipato da Beni in uscita bassa. Capovolgimento di fronte e Franchi lancia alla perfezione Ciabuschi sul filo del fuorigioco il quale, solo davanti al portiere, tira con troppa sufficienza convinto di segnare ma la palla si perde sul fondo. Al 58’ l’arbitro s’inventa una punizione a favore del Marina per una presunta respinta con i pugni fuori dall’area di rigore di Beni (se così fosse, manca un cartellino): il tiro di Rossetti – un under classe 2000 davvero interessante ed oggi migliore in campo per il Marina – s’infrange però sulla barriera. Al 62’ da un batti e ribatti in area anconetana, la palla capita sui piedi di D’Angelo a tu per tu con Castelletti: il numero sette di casa non trova di meglio che tirargli addosso. Un minuto dopo, Vallorani serve alla perfezione De Panicis il cui tiro in corsa, dal limite, termina fuori di poco. All’82’, da azione di calcio d’angolo, la palla perviene a Ciabuschi il quale appoggia all’indietro per l’accorrente Franchi  ma il tiro del giovane centrocampista, da ottima posizione, finisce fuori di pochissimo. Il Marina rialza la testa proprio sul finire della partita e crea alcune occasioni che potevano essere sfruttate meglio: all’86’ il neo entrato Vespasiani perde malamente la palla sull’out destro, Nacciarriti mette in mezzo per Bassotti (anche lui entrato da poco) il cui tiro, però, termina a lato di niente alla destra di Beni. Nei successivi minuti il Grottammare si arrocca sempre più nella propria metà campo a difesa del vantaggio: all’88’ Tereziu – non trovando sbocchi offensivi – prova il tiro dalla lunga distanza che termina alto di poco con Beni, comunque, sulla traiettoria. Al 90’ va via in contropiede sulla sinistra il giovane Simone (classe 2001), entrato da un minuto al posto del match winner: fa tutto bene tranne il tiro da pochi passi, troppo debole per impensierire Castelletti. Infine, al 95’, annotiamo l’ultimo assalto all’arma bianca degli ospiti: dalla destra parte un lungo traversone che trova dalla parte opposta Santini solo soletto, ma la palla è un po’ troppo alta e d’istinto il capitano cerca di deviarla in rete con la mano; pizzicato dall’arbitro, si becca – giustamente – il secondo giallo e la conseguente espulsione. Al termine dei sei minuti di recupero (che, in base al regolamento, ci stanno tutti viste le sostituzioni e le innegabili perdite di tempo ma, diciamo noi, andrebbero concessi da tutti i direttori di gara in modo omogeneo visto che, spesso, le ultime non vengono contemplate con la puntigliosità mostrata oggi dal bravo Pazzarelli di Macerata), il Grottammare può finalmente festeggiare e preparare in modo più sereno la prossima difficile trasferta di Montefano. Per il Marina, un piccolo incidente di percorso che comunque non offusca assolutamente l’ottimo campionato che sta disputando.
  Michele Rossi
  Testo © dell’Autore e dell’Editore
Nella foto © di Enrico Tassotti, il giovane Michele De Panicis autore del gol vittoria
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tmnotizie · 6 years
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Grottammare, 25.11.2018
  GROTTAMMARE-FORSEMPRONESE 1-2
Grottammare: Renzi, Orsini (77’ Pagliarini), Vespasiani, Oresti, Jallow, Di Antonio, D’Angelo, De Cesare, Rapagnani (87’ Ioele), De Panicis, Vallorani. All. Manoni
Forsempronese: Chiarucci, Buresta (59’ Rosetti), Rosato (85’ Fontana), Marcolini, Gabbianelli, Patarchi, Pandolfi, Paradisi, Cecchini (91’ Radi), Battisti, Zandri. All. Fulgini
Arbitro: Sabbouh di Fermo
Marcatori: 30’ Battisti (F); 45+1’ De Panicis (G); 81’ Battisti (F)
Ammoniti: 28’ Rosato (F); 79’ Marcolini (F)
Spettatori: 50 circa – Calci d’angolo: 6-6
Recuperi: 1 minuto nel p.t.; 3+1 minuti nel s.t.
  Il Grottammare, un punto nelle ultime quattro partite, aspettava l’incontro di oggi con la Forsempronese per cercare di dare una sterzata al suo campionato e recuperare posizioni in classifica per togliersi quanto prima dalla melma dei bassifondi; dal canto loro, gli uomini di Fulgini volevano invece rifarsi delle ultime due immeritate sconfitte e migliorare la propria posizione in graduatoria. Nonostante si sia giocato su un campo reso pesante dalla pioggia caduta nel weekend, ne è uscita fuori una partita piacevole, con diverse occasioni da rete da entrambe le parti. E quando il risultato di parità – giustissimo – sembrava profilarsi all’imbrunire di una giornata grigia e piovosa, ecco che un errore, l’unico, del portierino di casa Renzi (classe 2000) porgeva su un piatto d’argento la vittoria ai metaurensi che con questi tre punti si trovano ora un gradino sotto ai play-off. La squadra di casa è scesa in campo senza Beni (infortunatosi di nuovo domenica scorsa a Pergola), Traini e Ciabuschi, squalificati. Assenze pesanti, soprattutto queste ultime due. Gli azzurri malatestiani invece sono nella formazione tipo e con il classico gioco che prevede lanci lunghi dalle retrovie per lo spilungone Cecchini che di testa smista a destra per Paradisi o a sinistra per Battisti.
Pronti via e la Forsempronese ci prova a pungere subito nei primi due minuti ma Cecchini prima sbaglia completamente la conclusione di testa su cross di Sandri e poi Paradisi non approfitta di un liscio di Vallorani su cross dello stesso Cecchini. Al 3’ Oresti lancia millimetricamente Jallow che punta dritto e appena dentro l’area trafigge Chiarucci in uscita ma la rete viene annullata per un fuorigioco in verità un po’ dubbio segnalato dall’assistente Paolella di Ancona (con l’arbitro Sabbouh di Fermo, che ha sostituito all’ultimo momento Pazzarelli di Macerata, che non se ne accorge subito): in circostanze del genere, essere troppo veloci a volte può diventare un problema… Si passa così al 16’ quando l’arbitro concede una punizione per gli ospiti appena fuori dall’area di rigore: s’incarica del tiro Marcolini, l’esecuzione è perfetta ma Renzi riesce a metterci il guantone per deviare la palla quel tanto che basta sulla traversa, poi Di Antonio libera. Due minuti dopo, Jallow recupera caparbiamente un pallone sulla sinistra e mette al centro, Patarchi libera di testa sui piedi di De Panicis, controllo e tiro di sinistro ma centrale e Chiarucci blocca a terra. Al 24’ è una punizione di Oresti a mettere paura a capitan Cecchini e compagni: il suo tiro velenoso è deviato verso la propria porta dalla testa di Patarchi ma con un bel colpo di reni il numero uno ospite riesce a deviare in angolo. Al 30’ il Grottammare usufruisce di una punizione sulla destra: si presenta ancora Oresti e il suo cross questa volta viene respinto bene dalla difesa ospite, parte il contropiede azzurro con Battisti che si invola sulla fascia sinistra supera in velocità l’ultimo baluardo rimasto a difesa della retroguardia biancoceleste e, dopo quaranta metri di corsa solitaria, trafigge Renzi in uscita. Prendere un gol del genere alla mezzora del primo tempo, sullo 0-0, con tutti gli uomini in avanti ed un solo difensore a centrocampo non si vede più neanche nei campetti di Terza Categoria: Manoni dovrebbe riflettere molto sullo svolgersi di questa azione. Il Grottammare accusa il colpo e non riesce a reagire subito; lo fa – in modo positivo – solo al primo minuto di recupero: Oresti lancia Jallow sulla sinistra, il gambiano converge al centro e spara in porta, Chiarucci riesce solo a deviare lateralmente la palla su cui si fionda per primo De Panicis che riporta in parità la partita. Per il giovane grottammarese, miglior cannoniere under due anni fa, è una liberazione: l’ultimo suo gol in campionato risale ad un anno e mezzo fa, per la precisione al 7 maggio 2017. Ironia della sorte, proprio a Fossombrone segnò il gol vittoria che salvò ai play-out la squadra di Manoni (subentrato a Morreale) e condannò i forsempronesi alla retrocessione (poi ripescati). Non si fa in tempo a mettere la palla al centro del campo che l’arbitro manda le squadre al riposo.
Nella ripresa il Grottammare parte con un altro piglio: al 50’ D’Angelo mette in mezzo dalla sinistra sugli sviluppi di un angolo, bello stacco di testa dell’under Vespasiani, palla di poco alta; al 54’, sempre sulla sinistra, da De Panicis a D’Angelo che si accentra ma la sua conclusione è centrale e Chiarucci para. Al 55’ bella azione, ancora sulla sinistra: da Rapagnani a Vallorani che arriva sul fondo e mette indietro per lo stesso Rapagnani il quale, forse disturbato dal compagno Jallow, spara alto da buonissima posizione; al 57’ bella giocata da sinistra di De Panicis che lancia Jallow solo davanti al portiere ma il suo tiro è addosso a Chiarucci in uscita bassa. Fulgini capisce che a destra la squadra soffre troppo, fa uscire Buresta e mette Rosetti. Le cose in parte si sistemano. Al 66’ è D’Angelo a porgere una palla su un piatto d’argento a Rapagnani ma la sua conclusione in diagonale finisce addirittura a fallo laterale dalla porta opposta. La Forsempronese è alle corde e sembra dover capitolare da un momento all’altro. In un’azione di alleggerimento, però, Battisti – lasciato spesso troppo solo da Orsini – va vicino al raddoppio: corre il 75’ e, lanciato sulla fascia sinistra, si accentra e appena dentro l’area fa partite a sorpresa un tiro basso a fil di palo che Renzi riesce a deviare con difficoltà in angolo; dal conseguente corner battuto da Paradisi, il colpo di testa di Gabbianelli è senza pretese ed il numero uno di casa blocca senza difficoltà. Un minuto dopo il Grottammare sbaglia un’altra ghiotta occasione, forse la più clamorosa: De Panicis lancia ottimamente sulla sinistra Vallorani il quale intelligentemente rimette in mezzo all’indietro per l’accorrente De Cesare ma il rigore con palla in movimento del capitano finisce alle stelle (ennesima prova sconcertante del centrocampista ascolano che Manoni si ostina a mettere in campo, giocando di fatto sempre con un uomo in meno). La partita dei padroni di casa finisce qui perché all’81’ il portiere Renzi sbaglia il rinvio da fondo campo regalando la palla a Battisti che non si fa certo pregare due volte ad entrare in area e a trafiggerlo in uscita. Sul “Pirani” si fa notte fonda, il Grottammare non ha più la forza di reagire e gli ospiti sfiorano il tris all’84’ con l’indemoniato Battisti che pesca solo in area Cecchini la cui conclusione di testa, da buona posizione, finisce alta.
Ora per gli uomini di Manoni la strada si fa davvero in salita: se si sbagliano gol clamorosi e si prendono reti da polli come quelli di oggi, bisogna solo fare un grande mea culpa. A nostro avviso, il centrocampo è il reparto che non gira come dovrebbe: con il rientro di Traini dalla squalifica e di Haxhiu dall’infortunio e con Oresti che pare abbia raggiunto una buona forma (oggi ha disputato un ottimo incontro al pari di Vallorani e Jallow), il mister dovrebbe avere il coraggio di dare qualche settimana di riposo al capitano De Cesare che, attualmente, è l’anello debole. Già domenica prossima ci sarà un bivio importante, lo scontro diretto a Porto Recanati: se si dovesse uscire dal “Monaldi” di nuovo con una sconfitta ed in considerazione del mercato che si aprirà il prossimo primo dicembre, la società dovrebbe corre ai ripari se non vuole fare una brutta fine.
  Michele Rossi
  Testo © dell’Autore e dell’Editore
Nella foto © di Loredana Alessandri, Michele De Panicis tornato al gol in campionato dopo un anno e mezzo
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tmnotizie · 6 years
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MACERATA – Sono stati ricevuti dal vice sindaco e assessore alla Cultura Stefania Monteverde, nella sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti, gli studenti del Liceo classico e linguistico Giacomo Leopardi di Macerata che hanno preso parte al progetto National High School Model United Nations, una simulazione dei lavori delle Nazioni Unite meglio conosciuta come progetto Mun.
All’incontro erano presenti anche la referente del progetto, le insegnanti di inglese Francesca Giorgetti e Maria Lusica Violini,  e i rappresentanti di due sponsor, Stefano Cudini per AOPM e Masssimiliano Polacco della Galizio Torresi che hanno offerto il sostegno economico alle spese sostenute dai ragazzi per la partecipazione al progetto insieme a HotSand, Manifattura Paoloni, Control Box e Antica gastronomia delle Marche.
Ai liceali maceratesi è stato chiesto di comportarsi come veri delegati Onu impegnati nelle sedute delle commissioni delle Nazioni Unite. La delegazione del liceo Leopardi ha rappresentato  le Bahamas e le Barbados. Il Mun si svolge ogni anno a New York con la presenza di migliaia di studenti provenienti da tutto il mondo. Gestito dall’ International Model United Nations Associations il programma prevede l’intervento di giovani ai lavori di simulazione e alle cerimonie di apertura e chiusura dell’evento nelle sale dell’Assemblea generale al Palazzo di vetro dell’Onu.
Il vice sindaco Stefania Monteverde si è complimentata con i ragazzi  per l’esperienza vissuta, fatta di compartecipazione e che, ha affermato, “vi ha insegnato a costruire il mondo sempre più globale”. Questi i nomi dei liceali che, selezionati dalla scuola in base al profitto scolastico e alla conoscenza delle lingue, hanno avuto modo di vivere un’esperienza interessante e formativa.
Per il Liceo classico Gaia Acerbotti, Emma Cabascia, Irene Moreschini, Matteo Polimanti, Agnese Santinelli,  Maria Beatrice Governatori,  Giulia Marcantoni, Vittoria Pierini, Giulia Pistarelli, Asja Seddio, Lorenzo Zagoreo Lorenzo, per  il linguistico Irene Carassai, Eleonora Cirilli, Giorgia Fabbrizi, Martina Moretti, Chiara Tiburzi, Elisa Magnanini, Mara Marcic, Rachele Maria Paolucci, Ludovica Pazzarelli, Clara Salvucci, Rebecca Vaccina, M. Cristina Carfagna, Mariele Estrada, Erica Lignini, Arianna Antonelli, Marta Morelli e Beatrice Offidani.
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