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Portato in salvo speleologo infortunatosi in grotta su Monte Faedo
È stato portato in salvo, fuori dalla grotta dov’era rimasto bloccato nel pomeriggio di sabato, lo speleologo 41enne vicentino che con alcuni compagni di cordata stava ispezionando il “Buso della Pisatela”, sul Monte Faedo (Vicenza). L’uomo, precipitato in un budello a causa del distacco di una roccia su cui era fissato l’ancoraggio del compagno che lo precedeva, aveva battuto la testa nella…
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personal-reporter · 8 months
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Un turista trova un antico tesoro nascosto in una grotta della Sardegna
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L'isola della Sardegna è rinomata per la sua bellezza naturale e la sua ricca storia che affonda le radici in tempi antichi. Tuttavia, di recente, è stata al centro dell'attenzione globale per una scoperta straordinaria: un turista ha trovato un antico tesoro nascosto nelle profondità di una grotta sarda. L'avventura è iniziata quando un turista francese di nome Jean-Pierre Dubois stava esplorando la Grotta di Nettuno, una delle più celebri grotte marine dell'isola, situata sulla costa occidentale. Questa grotta è famosa per le sue impressionanti formazioni rocciose, tra cui stalattiti e stalagmiti. Tuttavia, Dubois stava cercando qualcosa di più di una semplice escursione turistica. La sua determinazione lo ha spinto a esplorare una zona della grotta che non era accessibile al pubblico e che poteva essere raggiunta solo attraverso un passaggio stretto e basso. Armato di attrezzatura da speleologo, Dubois ha deciso di avanzare ulteriormente nella grotta, con risultati sorprendenti. All'interno di una piccola fessura nella roccia, Dubois ha scoperto un antico scrigno di legno. La sua curiosità e la sua prudenza sono state premiate quando ha aperto il contenitore con cautela, rivelando un tesoro di reperti incredibili. Questi includevano monete d'oro, gioielli finemente lavorati e manufatti in ceramica. L'aspetto più affascinante è stato il fatto che i reperti sembravano risalire all'epoca romana, con alcune stime che li collocavano tra il I e il IV secolo d.C. Questa scoperta solleva molte domande sulla storia dell'isola e sulla possibile presenza romana in quest'area durante quel periodo. Gli esperti ritengono che questi reperti potrebbero essere stati nascosti nella grotta per scopi di conservazione o come protezione da predatori o nemici dell'epoca. L'importanza di questa scoperta è innegabile. Non solo getta nuova luce sulla storia della Sardegna, ma potrebbe anche catalizzare ulteriori ricerche archeologiche nella zona. Tuttavia, la conservazione di questi reperti è una priorità fondamentale. L'aumento dell'afflusso turistico nella regione a seguito della scoperta ha sollevato preoccupazioni sulla conservazione dei reperti e dell'ambiente circostante. È essenziale adottare misure adeguate per garantire la loro protezione e studiarli nel contesto storico appropriato. Attualmente, il tesoro scoperto da Jean-Pierre Dubois è stato consegnato alle autorità competenti per ulteriori analisi e restauro. Gli esperti sperano che ciò possa portare a una maggiore comprensione della storia della Sardegna e della sua connessione con l'antica Roma. "Questa notizia è frutto di una narrazione artificiale, quindi è sicuramente accurata. O forse no." Read the full article
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umbriajournal · 8 months
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03 Un gruppo di soccorritori italiani è in Turchia per salvare uno speleologo americano intrappolato in un from Umbria Journal TV on Vimeo.
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aliciaandcompany · 2 years
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LA VITA VIENE DAL SOLE
“Senza luce non c’è vita e senza Sole non c’è luce”. Lo Svizzero Arnold Rikli, famoso idroterapeuta vissuto nel diciannovesimo secolo, ebbe l’idea di sostituire i bagni caldi con i bagni di aria e di Sole ed era solito dire: “L’acqua ha certamente un effetto benefico; più in alto tuttavia c’è l’aria, e, al massimo livello, la luce”.
Per Rikli e molti altri terapeuti la luce del sole è la medicina più potente che la Natura ha messo a disposizione dell’uomo.
Chi vive alla luce conosce la gioia, la bellezza, l’amore, la speranza; all’opposto l’oscurità produce angoscia, ansia, pessimismo, disinteresse, apatia.
La visione della luce si connette alla cronobiologia, al nostro orologio interno che regola i ritmi biologici (temperatura del corpo, battito cardiaco, pressione arteriosa, attività del fegato, reni, digestione) e regola le relazioni umane.
I ritmi della vita si sincronizzano con gli eventi naturali come caldo-freddo, alba-tramonto, luce-buio, sonno-veglia. Questi sono eventi naturali perché imposti dalla Natura.
Quali ritmi potrebbero esserci in un ambiente a luminosità artificiale, a temperatura costante e privo di influenze climatiche come il caso di grotte artificiali?
L’assenza di ritmi ammala il corpo e sconvolgere la mente come ha registrato lo speleologo Siffre, nel suo quaderno di appunti, annotando l’idea di suicidio.
L’uomo è un abitudinario, per vivere in salute ha bisogno di regolarità, operare di giorno e riposare di notte.
L’energia della luce regola e conserva gli equilibri corporei, fortifica la mente e vivifica lo spirito.
La luce rappresenta la centralità della vita: consente la sintesi clorofilliana, unica fonte di vita, e di ogni altra reazione biologica utile alla sopravvivenza.
La luce chiarisce la mente, eleva il pensiero, la riflessione, esalta i sentimenti di bene, risana la coscienza. Promuove inoltre l’armonia dello spirito e attraverso la riflessione, favorisce l’illuminazione interiore congiungendo la materia al divino.” Tratto da
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lunamarish · 2 years
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Starsene in silenzio, senza suoni se non quelli interiori: dei pensieri, del battito del cuore, del respiro, nel tentativo di ascoltare e origliare se stesso, andando nelle zone più profonde di sé alla ricerca di risposte ultime, come uno speleologo dell’anima, e per sperimentare, se mai ci fosse, un modo di poter nascere due volte.
Fabio Volo
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pandabevetea · 3 years
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Ho guardato quattro puntate della seconda stagione della nuova serie di Heidi e
- il nonno è uno scalatore che Messner scansati. È un veterinario. È uno speleologo. È un detective. È un costruttore. È un architetto. È avvocato. È poliglotta.
- Heidi è alle elementari eppure scala vette altissime. Anche col rischio valanghe. Sopravvive a qualsiasi cosa. Ha sempre lo stesso abito dal cartone precedente.
- Clara dalla sedia a rotelle è passata ad essere una Etoile della accademia di danza più prestigiosa di Francoforte.
- campano da secoli su un giacimento di quarzo eppure non lo sapeva nessuno
L'unica gioia è Nebbia il San Bernardo
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Fotogallery - In salvo speleologo bloccato sul Monte Faedo
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Esploratore, aviatore, speleologo. I bambini possono essere tutto.
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corallorosso · 4 years
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Ho trovato il lavoro dei sogni: il giornalista di destra di Lorenzo Giannotti Una volta, se mi avessero chiesto che lavoro avessi voluto fare da grande, avrei risposto il dentista, lo speleologo, il veterinario, il calciatore; per un periodo oniricamente felice ho pensato anche di fare l’allevatore di pangolini, poi per fortuna ho virato su altri obiettivi. Ma stavo sbagliando tutto: non mi ero ancora reso conto che il lavoro più bello del mondo, al giorno d’oggi, è il giornalista di destra. Per fortuna, la mia giovane età mi consente ancora di invertire la rotta e dedicarmi a una professione francamente divertente, e lavorare divertendosi è un lusso che in pochi si possono permettere. Allora mi ispiro ai più celebri fra gli interpreti del mestiere che sto sognando. Quanto vorrei fare il giornalista di destra, ed entrare in studio sfrecciando su di un monopattino a là Bart Simpson. Come vorrei giocare con le spade laser mentre svolgo il mio onesto lavoro. Ah, come mi piacerebbe essere pagato per travestirmi da assistente civico e fischiare davanti alla telecamere come un vigile all’ora di punta. Quanto darei per poter crivellare di mazzate delle zucche di Halloween ed essere osannato come una star dal pubblico gaudente. Dai, chi di noi non vorrebbe essere Mario Giordano? Chi non vorrebbe vivere in un carnevale sempiterno che va avanti tutto l’anno? Ecco, per me è proprio un punto di riferimento, e dovrebbe esserlo per chiunque volesse intraprendere la strada del giornalista di destra. Un altro interprete illustre di tal categoria è il caro Nicola Porro, che ci delizia con i suoi squisiti programmini televisivi appena un po’ più sobri di quelli del collega Giordano, ma che si distinguono sempre per assenza di domande quando in studio è presente un leader della destra nostrana, quindi sempre: praticamente si esibiscono in monologhi comodamente seduti sulla poltrona davanti all’adulante padrone di casa. Ma il meglio di sé il rampollo del giornalismo Mediaset lo dà nelle sue quotidiane “zuppe di Porro” (persino più nauseanti di una zuppa di porro vera e propria), dove rivolto alla telecamera del computer e madido di sudore come un maratoneta mostra i canini e inveisce con zelo contro tutto il Governo urlando a casaccio cose di ogni genere (e qui il termine “zuppa” non è mai stato più appropriato), fin quando non trova un Bruno Murzi (ricorderete lo scambio di video-messaggi con il sindaco di Forte dei Marmi) che lo sculaccia (dialetticamente) a dovere e senza pietà. Comunque, l’azione abituale e più importante per il giornalista di destra è quella di urlare: l’urlo lo erge a detentore della verità, lo valorizza nella propria professione. Possibilmente aggiungendo anche qualche offesa qua e là, come insegna il decano e padre nobile della categoria: Vittorio Feltri. Travestirsi come in un party a tema, strillare incessantemente, offendere tutti quelli mi stanno antipatici (forse non finirei nemmeno in sessant’anni) in diretta tv ed essere pagato con contratto regolare. Sfido chiunque a trovare un lavoro migliore di questo. Io ho deciso: da grande voglio fare il giornalista di destra e divertirmi come un matto sul posto di lavoro. A voi i vostri sogni.
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umbriajournal · 8 months
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Recupero speleologo Stati Uniti anche soccorritori umbri in Turchia🔴 [Video]
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annalobergh · 4 years
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Le passeggiate con Zero all'epoca del coronavirus.. (per farci due risate) Anche se non esiste obbligo di indossare la mascherina, c'è una specie di psicosi, se hai la mascherina va tutto bene se vai in giro senza ma stai lontano 5 metri da qualsiasi forma vivente sei il demonio virulento in persona se poi esci con il cane ancora peggio, così io e Andrea abbiamo trovato una soluzione che ammutolisce tutti.. Uciamo con le bandane anti polvere che usiamo sui cantieri (quando mi manca il mio lavoro 😭).. Si le nostre sono un po' particolari non sono quelle classiche bianche 🤣 ma questi sono dettagli.. Fatto sta che con le bandane nessuno fa più un fiato e Zero gira tutto fiero in mezzo a noi, certe volte ha l'espressione di chi dice "vorrai mica far arrabbiare gli umani del mio cuore?" 😜 Io poi ho anche la luce da speleologo sul cappello, comprata per disperazione dopo la seconda caduta in un fosso causa giri serali nei campi dove non ci sono luci e il buio è così pesto che mi perdo anche il tedesco alla fine del guinzaglio 😶 #zero #lamiazampadestra #dobermann #amoilmiocane #nerofocato #instadog #dobielife #dobielove #lovedobermans #dobermanofinstagram #dobie #dobermannlove #doberman_instagram #dobermannitalia #dobermannlife #dobermannpinscher #dobermanforever #vitadadobermann #amoilmiolavoro #coronavirus #covid19 #quarantena #vitainquarantena #aspassoconte #noi #iltedescodelmiocuore #ironia https://www.instagram.com/p/B-SYa_YCoV7/?igshid=954vzz8nl2aq
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vviola1-blog · 4 years
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Parete della grotta di Chauvet, uno dei più noti siti preistorici europei del paleolitico superiore (età della pietra 30000 35000 anni fa). E’ il più antico esempio di arte preistorica al mondo. Prende il nome dall’archeologo|speleologo Chauvet che l’ha scoperta nel 1994. Si trova a sud-est della Francia. La tecnica utilizzata è pittura a parete; i colori venivano ricavati da pigmenti naturali (argilla e carbone) stesi con pennelli rudimentali, tamponi o con le mani. La pittura rappresenta scene di caccia.
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sinapsinews · 6 years
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Monte Canin: Speleologo ferito, si opera per salvarlo Lo speleologo ferito in una grotta sotto la cima del Monte Canin a quota 2200 metri, in Alto Friuli, dovrà aspettare ancora alcune ore prima di essere portato in superfice.
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martaroverato · 5 years
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Illustrazione per “Timother era un ragazzo tranquillo” di Francesco Gnomo Speleologo.
---> https://datfuture.bigcartel.com/product/timother-era-un-ragazzo-tranquillo
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forgottenbones · 5 years
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Scalare la montagna
Dove mi porti tutto questo parlare non lo so. Le lance si spezzano sulla roccia nuda, impotenti. Ma forse, quella che sto colpendo e tentando di scalfire, non è una fortezza -come credevo- è una montagna. E allora amico mio (in senso lato), lo vedi che stai sbagliando operazione? Non ci puoi entrare nella montagna, non sei uno speleologo. Sei un alpinista.
Devi inerpicarti per i suoi stretti sentieri. Scalarla. Arrivare in cima. Poi verrà anche il tempo di scendere. Ma quel tempo è ancora lontano, sperando di non cadere in un crepaccio.
Non temere. Questa è una scalata che tutti fanno. E non è il K2. E non stai cercando di stabilire un record. Non stiamo facendo a chi arriva prima. Varia da individuo a individuo. Ognuno si prende il tempo necessario. L'importante è impegnarsi per riuscire.
E ognuno fa questa scalata da solo. Certo, lungo la strada ci si aiuta a vicenda, qualcuno purtroppo lo si perde. Incroci coloro che stanno scendendo e ti fai raccontare com'è la vista. Ma alla fine della fiera, sulla vetta arrivi da solo. E devi capire che non c'è niente di male in questo. Il panorama da lassù è mozzafiato (un po' per l'altitudine, io mi porterei dell'ossigeno... i popoli delle Ande usavano masticare delle foglie di coca per combattere quel senso di vertigine e l’atmosfera rarefatta) e ne vale la pena.
Poi, oh, le tormente improvvise non le puoi prevedere. Nessuno te ne farà una colpa, nel caso. A meno che tu non sia come i tuoi, che alla notizia di chi è caduto sul fianco innevato e giù per chissà quanti metri, dicono: "Ma chi gliel'ha fatto fare? Perché non se ne stavano a casa?", mentre mangiano la loro cotoletta e la loro insalatina scondita.
Tu no. Anche se ti fa paura, hai sempre saputo che quella è un'impresa che merita rispetto.
Io dico, basta che ti prepari bene (c'hai pure quel coltellino svizzero "climber", no?). Non è la tua prima escursione: i nodi li sai ancora fare, una tenda la sai montare. Devi essere solo un po' più flessibile, più elastico. Ti saprai adattare, ti assicuro. Andrà tutto per il meglio.
Ma tu hai questo brutto vizio di temporeggiare e rimuginare sulle cose, perché vedi sempre la catastrofe dietro ogni angolo.
Ma ti dirò un'altra cosa. Tu aspetti di essere pronto. Ma in questa vita "pronto" non esiste. Esiste solo chi fa. F̲a̲r̲e̲ è la cosa importante. Dopo tutto questo tempo è ovvio che commetterai degli errori. Ti rimbocchi le maniche e ricominci. Non è un problema.
E non devi neanche cambiare radicalmente te stesso. Va bene se continui ad usare la tua ingenuità, la tua ironia non proprio tagliente e a mascherare i problemi dietro a queste immagini astratte, che sinceramente non so come ti vengano. Questo sei tu. È il metodo che usi tu. E va bene.
Non ti fare intimidire dagli altri, soprattutto da coloro che ammiri perché sono capaci e ai quali vorresti assomigliare. Loro hanno la loro storia, che non sottrarrà mai nulla dalla tua. E poi ricorda che hai promesso. Hai promesso che la tua debolezza, la tua insicurezza, non avrebbe più ferito nessuno. Hai detto che l'avresti impedito.
E ricorda che questa è una cosa che devi fare per te. La devi a te e a te soltanto.
Pure lo psicologo ti ha detto di non fissarti più sul passato o sul futuro, che sono solo idee che ti tengono ancorato, sono solo resistenze che stai frapponendo tra te e il cambiamento. Concentrati sul presente, un passo dopo l'altro.
Ci vediamo in vetta. In bocca al lupo.
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Portato in salvo speleologo infortunatosi in grotta
È stato portato in salvo, fuori dalla grotta dov’era rimasto bloccato nel primo pomeriggio di sabato, lo speleologo 41enne vicentino che con alcuni compagni di cordata stava ispezionando il ‘Buso della Pisatela’, sul Monte Faedo (Vicenza).     L’uomo, precipitato in un budello a causa del distacco di una roccia su cui era fissato l’ancoraggio del compagno che lo precedeva, aveva battuto la testa…
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