«I'm with you. I'm with you because I want to be- I'm with you because I love you.»
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Rivalutiamo l’Eneide!
Molti italiani sono esterofili, anche nella letteratura classica. Infatti tantissime volte sento dire che l’Iliade e l’Odissea sono migliori dell’Eneide, ma io personalmente non condivido quest’opinione. Per me sono tre poemi, scritti da artisti diversi (ebbene sì, non sono una sostenitrice del fatto che Iliade e Odissea siano entrambe frutto del presunto poeta cieco Omero) con intenti differenti e tutti e tre belli a modo loro. Non amo quindi che si dica che l’Eneide è una scopiazzatura delle opere precedenti e che Virgilio era un poeta da quattro soldi buono solo a leccare i calzari di Augusto. No, non è così. Virgilio era un artista di quelli che si erano fatti le ossa durante la guerra civile, uno che aveva visto la morte in faccia e che era stato tanto bravo da prenderla per il naso e fuggirle più di una volta. È stato un innovatore della poetica latina, un rivoluzionario dei suoi tempi pareggiato solo da Orazio. Certo, il poema è comunque propagandistico, ma credete forse che l’Iliade e l’Odissea non lo siano stati a loro modo? Lo sono stati e sono poemi “vincenti” in quanto sfruttano temi e personaggi già positivi all’epoca. Quanto è facile, infatti, stare dalla parte degli atridi e dei loro compagni d’armi, prediligere Achille ad Ettore, sentirsi valorosi come Odisseo (e intanto Penelope aspetta…) e piangere per la morte di Patroclo. Tanto è stato Paride che ha rapito Elena (ma quale Elena, quella vera o l’Elena della mente che non esiste perché rappresenta i desideri irrealizzabili?), no? Quindi viva la Grecia e abbasso Troia. Troppo facile! Io sto con Enea perché non è un vincente. No, Enea è uno sfigato come Jean Valjean, è uno che per riscattarsi deve sudare sette camicie, deve rimettersi in discussione, lasciare la propria terra e andare verso l’ignoto. Enea il principe dei Dardani, quello che non voleva fare la guerra ma che non fu ascoltato, il vedovo con un padre cieco e un figlio imberbe a cui pensare, colui che si è caricato sulle proprie spalle il fardello di un popolo distrutto senza patria e senza speranza. Enea che commette delle ca***te belle e buone, come quella di mettersi con Didone e piantarla in asso senza una spiegazione. È un eroe umanissimo dai cui discendenti nasceranno Romolo e Remo. Non è cosa da poco. Pensateci bene: i Greci hanno vinto la guerra e in cambio hanno avuto morte e distruzione. I Troiani l’hanno persa e hanno fondato Roma.Chi ha vinto, alla fine? Nota finale: Virgilio vince due volte su Omero. Infatti fa anc he da guida a Dante nella Divina Commedia!

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La canzone di Achille- Madeline Miller
Ho deciso di inaugurare questo blog con un romanzo che ho letto nel passato 2020 (grazie agli dèi!).
Sono stata arpionata dentro la storia fin da subito, è un libro stupendo ma vi suggerisco di tenere dei fazzoletti a portata di mano.
Poi non dite che non vi avevo avvisato.
Il romanzo racconta la storia di Achille e Patroclo, partendo dall'infanzia di quest'ultimo fino alla fine della guerra di Troia e al suo tragico epilogo.
È Patroclo che racconta e la sua voce gentile prende il lettore per mano e lo accompagna per tutti gli anni della sua vita, sulle coste assolate della Grecia, talvolta dipingendo nel dettaglio, talvolta solo abbozzando e riassumendo ma sempre con bravura e delicatezza.
Non racconta ogni momento della sua infanzia, né dell'estenuante guerra sotto le mura di Ilio, né delle lotte fra dei che giocano ai burattini con la vita degli uomini. Racconta i momenti salienti di quello che ha vissuto e provato.
È un racconto umano, di un uomo che si è trovato in mezzo a dèi e semi-dèi e grandi Re che si credevano dèi, e ha fatto del suo meglio per rimanere, appunto, umano. Fino all'ultimo, folle gesto, egli non è altro che un uomo, anche lui intrappolato nella tela del Fato.
Con la dolcezza che lo caratterizzerà per la vita, Patroclo racconta di Achille, figlio di Peleo e Teti, ninfa del mare, che lo sceglie come compagno di giochi e allenamenti prima e compagno di vita poi.
Perché Patroclo per Achille è ‘philtatos’, il più amato, e l'amore fra loro è tratteggiato in modo delicatissimo e bellissimo.
Sembra di guardare un quadro impressionista: la luce, un sorriso, la pelle, la polpa rossa dei fichi, la polvere, i capelli o gli occhi… Il resto è abbozzato ma colpisce. È il calore del sole mediterraneo, le corse e gli allenamenti, il sale sulla pelle, l'ardore e l'esplosiva voglia di vivere della gioventù, quando tutto è luce e senti di poter “divorare il mondo crudo”.
L'ombra degli dei e di eventi più grandi di loro arriva a turbare il loro idillio e la voce narrante ingaggia un gioco di 'io so che tu sai’ con il lettore. La guerra e il Fato strisciano fra i personaggi come aria velenosa, invisibile ma avvertita.
Luna ha adorato il racconto del loro amore, che arriva con l'incertezza e le ansie dell'adolescenza e sboccia nella gioia e certezza di essersi trovati e aversi. Finissime le poche, tenere menzioni all'intimità. Meravigliosi loro che tirano fuori il meglio l'uno dall'altro e se Luna aveva un ricordo piuttosto negativo di Achille, altezzoso e pieno di sé, l'ha ritrovato molto più amabile e umano attraverso gli occhi di Patroclo.
Perché è questo che più preme a Patroclo nel romanzo, far vedere il lato umano dell'eroe semi-dio, nato con la promessa della gloria, sulla cui anima pesa la consapevolezza di una profezia. Achille sa che morirà in questa guerra. Sa che di lui resterà solo la memoria, e spinto dai sogni di gloria della madre e dal desiderio di essere ricordato compie le sue azioni sanguinose ma Patroclo sa che lui è di più dell'eroe dal piè veloce: è un uomo, il ragazzo che fa il giocoliere con i fichi, che ride di gusto e ama le corse e che dorme abbracciato a lui.
Patroclo è la memoria del vero Achille, non l'eroe in armatura, infallibile sul campo di battaglia, ma l'uomo. Il suo uomo.
Luna si è commossa immensamente per questo libro e per qualche giorno ha avvertito una struggente malinconia e triste dolcezza pensando a questi due eroi.
Libro consigliato per: fare un viaggio nell’epica antica attraverso una scrittura delicata e precisa e leggere di un’amore così forte che supera il tempo e lo spazio.
“Eravamo come dei all'alba del mondo e la nostra felicità era così abbagliante che non potevamo vedere altro che noi.”
“Dimmi il nome di un eroe che è stato felice.” Riflettei. Eracle era impazzito e aveva ucciso la sua famiglia; Teseo aveva perso la sua sposa e suo padre; i figli e la nuova consorte di Giasone erano stati uccisi dalla sua prima moglie; Bellerofonte aveva ucciso la Chimera ma era caduto dal dorso di Pegaso ed era rimasto storpio. “Non puoi.” “Non posso.” "Lo so, gli déi non permettono a nessuno di essere famoso E felice.” Inarcò un sopracciglio. ��Ma voglio confidarti un segreto.” “Dimmi” adoravo quando faceva così. “Io sarò il primo.” Mi prese il palmo della mano e premette sul suo. “Giuralo” “Perchè io?” “Perchè sei tu la ragione. Giuralo” “Lo giuro” dissi.“ Lo giuro” fece eco lui.”
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avrei voluto che fossi tornato a prendermi
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teen wolf as types of moms
scott mccall
soccer mom af
helps his kids with their projects and assignments
somehow manages kids, spouse, and work all at once
shows up at every one of his kid’s recitals or games or whatever
always has a full container of brownies or cookies in the car
prepared for everything
organized af
claps a little too loudly at his kid’s dance recital
shows off his kids to his coworkers all the time
all the other moms are jealous of him
stiles stilinski
helicopter mom
he’d just be so worried about his kids after all he’s been through in his life
no sunscreen under spf 70
super nosy
thinks of worst-case scenarios first
“i told you so"
attends every teacher-parent interview
can turn a playful conversation into a lecture in under 2 seconds
his kids sometimes feel like he doesn’t give them enough space
but they know that he means well for them
malia hale
hot mess mom
forgets she has kids sometimes
forgets important events
“i thought your hockey game was next week?”
“mom, you said that last week.”
accidentally gave her children dog treats instead of crackers to school
always running late
coffee in her hand 24/7
ready-made dinners
forgets to make cupcakes for bakesales so she brings storebought ones and says that their her own
lydia martin
cool mom
hot mom
is v laidback
“kids will always be kids”
does hot yoga
she guides her kids, not control them
a tough discipliner
doesn’t approve of disrespect
all her kids’ friends want her as their mom
dresses her kids in only hermes, YSL, lacoste, burberry, prada, gucci, chanel, and/or armani
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“WHERE ARE YOU GETTING YOUR JUICE, MCCALL?”
I’M CRYING
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“Dimostramelo,cazzo! Dimostrami che tieni a me, a noi. Basta con tutte queste frasettine sdolcinate che,per l'amore del cielo, sono da diabete e le adoro ma fai qualcosa! Lanciami i sassolini sulla finestra e dimmi ‘ehi sono qui, scendi’. Fammi una sorpresa, mandami un messaggio inaspettato. Fai qualcosa, qualsiasi cosa. Mi accontento subito. Un piccolo, quasi minimo gesto mi aiuterebbe a non vivere nell'insicurezza… Non è difficile sorprendermi, solitamente non mi aspetto mai niente da nessuno.”
— (Via travoltadallatempesta)
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Non sono brava a dimostrare alle persone quanto tengo a loro e sembra sempre che non mi importi, ma in realtà non è così.
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Cose da ricordare
Quest’estate sono stata spesso da sola: non sono uscita molto, non ho fatto baldoria, non sono neanche andata in vacanza se non 5 giorni in Sicilia per motivi universitari.
Beh, ho avuto modo di riflettere tanto sull’amicizia e sulle persone che ho chiamato amici nel corso della mia vita e ho capito un sacco di cose:
Crescendo a volte due caratteri diventano incompatibili e non ci si pu�� fare niente, le strade inevitabilmente si separano ed è inutile cercare di salvare questi rapporti perchè non si può imporre la propria visione della vita agli altri.
La distanza divide non solo fisicamente, ma anche a livelli più profondi: chi parte e poi torna non è mai la stessa persona e spesso e volentieri il rapporto non torna quello di prima anche se ci si vuole bene lo stesso.
Gli interessi in comune sono fondamentali e per me è sempre stato difficile trovare persone sulla mia stessa lunghezza d’onda (sopratutto tra i miei coetanei) e alla lunga questo divide anche se ci si vuole bene.
L’amore: quando entra in gioco un partner spesso e volentieri si perdono totalmente i contatti e non ho mai capito perchè (non sono mai stata innamorata però, quindi non giudico) oppure pur di conquistare la persona dei nostri sogni si sacrifica tutto il resto e questo in amicizia non può essere.
L’amore e la friendzone: L’amicizia tra uomo e donna è una delle migliori a mio modesto parere, solo che inevitabilmente a un certo punto si trasformerà in qualcos’altro e nonostante la cosa possa essere affrontata in modo maturo il rapporto non tornerà mai quello di prima. Ficcatevelo in testa prima di dichiararvi dopo 2 negroni.
Chi si ricorda delle piccole cose e ci dedica piccole attenzioni è una persona che ci tiene veramente: non tutti dimostrano affetto allo stesso modo e non si deve giudicare né in base al proprio metro di giudizio né in base a quello che vorremmo avere nel nostro ideale di amicizia. (Imparate ad apprezzare i piccoli gesti quotidiani, gente, non le cazzate).
La dignità e il rispetto per se stessi vengono prima e non vanno sacrificati per gli amici, soprattutto perchè gli amici veri non lo chiederebbero mai.
Uscire in gruppo è divertente, ma spesso i gruppi diventano ambienti tossici e asfissianti dove tutti sono ex di tutti, dove il rancore regna sovrano e dove è normale ingoiare rospi e tradimenti vari e stare al bar a bere tutti insieme quando ci si vorrebbe uccidere e sparlare di chiunque sia assente. Nonostante i sorrisini e le smancerie, tutto questo non può essere giustificato dal non voler stare soli e non ci si deve adeguare se va contro i nostri principi, io non riesco a frequentare gente così neanche per tutto l’affetto (o l’amore) del mondo.
Saper stare soli è fondamentale e chi lo sa fare cerca le persone per starci insieme solo se la loro compagnia aggiunge qualcosa al loro star bene con se stessi. Non c’è da offendersi se non ci si sente tutti i giorni, bisogna valutare che tipo di persona c’è dall’altra parte.
Evitare certi argomenti con certe persone, tanto è inutile. Molti sono concentrati sulla loro vita e credono che i loro problemi siano peggiori di quelli degli altri (lo facciamo un po’ tutti in realtà) ma quando questo non permette una comunicazione da entrambe le parti e quando non ci si sente liberi di esprimersi per paura di essere giudicati o sminuiti non ha senso.
Imparare a dare un peso alle parole in base a chi le pronuncia, senza portare rancore o rimanerci male. Imparate a conoscere e valutare le persone, avrete meno sorprese.
A volte è solo convenienza (per diversi motivi), c’è chi è più bravo a nasconderlo e chi meno. (Vedi punto 9).
Non si può capire fino in fondo quello che provano gli altri: non ci saranno molte persone a starvi accanto davvero quando ce ne sarà bisogno e non sarete spesso in grado di supportare chi soffre in maniera adeguata. A volte il dolore divide e bisogna accettarlo, si può aiutare a superarlo ovviamente, ma se l’altra persona non collabora non servirà a niente. Non attivate la modalità crocerossina, farà stare male solo voi.
Non avere paura di tagliare i rami secchi, serve a crescere.
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Amo Settembre
perché è la prova del nove
di un rapporto.
Settembre è il crocevia.
O resti o te ne vai.
Non ci sono vie di mezzo.
Non ci sono più le serate estive.
Le notti passate in riva al mare.
Le discoteche, i bar all'aperto.
Uscire con chiunque si incontri.
Settembre è la resa dei conti.
È il mese in cui si gioca a carte scoperte.
È il mese in cui capisci
che può veramente restare
a far parte della tua vita.
Perché da Settembre in poi tutto cambia.
Inizia la scuola, lo studio, il lavoro, lo sport, la famiglia.
Ci sono degli obblighi da portare avanti.
E nasce inevitabilmente la crisi di un rapporto.
Di non vedersi, di non chiamarsi più tutti i giorni.
Di non riuscire a far conciliare più un cazzo.
Amo Settembre perché rivela chi ama veramente.
E fa cadere le finzione come foglie in Autunno.
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Le labbra fanno la differenza
in un volto,
in un viso.
L’estate fa strani scherzi
sulla bocca,
in un sorriso.
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Io non gli espressi mai il mio amore a parole; ma se gli sguardi hanno un linguaggio, il più grande idiota avrebbe capito che avevo perso la testa.
- Emily Brontë, Cime Tempestose.
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“A te, che vedi gente scrivere e parlare d'amore e cuori spezzati.. Mentre tu ti chiedi ancora, come si fa ad amare qualcuno?”
— Me
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Come si fa ad andare avanti dopo la delusione del primo amore? Quando sai che sarà strano persino guardare negli occhi un'altra persona, quando sai che sfiorarla baciarla farci l'amore non sarà mai la stessa cosa, ed è giusto che sia cosi. Quanto coraggio ci vuole ad andare avanti? Le domande che ti poni, se mai riuscirai a trovare qualcuno, se avrai la forza di ricominciare da capo, se forse sia meglio stare soli perché in fondo stare con qualcuno non fa per te. Sono stata innamorata, il primo amore in assoluto e il primo amore o te lo sposi o te lo porti dentro per sempre. Io scelgo di portarlo dentro e cercare di andare avanti nonostante questo macigno sul cuore.
Sonoundisastronaturale
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