Benvenuti nella mia mente, prima di entrarvi ricordate di leggere
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Oggi mi sento propositiva.
Ho bisogno di dare una svolta alla mia vita, non posso continuare a crogiolarmi nella disperazione e nel nulla.
Prendendo in parte l’insegnamento di Nietzsche, vorrei dire sì alla mia vita, con i suoi alti e i suoi bassi. Vorrei davvero dimostrare a me stessa, e poi al mondo, che valgo qualcosa, che posso farcela.
La mia paura più grande è di fallire, dimostrando che non mi sbagliavo sul mio conto: non sono brava, ma considerata tale, che non sono forte, ma debole e suscettibile, che un atteggiamento così mi porterà irrimediabilmente al fallimento.
Su quest’ultimo punto non c’è dubbio. Sono troppo malinconica e preoccupata di come appaio. Pretendo troppo da me stessa e non riesco a vincere la timidezza e la debolezza.
Ma voglio farlo. Voglio vincermi. Posso farcela e devo. Non c’è altra soluzione....
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Lui è l’unico che vuole leggere il mio blog. Ma non glielo permetto. Sensato...
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Ci sono o non ci sono
A volte penso di essere invisibile, mi piace credere di avere questo superpotere. Mi sento improvvisamente più sicura di me stessa e ignoro chi ho intorno.
Ti capita?
Ci sara lì da qualche parte qualcuno un po’ inquieto come me, quindi mi rivolgo a te mio simile... Ci sei?
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Sogni
Sogno un mondo tutto nuovo, in cui ognuno apprezza se stesso e non si sente mai solo, dove tutti possono esprimere liberamente il proprio pensiero e il proprio carattere, riuscendoci senza paura.
È brutto dover dipendere da alcune circostanze per aprirsi agli altri, non controllare se stessi...Sentirsi completamente fuori dal mondo. Per questo sogno un futuro più aperto, accogliente, docile, in cui malinconia e fragilità non sono dei difetti, ma delle miniere nascoste tutte da scoprire... Sapeste ciò che ho dentro e quanto è difficile da esprimere... quanto vorrei condividerlo con qualcuno, ma quante barriere immaginarie o reali me lo impediscono.... Forse per questo appaio più emozionata di quanto effettivamente io sia. La vedo allo specchio la mia espressione... Esprime tutto ciò che dentro si trasforma in apatia. È tutto così enigmatico e scoraggiante...
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“E mentre io guardo la tua pace, dorme/ Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge”. 🌙💤🌌
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Caro diario, ieri ho urlato. Ho perso il controllo della mia voce, della mia anima. Irrefrenabile e rovente ribolliva dentro di me da tempo. Quando finalmente l’ho lasciato uscire è stato come un parto. [continua]
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Controlling, I can't seem. Controllando, non mi sembra To find myself again, di ritrovare me stesso my walls are closing in. Le mie pareti mi stanno intrappolando (Without a sense of confidence and I'm convinced that there's just too much pressure to take). (senza fiducia e sono convinto che ci sia troppa pressione da sopportare) I've felt this way before, Mi sono già sentito così so insecure!!! Così insicuro Crawling in my skin. Strisciando dentro la mia pelle These wounds they will not heal. Queste piaghe non guariranno Fear is how I fall. Sono caduto per paura Confusing what is real. Confondendo ciò che è reale. Discomfort, endlessly has pulled itself upon me. Il disagio si è sempre impossessato di me Distracting, reacting. Distraendo, reagendo Against my will I stand beside my own reflection Contro la mia volontà io resto accanto alla mia immagine riflessa It's haunting how I can't seem. Mi sta ossessionando come se io non riuscissi... To find myself again, a ritrovare me stesso my walls are closing in. Le mie pareti mi stanno intrappolando.
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Occhi grandi, colmi fino all’orlo di ricordi, paure, cieli stellati o squarciati da nuvole scure, riflessi di case, di bambini che urlano, giocano. Ricchi di parole lontane, forse mai dette e in attesa di essere espulse. Mani che viaggiano, uccelli che volano su e giù nello stomaco. E poi persone. Tante persone tutte uguali con la mente spenta e impassibile, che si imitano fra loro in un gioco che non ha un ordine, né inizio o fine. Solo tante parole e gesti a ruota. Come dei fotogrammi sembrano svilupparsi finché la pellicola non si brucia e resta polvere e si consuma nel vento e beep solo l’oblio. Un affare umano e miserabile.
Silenzio.
Ma ci sono degli occhi, tra i tanti della folla. Occhi ermetici, incomprensibilmente crucciati. Occhi pieni e muti che rimangono indietro, nell’angolo, in attesa. Vuoti ma pieni. Pieni di vuoto e in attesa di essere colmati. Nella speranza e fede che forse, magari forse, un giorno qualcuno possa leggervi il mondo che vi si cela.

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Cosa ci faccio qui?
Bene, forse a nessuno importerà del mio dramma interiore. Ma se qualcuno lì fuori come me sente di avere dentro un mondo di parole mai dette e che forse si vuol sentire dire, allora è nel posto giusto. Nessuno si sente mai nel posto giusto credo. Solo nelle nostre passioni riusciamo a rifugiarci, in ciò che ci fa sentire vivi. Ecco, io amo scrivere. Ho i piedi per terra, ammetto di non essere una gran letterata che usa sempre le parole giuste e le analogie più azzeccate. Sono un gettito di pensieri che fuoriesce quando il cuore mi spinge a farlo. Per bisogno, mancanza, forse per risollevarsi dalla noia e dalla paura. Non credo che la vita sia un pendolo che oscilli tra il dolore e la noia, credo che tutto si possa sistemare credendo di più in se stessi. E voglio cominciare da qui. Dalle parole che non ho mai pronunciato.
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