happiness in intelligent people is the rarest thing I know
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«To be stupid, selfish, and have good health are three requirements for happiness, though if stupidity is lacking, all is lost.» - Gustave Flaubert
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«Assisti alla commediola italiana e pensi che altrove non sia così e invece la democrazia si fa sempre più teatrino un po' ovunque, anzi, viene il sospetto che qualsiasi forma di governo, oggi come ieri (oggi come sempre), non possa proprio esimersi per sua stessa natura dal creare la sua messinscena e che nei casi più gravi finisca per immedesimarsi così bene nella parte da perdere il contatto con la realtà, che nel frattempo è diventata messinscena a sua volta in un continuo gioco di rimandi e di reciproca contaminazione, è così.»
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Idealismo o realismo
«the idea of sacrificing yourself to save humanity is very seductive to certain types of individuals. Probably instead of saving the world it is often wiser to learn to live in it. The latter is also more difficult»
Dr. Nikolai Bezroukov
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La chiamiamo realtà, ma è una chiara messa in scena, alla quale vogliamo credere.
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L'anima bella di sinistra

Una anima bella di sinistra è un individuo che nella peggiore delle ipotesi finge di essere povero, buono e interessato al bene comune sopra il proprio. Tutto questo mascherando i propri reali istinti e desideri (che comunque amministra di nascosto, dal commercialista, sulle consolari vicino ai fuochi, etc) per fare bella figura in società. Oppure, nella migliore delle ipotesi, costui è un autentico gonzo che ignora completamente la Storia e la natura dell'Uomo per fabbricarsene una di fantasia, semplice, facile, dove gli uomini sono buoni o cattivi, dove niente è complesso e incomprensibile senza dover studiare, dove la pace tra i popoli è possibile senza armi, il biologico, l'equo e solidale, vegan, omeopatico, emergency, le tisane, la zuppa di farro, insomma uno che è convinto di vivere nella realtà (la sua, di fantasia pubblicitaria o serietv, o realityshow, insomma, narrativa per ragazzi si diceva una volta).
Codesti individui sarebbe accorto non metterli neanche a governare un condominio e invece, quasi tutti, più o meno, hanno leve in mano che fanno danni più o meno importanti, nel breve e nel lungo periodo. Non di rado tale abbellimento di sinistra dell'anima è solo lo sfogo di comune nevrosi.
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«Così come nel medioevo la nevrosi dominante era la ricerca della salvezza dell’anima e la vita terrena solo una dolorosa condizione di passaggio, la nevrosi dominante dei tempi moderni è la ricerca di una felicità solo terrena, l’unica e la sola praticabile, con conseguente ansia da prestazione e sincope dell’eterna giovinezza, più l’immancabile e schiacciante senso di colpa quando non si riesce proprio di sentirsi felici così com’è previsto dal senso comune. Follie. L’uomo moderno, il contemporaneo, non ha più intelligenza dei propri scopi di quello medievale, la scienza è una vicenda che non consola, non più di un pellegrinaggio in terra santa, per chi ci crede.»
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«Mi consola che anche Socrate non si sia mosso da Atene, né Kant da Königsberg» (Emanuele Severino)
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«I professori di sinistra di queste cose non ne parlano perché fanno finta di essere buoni ma poi sotto sotto gli danno fastidio anche a loro.»
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“Life’s but a walking shadow, a poor player
That struts and frets his hour upon the stage
And then is heard no more. It is a tale
Told by an idiot, full of sound and fury
Signifying nothing.”
William Shakespeare, Macbeth, V
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Massimo Fini per il “Fatto quotidiano”
Basta entrare in un "salotto" romano per rendersi conto che in Italia non si farà mai la Rivoluzione. Né le riforme. Né nulla di serio. Basta entrare in una di quelle stupende case -belle come solo a Roma possono essere - e vedervi prestigiosi uomini politici variamente intrecciati con palazzinari, mafiosi d'alto bordo, giornalisti dall' aria di manutengoli, cocottes, scrittorucoli del Corriere della Sera, fotografi alla moda, pubblicitari e parassiti di tutte le risme, per capire com'è conciata l'Italia.
Quando vedi il parlamentare che, appena lanciate durissime accuse contro la mafia, ammicca complice al palazzinaro notoriamente legato ad ambienti mafiosi, ti rendi conto che le polemiche, gli attacchi, i furibondi scontri, gli scazzi ideologici di cui i giornali quotidianamente ci informano, non sono che lo spettacolo della democrazia, la commedia della democrazia, ma che la realtà è qui: nel salotto.
Ci sono qui, nel salotto, una complicità, uno sbraco, una mancanza di tensione morale e ideale, così veri, così evidenti, così sinceri che non è proprio possibile farsi illusioni. Qui, nel salotto, parole come classe operaia, lotte, giustizia, uguaglianza, libertà perdono ogni senso e quando vengono dette -perché, pur spudoratamente, vengono dette- acquistano un significato grottesco e di scherno.
È l'eterno "generone" romano, quello che si abboffava intorno a Ciano, che eternamente si riproduce e che adesso si abboffa intorno alla democrazia. Ai simulacri della democrazia. Nulla è cambiato. Se non il segno con cui questa gente giustifica i propri privilegi e la propria pochezza. Forse la storia d' Italia sarebbe stata diversa se la capitale fosse rimasta a Firenze. Forse, a Firenze, avremmo avuto una leadership più seria.
Ma, purtroppo, la capitale è Roma. E Roma corrompe.
Corrompe anche chi non lo vuole. È irresistibile Roma, in questo. E, quel che è peggio, da qualche anno Roma sta fagocitando tutto: la vita intellettuale, la finanza, le banche, il management industriale, perfino i giornali e le case editrici. Questo cancro enorme sta terzomondizzando l'Italia. E le sue metastasi, che si chiamano clientelismo, burocratismo, parassitismo, mentalità mafiosa, corruzione, si diramano ormai ovunque e raggiungono Milano e Torino e Genova.
Tutti hanno un'aria beata: l'importante è partecipare. Il lettore penserà che questo articolo io l'abbia scritto oggi. Invece fu pubblicato l' 11 ottobre 1979 su Il Lavoro di Genova col titolo "Un salotto sinistro". In quarant' anni nulla è cambiato. Se non in peggio. Come ci dicono anche le cronache recentissime che, come è stato riportato dal Fatto del 12/12/2018, coinvolgono l' ex ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan, il Direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza Alessandro Pansa e l' ex premier Paolo Gentiloni
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"It doesn't make sense to hire smart people and tell them what to do; we hire smart people so they can tell us what to do.” - S.J.
If you are a control freak you are the barrier to your own growth.
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«Questa disonestà di fondo dei “migliori” fu diagnosticata in modo tanto brillante quanto brutale da Ernest Renan – uomo che il mondo dei credenti lo aveva conosciuto da vicino – quando affermò: “Ho conosciuto parecchi furfanti che non erano moralisti, ma non ho conosciuto dei moralisti che non fossero dei furfanti”. E infatti, ciò che apparenta così facilmente il moralista al furfante è che quest’ultimo, quando fa il proprio interesse, lo spaccia spesso per l’interesse della controparte, di Dio, della Morale, dell’Umanità. E il fatto che a volte sia addirittura in buona fede è soltanto un’aggravante.»
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“Caro Elie, in tutto questo la disgrazia è che non c’è un “popolo” nel senso commovente in cui lei lo intende, non ci sono che sfruttatori e sfruttati, e ogni sfruttato non chiede che di diventare sfruttatore. Non capisce altro. Il proletariato eroico ugualitario non esiste. E’ un sogno vacuo, una FANDONIA, da qui l’inutilità, la sciocchezza assoluta, nauseante di tutte quelle immaginette imbecilli, il proletariato in tuta blu, l’eroe di domani, e il malvagio capitalista tronfio con la catena d’oro. Sono pattume sia l’uno che l’altro”.
Louis-Ferdinand Céline
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«Questo filtro mentale mi permette di saltare senza scrupoli gli articoli dei moralisti superficiali, dei demagoghi e dei sognatori. Di quei professionisti del pensiero alto che sono capaci di dare alla nostra società, o peggio ancora alla maggioranza di governo, la colpa di certe caratteristiche che sono semplicemente umane. L’egoismo, per esempio. L’interesse al denaro. E persino un certo grado d’imbecillità. Per non parlare di quegli ignoranti sostanziali che si aspettano dagli Stati reciproci atteggiamenti di moralità, onestà, disinteresse. Passi che non abbiano studiato storia, non saranno certo gli unici: ma perché parlare di cose che non hanno capito?»
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Il politicamente corretto è una malattia puerile del genere umano.
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