#Incapacità
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i-mmaginando · 6 months ago
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Continuare a raccogliere il latte ostinatamente versato mette a nudo tutta l'incapacità di crescere: troppo facile piangersi addosso senza reagire.
[source @insomnescencia blog]
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chi-va-piano-arriva-dopo · 11 months ago
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”Si dice che a volte il destino sia una maschera per la colpa. Ci raccontiamo che le cose non potevano che andare in quella maniera per giustificare la nostra incapacità di farle andare in modo diverso. […] La usiamo per ricondurre l’accaduto a una ragione. La colpa è una consolazione, ci permette di allontanare l’idea spaventosa che le cose siano proprio ciò che sembrano, ci consente di credere a una causa scatenante, a una responsabilità specifica, al fatto che avremmo potuto fare una differenza nelle vite di chi amiamo, se solo.”
― Matteo Bussola, “La neve in fondo al mare”.
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yourtrashcollector · 1 year ago
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Io parlo sempre molto, cioè pronuncio molte parole, e non mi riesce mai niente.
E perché dico una quantità di parole e non mi riesce mai niente?
Ma perché non so parlare.
Fedor Dostoevskij, I demoni
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ragazzoarcano · 11 months ago
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“L'ansia, la malattia del nostro tempo, deriva principalmente dalla nostra incapacità di abitare il momento presente”.
— Thich Nhat Hanh
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mostro-rotto · 1 year ago
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La loro incapacità di amarti o di volerti bene, non è il riflesso del tuo valore
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lamorevaeviene · 2 years ago
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La vostra incapacità di ammettere i vostri errori e chiedere scusa è veramente patetica. Preferite nascondervi dietro scuse deboli anziché affrontare le conseguenze delle vostre azioni.
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serenamatroia · 2 years ago
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gionnifara · 28 days ago
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"La scuola potrebbe essere un ponte sacro.
Un luogo capace di trasformare i bambini in esseri maestosi, lucenti, straordinari.
Potrebbe essere il terreno dove far fiorire anime libere, forti, creative.
Ma spesso non lo è.
Perché la scuola è fatta di adulti che non hanno ancora guarito se stessi.
Professori stanchi, feriti, pieni di battaglie interiori irrisolte.
E come può un cuore non guarito accompagnare un cuore giovane a sbocciare?
Così i bambini scappano. Evadono. Perdono attenzione, si spengono, si allontanano.
Non perché sono ribelli... ma perché non trovano risonanza.
Il cambiamento della scuola inizia dal cuore degli adulti.
Solo un insegnante presente, vero, consapevole... può accendere la luce nei suoi studenti."
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aetheriumechoes · 1 month ago
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Quando il Silenzio Vale Più di Mille Errori
L’Italia si è astenuta su un piano pandemico globale che avrebbe potuto salvare milioni di vite nel prossimo futuro. Una rete di collaborazione tra Paesi per affrontare le emergenze sanitarie… e il nostro governo cosa fa? Si gira dall’altra parte.
Ancora una volta si allinea con regimi autoritari, dimostrando che la salute pubblica, per chi ci governa oggi, è solo un fastidio da ignorare.
Non è solo incompetenza. È disinteresse verso la vita umana. È ideologia cieca che antepone il potere al bene collettivo. Ed è una vergogna che non possiamo più permetterci.
Canale YouTube: https://www.youtube.com/@AetheriumEchoes
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Diario di Bordo 1/8
INCAPACITÀ
Incapacità di staccarmi, questa è stata la giornata di ieri.
Lavoravo ma con la testa ero da un’altra parte. Che starà facendo? Avrà mai avuto voglia di scrivermi? Avrà sistemato quelle cose? Come starà ora?
Un continuo pensiero, fisso…un tormento.
Non so quanto resisterò, la carne è debole ma la mente di più. Se non mi distraggo presto la ricercherò.
È la mia condanna, la mia fine.
Quel che resta è soltanto questo
Ben oltre le idee di giusto o sbagliato c’è un campo, Ti aspetterò laggiù!
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luminousundertowmist · 2 months ago
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Dibattito pubblico sul femminismo.
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La frase "Il femminismo sta distruggendo la famiglia e la donna stessa" è una critica ricorrente nei dibattiti pubblici, basata soltanto su una visione tradizionalista (retrograda) della società.
Il femminismo promuove l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne, permettendo loro di accedere all’istruzione, al lavoro e a una maggiore autonomia economica - questione che non va bene a chi rivendichi privilegi solo per il genere maschile.
Il femminismo contribuisce a ridurre la violenza domestica e gli abusi, dando alle donne strumenti e consapevolezza per non dover più accettare relazioni tossiche o abusive - questione non gradita soltanto agli uomini che ritengono un loro diritto abusare di una donna e questione non gradita alle donne che preferiscono una qualità della vita migliore solo dal punto di vista economico: alle donne a cui va bene farsi mantenere da un uomo, a cui non importa se quell'uomo non le rispetti affatto.
Le donne oggi sono meno disposte a tollerare relazioni dannose proprio grazie alla maggiore consapevolezza dei propri diritti e alla possibilità di scegliere liberamente se e con chi costruire una famiglia.
Le famiglie moderne tendono a essere più paritarie e basate sul rispetto reciproco; il femminismo ha contribuito a cambiare la percezione sociale del ruolo della donna nella famiglia - questione che non va bene per gli uomini che si sento "qualcuno" solo quando dominano una donna; questione che non va bene per le donne che si sentono "qualcosa" solo quando è un uomo a dirgli che cosa devono fare nella loro vita.
La libertà di scelta nelle relazioni e nella maternità è uno degli effetti più evidenti e positivi del movimento femminista.
Il femminismo non ha distrutto la famiglia né la donna: ha invece reso possibile per molte donne uscire da situazioni di abuso e costruire relazioni più sane e paritarie. Se oggi le donne non si “accontentano” più di relazioni tossiche, è proprio grazie alle conquiste ottenute dal femminismo.
Le critiche che vedono nel femminismo una minaccia alla famiglia si basano su una concezione statica e patriarcale della società, mentre i dati mostrano che la trasformazione portata dal femminismo ha migliorato la qualità della vita e la libertà di scelta sia delle donne che delle famiglie nel loro insieme.
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Le dinamiche disfunzionali – caratterizzate da conflitti cronici, ruoli distorti e comunicazione inefficace – sembrano riflettere una difficoltà di adattamento a nuovi modelli relazionali. Non si tratta di un "attacco" esterno, ma di una crisi interna legata alla rigidità di strutture incapaci di evolversi.
I genitori conservatori hanno difficoltà ad accettare l’autonomia dei figli; segreti, manipolazioni e incapacità di gestire i conflitti caratterizzano tutte le famiglie conservatrici.
Il femminismo non è "colpevole" della crisi esistente nelle famiglie conservatrici, ma è solo uno dei fattori che ha accelerato una transizione già in atto, mettendo a nudo contraddizioni preesistenti.
La vera sfida consiste nella costruzione di nuovi equilibri che integrino istanze di libertà individuale con il bisogno di appartenenza, evitando il ritorno a modelli oppressivi.
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ragazzoarcano · 9 months ago
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La mia infelicità derivava veniva dalla mia incapacità di dire no, dal timore che rifiutando un'offerta si creasse una frattura insanabile tra il mio cuore e quello dell'altra persona.
— Osamu Dazai
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scogito · 8 months ago
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Quello che io chiamo il mondo degli emotivi, ossia la maggioranza attuale della società, che si muove sulla terra assetata di emozioni e completamente distaccata dalla verità.
Tutto è creato per amplificare questo scollamento e creare una massa di zombi, che peraltro si sentono vivi perché non sanno distinguere l'assuefazione dall'immaturità emotiva.
Il risultato è palese: superficialità, ego distorto, incapacità di instaurare legami, scarsissima volontà, ricerca di figure genitoriali sostitutive, impostazione mentale vittimistica, irresponsabilità, invidia, inettitudine.
Vari post sul tema: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
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my Linktr.ee
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anatomiadellamemoria · 1 day ago
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La filosofa Ann Cahill scriveva che l’esperienza delle donne è un’esperienza di «pre-vittime» di stupro. Benché sia indubbio che chiunque, uomini, bambini, donne, può essere violentato, il fatto di sapersi o di percepirsi in qualunque momento come stuprabile è un’esperienza specifica della femminilità. Le ragazze e le donne vengono cresciute con l’idea che la minaccia è sempre presente, che ci si deve adattare, non essere troppo sexy, camminare alla svelta se si è da sole per strada, tenere gli occhi bassi, incurvare un po’ le spalle per nascondere il seno, non sorridere. Durante le serate badare a quello che si beve, non lasciare da sola l’amica che ha bevuto troppo, controllare la targa dell’Uber. «Mi mandi un messaggino quando arrivi?» Ma «pre-vittima» è solo una definizione creata per ricordare che lo stupro è (a ragione) un destino probabile, e non significa che qualora succedesse saremo effettivamente considerate come delle vittime. No, sapersi stuprabile significa anche imparare obtorto collo che nel caso ci capitasse qualcosa, sarebbe solo perché abbiamo ignorato dei divieti, siamo volute uscire da sole, abbiamo voluto mettere quel vestito, perché siamo delle adescatrici, perché non siamo rimaste buone e al nostro posto. Dobbiamo proteggerci dalla (presunta) incapacità degli uomini di controllarsi, e qualunque aggressione sarà vista in prima battuta come una mancanza da parte di chi, in fondo, gli uomini li conosce e dunque doveva proteggersi meglio. Comunque sia, le colpevoli siamo noi.
— Manon Garcia, Vivere con gli uomini
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susieporta · 4 months ago
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L’ALTRO LO CONSEGNA A SE STESSO.
Se il tradimento non è solo un esercizio di sessualità a bassa definizione, io penso che abbia una sua dignità e soprattutto che non debba essere giudicato da figli adulti che, nel condannarlo, pensano di più alla loro quiete perduta che al percorso anche drammatico in cui chiunque di noi, a un certo punto della sua vita, può venirsi a trovare. Tradire un amore, tradire un amico, tradire un'idea, tradire un partito, tradire persino la patria significa infatti svincolarsi da un'appartenenza e creare uno spazio di identità non protetta da alcun rapporto fiduciario, e quindi in un certo senso più autentica e vera. Nasciamo infatti nella fiducia che qualcuno ci nutra e ci ami, ma possiamo crescere e diventare noi stessi solo se usciamo da questa fiducia, se non ne restiamo prigionieri, se a coloro che per primi ci hanno amato e a tutti quelli che dopo di loro sono venuti, un giorno sappiamo dire: "Non sono come tu mi vuoi". C'è infatti in ogni amore, da quello dei genitori, dei mariti, delle mogli, degli amici, degli amanti a quello delle idee e delle cause che abbiamo sposato, una forma di possesso che arresta la nostra crescita e costringe la nostra identità a costituirsi solo all'interno di quel recinto che è la fedeltà che non dobbiamo tradire. Ma in ogni fedeltà che non conosce il tradimento e neppure ne ipotizza la possibilità c'è troppa infanzia, troppa ingenuità, troppa paura di vivere con le sole nostre forze, troppa incapacità di amare se appena si annuncia un profilo d'ombra. Eppure senza questo profilo d'ombra, quella che puerilmente chiamano "fedeltà" è l'incapacità di abbandonare lidi protetti, di uscire a briglia sciolta e a proprio rischio verso le regioni sconosciute della vita che si offrono solo a quanti sanno dire per davvero "addio". E in ogni addio c'è lo stigma del tradimento e insieme dell'emancipazione. C'è il lato oscuro della fedeltà che però è anche ciò che le conferisce il suo significato e che la rende possibile. Fedeltà e tradimento devono infatti l'una all'altro la densità del loro essere che emancipa non solo il traditore ma anche il tradito, risvegliando l'un l'altro dal loro sonno e dalla loro pigrizia emancipativa impropriamente scambiata per "amore". Gioco di prestigio di parole per confondere le carte e barare al gioco della vita. Il traditore di solito queste cose le sa, meno il tradito che, quando non si rifugia nella vendetta, nel cinismo, nella negazione o nella scelta paranoide, finisce per consegnarsi a quel tradimento di sé che è la svalutazione di se stesso per non essere più amato dall'altro, senza così accorgersi che allora, nel tempo della fedeltà, la sua identità era solo un dono dell'altro. Tradendolo l'altro lo consegna a se stesso, e niente impedisce di dire a tutti coloro che si sentono traditi che forse un giorno hanno scelto chi li avrebbe traditi per poter incontrare se stessi, come un giorno Gesù scelse Giuda per incontrare il suo destino. Sembra infatti che la legge della vita sia scritta più nel segno del tradimento che in quello della fedeltà, forse perché la vita preferisce di più chi ha incontrato se stesso e sa chi davvero è, rispetto a chi ha evitato di farlo per stare rannicchiato in un'area protetta dove il camuffamento dei nomi fa chiamare fedeltà e amore quello che in realtà è insicurezza o addirittura rifiuto di sapere chi davvero si è, per il terrore di incontrare se stessi, un giorno almeno, prima di morire, con il rischio di non essere mai davvero nati.
(Umberto Galimberti)
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fiori-interiori · 2 months ago
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Non era amore, lo so. Era la mia incapacità di sentirmi viva senza qualcuno che mi facesse tremare le certezze e le ginocchia.
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