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MOSTRE | Opere antiche trafugate tornano a Roma: a Villa Borghese la mostra dei Carabinieri TPC celebra l’arte recuperata
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Intensificata la sicurezza nella Cittadella di Alessandria: fermati alcuni minori per accesso illecito. Rafforzati i controlli con videosorveglianza e interventi della Soprintendenza. Scopri di più su Alessandria today.
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Recupero di reperti archeologici: tra web e Carabinieri
Duecento reperti archeologici, trafugati in Italia dai nazisti nel 1943, sono stati recuperati dai Carabinieri del Nucleo TPC di Monza grazie a ricerche mirate su siti di e-commerce specializzati nella compravendita di opere d'arte. L'operazione, che ha portato alla scoperta di manufatti in oro, argento e avorio, stampe antiche, volumi e persino un ritratto di Giulia Gonzaga di Jacopo del Conte, rappresenta un passo avanti fondamentale nel recupero di un'eredità culturale preziosa sottratta al nostro Paese durante la Seconda Guerra Mondiale. Le indagini I Carabinieri del Nucleo TPC di Monza, nell'ambito della loro attività di monitoraggio del web per contrastare il traffico illecito di beni culturali, hanno individuato su diverse piattaforme online numerosi reperti archeologici che presentavano caratteristiche sospette. Dagli accertamenti è emerso che i reperti in questione provenivano dalla collezione Pietro Fedele, già conservata presso la Torre di Pandolfo di Capodiferro a Gaeta, e trafugati dai nazisti durante l'occupazione dell'Italia. Il rimpatrio Grazie all'intervento dei Carabinieri, i reperti saranno sequestrati e rimpatriati in Italia. Saranno ora restituiti al Ministero della Cultura e riconsegnati alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento. Un'operazione di grande valore Il recupero di questi reperti archeologici è un risultato di grande valore, non solo per il patrimonio culturale italiano, ma anche per la memoria storica del nostro Paese. L'operazione dimostra l'impegno costante dei Carabinieri nella tutela dei beni culturali e nella lotta contro il traffico illecito di opere d'arte. Un esempio di come il web possa essere utilizzato per scopi positivi Inoltre, questa vicenda rappresenta un esempio di come il web possa essere utilizzato per scopi positivi, come la ricerca e il recupero di beni culturali trafugati. Grazie al lavoro dei Carabinieri e all'utilizzo di strumenti digitali avanzati, è stato possibile restituire al nostro Paese un pezzo importante della sua storia. Foto di Thanasis Papazacharias da Pixabay Read the full article
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Reperti sottratti dai nazisti ritrovati grazie al web
AGI – Li hanno individuati setacciando il web, e restituiti al territorio cui appartenevano. Nel corso dei consueti controlli delle piattaforme di e-commerce e dei siti specializzati nella vendita di opere d’arte, i carabinieri del Nucleo TPC di Monza hanno individuato numerosi reperti di natura archeologica presentati come provenienti della collezione Pietro Fedele e già conservati presso la…
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Un carro dell’antica Pompei arriva a Roma
Il carro da parata scoperto nel 2019 a Civita Giuliana, località vicino a Pompei, in una villa suburbana già individuata agli inizi del Novecento e tornata all’attenzione per gli scavi clandestini condotti da tombaroli, è stato restaurato, Questo carro, con un rivestimento in bronzo e le decorazioni in argento, si presentava agli archeologi in ottimo stato di conservazione e dopo quattro anni dalla scoperta è terminato il lavoro, dove le parti mancanti hanno lasciato varie impronte nella cenere e sono state ricostruite con il calco, in modo che il pubblico possa percepire le sue forme e dimensioni. L’appuntamento per vedere il carro è la mostra L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi, in programma fino al 30 luglio 2023 al Museo Nazionale Romano di Roma. La storia del carro parte nel 2017 quando la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e il Parco archeologico di Pompei decisero di collaborare per fermare il depredamento del patrimonio archeologico dell’area di Civita Giuliana. Da questa sinergia, che ha visto nel 2019 la nascita di un Protocollo d’intesa per la legalità tra le istituzioni teso al contrasto delle operazioni ì nel territorio vesuviano e dall’attività di scavo, ne è derivata la scoperta di ambienti e reperti di grande valore dal punto di vista storico e scientifico, tra cui il carro cerimonial, con i suoi elementi in ferro, le decorazioni in bronzo e argento con raffigurazioni erotiche, i resti lignei mineralizzati, le impronte degli elementi organici, rinvenuto in condizioni ottime nel porticato antistante alla stalla. Fu subito chiaro questo manufatto era un unicum in Italia non solo per il livello di conservazione, per le singole decorazioni e la struttura del veicolo, ma anche perché non si configurava come un carro da trasporto per i prodotti agricoli o per le attività della vita quotidiana, già attestati sia a Pompei che a Stabia. Il carro è identificabile, secondo gli esperti, come un veicolo usato nel mondo romano dalle élite, per cerimonie e per accompagnare la sposa nella nuova casa Il restauro e l’esposizione non rappresentano solo la restituzione di un reperto eccezionale ai cittadini e agli studiosi, ma anche il coronamento di uno sforzo che ha visto operare insieme Parco archeologico di Pompei, Procura della Repubblica di Torre Annunziata e Carabinieri del TPC, consapevoli del valore del patrimonio, eredità di un grande passato ma anche opportunità di crescita civile e socioeconomica per il futuro. Inoltre un carro simile era stato ritrovato anni fa in Grecia, nei luoghi dell’antica Tracia, in una tomba appartenuta a una famiglia di alto rango, ma lasciato in sito, mentre questa è invece la prima volta al mondo che questo manufatto viene ricostruito e studiato. La mostra che espone il carro è promossa dal Ministero della cultura italiano e dal Ministero della cultura e dello sport della Grecia, per testimoniare la centralità e l’importanza della collaborazione tra i due Stati. E' curato da Massimo Osanna, Stéphane Verger, Maria Luisa Catoni e Demetrios Athanasoulis, con il sostegno del Parco archeologico di Pompei e la partecipazione della Scuola IMT Alti Studi Lucca e della Scuola Superiore Meridionale. Read the full article
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#Apecchio: nella Parrocchia di San Martino restituito un antico dipinto raffigurante San Martino a cavallo delle dimensioni di cm 223 X cm 180, sequestrato il 19 maggio, nell’abitazione di un restauratore di Urbino. L'operazione è dei Carabinieri del Nucleo TPC di Ancona coordinati dalla Procura della Repubblica di Pesaro. Il dipinto era stato asportato dalla chiesa di Santa Maria Della Cella di Apecchio, oramai ridotta a rudere, negli anni “70, ma non era stata formalizzata alcuna denuncia. Da un primo e sommario studio dell’opera effettuata dal Prof. Stefano Papetti è emerso che è da collocarsi nel filone del “tardo manierismo” di scuola Bolognese della fine del XVI secolo e di pregevole fattura tanto da necessitare di un approfondito studio. (presso Apecchio) https://www.instagram.com/p/CHdhdPUp7U-/?igshid=y6k2hkv95avq
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Perugia: i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale sequestrano antiche monete romane provenienti da scavo clandestino I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Perugia, nel corso delle attività di controllo dei mercatini antiquari che si svolgono periodicamente sul territorio delle Regione Umbria, finalizzate ad individuare e recuperare beni culturali d’illecita provenienza, hanno sequestrato, presso il banco di un ambulante hobbista frequentatore del mercato antiquario di Città di Castello, un nucleo di sessanta antiche monete risalenti ad epoca romana e medievale provenienti da scavo clandestino.
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Carabinieri TPC, nel 2024 recuperati 80mila beni culturali e 2.800 falsi d’arte Stroncato un potenziale mercato da 310 milioni di euro. Rafforzata la lotta al traffico illecito di opere d’arte. Scopri i dettagli su @storieearcheostorie @armadeicarabinieri #archeologia #carabinieri #tombaroli #TPC #carabinieriTPC #beniculturali #trafficodarte #falsidarte
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Non solo Klimt, 2mila beni recuperati da Cc
Per il nucleo Tpc di Bologna nel 2019 tre arresti e 51 denunce https://ift.tt/3ewbBBs
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Olbia, sequestrato immobile per violazioni in materia paesaggistica
Olbia, sequestrato immobile per violazioni in materia paesaggistica
OLBIA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Cagliari, nell’ambito di una più ampia attività di controllo delle violazioni urbanistico ambientali delegate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania per l’intera Gallura e, nel caso di specie, nella fascia costiera del comune di Olbia, hanno eseguito il sequestro…
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Cosenza, arrestate due persone in flagranza di furto a “Villa Rendano”
http://www.cosenzapage.it/media/2019/08/2F7D0FF9-E3D5-4B4A-9075-DF00786C83DE.jpeg - #CosenzaPage COSENZA – I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Cosenza, in collaborazione con il Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia Carabinieri, il giorno 22 agosto 2019 hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, due persone per furto aggravato in...
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Cosenza, arrestate due persone in flagranza di furto a “Villa Rendano”
http://www.lameziaclick.com/media/2019/08/066843F4-A7EB-4049-BB80-161EFDF2783C.jpeg - #LameziaClick COSENZA – I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Cosenza, in collaborazione con il Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia Carabinieri, il giorno 22 agosto 2019 hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, due persone per furto aggravato in...
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SAN BENEDETTO – Nell’ambito dei servizi di controllo dei siti archeologi subacquei disposta dalla Divisione Unità Specializzate dei Carabinieri di Roma , è stato effettuato un sopralluogo presso la foce del fiume Tronto a San Benedettocon immersioni subacquee in mare condotte dal nucleo Carabinieri Subacquei di Pescara.
Alle operazioni, che sono state coordinate dal dott. Stefano Finocchi – funzionario archeologo e responsabile dell’archeologia subacquea della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche – hanno preso parte i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Ancona e della Compagnia Carabinieri di San Benedetto del Tronto.
Tra le attività istituzionali della Soprintendenza e dei Carabinieri del TPC rientra anche quella di tutela e ricerca del patrimonio archeologico subacqueo. La tutela dei beni sommersi viene esercitata in conformità degli stessi principi generali previsti per il patrimonio archeologico nel sottosuolo. Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio all’art. 91 equipara i ritrovamenti di beni e siti archeologici subacquei a quelli della terraferma e ne sancisce dunque l’appartenenza allo Stato.
Oltre al Codice, vi è un importante strumento internazionale per la tutela, che è la Convenzione UNESCO sulla Protezione del Patrimonio Culturale Subacqueo, ratificata dall’Italia nel 2009 ed entrata in vigore nel 2010. La Convenzione chiarisce all’art. 1 che il “patrimonio culturale subacqueo” è costituito da tutte le tracce di esistenza umana che abbiano carattere culturale, storico o archeologico, e che siano o siano state parzialmente o totalmente sommerse da almeno cento anni.
Le immersioni hanno avuto come finalità quella di documentare e verificare lo stato di conservazione del relitto “Torquato Tasso”, detto anche “della Sentina”, per definire le più opportune misure di tutela (anche di conservazione in situ) e di considerare iniziative di valorizzazione e strategie di ricerca. Il natante affondato era già noto a pescatori e appassionati di immersioni subacquei.
Il relitto della Pirofregata “Torquato Tasso”, collocato in un tratto di mare a nord/est della foce del fiume Tronto su un fondale di circa 8 metri a circa 800 metri dalla foce, è pertinente a una nave da guerra varata il 28.5.1856 a Castellamare di Stabia per la Real Marina delle Due Sicilie. La nave aveva il compito di perlustrare la costa “pontificia” adriatica per contrastare uno sbarcGaribaldi: pesava 1.450 tonnellate, aveva 178 uomini a bordo e dieci o dodici cannoni .
Ma nel febbraio del 1860 fu colta da un violento fortunale nei pressi della foce del fiume Tronto e si arenò. Fu tentato di rimetterla in mare, ma un’ennesima tempesta, il 5 marzo 1860 ne causò la perdita definitiva. La nave fu liberata da tutto l’equipaggiamento e tutti gli uomini a bordo furono tratti in salvo. La nave era realizzata con uno scafo in legno con carena ramata e misurava circa 63x10x5m ed era sospinta da un motore a vapore costruito nel Real Opificio Meccanico di Pietrarsa (NA) nel 1856: una rarità per l’epoca, in quanto i motori delle navi erano di fabbricazione inglese.
Il nome “Torquato Tasso” dell’imbarcazione deriva dalla polena che raffigura il poeta: polena che è stata esposta alla 37esima mostra navale di Genova.
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I carabinieri ritrovano e restituiscono 10 opere d'arte rubate. Ladri traditi da un guanto
I carabinieri ritrovano e restituiscono 10 opere d’arte rubate. Ladri traditi da un guanto
Al Rondò di Bacco di Palazzo Pitti, il comandante del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale (Tpc) di Firenze, ha presentato 7 importantissimi dipinti e 3 vasi cinesi rubati nel giugno 2015 da un’abitazione privata sui lungarni di Firenze e recuperati nell’ottobre dello stesso anno. Il maggiore Lanfranco Disibio ha annunciato che le opere saranno ora restituite al legittimo…
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Truffa d'autore: falsificava dipinti e li vendeva sul web, nei guai uno scenografo
Truffa d’autore: falsificava dipinti e li vendeva sul web, nei guai uno scenografo
Falsificava quadri d’autore per poi rivenderli sul web. Un truffa in piena regola quella scoperta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Roma a conclusione di un’attività d’indagine. Sequestrate 91 opere falsamente attribuite ad artisti di fama internazionale, denunciando in stato di libertà un 61enne romano, di professione scenografo.
Le indagini, coordinate dalla…
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