#WWNBB
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polaroidblog · 1 year ago
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“Memoria polaroid” – un blog alla radio S23E39
Era da sei anni che non suonava una band dal vivo a polaroid, e quindi capirete l’emozione, le parole che si inceppano, le mani che si smarriscono tra il mixer e i microfoni dentro questa puntata. Le Ian Fays hanno sempre avuto un rapporto speciale con questo programma e con questa città, sin dal loro esordio di vent’anni fa. E quindi è stato davvero molto bello presentare assieme il loro ultimo…
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daggerzine · 2 years ago
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SINGLES GOING SATURDAY!- The Wends- Loud Quitting (WWNBB)
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The Wends (formerly Smile) delivered a winning EP last year entitled It’s Here Where You Fail and now they’re back with a new single.
They waste no time in diving right in with the rock. The song is dense and moving with guitars tangling up in each other’s business while the rhythm section is obedient and hyper and keeps the song moving. Really good cut!
Lets bring on some more…..EP, LP…whatever ya’ got.
www.thewendsband.bandcamp.com
www.wwnbb.bandcamp.com
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koufax73 · 11 months ago
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Skelets on Me, "Gazzaladra": recensione e streaming
Con un titolo rossiniano, in uscita per WWNBB Collective, Gazzaladra è il nuovo ep di Skelets on me, progetto fondato nel 2013 da Valentina Giani, a cui si è poi aggiunto in pianta stabile Francesco Puccinelli. Un lavoro di sette brani scritti in collaborazione con kalpa (Angelo Mallardo), che rispetto ai precedenti sancisce una svolta decisiva verso sonorità elettroniche e d’atmosfera. Un’opera…
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gazemoil · 6 years ago
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RECENSIONE: Be Forest - Knocturne (Wwnbb, 2019)
Con il terzo album, intitolato Knocturne, il trio pesarese Be Forest composto da Erica Terenzi, Costanza Delle Rose e Nicola Lampredi, si conferma un’eccellenza italiana a livello internazionale e lo fa rimanendo convinto del percorso ormai intrapreso da quasi dieci anni che, seppur con lentezza, ha dato i suoi frutti. In Knocturne il gruppo non ricerca scorciatoie o linguaggi comunicativi più convenienti e non si lascia trascinare in sospettate conversioni all’indie italiano, ma indisturbato e con purezza, continua a guardare l’orizzonte come ha sempre fatto, trovando le atmosfere oniriche dello shoegaze e l’inquietudine del post-punk, prediligendo, ancora una volta, la lingua inglese ed una narrazione fortemente concettuale. 
Con una certa drammaticità, l’album si presenta in un involucro di velluto nero che altro non è che la tenda di un sipario. Scostata, ad un certo punto, da due  bianche mani che spuntano da dietro, senza identità ma fortemente espressive, rivela un nero assoluto, dentro il quale viene inghiottita la luce del palcoscenico. Uno scenario surreale, fatto di contrasti, che spiega bene il contenuto musicale del disco ed in qualche modo anche l’intenzione degli artisti. La loro volontà di rimanere se stessi e mostrarsi, così per come sono, al pubblico, con una trasparenza tale da aprire un abisso scurissimo dal quale, però, emergono candidi, incontaminati e luminosi. 
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Il suono di Knocturne è mantenuto il più possibile analogico ed alla fine questo è un disco scarno e minimale, per quanto la produzione risulti stratificata e a lungo meditata. I Be Forest si fanno infatti affiancare da Steve Scanu con la produzione e da Josh Bonati con il mastering - non a caso quest’ultimo è stato a lavoro con Slowdive, Wild Nothing, Mac Demarco e Zola Jesus. Il risultato è fatto di penombre e di bui assoluti, in qualche modo confortanti, un abisso inspiegabile nel quale riesci a vedere la tua immagine proiettata e, quindi, a capire te stesso. Tra le varie tracce, i comuni denominatori sono innanzitutto l’approccio new wave, un pò post-punk ed un pò gotico, mischiato con il meno angusto shoegaze e le atmosfere traslucide dream pop. Poi si susseguono sussurri e chitarre imbevute nel riverbero, leggere, sfumate ed espanse nell’immateriale, a contrasto coi colpi di tamburo profondi ed importanti che scandiscono un tempo rallentato, quasi cristallizzato, e pongono grande enfasi sulle canzoni richiamando l’imponenza di inni di battaglie lontane: insomma, un album nel quale i confini musicali non sono ben chiari, ma che ripesca i suoni dagli abissi anni 80′ con maestria. Da un lato può risultare esageratamente omogeneo o forse sonnolento, ma dall’altro il percorso di Knocturne è di grande coerenza e intensità, direi addirittura che l’aspetto più sorprendente del disco è proprio la sua organicità, il suo saper scorrere fluido e senza pesantezze.
Nell’uniformità di quest’album bisogna lanciarsi, confondendo i limiti tra un brano ed un altro, immergersi e perdere la concezione del tempo. Tuttavia, al fine dell’orientamento, Knocturne è anche un progetto pensato astrattamente diviso in due atti: una scelta interessante che apre possibilità d’interpretazione. Si inizia proprio con la cinematica e strumentale Atto I, una sorta di ouverture tesa e magnifica dove si riesce a percepire il peso di un’evocazione antica, data dal suono di un corno in lontananza come una sorta di richiamo, di marcia spirituale sulla propria coscienza. Proseguendo l’ascolto ci si sente sempre più proiettati fuori, all’esterno, e con la più moderna Empty Space inizia ad aprirsi la riflessione, delicata ed ambigua, stendendo col suo finale un ponte per accedere alla successiva Gemini, una cavalcata incalzante ed ammaliante nell’ignoto. Sigfrido è la traccia più centrale dell’album, cinque minuti austeri di trance, sciolti nel lisergico canto e nella culla delle chitarre diffuse. “Give me a reason to stay / Here I am like a bolt trying to crash into the ground”. 
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A bussare ancora nella notte, continuando ad addentrarsi nell’oscurità, c’è Atto II, incredibilmente ipnotica e tribale come la sua controparte, e la romantica ma sinistra Bengala che segue una circolarità perfetta. “All of us are lost in this hell / But I sit in the hum of a new sun”. Tutto suona tremendamente tetro e seducente, un drappo di incubi e di introspezioni personali, storie nascoste come lo è il volto in copertina. Plumbei ma mai angoscianti, sfruttando l’ondata di ritorno dei protagonisti storici dell’epoca shoegaze e facendo perno sull’eleganza, i Be Forest sono un orgoglio italiano che non ha nulla da invidiare ai più rinomati protagonisti della scena internazionale. Pur calati nelle tenebre, il trio formato da Costanza, Erica e Nicola può scorgere un futuro luminoso. 
TRACCE MIGLIORI: Gemini; Sigfrido; Atto II; Bengala
TRACCE PEGGIORI: You, Nothing
CLICCA QUI PER LA VALUTAZIONE FINALE
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riotactmedia · 4 years ago
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Under the Radar premieres “X Marks” from MØAA, off debut LP ‘Euphoric Recall’ out April 2nd on WWNBB!
““X Marks” swells over subdued synth chords and chiming guitar tones, as Jancy Rae delivers a stark duet with co-writer and producer Andrea Volpato. Their vocals intertwine over the instrumental, pulling the listener into the surreal dream-like world of MØAA. The soundscapes Jancy constructs are alluringly atmospheric and subtly beautiful. She combines an undeniable gift for melody with thick dream pop aesthetics, conjuring darkly charming newfound textures.“ Watch HERE
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solongseku-goodbyeren · 8 years ago
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my friends made this marvel. watched it 3 times, cried 3 times.
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shoegazekid · 6 years ago
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@beforest3 #shoegaze #dreampop
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newleasemusic · 3 years ago
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Song of the Day: Suitable - Her Skin
Song of the Day: Suitable - @herskinmusic
HER SKIN‘s latest single, ‘Suitable’ is very personal song and is extra special as she wrote the song with her dad, who is also a musician. This is the third single taken from her forthcoming album ‘I Started A Garden’, that will be released later this year. Her Skin says of her single: “’Suitable’ is a love song. I wrote it as a reminder that love should be something natural and spontaneous and…
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carolinerecords · 5 years ago
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SKELETS ON ME
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Valentina Giani è originaria di Brunico, tra i monti dell’Alto Adige, ma è a Trieste che prende vita il progetto Skelets On Me. Nel 2013 ha iniziato a registrare in salotto i primi demo dell’EP Sometimes I wish your eyes could speak con l’aiuto di Francesco Candura (basso), poi uscito via WWNBB collective nel 2014. Il suono è quello scarno e diretto della scuola K Records.Unire ruvidi assalti elettrici e melodie innocenti, nel solco della tradizione di band come Sleater-Kinney, Breeders e Huggy Bear, riesce ai Skelets On Me del tutto naturale e spontaneo. Sempre nello stesso anno, dopo un cambio formazione, entra alla batteria Francesco Puccinelli. Seguono qualche concerto qua e là per il Nord Italia e nel 2017 esce l’EP They come/They go, 3 canzoni che parlano di incontri visionari accaduti realmente. A settembre 2019, dopo una settimana in sala prove a Praga, nasce l’EP “My Heart is a Jungle” registrato e prodotto agli YES Studios di Vienna da Rene Mühlberger (Velojet, Pressyes) e pubblicato sempre con WWNBB collective a giugno 2020. Sonorità diverse e più ipnotiche, “My Heart is a Jungle” vuole essere quella musica che senti quando ti senti un po’ confuso, incasinato e perso, ma in fin dei conti va bene così e ti viene voglia di ballare.
ASCOLTALO QUI > MY HEART IS A JUNGLE
1 - Ti svegli su un isola deserta. No panic: hai potuto portare con te tre cose e una di queste è un album.
- Valentina: The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars Francesco: Revolver (The Beatles).
2 - On the road: c'è un’ autoradio con dentro una musicassetta. Dentro ci sono almeno tre canzoni da cantare a finestrino aperto.
- Valentina: The strokes - Is this it / Blondie - Heart of glass / Trex- Slider. Francesco: Rocket Man - Elton John / All Apologies - Nirvana / All These things that I’ve done - The Killers.
3 - Hai rimandato, hai rimandato, ma oggi tocca a te. La playlist dal dentista per non sentire il trapano nelle orecchie.
- Valentina: Uptown funk / Bill Withers - Use me / M.I.A. - Born free. Francesco: Cold sweat - James Brown / Time to Pretend -MGMT / Oh baby - LCD Soundsystem.
4 - Qual è il tuo memorabilia musicale a cui non potresti mai rinunciare?
- Valentina: Il poster di Bleach Francesco: Poster The Wall - Pink Floyd
5 - Guilty Pleasure : quella canzone che ti fa vergognare, ma che non puoi proprio fare a meno di ascoltare.
- Valentina: per quanto scritto al punto 8 Viva Forever. Francesco: please don’t go - entrambe le versioni.
6 - Film o serie tv : questa volta sceglilo per la colonna sonora.
- Valentina: Rushmore. Francesco: UTOPIA ( tv series- Channel4 UK). 7 - La chiavetta nello spazio : la band o il musicista di cui la terra non ha proprio bisogno.
- Valentina: Eddie Vedder. Francesco: The Kolors.
8 - Il 1999 per noi Caroline Records è stato l'anno in cui abbiamo cominciato a diventare quello che musicalmente siamo oggi: tu a che punto eri?
- Valentina: Ricevuto primo stereo due casse in regalo. Viva forever a palla e balletti con la mia amica Sara. Francesco: Suonavo decentemente la chitarra per potermi permettere di imparare le canzoni dei Lunapop.
9 - E invece un album degli ultimi 12 mesi che tutti dovrebbero ascoltare?
- Valentina: Fiona Apple - Fetch the bold cutters. Francesco: “Cosa faremo da grandi?”, di Lucio Corsi.
10 - Dal vivo: il miglior concerto che hai visto, quello che rimpiangi di aver perso e quello che non vuoi assolutamente perdere.
- Valentina: Noname a Praga / Amy Winehouse a Lucca / Bikini Kill quando riprogrammano il tour. Francesco: Bon Iver a Londra / Foo Fighters a Firenze / Iron & Wine.
11 - Si apre il sipario: con quale grande artista vorresti condividere il palco almeno una volta nella vita?
- Valentina: Yeah yeah yeahs. Francesco: Bon Iver.
12 - Pizza, Netflix e passeggiata col cane: oltre ai siiti cliché, com’è stato il tuo rapporto con la musica durante il lockdown? Cosa hai creato e cosa hai ascoltato?
- Valentina: Ho ascoltato molto 3 dischi di Lucio Battisti (Anima Latina,Il nostro caro Angelo, Il mio canto libero), lavorato su i mix e video di My Heart is a Jungle. Francesco: Ho suonato parecchio la mia chitarra classica, mi sono ascoltato un po’ di tutto, forse più musica italiana, vecchia e nuova. Ho lavorato all’ artwork dell’EP . A livello musicale, ho scritto qualcosina in più rispetto al solito.
13 - Adesso chiudi gli occhi e quando li riapri il calendario recita “Agosto 2021”, dove sei e cosa stai facendo con la tua musica?
- Valentina / Francesco: In pausa da un mini tour europeo :)
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lexi-tyler · 7 years ago
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BIRTHH - Queen of Failureland (Anything Pointless Remix) by WWNBB collective https://ift.tt/2IOPmXG
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polaroidblog · 3 days ago
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I know I am done for the rest of the day
Pare che in certe strade di Torino girasse questa specie di leggenda urbana intorno a due fratelli gemelli, uno solo dei quali si chiamava effettivamente Oscar, dalla natura misteriosa e inquietante. "Nessuno ha mai saputo dove abitassero veramente, forse in qualche vecchio cinema abbandonato dalle parti di Porta Palazzo". L'atmosfera di quelle notti d'inverno e nebbia lungo le rive del Po, il brivido di quei volti silenziosi e pallidi, e di quegli occhi color ghiaccio, ha ispirato il nome degli Oscar Twins, nuova formazione indie rock del capoluogo piemontese..
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giacomopapetti · 8 years ago
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Giovanni Ferrario Alliance new video "Shipbuilding" is out. Rilettura di un magnifico brano di Elvis Costello. Giovanni Ferrario: voce, Wurlitzer e Jazzmaster Egle Sommacal: Les Paul Emanuele Maniscalco: piano G.P.: basso Nelide Bandello: batteria Rec e mix Pierluigi Ballarin ALPHA DEPt. recording studios
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thousandisthemaximum · 8 years ago
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La strada per Malamocco - Intervista a Halfalib
http://bit.ly/2n2f17C
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scintillanna · 8 years ago
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Su Indie Roccia è uscita la mia recensione del nuovo album di Echopark, il cui suono vibrante ha scatenato dentro di me un terremoto di emozioni e sensazioni nascoste (link).
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riotactmedia · 4 years ago
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Seattle’s MØAA announces debut LP ‘Euphoric Recall’ arriving April 2nd on WWNBB!
Watch the video for first lead single “Exist” premiering on BTRtoday! “Jancy Rae, aka MØAA, creates a world where these contradictions blossom together. Where yin and yang can slow dance hand-in-hand, and fate and time don’t worry about the consequences of their union. You don’t need to choose between love or hate in “Exist”—you embrace them both and encourage the chaos that may ensue while MØAA plays a soothing yet dark synth-fueled melody to go along.”
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shoegazekid · 8 years ago
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Crescendo
“Haunted” @1800crescendo #shoegaze #dreampop
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