#comunità isolate
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 2 months ago
Text
Durante le festività pasquali i Carabinieri di Tortona incontrano la cittadinanza per prevenire le truffe agli anziani. Informazione e vicinanza anche nelle frazioni più isolate. Scopri di più su Alessandria today.
0 notes
isabeth98 · 3 months ago
Text
Due isole, con tutti i comfort, vi vengono lasciati rispettivamente:
- Sulla 1a, 50 uomini e 50 donne
- Sulla 2da, 50 uomini e 50 donne trans.
Dopo molti anni:
- Sulla 1a, sarà esplosa la vita, vi ritroverete davanti ad una comunità con centinaia e centinaia di individui.
- Sulla 2da, troverete gli scheletri di 100 uomini.
Tumblr media
4 notes · View notes
pontipines · 11 months ago
Text
Westeros ma sono le regioni italiane! feat:
L'alto piano è la zona di Toscana/Umbria/ Emilia. C'è la cittadella che è Bologna dei poveri, hanno le sommosse politiche,sono ricchi ma si fingono maledetti bohemien. Cersei odia Margaery perché è una maledetta comunista e mette a repentaglio i valori della famiglia . Mace Tyrell è un vero umarell che passa la vita a guardare i cantieri mentre la famiglia complotta!
Le terre del Ovest sono la Campania perché solo il sud™ poteva produrre i Lannister.(e lo so bene io,che sono campana E ho una famiglia di biondi/occhi verdi,me compresa!). Cersei come sopra è quel tipo di donna del sud che siccome ha i soldi e si è trasferita nella grande città si è elevata rispetto ai terroni,ma continua a raccontare i fatti suoi a chiunque come se fosse al mercato di Torrione. Castel Granito diventa Castel dell'Ovo. I Rayn dimorano nel Maschio Angioino e i Lannister per denigrarli li chiamano "Castel Nuovo".
Approdo del Re è il Lazio, per ovvie ragioni. Siccome la squadra di calcio di Robert ha perso il campionato contro la Roma ora lui pretende di abbattere il Colosseo. Roccia del drago è collocata nel Molise perché solo una terra di nulla può ospitare il castello dove vive Stannis Baratheon. Per chi se lo chiedesse: Il Vaticano è l'equivalente del Tempio di Baelor.
Le terre dei fiumi sono la Lombardia perché vogliamo essere geograficamente accurati. Robb è riuscito ad allearsi con loro perché ha fatto leva sui separatisti padani,anche se Cat non è convinta perché "non lo so mi sembrano un po' radicali",e infatti questi si ricicleranno qualche hanno dopo come sostenitori della Westeros unità. Walder Frey ha costruito tutta la sua fortuna capitalizzando sul Ponte Coperto di Pavia, perché si.
Sempre per coerenza geografia le terre della tempesta sono in Veneto. In particolar modo Capo Tempesta è a Belluno. Come con i Lannister:solo la terra delle bestemmie poteva produrre i Baratheon.
Le isole di ferro solo la Sardegna. Un po' per motivi seri (in epoca romana era effettivamente ricca di ferro ed altri materiali simili,sono un isola) e un po' perché mi diverte pensare che Euron sembri parlare in valyriano ma in realtà è dialetto sardo
Umbria e le Marche sono la Valle, perché l'assassino di Jon Harryn può tranquillamente essere avvenuto a Gubbio (se solo Westeros avesse avuto don Matteo)
Vi ricordate quel discorse™ sui siciliani dove la gente non riusciva a decidersi se erano italiani o PoC? Ecco, Tumblr fa la stessa cosa con i Dorniani! Lancia del Sole Castello Svevo lascia le altri regioni di sasso perché "Svevo? Ma questi non erano solo arabi/spagnoli??". Inoltre in HotD Gawayn da del terrone a Criston Cole quindi direi che abbiamo anche la giusta dose di campanilismo
Il Nord manco a dirlo sono Piemonte e Val d'Aosta. Cioè guardate il castello di Fénis e ditemi che non è Grande inverno. Hanno pure il meta lupo sullo stemma lo so che dovrebbe essere un leone argentato shhhh. Gli starkettini sono bilingue e lo sfruttano a loro vantaggio:Sansa a dato della stronza a Cersei in francese e poi lo ha spacciato come un complimento. Pure la Liguria è compresa perché fa tipo l'attaccatura dove si trovano i Manderlyn,che infatti non vengono presi sul serio.
Round Bonus: come aveva suggerito @mircallaruthven ,i Targaryen sono i Arbëreshë,che essenzialmente sono la comunità italo albanese. Loro sono per lo più ortodossi quindi abbiamo anche il conflitto con i democristiani di Westeros. Pure lo stemma è adeguato!
Tumblr media
7 notes · View notes
mezzopieno-news · 1 year ago
Text
LA SUPERFICIE DELLE ISOLE AUMENTA (NONOSTANTE L’INNALZAMENTO DEI MARI)
Tumblr media
Gli scienziati dell’Università di Auckland hanno scoperto che negli ultimi decenni un grande numero di isole in tutto il mondo sono cresciute per estensione, nonostante l’innalzamento del livello del mare.
I ricercatori hanno utilizzato immagini satellitari e analisi geomorfologiche sul campo per analizzare i cambiamenti nel tempo e sono riusciti a raccogliere le evidenze di un aumento della superficie costiera in diverse aree del pianeta, soprattutto grazie al contributo delle barriere coralline e delle correnti. Molti atolli delle isole Marshall e Kiribati, nel Pacifico e nell’arcipelago delle Maldive nell’Oceano Indiano, per esempio, sono cresciuti fino al 13% delle loro dimensioni e anche grazie all’attività dell’uomo hanno favorito l’insediamento di nuove comunità e di strutture civili ma anche di piantagioni e aree naturali protette. “Tutte le isole che stiamo osservando e i sistemi di atolli sono composti prevalentemente da coralli, gusci e scheletri di organismi marini che le onde poi depositano sull’isola … Le isole sono realtà piuttosto dinamiche in senso fisico”, spiega il geomorfologo costiero Paul Kench.
Le osservazioni mostrano che alcune isole si stanno stringendo ma molte altre stanno espandendosi. “Abbiamo scoperto che le isole sono resilienti di fronte all’innalzamento del livello del mare e che l’apporto di sedimenti in diversi atolli sta superando l’effetto di erosione e di perdita della costa”. Molte recenti ricerche dimostrano che le nazioni insulari più basse del pianeta stanno aumentando la loro superficie e si stanno adattando. Paesi come l’Olanda e il Vietnam mostrano inoltre che è possibile guadagnare terra dal mare.
___________________
Fonte: New York Times; University of Auckland; French National Research Agency; foto di Mo Eid
Tumblr media
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Tumblr media
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
9 notes · View notes
sayitaliano · 2 years ago
Note
Ciao!!
Ho visto suo post sulla settimana della lingua italiana nel mondo e ho voluto condividere qualcosa!
Quest’anno (e anche l’anno scorso) sono parte dell’Italian Theatre of Western Australia. Ogni anno il teatro fa una commedia durante la settimana della lingua per la comunità italiana qui a Perth, Australia. Io sono nata qui ma con origini italiane, e c’è una mescola di attori italo-australiani e italiani nel teatro.
Ecco il poster per lo spettacolo!
The Italian language is alive and well in the most isolated capital city in the world :)
Tumblr media
Ciaooo!! WOW ma è fantastico!!!! Grazie mille per averci res* partecip* e per aver inviato il poster dello spettacolo. Merda merda merda! Tantissima merda a te e a tutta la compagnia<3 (non voglio sembrare scortese ma mi sembra si dica così in teatro... giusto? ;D)
34 notes · View notes
scienza-magia · 23 days ago
Text
Spuntano incredibili ricchezze dai vulcani
Tumblr media
“Un vulcano sputa oro”, scienziati increduli un tesoro nascosto riemerge dal cuore della Terra. Un tesoro nascosto sta lentamente riemergendo dal centro della Terra: la scoperta incredibile degli scienziati. Un recente studio ha rivelato una scoperta straordinaria: il nucleo della Terra, composto da metalli preziosi come oro e platino, sta lentamente “sputando” questi elementi verso la superficie attraverso i vulcani. Questa teoria, oggetto di discussione tra i geologi per decenni, ha finalmente ricevuto un supporto significativo grazie a un’analisi approfondita delle rocce basaltiche delle isole Hawaii, condotta da un team di ricercatori dell’Università di Göttingen in Germania. La pubblicazione, avvenuta il 21 maggio sulla rivista Nature, ha scatenato un’ondata di entusiasmo nella comunità scientifica. Il progetto di ricerca, durato tre anni, ha messo in luce un aspetto fondamentale della geologia terrestre, il nucleo non è isolato, ma interagisce con il mantello terrestre, la regione rocciosa che si estende tra la crosta e il nucleo stesso. I geologi avevano già ipotizzato, circa 40 anni fa, che il nucleo potesse “perdere” del materiale, ma finora le prove erano state inconclusive. Il dottor Nils Messling, il geochimico a capo dello studio, ha dichiarato: “Ora abbiamo la prima evidenza molto forte che parte del nucleo sta effettivamente finendo nel mantello”. Un tesoro riemerge dal centro della Terra: la scoperta Per arrivare a queste conclusioni, Messling e il suo team hanno esaminato campioni di rocce vulcaniche delle Hawaii, noti per la loro origine basaltica, formata da magma proveniente dal fondo dell’oceano. I ricercatori hanno prelevato i campioni dal Museo Smithsonian di Washington, DC, e hanno iniziato un complesso processo di analisi. “Abbiamo iniziato con mezzo chilogrammo di roccia, l’abbiamo frantumata in polvere e poi sciolta con diverse sostanze chimiche per ottenere un campione in forma liquida”, ha spiegato Messling. In particolare, il team ha cercato elementi del gruppo del platino, concentrandosi sul rutenio, un metallo raro nella crosta terrestre. Attraverso questa analisi, sono riusciti a identificare isotopi specifici di rutenio che risalgono ai materiali di costruzione della Terra risalenti a miliardi di anni fa. “Il mantello ha quasi nessun rutenio”, ha sottolineato Messling, “mentre il nucleo ne è ricco”. Questo suggerisce che parte del rutenio trovato nelle rocce vulcaniche proviene effettivamente dal nucleo, confermando l’ipotesi di un’interazione tra i due strati della Terra. Per comprendere come questi metalli siano finiti nel nucleo, è essenziale considerare la storia della formazione del nostro pianeta. Circa 4,5 miliardi di anni fa, durante le fasi iniziali della Terra, enormi meteoriti si scontrarono tra loro, portando a una concentrazione di metalli preziosi. Con il raffreddamento del pianeta, questi metalli si accumularono nel nucleo, creando un vero e proprio tesoro sotterraneo. Le teorie suggeriscono che oltre il 99,95% dell’oro terrestre si trovi nel nucleo, insieme ad altri elementi pesanti. Oggi, con le nuove evidenze, si apre un’interessante possibilità: se il nucleo continua a “perdere” metalli, potrebbe esistere una fonte rinnovabile di oro e platino che, nel corso di milioni di anni, potrebbe migrare verso la superficie terrestre.  Messling ha spiegato che il processo di migrazione dei metalli dal nucleo al mantello e, successivamente, alla superficie terrestre richiede un tempo incredibilmente lungo, stimato tra 500 milioni e 1 miliardo di anni. La scoperta degli scienziati: incredibile ricchezza dal centro della Terra Questa scoperta non solo cambia la nostra comprensione della geologia terrestre, ma solleva anche interrogativi su come questi metalli preziosi possano influenzare la composizione della crosta terrestre nel lungo periodo. “Sebbene questo processo sia minuscolo e non abbia effetti immediati su un’isola singola, se lo si considera su una scala temporale di 4,5 miliardi di anni, potrebbe influenzare la composizione della Terra”, ha affermato Messling. Questa ricerca ha anche implicazioni significative per l’industria mineraria. Se una piccola quantità di oro e metalli preziosi sta effettivamente emergendo dal nucleo, potrebbe significare che le riserve di oro sulla Terra potrebbero non essere così esaurite come si pensava. Questo è un pensiero intrigante, soprattutto considerando la crescente domanda di metalli preziosi e le sfide legate all’estrazione. Tuttavia, Messling ha avvertito che, sebbene il nucleo possa “leak” oro, le quantità sono estremamente esigue e non praticabili per l’estrazione diretta con le tecnologie attuali. Le reazioni alla ricerca sono state entusiastiche. Esperti di geochimica e scienze planetarie hanno sottolineato l’importanza di questi risultati. Helen Williams, professoressa di geochimica all’Università di Cambridge, ha affermato che questo studio conferma che i plumi mantellari, che danno vita a vulcani come quelli delle Hawaii, contengono effettivamente materiale derivato dal nucleo terrestre. Jesse Reimink, professore associato presso la Pennsylvania State University, ha aggiunto che i risultati rinnovano la possibilità che il nucleo possa “perdere” materiale nel mantello nel corso del tempo. Resta comunque una sfida significativa. La natura della Terra profonda rimane in gran parte un mistero, e la spiegazione di come il nucleo e il mantello interagiscano richiede ulteriori ricerche. Messling ha evidenziato che la densità molto diversa tra il nucleo e il mantello, simile a quella tra olio e acqua, rende difficile la loro interazione. Gli scienziati continuano a esplorare le dinamiche di questi strati, nella speranza di scoprire ulteriori segreti che la Terra ha da offrire. Read the full article
0 notes
aetheriumechoes · 2 months ago
Text
Il Mining di Bitcoin: Rivoluzione Energetica Globale?
Scopri come il mining di Bitcoin possa rivoluzionare il settore energetico e contribuire alla transizione energetica globale! In questo video, esploreremo il potenziale del mining per incentivare l'uso di energie rinnovabili, portare energia in aree isolate e trasformare problemi energetici in opportunità economiche. Analizzeremo casi di studio reali in Africa e altre regioni, evidenziando come il mining possa ridurre gli sprechi energetici e creare posti di lavoro.
Unisciti a noi per una riflessione sul futuro del mining di Bitcoin e sul suo impatto sulle comunità locali. Fai sentire la tua voce nei commenti e se ti piace il video, metti un like e condividilo!
youtube
0 notes
tecnoandroidit · 2 months ago
Text
Tumblr media
Una vasta interruzione di corrente ha gettato nel caos Spagna, Portogallo e parte del sud della Francia. Intorno alle 12:30 del 28 aprile, un'improvvisa interruzione della rete elettrica ha mandato in tilt le telecomunicazioni, bloccato i trasporti pubblici e causato gravi disagi in molte città. Anche Andorra è rimasta senza elettricità, mentre le isole Canarie e Baleari, dotate di sistemi autonomi, non sono state coinvolte. Possibili cause: guasto tecnico o attacco mirato? Le origini del blackout restano incerte. Secondo Davide Tabarelli di Nomisma Energia, non si può escludere alcuna ipotesi: dall'attacco hacker a un sabotaggio mirato, passando per un incendio nel sud-est della Francia che avrebbe danneggiato una linea di importazione strategica. "Si naviga al buio", ha commentato Tabarelli, sottolineando che la normalizzazione del servizio potrebbe richiedere diverse ore. Nel frattempo, l'Agenzia dell'Unione Europea per la sicurezza informatica (Enisa) ha dichiarato che, dalle prime indagini, emerge piuttosto la pista di un guasto tecnico o di un problema su un cavo, pur continuando a monitorare attentamente la situazione. Una rete sotto stress: l'effetto delle energie rinnovabili Secondo alcuni esperti, il blackout potrebbe essere stato aggravato dalla massiccia presenza di fonti rinnovabili nella rete spagnola. Alberto Berizzi, professore al Politecnico di Milano, ha spiegato che la rete elettrica è estremamente sensibile a oscillazioni di frequenza, che in condizioni di alta produzione intermittente da eolico e fotovoltaico possono diventare più difficili da gestire. «Quando la frequenza della rete si discosta dai 50 Hertz previsti - osserva Berizzi - scattano i meccanismi di protezione che isolano sezioni della rete per evitare danni maggiori, provocando effetti a cascata». Una situazione che ricorda il blackout che colpì l'Italia nel 2003. Disagi estesi in tutta la regione Le conseguenze del blackout sono state immediate e diffuse. A Lisbona, così come a Madrid, Barcellona e Valencia, le metropolitane sono state evacuate, con passeggeri intrappolati nei vagoni. Gli aeroporti di Madrid Barajas, Barcellona-El Prat e Lisbona hanno subito gravi disagi, con voli cancellati e ritardi a catena. Anche il traffico stradale ha subito forti ripercussioni, aggravato dalla mancanza di semafori funzionanti. Nel frattempo, l'acqua potabile è diventata una preoccupazione a Lisbona, dove è stato lanciato un appello a un uso consapevole delle risorse idriche. Le risposte delle autorità Il presidente spagnolo Pedro Sánchez ha convocato una riunione d'urgenza presso il Centro di controllo di Red Electrica, mentre il governo portoghese ha fatto altrettanto a Lisbona. Alcune Comunità autonome spagnole hanno chiesto l'attivazione del livello di emergenza 3 per permettere l'intervento dell'esercito, a tutela dell'ordine pubblico. Red Electrica ha confermato che il blackout è stato provocato da una violenta oscillazione del flusso energetico sulla rete, senza però chiarire ancora le cause specifiche. Il ripristino della corrente dovrebbe richiedere tra le sei e le dieci ore. Uno scenario ancora in evoluzione Mentre si lavora per riportare la situazione alla normalità, resta alta l'attenzione sulla stabilità delle reti energetiche europee, sempre più dipendenti da fonti rinnovabili ma anche più vulnerabili a eventi improvvisi. Gli investigatori proseguono nelle verifiche, ma al momento nessuna pista viene esclusa. Read the full article
0 notes
adicunazionale · 3 months ago
Text
Traghetti Eolie: nuovi aumenti sui collegamenti marittimi per le isole minori, +72% dal 2022.
​Negli ultimi anni, le Isole Eolie hanno affrontato un significativo aumento delle tariffe dei collegamenti marittimi, con un incremento complessivo del 72% dal 2022. Questo fenomeno ha sollevato preoccupazioni tra residenti, operatori turistici e istituzioni locali, poiché incide profondamente sull’economia e sulla qualità della vita delle comunità isolane.​ Impatto sui Residenti e sull’Economia…
0 notes
meii-servizi-immobiliari · 4 months ago
Text
Tumblr media
Riverside è la prima comunità residenziale lungo il fiume a Dubai, situata a Dubai Investment Park 2, una posizione strategica con accesso rapido alle principali arterie della città. Qui, il lusso incontra la serenità, creando un ambiente perfetto per chi desidera un equilibrio tra modernità e natura. 🌳🏞
🚗 Posizione perfetta: a pochi minuti da Expo 2020, Dubai Outlet Mall e dall’Aeroporto Al Maktoum ✈ 🏠 Appartamenti dal design raffinato: spazi moderni e luminosi con vista su paesaggi incantevoli 🌊 Servizi esclusivi: spa rigenerante, ristoranti su isole galleggianti, cinema sull’acqua, aree fitness panoramiche e molto altro! 🎬🏋‍♂ 🌱 Benessere e sostenibilità: aree verdi, coltivazioni idroponiche e spazi dedicati al relax per uno stile di vita sano e consapevole
📩 Contattaci per maggiori informazioni e scopri come Riverside può diventare la tua nuova casa!
📲 065149924 📧 [email protected]
0 notes
alephsblog · 5 months ago
Text
I malanni della globalizzazione sono molteplici, e comincerei forse dal più drammatico: la progressiva erosione delle istituzioni internazionali, con le Nazioni Unite in testa. Nate dalle macerie della Seconda guerra mondiale, quando il mondo era diviso in blocchi e l’ordine internazionale era regolato da equilibri chiari, il sistema si è rivelato incapace di adattarsi al nuovo scenario. Il fallimento di riformarle dopo la fine della Guerra Fredda, di ridefinirne il ruolo e di trasformarle in uno strumento adatto a un mondo multipolare, ha segnato l’inizio della sua lenta ma inesorabile decadenza.
Col passare degli anni, le Nazioni Unite si sono trasformate in un’arena sempre più imparziale, non nel senso positivo del termine, ma in quello più cinico e pericoloso: ha perso la capacità di distinguere tra democrazie e dittature, tra aggressori e vittime, tra chi rispetta le regole internazionali e chi le calpesta impunemente. Invece di un organismo capace di mediare conflitti, mantenere la pace e far rispettare il diritto internazionale, è diventato uno strumento di legittimazione per i regimi più autoritari del pianeta. Stati che non hanno mai rispettato alcuna libertà fondamentale siedono nei consigli per i diritti umani, dittature teocratiche decidono il futuro delle donne, e intere commissioni sono controllate da paesi che usano il sistema ONU per difendere i loro interessi geopolitici anziché i principi su cui era stato fondato.
A peggiorare il quadro, le Nazioni Unite sono diventate un veicolo ideologico piuttosto che un garante dell’ordine mondiale. Risoluzioni su questioni internazionali vengono approvate non in base a principi di giustizia e sicurezza, ma in base alle maggioranze politiche create da alleanze di convenienza. Le democrazie liberali si trovano spesso isolate, mentre blocchi di nazioni autoritarie e regimi corrotti usano l’ONU per promuovere la propria agenda e ottenere legittimazione internazionale. E poi c’è la corruzione. Dagli scandali sui fondi umanitari usati dal terrorismo, alla gestione opaca di missioni di pace fallimentari, fino al ruolo ambiguo di molte agenzie specializzate come l’UNRWA di cui Hamas si è servito come risorsa e arma contro Israele o UNIFIL che lasciava Hezzbollah lanciare razzi a pochi metri dalle basi.
Con l’uscita degli USA e di Israele dall’UNHCR, il suo discorso su Gaza-a-Mar e la cancellazione di USAID, Trump ha scrostato via la ruggine, rivelando strati e strati di verità scomode e facendo crollare un intero sistema. Un sistema che, per anni, era stato venduto come l’architrave morale della comunità internazionale, ma che col tempo si era trasformato in un gigantesco apparato distorto, in cui buone intenzioni e corruzione, principi e ipocrisia, aiuti umanitari e manipolazione politica si intrecciavano senza più confini.
Quel sistema era tutto sbagliato? No, naturalmente. Il suo principio era giusto, e le sue cause nobili e necessarie. Ha salvato vite, garantito assistenza, sostenuto popolazioni in difficoltà. Ma poi? Poi è diventato un albero malato, sfruttato da regimi autoritari, burocrazie senza scrupoli e ONG trasformate in feudi politici. Anno dopo anno, l’ideale umanitario è stato eroso dal cinismo, la neutralità è diventata complicità, e gli strumenti della cooperazione sono stati piegati agli interessi di chi li sapeva usare meglio. E così, anziché curare l’albero, lo si è lasciato marcire. Non solo non si è affrontata la malattia, ma la si è negata, finché il tronco è crollato. A spingerlo giù, con la sua brutalità e il suo stile iconoclasta, è stato Trump. La cura che non ci piace, ma l’unica che si sia presentata. E come sempre, il prezzo lo pagheranno coloro che erano i legittimi destinatari degli aiuti.
Avremmo voluto un’altra soluzione? Senza dubbio. Avremmo preferito che il sistema fosse riformato, che ritrovasse la sua funzione originaria, che potesse continuare a dare frutti invece di marcire. Ma nessuno ha voluto prendersi la responsabilità di farlo, nessuno ha avuto il coraggio di mettere mano alle fondamenta, di riconoscere che qualcosa era andato storto. E allora eccoci qui. Trump non è la soluzione che avremmo voluto, ma è quella con cui dobbiamo fare i conti.
1 note · View note
pier-carlo-universe · 7 months ago
Text
Slow Travel: Viaggiare per scoprire, non solo per visitare
Un nuovo modo di esplorare il mondo: viaggiare lentamente per immergersi nelle culture e vivere esperienze autentiche.
Un nuovo modo di esplorare il mondo: viaggiare lentamente per immergersi nelle culture e vivere esperienze autentiche. Cosa significa Slow Travel? Lo Slow Travel è un approccio al viaggio che promuove la lentezza e la consapevolezza. Contrapposto al turismo di massa e agli itinerari frenetici, invita a rallentare, vivere ogni momento, e apprezzare le destinazioni nella loro profondità. Non si…
0 notes
susieporta · 7 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media
I N C R E D I B I L E!
I Rarámuris: Gli Atleti Naturali del Messico con i "Piedi Alati" che Sorprendono il Mondo .
"Noi, i Rarámuris, giochiamo correndo". Questa frase cattura l'essenza di uno dei popoli più straordinari del pianeta: i Tarahumara, conosciuti anche come Rarámuris, che significa "quelli dai piedi leggeri". Questo popolo originario della Sierra Tarahumara, in Chihuahua, ha lasciato il mondo a bocca aperta con le loro imprese sovrumane.
Immagina questo! I Rarámuris possono correre per 270 chilometri senza fermarsi e percorrere fino a 700 chilometri in pochi giorni, l'equivalente di 16 maratone consecutive! E la cosa più impressionante: lo fanno con i loro huaraches tradizionali e i vestiti di sempre, senza la tecnologia moderna o costose attrezzature da atleti professionisti.
Ma perché corrono? Non è solo uno sport, è parte della loro vita e cultura. Da secoli, i Rarámuris dipendono dalla loro resistenza per connettere le comunità isolate nei terreni montuosi. Non ci sono automobili né percorsi facili, solo i loro piedi alati e uno spirito indomabile.
La loro energia proviene da un'alimentazione semplice ma potente: il mais. Durante le loro ultramaratone, consumano pinole e tesgüino, una bevanda fermentata che li mantiene idratati e pieni di energia.
Ma c'è di più! Le competizioni non servono solo a dimostrare la resistenza; sono eventi che uniscono l'intera comunità. Nella tradizionale Carrera de Bola, tutti partecipano, scommettendo gonne, animali e cibo in una festa piena di colori e tradizione.
Non importa se si trovano nelle montagne di Chihuahua o nelle ultramaratone internazionali, i Rarámuris continuano a dimostrare che non hanno bisogno dell'ultima tecnologia sportiva per conquistare il mondo. 🌐🏅
Se ti sei mai chiesto chi siano i migliori corridori del pianeta, gli "uomini di mais" della Sierra Tarahumara hanno la risposta!
(Dal web)
0 notes
mezzopieno-news · 2 years ago
Text
SCOPERTA UNA RARISSIMA FORESTA DI CORALLI NERI IN SICILIA
Tumblr media
Un gruppo di biologi e scienziati dell’Università di Bari ha scoperto una foresta di coralli neri rarissimi, nei fondali di Marettimo, nell’arcipelago delle isole Egadi in Sicilia.
La scoperta è avvenuta dopo oltre due anni di ricerche ed ha permesso di individuare una distesa di circa 4000 metri quadrati completamente intatta, situata tra i 55 e gli 80 metri di profondità. Questo particolare tipo di corallo predilige acque profonde e poco illuminate e per questa ragione la sua presenza è stata poco conosciuta fino al 2009 quando fu scoperta la più grande foresta di corallo nero esistente al mondo, nel mare di Scilla, in Calabria.
Il corallo nero (Antipathella subpinnata) vive a profondità dai 50 a oltre 300 metri; il suo scheletro è nero mentre gli organismi viventi che formano le sue ramificazioni sono di colore bianco. È un corallo molto delicato perché non è in grado di proteggersi dai materiali abrasivi quali sabbia e rocce e, mancando di una struttura muscolare, non può nascondersi: per questo spesso vive nelle fessure e nei crepacci sottomarini in colonie che possono formare vere e proprie foreste. “Nel Mediterraneo vivono almeno quattro specie di coralli neri e nella foresta le abbiamo trovate tutte, inclusa quella endemica, Antipathella subpinnata, che non si trova in nessun altro mare al mondo” ha raccontato Giovanni Chimienti, a capo della spedizione. I ricercatori hanno lavorato a stretto contatto con i pescatori locali. “Spesso le comunità locali hanno una sorta di sapere ecologico tradizionale” spiega Francesca Santoro dell’UNESCO.
___________________
Fonte: National Geographic; Palermo Live; foto di Kevin Charpentier
Tumblr media
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Tumblr media
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
38 notes · View notes
londranotizie24 · 8 months ago
Text
Tumblr media
Di Pietro Nigro Le istituzioni e la comunità italiana in Gran Bretagna hanno rinnovato la tradizionale commemorazione dei soldati italiani sepolti nel cimitero di Brookwood. La comunità italiana si ritrova a Brookwood per ricordare i soldati italiani caduti Le istituzioni e la comunità italiane in Gran Bretagna si sono ritrovate domenica 3 novembre al Brookwood Cemetery ed hanno rinnovato la tradizionale commemorazione dei soldati italiani caduti durante i due Conflitti mondiali e sepolti nella sezione italiana del Cimitero militare. Alla cerimonia, organizzata come di consueto dall'Ufficio dell'Addetto Alla Difesa a Londra ogni anno nella sezione italiana del grande Cimitero militare situato a 40 kilometri da Londra, hanno partecipato l'Ambasciatore d'Italia nel Regno Unito, Inigo Lambertini, il Console Generale d'Italia a Londra, Domenico Bellantone, l’Addetto alla Difesa Contrammiraglio Angelo Virdis, il deputato per la Circoscrizione Estero-Europa e presidente del Comitato sugli Italiani nel Mondo Simone Billi, il presidente del Comites Londra Alessandro Gaglione, una delegazione della Sezione Gran Bretagna dell’Associazione Nazionale Alpini, il presidente del Mie Sezione di Londra Valeriano Drago, un picchetto militare italiano, delegazioni delle associazioni di ex combattenti e reduci e una numerosa rappresentanza della Comunità Italiana di Londra. Tutti i presenti hanno partecipato con commozione alle varie fasi della commemorazione, la deposizione delle corone floreali al cippo funebre, la celebrazione di una Messa e l’omaggio ai caduti, che sono due soldati morti durante il Primo conflitto Mondiale e 327 caduti invece nella Seconda Guerra mondiale. "Ho ricordato durante la cerimonia come sia importante questa ricorrenza per commemorare i nostri caduti e  ricordare questi tragici fatti, affinché siano da monito per le giovani generazioni” ha poi commentato il deputato Simone Billi. Quello di Brookwood è un grande cimitero a circa 40 chilometri a sud ovest di Londra, ed ospita diverse sezioni civili, di varie religioni e comunità straniere, ebraico, egiziano, indiano, islamico e zoroastriano, nonché un grande cimitero militare con sezioni britanniche, americane, polacche, australiane, e neozelandesi. I 327 militari italiani caduti durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale sono sepolti nella sezione italiana, mentre altri due soldati, morti nel Primo conflitto, sono sepolti nella sezione americana. Quello di Brookwood è l'unico cimitero militare italiano in Gran Bretagna, perchè alcune tombe isolate di altri militari pure caduti in Gran Bretagna, in prigionia o in servizio, sono invece sepolti in vari cimiteri, anche civili di altre regioni del Regno Unito. Ad occuparsi della manutenzione del cimitero e alla cura delle tombe - è la Commonwealth Wargraves Commission, che cura anche l'identificazione delle salme e l'archivio documentale di tutti i cimiteri di guerra del Regno Unito e del Commonwealth in ogni parte del mondo. ... Continua a leggere su
0 notes
scienza-magia · 3 months ago
Text
DNA neandertaliano in due mummie nel Sahara
Tumblr media
Dal Sahara spuntano mummie millenarie con un DNA che nessuno si aspettava. Nel cuore del Sahara, dove oggi regnano la sabbia e il silenzio, sono emerse due mummie di 7000 anni fa con un DNA unico nel suo genere. Fuori dagli schemi dell’evoluzione umana conosciuta, queste donne potrebbero cambiare ciò che si pensava sulle origini del Nord Africa. Ma è proprio quello che non c’è nel loro DNA a far più rumore. Il Sahara che conosciamo oggi ospitava un tempo ecosistemi rigogliosi. Durante il Periodo Umido Africano (14800-5500 anni fa), laghi, savane e foreste caratterizzavano quest'area, permettendo lo sviluppo di comunità umane come quella dei pastori neolitici di Takarkori. L'archeogenetista Nada Salem e il suo team del Max Planck Institute hanno analizzato il DNA di queste due donne (qui una foto degli scheletri), sorprendentemente ben conservato nonostante millenni di permanenza in condizioni ambientali estreme. Il team ha scoperto un profilo genetico che rappresenta una linea nordafricana completamente sconosciuta, separatasi dalle popolazioni sub-sahariane quasi contemporaneamente alla migrazione degli umani moderni fuori dall'Africa. La scoperta è davvero significativa perché queste mummie raccontano la storia di popolazioni rimaste geneticamente isolate per migliaia di anni, pur mantenendo connessioni culturali con altri gruppi umani. I loro parenti geneticamente più vicini vivevano nelle grotte di Taforalt in Marocco, a centinaia di km di distanza. Un dettaglio curioso, poi, emerge dall'analisi: i Takarkori possedevano più DNA neandertaliano rispetto ad altri gruppi sub-sahariani. Gli scienziati ipotizzano contatti, seppur limitati, con popolazioni che avevano già incrociato i Neanderthal per capire dove proveniva questo contributo genetico. I Takarkori rappresentano dunque un affascinante paradosso: geneticamente isolati eppure culturalmente aperti. FONTE: cnn Read the full article
0 notes