#forma fisica
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Scopri i benefici sorprendenti del vogatore: bastano 10 minuti al giorno per migliorare postura, resistenza, forma fisica e bruciare calorie. Scopri di più su Alessandria today.
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DIMAGRIRE al TOP e IPNOSI? Ipnosi DCS unica al mondo
Scopri il potere dell'ipnosi vera e professionale nel dimagrimento e nella gestione del peso!
L'ipnosi può essere un prezioso alleato per raggiungere i tuoi obiettivi di forma fisica in modo naturale e duraturo.
Numerose celebrità nel mondo hanno condiviso pubblicamente le loro esperienze positive con l'ipnosi per il dimagrimento, dimostrando che è possibile ottenere risultati sorprendenti e duraturi.
Ecco le dichiarazioni di tre di loro:
1. Adele: "L'ipnosi ha rivoluzionato il mio approccio al cibo e alla salute. Mi ha aiutata a cambiare le mie abitudini alimentari e a perdere peso in modo sano e sostenibile."
2. Orlando Bloom: "Dopo aver provato diverse diete senza successo, ho deciso di provare l'ipnosi per il dimagrimento. È stata una rivelazione! Mi ha aiutato a riconnettermi con il mio corpo e a raggiungere il mio peso ideale."
3. Lily Allen: "L'ipnosi per il dimagrimento è stata la chiave per il mio successo nella perdita di peso. Mi ha aiutata a superare gli ostacoli mentali legati all'alimentazione e a raggiungere una relazione più sana con il cibo."
Se anche tu desideri raggiungere i tuoi obiettivi di peso in modo efficace e duraturo, l'ipnosi potrebbe essere la soluzione che stai cercando.
Tuffati nella tua mente ed inizia il tuo viaggio verso una vita più sana e in forma! 💪🌟
Se non hai voglia di girare cappelle, scarica questo audio DCS unico al mondo dal titolo:
IPNO DIETA
https://claudiosaracino.com/prodotto/ipnodieta-metodo-dcs/
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Metafisica per la Meccanica Quantistica: Perché il Collasso non è un Evento Magico, ma Logico
La frattura concettuale tra la fisica contemporanea e la metafisica tradizionale è spesso presentata come definitiva, insanabile, filosoficamente sterile. Da un lato, il linguaggio rigoroso della misura e della probabilità; dall’altro, categorie ritenute superate come forma, atto e potenza. Eppure esistono momenti — rari, ma decisivi — in cui le scoperte più destabilizzanti della scienza non…
#Atto e Potenza#Collasso della Funzione d’Onda#Emergenza di Spazio-Tempo#filosofia della fisica#Interpretazione del Collasso#Logica del Darapti#Materia Sub Forma Non Signata#Metafisica della Misura#Metafisica Tomista#Non-località#Ontologia Quantistica#Probabilità non-Kolmogoroviana#Tempo in Aristotele#teologia naturale
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#anon#1. sono molto tirchi ahahah (battuta)#2. no piuttosto chiamo chi ha la forma fisica con le misure che cerco dato che X è indisponibile#solitamente ce l'hanno un piano B quando ci sono imprevisti
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Eu sou nova aqui na Tumblr e também na lei da suposição simplesmente tô amando, eu tô meio confusa sobre algumas coisas, eu criei um namorado do 0 e tipo eu não sei se é verdade eu penso na minha manifestação mais na forma como se eu já tenho. sabe sempre troco por eu tenho e sigo a minha vida vizualizo a lista e a aparência que eu escolhir dele só que a minha dúvida é eu tenho que desapegar pra ele aparecer??
Precisa desapegar das manifestações?
Oii, tudo bem? Eu me chamo Isis e seja bem-vinda(o) ao meu blog. Irei esclarecer suas dúvidas em relação ao sp, espero que goste ♡
A questão anon é o seguinte: você pode fazer suas regras, a Lei da Suposição não tem uma única forma correta para manifestar, pois você é o criador da sua realidade e qualquer coisa que leva como verdade se manifesta.
Não tem problema lembrar que você criou um sp criado do 0, até porque, se já tem certeza que ele existe, pensar nele não tem problema nenhum. É pra isso que reafirmamos nossas suposições: afirmamos para lembrar do que já temos e não para ter.
Saiba que manifestar algo que "não viu na sua frente" não significa que não deu certo, pois sabe que ele inevitavelmente vai chegar até você. E sim, vai saber como ele é com as características e personalidade específica — já que detalhou ele do jeito que você queria.
Você pode lembrar quando quiser e assim viver sua vida normalmente. Pode olhar as características fisicas que você escolheu no pinterest, afirmar, visualizar...
Não afeta em nada, desde que se mantenha no estado de quem já tem seu sp.
Uma vez que decidiu o que quer, já está feito. Manifestação não é um processo, é instantâneo.
Espero que eu tenha esclarecido sua dúvida e obrigada por ter lido!
#law of assumption#lds#lei da suposição#loa tumblr#loassumption#loa blog#loa#loa manifesting#loa methods#manifesting
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Il sesso stimola le difese immunitarie, rende la pelle liscia, da una forma fisica bellissima. L'orgasmo sprigiona ormoni che ti aiutano a pensare positivamente.
Adesso sappiamo perché siamo sempre malaticci, abbiamo le rughe, una pessima forma fisica e ci deprimiamo facilmente...♠️🔥

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domenica mi hanno dato venticinque anni, ieri poco più di venti; ne ho appena compiuti trentacinque. mia madre a giorni ne fa settanta, ma ne dimostra molti di meno. anche mio padre, prima dell’ictus, li portava bene: non tanto nell’aspetto, quanto nell’energia e nella forma fisica. i miei compiono gli anni lo stesso giorno, e ironizziamo che l’ictus gliene ha aggiunti venti. ho passato due settimane da loro a fargli fare esercizi; è migliorato, e adesso ha iniziato un nuovo ciclo di fisioterapia che sembra funzionare; non muove il braccio ma cammina meglio. sono positivo, ma mi rendo conto che mia madre, da sola, non riesce a gestire tutto; e non essere con loro mi fa sentire in colpa
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Buongiorno ser, sarei curiosa sul perché la contenzione provocherebbe le cadute? Mi esprimo in forma dubitativa perché non ho modo di verificare di prima mano le informazioni, non per sfiducia ideologica o altro, ma solo perché non essendo del settore avrò maggiore difficoltà nel valutare le informazioni che volesse darmi.
Uso il tuo ask perché sei persona 'neutra' ma citerò alcuni addetti ai lavori che hanno espresso dubbi e curiosità (lasciando anonimi quelli che mi hanno scritto in privato).
(frontespizio del corso che tengo... esagerato IRL come su tumblr)
Per entrare nello specifico LA CONTENZIONE (o in modo più corretto e in base alle varie asl di varie regioni 'mezzo di salvaguardia dell'integrità psicofisica' o 'mezzo di tutela fisica') è un atto
A VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE
A PRESCRIZIONE MEDICA
La valutazione è fatta variabilmente da un team di professionisti (infermierə, raa, fisioterapistə, oss, terapista occupazionale etc) che valutano i pro e i contro dell'intervento, mentre il benestare e la prescrizione è sempre a carico del medico (atto sanitario) che conferma o revisiona i mezzi, i tempi e i modi.
La contenzione non è solo legare ma LIMITARE LA LIBERTA' DI MOVIMENTO E DI AZIONE DI UNA PERSONA e infatti gli addetti ai lavori sanno che esistono quattro tipi di contenzione:
fisica (polsiere, cinture pelviche, cavigliere, cinture inguinali, guanti, sponde a letto, tute chiuse etc)
chimica (tutti gli psicofarmaci)
ambientale (porte chiuse, allarmi, sensori, gps etc)
psicologica (la peggiore, poi vi dirò)
Il problema nasce tutto quando LA ROUTINE fa perdere di vista all'addetto ai lavori il fatto che limitare la libertà di una persona con una contenzione è UN ATTO GRAVE E SEMPRE PERSEGUIBILE A NORMA DI LEGGE COME REATO PENALE (è a questo punto che il brusio dei partecipanti ai miei corsi di formazione si trasforma in urla di panico misto a odio).
SEQUESTRO DI PERSONA Articolo 605 Codice Penale
Il delitto di sequestro di persona consiste nella privazione o restrizione volontaria della libertà personale fisica di una persona, quale illegittimo impedimento posto volontariamente ad una persona al fine di privarla delle sue possibilità di locomozione e movimento. Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni. La pena è della reclusione da uno a dieci anni, se il fatto è commesso: 1) in danno di un ascendente, di un discendente, o del coniuge; 2) da un pubblico ufficiale, con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.
... però...
STATO DI NECESSITA’ Art 54 del Codice Penale
Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.
Mi pregio, però, di dirvi che lo stato di necessità non lo decidete voi ma il collegio giudicante al vostro processo per sequestro di persona. Punto.
@blackmammaaa mi starà già sputando attraverso l'internet perché in quanto OSS (intuisco) è quella che si prende:
le botte dai pazienti
le denunce dai parenti
e infatti quando tengo i miei corsi premetto sempre che i maggiori sforzi per la decontenzione devono essere fatti da chi ha più potere decisionale, organizzativo e finanziario e non ricadere obtorto collo sugli operatori (è a quel punto che tutti ridono e purtroppo io sono costretto a ridere con loro perché Italia sì/Italia no/la terradeicachi).
Ma io non chiedo fiducia epistemica cioè che accettiate in modo acritico la mia parola divina, bensì cerco di portare tutti gli interessati ad arrivare a una conclusione ragionata sul rischio della contenzione e sul vantaggio della decontenzione.
Per quello faccio un piccolo passetto indietro e coinvolgo anonimamente una tamblera che più addetta ai lavori di così non si può (medico specialista che prescrive contenzioni) la quale, giustamente, mi dice che vive questo atto in modo contrastato, lacerata tra il desiderio di lasciare libertà di movimento e il terrore di un'emorragia cerebrale da trauma cranico per caduta in paziente scoagulato.
Allora io tiro fuori la carta PEG cioè la Percutaneous Endoscopic Gastrotomy...
il buco nella pancia che fanno alla gente che smette di mangiare dove poi inseriscono un tubo per l'alimentazione forzata

Che c'entra? Che una volta, appena un anziano smetteva di mangiare e bere in modo funzionale alla sopravvivenza, facevano un buco e poi ci pompavano dentro ogni giorno un litro di beverone iperproteico, ipervitaminico e iperschifoso. Se non che un giorno a qualcuno è venuto in mente di fare un bello studio peer reviewed mettendo a confronto la sopravvivenza con nutrizione enterale via PEG con tentativi di nutrizione classica per os.
E indovinate un po'... la qualità di vita, la misurazione del dolore e della depressione ma anche il tasso di sopravvivenza erano sovrapponibili, cioè l'anziano con PEG non campava di più o meglio di quello che si 'spegneva' mangiando sempre meno e infine morendo NON DI FAME O DI SETE ma di marasma cachettico cioè di azzeramento delle funzioni multiorgano.
E la contenzione?
IDEM
Studi recenti (che poi vi linko se volete approfondire) hanno controintuitivamente dimostrato che l'applicazione di contenzione fa
aumentare l'ansia e i disturbi depressivi
diminuire la fissazione di calcio sulle ossa
peggiorare lo stato cognitivo
affaticare il circolo ematico e respiratorio
peggiorare il rischio di insorgenza LDD (lesioni da decubito)
deprimere l'equilibrio statico e dinamico
accelerare la sarcopenia
quindi se una persona è a rischio cadute molto meglio 'ecologizzare l'ambiente' (una serie enorme di accortezze architettoniche che permettono il wandering in sicurezza), attuare strategie distrattive e devianti, monitorare in modo non oppressivo e poi la cosa più importante e la più controintuitiva di tutte:
LASCIARLI CADERE
mi spiace... sembra crudele, menefreghista e contrario a ogni tipo di accudimento ma se la contenzione ha senso in una persona giovane in delirium che altrimenti si ferirebbe, nella prospettiva di una restituzione delle autonomie, quando oramai si instaura la frailty (funzioni organiche al minimo e quando una scende sotto, tutte le altre crollano assieme) molto meglio affidarsi alla loro capacità di sopravvivere senza medicalizzazione forzata, piuttosto che lavarci la coscienza e la fedina penale tenendoli tutti bloccati e immobili in un limbo che non è vita.

I dati parlano chiaro:
l'anziano contenuto cade e si ferisce gravemente molto più che un anziano lasciato libero di muoversi
Se non avessi avuto i dati a disposizione, me ne sarei accorto lo stesso in modo empirico perché avevo notato che man mano che procedeva la decontenzione nella mia vecchia struttura, di pari passo diminuivano anche gli invii in pronto soccorso, le ferite lacero-contuse e le fratture.
Non diamo solo la colpa alla Chiesa se in Italia si cerca di far sopravvivere tutti a tutti i costi...
A volte siamo proprio noi che abbiamo disimparato il valore e l'importanza della morte che è quello di far concludere degnamente una vita vissuta in libertà e non nella mera sopravvivenza di un purgatorio fatto di decadimento della carne e spegnimento dello spirito.
Ok... basta così ché poi mi arrabbio.
Vi saluto sempre nel solito modo <3
P.S.
In calce link non troppo gonadofrangenti sull'argomento
https://associazionegeriatri.it/wp-content/uploads/2017/10/bonati_2017-modena-convegno-ottobre.pdf
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Ganhei a aposta e um macho grande de amante.
By; Ana
Ola, me chamo Ana. sou uma nissei das bem pequenininha. Essa condição, porém, não impede que todos me considerem bonita, tanto de rosto quando de corpo. Tenho apenas 1,50m, embora o corpinho seja harmoniosamente bem distribuído. Meus seios são lindos, com mamilos salientes, minhas mãos são bem tratadas e com dedos longos. Tenho os pés pequenininhos e uma linda bundinha, saliente e redonda, além de uma boceta pequena e rosada, coroada por um clitóris igualmente rosado que, quando acariciado, me leva às nuvens. Tenho muito cuidado com o tufo de pêlos pubianos, que mantenho sempre aparados e amaciados com um creme condicionador. Meus cabelos, como de toda oriental, são espessos, negros e eu os deixo sempre longos. Tenho 23 anos, sou casada com um homem também nissei e, nas minhas relações sexuais, confesso que chego muito facilmente e seguidas vezes ao orgasmo.
Entre minhas amigas mais chegadas, tenho uma também nissei que, ao contrário de mim, é uma enormidade. Ela sempre se gabou de ter casado com um brasileiro, um bem-dotado, segundo diz. Não se cansava de contar vantagens, a todo momento, dizendo que eu, tão pequenina, jamais poderia suportar uma relação com um homem caralhudo. Essa suposta limitação me impediria de saber o quanto era maravilhoso ter um homem como o marido dela e quanto isso a deixava uma mulher realizada.
O convencimento e a arrogância dela me fizeram chegar ao limite um dia, quando lhe respondi que, mesmo pequena, era tão mulher quanto ela e estava disposta a apostar que não faria feio numa relação com um homem, por mais superdotado que fosse. Mais que isso, sugeri que ela me apontasse a fera e eu a enfrentaria. Minha amiga aceitou o desafio. Possivelmente com a ajuda do marido, ela se empenhou em encontrar um homem que me faria perder a aposta.
Dias depois daquela conversa, fui apresentada a um rapaz chamado Fernando, um gigante perto de mim. Tinha cerca de 1,80m, ombros largos, braços peludos e muito fortes, mais grossos até que minhas coxas, e pernas musculosas ligeiramente arqueadas. Era, sem dúvida, um belo macho. Encontramo-nos numa tarde no clube onde ele era professor de ginástica. O simples fato de ver e apreciar o homem objeto de minha aposta na plenitude de sua forma fisica me fez percorrer pelo corpo um calafrio que jamais sentira antes. Minha grutinha ficou toda inundada. O enorme volume que o membro formava sob o short quase me levou a desistir da aposta e declarar-me vencida. Mas prevalecia a sensação maravilhosa que tomava conta do meu corpo e decidi persistir no intento.
Ao cumprimentá-lo, Fernando examinou-me de alto a baixo, sem disfarçar curiosidade e desejo. Segundo minha amiga, ele sabia tudo a respeito de nossa aposta. Fernando estava disposto e ansioso em colaborar. Apòs me dar um beijo no rosto, sussurrou em meu ouvido o convite para ir a um motel, um “local onde poderíamos melhor tratar de nossos assuntos…”, como disse. Como se tratava, antes de tudo, de um jogo, soltei um sonoro
- “vamos lá” um tanto desafiador.
Num primeiro momento, Fernando mostrou o lado machista e presunçoso, ao declarar que sabia ser um homem bem-dotado e, diante da minha fragilidade, talvez eu não conseguisse aguentá-lo.
Apòs esse julgamento precipitado e até desnecessário, no entanto, ele se revelou amável e compreensivo. Afirmou, em tom carinhoso, que, se a relação se tomasse traumática, a qualquer tempo e a meu pedido ele suspenderia o jogo. Disse que não pretendia em nenhum momento ferir minha beleza e delicadeza. Senti-me protegida, lisonjeada e, mais que isso, excitada com a forma que aquele macho se expressava e me olhava profundamente nos olhos. Estava paralisada, encantada com as palavras dele, quando Fernando me tomou nos braços como se eu fosse uma gata frágil. O que, aliás, eu parecia mesmo, ao lado daquele macho gigante.
Ele me despiu totalmente, beijando cada parte do meu corpo que desnudava, e, ao abaixar a calcinha, encostou o rosto junto à pequena buceta, que elogiou dizendo ser perfumada, linda e maravilhosa. Passou a beijar meu sexo, sugando-me com inigualável competência, dando também leves e delicadas mordidas no clitóris.
Confesso que nunca havia sido tratada com tanto carinho e amor. Nem mesmo por meu marido.
Quanto mais Fernando me lambia e chupava, mais eu me excitava, enlouquecia de prazer. E, obviamente, tinha orgasmos sucessivos que me ajudavam a relaxar ainda mais. Eu gemia, suspirava, gritava, reagindo ao prazer que aquele macho me proporcionava com a língua e a boca. Minha vontade era retribuir todo aquele carinho.
Como ele havia tirado toda a roupa, menos a cueca, enquanto me beijava, pedi a ele que se deitasse. A cueca estava estufada pelo mastro em riste. Ao tirar delicadamente a peça, saltou à frente dos meus olhos o majestoso membro, duro e latejante. Fiquei deslumbrada com aquela raridade, jamais imaginei que um homem pudesse ser tão bem-dotado. O pau, pela medida que tirei mais tarde, para satisfazer minha curiosidade, tinha 22cm por 6,5Cm.
Não tinha como colocar aquele monumento na boca, embora esse fosse o meu desejo. Abocanhei-o parcialmente, lambi-o ao longo de toda a sua extensão, dedicando-me especialmente ao pequeno orificio na cabeçorra gorda, que vertia um líquido muito saboroso. Com as duas mãos punhetei e, simultaneamente, lambi e beijei o descomunal caralho que ia agasalhar. Fernando me premiou com uma farta gozada, dando-me a oportunidade, pela primeira vez na vida, colher com a boca o esperma quente e denso.
Aninhei-me como uma gatinha nos braços do meu macho e iniciamos uma sessão de troca de beijos e carícias que, pouco depois, nos deixaram prontos para retomar nova rodada de combate amoroso. Mais uma vez Fernando mostrou-se preocupado com possível transtorno que poderia causar-me com sua ferramenta, claramente desproporcional ao tamanho de minha boceta. Decidida, eu não recuei em meu propósito, dizendo que estava disposta a ganhar a aposta e contava com ele. Mas não era apenas por isso, não via a hora de também sentir-me totalmente preenchida pelo portentoso mastro.
Fernando estava preparado. Ele usou um creme para lubrificar a vagina e, depois, o pau, deitou-me na cama, abriu e levantou minhas pernas até a altura dos seios. Inclinou o corpo sobre o meu, para mamar os peitos, ao mesmo tempo que esfregava gostosamente o cacete na xoxota e no clitóris. As caricias me deixaram enlouquecida. Pedi a ele que interrompesse aquela tortura de prazer, me penetrasse rapidamente, mesmo que me rasgasse todinha.
A invasão da glande me deu a sensação de que estava sendo rompida pela primeira vez. Contraí meu corpo. Ele perguntou se eu queria continuar. Abracei fortemente seu corpo e disse que não deveria parar. Fernando deu continuidade à penetração, avançou pouco a pouco, e eu me sentia arrombada e alargada. Apesar da dor, estava atingindo minha plenitude feminina, provando que, embora tão delicada e pequena, era tão mulher quanto qualquer outra.
Já envolvida e totalmente entregue às carícias dele, senti o corpo estremecer quando, com uma estocada decisiva, Fernando me invadiu por completo. Senti a cabeçorra bater no fundo do útero. Ele soltou o peso do corpo sobre mim, enlaçou-me fortemente com os braços e beijou-me carinhosamente, iniciando um vaivém irresistivelmente delicioso. A boceta passou a se contrair, um calor intenso a tomar conta do meu corpo, os batimentos cardíacos se aceleraram, anunciando o gozo, que chegou forte, o mais intenso que já experimentara. As paredes da boceta passaram a latejar, mordendo aquele monte de carne que me invadia, levando meu macho também a um orgasmo enlouquecedor. Gritamos, gememos, deliramos. E nos confessamos apaixonados. Nossos corpos estavam suados e nossos rostos estampavam a expressão definitiva de satisfação.
Foi um duplo prazer para mim. Ganhei a aposta e ganhei o Fernando, que se tornou meu amante, um macho que verdadeiramente me satisfaz.
Enviado ao Te Contos por Ana
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Investigatore privato

C’è un’etica rigorosa, nel nostro mestiere. Ci sono protocolli da seguire, regole e indicazioni precise. Poi, il comportamento di un segugio al lavoro deve essere rispettoso della privacy altrui e delle leggi dello Stato. Infine c’è il capitolo forse più spinoso: quello della conclusione dell’indagine e la produzione delle prove al cliente. Un buon ottanta per cento della nostra quotidianità è dedicato alle infedeltà. Alla fine, in tutte le situazioni relative a questioni di cuore, addosso a noi del mestiere si forma una spessa corazza, un guscio robusto che ci impedisce di provare sentimenti di empatia: sia con la persona oggetto delle indagini che col cliente committente. E lì si impara, si riconferma il vero valore della vita di coppia:

Si vedono le conseguenze terribili di un amore che si sfalda. Anime rovinate, figli in profonda sofferenza, tracolli economici. O, nei casi più spinti, azioni scellerate compiute in un attimo di follia o di sconforto, che verranno perseguite penalmente. Dopo trent’anni di servizio ineccepibile e altamente professionale, di allenamento e pratica quotidiana di assoluto distacco fisico ed emotivo, mi sei capitata tra i piedi tu. Mentre stavo investigando su di te, in un momento di pausa dalle indagini, una mattina t’ho trovata nella sala d’aspetto del dentista che, ho scoperto, abbiamo in comune. Il protrarsi non prevedibile dell’operazione del cliente precedente a me ha creato quindi per noi una circostanza completamente fortuita e inaspettata.
In quell’occasione ho potuto intessere con te una conversazione molto interessante, coinvolgente. E dopo non riuscivo a smettere di pensarti. Mi rigiravano in mente le tue frasi intelligenti, piacevolissime. Da te, mentre parlavi filtravano con estrema discrezione una cultura e una sensualità non comuni e profonde. E il tuo sorriso, poi... oh: quello m’ha proprio steso. Una combinazione letale di elementi, per la mia psiche. Opinioni e idee, gusti e scelte. Storie scambiate con mia intensa attenzione alle tue labbra e ai tuoi movimenti. Bella come una dea nella sua età dell’oro. T’ho contattata con il cuore che mi batteva forte e dopo mille esitazioni. Ma non potevo proprio farne a meno. Messaggi, note vocali, facezie.

A cui sono seguiti degli appuntamenti in segreto assolutamente non opportuni per entrambi. Ma irrinunciabili. E fuori da ogni regola: tutto assolutamente sbagliato. Perché tu prima di me non avevi mai tradito tuo marito. Né io mia moglie. Normalmente, chi commissiona un’indagine cerca solo una conferma fisica, tangibile a quello che già ha capito, che già sa. Però, in rarissimi casi succede che magari si veda solo un po’ di fumo, ma non c’è alcun arrosto. E questo era uno di quei casi. Ho quindi rassicurato tuo marito e così facendo ho anche tradito l’etica professionale. Addirittura, mi sono dovuto necessariamente far pagare e gli ho dato un prodotto avariato, scorretto: un dettagliato e falsissimo rapporto di sorveglianza, con tue foto innocue, in cui non si ravvisavano motivi di sospetto.

Crollati d’un colpo il saldo legame con mia moglie e tutte le mie certezze. Ma non riesco a pentirmene. Non potrei più, a questo punto. Però, francamente non riuscirò mai a capire cosa succede ai cuori di un uomo e di una donna maturi quando improvvisamente s’innamorano. Forse l’amore quando arriva rende folli a qualsiasi età. Anzi: forse i ragazzi hanno più ragioni per costruire e consolidare un vincolo con estrema cautela. Probabilmente maturità e amore si escludono a vicenda. O forse era semplicemente destino che ti trovassi sulla mia strada. Ti aspetto nel nostro albergo complice e intanto gusto un buon caffè.

RDA
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Povero Biden, senza saperlo confessa tutto.
Come tutti quelli che vogliono rimuovere i pregiudizi tuoi - ma solo per sostituirli coi loro che son chiùbbelli chiùggiusti, stessa cosa per le oligarchie. E' la fisica bellezza: come l'aria fresca in una stanza, non entra nel "vuoto" ma caccia quella stantìa, depauperata d'ossigeno. L'importante è CAMBIARE ARIA CON FREQUENZA.
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Marcus Morales (27 luglio 2024) è figlio del Spiderman nero di origini afroamericane e spagnole Miles Morales e di Amal Haniyeh,fratello maggiore di Stuart Morales.
È attualmente single
Biografia
Marcus Morales nasce il 27 luglio 2024 a Brooklyn a New York alle ore 19:14 dall'unione tra Miles Morales e Amal Haniyeh.
Miles era andato a lavorare e ha trovato in qualche modo una ricetta segreta ed esperimento segreto per ottenere di nuovo gli arti mancanti persi per tante cause e occasioni terribili quando poi nello stesso giorno questo esperimento cade adosso a suo figlio Marcus che è senza poteri dell'uomo ragno e finisce per trasformarsi in uomo lucertola nonostante è un neonato e lo fa ritornare in sembianze umane quindi il neonato subisce nuovi poteri da uomo lucertola.
In seguito all'età di 18 anni frequenta l'università scientifica di New York a Brooklyn per lavorare sugli esperimenti di riscrescere gli arti,sui rettili e studiare i rettili continuando a sviluppare i poteri da uomo lucertola.
In seguito all'età di 20 anni completa gli studi iniziando a lavorare come chimico,scienziato e medico per far ricrescere gli arti e studiare i rettili.
Poteri e abilità
Marcus si è dato poteri sovrumani come risultato dell'esposizione al siero con il DNA di una lucertola, che gli ha permesso di trasformarsi in Lizard. In forma umana, non ha nessuno dei suoi poteri sovrumani, ma è molto intelligente e uno scienziato ben noto nei campi della genetica, della fisica, della biochimica e dell'erpetologia. Ha un intelletto a livello di genio.
Quando Marcus è trasformato in Lizard, ha forza, velocità, resistenza, agilità e riflessi a livelli sovrumani, che possono eguagliare quelle di Spider-Man. La sua forza sovrumana è sufficiente per sollevare circa 12 tonnellate. Può anche scalare i muri usando una combinazione dei suoi artigli affilati e delle micro squame sulle mani e sui piedi che creano un attrito molecolare come quello di un geco. È altamente resistente alle lesioni grazie alla sua spessa pelle squamosa, che gli consente di resistere a forature e lacerazioni da armi ordinarie e armi da fuoco di basso calibro. Inoltre, la lucertola ha capacità di guarigione altamente migliorate che gli consentono di riprendersi rapidamente da ferite gravi, inclusa la rigenerazione degli arti perduti. Ha anche una lunga coda che può usare per bilanciarsi o come arma offensiva, capace di frustare e frantumare il cemento. Come alcuni gechi, può staccare la coda e farne crescere una nuova. La lucertola ha denti affilati come rasoi incastonati in mascelle muscolose che possono infliggere un morso letale. Come un rettile, ha caratteristiche di sangue freddo ed è quindi sensibile agli sbalzi di temperatura; un ambiente sufficientemente freddo farà rallentare drasticamente il suo metabolismo e diventerà dormiente se è esposto a temperature fredde per troppo tempo.
La lucertola può comunicare mentalmente e comandare tutti i rettili entro un miglio da sé stesso tramite telepatia limitata. Ha anche in almeno un'occasione secreto potenti feromoni che hanno indotto gli esseri umani vicini a comportarsi violentemente. In seguito, un ulteriore potenziamento della sua telepatia gli ha conferito il potere di costringere telepaticamente gli umani a mettere in atto i loro impulsi primordiali, sopprimendo il controllo emotivo nella loro amigdala (il "cervello di lucertola").
Sulla base di vari fattori fisiologici e ambientali, l'intelligenza della lucertola può variare da quella bestiale e animalesca alla normale intelligenza umana. La personalità di Lizard si è manifestata più spesso con l'intelligenza umana, capace di parlare e ragionare più in alto, sebbene alcune versioni siano state più selvagge di altre.
Età: 23 anni
Amici:
Ethan Gonzalez,Timur Haniyeh,Salem Haniyeh,Tristan Spencer e Heather Spencer
Professione:
Chimico,scienziato e medico
Personalità
Leone ascendete Capricorno è una combinazione astrologica che va a rafforzare quelle che sono le qualità comuni a entrambi i segni, come la solarità e passionalità, l’ambizione, la tenacia e la forza. Il rafforzamento di queste qualità, unite alla notevole intelligenza, all’ambizione, alla razionalità e all’impetuosità ne fanno una personalità estremamente carismatica, in ogni ambito eserciti il suo fascino, che riguardi la sfera privata o pubblica.
Parenti
Miles Morales (padre)
Amal Haniyeh (madre)
Stuart Morales (fratello)
Moath Haniyeh (fratellastro da parte della madre)
Hazem Haniyeh (fratellastro da parte della madre)
Salem Haniyeh (fratellastro adottivo da parte della madre)
Timur Haniyeh (nipote,figlio di Moath)
Saddam Haniyeh (nipote,figlio di Moath)
Ibrahim Haniyeh Gonzalez (nipote,figlio di Moath)
Sarah Haniyeh Gonzalez (nipote,figlia di Ibrahim,deceduta)
Belal Haniyeh Gonzalez (nipote,figlio di Ibrahim)
Marwan Haniyeh Gonzalez (nipote,figlio di Moath)
Laith Haniyeh Gonzalez (nipote,figlio di Marwan)
Osman Haniyeh (nipote,figlio di Hazem)
Hamza al-Badri (fratellastro da parte della madre)
Yunis al-Badri (nipote,figlio di Hamza)
Tristan Spencer (nipote,figlio di Sarah)
Heather Spencer (nipote,figlia di Sarah)
Prestavolto
-Arya and Wynter Wells
-Isai Devine
-Keivonn Woodard
-Myles Truitt
-Jurell Carter
-Nate Wyatt (pv attuale)





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A pensarci è vero, ci sono poche cose che mi riescono difficili: quando volevo curare la mia alimentazione in maniera del tutto spontanea ho iniziato ad accumulare informazioni dalle quali poi ho tratto le mie conclusioni che, anni dopo, si sono rivelate essere i consigli che danno i nutrizionisti su ig, dunque al pari di gente laureata io saprei somministrarmi da sola una dieta più o meno equilibrata; quando mi interessava riuscire a fare le torte come quelle della pasticceria vedevo e rivedevo video per riuscire a trovare delle ricette adeguate e man mano ho scoperto una vera e propria scienza nella pasticceria che ha iniziato ad interessarmi e da sola sono riuscita ad accumulare nozioni che potrebbero farmi avere in dialogo tranquillo con pasticcieri grossomodo esperti senza passare per l'ignorante di turno; quando mi ero messa in testa la possibilità di un eventuale spostamento in terra tedesca avevo iniziato a seguire un insegnate su youtube ed in poco tempo avevo imparato quelle poche cose di tedesco che avevo seguito pur lavorando in quel periodo; quando volevo dare un'altra forma al mio corpo ho iniziato a fare attività fisica raggiungendo risultati positivi, man mano ho iniziato a capire che c'erano dei nomi specifici in quello che facevo e anche qua in poco tempo ho compreso che il mondo del fitness è una vera e propria scienza e adesso mi sto ritrovando a seguire video dove si tratta di anatomia per allenare in maniera efficace un gruppo muscolare ben preciso così da prendere gli esercizi che più si confanno alla mia situazione fisica e alla logistica e sto creandomi una scheda per non proseguire più a caso e finalizzare gli esercizi eseguendoli correttamente senza farmi male, la cosa affascinante in tutto questo è la presa di coscienza di movimenti e parti del corpo che prima non notavo; quando ho iniziato a stare male psicologicamente mi sono buttata sulle letture di psicoanalisi raggiungendo delle buone conoscenze. Tuttavia, in tutta questa carrellata di vittorie, c'è una nota amara ovvero la mancanza di una finalità e quindi la mancanza di determinazione nel continuare quella determinata passione. Se finalizzassi l'interesse investendo (ovvero spendendo soldi) in quello che faccio potrei acquisire i certificati necessari e approfondire le conoscenze per diventare una pasticciera, una psicologa o più in generale una figura in questo settore (recentemente ho scoperto la figura di tecnico della riabilitazione psichiatrica che è a metà tra un educatore in strutture psichiatriche e uno psicologo; laurea triennale); imparare le lingue straniere; fare riabilitazione o personal trainer. Le strade che mi si aprirebbero sarebbero diverse e variegate tuttavia due fattori giocano a mio svantaggio: 1) i soldi 2) il tempo dato che per certe cose ormai sono "vecchia".
Mi riscopro insomma intelligente, curiosa, appassionata ma la povertà e la depressione mi hanno e continuano a penalizzarmi.
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Mantenere la forma fisica, per me, non è un sacrificio. Magra o grassa, ciò che conta davvero è che una donna stia bene con se stessa. Le solite congetture del tipo “non mangi” o “che ci vai a fare in palestra” sono solo provocazioni sterili, frasi vuote che dicono molto più su chi le pronuncia che su chi le riceve.
Una donna non deve corrispondere a uno standard: deve sentirsi bene nel proprio corpo, con i suoi pregi e i suoi difetti. E io, di difetti, ne ho eccome — ma sono proprio quei tratti imperfetti a rendermi unica. Forse sono proprio quelli a distinguermi dalla massa, a definire la mia identità.
Quindi basta con gli stereotipi: lasciamoli a chi ha bisogno di etichette per sentirsi al sicuro. Essere se stesse è già un atto di coraggio.🌻🌻
About me🌻🫶
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Storia Di Musica #357 - Nick Cave And The Bad Seeds, Your Funeral...My Trial, 1986
C'è un sentimento comune nei dischi che hanno a che fare con Berlino: sono dischi che esprimono dei tormenti umani giganteschi, registrati dagli artisti in momenti cruciali della loro vita, spesso non solo artistica. Bowie quando decise di andare a Berlino per la sua trilogia (che per senso filologico dovrebbe essere una tetralogia, dato che fu il creatore anche di The Idiot di Iggy Pop) era nel pieno di una crisi creativa, di una dipendenza da droghe, autore di gaffe clamorose (una terribile in cui disse in una intervista: "In Inghilterra sarei potuto diventare Hitler. Non sarebbe stato difficile. I concerti erano così spaventosi che persino i giornali scrivevano: “Questa non è musica rock, questo è Hitler! Bisogna fare qualcosa!”. E avevano ragione. Era fantastico. In realtà… credo che sarei stato un gran bell’Hitler").
Una cosa simile avvenne dieci anni più tardi a Nick Cave. Conclusa l'esperienza con i Birthday Party nell'estate del 1983, decide di continuare la carriera come solista. Va per questo a Berlino, un posto che, nelle parole dello stesso Cave "ci ha dato la libertà e l'incoraggiamento per fare qualsiasi cosa avessimo voluto fare". Con lui ci sono Mick Harvey, batterista dei Birthday Party, con cui forma i Bad Seeds, sorta di supergruppo comprendente Barry Adamson dai Magazine al basso e Blixa Bargeld dei berlinesi Einstürzende Neubauten. Il primo disco però è ancora registrato a Londra, From Here To Eternity, con ricordi blues stralunati dalla slide di Bargeld, con due cover bellissime di In The Ghetto di Elvis Presley e Avalanche di Leonard Cohen. Nasce qui il suo mito: la sua voce teatrale, cavernosa, inquietante, che racconta di incubi, personaggi strani, ossessioni e dolore. In quello stesso periodo, vive un rapporto devastante con l'eroina: nonostante questo, pubblica The Firstborn Is Dead a Berlino, nei mitici Hansa Tonstudios usati dallo stesso Bowie. Il titolo è un riferimento al gemello di Elvis nato morto insieme a lui, c'è ancora il lato tragico del Blues e una cover di Dylan, Wanted Man, corretta nel testo con l'approvazione del Maestro di Duluth. Per Kicking Against The Pricks (1986), che è una raccolta di interpretazione di cover, entra in gruppo Thomas Wydler, batterista, che permette a Harvey di passare alle tastiere.
Le registrazioni di Your Funeral...My Trial avvengono nell'estate del 1986 presso gli Hansa Tonstudios. Cave è al massimo della disperazione fisica e mentale, l'idea iniziale era di fare due EP con i due titoli My Funeral e My Trial, ma nonostante la gravità della sua condizione psicofisica, alla fine le registrazioni furono entusiasmanti, tanto che tutti considerano questo il loro miglior disco della loro futura ultra-trentennale carriera. È un disco dove i racconti e le storie sono pieni di controcanti, di voci della mente e dei sentimenti che si rincorrono. Quasi tutto è opera di Cave e Harvey, l'unica cover è una versione acuta e sorprendentemente drammatica di Long Time Man di Tim Rose. È il disco notevolmente più compiuto e vario rispetto ai precedenti, che esplora un'ampia gamma di musiche pur mantenendo centrale la visione spesso oscura e sempre appassionata di Cave. Canzoni come Jack's Shadow, una delle future canzoni simbolo, e gli stati d'animo più gentili ma comunque malinconici di Sad Waters, che raccontano una scena in riva al fiume tra una coppia, sono semplicemente grandiose: Cave qui non solo canta ma suona anche l'organo Hammond, aggiungendo un'aria stranamente dolce all'atmosfera notturna del pezzo. The Carny è sicuramente il momento clou, l'accompagnamento di carillon/carnevale incrinato per gentile concessione di Harvey è del tutto appropriato per il racconto di Cave di un circo andato orribilmente male: da questa canzone Marc Craste nel 2003 ricaverà un cortometraggio animato, Jo Jo In The Stars, che vincerà il BAFTA Award for Best Animated Short Film nel 2004. Hard On For Love, come il titolo rivela abbastanza chiaramente, è allo stesso tempo sensuale e schietta fino al testo, riferimenti biblici e tutto il resto, mentre la musica febbrile sale in un'ondata di emozioni. Stranger Than Kindness è scritta da Bargeld e da Anita Lane, cantautrice australiana che da qui in poi collaborerà con i Bad Seeds.
Una versione di The Carny verrà suonata nel film Il Cielo Sopra Berlino di Wim Wenders, dove Cave e i Bad Seeds interpretano loro stessi suonando dal vivo. Cave, la cui carriera verrà segnata da traumi colossali, ha sempre amato questo disco, secondo le sue stesse parole "è molto speciale per me e sono successe un sacco di cose fantastiche, musicalmente, in studio. Ci sono alcune canzoni in quel disco che per quanto mi riguarda sono quasi perfette": una perfetta descrizione di un incubo.
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L’unica immagine che ha rispecchiato il mio sentire
è il nero,
il buio di questo inutile dolore.
La guerra ci colpisce come uno schiaffo per la vicinanza fisica, per la contiguità.
Per questo il primo pensiero, urgente e doloroso, va alle Donne .
Tante donne, che ci raggiungono per il loro dolore, per la loro forza, in fuga, resistenti, combattenti che siano.
Le donne a cui si affida la fuga per a cura dei piccoli, figli loro o altrui, degli anziani, della sopravvivenza.
Le donne che vogliono resistere, fare la differenza, anche se questo significa abbracciare un mitra, tirare una molotov, arruolarsi.
Le donne che nascono, come la piccola Mia, partorita nel tunnel della metropolitana, diventato bunker.
Le donne, ragazze, bimbe che muoiono.
Le donne che brillano per la loro assenza ai tavoli dove si negozia, dove si decide.
Non ci sono donne laddove si decide di guerra, di bombardamenti, di confini, di misure d’emergenza, ma che sono sempre presenti dove la guerra si subisce.
Le donne che prendono posizione, netta definitiva, anche rinunciando ad un pezzo della loro storia.
Mi attraversano le parole che cercano di descrivere, di fermare in un’unica forma ciò che vedo, che leggo, che sento. Che tengo, trattengo dentro di me, perché niente di questa immane, dolorosa forza vada perso: le lacrime, la forza, il dolore, il sorriso, lo sgomento, la determinazione, la paura, l’amore, la salvezza, la sconfitta, il sovvertimento di ogni sicurezza, l’annientamento, la perdita di futuro, la fame, a sete, la lotta, la resistenza.
Lo stupro.
Lo stupro, ancora e ancora. Non è in questa guerra. E’ la guerra per le donne. Sempre.
Ancora oggi, nelle guerre (si perché “conflitti”- “operazioni speciali” sono termini troppo edulcoranti, che lasciamo agli infingardi) ci sono uomini che vedono nel corpo delle donne un terreno di conquista, sul quale sfogare la radice della violenza e del modo di essere e sentirsi uomo.
Ed è tremendamente amaro il constatare che il corpo delle donne, di tutte le donne, è ancora considerato semplicemente una cosa di cui appropriarsi.
Non ha a che fare con la fame di energia, i territori da conquistare, i confini da ridisegnare: sono i confini della donna ad essere violati
E lo stupro di guerra ne è la forma più schifosa, come se nello stupro ci fosse una rivincita bestiale, un trofeo, una testa mozzata da appendere alla lancia.
Lo stupro e tutte le forme di violenza sessuale vengono usati come armi di guerra per sopraffare, annientare fisicamente e psicologicamente le donne e le ragazze. Sempre. Centinaia di loro , di NOI, sono sottoposte a trattamenti brutali allo scopo di degradarle e privarle della loro umanità. La gravità e la dimensione di questi reati sessuali sono spaventose, al punto da costituire crimini di guerra.
Ho ancora negli occhi il viso di una giovane che ho incontrato in un campo profughi durante la guerra. Non si può mettere su un foglio tutto l’ orrore che stava dietro quello sguardo pulito, profondamente disfatto e senza lacrime.
Ma nessuna di noi che l’ha incontrata ha il diritto di accantonarlo in un angolo buio dei ricordi difficili.
Il suo pianto silenzioso deve fare rumore attraverso di noi.

-Anna Maria Romano
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